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    Rafael Nadal dà forfait a Toronto per colpa del problema al piede sinistro: “Ho questo problema da qualche mese”

    I campanelli d’allarme suonano sempre più forte per Rafael Nadal. Il n. 4 del mondo ha annunciato il ritiro all’ultimo minuto dal Masters 1000 di Toronto, dove avrebbe dovuto affrontare Lloyd Harris al secondo turno, ed è stato sostituito dal connazionale Feliciano López. La notizia cade come una bomba e preoccupa, dato che è legata […] LEGGI TUTTO

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    Nadal: “Ho bisogno di sentire meno dolore al piede”

    Rafa in campo a Washington

    Rafa odia perdere. L’ha dimostrato una volta di più ieri notte, quando è venuto a capo di un match che si è fatto difficilissimo vs. Sock nel proprio esordio sul cemento USA. L’americano non ha “disimparato” a giocare a tennis: nonostante il clamoroso crollo che l’ha fatto precipitare dalla top10 a zero punti in classifica, in uno stadio pieno e contro un rivale così grande è riuscito a tirare fuori quei colpi potenti, quel servizio bomba, quella voglia di lottare sino al tiebreak decisivo che l’aveva issato tra i migliori. Bravo Sock, ha dimostrato a se stesso che può tornare a buoni livelli se riuscirà a ritrovare la voglia di soffrire nei primi turni di piccoli tornei e riavvolgere i fili del suo gioco e della sua psiche.
    Rafa ha giocato così così, era scontato dopo una pausa così lunga. Fisicamente sta bene, lo si è visto e lo ha detto lui stesso, ha lavorato sodo prima del rientro. Ma qualcosa non va. Ad un certo punto del match il suo incedere si è fatto più incerto. Avvertiva dolore al piede, a tratti sembrava zoppicare, o almeno trascinarsi per il campo di “garra”, non si fluidità e potenza. Tutto questo perché il cuore di un campione non muore mai, non gli consente di mollare, e lo si è visto nella lucidità con cui ha dominato il tiebreak decisivo. Da campione, da killer sportivo.
    Resta da valutare il suo piede, quel dolore che Rafa ha ammesso di avvertire nella press conference post partita, della quale riportiamo alcuni passaggi.
    “È stata una bellissima serata per energia, il pubblico è stato incredibile. Il supporto della città fin dal primo giorno in cui sono arrivato è stato il più grande che abbia mai avuto nella mia carriera, sono molto felice di visitare Washington e giocare qui per la prima volta. La partita non è stata facile, credo di aver iniziato più o meno bene il primo set, ma poi sono stato male nel secondo. In quel momento ho cominciato a soffrire con il piede, a soffrire troppo. Jack ha fatto grandi punti, non riuscivo a sfondarlo con i miei colpi e non potevo girare lo scambio quando lui aveva l’iniziativa. È stata dura, ma ho finito la partita giocando meglio, questo è l’importante. Spero di essere pronto domani”.
    Rafa non è contento del suo rendimento al servizio: “Il mio servizio avrebbe potuto essere migliore, ho tenuto una percentuale troppo bassa. Quando apri la porta a un giocatore come lui, tutto diventa più complicato, non è mai facile giocare contro Jack, ti ​​fa molto male, anche se tende a sbagliare diverse palle. È importante rimanere solido e farlo giocare da posizioni difficili, cosa che ho provato per tutta la partita. Alla fine sono riuscito a rifarlo, come nell’ultima parte del primo set, ma era scontato che non sarebbe stata una partita facile dopo due mesi senza giocare e la situazione del mio piede. Alla fine conta di esser ancora in gara, ho lottato e domani potrò tornare a giocare, è una bella notizia”.
    Nadal quindi ha spiegato la situazione del piede: “Fisicamente sto bene, ho soltanto bisogno di avvertire un po’ meno dolore al piede, questa è la verità. È chiaro che ho bisogno di disputare altre partite come questa per ritrovare la forma dopo non aver gareggiato per così tanto tempo, ma questo fa parte del processo, qualcosa che conosco bene. Ho passato tutto questo molte volte nella mia carriera, quindi è qualcosa che non mi preoccupa. Si tratta anche di vincere questo tipo di partite, che ti aiuta a essere migliore. Poi, se riuscirò a migliorare il problema al piede, penso che il resto verrà passo dopo passo. Cosa fare col piede? No, non mi serve altro riposo, ho riposato abbastanza a lungo, quindi non si tratta di riposarsi di più, è ora di andare avanti. Dopo un match così lungo non ho bisogno di allenarmi molto, domani avrò un breve allenamento e cercherò di essere pronto per la partita, so che davanti a me ci sarà un altro avversario tosto. Vedremo, domani sarà un altro giorno, un’altra occasione per giocare davanti a questo pubblico incredibile. Vedremo come andrà il dolore. Dovrò gestirlo sperando che migliori”.
    Stanotte contro Lloyd Harris ne sapremo di più. Rafa punta dritto a US Open, ma sembra indispensabile risolvere questo dolore al piede per essere in grado di sprintare e lottare su 5 set contro i migliori.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Nadal: “Noi sportivi siamo sotto pressione, ma siamo anche super fortunati”

