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    Toni Nadal torna al 2005: “I dottori ci dissero che la lesione al piede avrebbe terminato subito la carriera di Rafa”

    Toni e Rafael Nadal a Roland Garros

    Uno degli aspetti più iconici nella carriera di Rafael Nadal è certamente il suo strapotere fisico, quell’energia incredibile che gli ha permesso di spingere la palla con vigore, effettuare difese estreme e lottare su ogni palla per ore ed ore, diventando quasi impossibile da superare sul piano della lotta e resistenza. Un tennis così estremo sul piano atletico che, come si dice in gergo, “gli ha presentato il conto” più volte, con tanti infortuni più o meno gravi. Il suo mentore e zio, Toni Nadal, afferma sempre che “Djokovic è il tennista che ha vinto di più, Federer quello che ha giocato meglio a tennis, mentre mio nipote se non avesse sofferto il grave problema al piede sarebbe stato il più forte di tutti”. Ipotesi che ha un fondamento, ma del resto giocare per oltre 20 anni un tennis così estremo per il proprio corpo ha costretto Rafa a dover affrontare molti infortuni e lesioni. Spingere al massimo per vincere, ma andare oltre la possibilità stessa del corpo, impossibile resistere senza problemi. Anzi, se guardiamo la faccenda girando la frittata, è irreale come sia riuscito a giocare a questo livello per 20 anni, la storia del tennis ci insegna che con una richiesta del genere al proprio corpo nessuno ha retto più di un lustro…. “Per varie stagioni Rafa non ha potuto giocare l’annata completa, ha perso molti Slam per infortuni”, continua Toni Nadal, “tuttavia se mia nonna avesse avuto le ruote, sarebbe stata una bicicletta!”, battuta a chiudere un discorso che, essendo ipotetico, non porta da nessuna parte.
    Interessante invece il ricordo di Toni sulla grave situazione vissuta da Rafa nel 2005, quando esplose al massimo livello vincendo il suo primo Roland Garros ed imponendosi di prepotenza come grande rivale del dominatore del tour, Roger Federer. Mentre la carriera del giovane spagnolo era in rampa di lancio, arrivò un terribile responso dai medici sul problema al piede che già iniziava a tormentarlo: la carriera era a rischio, anzi, poteva chiudersi da un momento all’altro. Così Toni ne ha parlato a “El Partidazo de COPE”, programma radio molto seguito in Spagna.
    “Rafael si è abituato a convivere con il dolore” racconta lo zio e primo allenatore del giovane talento. “Per molti anni ha avuto problemi e quasi sempre ne è uscito più forte. Aveva problemi che sembravano farlo sprofondare ma lui è riuscito a uscirne sempre. Questo gli è rimasto in testa e ultimamente pensava di poter tornare a competere ancora, ma vedendo giorno dopo giorno che le cose non si risolvevano, ha dovuto prendere la decisione di smettere di giocare. Ma se non avesse superato tutte quelle difficoltà non sarebbe diventato così forte”.
    Nella lunga lista di infortuni che lo hanno privato di più di una dozzina di presenze negli Slam, ce n’è uno che ha cambiato tutto. “Nel 2005 è stata scoperta una lesione all’osso del piede” racconta Toni. “Il medico ci ha detto che la sua carriera era finita, i suoi pazienti affetti da tale problema riuscivano a praticare solo sport leggeri. Non ci siamo arresi. In quel periodo ha iniziato ad usare delle solette che hanno cambiato i suoi appoggi al terreno. Quelle solette hanno salvato la sua carriera, ma nel cambiare l’appoggio Rafael è stato costretto a cambiare il suo modo di correre, l’equilibrio e lo stress sul corpo. Sono sorti problemi al ginocchio e alla schiena. È vero che è sempre stato al limite, ma penso che sia qualcosa dovuto all’infortunio al piede del 2005″.
    Ripercorrendo la lunga carriera del nipote, Toni afferma che il capolavoro resta la vittoria a Wimbledon 2008: “Sono sicuro che la partita più importante nella carriera di Rafael è la finale di Wimbledon del 2008. Era il numero uno contro il numero due, nel luogo più emblematico del tennis mondiale, perché il numero due stava per spodestare il numero uno. È una partita che ha tutto quello che doveva avere per restare nella storia. La partita fu un’altalena, Rafa vince i primi due set, Federer recupera, abbiamo il matchball, ma Rafa non lo sfrutta… E tutto finisce nel quinto set. Alla fine vince, batte il migliore di tutti dove nessuno riusciva a batterlo, quella resta la sua partita più bella”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    La carriera in Nadal in numeri: record e leggenda

