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    Top & Flop della Serie A1: il meglio e il peggio del girone d’andata

    Di Alessandro Garotta Il campionato di Serie A1 femminile si è fermato a un passo dal giro di boa: com’è noto, l’ultima giornata del girone di andata (prevista per il 26 dicembre) non si è disputata a causa dei numerosi rinvii per casi di Covid, e nella situazione attuale è estremamente difficile ipotizzare la tempistica dei recuperi. Tuttavia, la sosta forzata è comunque un buon momento per tracciare una panoramica su quello che si è visto fin qui. Come da tradizione, andiamo dunque ad individuare quali giocatrici si sono particolarmente distinte e chi invece ha deluso le aspettative. LE TOP Foto LVF/Rubin Paola Egonu. Qualora servissero controprove, l’opposta della Prosecco DOC Imoco Conegliano dimostra una volta di più di essere decisiva come nessun’altra. Viaggia sui 21,83 punti di media a gara (262 in totale di cui 22 ace e 14 muri) con il 48,60% di positività e il 37,85% di efficienza in fase offensiva, mettendo in mostra un repertorio di colpi sempre più completo e la capacità di giocare pure dei palloni più dolci rispetto alle schiacciate a tutto braccio che l’hanno sempre contraddistinta. Alterna pallonetti in posto 3 a diagonali nei 3-4 metri in cui passa sopra al muro con la naturalezza di un adulto che gioca nel Minivolley. Nei frangenti decisivi, quando la squadra campione d’Italia e d’Europa ha bisogno di portare a casa qualche punto importante, ci pensa lei, o con il servizio o in attacco (vedasi tie break delle sfide contro Monza, Busto Arsizio e Cuneo). Foto LVF/Rubin Eleonora Fersino. Una giocatrice che quest’anno non ha sbagliato ancora una partita è il libero della Igor Gorgonzola Novara. Stimolata dalla concorrenza interna con Caterina Bosetti, che in quanto a tecnica in ricezione rivaleggia alla pari con le specialiste della seconda linea, Fersino sta offrendo prestazioni di alto livello in serie (53,18% di ricezione perfetta e solo 8 errori nel fondamentale), al punto che nessun tifoso azzurro è caduto nell’abisso della nostalgia dopo l’addio di Stefania Sansonna. Ancor meno dopo aver visto quanto difende l’ex di Conegliano e Bergamo, decisiva in molte ricostruzioni. I meriti vanno divisi con quelli del muro, quasi sempre composto ed ordinato, ma poi il pallone bisogna comunque tirarlo su e lei lo fa con reattività, coraggio e qualità tecniche fuori dal comune. foto Vero Volley Monza Anna Danesi. Nel terzo posto in classifica della Vero Volley Monza c’è tanto, tantissimo della centrale della nazionale, che sta confermando l’altissimo rendimento della scorsa stagione e dei Campionati Europei, anche grazie alla grande fiducia che ripone in lei la palleggiatrice Alessia Orro, come dimostrano il fantastico 51,41% di positività su una buona quantità di assist (145) e i soli 9 errori in attacco. La velocità del suo braccio e la capacità di girare la sfera evadendo quasi sempre dal controllo delle avversarie, ne fa un vero incubo per le altre compagini. Ovviamente fa la voce grossa anche a muro, da sempre il suo marchio di fabbrica, in cui si dimostra granitica con 38 stampate e un patrimonio di tocchi decisivo quando conta. Foto Savino Del Bene Volley Scandicci Ofelia Malinov. Se dovessimo scegliere la miglior palleggiatrice del girone di andata, non potrebbe essere altri che lei. A fare la differenza è la sua distribuzione del gioco, che si adatta perfettamente alle diverse circostanze proposte dal match: quando può utilizzare le centrali lo fa con regolarità; quando la ricezione la fa correre o nei momenti caldi si appoggia alle attaccanti di palla alta, che tirano la carretta senza preoccuparsi più di tanto. E poi una voglia di trascinare, uno spirito di sacrificio e una dedizione per la causa che non hanno eguali: Malinov è sempre in prima linea a dare l’esempio, ad indicare la strada maestra, che per la Savino Del Bene Scandicci è una soltanto e porta ad arrivare in fondo a ogni competizione. Foto Unet E-Work Busto Arsizio Alexa Gray. Soverato, Casalmaggiore, Caserta, Scandicci. E poi Unet E-Work Busto Arsizio. C’è un prima e un dopo nella carriera della giocatrice canadese. C’è un prima fatto di speranza e un talento che bussa alla porta della pallavolo italiana, c’è un dopo che equivale a responsabilità, concretezza e consapevolezza di essere un perno fondamentale per la propria squadra. Cresciuta esponenzialmente sotto la guida di Marco Musso, nella prima parte del campionato Gray si conferma una macchina da guerra con 181 punti, il 47,38% di positività e il 39,09% di efficienza in attacco: nel dubbio, Jordyn Poulter chiama il suo martello all’esecuzione e la palla va giù emettendo un suono fortissimo. Foto Fenera Chieri ’76 Héléna Cazaute. “Impatto” è una parola spesso abusata, svuotata dalla retorica sportiva, ma assume consistenza in relazione ai primi mesi della schiacciatrice francese in Italia. Si tratta di una sensazione che si costruisce attraverso due chiavi di lettura: quella matematica dei numeri grezzi e delle statistiche (120 punti, 15 muri, il 43,58% in fase offensiva e il 45,73% di ricezione positiva), e quella non propriamente empirica relativa all’influenza tattica ed emotiva di una giocatrice sulla propria squadra. Ora la miglior banda d’equilibrio del campionato deve solo compiere il passo più difficile, cioè mantenere la continuità e confermare le qualità mostrate fino a qui. Foto Il Bisonte Volley Firenze Sylvia Nwakalor. Ci eravamo abituati a considerare la giovane opposta come un talento brillante e con colpi da campionessa, ma ancora incostante nell’arco del match. Quest’anno Nwakalor sta squarciando il velo e mostrando quanto possa essere decisiva una con il suo atletismo e il suo killer instinct. Lo si legge nei numeri, prima di tutto: 171 punti (di cui 4 ace e 20 stampate), attaccando col 41,61% di positività. Il girone di andata ci restituisce dunque una giocatrice nel pieno della maturazione tecnica, fisica e psicologica, che sa mettere il suo talento sconfinato al servizio del Bisonte Firenze, per elevarne a potenza i valori offensivi. foto Megabox Vallefoglia Sinead Jack-Kisal. Nella pallavolo è innegabile che, se dei grandi numeri individuali non sono accompagnati dai successi della propria squadra, quelle cifre perdono buona parte del loro valore. Alcune volte, però, è difficile far passare inosservate certe strisce di prestazioni o delle singole performance, perché il cosiddetto “losing effort” non può sminuire totalmente quanto realizzato dall’atleta in questione. A proposito di ciò, Jack-Kisal è probabilmente uno dei massimi esempi in questa prima parte di Serie A1: a suon di punti (136), muri (31) e alte percentuali in attacco (49,48% di positività e 46,91% di efficienza) la centrale di Trinidad e Tobago ha dimostrato di essere un elemento imprescindibile per una Megabox Ondulati Del Savio Vallefoglia che sta vivendo una stagione stimolante ma, allo stesso tempo, tortuosa. I FLOP foto Igor Volley Novara Britt Herbots. No, non è un girone di andata da ricordare per la schiacciatrice belga dell’Igor Gorgonzola Novara. Tutto sembrava apparecchiato per il suo decollo verso lo spazio, soprattutto dopo quelle prestazioni estive in nazionale da vera leader, che sembravano aver cancellato persino il calo nel finale della scorsa stagione. Invece, anche la nuova annata si piega presto su se stessa. Prima uno strappo ai muscoli addominali che condiziona la sua preparazione, poi le difficoltà nel ritrovare la forma migliore, con ingressi in campo non sempre convincenti e prestazioni altalenanti (56 punti con il 37,39% di efficienza in attacco e il 29,52% di ricezione positiva). Tuttavia, nella sfida con la Savino Del Bene Scandicci si sono rivisti sprazzi della vecchia Herbots: speriamo sia di buon auspicio in vista del 2022, l’anno decisivo per capire se ritroveremo tutto il suo talento o se dobbiamo rassegnarci ad una carriera in tono minore. foto Instagram Hanna Orthmann Hanna Orthmann. In che senso “flop”? Rispetto alla sua versione di Monza? Rispetto a compagne o avversarie che giocano nello stesso ruolo? A tutte le giocatrici del campionato tout court? Orthmann è certamente una delle più talentuose schiacciatrici in Europa, gioca in una delle migliori squadre della Serie A1 e inserirla in una qualche classifica che contempli l’essere meno incisiva di altre fa sempre un po’ strano. Eppure in quella sinfonia wagneriana che dovrebbe essere il gioco della Savino Del Bene Scandicci, al momento suona come un bemolle, una nota che, diminuita di mezzo tono, fluttua a mezz’aria, come sospesa, e dà un senso di incompiutezza (seconda scelta per coach Massimo Barbolini, mette a referto 23 punti, 2 muri e 4 ace con il 18,33% di efficienza offensiva in soli 16 set giocati). foto VBC Casalmaggiore Luna Carocci. È vero che la stagione della VBC Trasporti Pesanti Casalmaggiore non sta andando negativamente rispetto alle premesse iniziali, ma non per questo rimane esente da giudizi. In particolare, tra le giocatrici apparse più in difficoltà finora c’è la 33enne toscana, che non riesce a portare quella dose di esperienza per guidare al meglio la seconda linea e facilitare i compiti in regia di Marta Bechis. Nelle prime 12 partite Carocci chiude con il 28,85% di positività, il 24,52% di efficienza e ben 18 errori in ricezione, collocandosi all’ultimo posto nella graduatoria riferita ai liberi titolari, che combina tutti gli indici di rendimento nei fondamentali difensivi: per puntare a qualcosa in più di una salvezza tranquilla la formazione casalasca ha bisogno della miglior Luna. Foto Volley Bergamo 1991 Ana Paula Borgo. Il fatto è che si può fallire in molti modi, ma quello della giocatrice brasiliana del Volley Bergamo 1991 ha proprio i connotati rotondi e corposi di un Cabernet Franc che ti fa schioccare la lingua prima di dire al cameriere che “sì, può servirlo anche alla signora”. Ovviamente sarebbe ingiusto pretendere che riesca a fare bene pur non avendo la possibilità di attaccare palle sempre perfette, ma purtroppo in questo sport se un opposto mette a terra 62 palloni su 184 (66 punti totali in 27 set giocati se aggiungiamo anche 1 ace e 3 muri) di solito per la propria squadra non ci sono tante speranze di riuscire a vincere. Inoltre, mancano la personalità e l’esperienza che è lecito aspettarsi da una giocatrice che ha vestito la maglia della nazionale verdeoro e di club brasiliani prestigiosi, prima di approdare in Europa. Foto Delta Despar Trentino Rebecca Piva. Le grandi aspettative, inevitabilmente, anticipano grandi reazioni. Nel caso dell’ex martello di Ravenna alla Delta Despar Trentino tutto faceva pensare all’operazione perfetta: una delle migliori giocatrici dell’ultima A2 aveva scelto di vivere la prima avventura nel massimo campionato in una piazza dove potesse crescere senza troppe pressioni. Purtroppo, però, questo sodalizio sta un po’ deludendo. Complice lo stop per l’operazione al menisco di Vittoria Piani e il conseguente spostamento di Jessica Rivero in posto-2, Piva ha finalmente l’occasione di partire nel sestetto titolare, ma non la sfrutta a dovere: fatica a trovare ritmo in attacco (33 palloni a terra, 19 errori e 13 murate su 116 assist) e in battuta (8 ace a fronte di 23 errori), soffre tantissimo in ricezione (29,46% di positiva e 25,58% di efficienza), tramutandosi più in un flop che in una risorsa per la squadra gialloblù. foto Maurizio Lollini/Bartoccini Fortinfissi perugia Britt Bongaerts. Essere “peggiore” alla prima esperienza in Italia, porta con sé tutto un codazzo di attenuanti, e non ha mai il suono perentorio di una bocciatura definitiva: c’è un sacco di tempo per recuperare. Se però a guardarsi indietro ci viene da sollevare un piccolo sospiro di rimpianto, ecco significa che qualcosa non sta andando per il verso giusto. Infatti, quando la palleggiatrice olandese era stata annunciata dalla Bartoccini Fortinfissi Perugia, in molti si aspettavano la sua esplosione consacratoria dopo stagioni positive tra Germania e Polonia. Tuttavia, Bongaerts sta incontrando qualche difficoltà ad imporsi: le sue alzate non sono facili da gestire per le bocche da fuoco; con le centrali va anche peggio, dato che difficilmente riescono a fare la differenza in attacco. Foto Maurizio Lollini/Bartoccini Fortinfissi Perugia Christina Bauer. Anche una realtà di bassa classifica come quella di Perugia sembra diventata un vestito troppo largo per una giocatrice che nella sua carriera ha vinto tutto e ora appare in un’evidente fase di calo – tendenza peggiorata ancor di più dal contesto tattico della squadra di Luca Cristofani. Poco coinvolta dalla regia di Britt Bongaerts, la centrale francese prova ugualmente a mettere in difficoltà le avversarie sfruttando tutti i palloni che le arrivano, anche se trovare la marcia è davvero complicato, così come dare una mano alla difesa sporcando più palle possibili sotto rete. Alla fine, segna 39 punti con il 40,28% di positività e il 38,89% di efficienza offensiva, 9 muri e 1 ace (11 errori al servizio). LEGGI TUTTO

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    Imoco, Egonu: “Si può sempre crescere”. Folie: “Ancora non ci siamo espresse al meglio”

    Di Redazione

    Vigilia di esordio per l’Imoco Conegliano di Daniele Santarelli. Domani sera, infatti, le Pantere scenderanno in campo contro il Fenerbahce per la prima gara del Mondiale per Club 2021 in corso di svolgimento ad Ankara, Turchia. La squadra veneta si presenta alla competizione in qualità di campionessa in carica, avendo vinto il Mondiale nel 2019 alla sua prima partecipazione (nel 2020 il torneo non si disputò a causa Covid-19).

    A differenza di due anni fa, dove superò tutte le aspettative e portò a casa il titolo da “matricola del torneo”, ora l’Imoco sente addosso la pressione del vestire i panni di corazzata assoluta. Anche se, l’avvio di stagione in campionato, ha dimostrato che anche le big possono cadere e che Egonu e compagne possono avere giornate sottotono.

    Come affermano la stessa Egonu e Raphaela Folie, l’Imoco può ancora crescere e il Mondiale per Club si rivela un ottimo banco di prova.

    Egonu: “Del Mondiale di due anni fa mi porto dietro tante belle emozioni, sudore sicuramente, lotta e squadra. Quest’anno, ci sentiamo pronte. Stavamo aspettando questa competizione. Credo che sarà un ottimo modo per vedere a che livello siamo. Sappiamo che dobbiamo migliorare molto, però sono molto confidente nella nostra squadra. A questo Mondiale arriviamo in buona condizione, anche se si può sempre crescere. Contro il Fenerbahce sarà una partita tosta, interessante”.

    Folie: “Non vedevamo l’ora di partire per questa competizione super prestigiosa. Rispetto a due anni fa, dove ci presentavamo da esordienti, è cambiato molto: la squadra è cambiata, anche se secondo me quest’anno non abbiamo ancora espresso una pallavolo bellissima. E’ un grande test, quindi, per noi affrontare squadre forti come quelle presenti. Sicuramente daremo tutto quello che abbiamo per portare a casa il miglior risultato, ma sarà una competizione davvero molto difficile e con squadre di altissimo livello. Il Fenerbahce è una delle squadre più forti e ci arriviamo con poca continuità, complice anche i numerosi e continui acciacchi e infortuni che non ci hanno permesso di essere al completo in allenamento. Siamo comunque abituate a giocare queste partite così importanti, difficili, e con la testa ci siamo”. LEGGI TUTTO

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    Il Fenerbahce smentisce l’offerta per Egonu, il VakifBank… quasi

    Di Redazione Si è tenuta oggi ad Ankara la conferenza stampa di presentazione del Mondiale per Club femminile, in programma dal 15 al 19 dicembre. Vista la presenza dei due presidenti delle squadre turche che parteciperanno alla manifestazione, VakifBank Istanbul e Fenerbahce Opet Istanbul, inevitabilmente le domande si sono presto orientate su un’altra grande protagonista del torneo, Paola Egonu. Secondo i rumors di mercato, come ogni anno, la fuoriclasse dell’Imoco Conegliano sarebbe al centro dell’interesse delle due corazzate turche: si è parlato di offerte milionarie e ben superiori a quella di rinnovo presentata dal club veneto. Il presidente del Fenerbahce, Ali Koç, ha smentito recisamente tutte le voci: “Abbiamo considerato l’ingaggio di Egonu l’anno scorso, ma la trattativa non ha fatto molti progressi a causa delle richieste economiche. Quest’anno, invece, non abbiamo manifestato nessun interesse e non c’è stato alcun contatto o comunicazione. Sapete tutti che le condizioni economiche sono cambiate, e il deprezzamento del 70%-80% della lira turca ci ha messo in enorme difficoltà. Al momento non sappiamo quale sarà il nostro futuro, perché circa l’80% dei nostri ricavi sono in lire turche. Non sarebbe realistico parlare di una giocatrice come Egonu in una situazione del genere“. Ben più diplomatica la risposta di Abdi Ustunsalih, numero uno del Vakif: “Le giocatrici che vogliamo vedere nella nostra squadra, al momento, sono già con noi. Certo, seguiamo il mercato, agiamo in base alle indicazioni del nostro allenatore e alla strategia che ha stabilito. Al momento non abbiamo in programma una trattativa del genere, ma ciò non significa che non ci pensiamo: ovviamente lo facciamo“. Resta quindi aperta la possibilità di una nuova avventura per Paola alla corte di Giovanni Guidetti, magari in uno scambio stellare con Isabelle Haak, a sua volta in scadenza. Il presidente della Federazione turca, Mehmet Akif Ustundag, oltre a esprimere la speranza che entrambe le squadre turche arrivino in finale, ha comunicato la disponibilità della Turchia a ospitare le prossime Super Finals di Champions League (“Se ce lo chiedono, lo faremo“) e ha aggiunto che il paese aspira alla possibilità di organizzare i Mondiali 2026. (fonte: Voleybolun Sesi) LEGGI TUTTO

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    Monologo Egonu a Le Iene: “Se dovete appiccicarmi un’etichetta, che sia Libera”

    Di Redazione C’era grande attesa per la partecipazione di Paola Egonu come co-conduttrice (per una sera) de Le Iene, e l’opposto della nazionale italiana e dell’Imoco Conegliano ha superato l’esame a pieni voti. “Il mio lavoro resta un altro, ma quanto mi sono divertita ragazzi” ha commentato la stessa Egonu sui suoi profili social dopo la puntata. Ma a fare notizia, oltre alla sua semplice presenza, che in tv sta diventando ormai sempre più frequente, è stato anche un suo monologo, breve ma di grande intensità, che riportiamo integralmente. “Questa sera voglio parlarvi di una cosa che mi sta molto a cuore, io sono un’atleta e su di me ci sono molte aspettative. La pressione può schiacciarti, ovviamente questo fa parte del gioco: trasformare la difesa in attacco questo mi piace. Quello che non mi piace sono le etichette che la gente mi appiccica addosso. Chi preferisce giudicarmi per chi amo, per il colore della mia pelle, per il mio passaporto. Se proprio volete giudicarmi, fatelo con l’unica etichetta che mi appartiene: libera”. Un’altra schiacciata messa a segno contro il razzismo e l’omofobia da parte di una grande campionessa che sa, quando serve, come andare dritta al punto, anche di questioni così importanti. Ma non solo, perché Paola torna ancora a puntare il dito contro chi a sua volta lo aveva fatto dopo la delusione olimpica nei suoi confronti e nei confronti di tutta la nazionale. “Sono un’atleta, su di me ci sono molte aspettative, la pressione può schiacciarti – sono le parole con cui inizia, non a caso, il suo monologo – trasformare la difesa in attacco questo mi piace” sottolinea Egonu. Come a dire che dopo le Olimpiadi ci avete massacrate e dopo l’Europeo ci avete osannate perché abbiamo saputo reagire, perché abbiamo saputo trasformare una delusione in una vittoria. Una ferita ancora aperta, evidentemente, che è stato giusto “mostrare” di nuovo. A futura memoria di chi giudica troppo facilmente, anche (o forse soprattutto) nello sport. LEGGI TUTTO

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    Paola Egonu nelle vesti di Iena: questa sera al fianco di Nicola Savino su Italia 1

    Di Redazione Paola Egonu sveste i panni della Pantera e indossa quelli della Iena: dopo le recenti partecipazioni ad Amici e Verissimo, questa sera l’atleta azzurra farà il suo esordio in prima serata su Italia 1, alla guida di un programma televisivo. Al fianco di Nicola Savino e della Gialappa’s Band si calerà nella parte di presentatrice televisiva alla conduzione de Le Iene. Non è la prima volta che l’opposto di Conegliano si cimenta con il mondo dello spettacolo. Nel recente passato ha prestato la sua voce per doppiare un personaggio del film Soul, oltre a vari spot pubblicitari di successo in tv. “Mi sento a mio agio. Non è la prima volta che vado in tv. Farlo mi piace, perché è un modo per farmi conoscere e per trasmettere ciò che penso, i miei valori. Questa è la cosa più importante. Non vedo l’ora di condividere ciò che sono” le parole dell’atleta azzurra, intervistata da Ilaria Ravarino per Il Messaggero. “Sono grata per quest’opportunità che mi permetterà di scoprire un mondo completamente diverso dal mio – ha commentato la campionessa europea – Sono sicura di poter imparare molto da questa esperienza, a cui prenderò parte con l’intento di divertirmi, in pieno spirito Iena!” “Spero di essere la più naturale possibile, di portare davanti alle telecamere quella che sono. Sarò una Iena buona che diventa cattiva se si trova davanti a un’ingiustizia.” dice Egonu, dando un’anticipazione del tema trattato nel suo servizio: discriminazione e quanto sia sbagliato etichettare le persone. Per seguire la sua performance, appuntamento questa sera alle ore 21.20 circa su Italia 1! (fonte: Il Messaggero) LEGGI TUTTO

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    Santarelli tuona: “Abbiamo spento la luce a metà gara”. “Problemino” per Paola Egonu

    Di Redazione Ennesima vittoria per l’Imoco Conegliano, la numero 69, ieri contro una rafforzata Vbc Trasporti Pesanti Casalmaggiore. Un netto, l’ennessimo, 3-0 dell’ultimo periodo per la corazzata guidata da coach Santarelli. Ma il risultato non è l’unica cosa che conta, soprattutto se l’hai raggiunto giocando non al 100% delle tue possibilità. Una buona percentuale di colpe per la brutta, come definita dallo stesso coach, prestazione di ieri è data dai tanti, ormai troppi, acciacchi ed infortuni che l’infermeria di casa Conegliano sta gestendo. Ultimo, in ordine cronologico, quello della stella azzurra Paola Egonu: uscita a metà del terzo set e soccorsa con del ghiaccio sul ginocchio. Anche se quello dell’opposto non è un infortunio preoccupante, come già dichiarato dalla società, è altresì vero che le big stanno risentendo dei tanti impegni, tra club e nazionale: fuori De Gennaro (che potrebbe tornare per il prossimo turno di campionato) Sylla, Fahr e, almeno ieri quindi, anche Egonu. Coach Santarelli ha definito quello di Paola “problemino” al termine della gara. Ma quello che traspare è che ora l’inarrestabile Imoco stia attraversando un momento di profonda crisi ed emergenza e la vittoria di ieri conferma solo la forza di una corazzata che è tale anche senza le sue colonne portanti: “Una partita non bellissima, ad esclusione di un primo set molto attenti e ordinati, con poche sbavature, soddisfacente. Nel secondo set, una buona gara fino al 16-10 poi da lì abbiamo spento la luce giocando troppo rilassate e commettendo errori banali, uno di fila all’altro, senza che Casalmaggiore facesse nulla di che. Da lì in poi è stata una bruttissima partita. Non possiamo permetterci una partita di così basso livello. Abbiamo avuto altri problemini, tra sabato e oggi in partita, che di certo non ci aiutano in questo momento ma dobbiamo farci forza e crescere comunque nonostante le difficoltà”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Egonu: “Non sono Wonder Woman”. La batosta olimpica che aiuta a crescere

    Di Redazione In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Paola Egonu, reduce da un’estate in nazionale piena non solo di impegni, ma anche di emozioni contrastanti racconta a Gaia Piccardi come ha saputo trasformare le sue debolezze in energia positiva, dalla delusione per le olimpiadi alla gioia dell’oro europeo. “I primi giorni di critiche dopo la batosta sono stati duri: ho pensato che fosse impossibile resettare la testa in tempo per l’Europeo” racconta la giocatrice azzurra, anche se poi, analizzando a mente fredda quanto accaduto, dice di essere giunta alla conclusione che l’uscita dai Giochi ai quarti di finale non sia stato solo qualcosa di negativo, ma anche utile per crescere, capire come rialzarsi e andare a conquistare l’europeo. Appena rientrata dalla spedizione olimpica Paola confessa di essersi rifugiata a Manchester, dalla sua famiglia: “Mi sono chiusa per una settimana nella mia stanza, staccando da tutto. Non ho risposto né a messaggi né a telefonate. Ho visto le mie serie tv, ho seguito la fiale maschile tra Francia e Russia (quella femminile l’ho rimbalzata, non ne volevo sapere niente), ho mangiato tonnellate di platano fritto, il mio comfort food, ho parlato con i miei e con mia sorella Angela, che mi conosce come le sue tasche e già a Tokyo mi aveva bombardato di messaggi: stai piangendo, vero? Sono tornata piccola e mi sono fatta coccolare da mamma. Le sue parole sono state un balsamo: non sentirti una schifezza Paola, sono comunque orgogliosa di te. E io lì, stecchita sul divano, intorpidita. Però mi è servito“. Alla fine però Paola ha capito quale lezione trarre dalla sconfitta: “Oh sì che l’ho capita. Ho capito che non dipende tutto da me, che non posso fare tutto io. Quello che so fare meglio nel volley è attaccare: il compito che do a me stessa, cioè, è risolvere le situazioni. Ma non può sempre funzionare: sono l’ingranaggio di una squadra, non sono Wonder Woman. Ecco perché sono convinta che Tokyo sia stata una batosta utile per crescere“. Poi uno sguardo al futuro prossimo, che la vedrà impegnata anche lontano dai campi: “Apprezzo ancora la pallavolo: è la mia vita, lo sarà a lungo. Se mi sento solo pallavolista e va male, però, lo vivo come un fallimento. Invece io sono molto di più di una giocatrice di volley: ho altri hobby e passioni, ho amore da dare, farò altri piercing (ne ho tre) e tatuaggi (13), condurrò una puntata delle “Iene” in tv, per i miei 23 anni regalerò a Noir un altro cagnolino, sarà bianco e lo chiamerò Ice. Sono il volley ma non solo. Ogni tanto lo devo ricordare a me stessa“. (fonte: Corriere della Sera) LEGGI TUTTO

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    Paola Egonu sarà tra le 10 conduttrici de “Le Iene”

    Di Redazione La stella del volley italiano Paola Egonu è sempre più un personaggio di spicco della televisione italiana: stavolta non solo per una semplice “ospitata”, come quella della scorsa settimana ad Amici, ma per un ruolo da protagonista. L’opposta azzurra sarà infatti una delle 10 conduttrici del popolare programma di Italia1 “Le Iene“, che quest’anno vedrà alternarsi in studio 10 donne al fianco di Nicola Savino e della Gialappa’s Band. Tra le altre 9 conduttrici annunciate ieri via social c’è anche un’altra sportiva, Federica Pellegrini, insieme alle cantanti Ornella Vanoni, Elodie e Madame, all’attrice Rocio Munoz Morales, alla giornalista Francesca Fagnani, alla comica Michela Giraud e alle showgirl Elisabetta Canalis ed Elena Santarelli. La nuova stagione del programma prenderà il via il 5 ottobre: non è ancora nota la data in cui sarà presente Egonu, che dovrà ovviamente conciliare la sua nuova “carriera” televisiva con i tanti impegni previsti dall’annata sportiva con l’Imoco Volley Conegliano. (fonte: Facebook Le Iene) LEGGI TUTTO