    Rafa si allena a Washington

    Rafael Nadal è davvero l’uomo della settimana, attesissimo il suo rientro all’ATP 500 di Washington, dove spera di riprendere il miglior ritmo in vista di US Open. L’iberico ha rilasciato una intervista a Norah O’Donnell di CBS News, in cui parla del suo momento e del tema “caldo” di questa estate, la pressione sugli sportivi e la salute mentale. Ecco alcuni estratti del pensiero di Nadal.
    “Non mi sento affatto al 100%, devo ancora lavorare molto. Ho avuto dei problemi fisici, sono stato lontano dalle gare per diverse settimane. È stato brutto rinunciare a Wimbledon e alle Olimpiadi, ma ho dovuto farlo. Spero di essere in buona forma per l’inizio del torneo”.
    La corsa al record di più Slam vinti è sempre in prima pagina… “Onestamente, è importante come lo è sempre stato. Il fatto che Novak ne abbia 20, Roger ne abbia 20, io anche io sia a 20 non aumenta la motivazione per me, o la pressione. Il mio approccio non cambierà. Rimango sempre lo stesso, continuo a fare a modo mio. Se Novak o Roger giocano in un Major e vincono, ok, ben fatto per loro. Non sarò frustrato per questo. So di aver ottenuto qualcosa che potevo nemmeno immaginare nei miei sogni, e continuerò a lottare, continuerò a dare del mio meglio”.
    Ricordano a Rafa che Washington sarà il primo torneo con lo stadio pieno dall’avvento della pandemia. “Penso che lo sport, in generale, abbia bisogno della gente. Credo che sia più difficile per i giocatori più anziani rispetto a quelli più giovani perché i giocatori più giovani hanno l’energia per tutto, a noi “vecchi” il pubblico ci stimola di più. Credo che tutti dovrebbero essere preoccupati per il coronavirus. Molte persone soffrono, molte persone muoiono”.
    Ecco la domanda sul tema pressione sopportata dagli atleti. La risposta di Rafa è ferma, e saggia: “Ognuno affronta i problemi in modo diverso. Siamo sotto pressione perché la competizione ti fa sentire più stressato, abbiamo gli occhi del mondo addosso. Ma, allo stesso tempo, siamo persone super fortunate perché siamo in grado di lavorare su uno dei nostri hobby, la passione che ci ha spinto a dare tutto in allenamento per arrivare in alto. La cosa più importante in questa vita, secondo me, è essere felici, più di ogni altra cosa. Poter giocare per vincere i più grandi tornei è straordinario, devi accettare la pressione. A volte ti senti un po’ ansioso, è normale che accada. Nel 2015 per esempio, non uno dei migliori anni per me, la sentivo molto. Un approccio è fermarsi per un po’ e cercare di riprendersi. Un altro approccio è continuare a provare e accettare di avere questo problema. Accetti che non vincerai. Il mio approccio è stato quello di andare avanti e superare lentamente quella situazione. Così ho fatto nel 2015, e dopo otto mesi ho iniziato a sentirmi molto meglio”.
    Rafa debutterà questa notte (1.00) contro Jack Sock sul cemento della capitale USA.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Nadal: “Korda può diventare uno dei migliori”

    C’è grande attesa a Washington per rivedere in campo Rafael Nadal. L’iberico torna in gara nella capitale USA dopo un lungo stop, resosi necessario per recuperare da un problema al piede patito nel corso del Roland Garros, ultimo torneo disputato dall’iberico. Oltre alle parole “al vetriolo” sul suo grande rivale Djokovic, Rafa alla stampa americana […] LEGGI TUTTO

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    Rafael Nadal sul gesto di Novak Djokovic a Tokyo: “Sono cose che accadono di tanto in tanto ma non dovrebbero succedere. È un riferimento per i più giovani”

    Rafael Nadal classe 1986 e n.3 del mondo

    Rafa Nadal è stato uno dei grandi assenti ai Giochi Olimpici, ma questo non significa che non abbia tenuto d’occhio l’evento, in particolare uno dei suoi grandi rivali, Novak Djokovic.
    Lo spagnolo è stato interrogato sul gesto di rabbia del numero uno del mondo nel match contro Pablo Carreno Busta e non ha avuto problemi a dare il suo parere. “Fortunatamente non c’erano persone in tribuna e non è successo niente di brutto. Sono cose che accadono di tanto in tanto ma non dovrebbero succedere. È un riferimento per i più giovani”, ha spiegato durante la conferenza stampa di apertura dell’ATP 500 di Washington.
    E a circa un mese dagli US Open, Nadal ha parlato della possibilità che Djokovic vinca tutti e quattro i Grand Slam in una sola stagione. “Beh… ne hai già vinte tre. Quando ne vinci tre puoi vincerne quattro, senza dubbio. È già stato fatto il 75% del percorso. Giocherà sul cemento, che è forse la sua superficie migliore” ,.
    “Ci saranno altri tennisti che cercheranno di vincere l’ultimo Grand Slam della stagione, è chiaro che è uno dei favoriti indiscussi, forse il favorito n.1. Quello che ha ottenuto quest’anno è qualcosa di straordinario. Penso possa farcela, non ho dubbi” , ha concluso il numero tre del mondo. LEGGI TUTTO

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    Rafael Nadal e la scelta di giocare a Washington

    Rafael Nadal classe 1986 e n.3 del mondo

    È stata con grande sorpresa che è arrivata la notizia del ritorno di Rafael Nadal alla competizione in un torneo che non aveva mai giocato nella sua carriera.Il numero 3 del ranking ATP andrà a Washington, con una wild card, per giocare il Citi Open, un torneo della serie 500 dell’ATP Tour, per iniziare la sua preparazione per gli US Open. Cosa c’è dietro questa decisione? Mark Ein, direttore del torneo nordamericano, ha spiegato come è nato il tutto.
    “Nadal non è mai stato a Washington DC, quindi il suo team ci ha parlato un paio di settimane fa e ci ha detto che stavano considerando di giocare il torneo. Naturalmente ci siamo messi subito all’opera per mostrare loro che Washington sarebbe un posto fantastico per gareggiare, e in più potrebbe vivere una grande esperienza in una città in cui non è mai stato”, ha detto a NBC Sports Washington.
    Mark Ein è assolutamente entusiasta della notizia e lo considera addirittura il miglior ‘ingaggio’ di sempre per il Citi Open. “È indescrivibile che un’icona mondiale come Rafa Nadal venga nella nostra città e incontri la nostra comunità. Dopo 52 edizioni del torneo, dove ci sono stati grandi campioni come Jimmy Connors, Ivan Lendl o Arthur Ashe, crediamo che Rafa ci porterà a un altro livello. Non c’è mai stato un giocatore importante come lui in questo torneo. È molto eccitante. È una figura che trascende il tennis e anche lo sport stesso. Basta dire ‘Rafa’ e sai di chi stai parlando”, ha concluso.
    (Clicca per vedere l’entry list) Washington (ATP) Inizio torneo: 02/08/2021 | Ultimo agg.: 08/07/2021 22:16Main Draw (cut off: 71 – Data entry list: 11/07/21 – Special Exempts: 0/0)

    Alternates LEGGI TUTTO

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    Nadal ha deciso: niente Wimbledon e Giochi Olimpici

    Rafael Nadal

    Rafael Nadal ha deciso di non giocare Wimbledon e nemmeno i Giochi Olimpici di Tokyo. L’ha annunciato pochi minuti, attraverso un lungo post sulla propria pagina Instagram, in cui spiega le motivazioni della sua sofferta decisione. Ecco la traduzione del suo messaggio, che riportiamo sotto in originale
    “Voglio informarvi che ho deciso di non partecipare alla prossima edizione di Wimbledon che si terrà dal 28 giugno all’11 luglio. Nemmeo giocherò ai Giochi Olimpici previsti per il 24-30 luglio. È una decisione che non è mai facile prendere, ma dopo aver ascoltato il mio corpo e parlato con la mia squadra, ho capito che è la decisione giusta per allungare la mia carriera sportiva e continuare a fare ciò che mi rende felice: competere ai massimi livelli e continuare a lottare per sfide professionali e personali ai massimi livelli in modo competitivo.
    Il fatto che ci siano solo due settimane tra Roland Garros e Wimbledon quest’anno non ha aiutato il mio corpo a riprendersi dalla stagione sempre impegnativa sulla terra battuta. Sono stati due mesi di grande impegno e la decisione che prendo è focalizzata sul medio e lungo termine.
    In questi momenti della mia carriera di atleta, una parte importante è la prevenzione di qualsiasi tipo di sforzo nel mio corpo che potrebbe impedire di esser in grado di lottare a medio e lungo termine per i titoli più importanti.
    Voglio inviare un saluto speciale a tutti i miei fan in tutto il mondo, a quelli nel Regno Unito e in Giappone. I Giochi Olimpici hanno significato molto nella mia carriera e sono sempre stati una priorità come atleta, lì ho trovato l’ambiente del quale ogni atleta vuole sentirsi parte almeno una volta nella propria carriera. Personalmente ho avuto la fortuna di viverli intensamente in tre occasioni e anche di essere l’alfiere del mio Paese”.

    La decisione, dopo i dubbi emersi nella press conference post Roland Garros, era nell’aria. A questo punto Rafa ricaricherà le pile per presentarsi al massimo a New York, torneo in cui ha più chance di vincere rispetto all’erba londinese.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Rafael Nadal ed il dubbio Wimbledon

    Rafael Nadal classe 1986 e n.3 del mondo

    Rafael Nadal sta ancora digerendo la sua “rara” sconfitta al Roland Garros, dove è caduto per mano di Novak Djokovic in semifinale in una battaglia epica.
    Dichiara lo spagnolo: “Vedremo quale sarà il mio prossimo evento. Nel fine settimana sarò a casa con la famiglia e gli amici. Cercherò di riposare sia fisicamente che mentalmente dopo due mesi intensi, una stagione positiva sulla terra battuta, anche se senza aver raggiunto l’obiettivo finale. Dopo aver combattuto ogni settimana per degli obiettivi per due mesi il mio corpo vuole riposo. Wimbledon è tra due settimane. È diverso da quando avevo 25, 26 o 27 anni. Ora ho 35 anni. Ho bisogno di vedere come recupero prima di decidere se giocare o meno a Wimbledon”.
    Nadal è arrivato a dire che non è in grado di dare una risposta concreta a questo punto. “Non sono in grado di prendere una decisione ora perché devo riprendermi fisicamente e mentalmente e non posso decidere con due settimane di anticipo. Ora ho solo bisogno di qualche giorno di vacanza e di tranquillità”. LEGGI TUTTO