    Rafael Nadal a Parigi 2022, suo ultimo trionfo Slam

    L’annuncio dell’addio al tennis professionistico di Rafael Nadal non ha colto di sorpresa il mondo della racchetta, ma ha suscitato ugualmente enorme clamore e un’ondata di reazioni, tra commozione e malinconia. Dopo il ritiro di Roger Federer (5 anni più grande dello spagnolo) avvenuto nel settembre del 2022, tra sei settimane in quel di Malaga assisteremo a quello del suo grande rivale. Magari i due si affronteranno in qualche esibizione, o andranno insieme a giocare a golf… ma è indubbio che si chiuda un cerchio, o meglio cali il sipario su di un’era d’oro che ha segnato il nostro sport come pochi altri. Non è questo il momento per rispolverare l’annoso – e un po’ stantio… – tema di chi sia stato il più grande in assoluto, o il migliore tra lo svizzero e lo spagnolo. Sono due eccellenti persone e tennisti, che in modo assai diverso hanno contribuito in modo eccezionale alla diffusione del tennis, con una rivalità davvero epica ed avvincente, una delle più significative della disciplina.
    Rafael Nadal è stato una rivoluzione, in tutti i sensi. La sua fisicità, il suo non darsi mai per vinto e l’impatto visivo del suo incedere in campo sono entrati nell’immaginario di milioni di bambini e appassionati come pochi altri atleti nell’ultracentenaria storia del tennis. È stato giocatore unico, innovativo nel modo di gestire lo scambio con una quantità di forza e rotazione impressa alla palla mai vista, che l’ha reso il più vincente di ogni epoca sulla terra battuta, superficie dove ha costruito la sua leggenda e vinto la maggior parte dei suoi trofei. Ci sarà tempo nella off-season per ripercorre la sua lunga, vincente e altrettanto travagliata carriera. Qua ci soffermiamo su alcuni numeri, record incredibili che hanno segnato i suoi oltre 20 anni di tennis pro. Numeri che guardati tutti insieme lasciano ancora senza parole.

    22 Slam – Nadal è stato per un breve periodo il più vittorioso nei tornei Major, sorpassando Federer (fermo a quota 20). Lo spagnolo ha disputato 30 finali Slam, perdendone solo 8. Ha trionfato per 14 volte a Roland Garros, record assoluto e tennista con più vittorie nello stesso major di sempre, oltre a 2 titoli agli Australian Open, 2 successi a Wimbledon, 4 a US Open. È il più giovane ad aver completato il Career Grand Slam, anzi Career Golden Slam (24 anni), visto il suo successo ai giochi Olimpici di Pechino 2008 in singolare. Negli Slam detiene la terza percentuale di vittorie più alta nell’era open (87,90), con 315 incontri vinti su 359.
    Tiranno della terra battuta – Nessuno come lui sul “rosso”. Rafa ha scritto record che sembrano destinati ad essere imbattibili. Oltre ai 14 titoli a Parigi, ha vinto su terra battuta 63 tornei (su 71 finali giocate). Ha alzato anche 11 coppe a Monte Carlo, 12 al “Godò” di Barcellona, 10 agli Internazionali d’Italia al Foro Italico. Tra l’aprile del 2005 e il maggio del 2007 ha vinto 81 partite di fila sulla sua superficie preferita. La striscia, dopo la sconfitta subita da Andreev ai quarti di finale del torneo di Valencia, cominciò il 12 aprile del 2005 con la vittoria su Gael Monfils al primo turno del torneo di Monte Carlo. L’81º successo arrivò il 19 maggio del 2007 a spese di Lleyton Hewitt, nella semifinale del torneo di Amburgo. La serie si concluse il giorno successivo, nella finale dello torneo tedesco, per mano di Roger Federer. Si tratta della striscia più lunga di sempre di vittorie consecutive su una singola superficie in era Open. Ma forse il record più assurdo è quello della sua carriera a Roland Garros: non solo quattordici vittorie, ma un bilancio di 112 vittorie e 4 sconfitte, con una percentuale di successi pari al 96,55. Si tratta della percentuale di vittorie più alta nella storia dei quattro Major. Pazzesco. Al Roland Garros è giunto sette volte in finale senza perdere un set con una striscia di 39 vittorie di fila. Sul rosso ha vinto il 97,16% degli incontri disputati al meglio dei cinque set (137-4).
    Ranking ATP – Rafael è stato n.1 per 209 settimane. Divenne n.1 il 18 agosto del 2008, poco dopo il suo primo successo a Wimbledon, quindi è tornato in cima al ranking per altre 8 volte, l’ultima settimana il 2 febbraio del 2020. Nadal è stato nella top 10 per 912 settimane, dal 25 aprile 2005 al 19 marzo 2023, è un altro record epocale che batte di gran lunga quello di Jimmy Connors (789 settimane). È l’unico tennista della storia ad aver raggiunto la posizione nº1 del ranking ATP nel corso di tre decenni diversi (2000-2009, 2010-2019, 2020-2029).
    Tornei – Nadal chiuderà la sua immensa carriera con 92 titoli in singolare, dietro solo a Connors, Federer, Djokovic e Lendl. Ha vinto ben 30 tornei senza perdere nemmeno un set. Ha trionfato almeno in un titolo ATP per 19 anni consecutivi (2004-2022). È l’unico tennista ad aver vinto sia un torneo del Grande Slam sia un Masters 1000 all’anno per 10 anni consecutivi (dal 2005 al 2014). Detiene la serie più lunga di vittorie consecutive (46) in uno stesso torneo (Monte Carlo).

    La lista di altri suoi primati minori e record in varie categorie potrebbe continuare. Ci fermiamo qua, già questi numeri sono da capogiro.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Ferrer: “La mia idea è schierare Nadal in singolare in Davis Cup. Lui mi ha risposto ‘Sarò pronto’”

    David Ferrer con Rafael Nadal

    Il capitano spagnolo di Davis Cup, David Ferrer, ha le idee chiare: sul match singolo Rafa Nadal resta un tennista difficilissimo da battere, per questo pensa di schierarlo come secondo singolarista dietro ad Alcaraz nella Final 8 di Davis Cup a Malaga. L’ha affermato all’interno della diretta YouTube “Sala de Jugadores”, con altri ex tennisti argentini come Mariano Zabaleta e Juan Monaco.
    “So che Rafa è una persona che non mente mai, e che se entra in campo è perché si sente pronto a dare il 100%” afferma Ferrer. “Conosco le sue capacità quando si tratta di competere, il problema che sta avendo è che fisicamente non riesce a mantenere il livello per molto tempo, Ma in una partita secca può essere ancora imbattibile. Non si può mai considerare spacciato un giocatore come lui. Il fatto che sia così entusiasta di stare con la squadra, perché è stato lui a chiamarmi prima della fase di qualificazione, me lo fa capire. Questo lo rende perfetto per averlo con noi”.
    “Non ho dubbi. Se sta bene e lo vedo allenarsi correttamente, giocherà nel singolare. Quando è uscito il sorteggio gli ho mandato un messaggio dicendogli di prepararsi per giocare contro il Botic Van de Zandschulp. La sua risposta è stata chiara: sarò pronto”.
    Non è ancora chiaro quanto giocherà Nadal da qui alla finale di Malaga. David Ferrer ha detto a proposito: “Giocherà il Six Kings Slam questo mese e mi piacerebbe che gareggiasse in un altro evento prima di venire con la squadra. Gliene parlerò nelle prossime settimane” conclude il capitano.
    Certamente avere Nadal come secondo singolarista potrebbe essere la carta in grado di far saltare il banco alla final 8. Chi ha un secondo giocatore così forte nella competizione, e pure in casa davanti al suo pubblico? Tutte le altre squadre, a partire dal team italiano campione in carica, sono avvertite…
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Novità dal mondo del tennis: i piani di Nadal e Kyrgios, l’ascesa di Bu Yunchaokete

