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    Opelka: “La serie Break Point? Fin dal primo episodio ho pensato che fosse orribile”

    Reilly Opelka

    Reilly Opelka continua a sparare “Ace”, non con la racchetta ma con la sua proverbiale sagacia nei commenti, sempre pungenti e assai diretti. Il gigante USA è fermo da mesi, alle prese con la riabilitazione dall’operazione all’anca, ma resta attivissimo sui social e in varie interviste, nelle quali non si trattiene esprimendo pareri forti, senza peli sulla lingua. Stavolta l’oggetto delle sue critiche è la serie Netflix “Break Point”, che mostra il dietro le quinte del tour Pro. Nel corso del Craig Shapiro Tennis Podcast, condotto dal bravo collega statunitense, Opelka ha affermato che la serie sul tennis è deludente, non riesce minimamente a toccare il livello di interesse di “Drive to Survive”, focalizzata sui piloti di F1, o nemmeno quella sui professionisti del golf poiché manca di trasparenza.
    “Ci sarà una seconda serie di Break Point? Mah, non è una grande notizia. Voglio dire, guardi i pochi sport che hanno fatto le serie Netflix, Formula 1, golf, tennis. Il tennis arriva terzo, ma a grande distanza dalle prime due” commenta Reilly. “Non è un pensiero folle o controcorrente che Break Point fosse uno spettacolo noioso. Ho pensato fin dal primo episodio che fosse orribile. Era troppo semplice. Hanno davvero sminuito troppo tutto quello che c’è nel mondo del tennis. Non hanno mostrato le controversie, i problemi. Sono rimasto sorpreso dalla misura in cui hanno mostrato la F1. In quella serie hai davvero uno sguardo all’interno, è il più trasparente possibile, mentre nel tennis è prevalsa la censura”.
    “E davvero incredibile che siano state le stesse persone a produrre ‘Drive to Survive’, non potresti immaginarlo vedendo la serie sul tennis. È un formato completamente diverso”, ha aggiunto, facendo quindi capire che a suo dire questa serie è stata un’occasione persa confrontandola a quella sui piloti. LEGGI TUTTO

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    Opelka si scaglia contro gli specialisti del doppio: “Sono gli atleti più strapagati al mondo”

    Reilly Opelka

    Ancora fermo ai box per recuperare dai postumi dell’operazione all’anca, Reilly Opelka è invece attivissimo sui social. E, come al solito, tagliente nei suoi commenti. Stavolta il gigante statunitense se l’è presa con gli specialisti del doppio, a suo dire “the most overpaid athletes in the world”, ossia gli sportivi più strapagati al mondo.
    Reilly ha risposto ad alcuni tweet sull’argomento, spiegando così il suo punto di vista sulla dibattuta materia del doppio. A suo dire, il doppio è ancora interessante quando a giocarlo sono i giocatori forti in singolare, mentre dei match tra gli specialisti che non frequentano il tour in singolare non importa niente al pubblico.
    Riportiamo il tweet di Opelka, insieme ad altre risposte sull’argomento. Come sempre, discretamente al veleno…

    Dubs players are the most overpaid athletes in the world https://t.co/DwRmjp2QVI
    — Reilly Opelka (@ReillyOpelka) December 19, 2022

    “Ci sono troppi $$ in palio nel doppio”
    “Non vendono un solo biglietto al di fuori del Regno Unito, a meno che i giocatori di singolare non giochino il doppio. Per esempio, a Indian Wells”
    Fanno notare a Reilly che c’è uno scarso marketing da parte dell’ATP e che il doppio è molto più divertente che guardare solo Ace esplosi da uno alto 7 piedi tutto il giorno… con il chiaro riferimento al suo stile di gioco. La risposta di Opelka è “D’accordo… ma per qualche ragione quando gioco contro Medvedev, Casper o Rafa, le persone sembrano guardare… i doppisti non hanno l’opportunità di giocare quelle partite”.
    “D’accordo, non tutti i giocatori di singolare vendono i biglietti. Ma non un solo giocatore di doppio vende biglietti. Strapagato è strapagato, difficile discutere con la matematica”.
    Fanno notare che a US Open i doppi con in campo la coppia Venus-Serena riempie l’Ashe. Ecco Reilly: “Esattamente! La gente guarda i migliori giocatori di singolare giocare in doppio! Ma non guardano i migliori giocatori di doppio giocare in doppio”.
    Ecco una soluzione per Opelka per ravvivare la specialità del doppio: “I migliori tennisti del mondo raramente giocano in doppio. Diminuire la dimensione del tabellone nei doppi sarebbe un buon punto di partenza. Dovrebbe esserci un aumento massiccio per incentivare i primi 30 giocatori del mondo a giocare il doppio ogni settimana”. LEGGI TUTTO

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    Opelka si scaglia contro Verdasco e l’uso dell’Adderall: “Doping legale”

    Reilly Opelka

    Reilly Opelka è da sempre uno dei giocatori “senza peli sulla lingua”, pronto a difendere le proprie idee, spesso fuori dal coro. Non fa eccezione il suo tweet e successivi commenti sul caso Verdasco. Lo spagnolo ha ricevuto una sospensione per non aver rinnovato la richiesta di uso terapeutico per una sostanza considerata dopante, l’Adderall. Questo farmaco è utilizzato nel trattamento del disturbo da deficit di attenzione/iperattività e della narcolessia. Il farmaco, stimolatore cognitivo, aiuta il mantenimento della concentrazione agendo sul sistema nervoso. Il gigante USA ha tuonato rispondendo alla notizia su Verdasco riportata da una giornalista con questo messaggio: “Uno dei maggiori problemi nel tennis. Perché ci sono colleghi che prendono l’Adderall per la prima volta nella loro vita da adulti? Doping legale”.

    One of the biggest issues in tennis.. why are guys taking adderall for the first time in their life as adults? Legal doping https://t.co/EOWcqa6p6E
    — Reilly Opelka (@ReillyOpelka) November 30, 2022

    A buttare benzina sul fuoco ci ha pensato anche Pam Shriver. L’ex top10 statunitense infatti ha scritto a chiare lettere: “Attraverso i corridoi del tennis professionistico, ho sentito che molti giocatori assumono farmaci per l’ADHD per aiutare ad affinare il proprio focus e la concentrazione in un modo che solleva domande sull’integrità. I farmaci per l’ADHD sono il meldonium per il cervello? Mi chiedo quanti giocatori attuali abbiano recentemente chiesto una TUE (un’esenzione per scopi medici, ndr) per l’ADHD?”.

    Through grape vines of pro tennis, I hear that many players are on ADHD meds to help sharpen focus and concentration in a manner that brings up integrity questions. Are ADHD meds the meldonium for the brain? Wonder how many current players have asked for a TUE for ADHD recently? pic.twitter.com/6HiDN0pzMG
    — Pam Shriver (@PHShriver) November 30, 2022

    A questa polemica si aggiungono anche le parole del giornalista statunitense Ben Rothenberg (vicino a molti tennisti), che commentando la faccenda scrive: “Capisco perfettamente che l’ADHD e altri problemi sono reali e possono essere aiutati dagli stimolanti se usati terapeuticamente. Quello che ho sentito dai giocatori ATP, nel contesto del suo utilizzosul tour, è che c’è la percezione che vengano utilizzati specificamente per ottenere un vantaggio in partita. Un giocatore ATP mi ha detto oggi che stima che “la metà dei primi 100 ne faccia uso … forse di più”. E non perché hanno difficoltà a concentrarsi mentre fanno i loro lavoro. Molto cinismo sul sistema TUE all’interno degli spogliatoi”. LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Indian Wells: Musetti travolto dal servizio e potenza di Opelka

    Lorenzo Musetti

    Lorenzo Musetti esce al secondo turno di Indian Wells, sconfitto nettamente da Reilly Opelka. 6-1 6-4 lo score di un match purtroppo a senso unico per l’americano, perfetto al servizio ed estremamente aggressivo in risposta. Male Musetti, non tanto per la sconfitta in sé (Opelka è n.17 del mondo ed adora questi campi), ma per come non sia mai riuscito ad entrare davvero in partita, a mettere in difficoltà l’avversario.
    Si sapeva che il match sarebbe stato difficilissimo, per la forza dell’avversario e soprattutto mentalmente per l’azzurro. Affrontando un servizio del genere, sei costretto a giocare i tuoi turni con la massima attenzione, un solo break può esserti fatale, non recuperabile. Purtroppo oggi Musetti ha giocato con tensione anche i suoi game di battuta, ricavando percentuali modeste e trovando mai il giusto ritmo con il colpo. Infatti per non “rischiare” di dover giocare troppe seconde, ha finito per produrre spesso prime palle non così incisive, che un Opelka oggi molto centrato ha spinto come se fossero seconde, commettendo parecchi errori ma mettendo anche grande pressione sull’azzurro. Era evidente che rispondere per Lorenzo sarebbe stato difficile, per la forza del servizio di Opelka, non solo veloce ma per il rimbalzo altissimo sulle seconde; ma Musetti non è mai riuscito a trovare una misura negli impatti, una posizione difendibile. Nel primo set ha risposto dai teloni, posizione troppo arretrata che non gli ha fruttato alcun beneficio; ha provato ad avanzare un po’ nel secondo parziale, ma i risultati sono stati ugualmente modesti. La palla break a favore non è mai arrivata, è salito ai vantaggi in risposta grazie a qualche errore di Reilly, non per suo merito. Nei rari scambi ha lavorato bene col back di rovescio, uniche fasi in cui è riuscito a spostare il rivale e metterlo in difficoltà, ma si è scambiato poco nei propri turni di battuta, praticamente mai in risposta. Musetti ha un tennis che necessita di qualche scambio, ha bisogno di prendere ritmo, di imbastire, di fare i suoi schemi per poi cambiare ritmo e far valere il suo braccio velocissimo. Oggi non ha mai avuto ritmo, non ha avuto tempo per giocare, poche volte anche nei suoi turni di battuta. Il rimbalzo alto, le bordate di Opelka improvvise, anche i tanti errori dell’americano, l’hanno disarmato. Musetti non è riuscito a trovare una chiave per scardinare il rivale o almeno entrare in partita. È sempre stato costretto ad arginare, subire, rincorrere. Soffrirà sempre questo tipo di avversari (e non è l’unico…), ma si sperava in una resistenza superiore, nel vederlo trovare una reazione, tecnica ed emotiva, ad una partita così difficile. Purtroppo non c’è stata. Una dura esperienza, ma necessaria per crescere.
    Marco Mazzoni

    La cronaca della partita.
    Il match inizia alle 22 ora italiana, con il gigante americano alla battuta. Servizio e rete Opelka. Poi il primo Ace, imprendibile. Musetti deve avere molta pazienza e restare focalizzato in risposta nonostante il bombardamento del rivale. Due Ace, una seconda palla micidiale che salta sopra la testa dell’azzurro. 1-0 Opelka. Serve Musetti, ma è Reilly a mettere il punto esclamativo con una risposta di rovescio micidiale. La difficoltà per “Muso” sarà prendere ritmo, visto che gli scambi saranno ridossi all’osso, ma appena si scambia la bilancia pende per Lorenzo. Molto bene col back, per proporre palle basse al rivale. Musetti è ovviamente in difficoltà in risposta, contro il servizio formidabile di Opelka, ma inizia con una posizione eccessivamente arretrata, praticamente indifendibile. Sul 2-1 Opelka, Musetti serve un brutto doppio fallo sul 30 pari, errore che gli costa la prima palla break del match. Altro doppio fallo, in rete, anche con un lancio di palla eccessivamente arretrato per dare effetto. Due errori che gli costano il BREAK, 3-1 e servizio Opelka… conoscendo la forza al servizio dell’americano, e la relativa debolezza dell’azzurro in risposta, un break è quasi una condanna per il set. Improvvisamente sul 3-1 Opelka regala due diritti, per la prima volta Lorenzo è ai vantaggi in risposta. Non entra la 1a al gigante, ma Lorenzo risponde davvero sui teloni e la palla gli scappa via. Il quarto Ace del match porta Reilly 4-1. Forte del vantaggio, Opelka punge anche in risposta, bravo a venire avanti a prendersi il punto. Musetti sembra frastornato, non forza a tutta il servizio per non essere aggredito sulla seconda, ma così Reilly entra anche sulla prima, non così incisiva. Crolla 0-40 Lorenzo, bassa la percentuale di prime in campo nonostante non forzi nemmeno a tutta. Prova a lavorare la palla col back l’azzurro per spostare il rivale, ma oggi Opelka è davvero centrato nei colpi, sbaglia poco. Un errore proprio col rovescio tagliato costa a Musetti il secondo break. Serve 5-1 Opelka, è una formalità. Chiude 6-1 in 26 minuti. Spiace scriverlo, ma non c’è stata partita nel primo parziale. Il servizio dell’americano ha dominato, ma Musetti l’ha agevolato servendo molto male e non trovando una via anche solo per provarci in risposta.
    Musetti inizia il secondo set al servizio. Trova un buon game, mette la testa avanti. Il problema è però riuscire a giocare in risposta, trovare una posizione da cui impattare senza stazionare a Los Angeles… Non ci riesce, nonostante provi ad avanzare qualche metro rispetto al primo set. 1 pari. La prima di servizio di “Muso” non va nel terzo game, per fortuna Opelka spara a tutta in risposta, e spara fuori. Torna a funzionare anche il back di rovescio di Lorenzo. Il set avanza spedito sui game di battuta. Splendida la volée bassa che porta Reilly sul 2 pari, controllo misterioso con zero equilibrio (e il passante di Lorenzo era ottimo). Sul 2 pari Musetti si complica la vita (dopo 2 Ace) con un doppio fallo e un attacco a rete troppo morbido. Si va ai vantaggi. Si prende un gran rischio Reilly col diritto e poi chiude uno smash micidiale dalla riga di fondo. Si è guadagna una palla break, la prima del set. Rischia un servizio esterno molto carico, che sorprende l’americano. Scappa però il diritto nel punto seguente, è ancora palla break (e si becca pure un warning per aver spaventato fuori dallo stadio una palla…). Rischia un serve and volley, e stavolta la risposta è nei piedi, ingiocabile. BREAK Opelka, 3-2 e servizio. La partita di fatto si è chiusa qua. Sotto 5-3, Musetti serve ma è ancora in difficoltà. Affronta il primo match point, bravo a cancellarlo con un diritto aggressivo. Si salva, resta aggrappato al match, ma deve incidere in risposta e finora non c’è mai riuscito. Nemmeno nel decimo game la musica non cambia. Chiude 6-4 Opelka, meritando il successo. Tutto troppo facile per lui, fortissimo al servizio, tanto da essere poi molto libero di rischiare alla risposta. Esce mestamente dal campo Musetti, incapace di invertire la rotta di un match in cui non è di fatto mai entrato.

    ATP Indian Wells Reilly Opelka [17]66 Lorenzo Musetti14 Vincitore: Opelka ServizioSvolgimentoSet 2R. Opelka 15-0 30-0 ace 40-0 ace5-4 → 6-4L. Musetti 0-15 0-30 df 15-30 30-30 30-40 40-40 A-405-3 → 5-4R. Opelka 15-0 ace 30-0 40-04-3 → 5-3L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-154-2 → 4-3R. Opelka 15-0 30-0 40-0 40-15 df 40-303-2 → 4-2L. Musetti 15-0 ace 30-0 ace 40-0 40-15 df 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A2-2 → 3-2R. Opelka 15-0 30-0 ace 40-0 40-15 df 40-301-2 → 2-2L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-151-1 → 1-2R. Opelka 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1R. Opelka 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 40-305-1 → 6-1L. Musetti 0-15 0-30 0-40 15-404-1 → 5-1R. Opelka 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 ace3-1 → 4-1L. Musetti 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 df df2-1 → 3-1R. Opelka 15-0 30-0 ace 30-15 40-151-1 → 2-1L. Musetti 0-15 15-15 30-15 40-15 40-301-0 → 1-1R. Opelka 15-0 30-0 ace 40-0 ace0-0 → 1-0
    9 ACES 22 DOUBLE FAULTS 427/47 (57%) FIRST SERVE 30/50 (60%)22/27 (81%) 1ST SERVE POINTS WON 20/30 (67%)15/20 (75%) 2ND SERVE POINTS WON 8/20 (40%)0/0 (0%) BREAK POINTS SAVED 3/6 (50%)9 SERVICE GAMES PLAYED 810/30 (33%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 5/27 (19%)12/20 (60%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 5/20 (25%)3/6 (50%) BREAK POINTS CONVERTED 0/0 (0%)8 RETURN GAMES PLAYED 911/14 (79%)NET POINTS WON 2/5 (40%)37 WINNERS 813 UNFORCED ERRORS 1237/47 (79%) SERVICE POINTS WON 28/50 (56%)22/50 (44%) RETURN POINTS WON 10/47 (21%)59/97 (61%) TOTAL POINTS WON 38/97 (39%)233 km/h MAX SPEED 197 km/h214 km/h 1ST SERVE AVERAGE SPEED 171 km/h165 km/h 2ND SERVE AVERAGE SPEED 150 km/h LEGGI TUTTO

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    Opelka spara sull’ATP: “Gaudenzi dovrebbe dimettersi. Serve un commissioner non legato al mondo del tennis”

    Reilly Opelka

    Reilly Opelka spara a zero. Non le cannonate micidiali del suo servizio, ma parole al veleno contro l’ATP e la leadership nel mondo del tennis. Per il gigante americano, la gestione dell’ATP è carente, ricca di conflitti di interesse, incapace di valorizzare il prodotto e premiare adeguatamente i giocatori. Ne ha per tutti Reilly in un’intervista a dir poco pirotecnica rilasciata a tennis.com in quel di Indian Wells. Ne riproponiamo i passaggi salienti, che certamente non passeranno inosservati.
    “Oggi sul tour non puoi monetizzare il talento e il nostro tempo è limitato. Guarda Andrey Rublev, per esempio. Rublev avrà 24, 25 o 26 anni solo una volta nella vita e mi dispiace per lui. Quello che ha fatto l’anno scorso è stato impressionante, ma è facile per la gente dire che è un ragazzo fortunato e che sta facendo un sacco di soldi. Quello che fa Rublev è tutt’altro che normale. Lavora a un livello che non ho mai visto fare a nessuno, e lo rispetto moltissimo. So che ha avuto difficoltà, e vedo cosa fa: sei, sette ore di allenamento. È in palestra, colpisce la palla tutto il giorno. Mi sento male nel pensare che non sia ricompensato come dovrebbe. Dovrebbe guadagnare milioni. Dovrebbe guadagnare molto di più di quello che ha, perché si sta “spaccando il culo” per questo. È un peccato. Prendete la MLB (Major League Baseball), è stata in sciopero lottando per una crescita di percentuali molto più piccole di quelle che abbiamo noi complessivamente. Odio la politica, mi piace giocare a tennis. Non mi piace dovermi lamentare, ma questa è la situazione. Non va bene”.
    Le critiche di Opelka vanno direttamente al cuore del funzionamento del sistema, dopo uno scambio polemico di messaggi social con Vallverdù: “Ha fatto su Twitter un commento sulla politica sul conflitto di interessi che è stata approvata dall’ATP la scorsa settimana. Se leggete la posta che ci è pervenuta, afferma che quei conflitti devono essere al di sopra di una certa soglia. La descrizione del sistema è irregolare. Qual è esattamente quella soglia? Permettere a persone come Gavin Forbes, Charles Smith, Herwig Straka, agenti o formatori (come lo stesso Vallverdù) di essere membri del Consiglio (ATP Board)? Dani (Vallverdù) ha recentemente fatto domanda per un posto nel Consiglio, pur essendo anche membro del Consiglio dei giocatori. Il Player Council vota per i membri del Council, è così che funziona il processo, quindi è assolutamente comico. So che è nella natura umana cercare di fare il meglio per se stessi, cercare di avere il più possibile, ma come può il sistema permetterlo? E non incolpo Dani per aver votato per se stesso o altro, ma in pratica non dovrebbe essere in quella posizione”.
    Ecco l’attacco diretto al vertice dell’ATP: “Andrea Gaudenzi deve dimettersi. Abbiamo bisogno di una nuova leadership. Non c’è niente di personale contro di loro. Sono bravi ragazzi. Massimo (Calvelli, amministratore delegato dell’ATP) è un bravo ragazzo. Ma non capisco. Perché scegliamo persone che sono già state nel tennis? Senza offesa per Massimo, non puoi assolutamente passare dall’essere un rappresentante Nike, inviare pacchi o ricevere le giuste scarpe da terra battuta per Rublev, a diventare l’amministratore delegato di uno dei più grandi sport mondiali del mondo. Non succede in nessun altro sport. E non sto solo criticando Massimo, ho detto la stessa cosa di Chris Kermode: era dirigente al Queen’s. Come puoi passare dall’essere un manager al CEO di uno dei più grandi sport del mondo, in un momento in cui hai i tre migliori giocatori nella storia attiva?”
    La soluzione per Opelka, trovare per l’ATP un commissioner di alto profilo, come quelli delle leghe Pro USA, manager che arrivano da alti contesti, non abbiano legami col tennis e siano focalizzati solo al business: “Penso che dovremmo rompere giocattolo e scegliere un visionario. Scegli il braccio destro di Adam Silver (Commissoner NBA), oppure scegli un ragazzo che ha lavorato al fianco di un Adam Silver o di un altro CEO di grande successo, e poi scommetti su di lui, perché il nostro sport non va. Se c’è così tanta trasparenza e tutto va bene, come è possibile che il montepremi ad Acapulco quest’anno sia stato inferiore rispetto al 2019? Hai avuto cinque dei sei migliori giocatori del mondo: Nadal, Zverev, Tsitsipas… un tabellone d’élite, non ci sono limiti di capienza e per di più in un nuovo stadio ancora più grande che si riempie ogni notte. Perché allora stiamo andando indietro? E perché dovremmo scegliere qualcuno al di fuori del regno dell’ATP? Perché l’ATP si comporta come un club chiuso. Dai un’occhiata ai membri del Consiglio: è un club. Qual è l’esperienza di Dani Vallverdú quando si tratta di essere un direttore di torneo? Nessuna. Ma quando un nuovo torneo appare nel calendario ATP, un membro del Players Council, Dani Vallverdú, riesce a essere il direttore di quel torneo (San Diego ATP). Perché lo scelgono? Perché è un club ristretto. E questo deve cambiare, quella cultura deve essere cambiata. Sceglierei qualcuno meno coinvolto nel tennis, perché quando hai qualcuno così vicino a questo, qualcuno abituato al vero pasticcio che è l’ATP, tutto resta com’è, non si faranno mai passi avanti. L’ATP è un circo da molto tempo. Tutti gli altri sport mondiali stanno andando alla grande, ma l’unico che non lo è è il tennis, e penso che sia per colpa della sua leadership.”
    Non è la prima volta che Opelka critica il sistema, ma in quest’intervista è andare dritto al punto, al cuore dei problemi che a suo dire affliggono il mondo del tennis e non gli permettono di generare un giro economico paragonabile a quello di altri sport professionistici. Una presa di posizione netta, che esterna un malumore che cova da tempo tra i giocatori.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    L’ATP ha sanzionato Opelka per aver tenuto il cappello durante la premiazione

    Opelka a Dallas durante la premiazione

    Reilly Opelka ha da poco pubblicato sui social una foto a dir poco singolare. L’ATP l’ha sanzionato poiché durante la premiazione del torneo di Dallas (da lui vinto) ha “scelto di tenere il cappello”, così recita testualmente la nota da lui ricevuta.
    Sarcastica la sua risposta, un applauso com un “top good”.

    Too good 👏 @atptour pic.twitter.com/YZGFrUCkCp
    — Reilly Opelka (@ReillyOpelka) February 16, 2022 LEGGI TUTTO

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    Reilly Opelka denuncia il conflitto di interessi all’interno dell’ATP

    Reilly Opelka nella foto

    Sappiamo che Reilly Opelka non si fa problemi a parlare di questioni controverse. L’americano attualmente si sta preparando per la prossima stagione, ma nel frattempo ha scritto su Twitter per registrare pubblicamente quello che descrive come un chiaro “conflitto di interessi” all’interno dell’ATP.
    Lo ha fatto specificatamente parlando di Gavin Forbes, membro da 13 anni del consiglio dell’ATP (il consiglio che alla fine prende le decisioni importanti all’interno del circuito) mentre agisce anche come vice presidente della IMG, la società che possiede tornei come il Miami Open e ora il Mutua Madrid Open. Poi c’è anche la presenza nel consiglio dell’ATP di Charles Humphrey Smith, rappresentante dei tornei, che è il direttore internazionale della Juss Event, una società legata al governo cinese che gestisce eventi come lo Shanghai Masters 1000: questo potrebbe essere uno dei motivi della debole risposta dell’ATP stessa al caso Shuai Peng.

    This is our 2nd conflict of interest. Not only has Gavin been on the board for 13 years, he is the senior VP of IMG who owns the Miami Open..not taking shots at Gavin here. Just the structure of the ATP 🙃 https://t.co/Mi0T9kaInM pic.twitter.com/S33sEBaICY
    — Reilly Opelka (@ReillyOpelka) December 7, 2021 LEGGI TUTTO

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    Molti giocatori criticano la debole presa di posizione dell’ATP sul caso Peng

    Peng nella telefonata al CIO

    “Debole”. “Inadeguato”. “Troppo poco”. Queste alcune delle reazioni di giocatori ed ex campioni al comunicato dell’ATP firmato dal Presidente Andrea Gaudenzi al merito alla delicata questione di Shuai Peng. Il mondo della racchetta si è stretto intorno alla forte giocatrice cinese, che dopo la sua esternazione contro uno dei personaggi politici più illustri del suo paese è prima scomparsa nel nulla, e poi riapparsa ma sotto un’evidente stato di coercizione. Mentre il boss della WTA ha preso la situazione di petto, cancellando ogni evento del tour femminile in Cina (con una perdita economica notevolissima), l’ATP sta tenendo una posizione molto più fumosa. Per questo tantissimi giocatori hanno tuonato contro Gaudenzi ed il suo comunicato, ritenuto debole e senza coraggio. Riportiamo una serie di Tweet di giocatori, per mostrare il loro disappunto sulla situazione. Tra i più duri, Andy Roddick che afferma “Ecco come dire un sacco di parole senza dire niente”.

    How to say a lot of words and say nothing https://t.co/EKXMTYgvZP
    — andyroddick (@andyroddick) December 2, 2021

    Are we to understand that the @ATP would have made the same statement had the player been a male? An atp tour pro?!? Somehow I think not.#embarassing https://t.co/eokSqwXQbu
    — Martina Navratilova (@Martina) December 2, 2021

    Im Sure The Statement 2day Would Have Been A Lot Different If #Kermode Was Still Around… #JusThinkinOutLoud
    — Dustin Brown (@DreddyTennis) December 2, 2021

    Forte il sarcasmo di Opelka, uno che non le manda mai a dire…

    POWERFUL https://t.co/bgWbYcG3ji
    — Reilly Opelka (@ReillyOpelka) December 2, 2021

    It’s important to understand that we as the players are completely handcuffed in our ability to act as a collective, and our leadership from the @atptour is complete dumpster https://t.co/TpX7cUwUNM
    — Tennys Sandgren (@TennysSandgren) December 2, 2021

    Anche il Capitano di Davis USA Mardy Fish si unisce al coro dello sdegno

    That’s a statement? https://t.co/mUwiQ1l1FV
    — Mardy Fish (@MardyFish) December 2, 2021

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO