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    Il ritiro di Roger Federer: Parla il suo ormai ex coach Ivan Ljubicic “Federer ha cambiato il tennis per sempre”. Parlano Rafael Nadal, Jannik Sinner e Matteo Berrettini

    Roger Federer nella foto – Foto Getty Images

    Ivan Ljubicic passerà alla storia del tennis come l’ultimo allenatore di Roger Federer. Il croato ha visto da vicino che fenomeno fosse lo svizzero e non ha dubbi sul fatto che i risultati di Federer abbiano avuto un impatto ineguagliabile sul corso della storia del tennis.
    UN’EREDITÀ IRRIPETIBILEEro a conoscenza di questa decisione da tempo. Non gioca da un anno e ha fatto di tutto per tornare competitivo, ma la sua carriera è al di sopra di tutto. Desiderava giocare la Laver Cup e ci saluterà lì, ma dobbiamo pensare all’eredità che lascia. È stato votato dai tifosi per 19 anni di fila e ha portato il tennis a un altro livello. Federer ha cambiato il tennis per sempre. Tutti i suoi rivali hanno dovuto migliorare per stare al suo passo, lui ha rotto il ghiaccio e quelli che sono venuti dopo hanno dovuto adattarsi. E alcuni sono riusciti a superarlo.
    NUMERI IMPRESSIONANTIÈ stato il primo a dominare il circuito per 52 settimane, ha fatto 17 finali in 18 Grand Slam consecutive, ha avuto una continuità impressionante nel circuto. Un numero uno del mondo che giocava un tennis prezioso e spettacolare. Sarà sempre legato a questo sport perché sente di dover molto al tennis.
    COSA GLI È COSTATO DI PIÙNon ha mai cercato un motivo per ritirarsi. Ama giocare e anche oggi ha voluto continuare. La sua vita consiste nel competere per grandi cose su un campo da tennis. La finale di Wimbledon del 2019 ci ha fatto soffrire moltissimo, ma è stata anche molto dura mentalmente perdere contro Del Potro agli US Open del 2009. Lì avrebbe potuto cambiare la storia del tennis. Ma è inutile pensarci. Ci sono stati anche incontri che non doveva vincere e che ha finito per vincere, come contro Haas al Roland Garros del 2009.
    Rafael Nadal : “Caro Roger, mio amico e rivale. È un giorno triste per me personalmente e per lo sport di tutto il mondo. È stato un piacere ma anche un onore e un privilegio condividere tutti questi anni con te, vivendo così tanti momenti incredibili dentro e fuori dal campo”.
    Jannik Sinner : “Quando oggi ha annunciato il ritiro ero in stanza, ho sentito il suo messaggio su Instagram. È una persona molto importante che ha deciso di lasciare il tennis, mi dispiace. Purtroppo, non abbiamo avuto modo di giocare contro in un torneo”.
    Matteo Berrettini : Roger è una delle figure più grandi dello sport globale, ci ha regalato e ha portato il tennis a un livello differente. Non ho mai nascosto che Roger rappresenta uno dei motivi per cui ho sognato di provare a fare il tennista professionista. Ho sempre tifato per lui, ho sempre cercato di prendere spunto da lui, è stato un esempio dentro e fuori dal campo per il suo comportamento e carisma. Ci mancherà averlo nei tornei, ci mancherà la sua classe e tutto quello che ha regalato al tennis. Ma rimarrà nella storia del tennis e dello sport per sempre. Grazie Roger” LEGGI TUTTO

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    Alcaraz tra i primi giocatori ad intervenire per il ritiro di Roger Federer

    Roger Federer con Carlos Alcaraz

    Il numero uno del mondo Carlos Alcaraz è stato uno dei primi tennisti a reagire al ritiro di Roger Federer, annunciato per la prossima settimana. Lo spagnolo sognava di giocare contro il suo idolo d’infanzia, ma questo incontro non avverrà mai, almeno non ufficialmente.
    Dichiara anche Andy Roddick: “Ciao Roger. Grazie per i ricordi condivisi amico mio. È stato un onore condividere tempo/esperienze sui terreni più imporanti del nostro sport. “

    Roger… 💔
    — Carlos Alcaraz (@carlosalcaraz) September 15, 2022 LEGGI TUTTO

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    Roger Federer ancora non si arrende. Il suo manager “Si sta allenando da qualche settimana. È vero che ha sofferto un po’, ma non sta rinunciando”

    Roger Federer nella foto – Foto Getty Images

    Roger Federer, vincitore di 20 titoli del Grand Slam, sta cercando di tornare al tennis giocato all’età di 41 anni. Operato per la terza volta al ginocchio destro alla fine del 2021, Federer sta facendo del suo meglio per recuperare da circa un anno e non sempre le cose sono andate bene. L’elvetico ha in programma di partecipare alla Laver Cup tra quindici giorni, ma negli ultimi giorni le voci su un’infiltrazione di liquido nel ginocchio hanno messo in dubbio questa possibilità.
    Tony Godsick, manager di Federer e socio dello svizzero nel Team8, la società che organizza il torneo, ritiene che il suo giocatore e amico sarà presente alla O2 Arena: “Si sta allenando da qualche settimana. È vero che ha sofferto un po’, ma non sta rinunciando. Continua a cercare di tornare al miglior livello possibile”, ha assicurato nelle dichiarazioni al quotidiano ‘Blick’. LEGGI TUTTO

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    Chi sono i 10 tennisti più pagati al mondo? Federer continua a dominare, anche senza giocare

    Roger Federer nella foto – Foto Getty Images

    Roger Federer non gioca da oltre un anno e non vince titoli importanti da diversi anni, ma rimane il tennista più pagato al mondo con un ampio margine. Con contratti pubblicitari annuali che si aggirano intorno ai 90 milioni, Federer guadagna (ben) di più di Rafael Nadal e Novak Djokovic messi insieme, e gli altri due membri dei Big Three non sono nemmeno sul podio dei tennisti meglio pagati. Gli altri due posti sono occupati da donne: Naomi Osaka e Serena Williams. In evidenza l’ingresso di Emma Raducanu e Carlos Alcaraz, due giovani stelle del circuito, e si mantengono in top 10 anche Kei Nishikori e Venus Williams.
    I 10 TENNISTI PIÙ PAGATI NEGLI ULTIMI 12 MESI1 – Roger Federer, 90 milioni (0 in campo/90 fuori)2 – Naomi Osaka, 56,2 milioni (1,2 in campo/55 fuori)3 – Serena Williams, 35,1 milioni (0,1 in campo/35 fuori)4 – Rafael Nadal, 31,4 milioni (6,4 in campo/25 fuori)5 – Novak Djokovic, 27,1 milioni (7,1 in campo/20 fuori)6 – Emma Raducanu, 21,1 milioni (3,1 in campo/18 fuori)7 – Daniil Medvedev, 19,3 milioni (7,3 in campo/12 fuori)8 – Kei Nishikori, 13,2 milioni (0,2 in campo/13 fuori)9- Venus Williams, 12,0 milioni (0,03 in campo/12 fuori)10 – Carlos Alcaraz, 10,9 milioni (5,9 in campo/5 fuori) LEGGI TUTTO

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    Roger Federer ed il team Laver Cup Europa con Kate Middleton a partecipare ad un evento di beneficenza in Inghilterra

    Roger Federer ed il team Laver Cup Europa con Kate Middleton a partecipare ad un evento di beneficenza in Inghilterra

    Roger Federer tornerà a gareggiare alla Laver Cup tra il 23 e il 25 settembre. Tuttavia, lo svizzero tornerà in azione il giorno prima in un evento molto speciale. L’ex numero uno del mondo si unirà a Kate Middleton, Duchessa di Cambridge, in un evento di beneficenza per aiutare due fondazioni.
    Middleton parteciperà a questo evento con Federer, oltre che con Rafael Nadal, Novak Djokovic e Andy Murray, tutti membri del Team Europe nella prossima edizione della Laver Cup. L’evento si chiama Laver Cup Open Practice Day e servirà a raccogliere fondi per aiutare i bambini svantaggiati attraverso Action for Children e la Lawn Tennis Association Foundation.
    “Sono entusiasta di annunciare che quest’anno la Laver Cup si unirà alla Duchessa di Cambridge per raccogliere fondi a favore di due incredibili associazioni di beneficenza”. Grazie per il vostro sostegno, non vedo l’ora di vedervi a Londra!”, ha commentato Federer su Twitter. LEGGI TUTTO

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    Federer: “Non ho bisogno del tennis per essere felice”

    Roger Federer

    Ha ricevuto l’applauso più lungo e caloroso all’ingresso sul Centre court di Wimbledon nella celebrazione dei 100 anni del campo da tennis più nobile della disciplina: Roger Federer. Lo svizzero continua a scaldare il cuore di milioni di appassionati in tutto il mondo, tuttavia con quasi 41 sulle spalle e un ginocchio malandato, il ritiro è ormai prossimo. L’ha fatto capire lo stesso Roger in una recente intervista ad un magazine olandese, in cui ha parlato di come  stia vivendo con serenità e soddisfazione anche questo lungo periodo lontano dal tour. Ecco alcuni estratti del suo pensiero.
    “Il tennis fa parte della mia vita, ne è una parte importante ma rappresenta interamente la mia identità. Voglio continuare ad avere successo, mettere tutte le mie energie negli affari e nelle mie passioni, anche se a volte mi rendo conto di spendermi molto più di quanto dovrei, ma questo si può fare anche al di fuori dello sport. So che una carriera professionale non può durare per sempre e va bene, lo accetto”.
    “Amo vincere ma se non sei più competitivo allora è meglio smettere. Non credo di aver bisogno del tennis, sono felice delle piccole cose di tutti i giorni, come quando mio figlio fa qualcosa di buono o quando mia figlia prende un buon voto a scuola. È passato un po’ di tempo dall’ultima volta che abbiamo visto i nostri amici di New York e Melbourne, ma posso onestamente dire che sono molto felice a casa. Ad esempio, è un grande vantaggio poter organizzare degli impegni di martedì mattina per le prossime tre settimane. Ora posso fare quella serie di cose senza essere sopraffatto dalla realtà. A volte ci manca viaggiare per il mondo, certo, mi manca anche lo sport, ma mi sento così: la vita in casa, una vita normale, è anche bella”.
    “La vita senza gli impegni del tour mi ha dato l’opportunità di ordinare selettivamente i miei viaggi e restituire qualcosa alle persone. Molti amici venivano sempre a trovarmi, ora sono io che ho potuto andare a trovarli. Il viaggiare per il tennis a volte è eccessivo, soprattutto se devi organizzarlo con i bambini. È bello riposarsi adesso da tutto questo, anche per loro, anche se a loro manca viaggiare”.
    Parole che profumano d’addio. Vedremo cosa dirà Roger se prenderà parte alla prossima Laver Cup e al torneo di Basilea dove secondo molti potrebbe annunciare il suo ritiro. LEGGI TUTTO

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    Sulle tracce dello svizzero Roger: Appare a Wimbledon

    Roger Federer nella foto

    Il torneo di Halle è più piatto e tedioso senza Roger Federer, vincitore per 10 volte su quell’ erba ‘battuta’, come la chiamava il poeta del tennis Gianni Clerici. Non basta neppure lo splendido rovescio del losannese Wawrinka per consolarmi! Che fare quindi quando sei in preda a una profonda nostalgia del tennista più grande e disinvoltamente elegante di tutti i tempi? Chiudere la Tv e partire per la Svizzera, alla ricerca di Roger!My Switzerland m’informa periodicamente delle sue mete più amate: andrò quindi per montagne e, se non lo troverò lì, mi spingerò fino a Basilea, la sua città. La posta in palio è altissima, e io non tornerò senza aver vinto!Per recuperare lo svantaggio iniziale, le mie racchette da neve dovranno essere ben accordate, perché sulle Alpi svizzere, a Verbier o attraverso il trenino a cremagliera da Montreux a Rochers de Naye, spingendomi al villaggio di Les Diablerets, e poi fino alle vertiginose vette del ghiacciaio Glacier 3000, potrei incontrare Roger!La neve svizzera mi accoglie, intrisa di un religioso silenzio come quello presente sui campi da tennis, e induce ad abbassare rispettosamente la voce. Ed ecco che, coronato dal candore accecante delle sue montagne, mi appare Roger a Wimbledon, con la sua misurata, regale eleganza dei movimenti. Nel silenzio risuona, assordante, il suo back vincente, seguito da un fragoroso applauso che scuote le montagne.
    Poi sparisce, lasciandomi in estasi, a contemplare quel paesaggio che ha in sé la sezione aurea. La divina proporzione aurea del paesaggio svizzero mi procura lo stesso incanto e stupore che provo nell’assistere a una partita di Roger Federer. La stessa Bellezza è insita nella natura svizzera e nella natura dello svizzero Roger!Dinanzi a quel mondo innevato mi convinco che esiste una perfezione nel paesaggio svizzero, visibile ad occhio nudo, percepibile attraverso il palpito della natura, assimilabile attraverso odori balsamici, balsami dell’anima, così come esiste una bellezza che esalta lo spirito nelle partite live di Federer. Quanto mi mancano quelli che David Foster Wallace chiamava “Momenti Federer”! La vista di quei colpi impossibili che mi facevano palpitare e rimanere con la bocca aperta e gli occhi strabuzzati con l’espressione incredula da “meravigliato” del presepe. Ma più dei colpi spettacolari del campione, manca dai campi la sua maestria nel prefigurare i colpi dell’avversario, i suoi gesti sobri ed essenziali, la flessuosità dei movimenti, la precisione del diritto, i suoi ace nel servizio vincente, il suo serve & volley in velocità a rete, il suo genio ineffabile insomma.Sono davvero stanca di seguire partite ove viene ostentata la potenza bruta e aggressiva, sono stanca degli eccessivi sudori gocciolanti degli atleti, dei tic volgari, degli sbilanciamenti e delle cadute, delle racchette sbattute a terra e fracassate, degli inviperiti sguardi in cagnesco prima della battuta, degli improperi all’indirizzo dell’avversario, del giudice e perfino della propria panchina, dei grugniti affannati ad ogni colpo: voglio la grazia regale di Roger, il suo autocontrollo, l’esclusiva classe del gentleman sportivo, la suprema raffinatezza del suo tocco magico!Federer ha assimilato, interiorizzato l’Armonica Bellezza della natura del suo Paese: lo ha fatto grazie ad uno spettacolare paesaggio che forma e conforma. L’ambiente educa l’uomo, che respira e palpita all’unisono con esso. L’equilibrio e la proverbiale precisione dei colpi di Federer sono il riflesso del suo intimo legame affettivo col paesaggio naturale, che è perfettamente armonico: la rappresentazione mentale che Roger Federer ha di se stesso rispecchia il modello del rapporto d’amore con madre Natura, sempre presente nei suoi occhi, fin dalla nascita.

    Un filo verde unisce infatti Madre Natura alla natura degli Svizzeri. Il patrimonio verde vegetale svizzero non viene tanto custodito e incrementato, quanto celebrato come in un culto. La Svizzera rappresenta un modello di emancipazione ecologica, radicata nella sua natura. Le strategie più innovative vengono ricercate nelle sue università, al fine di acclimatare in maniera equilibrata l’uomo all’ambiente: ne deriva un modus esistenziale che impedisce a uno svizzero di agire smodatamente, senza modus, ovvero misura. La popolazione svizzera esprime infatti un proprio equilibrio tra il sentire e il vivere: aspira a un mondo idealmente perfetto mentre cerca, instancabilmente ogni duro giorno, di rendere concretamente vivibile il mondo che ha attorno. Niente di più coerente. Niente di più “federeriano”. Niente di più distante dalla nostra società!La percezione del contrario, riferita alla nostra realtà, mi induce a riflessioni amare: come sono stanca della volgarità, della sconnessione e della confusione della nostra società! Sono stanca del degrado, degli scempi paesaggistici, dell’indecoroso spettacolo urbano che si offre ogni giorno ai miei occhi. La natura violata ci mostra il suo continuo strazio e non ne sentiamo il gemito e quel lamento che dal profondo della terra si alza a noi, perché nelle nostre sterili e tossiche città a misura di profitto abbiamo perso il contatto ‘naturale’ con la terra. Si gioca contro natura, si vive contro natura, assuefatti al brutto e alla sozzura. Viaggiare in Svizzera fa riscoprire quel legame, fa ritornare al rapporto salvifico con la Natura, da cui ci siamo sradicati. Distratti nella frenesia delle nostre città, abbiamo trascurato cosa significhi girovagare senza una particolare meta, immersi in un bagno di foresta; siamo incapaci di radicare i nostri piedi nel terreno come la Dafne di Ovidio, di commuoverci per il senso profondo di spiritualità che, paradossalmente, il contatto con la terra evoca in noi.Le foreste svizzere occupano più del 30% della superficie del Paese, e sono in costante crescita da oltre 150 anni grazie ad un’illuminata legge forestale varata a beneficio della collettività. La Suprema Armonia naturale non è infatti una fortunata contingenza, ma dipende dalla cura diligente e appassionata degli uomini, e quindi soggetta a turbamenti, disordine e caos; similmente il talento di Federer è frutto di una vita disciplinata, segnata da duri e continui allenamenti e sacrifici, e da una grande, infinita passione per il gioco del tennis, di cui è il rappresentante più degno e significativo.Continuo pertanto il mio viaggio in Svizzera per regalarmi il privilegio di respirare l’aria del Paradiso e per ritrovare con Federer nei campi da tennisquel Paradiso perduto.

    Come non basta una spaventosa tormenta di neve e un freddo estremo a dissipare l’Armonica Bellezza dalla natura svizzera, così non basta qualche sconfitta di Federer in seguito ai noti problemi alla gamba per cancellare il suo leggendario talento.Come Roger Federer, un altro intramontable campione della storia fu ferito alla gamba sinistra. Il 3 luglio 1866, sceso in campo contro gli austriaci durante la Terza guerra d’Indipendenza, a Monte Suello, il generale Giuseppe Garibaldi, già provato dalla ferita d’Aspromonte del 1862, rimase nuovamente ferito nel momento cruciale della battaglia e nelle sue Memorie scrive: “…ferito alla coscia sinistra fui obbligato di ritirarmi, lasciando il comando al colonnello Corte…” . Destino degli Eroi, quello di subire ferite nel corpo e nell’anima! Garibaldi si ritirò a Caprera, luogo dell’anima: immerso nella natura, coltivò i suoi ideali e non si arrese mai, neanche di fronte alle sconfitte.Ma qual è il luogo dell’anima di Roger, dove trovarlo? Dopo aver inutilmente perlustrato le sue montagne, mi dirigo verso le città da lui più amate, città sostenibili. La sostenibilità fa parte del DNA svizzero, così pure il biologico e la riciclabilità. Zurigo è tra le prime 10 città più sostenibili del mondo e Basilea, la città di Federer, è la città più green d’Europa, dove gli spazi verdi sono obbligatori perfino sui tetti piani delle case. Il 20 volte campione Slam, dopo oltre un anno di assenza, tornerà a giocare un match ufficiale nella sua Svizzera, precisamente dal 22 al 30 ottobre disputerà lo Swiss Indoors di Basilea, torneo di categoria ‘500’ già vinto 10 volte in passato, l’ultima volta nel 2019. E pertanto mi fermo qui , in attesa di incontrare Federer. Intanto sperimento la pacificazione profonda con l’essenza umana, che solleva un potente imperativo morale: tornare alla Natura, perdersi in essa per riconoscersi, ricostruire la nostra ‘casa’.Buon viaggio in Svizzera, buon ritorno a casa!Buon ritorno, Roger!

    Gisella Bellantone LEGGI TUTTO