    Rafael Nadal nella foto – Foto Getty Images

    In una diretta su Instagram questa mattina, Nick Kyrgios ha rivelato le sue intenzioni di tornare sui campi all’inizio del 2025, giocando il tour australiano, in casa. Pochi minuti dopo, l’ex finalista di Wimbledon ha pubblicato una foto su Instagram lasciando un messaggio un po’ criptico, dove parla di una carriera molto pazza e si riferisce agli “ultimi capitoli” che gli rimangono in questo sport. A 29 anni e dopo un anno e mezzo fuori dai campi per un grave infortunio al ginocchio, sembra che Kyrgios non abbia intenzione di prolungare molto di più la sua carriera e resta solo da sapere ufficialmente dove intende mettere il punto finale alla sua carriera.
    Bu Yunchaokete è stata una vera rivelazione all’ATP di Pechino avendo raggiunto le semifinali, anche se già stava dando segnali del suo grande livello. Il cinese di 22 anni non è riuscito a battere Jannik Sinner, ma ha mostrato sprazzi di un grande tennis e ha firmato un secondo set piuttosto completo. Già in conferenza stampa, il giocatore locale ha parlato della maturazione dei giocatori cinesi. Diventano professionisti più tardi rispetto ad altri giocatori come Sinner o Musetti? “Sono molto diverso da loro. Questo è solo il mio terzo anno nel circuito professionistico a differenza loro. Posso parlare solo dalla mia prospettiva, ma ho iniziato abbastanza tardi, sono diventato professionista tardi. Sinner e Musetti hanno iniziato in giovane età, quando erano adolescenti”,Così, ha voluto anche mandare un messaggio ai giovani cinesi che stanno giocando a tennis. “Agli adolescenti cinesi auguro perseveranza e successo nella loro carriera professionale. Essere un giocatore professionista è molto difficile, non molti giocatori nel tennis maschile possono farlo. Ma negli ultimi anni, ne stiamo vedendo di più, che siano bambini o adolescenti. Credo che ci sia un futuro più luminoso in Cina”.
    Da quando è stato annunciato che avrebbe fatto parte della squadra spagnola di Coppa Davis, Rafa Nadal ha intensificato i suoi allenamenti al fine di migliorare la sua condizione fisica in vista di ciò che lo aspetta in questo finale di stagione. Dopo non essere stato in grado di partecipare alla Laver Cup perché non si sentiva in forma, il maiorchino ha avuto bisogno di minuti in campo per arrivare il più rodato possibile alla Six Kings Slam, che si disputerà a metà ottobre, e alle Finali di Coppa Davis, che si giocheranno dal 18 al 24 novembre. Rafa ha ancora tempo persino per iscriversi a qualche torneo tra questi due eventi. Nel frattempo, sta già mettendo intensità nei suoi colpi allenandosi nella sua accademia.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    L’importanza della preparazione mentale nel tennis

