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    Vittoria e lacrime per Paola: l’ultima Coppa Italia con l’Imoco?

    Di Redazione Paola Egonu come Sergio Mattarella: ci sia perdonato il paragone blasfemo, ma è davvero difficile non accostare le parabole dei due grandi personaggi che si sono incrociati giovedì al Palazzo dello Sport di Roma per la finalissima della Coppa Italia Frecciarossa. Quella che potrebbe essere una delle ultime apparizioni pubbliche del Presidente della Repubblica, a poche settimane dall’elezione del nuovo Capo dello Stato, è coincisa probabilmente con una delle ultime finali disputate dalla campionessa azzurra con la maglia della Prosecco DOC Imoco Volley Conegliano. Le lacrime immortalate a fine gara, sicuramente figlie della tensione e dell’emozione, riflettevano forse anche l’importanza del momento? Di certo c’è che il primo a interessarsi del futuro di Paola è stato proprio Mattarella. Come riferisce La Repubblica, la prima domanda che il Presidente ha rivolto alle massime autorità pallavolistiche al suo arrivo sul campo è stata: “Ma Egonu lascia l’Italia?“. E la risposta indirettamente è arrivata, dato che nella due giorni di Roma sia il presidente federale Giuseppe Manfredi, sia la compagna di squadra Sarah Fahr, intervistati da RaiSport, hanno sostanzialmente fatto capire che la partenza di Egonu per il Vakifbank Istanbul è prossima. Certo, manca ancora l’ufficialità. Un po’ come per lo stesso Capo dello Stato, che alla domanda su una sua possibile riconferma ha risposto con un sibillino: “Eh, ci vorrebbero due coppe“. Come a dire che Mattarella, ormai, il suo l’ha già fatto. E, tanto per continuare nel parallelismo, il Presidente ha lasciato il palazzetto con un pallone d’oro in miniatura, lo stesso che si è portata a casa per l’ennesima volta anche Paola, premiata come MVP della finale. Qui però l’analogia si ferma: un conto è sostituire una figura istituzionale che va in “pensione”, accompagnata dall’ovazione degli spettatori di Roma, e un altro salutare un idolo per ritrovarselo poi di fronte come rivale (in una squadra stellare, che potrebbe ritrovare anche Zhu Ting). È concreta l’ipotesi che l’Imoco sostituisca Paola proprio con l’attuale opposta del Vakif, Isabelle Haak, ma la mossa avrebbe conseguenze importanti anche in termini di rotazioni “bloccate” per le giocatrici italiane. Un aspetto che diventerebbe ancora più centrale se anche Miriam Sylla dovesse cambiare maglia, costringendo la dirigenza delle Pantere a una vera rivoluzione. LEGGI TUTTO

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    La gioia di Egonu: “Fiera della mia squadra”. Luca Zaia: “Un regalo dolcissimo”

    Di Redazione Una partita al cardiopalma ha scaldato gli animi degli spettatori presenti al PalaEur in occasione della finalissima della Coppa Italia Frecciarossa. Sotto gli occhi dell’ospite d’onore, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Igor Novara e Imoco Conegliano si sono sfidate per conquistare la coppa. Premiata MVP, con 26 punti a tabellino, Paola Egonu si è lasciata andare in un pianto di gioia al termine della competizione. L’Imoco si porta a casa un altro trofeo. “È stata una partita difficilissima, abbiamo sofferto ma siamo state brave a uscirne. Sono fiera, orgogliosa della mia squadra capace di combattere su ogni pallone” commenta l’opposto di Cittadella in un’intervista della Gazzetta dello Sport.Una partita sofferta, in cui le Pantere di Santarelli sono state in grado di rimontare una partita che si stava preannunciando chiusa con il 2-0 di Novara. Ma Conegliano non si arrende mai e, alla fine seppur soffrendo, la spunta praticamente sempre: “Abbiamo ancora tantissimo da lavorare. Complimenti a Novara perché ha fatto la partita della vita ma Conegliano può fare di più”. Riguardo il premio come MVP, l’ennesimo, Egonu non si mostra del tutto contenta: “Non tanto soddisfatta del mio rendimento, potevo fare meglio”. A premiare le ragazze di coach Santarelli è stato proprio il Presidente della Repubblica, che aveva già incontrato Paola Egonu in occasione della visita al Quirinale della nazionale femminile, dopo l’impresa europea. “È un grande onore. Con l’argento mondiale e l’oro europeo siamo state da lui al Quirinale ma non succede tutti i giorni di giocare e vincere una manifestazione davanti a una personalità così importante”. In un articolo odierno del Gazzettino Treviso, anche Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, ha voluto omaggiare la squadra di Conegliano: “Nella calza della Befana le pantere in gialloblù ci hanno fatto trovare un regalo dolcissimo, l’ennesima vittoria di una vera e propria never ending story. La collana preziosa al collo di queste straordinarie ragazze si allunga, con una rimonta che ha dell’incredibile”. “Questo trofeo vale molto di più di una Coppa Italia, così come la comprensibile emozione nel riceverlo dalle mani del presidente Mattarella” chiosa Zaia. LEGGI TUTTO

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    Jordyn Poulter mostra i segni dell'”aggressione” di Egonu…

    Di Redazione

    “Pronto, 911? Vorrei segnalare un’aggressione“. È la didascalia usata da Jordyn Poulter, palleggiatrice della Unet E-Work Busto Arsizio, per la sua storia di Instagram in cui mostra il segno lasciato sulla sua coscia da una tremenda pallonata subita nel corso della semifinale di Coppa Italia Frecciarossa contro la Prosecco DOC Imoco Conegliano.

    La “colpevole”? Non c’è bisogno di un detective per scoprirlo: naturalmente si tratta di Paola Egonu, che Poulter non ha mancato di taggare nella sua storia “denunciandola” scherzosamente per l’attentato alla sua salute! Un’altra prova, se ancora ce ne fosse bisogno, della straordinaria potenza della bomber azzurra (e anche della capacità di resistenza delle sue avversarie).

    (fonte: Instagram Jordyn Poulter) LEGGI TUTTO

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    Top & Flop della Serie A1: il meglio e il peggio del girone d’andata

    Di Alessandro Garotta Il campionato di Serie A1 femminile si è fermato a un passo dal giro di boa: com’è noto, l’ultima giornata del girone di andata (prevista per il 26 dicembre) non si è disputata a causa dei numerosi rinvii per casi di Covid, e nella situazione attuale è estremamente difficile ipotizzare la tempistica dei recuperi. Tuttavia, la sosta forzata è comunque un buon momento per tracciare una panoramica su quello che si è visto fin qui. Come da tradizione, andiamo dunque ad individuare quali giocatrici si sono particolarmente distinte e chi invece ha deluso le aspettative. LE TOP Foto LVF/Rubin Paola Egonu. Qualora servissero controprove, l’opposta della Prosecco DOC Imoco Conegliano dimostra una volta di più di essere decisiva come nessun’altra. Viaggia sui 21,83 punti di media a gara (262 in totale di cui 22 ace e 14 muri) con il 48,60% di positività e il 37,85% di efficienza in fase offensiva, mettendo in mostra un repertorio di colpi sempre più completo e la capacità di giocare pure dei palloni più dolci rispetto alle schiacciate a tutto braccio che l’hanno sempre contraddistinta. Alterna pallonetti in posto 3 a diagonali nei 3-4 metri in cui passa sopra al muro con la naturalezza di un adulto che gioca nel Minivolley. Nei frangenti decisivi, quando la squadra campione d’Italia e d’Europa ha bisogno di portare a casa qualche punto importante, ci pensa lei, o con il servizio o in attacco (vedasi tie break delle sfide contro Monza, Busto Arsizio e Cuneo). Foto LVF/Rubin Eleonora Fersino. Una giocatrice che quest’anno non ha sbagliato ancora una partita è il libero della Igor Gorgonzola Novara. Stimolata dalla concorrenza interna con Caterina Bosetti, che in quanto a tecnica in ricezione rivaleggia alla pari con le specialiste della seconda linea, Fersino sta offrendo prestazioni di alto livello in serie (53,18% di ricezione perfetta e solo 8 errori nel fondamentale), al punto che nessun tifoso azzurro è caduto nell’abisso della nostalgia dopo l’addio di Stefania Sansonna. Ancor meno dopo aver visto quanto difende l’ex di Conegliano e Bergamo, decisiva in molte ricostruzioni. I meriti vanno divisi con quelli del muro, quasi sempre composto ed ordinato, ma poi il pallone bisogna comunque tirarlo su e lei lo fa con reattività, coraggio e qualità tecniche fuori dal comune. foto Vero Volley Monza Anna Danesi. Nel terzo posto in classifica della Vero Volley Monza c’è tanto, tantissimo della centrale della nazionale, che sta confermando l’altissimo rendimento della scorsa stagione e dei Campionati Europei, anche grazie alla grande fiducia che ripone in lei la palleggiatrice Alessia Orro, come dimostrano il fantastico 51,41% di positività su una buona quantità di assist (145) e i soli 9 errori in attacco. La velocità del suo braccio e la capacità di girare la sfera evadendo quasi sempre dal controllo delle avversarie, ne fa un vero incubo per le altre compagini. Ovviamente fa la voce grossa anche a muro, da sempre il suo marchio di fabbrica, in cui si dimostra granitica con 38 stampate e un patrimonio di tocchi decisivo quando conta. Foto Savino Del Bene Volley Scandicci Ofelia Malinov. Se dovessimo scegliere la miglior palleggiatrice del girone di andata, non potrebbe essere altri che lei. A fare la differenza è la sua distribuzione del gioco, che si adatta perfettamente alle diverse circostanze proposte dal match: quando può utilizzare le centrali lo fa con regolarità; quando la ricezione la fa correre o nei momenti caldi si appoggia alle attaccanti di palla alta, che tirano la carretta senza preoccuparsi più di tanto. E poi una voglia di trascinare, uno spirito di sacrificio e una dedizione per la causa che non hanno eguali: Malinov è sempre in prima linea a dare l’esempio, ad indicare la strada maestra, che per la Savino Del Bene Scandicci è una soltanto e porta ad arrivare in fondo a ogni competizione. Foto Unet E-Work Busto Arsizio Alexa Gray. Soverato, Casalmaggiore, Caserta, Scandicci. E poi Unet E-Work Busto Arsizio. C’è un prima e un dopo nella carriera della giocatrice canadese. C’è un prima fatto di speranza e un talento che bussa alla porta della pallavolo italiana, c’è un dopo che equivale a responsabilità, concretezza e consapevolezza di essere un perno fondamentale per la propria squadra. Cresciuta esponenzialmente sotto la guida di Marco Musso, nella prima parte del campionato Gray si conferma una macchina da guerra con 181 punti, il 47,38% di positività e il 39,09% di efficienza in attacco: nel dubbio, Jordyn Poulter chiama il suo martello all’esecuzione e la palla va giù emettendo un suono fortissimo. Foto Fenera Chieri ’76 Héléna Cazaute. “Impatto” è una parola spesso abusata, svuotata dalla retorica sportiva, ma assume consistenza in relazione ai primi mesi della schiacciatrice francese in Italia. Si tratta di una sensazione che si costruisce attraverso due chiavi di lettura: quella matematica dei numeri grezzi e delle statistiche (120 punti, 15 muri, il 43,58% in fase offensiva e il 45,73% di ricezione positiva), e quella non propriamente empirica relativa all’influenza tattica ed emotiva di una giocatrice sulla propria squadra. Ora la miglior banda d’equilibrio del campionato deve solo compiere il passo più difficile, cioè mantenere la continuità e confermare le qualità mostrate fino a qui. Foto Il Bisonte Volley Firenze Sylvia Nwakalor. Ci eravamo abituati a considerare la giovane opposta come un talento brillante e con colpi da campionessa, ma ancora incostante nell’arco del match. Quest’anno Nwakalor sta squarciando il velo e mostrando quanto possa essere decisiva una con il suo atletismo e il suo killer instinct. Lo si legge nei numeri, prima di tutto: 171 punti (di cui 4 ace e 20 stampate), attaccando col 41,61% di positività. Il girone di andata ci restituisce dunque una giocatrice nel pieno della maturazione tecnica, fisica e psicologica, che sa mettere il suo talento sconfinato al servizio del Bisonte Firenze, per elevarne a potenza i valori offensivi. foto Megabox Vallefoglia Sinead Jack-Kisal. Nella pallavolo è innegabile che, se dei grandi numeri individuali non sono accompagnati dai successi della propria squadra, quelle cifre perdono buona parte del loro valore. Alcune volte, però, è difficile far passare inosservate certe strisce di prestazioni o delle singole performance, perché il cosiddetto “losing effort” non può sminuire totalmente quanto realizzato dall’atleta in questione. A proposito di ciò, Jack-Kisal è probabilmente uno dei massimi esempi in questa prima parte di Serie A1: a suon di punti (136), muri (31) e alte percentuali in attacco (49,48% di positività e 46,91% di efficienza) la centrale di Trinidad e Tobago ha dimostrato di essere un elemento imprescindibile per una Megabox Ondulati Del Savio Vallefoglia che sta vivendo una stagione stimolante ma, allo stesso tempo, tortuosa. I FLOP foto Igor Volley Novara Britt Herbots. No, non è un girone di andata da ricordare per la schiacciatrice belga dell’Igor Gorgonzola Novara. Tutto sembrava apparecchiato per il suo decollo verso lo spazio, soprattutto dopo quelle prestazioni estive in nazionale da vera leader, che sembravano aver cancellato persino il calo nel finale della scorsa stagione. Invece, anche la nuova annata si piega presto su se stessa. Prima uno strappo ai muscoli addominali che condiziona la sua preparazione, poi le difficoltà nel ritrovare la forma migliore, con ingressi in campo non sempre convincenti e prestazioni altalenanti (56 punti con il 37,39% di efficienza in attacco e il 29,52% di ricezione positiva). Tuttavia, nella sfida con la Savino Del Bene Scandicci si sono rivisti sprazzi della vecchia Herbots: speriamo sia di buon auspicio in vista del 2022, l’anno decisivo per capire se ritroveremo tutto il suo talento o se dobbiamo rassegnarci ad una carriera in tono minore. foto Instagram Hanna Orthmann Hanna Orthmann. In che senso “flop”? Rispetto alla sua versione di Monza? Rispetto a compagne o avversarie che giocano nello stesso ruolo? A tutte le giocatrici del campionato tout court? Orthmann è certamente una delle più talentuose schiacciatrici in Europa, gioca in una delle migliori squadre della Serie A1 e inserirla in una qualche classifica che contempli l’essere meno incisiva di altre fa sempre un po’ strano. Eppure in quella sinfonia wagneriana che dovrebbe essere il gioco della Savino Del Bene Scandicci, al momento suona come un bemolle, una nota che, diminuita di mezzo tono, fluttua a mezz’aria, come sospesa, e dà un senso di incompiutezza (seconda scelta per coach Massimo Barbolini, mette a referto 23 punti, 2 muri e 4 ace con il 18,33% di efficienza offensiva in soli 16 set giocati). foto VBC Casalmaggiore Luna Carocci. È vero che la stagione della VBC Trasporti Pesanti Casalmaggiore non sta andando negativamente rispetto alle premesse iniziali, ma non per questo rimane esente da giudizi. In particolare, tra le giocatrici apparse più in difficoltà finora c’è la 33enne toscana, che non riesce a portare quella dose di esperienza per guidare al meglio la seconda linea e facilitare i compiti in regia di Marta Bechis. Nelle prime 12 partite Carocci chiude con il 28,85% di positività, il 24,52% di efficienza e ben 18 errori in ricezione, collocandosi all’ultimo posto nella graduatoria riferita ai liberi titolari, che combina tutti gli indici di rendimento nei fondamentali difensivi: per puntare a qualcosa in più di una salvezza tranquilla la formazione casalasca ha bisogno della miglior Luna. Foto Volley Bergamo 1991 Ana Paula Borgo. Il fatto è che si può fallire in molti modi, ma quello della giocatrice brasiliana del Volley Bergamo 1991 ha proprio i connotati rotondi e corposi di un Cabernet Franc che ti fa schioccare la lingua prima di dire al cameriere che “sì, può servirlo anche alla signora”. Ovviamente sarebbe ingiusto pretendere che riesca a fare bene pur non avendo la possibilità di attaccare palle sempre perfette, ma purtroppo in questo sport se un opposto mette a terra 62 palloni su 184 (66 punti totali in 27 set giocati se aggiungiamo anche 1 ace e 3 muri) di solito per la propria squadra non ci sono tante speranze di riuscire a vincere. Inoltre, mancano la personalità e l’esperienza che è lecito aspettarsi da una giocatrice che ha vestito la maglia della nazionale verdeoro e di club brasiliani prestigiosi, prima di approdare in Europa. Foto Delta Despar Trentino Rebecca Piva. Le grandi aspettative, inevitabilmente, anticipano grandi reazioni. Nel caso dell’ex martello di Ravenna alla Delta Despar Trentino tutto faceva pensare all’operazione perfetta: una delle migliori giocatrici dell’ultima A2 aveva scelto di vivere la prima avventura nel massimo campionato in una piazza dove potesse crescere senza troppe pressioni. Purtroppo, però, questo sodalizio sta un po’ deludendo. Complice lo stop per l’operazione al menisco di Vittoria Piani e il conseguente spostamento di Jessica Rivero in posto-2, Piva ha finalmente l’occasione di partire nel sestetto titolare, ma non la sfrutta a dovere: fatica a trovare ritmo in attacco (33 palloni a terra, 19 errori e 13 murate su 116 assist) e in battuta (8 ace a fronte di 23 errori), soffre tantissimo in ricezione (29,46% di positiva e 25,58% di efficienza), tramutandosi più in un flop che in una risorsa per la squadra gialloblù. foto Maurizio Lollini/Bartoccini Fortinfissi perugia Britt Bongaerts. Essere “peggiore” alla prima esperienza in Italia, porta con sé tutto un codazzo di attenuanti, e non ha mai il suono perentorio di una bocciatura definitiva: c’è un sacco di tempo per recuperare. Se però a guardarsi indietro ci viene da sollevare un piccolo sospiro di rimpianto, ecco significa che qualcosa non sta andando per il verso giusto. Infatti, quando la palleggiatrice olandese era stata annunciata dalla Bartoccini Fortinfissi Perugia, in molti si aspettavano la sua esplosione consacratoria dopo stagioni positive tra Germania e Polonia. Tuttavia, Bongaerts sta incontrando qualche difficoltà ad imporsi: le sue alzate non sono facili da gestire per le bocche da fuoco; con le centrali va anche peggio, dato che difficilmente riescono a fare la differenza in attacco. Foto Maurizio Lollini/Bartoccini Fortinfissi Perugia Christina Bauer. Anche una realtà di bassa classifica come quella di Perugia sembra diventata un vestito troppo largo per una giocatrice che nella sua carriera ha vinto tutto e ora appare in un’evidente fase di calo – tendenza peggiorata ancor di più dal contesto tattico della squadra di Luca Cristofani. Poco coinvolta dalla regia di Britt Bongaerts, la centrale francese prova ugualmente a mettere in difficoltà le avversarie sfruttando tutti i palloni che le arrivano, anche se trovare la marcia è davvero complicato, così come dare una mano alla difesa sporcando più palle possibili sotto rete. Alla fine, segna 39 punti con il 40,28% di positività e il 38,89% di efficienza offensiva, 9 muri e 1 ace (11 errori al servizio). LEGGI TUTTO

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    Imoco, Egonu: “Si può sempre crescere”. Folie: “Ancora non ci siamo espresse al meglio”

    Di Redazione

    Vigilia di esordio per l’Imoco Conegliano di Daniele Santarelli. Domani sera, infatti, le Pantere scenderanno in campo contro il Fenerbahce per la prima gara del Mondiale per Club 2021 in corso di svolgimento ad Ankara, Turchia. La squadra veneta si presenta alla competizione in qualità di campionessa in carica, avendo vinto il Mondiale nel 2019 alla sua prima partecipazione (nel 2020 il torneo non si disputò a causa Covid-19).

    A differenza di due anni fa, dove superò tutte le aspettative e portò a casa il titolo da “matricola del torneo”, ora l’Imoco sente addosso la pressione del vestire i panni di corazzata assoluta. Anche se, l’avvio di stagione in campionato, ha dimostrato che anche le big possono cadere e che Egonu e compagne possono avere giornate sottotono.

    Come affermano la stessa Egonu e Raphaela Folie, l’Imoco può ancora crescere e il Mondiale per Club si rivela un ottimo banco di prova.

    Egonu: “Del Mondiale di due anni fa mi porto dietro tante belle emozioni, sudore sicuramente, lotta e squadra. Quest’anno, ci sentiamo pronte. Stavamo aspettando questa competizione. Credo che sarà un ottimo modo per vedere a che livello siamo. Sappiamo che dobbiamo migliorare molto, però sono molto confidente nella nostra squadra. A questo Mondiale arriviamo in buona condizione, anche se si può sempre crescere. Contro il Fenerbahce sarà una partita tosta, interessante”.

    Folie: “Non vedevamo l’ora di partire per questa competizione super prestigiosa. Rispetto a due anni fa, dove ci presentavamo da esordienti, è cambiato molto: la squadra è cambiata, anche se secondo me quest’anno non abbiamo ancora espresso una pallavolo bellissima. E’ un grande test, quindi, per noi affrontare squadre forti come quelle presenti. Sicuramente daremo tutto quello che abbiamo per portare a casa il miglior risultato, ma sarà una competizione davvero molto difficile e con squadre di altissimo livello. Il Fenerbahce è una delle squadre più forti e ci arriviamo con poca continuità, complice anche i numerosi e continui acciacchi e infortuni che non ci hanno permesso di essere al completo in allenamento. Siamo comunque abituate a giocare queste partite così importanti, difficili, e con la testa ci siamo”. LEGGI TUTTO

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    Il Fenerbahce smentisce l’offerta per Egonu, il VakifBank… quasi

    Di Redazione Si è tenuta oggi ad Ankara la conferenza stampa di presentazione del Mondiale per Club femminile, in programma dal 15 al 19 dicembre. Vista la presenza dei due presidenti delle squadre turche che parteciperanno alla manifestazione, VakifBank Istanbul e Fenerbahce Opet Istanbul, inevitabilmente le domande si sono presto orientate su un’altra grande protagonista del torneo, Paola Egonu. Secondo i rumors di mercato, come ogni anno, la fuoriclasse dell’Imoco Conegliano sarebbe al centro dell’interesse delle due corazzate turche: si è parlato di offerte milionarie e ben superiori a quella di rinnovo presentata dal club veneto. Il presidente del Fenerbahce, Ali Koç, ha smentito recisamente tutte le voci: “Abbiamo considerato l’ingaggio di Egonu l’anno scorso, ma la trattativa non ha fatto molti progressi a causa delle richieste economiche. Quest’anno, invece, non abbiamo manifestato nessun interesse e non c’è stato alcun contatto o comunicazione. Sapete tutti che le condizioni economiche sono cambiate, e il deprezzamento del 70%-80% della lira turca ci ha messo in enorme difficoltà. Al momento non sappiamo quale sarà il nostro futuro, perché circa l’80% dei nostri ricavi sono in lire turche. Non sarebbe realistico parlare di una giocatrice come Egonu in una situazione del genere“. Ben più diplomatica la risposta di Abdi Ustunsalih, numero uno del Vakif: “Le giocatrici che vogliamo vedere nella nostra squadra, al momento, sono già con noi. Certo, seguiamo il mercato, agiamo in base alle indicazioni del nostro allenatore e alla strategia che ha stabilito. Al momento non abbiamo in programma una trattativa del genere, ma ciò non significa che non ci pensiamo: ovviamente lo facciamo“. Resta quindi aperta la possibilità di una nuova avventura per Paola alla corte di Giovanni Guidetti, magari in uno scambio stellare con Isabelle Haak, a sua volta in scadenza. Il presidente della Federazione turca, Mehmet Akif Ustundag, oltre a esprimere la speranza che entrambe le squadre turche arrivino in finale, ha comunicato la disponibilità della Turchia a ospitare le prossime Super Finals di Champions League (“Se ce lo chiedono, lo faremo“) e ha aggiunto che il paese aspira alla possibilità di organizzare i Mondiali 2026. (fonte: Voleybolun Sesi) LEGGI TUTTO

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    Monologo Egonu a Le Iene: “Se dovete appiccicarmi un’etichetta, che sia Libera”

    Di Redazione C’era grande attesa per la partecipazione di Paola Egonu come co-conduttrice (per una sera) de Le Iene, e l’opposto della nazionale italiana e dell’Imoco Conegliano ha superato l’esame a pieni voti. “Il mio lavoro resta un altro, ma quanto mi sono divertita ragazzi” ha commentato la stessa Egonu sui suoi profili social dopo la puntata. Ma a fare notizia, oltre alla sua semplice presenza, che in tv sta diventando ormai sempre più frequente, è stato anche un suo monologo, breve ma di grande intensità, che riportiamo integralmente. “Questa sera voglio parlarvi di una cosa che mi sta molto a cuore, io sono un’atleta e su di me ci sono molte aspettative. La pressione può schiacciarti, ovviamente questo fa parte del gioco: trasformare la difesa in attacco questo mi piace. Quello che non mi piace sono le etichette che la gente mi appiccica addosso. Chi preferisce giudicarmi per chi amo, per il colore della mia pelle, per il mio passaporto. Se proprio volete giudicarmi, fatelo con l’unica etichetta che mi appartiene: libera”. Un’altra schiacciata messa a segno contro il razzismo e l’omofobia da parte di una grande campionessa che sa, quando serve, come andare dritta al punto, anche di questioni così importanti. Ma non solo, perché Paola torna ancora a puntare il dito contro chi a sua volta lo aveva fatto dopo la delusione olimpica nei suoi confronti e nei confronti di tutta la nazionale. “Sono un’atleta, su di me ci sono molte aspettative, la pressione può schiacciarti – sono le parole con cui inizia, non a caso, il suo monologo – trasformare la difesa in attacco questo mi piace” sottolinea Egonu. Come a dire che dopo le Olimpiadi ci avete massacrate e dopo l’Europeo ci avete osannate perché abbiamo saputo reagire, perché abbiamo saputo trasformare una delusione in una vittoria. Una ferita ancora aperta, evidentemente, che è stato giusto “mostrare” di nuovo. A futura memoria di chi giudica troppo facilmente, anche (o forse soprattutto) nello sport. LEGGI TUTTO

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    Paola Egonu nelle vesti di Iena: questa sera al fianco di Nicola Savino su Italia 1

    Di Redazione Paola Egonu sveste i panni della Pantera e indossa quelli della Iena: dopo le recenti partecipazioni ad Amici e Verissimo, questa sera l’atleta azzurra farà il suo esordio in prima serata su Italia 1, alla guida di un programma televisivo. Al fianco di Nicola Savino e della Gialappa’s Band si calerà nella parte di presentatrice televisiva alla conduzione de Le Iene. Non è la prima volta che l’opposto di Conegliano si cimenta con il mondo dello spettacolo. Nel recente passato ha prestato la sua voce per doppiare un personaggio del film Soul, oltre a vari spot pubblicitari di successo in tv. “Mi sento a mio agio. Non è la prima volta che vado in tv. Farlo mi piace, perché è un modo per farmi conoscere e per trasmettere ciò che penso, i miei valori. Questa è la cosa più importante. Non vedo l’ora di condividere ciò che sono” le parole dell’atleta azzurra, intervistata da Ilaria Ravarino per Il Messaggero. “Sono grata per quest’opportunità che mi permetterà di scoprire un mondo completamente diverso dal mio – ha commentato la campionessa europea – Sono sicura di poter imparare molto da questa esperienza, a cui prenderò parte con l’intento di divertirmi, in pieno spirito Iena!” “Spero di essere la più naturale possibile, di portare davanti alle telecamere quella che sono. Sarò una Iena buona che diventa cattiva se si trova davanti a un’ingiustizia.” dice Egonu, dando un’anticipazione del tema trattato nel suo servizio: discriminazione e quanto sia sbagliato etichettare le persone. Per seguire la sua performance, appuntamento questa sera alle ore 21.20 circa su Italia 1! (fonte: Il Messaggero) LEGGI TUTTO