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    Le statistiche della regular season: Mingardi top scorer, Zakchaiou regina del muro

    Di Redazione
    Terminata la regular season di Serie A1 femminile, diamo uno sguardo alle classifiche di squadra e individuali prima di tuffarci nella fase “calda” della stagione tra Coppa Italia (sabato e domenica la Final Four a Rimini) e Play Off Scudetto.
    La graduatoria più prestigiosa è come sempre quella delle migliori realizzatrici: sul trono, per il secondo anno consecutivo, c’è Camilla Mingardi, che con la Unet E-Work Busto Arsizio ha messo a segno 424 punti. A seguire Rosamaria Montibeller di Casalmaggiore con 408 e la compagna di squadra Alexa Gray a quota 374. Paola Egonu è quarta con “soli” 369 punti, ma se si vanno a leggere le statistiche sulla media punti per set le cose cambiano: l’opposta della nazionale è prima a 5,51 (contro i 4,99 di Mingardi e i 4,91 di Stysiak), oltre a poter vantare una strepitosa percentuale di efficacia in attacco del 58,4%. Per dare un’idea, la più “vicina” a Paola tra le attaccanti laterali è Miriam Sylla con il 49,4%.
    Foto Imoco Volley
    Scontato il verdetto nella graduatoria degli ace: per la quarta stagione di fila la regina è Micha Hancock con 52 battute vincenti (0,68 a set) contro le 31 di Egonu (0,46) e le 30 di D’Odorico (0,36). La classifica dei muri premia l’esordiente Katerina Zakchaiou, centrale della Bosca S.Bernardo Cuneo, che chiude con 83 muri davanti a Anna Danesi (77) e Alessia Mazzaro (68); a fare meglio della cipriota, anche se in soli 15 match giocati, è Raphaela Folie con una media di 1,08 muri a set, contro gli 0,92 di Zakchaiou e gli 0,85 di Danesi.
    Foto Facebook Bosca San Bernardo Cuneo
    A livello di ricezioni perfette la numero uno è Megan Courtney di Scandicci: 230 in totale e 2,80 a set, che ne fanno la leader in entrambe le classifiche (numericamente davanti a Zannoni con 218 e Cecchetto con 216, a livello di media meglio di Degradi a 2,77 e Meijners a 2,72). Anche in percentuale Courtney se la cava ottimamente con un 50,7% di perfezione: meglio di lei fanno solo due liberi, Monica De Gennaro con uno stratosferico 60,4% e la compagna di squadra Enrica Merlo con il 52,7%.
    Foto Savino Del Bene Volley Scandicci
    Infine, la speciale classifica per ruoli – che calcola le percentuali in tutti i fondamentali per definire un indice complessivo – premia due giocatrici dell’Igor Gorgonzola Novara: tra le centrali Haleigh Washington davanti a Robin De Kruijf e Anna Danesi, e tra le schiacciatrici Britt Herbots, a pari merito con Courtney (al terzo posto Sylla). Herbots può vantare anche la seconda miglior percentuale d’attacco in assoluto nel suo ruolo (46,3%).
    Foto Santi/Igor Volley
    Le statistiche per squadra premiano ovviamente l’Imoco Volley Conegliano, che è decisamente la migliore per percentuale d’attacco (52% contro il 44,9% di Novara e il 42,7% di Chieri) e per media di muri vincenti (3 a set contro i 2,88 di Monza e i 2,78 di Chieri). A livello di ace fa meglio l’Igor Gorgonzola Novara con 1,50 vincenti a set, mentre Conegliano si ferma a 1,46; numericamente la Saugella Monza ha la meglio sia per servizi vincenti (128) sia di muri (262, uno più di Chieri). In ricezione, infine, è la Savino Del Bene Scandicci a godersi il primato, con il 45,4% di perfetta contro il 43,5% di Conegliano e il 41,4% di Monza.
    (fonte: Lega Pallavolo Serie A Femminile) LEGGI TUTTO

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    Paola Egonu su Freeda: “Ho sofferto tanto per la mia diversità”

    Di Redazione
    Sempre più al centro dell’attenzione mediatica anche al di fuori del mondo del volley, Paola Egonu è protagonista oggi di un’intervista realizzata da Freeda, progetto editoriale online dedicato al mondo femminile. Un dialogo che, partendo dallo sport, si sviluppa su temi molto personali: “La cosa che mi piace di più della pallavolo – spiega Paola – è la complicità che si crea tra le compagne di squadra. Ho trovato tante amiche nel volley, mi lego molto facilmente alle persone, anche se per me è difficile aprirmi“.
    “Sembra strano – continua l’opposta della nazionale – ma quando ero piccola ho sofferto tanto per la mia diversità, il colore della pelle, la mia altezza: mi sento spesso un po’ a disagio, ma con le mie compagne di squadra è più semplice perché anche loro, più o meno, hanno vissuto le stesse esperienze. Io, inoltre mi mostro sempre molto forte e non mi piace mostrare le mie debolezze: devo essere sicura di potermi fidare prima di mostrare la completa Paola, che non è solo quella in campo, forte e determinata“.
    La campionessa dell’Imoco Volley Conegliano parla anche del rapporto con il suo corpo: “È ciò che mi permette di fare quello che faccio. Mi piaccio tanto: ognuno ha le proprie insicurezze e le ho anche io, però ringrazio il mio corpo. Mi vedo come un’arte, quindi sono io che decido come devo essere“.
    La battuta finale dell’intervista è sugli obiettivi sportivi: “Il prossimo sono le Olimpiadi, se tutto dovesse andare bene mi piacerebbe giocarle con la consapevolezza che ho adesso. La prima volta ero una bimba, mi sono ritrovata lì con tutte emozioni nuove: adesso sono un’altra persona, viverla oggi con questi occhi e questa mente sarebbe diverso“.
    (fonte: Freeda) LEGGI TUTTO

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    Imoco, Maschio: “Vogliamo restare al vertice in Italia e in Europa”

    Di Redazione
    Consolidato il primato in campionato, l’Imoco Volley Conegliano ora può pensare più serenamente alla Champions League come lo stesso copresidente Pietro Maschio ha dichiarato nell’intervista rilasciata al quotidiano Corriere del Veneto. Le pantere incroceranno nei quarti di finale la Savino del Bene Scandicci in un derby tutto italiano. Una sfida da prendere con le pinze.
    Maschio, con la vittoria della regular season potete mettere nel mirino i prossimi appuntamenti? “Decisamente possiamo concentrarci sulle prossime sfide, con la certezza di aver vinto la regular season e di avere il pass per la Champions League della prossima stagione. Ci attende un passaggio fondamentale, i quarti di Champions, che rappresentano l’obiettivo minimo per stare tra le prime quattro squadre d’Europa. E poi a marzo c’è la Coppa Italia“.
    Veniamo alla Champions: che ne dice del sorteggio con Scandicci? “Dico che siamo riusciti a evitare un lungo viaggio, che di questi tempi è importante, anche se per certi aspetti ci saremmo incrociate meglio con le polacche del Chemik. Scandicci è una squadra molto forte e non sarà un quarto semplice: ricordo che in campionato non è stata una passeggiata. Ma il viaggio sarà più comodo, recuperiamo un giorno di lavoro“.
    Capitolo mercato: le parole di Egonu sono una dichiarazione d’amore nei confronti di Conegliano? “Paola ha sempre detto di avere altre priorità rispetto alle offerte di mercato e siamo felici delle sue parole, sono un buon viatico per chiudere un accordo. L’incertezza al momento è dissipata, poi parleremo meglio di altri aspetti, adesso c’è da pensare al campo. Ammetto che il fatto che tante chiacchiere siano cessate ci rende felici“.
    Avete già in testa l’Imoco del futuro? “Abbiamo chiaro un obiettivo: restare al vertice in Italia e in Europa e vogliamo farlo anche se serviranno dei cambiamenti. Rispetto a qualche anno fa ora guardiamo anche all’Europa in modo diverso, vogliamo provare ad arrivare fino in fondo“. LEGGI TUTTO

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    Imoco, Egonu: “Il nostro sogno è tramutare in oro quell’argento di Yokohama”

    Di Redazione
    Una delle giocatrici più forti al mondo con la sua forza e la sua tenacia è pronta per l’estate azzurra anche se per ora la testa è rivolta alla fine del campionato. Paola Egonu, opposto della Nazionale Italiana e dell’Imoco Volley Conegliano punta lo sguardo verso le Olimpiadi di Tokyo rimandate di un anno a causa della pandemia. Ecco la sua bella intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica.
    Il presidente del Coni Malagò, in un’intervista a ‘Repubblica’, ha parlato di “un nome a sorpresa” che ha in mente per il ruolo di portabandiera nella cerimonia di apertura dell’Olimpiade di Tokyo. E se quel nome fosse il suo? «Mi piacerebbe, sarebbe un onore immenso. Ma io non ho saputo nulla e non ho parlato con nessuno. Però ci spero, è chiaro. Bello, bello. Ma dobbiamo aspettare. Come si fa a non emozionarsi, al solo pensiero di rappresentare un Paese, il tuo Paese?».
    Tutto questo è iniziato molto lontano da qui. In Giappone, durante il Mondiale 2018, chiuso con una finale persa all’ultimo punto dell’ultimo set. È stata la sua svolta? «Una grande botta ma anche una svolta per tutte noi e il coronamento di un lavoro di prospettiva che ancora però deve arrivare a compimento».
    Tokyo è il punto di arrivo? «Il nostro sogno, il nostro grandissimo desiderio è tramutare in oro quell’argento di Yokohama. Si gioca poco lontano dal palazzetto del Mondiale. Torniamo in Giappone per prenderci qualcosa di più grande di quel che abbiamo perso allora».
    La Nazionale, causa pandemia, non gioca da un anno. Le manca? «Moltissimo, sopra ogni cosa».
    Anche a Tokyo probabilmente si giocherà a porte chiuse. «Lo so, e mi dispiace, perché avrei voluto la mia famiglia a tifare per me. Ma se è necessario, se questo potrà salvare l’Olimpiade, lasciamo che sia. Ho 22 anni, la prossima è fra 3, avremo altre occasioni. L’Olimpiade ora, pur nella difficoltà del momento, darebbe un segnale di speranza a tutto il mondo».
    Pensa che gli atleti olimpici debbano essere vaccinati in maniera prioritaria? «Sono favorevole al fatto che gli atleti possano fare il vaccino. La gente sa cosa stiamo andando a giocarci, e sarebbe come se ci dicesse “andate lì e fate qualcosa di straordinario anche per noi”. Sarebbe importante, credo, a titolo di esempio per tutti. Come dire: vaccinarsi è importante. Ma decide la politica».
    Il ricco Fenerbahfe la vorrebbe in Turchia ed è pronto a offrirle uno stipendio da un milione di euro. Lei che dice? Accetta? «La cifra è importante, ma nella mia visione delle cose vengono prima altri aspetti: la crescita personale e tecnica, l’amicizia, il sentirmi a mio agio. Ho bisogno di certezze e a Conegliano ne ho tante, ho tutto quello che voglio».
    Esprima un desiderio. «Respirare serenamente, senza mascherine. E rivedere i palazzetti pieni. Sarò superemozionata e supernervosa quel giorno. Sarà come agli inizi. Sarà come tornare a giocare per la prima volta». LEGGI TUTTO

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    Maschio: “Siamo all’opera per le conferme di Egonu e Sylla”

    Foto: sportmediaset.mediaset.it

    Di Redazione
    Pare proprio che i tifosi delle Pantere potranno dormire sonni tranquilli.
    Dopo la conferma di ieri del fatto che coach Santarelli e sua moglie De Gennaro non si muoveranno dal Veneto, anche i due pezzi da “novanta” dell‘Imoco ossia Paola Egonu e Miriam Sylla sembrerebbe che non cederanno alle sirene turche.
    L’edizione quotidiana de Il Gazzettino Treviso riporta le dichiarazioni del copresidente di Conegliano Pietro Maschio che zittisce tutti esordendo così: “Siamo all’opera per confermarle entrambe, ma i lavori sono ancora in corso. C’è bisogno di tempo, lasciateci lavorare. Non stiamo parlando di accordi chesi perfezionano in mezza giornata, qui serve tempo. Come avevo anticipato, una volta rientrati dalla Francia dopo la bolla di Champions avremmo iniziato a snocciolare le nostre idee e proposte. Lo stiamo facendo e prossimamente vedremo quale esito avranno.
    Ma siamo ancora nei primi giorni di febbraio. Capisco che sapere dove andranno certe giocatrici sposta gli equilibri, ma parlarne in continuazione ci può creare problemi. Ne stiamo parlando con l’agente di diverse nostre atlete proprio in questi giorni. Il nostro grande obiettivo, dichiarato dopo la vittoria del Mondiale di Shaoxing, è sempre di mantenerci a questi livelli e con due giocatrici così sarebbe più facile farlo. La strada maestra è quella, e faremo di tutto perché possano rimanere qui”.
    Maschio riporta anche il bollettino medico della schiacciatrice di posto quattro: “Miriam sta sempre meglio, mercoledì l’ho vista anche attaccare in allenamento. In precedenza faceva altro, muro compreso, ma non attaccava. Rientrerà per i quarti di Champions? Credo anche prima: se non contro Cuneo domenica, probabilmente contro Novara”. LEGGI TUTTO

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    L’Imoco rilancia per Paola Egonu: sul piatto 700mila euro

    Di Alessandro Garotta
    L’Imoco Volley Conegliano e Paola Egonu potrebbero proseguire il loro matrimonio, allungando ed adeguando il contratto in scadenza al termine di questa stagione. Le prossime settimane, com’è noto, saranno decisive per il futuro della forte opposta gialloblù e la società sta provando in tutti i modi a trattenerla, con uno sforzo economico molto importante.
    Egonu, infatti, attualmente guadagna circa 400mila euro a stagione, ma il club veneto sarebbe pronto ad offrirle una cifra che si aggira intorno ai 700mila euro (per un contratto sicuramente pluriennale, ma di durata ancora da definire). Basterà per convincerla? Dall’altra parte c’è la super-offerta del Fenerbahçe, da tempo sulle tracce dell’opposto della nazionale, che non esiterebbe a triplicarle l’attuale stipendio arrivando oltre il milione di euro annuo.
    La palla ora passa a Paola: dalla sua scelta dipende ovviamente l’intero mercato di Conegliano, che in caso di permanenza dell’opposta sarebbe orientata a confermare la gran parte dell’attuale rosa, con la probabile eccezione di Kimberly Hill. LEGGI TUTTO

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    Egonu sulle Olimpiadi: “Senza simboli? Senza essere riconosciute? Sarebbe stato troppo triste”

    Di Redazione
    Rischio evitato per l’Italia: ieri il Governo, tramite decreto, ha approvato l’autonomia del CONI, salvando di fatto l’inno e la bandiera tricolore alle prossime Olimpiadi di Tokyo 2021.
    In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera – Sport, Paola Egonu non si limita nell’esternare la propria emozione sulla possibilità di competere indossando la maglia azzurra a cui è tanto legata: «Certo che canto l’inno. A squarciagola. L’ultima strofa poi — siam pronti alla morte, l’Italia chiamò —, addirittura, la urlo. E, da lì, scendo in battaglia».
    Paola come se la immagina l’Olimpiade del suo debutto?
    «Ne parlo spesso con Miriam Sylla, che oltre ad essere mia compagna di squadra a Conegliano e in Nazionale è la mia migliore amica. Fantastichiamo e pensiamo che sì, i Giochi saranno diversi da qualsiasi grande torneo al quale abbiamo partecipato. Sarò diversa anch’io: non sono più una bambina. Ho vissuto le qualificazioni sulla mia pelle, ho una maggiore consapevolezza. Parte del sogno, volare in Giappone, si è avverata».
    Scampato il pericolo della punizione del Cio, potrà mettere in valigia la bandiera tricolore e l’altra metà del sogno.
    «Ma ci pensa se fossimo dovute andare senza simboli? Giocare in bianco, sotto una bandiera neutra, senza essere riconosciute… No, sarebbe stato troppo triste».
    Cos’ha di speciale indossare la maglia dell’Italia?
    «Fa sentire la responsabilità, ma lo dico in senso positivo. Io lavoro anche per tutte le ragazze che sognano di essere al mio posto».
    Perché cantare l’inno è un rituale importante?
    «È una parte preziosa della nostra preparazione mentale prima del match. Stiamo in fila, ci teniamo per mano, scendiamo in campo e ci allineiamo. Parte la musica. Sull’ultima strofa, con l’urlo, buttiamo fuori tutta la tensione. Da quel punto è tutto fuoco: si va in battaglia».
    Si parla di vaccini per gli atleti. Lei come la pensa?
    «Penso sia corretto chiederci di farlo per non vivere la preoccupazione del virus, a Tokyo, 24 ore su 24. È l’unico modo di proteggersi. Di più: è necessario».
    Gli atleti che passano davanti alle fasce di cittadini che hanno la priorità rischiano di sollevare un polverone, però.
    «È sacrosanto che ci sia un ordine di priorità nel vaccinarsi, ci mancherebbe. Il vaccino però protegge noi e chi ci sta intorno. E il messaggio dell’Olimpiade sarebbe importante per tutta l’umanità durante questa pandemia: c’è una speranza, c’è lo sport che continua, c’è un futuro. I Giochi di Tokyo sarebbero una ripartenza per tutti».
    Paola confessi: a fine stagione accetterà la faraonica offerta del Fenerbahce, un milione di euro a stagione per andare a giocare in Turchia? Oltre che la più forte, diventerebbe la giocatrice più pagata del mondo.
    (ride) «Non ho ancora deciso…E anche se dovessi accettare, il mio pensiero comunque non cambierebbe: l’Italia è casa mia, azzurra è la mia maglia». LEGGI TUTTO

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    Sirene turche non solo per Egonu. Nel mirino anche Sylla e De Gennaro

    Di Redazione
    Continuano i rumors di mercato che riguardano l’Imoco Volley Conegliano, una delle squadra più forti in Italia e non solo. Tante le campionesse che fanno “gola” alle squadre italiane ma anche alle formazioni estere. In primis l’azzurra Paola Egonu corteggiata dal team turco Fenerbahce che sembra le abbia fatto una proposta milionaria. Ma non solo. Come riportato oggi su diversi quotidiano veneti, sembra che per convincere il forte opposto delle pantere e della Nazionale italiana, il club di Istanbul sia sulle tracce anche di Miriam Sylla, grande amica della Egonu.
    Sirene turche, questa volta dall’Eczacibasi, anche per Monica De Gennaro, uno dei liberi più forti al mondo che sta pensando anche a Daniele Santarelli per il ruolo di allenatore, anche se, sempre secondo quanto riportato dai quotidiani locali, in lizza per head coach ci sia Davide Mazzanti che, in quel caso, potrebbe portare con se la moglie Serena Ortolani, entrambi accasati a Perugia in questa stagione. LEGGI TUTTO