    Rafael Nadal nella foto – Foto Getty Images

    Nel mondo del tennis professionistico, la preparazione mentale riveste un ruolo fondamentale, spesso determinante quanto l’allenamento fisico e tecnico. I grandi campioni non si distinguono solo per la loro abilità nel colpire la palla, ma anche per la loro capacità di gestire la pressione, mantenere la concentrazione e reagire positivamente alle avversità. Questo articolo esplorerà in profondità l’importanza della preparazione mentale nel tennis, analizzando le tecniche utilizzate dai professionisti e offrendo consigli pratici per migliorare le proprie performance mentali sul campo.
    Preparazione mentale nel tennis: gestire la pressione nei momenti decisivi
    Nel tennis, la preparazione mentale è tanto cruciale quanto quella fisica. Molti match si decidono nei momenti chiave, dove la pressione si fa sentire maggiormente: nei tie-break, nei match point o durante un set decisivo. I tennisti devono allenare la mente per mantenere la concentrazione e il controllo delle emozioni in situazioni di forte stress. La capacità di gestire queste situazioni ad alta tensione spesso distingue i campioni dai giocatori di medio livello.
    Uno degli esempi più emblematici è quello del tie-break, dove spesso il livello tecnico dei giocatori si equivale, e a fare la differenza è la capacità di rimanere calmi e lucidi. Molti tennisti lavorano con psicologi sportivi per allenare la resilienza e sviluppare tecniche di rilassamento e visualizzazione per affrontare meglio questi momenti di tensione. L’obiettivo è creare una sorta di “pilota automatico mentale” che permetta di affrontare le situazioni più stressanti con sicurezza e determinazione.
    La resilienza psicologica: il segreto dei campioni
    La resilienza psicologica è una delle caratteristiche fondamentali che distingue un giocatore da un grande campione. Questa capacità di recuperare rapidamente da situazioni avverse, di mantenere la concentrazione sotto pressione e di adattarsi a circostanze mutevoli è ciò che permette ai migliori giocatori di rimanere al vertice del loro gioco anno dopo anno. La resilienza non è solo una questione di talento innato, ma una competenza che può essere sviluppata e rafforzata nel tempo attraverso una preparazione mentale mirata e costante.
    I campioni come Rafael Nadal, Novak Djokovic e Serena Williams hanno dimostrato ripetutamente una straordinaria capacità di resilienza psicologica nel recupero da un set di svantaggio, nel superare infortuni o nel gestire la pressione di un grande slam.
    Tecniche per migliorare la preparazione mentale nel tennis
    La preparazione mentale nel tennis non è un concetto astratto, ma un insieme di tecniche e pratiche concrete che possono essere apprese e perfezionate nel tempo. Ma quali sono le tecniche più efficaci?
    Visualizzazione positiva
    La visualizzazione positiva è una tecnica potente utilizzata da molti atleti di alto livello, inclusi i tennisti professionisti. Questa pratica consiste nell’immaginare vividamente e dettagliatamente scenari di successo sul campo da tennis. Visualizzare se stessi mentre si eseguono colpi perfetti, si vincono punti importanti o si solleva un trofeo può avere un impatto significativo sulla fiducia e sulle prestazioni reali.
    Per praticare la visualizzazione positiva, dedicare alcuni minuti al giorno a questo esercizio mentale può fare la differenza. Questa pratica regolare può aiutare a programmare il subconscio per il successo e a ridurre l’ansia legata alle prestazioni.
    Allenamento alla gestione dello stress
    Gestire lo stress è fondamentale per mantenere la calma e la lucidità durante le partite di tennis, soprattutto nei momenti più critici. Questa forma di preparazione mentale include una varietà di tecniche che aiutano a regolare le risposte emotive e fisiche. Imparare a gestire lo stress non solo migliora le prestazioni sul campo, ma può anche avere benefici significativi nella vita quotidiana.
    Alcune tecniche efficaci includono:

    Esercizi di respirazione profonda
    Meditazione mindfulness
    Tecniche di rilassamento muscolare progressivo
    Affermazioni positive

    Routine pre-servizio
    La routine pre-servizio consiste in una sequenza di azioni e pensieri ripetuti prima di ogni servizio. Una routine ben strutturata può agire come un “interruttore mentale”, preparando il giocatore per l’azione imminente.
    Una routine pre-servizio efficace generalmente include elementi come:

    Un numero fisso di rimbalzi della palla
    Respirazione profonda e controllata
    Visualizzazione del servizio perfetto
    Un gesto o movimento fisico ripetitivo

    L’aspetto chiave è la coerenza. Ripetere la stessa routine prima di ogni servizio, indipendentemente dalla situazione di gioco, aiuta a mantenere la calma e la concentrazione. Con la pratica, questa routine diventa automatica, permettendo al giocatore di entrare in uno stato mentale ottimale per eseguire il servizio con fiducia e precisione.
    Dal campo al tavolo da gioco: come la forza mentale porta al successo
    La preparazione mentale è diventata un elemento imprescindibile per raggiungere il successo nel tennis moderno. Oggi, non basta eccellere solo sul piano tecnico o fisico; la forza mentale è spesso il fattore decisivo che distingue i campioni dai semplici contendenti. Questa consapevolezza ha portato molti giocatori e allenatori a dedicare una parte sostanziale del loro tempo all’allenamento psicologico.
    Grandi campioni come Rafael Nadal rappresentano un chiaro esempio di quanto la forza mentale possa fare la differenza in campo. Celebre per la sua capacità di gestire la pressione nei momenti cruciali, Nadal ha costruito gran parte del suo successo sulla resilienza psicologica. È rinomato per la sua concentrazione anche durante le partite più lunghe e faticose, per la rapidità con cui si riprende dopo errori o sconfitte e per la sua abilità nell’adattarsi alle mutevoli condizioni di gioco.
    La preparazione mentale di Nadal si è dimostrata fondamentale non solo nel tennis, ma anche in altre sfide, come il poker. Anche se tennis e poker sembrano distanti, Nadal ha dimostrato che la sua capacità di gestire la pressione funziona altrettanto bene al tavolo da gioco. Sia il poker che il tennis richiedono concentrazione, gestione del rischio e una freddezza mentale essenziale per prendere decisioni rapide e razionali anche sotto stress.
    Questa connessione tra sport e gioco d’azzardo dimostra quanto la preparazione mentale sia una risorsa fondamentale non solo nel tennis, ma in qualsiasi competizione dove la psicologia gioca un ruolo determinante. E se un tempo accedere ai giochi online poteva sembrare complesso, oggi, grazie ai siti di comparazione, è diventato molto più semplice. Con i consigli degli esperti e le numerose recensioni dei migliori casinò online, accessibili su https://www.miglioricasinoonline.info/, è possibile trovare la piattaforma più adatta alle proprie preferenze e scegliere tra un vasto catalogo di giochi.
    La preparazione mentale come chiave del successo nel tennis
    Mentre le racchette evolvono e le tecniche si perfezionano, è la mente del giocatore a rimanere l’arma più potente nel tennis moderno. La preparazione mentale non è solo un vantaggio, ma una necessità per chi vuole lasciare il segno in questo sport. È quel filo invisibile che lega i momenti di gloria dei campioni, dai match point salvati in modo incredibile alle rimonte impossibili che entrano nella leggenda.
    La bellezza di questo aspetto del tennis sta nella sua universalità. Non è necessario essere Nadal o Serena Williams per trarne beneficio: le tecniche di preparazione mentale sono accessibili a tutti. E il loro valore va oltre il campo da gioco, trasformandosi in strumenti preziosi anche nella vita quotidiana.
    Il più grande allenamento, oltre a quello fisico, è quello mentale. Perché nel tennis, come nella vita, è spesso la battaglia interiore a decidere chi vincerà quella esteriore. LEGGI TUTTO

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    Tutto quello che c’è da sapere sulla Laver Cup 2024

    Rafael Nadal nella foto – Foto Getty Images

    Come da previsioni, il tennis è stato uno degli sport più seguiti dei Giochi Olimpici 2024, che si sono conclusi lo scorso 11 agosto. Chiuso il capitolo Parigi, è tempo di nuovi tornei per i grandi del tennis. Tra questi, la Laver Cup, evento che nel corso delle ultime edizioni ha riscosso un grandissimo successo, tanto da diventare parte integrante del calendario ATP. Ma quando e come è nata la Laver Cup e cosa aspettarsi dall’edizione di quest’anno? Scopriamolo insieme.
    Origini del torneo e format della competizioneLa Laver Cup è un torneo a squadre nato nel 2017 come tributo al leggendario tennista australiano Rod Laver, su iniziativa di Roger Federer e del suo agente Tony Godsick. L’idea era quella di creare un evento che celebrasse il tennis in maniera unica, mettendo di fronte gli uni agli altri i migliori tennisti del mondo. Fin dalla sua prima edizione, la competizione ha attirato l’attenzione degli amanti di questa disciplina, così come quella degli appassionati di bet , affermandosi come uno degli eventi più attesi del panorama sportivo.Ciò che rende questo torneo diverso da tutti gli altri è il suo format, che consiste in due squadre, Team Europe e Team World, composte da 6 giocatori ciascuna, chiamate ad affrontarsi in una serie di partite singole e doppie. Cinque le sessioni totali di gioco disputate nell’arco di tre giorni (dal venerdì alla domenica). La squadra vincitrice della Laver Cup è quella che raggiunge per prima i 13 punti.
    Data e sede dell’edizione 2024Dopo Repubblica Ceca, Stati Uniti, Svizzera, Regno Unito e Canada, quest’anno sarà la Germania a fare da padrona di casa alla Laver Cup. Il torneo si terrà presso la Mercedes-Benz Arena di Berlino, che dal 20 al 22 settembre farà da palcoscenico a un evento che si preannuncia entusiasmante.
    Albo d’oro della Laver CupSecondo quanto riportato dal Betfair blog , a dominare la Laver Cup è stato il Team Europe, che ha vinto le prime 4 edizioni consecutive, conclusesi con i seguenti punteggi:Praga (2017), Team Europe vs Team World 15-9Chicago (2018), Team Europe vs Team World 13-8Ginevra (2019), Team Europe vs Team World 13-11Boston (2021), Team Europe vs Team World 14-1
    A interrompere questa serie di successi è stato il trionfo del Team World nel 2022, con la vittoria sul Team Europe 13-8, poi ribattuto di nuovo nel 2023 (13-2).Molti i tennisti di rilievo che hanno preso parte alla competizione nel corso degli anni, tra cui spiccano i nomi di Rafael Nadal, Roger Federer, Novak Djokovic, Casper Ruud e gli italiani Fabio Fognini e Matteo Berrettini, che hanno partecipato rispettivamente alle edizioni 2019, 2021 e 2022.
    I protagonisti di quest’annoAnche quest’anno la Laver Cup promette di dare molto di cui parlare, vista la portata dei nomi già confermati. Tra questi ci sono gli spagnoli Carlos Alcaraz e Rafael Nadal, alla cui presenza è stato dato un significato simbolico, simile a quanto accaduto con Federer nel 2022, che approfittò della competizione per dire addio all’agonismo. Per quanto riguarda il Team World, invece, al momento sono 4 i nomi confermati, ovvero gli americani Taylor Fritz, Tommy Paul e Ben Shelton, accompagnati dall’australiano Alex de Minaur.Non ci resta che seguire gli ultimi aggiornamenti e prepararci a vivere un evento che potrebbe essere indimenticabile se Nadal dicesse addio al tennis proprio in questa manifestazione! LEGGI TUTTO

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    Nadal salta US Open: “Non sarei in grado di dare il mio 100%. Ci sarò alla Laver Cup”

    Rafael Nadal nella foto social

    Rafael Nadal ha annunciato il forfait all’edizione 2024 di US Open. Il campione di Maiorca dopo la delusione Oolimpica (out nettamente contro Djokovic al secondo turno in singolare, e poi niente medaglia nemmeno in doppio in coppia con Alcaraz, la super-coppia del torneo) ha scritto un breve post social nel quale afferma di non poter assicurare di poter dare il proprio massimo a New York, quindi la decisione di saltare il quarto Slam dell’anno e virare dritto sulla Laver Cup, per la quale invece ha confermato la propria presenza.
    “Ciao a tutti, vi scrivo oggi per farvi sapere che ho deciso di non partecipare allo US Open di quest’anno, un posto in cui ho ricordi fantastici.Mi mancheranno quelle sessioni notturne elettriche e speciali a New York sull’Ashe, ma non credo che sarei in grado di dare il 100% questa volta.Grazie in particolare a tutti i miei fan degli Stati Uniti, mi mancherete tutti e ci rivedremo un’altra volta. In bocca al lupo a tutti per lo US Open sempre fantastico! Il mio prossimo evento sarà la Laver Cup a Berlino”.

    Hi all, writing today to let you guys know that I have decided not to compete at this year’s US Open a place where I have amazing memories.I will miss those electric and special night sessions in NYC at Ashe, but I don’t think I would be able to give my 100% this time.Thanks… pic.twitter.com/FluGRWUzIp
    — Rafa Nadal (@RafaelNadal) August 7, 2024

    Un saluto al pubblico di New York, ma con una frase sibillina che lascia aperta la porta ad una possibile partecipazione al torneo nel 2025: “Ci rivedremo un’altra volta”. Rafa salta US Open, ma non chiude alla possibilità di poter partecipare in futuro. Il lungo ritiro di Rafa potrebbe essere lunghissimo…
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Nadal-Alcaraz, addio olimpico: il sogno si infrange contro Krajicek-Ram

    Rafael Nadal e Carlos Alcaraz nella foto – Foto getty images

    Il campo Philippe Chatrier ha probabilmente assistito all’ultimo match di Rafael Nadal su quella che è stata la sua “casa” per tanti anni. In coppia con il suo erede designato Carlos Alcaraz, il campione maiorchino ha dovuto arrendersi nei quarti di finale del torneo di doppio alle Olimpiadi di Parigi 2024.La coppia spagnola è stata sconfitta per 6-2 6-4 dagli specialisti americani Austin Krajicek e Rajeev Ram, che hanno offerto una prestazione impeccabile. Gli statunitensi hanno interpretato la partita con una strategia perfetta, mettendo in mostra tutte le qualità che li rendono una delle coppie più temibili nel circuito.
    Fin dall’inizio, Krajicek e Ram hanno imposto un ritmo forsennato, aggredendo ogni pallina possibile e pressando costantemente la coppia iberica a rete. Questa tattica ha pagato immediatamente, con un break ottenuto già nelle fasi iniziali del primo set. Alcaraz e Nadal hanno faticato a trovare le contromisure, con il giovane spagnolo particolarmente in difficoltà al servizio, concedendo il doppio break sul 2-4 con un doppio fallo.
    Il secondo set ha visto una reazione d’orgoglio degli spagnoli, che sono riusciti a mantenere il servizio con maggiore regolarità. Tuttavia, sul 3-3, è arrivato il passaggio a vuoto decisivo, ancora una volta con Alcaraz protagonista in negativo. Gli americani hanno continuato a mettere pressione, non concedendo praticamente nulla nei propri turni di battuta.L’ultimo sussulto della coppia spagnola è arrivato sul 5-4, quando Krajicek ha mostrato qualche segno di nervosismo. Alcaraz ha trovato una grande risposta per procurarsi due palle del controbreak, ma sul 15-40 è stato Nadal a sbagliare una risposta alla portata, permettendo agli americani di risalire e chiudere l’incontro.
    Questa sconfitta segna probabilmente la fine di un’era per Nadal sul Philippe Chatrier, teatro di alcuni dei suoi più grandi trionfi.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO