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    Zoran Terzic: “Olimpiadi? Preferisco i Mondiali. Boskovic più forte di Egonu”

    Di Redazione Alla vigilia delle Olimpiadi di Tokyo, il CT della nazionale femminile serba Zoran Terzic ha rilasciato una lunga e approfondita intervista al portale Mozzart Sport, parlando naturalmente dell’appuntamento a cinque cerchi, oltre che di numerosi altri temi. Terzic, naturalmente, non rifiuta il ruolo di favorita per la sua rappresentativa: “Abbiamo una squadra di grande qualità ed esperienza, che si conosce da molto tempo e conosce già anche questa competizione. Da questo punto di vista abbiamo un vantaggio rispetto alle altre squadre. Se riusciremo a portare le motivazioni al massimo livello, avremo la possibilità di lottare per un piazzamento importante“. Le aspettative in Serbia sono elevatissime: “Abbiamo vinto tutte le competizioni dopo Rio 2016, due Europei e un Mondiale, e per questo tutti concludono che sarebbe logico vincere la medaglia d’oro. Ma se guardiamo le quote dei bookmaker siamo solo quarti o quinti tra i favoriti, dopo USA, Cina, Italia e insieme al Brasile. In Serbia tutti danno per scontata la medaglia e anche il primo posto agli Europei… ma le ragazze sono così esperte che non si faranno influenzare da questo. Semmai sarà più difficile davanti al nostro pubblico, a Belgrado“. D’altra parte il Giappone è un po’ una seconda casa per la nazionale balcanica: “Penso che ci siamo stati 17 volte negli ultimi 15 anni, e proprio lì abbiamo raccolto alcuni dei nostri più grandi successi“. Terzic va comunque controcorrente nel valutare l’importanza del torneo olimpico: “So che il 99% delle persone la considera la medaglia più preziosa, ma per me non può essere paragonata a un Mondiale, che è una competizione molto più dura, con il doppio delle squadre e con una rosa ‘normale’. Alle Olimpiadi si gioca a volte alle 8 del mattino, a volte alle 23, ci si muove con i mezzi pubblici, si abita in appartamenti vuoti e si mangia in mensa… Insomma, il mio desiderio più grande era vincere i Mondiali, e si è avverato tre anni fa“. Inevitabile la domanda su Tijana Boskovic, che il CT paragona al campione di tennis Novak Djokovic: “Ci sono tennisti con un rovescio fenomenale, altri con un grande diritto, capacità di movimento o di andare a rete… Ma quando il risultato è 6-6 e si va al tie break, Djokovic o Federer tirano sulla riga, gli altri fuori. Questa è la differenza tra i migliori e coloro che non lo sono“. A seguire, l’ennesimo capitolo del confronto tra l’opposta serba e Paola Egonu, con Terzic che ribadisce la sua tesi: “Egonu è l’opposta migliore al mondo insieme a Tijana, lo dico a costo di far arrabbiare qualcuno. Quando gioca al suo livello più alto è anche più potente di lei, attacca sempre sopra il muro e fermarla è difficile. Ma non sarà mai come Boskovic, perché non è così completa. Ha il fisico, ha la mentalità, ma alcune cose le mancano e non le permettono di essere sempre continua allo stesso livello. Per Tijana, invece, le oscillazioni di rendimento sono minime, ed è per questo che è la migliore al mondo. Molto semplice“. (fonte: Mozzart Sport) LEGGI TUTTO

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    Tokyo, Paola Egonu portabandiera alla cerimonia di apertura: “Sfilerò per ogni atleta del pianeta”

    Di Redazione Paola Egonu sfilerà con la bandiera olimpica nella cerimonia di apertura di Tokyo 2020. La pallavolista azzurra, su indicazione del CONI, è stata scelta, assieme ad alcuni atleti di altri Paesi, come portabandiera del vessillo a cinque cerchi nell’inaugurazione dei Giochi giapponesi in programma allo Stadio Olimpico venerdì 23 luglio. Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, appena atterrato a Tokyo ha subito chiamato la 22enne azzurra per informarla della scelta che, commossa, ha commentato: “Sono molto onorata per l’incarico che mi è stato dato a far parte del CIO per portare la bandiera olimpica – le sue parole –. Mi ha fatto emozionare appena il presidente Malagò me l’ha detto, perché mi ritrovo a rappresentare gli atleti di tutto il mondo ed è una grossa responsabilità: attraverso me esprimerò e sfilerò per ogni atleta di questo pianeta”.  (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    La pallavolo celebra il trionfo azzurro agli Europei di calcio

    Di Redazione Pallavolo e calcio sono due mondi spesso distanti e a volte in contrasto, ma quando si tratta di imprese azzurre tutto lo sport italiano si unisce. E tra ieri e oggi anche i campioni del volley sono “scesi in campo” per celebrare il trionfo della nazionale di Roberto Mancini, che per la seconda volta nella sua storia è riuscita nell’impresa di vincere i Campionati Europei battendo ai rigori l’Inghilterra nella finale di Wembley. Così, tanti protagonisti del nostro sport hanno testimoniato il loro entusiasmo per gli azzurri, a cominciare dalla scelta della location per godersi il match: c’è chi ha preferito guardarla con pochi amici, come ad esempio Paola Egonu (nella foto di copertina con Giuditta Lualdi), oppure davanti ad un maxi schermo con tantissime persone, come Eleonora Fersino e Mattia Bottolo. Dopo la vittoria non sono mancati i festeggiamenti dei protagonisti della Generazione di Fenomeni: Andrea Giani, attuale allenatore di Modena, ha voluto rendere omaggio soprattutto al suo collega Roberto Mancini, mentre Andrea Lucchetta è ricorso come sempre a uno stile più esuberante e scanzonato. Anche i capitani delle nazionali olimpiche, Miriam Sylla e Ivan Zaytsev, non si sottraggono e decidono di punzecchiare gli inglesi condividendo due dei meme più diffusi. Non solo gli italiani hanno supportato la nostra nazionale: anche due opposti stranieri, ma legatissimi al nostro campionato, come Aleksandar Atanasijevic e Leandro Vissotto hanno manifestato il loro sostegno ai colori azzurri. Uno dei più importanti protagonisti della finale è stato l’ex portiere del Milan, Gigio Donnarumma, e Indre Sorokaite ha deciso di rendergli scherzosamente omaggio con un “santino”. Infine Osmany Juantorena, che con una storia eloquente celebra la chiave del successo italiano: la forza del gruppo. “Solo complimenti per quest’Italia” scrive il campione della nazionale. (fonte: Instagram) LEGGI TUTTO

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    Tijana Boskovic: “Mi piacerebbe giocare una stagione in Italia”

    Di Redazione Alla vigilia della partenza per le Olimpiadi di Tokyo, la stella della nazionale serba Tijana Boskovic ha rilasciato una lunga intervista al portale Mozzart Sport, ripercorrendo tutta la sua carriera con un focus particolare sull’appuntamento a cinque cerchi che la Serbia attende con grande emozione. “Sappiamo di essere una generazione speciale – ha detto Boskovic – i nostri risultati parlano da soli e tutti vorranno dare il meglio contro di noi. Siamo pienamente consapevoli di ciò che ci aspetta, non vediamo l’ora che inizino le gare“. “Tutti parlano delle Olimpiadi dal 2016, quando abbiamo vinto l’argento a Rio – ricorda l’opposta – la gente sa di cosa siamo capaci e quella medaglia d’oro, l’unica che ci manca, è sempre davanti a noi. Personalmente però non sento la pressione, so che faremo tutto come negli scorsi anni, daremo il massimo in campo e speriamo per il meglio. Non farò promesse, perché non ce n’è bisogno: l’importante è che alla fine siamo soddisfatti. Non parlo solo dei Giochi ma anche degli Europei, che per me sono altrettanto importanti visto che si gioca a Belgrado“. Boskovic ha parlato anche dell’eterno dualismo con la fuoriclasse azzurra Paola Egonu: “Penso che sia una sana rivalità. Sono contenta che ci siano diverse giovani di spicco nel mio ruolo, come Haak e Vargas, e che giocheremo ad alto livello per tanti anni: non sono mai invidiosa delle loro vittorie. La pallavolo ha un futuro brillante per tutte noi“. Infine, una battuta sul futuro dell’opposta, che ha firmato un nuovo contratto di due anni con l’Eczacibasi: “Il campionato turco è uno dei più forti d’Europa, ma si riduce a quattro squadre: ci possono essere 2-3 sorprese, ma non capita così spesso. Quando giochi con la decima in classifica, sai che vincerai anche con le riserve. In Italia la situazione è completamente diversa: le squadre sono più equilibrate, non sei mai sicuro di vincere e devi giocare sempre al massimo. Ammetto che l’Italia mi attira e che un giorno vorrei giocare una stagione in quel campionato: non ho altri desideri quando si tratta di destinazioni“. (fonte: Mozzart Sport) LEGGI TUTTO

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    Le azzurre di Davide Mazzanti battute al tie break in amichevole dalla Serbia

    Di Redazione Nel primo incontro amichevole della stagione la nazionale italiana femminile è stata battuta dalla Serbia 2-3 (27-29, 19-25, 25-22, 25-21, 12-15). Combattuto e avvincente il primo set, entrambe le squadre hanno avuto diverse occasioni per chiudere e alla fine sono state le padrone di casa a spuntarla (27-29). Nel secondo l’equilibrio è fino alle fasi centrali, poi l’Italia ha commesso diversi errori e le campionesse del mondo hanno avuto strada libera (19-25).   Nella terza frazione la Serbia ha tentato di replicare, ma le azzurre hanno stoppato la fuga lavorando bene a muro (18-18). Dopo aver riportato le cose in parità le ragazze di Mazzanti hanno imposto il proprio ritmo e le padrone di casa si sono arrese (25-22). Nel quarto set, fuori Boskovic e Ognjenovic nella Serbia, le azzurre hanno preso il comando e hanno gestito il vantaggio, chiudendo (25-21). Il tie-break ha visto le serbe partire meglio, ma Egonu e compagne hanno reagito, trovando la parità sull’8-8. Nel finale la squadra di casa ha allungato nuovamente e questa volta l’Italia non ce l’ha fatta a replicare (12-15). Le azzurre e la Serbia torneranno in campo oggi, mercoledì 7 luglio (ore 19), match trasmesso in diretta dal canale youtube della federazione serba. Il Tabellino ITALIA – SERBIA 2-3 (27-29, 19-25, 25-22, 25-21, 12-15) ITALIA: Egonu 26, Bosetti 11, Chirichella 7, Malinov 3, Sylla 10, Danesi 9. De Gennaro (L). Orro 2, Pietrini 5, Gennari 1, Sorokaite 1. N.e: Fahr e Folie. All. MazzantiSERBIA: Aleksic 16, Ognjenovic, Mihajlovic 5, Popovic 6, Boskovic 17, Milenkovic 7. Popovic (L). Busa 3, Mirkovic 3, Bjelica 8, Blagojevic 8, Kocic. N.e: Pusic e Rasic. All. TerzicDurata Set:30′, 24′, 25′, 26′, 15′.ITALIA: 3 a, 11 bs, 14 m, 38 et.SERBIA: 2 a, 19 bs, 9 m, 38 et. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Domenica di relax in piscina per le azzurre “olimpiche”

    Di Redazione Un… “Volley Glamour” d’eccezione per iniziare la settimana: ci ha pensato Paola Egonu a postare su Instagram una foto di gruppo della nazionale femminile che immediatamente ha fatto il giro dei social network. Approfittando del giorno di riposo infatti, le ragazze di Davide Mazzanti – che a Caorle sono impegnate nella preparazione per le Olimpiadi di Tokyo – si sono concesse una domenica di relax in piscina al gran completo. Il commento dell’opposta azzurra è eloquente: “Ma quanto siamo belle???“. Oggi la nazionale riprenderà il lavoro, insieme alle 7 nuove arrivate reduci dalla VNL, che resteranno in gruppo fino a mercoledì 23 giugno. (fonte: Instagram Paola Egonu) LEGGI TUTTO

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    Zaytsev: “L’unica cosa che conta sono i Giochi. Un erede? Egonu”

    Di Redazione Estate completamente azzurro per il pallavolista più conosciuto nello stivale, lo zar, Ivan Zaytsev. Due obiettivi per i ragazzi di Blengini in questi tre mesi: prima le Olimpiadi di Tokyo e poi gli Europei. Il numero 9 è stato intervistato dal Corriere della Sera dove inizia con il commentare l’impegno in Giappone: “Siamo quelli di 5anni fa, più maturi. Non sono scaramantico, ma la stagione prima di Rio avevo giocato in Russia. Quest’anno sono andato addirittura in Siberia”. Dopo l’argento di Rio però non sono arrivate medaglie né ai due Europei né al Mondiale organizzato in casa. Sente addosso la pressione? “Sono anni che ci convivo. Prima di questo ciclo arrivavano medaglie forse con più continuità. Ma l’unica cosa che conta, parliamoci chiaro, sono i Giochi. E noi non viviamo nel passato e abbiamo il presente nelle nostre mani”. A 32 anni è tempo di guardare a un erede… “Fisicamente mi sento benissimo. Ma un erede ce l’hogià: è Paola Egonu: moderna, amata, seguita, criticata, fortissima dentro e fuori dal campo. Perché non dovrebbe essere una donna il mio erede?”. Il nuovo capitano della squadra femminile è Miriam Sylla. Nata a Palermo da geni­tori africani. Lei è nato a Spoleto da genitori russi.“Miriam è sveglia e perfetta per il ruolo e forse siamo noi a guidare le nazionali perché siamo stati costretti a dimostrare continuamente di essere italiani. Ovviamente non è normale questo preconcettoverso chi non ha radici qui, ma dover convincere gli altri ci ha reso più guerrieri e patriottici”. LEGGI TUTTO

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    Il procuratore Raguzzoni: “Paola Egonu ha fatto una scelta di cuore”

    Di Redazione Dopo la conferma ufficiale della permanenza di Paola Egonu all’Imoco Volley Conegliano, il procuratore della stella della nazionale, Marco Raguzzoni, svela i dettagli della sua scelta in un’intervista a Il Gazzettino Treviso. E conferma, se ce ne fosse stato bisogno, quanto detto all’epoca dell’offerta presentata dal Fenerbahce per aggiudicarsi l’opposta: “Sì, era reale, e ce ne sono state anche altre. C’è stato un club italiano che si è fatto sentire con un’offerta molto importante. Ma Paola ha ritenuto che la cosa migliore da fare fosse rimanere all’Imoco. La sua è stata una decisione di cuore“. “L’accordo con l’Imoco – spiega l’agente – era stato già trovato ad aprile. Paola aveva espresso l’intenzione di rimanere un altro anno e chiudere un percorso con Conegliano, che potrà eventualmente allungarsi in futuro. In quel momento ha detto: ‘Non ho quasi mai giocato davanti ai nostri tifosi. Andare via con i palazzetti ancora a porte chiuse mi sembrerebbe brutto, anche perché sono arrivata qui per quello che l’Imoco rappresenta come club e come tifoseria. Sarebbe un peccato non giocare un’intera stagione davanti al pubblico del Palaverde’. Questa è stata una delle ragioni fondamentali che l’hanno portata a decidere di rimanere dov’è“. Raguzzoni parla anche della decisione del Coni di non assegnare a Egonu il ruolo di portabandiera dell’Italia alle Olimpiadi, come invece sembrava possibile alla vigilia: “Non le ha pesato. Per lei era un privilegio essere lì a giocarsi questa possibilità, vista anche la sua giovane età. Se fosse successo sarebbe stata contenta, non è andata bene, ma pazienza. Mi ha detto: ‘È giusto che la precedenza sia andata a chi in carriera ha già vinto medaglie olimpiche’“. LEGGI TUTTO