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    Semifinali al via: i “segreti” di Perugia, Milano, Trento e Monza

    Dopo le emozioni di Gara 5 dei quarti di finale, la scalata allo Scudetto 2024 riparte domenica 31 marzo con il primo turno delle semifinali. Perciò niente tempo per riposare per Monza e Milano, ma subito due belle trasferte lunghe e soprattutto impegnative per due squadre che hanno speso molto sia dal punto di vista fisico che da quello nervoso per raggiungere l’agognata meta. Al contrario Trento e Perugia arrivano da due settimane di allenamenti mirati, e se da un lato mancherà loro un po’ di ritmo gara, dall’altra la possibilità di lavorare in palestra con continuità rappresenta una bella base da cui ripartire. Sulla carta Itas e Sir partono favorite, ma abbiamo visto nei quarti come Milano e Monza sappiano giocare oltre il proprio 100% lottando a testa alta sia in casa e a sorpresa anche fuori casa.

    Perugia-Milano. La squadra di Lorenzetti arriva all’appuntamento con Milano in gran forma, forte del recupero di Leon e di una prova di forza nel primo turno per spegnere i desideri di gloria di Verona. Giannelli sta distribuendo con ottima alternanza il gioco su tutti i suoi attaccanti, approfittando di un Semeniuk in grande spolvero e di un Plotnytskyi sempre pericoloso al servizio.

    E sarà proprio il servizio, insieme ad una ottima organizzazione muro e difesa, il punto di forza degli umbri, che spesso dai nove metri hanno segnato il destino di set e intere partite. Al centro Russo è tornato dominatore assoluto, riconquistandosi la scena dopo il lungo calvario post infortunio, e con lui dovrebbe partire Flavio, possente a muro ma ogni tanto in difficoltà nell’intesa con Giannelli. Le palle che scottano passeranno invece tutte dal braccione di Ben Tara, che alla prima esperienza di Superlega ha fatto vedere di non tremare dvanti a nessun avversario. Il tutto come sempre sarà coordinato da mister ricezione Colaci, che gestisce sontuosamente la seconda linea umbra.

    Milano arriva alla sua seconda semifinale consecutiva dopo un turno al cardiopalma, in cui Piazza come al solito è riuscito a estrapolare fuori tutto il potenziale dai suoi ragazzi. Porro è in versione Re Mida, lucido nell’alternare i suoi uomini, con Ishikawa e Reggers principali terminali offensivi. Per giocarsela con Perugia servirà tanta ricezione, perché l’asse centrale con Vitelli e soprattutto Loser è troppo importante nella visione di gioco di Porro. Il giapponese invece è infermabile in pipe e il giovane belga una bellissima sorpresa .Il muro lavora con precisione e permette alla difesa di lavorare ottimamente, con Catania uomo ovunque nei match contro Piacenza. Uomo chiave sarà Kaziyski, apparso in ripresa nelle ultime partite, che con la sua classe e la sua potenza può dare una grossa mano anche a livello di esperienza.

    Trento-Monza. Con l’Itas ancora in attesa del rientro di Sbertoli, toccherà ancora all’esordiente Acquarone guidare Lavia e compagni verso l’ennesima finale di un gruppo che contro Monza vorrà vendicare la pesante ed imprevista sconfitta subita in semifinale di Coppa Italia. Contro Modena abbiamo visto il miglior Lavia di stagione, ben supportato da un Rychlicki meno altalenante della passata stagione. Senza Sbertoli il gioco è un po’ più prevedibile, ma il giovane Acquarone ha dimostrato di saper cogliere al volo l’occasione e ha trovato subito buon feeling con i suoi attaccanti. Come sempre sarà importante la ricezione, per permettere al palleggiatore di rimanere lucido e poter sfruttare il gioco centrale senza dover rischiare. Il muro è uno dei punti di forza della squadra, con Kozamernik e Podrascanin che oltre alle proprie doti possono sfruttare l’ottimo lavoro dei laterali.

    Monza arriva all’appuntamento della vita carica nell’animo ma stanca nel corpo, dopo la lunga trasferta marchigiana. Ma si sa, l’appetito vien mangiando, e anche se contro Trento le soddisfazioni sono sempre state rare, questo gruppo ha nel dna l’animus pugnandi per provare a sognare. Cachopa è il computer che esalta i suoi attaccanti, facendoli viaggiare a velocità pazzesche, ma contro un muro solido come quello trentino dovrà essere anche bravo a rallentare il gioco per non fare andare la squadra fuori giri.

    Szwarc è magari poco tecnico ma garantisce sempre punti, Maar è l’uomo in più di questo gruppo, cresciuto in maniera esponenziale sotto la guida di coach Eccheli. Loeppky e Takahashi sono due ottime spalle, uno più fisico e il secondo più tecnico, giocatori in grado di cambiare le sorti del match se in giornata. Al centro tanto anticipo e servizio, servirà però il miglior muro per tenere a bada le bocche da fuoco trentine. Occhio infine alla ricezione, dove Gaggini è cresciuto molto, ma per giocarsela alla pari con Trento servirà una prova davvero stellare.

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Ishikawa inarrestabile, Maar ha il martello di Thor…

    Il cuore oltre l’ostacolo: potrebbe essere questo il riassunto delle due Gare 5 andate in scena mercoledì sera, con Milano e Monza che grazie a cattiveria agonistica, atteggiamento e tanto cuore riescono ad imporsi fuori casa contro due squadre più esperte e blasonate come Piacenza e Civitanova.

    Parlare di sorprese riferendosi a queste due squadre è però riduttivo, perché Milano centra la semifinale per il secondo anno di fila e dimostra di essere pronta per inserirsi in pianta stabile fra le big, mentre Monza, con all’attivo in questa stagione le finali di Coppa Italia e di Challenge Cup, dimostra ancora una volta la solidità del suo gioco e la bontà della guida tecnica di Eccheli, che in tre anni ha fatto fare un salto di qualità notevole alla sua squadra. Ma veniamo al pagellone dei due match, partendo da Piacenza.

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    Piacenza-Milano 0-3. I padroni di casa non riescono a trasformare in rabbia agonistica la rimonta subita dal 2-0 in Gara 4 e chiudono mestamente una stagione molto al di sotto delle aspettative di inizio anno. Con una ricezione comunque buona, non piace la distribuzione di Brizard (voto 4,5), che più di una volta fatica a trovare precisione soprattutto in posto 4. Male anche la coppia di centrali formata da Simon (voto 5,5) e Caneschi (voto 5) che non trova mai le giuste contromisure agli attacchi milanesi. Qualcosa di più lo fanno Lucarelli (voto 6) e Leal (voto 5,5), che però in attacco, nonostante la loro fisicità, restano lontano da numeri importanti. Con loro discreto anche Scanferla (voto 7) che da solo prova a tenere a galla la ricezione. In una giornata allietata dalla nascita della prima figlia, si salva il solo Romanò (voto 7 e tanti auguri), ma è troppo poco per spaventare una Milano ottimamente organizzata in difesa

    Milano si lascia trascinare da un ispirato Ishikawa (voto 8) e dalla sua pipe infermabile, ma anche Reggers (voto 7,5) dimostra una maturità pazzesca per un giocatore che nelle logiche di mercato sarebbe dovuto essere un semplice comprimario. Vitelli e Loser (voto 7, con standing ovation per le ricezioni in zona 1….) garantiscono attacchi e muro, mentre l’eterno Kaziyski (voto 8) dimostra che la classe non ha età sfornando una prestazione ottima. Il tutto condito da un Porro (voto 7,5) che gioca con la serenità e la maturità di un veterano, ben supportato dalla ricezione di Catania, uomo ovunque nella metacampo milanese.

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    Civitanova-Monza 1-3. All’Eurosuole Forum va in scena il Monza-show, sinceramente impensabile dopo le occasioni sciupate in gara tre e quattro. Invece i ragazzi di coach Eccheli stavolta non tremano nei momenti caldi e costringono una seppur buona Civitanova alla capitolazione. Non bastano i 19 punti di un illuminato Nikolov (voto 7) e la fisicità ritrovata di Yant (voto 6, pesano troppo i sei errori diretti in attacco), perché De Cecco (voto 5,5) non riesce ad accendere due bocche da fuoco importanti come Zaytsev (voto 5,5) e Chinenyeze (voto 5), rimasti ai margini del match. Meglio Anzani (voto 7), finalmente ottimo protagonista, e Balaso (voto 6,5), bersaglio principale della battuta avversaria. Così i cucinieri, dopo la Champions League, vedono sfumare anche le ambizioni scudetto e si trovano a dover decidere cosa fare con Lagumdzija (voto 7), mercoledì positivo, ma con un rendimento altalenante nel corso della stagione.

    Nella partita più importante è Maar (voto 9) a vestire i panni di Thor il martellatore chiudendo un match esaltante con 6 muri e il 58% in attacco. Con lui si accendono anche le luci di Takahashi (voto 7,5), che garantisce ricezione ma anche attacco, seppur regalando qualcosa di troppo. Come sempre Cachopa (voto 6,5) è il metronomo che suona lo spartito, faticando però più del solito a trovare il giusto feeling con i centrali. In leggera difficoltà Szwarc (voto 5,5), che quando trova la parallela chiusa fatica a trovare soluzioni alternative, mentre tiene bene la pressione un Gaggini (voto 6,5) cresciuto molto nella sua nuova stagione monzese.

    E adesso via con le semifinali, con Trento e Perugia favorite d’obbligo, ma con le due lombarde che venderanno cara la pelle cercando di riportare in regione una storica finale scudetto che manca ormai dal lontano 2001, quando la neopromossa Asystel di Montali arrivò a giocarsi il tricolore contro la corazzata Sisley.

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Yant esuberante, Leal stavolta stecca

    Due Gare 4 dei quarti di finale Play Off combattute sul filo del rasoio, con continui capovolgimenti di fronte e una girandola di emozioni che alla fine premiano Civitanova e Milano. I marchigiani ritrovano quella fluidità e continuità di gioco che mancava da mesi costringendo Monza alla bella; Milano, nella sua ora più buia, sotto due a zero, dimostra di avere un dna da purosangue e porta a Gara 5 una serie che sembrava ormai aver preso l’autostrada in direzione Piacenza. Insomma, niente è scontato in questa Superlega equilibratissima, e mercoledì vincerà chi avrà nel serbatoio più energie fisiche e mentali a cui attingere. Ecco, come di consueto, i voti dei protagonisti nel nostro pagellone.

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    Monza-Civitanova 2-3. I padroni di casa sentono sul collo il fiato dei marchigiani e pur giocando un’ottima partita, con numeri anche migliori, non riescono ad avere il killer instinct nei momenti caldi del match. Maar (voto 8) è l’uomo in più di una squadra che perde attaccando con il 63% in attacco e portando cinque giocatori in doppia cifra. Anche Szwarc (voto 6,5) picchia forte, ma rimane un po’ defilato nei momenti topici. Bene anche Cachopa (voto 7,5), che smarca per tutta la partita i suoi attaccanti prendendosi spesso il lusso di lasciarli con muro a 1. E per un Galassi (voto 6,5) che sfonda al servizio, ecco Di Martino (voto 7) che piazza 4 muri-punto. Difficile davvero trovare pecche a questa Monza, che gioca bene e si deve leccare le ferite per non aver centrato la semifinale dopo una partita quasi perfetta.

    Civitanova, con Zaytsev (voto 7) che ritorna al suo ruolo di opposto, schiera e sfrutta tutta la sua fisicità; Yant (voto 8,5) e Nikolov (voto 8) da soli si caricano sulle spalle quasi tutto l’attacco degli ospiti e scardinano una palla alla volta le certezze monzesi. Con il muro di Anzani (voto 5) che insegue vanamente le giocate di Cachopa, viene fuori tutta l’esperienza di De Cecco (voto 7,5), che nei momenti clou sceglie con saggezza a chi affidare i palloni che scottano trascinando i suoi ad una Gara 5 che 10 giorni fa sembrava impronosticabile.

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    Milano-Piacenza 3-2. È una Milano dalle sette vite quella che, con tenacia e atteggiamento, si issa lottando con le unghie fino al tie break, dove Piacenza crolla di schianto. Il muro e il servizio sono le armi di una squadra che spesso fatica più del dovuto in attacco, ma che quando riesce a sfruttare le vie centrali del campo soprattutto con Loser (voto 7,5) esprime il suo miglior gioco. Nel giorno in cui fatica in attacco, il giovane Reggers (voto 8) diventa invalicabile a muro e decisivo al servizio, ben spalleggiato da un Ishikawa (voto 7,5) che si sobbarca gran parte del peso dell’attacco. E se Kaziyski (voto 5) proprio non riesce ad accendersi, ecco Mergarejo (voto 8) che in due soli set riesce a meritarsi il titolo di MVP.

    Piacenza si spegne sul rettilineo finale, proprio quando l’agognata bandiera a scacchi sembrava a portata di mano, e ora per ripartire servirà davvero un’impresa. La ricezione è un tallone d’Achille che obbliga Brizard (voto 7) agli straordinari per tenere in partita un Simon (voto 6,5) meno incisivo degli ultimi match. Ad un Romanò (voto 8,5) lucido e cattivo come non mai fa da contraltare la prova di Leal (voto 5), che in ricezione subisce pressoché tutto il tempo, contribuendo alla lunga a far saltare gli schemi offensivi piacentini. Male anche Scanferla (voto 5), mentre si dimostra in buona forma Caneschi (voto 7) al centro del campo.

    Insomma, due match che hanno richiesto tanto dal punto di vista fisico e mentale alle due squadre, con la sensazione che per Piacenza e Monza sarà davvero dura riuscire a dimenticare la grande occasione sprecata.

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Leal trascinatore, Bruno e Mozic in ombra

    Si spezza in due il tabellone dei Play Off Scudetto dopo gli incontri di Gara 3: se Trento e Perugia possono festeggiare la qualificazione alle semifinali al primo match point, Monza si rammarica per non essere riuscita a chiudere la serie in sole tre sfide e Milano si lecca le ferite dopo una partita che ad un certo punto sembrava essere ormai in pugno. Dalle proprie ceneri resuscitano invece Piacenza e Civitanova che ora, sullo slancio dell’entusiasmo per la vittoria, puntano al passaggio del turno. Ma veniamo al pagellone dei quattro match, partendo proprio da Trento.

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    Trento-Modena 3-0. Anche in Gara 3 la squadra di Soli non lascia spazio ad una Modena che, per tutta la serie, non sfrutta l’assenza di Sbertoli e mette in mostra quei limiti che hanno punteggiato tutta la sua stagione in negativo. Con Lavia (voto 7,5) mattatore della serie ancora una volta grande protagonista in attacco e al servizio è Acquarone (voto 8) a meritare la standing ovation per come ha saputo gestire una situazione tutt’altro che facile per lui. Bene anche l’eterno Podrascanin (voto 7,5), solida certezza a muro, mentre per una volta Michieletto (voto 5), sveste i panni da supereroe e gioca una partita decisamente sottotono.

    Per Modena, come dicevamo scende un velo su una stagione complicata e sottotono, con Bruno (voto 5) ormai agli sgoccioli della sua lunga e vincente avventura italiana. Nella mediocrità gialloblu si salva Davyskiba (voto 7), chiamato ancora a vestire i panni di opposto, e chiude lottando anche un Rinaldi (voto 6) rimasto schiacciato dalla complessità della stagione modenese. Non trova il guizzo giusto invece Brehme (voto 5) che chiude il match con zero muri vincenti… muro che continua ad essere la vera croce di questa squadra.

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    Perugia-Verona 3-2. Al PalaBarton dopo un’ora di gioca sembra una cavalcata trionfale, invece Verona mette in mostra la sua versione migliore e regala un grosso spavento ai tifosi perugini. È Semeniuk (voto 8) a guidare la banda di attaccanti perugini, ben spalleggiato da un Russo (voto 8,5) che al centro della rete è semplicemente perfetto. Fatica, forse troppo, Ben Tara (voto 5), che per scappare dai tentacoli del muro veronese regala 5 errori diretti. Bersagliato in ricezione, anche Plotnytskyi (voto 6) perde lucidità in attacco, ma resta sempre giocatore utile nel sestetto di Lorenzetti.

    Verona si aggrappa al muro e all’attacco per provare a spingersi a Gara 4, ma 12 ace subiti sono un fardello pesante da gestire per uno Spirito (voto 6,5) comunque bravo a tenere i suoi in partita. Keita (voto 7,5) è il solito bombardiere fisico e sfrontato, ma gli manca l’appoggio di Mozic (voto 5) e Sani (voto 5,5) che alla lunga pagano in ricezione ed attacco. Bene infine la prova al centro di Mosca (voto 7,5), finalmente servito con continuità.

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    Civitanova-Monza 3-2. La Lube lotta, suda, soffre ma alla fine porta a casa una vittoria che rilancia le speranze di qualificazione della squadra di Blengini. Yant (voto 9) riesce ad unire strapotere fisico e tenuta mentale e diviene l’arma che scardina le solide certezze di una Monza che comunque piace e stupisce per il livello di gioco raggiunto. Con Nikolov (voto 5,5) altalenante e Zaytsev (voto 6,5) dal minutaggio limitato al rientro dall’infortunio, sfruttano l’occasione Bottolo (voto 6,5) e Lagumdzija (voto 7) mentre la sensazione è che alla squadra manchino un po i muri dei centrali (voto 5), quest’anno spesso in difficoltà nel fondamentale.

    Monza spinge al servizio e tiene in ricezione, ma alla lunga gli attaccanti perdono di incisività in attacco, a partire da quel Takahashi (voto 6) perfetto per due set e poi sparito dal campo negli ultimi. Meglio Maar (voto 7), così come il compagno di nazionale Szwarc (voto 6,5), mentre manca il guizzo di Cachopa (voto 5,5), che non riesce ad accendere la miccia dei suoi centrali.

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    Piacenza-Milano 3-2. Esce da una situazione sportivamente drammatica Piacenza, che ritrova gioco e punti nel momento in cui il baratro sembrava aprirsi. Leal (voto 8) carica sul suo braccione tutto il Palabanca e, insieme al solito Simon (voto 8), e a un Caneschi (voto 7,5) sempre più decisivo, riesce a domare la grinta dei ragazzi di Piazza. Più in ombra Lucarelli (voto 5), in difficoltà anche in ricezione, mentre Romanò (voto 6,5) chiude con 19 punti una prova tutto sommato positiva.

    Milano gioca al solito una gara tutto cuore, senza mollare e regalare niente all’avversario, ma alla lunga Porro (voto 5,5) non riesce a sfruttare i centrali, finendo per giocare scontato nei momenti chiave. Ottima comunque la prova di Reggers (voto 7) e quella di Ishikawa (voto 7,5), sempre pericoloso in attacco e al servizio nonostante una ricezione molto sotto pressione. Segnali positivi, infine, per Kaziyski (voto 6), il cui rendimento potrebbe essere decisivo in Gara 4, in un match che dovrebbe essere all’insegna dell’equilibrio.

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Lavia vero leader, Spirito non accende la luce

    Un weekend di Play Off Scudetto ricco di emozioni quello appena trascorso, con Trento e Perugia brave a portare a casa vittorie preziose in trasferta e Monza a domare le voglie di rivincita di una Civitanova ormai con le spalle al muro. Ottima infine Piacenza, che trova la chiave giusta per scardinare la muraglia milanese. Ma veniamo al pagellone delle singole partite.

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    Modena-Trento 2-3. Senza Sbertoli, ma comunque ben sorretta da Acquarone (voto 7) Trento mette in mostra la sua forza, ovvero il duo Lavia (voto 8)-Michieletto (voto 8), che nel momento del bisogno sfoderano una prova da autentici leader e trascinano Trento fuori dalle sabbie paludose del PalaPanini. È comunque tutta la squadra a girare bene, sorretta da un muro invalicabile che vede Kozamernik (voto 7) miglior interprete di giornata. Unico sottotono Rychlicki (voto 5,5), che finisce con il subire ben 5 murate che ne azzoppano la prestazione.

    Modena ci prova, sorretta da una prova maiuscola di Brehme (voto 8) e di Davyskiba (voto 7), sacrificatosi ancora una volta nel ruolo di opposto per il bene della causa. Mancano però incisività al servizio e lucidità in ricezione nei momenti topici del match, con Rinaldi (voto 5,5) apparso comunque più in palla rispetto alle ultime prestazioni. Meglio Juantorena (voto 6,5), mentre fatica davvero troppo Sanguinetti (voto 5) al centro del campo.

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    Verona-Perugia 1-3. Durano un set le velleità di vittoria di Verona, che parte forte, ma finisce ben presto le energie contro una Perugia a tratti perfetta. Spirito (voto 5) non riesce ad accendere i suoi martelli, con Esmaeilnezhad (voto 5) e Keita (voto 5,5) che chiudono mestamente appena sopra il 30% di efficacia, anche se va dato atto al maliano di reggere bene in ricezione. Impalpabile, come spesso in stagione, la prova dei centrali, mentre meglio fa Mozic (voto 6,5), ma non basta a dare la scossa ad una squadra sempre troppo dipendente dal trio laterale.

    Perugia vola in attacco ed erige un muro perfetto, con Giannelli (voto 8) che fa correre a vuoto i centrali avversari. Bene Flavio (voto 7,5) e Plotnytskyi (voto 7,5), cercatissimo in ricezione, ma è Semeniuk (voto 8) il giocatore che in questo momento fa la differenza in positivo per la squadra di Lorenzetti, che può permettersi di usare Leon come riserva di lusso per il servizio.

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    Monza-Civitanova 3-1. Continua a stupire la Mint Vero Volley (anche se ormai bisogna parlare non più di sorpresa ma di bella realtà, vista anche la finale di Coppa Italia), che si porta meritatamente sul 2-0 contro una Civitanova alle corde. Se Loeppky (voto 4,5) incappa in una giornata buia, ecco che dal cilindro esce Takahashi (voto 8) che regala difesa e attacco ai suoi. Con Cachopa (voto 6,5) meno preciso di altre volte e che fatica a trovare l’intesa con Galassi (voto 5,5), spunta Di Martino (voto 7,5) a dar man forte ad uno Szwarc (voto 7) discontinuo ma sempre letale sulla parallela.

    Civitanova attacca meglio, ma a muro soffre e in battuta non riesce mai ad essere incisiva. Nikolov (voto 6,5) è il più positivo, ma quante murate subite! E Yant (voto 6), come spesso gli accade, non riesce ad unire buone prestazioni in prima e in seconda linea. Con Chinenyeze in panchina, crolla il gioco al centro e sia Diamantini (voto 5) sia Anzani (voto 5) non riescono mai ad offrire un buon muro contro gli attacchi avversari.

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    Milano-Piacenza 1-3. Brutta sconfitta per l’Allianz, che fra le mura amiche aveva quasi un match point contro Piacenza. Con Catania (voto 5) e tutta la linea di ricezione in difficoltà, Porro (voto 5,5) è costretto ad ignorare i centrali e a cercare gloria con gli esterni, ma Reggers (voto 5,5) non ripete i miracoli di gara uno e anche Kaziyski (voto 5) fatica a mettere giù palla. Meglio con l’ingresso di Mergarejo (voto 7), unico a provarci insieme al solito Ishikawa (voto 7), che però alla lunga patisce davvero tanto in ricezione.

    Piacenza tira un sospiro di sollievo e torna in Emilia con la consapevolezza di un Lucarelli (voto 8) che non vuole mollare e un Simon (voto 8,5) tornato devastante al centro della rete come non gli accadeva da un po’. Resta insufficiente la prova di Leal (voto 5,5), sempre troppo macchinoso in seconda linea, e al limite della sufficienza quella di Romanò (voto 6-) che in attacco non riesce ad andare oltre ad un modesto 39%. Bravo infine Brizard (voto 7) a guidare alla vittoria una squadra che riceve con il 17% di doppio più e il 28% di positive…

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Loeppky monumentale, Lagumdzija irriconoscibile

    Partenza sprint per i Play Off Scudetto di Superlega, con Monza e Milano capaci di andare a imporsi fuori casa e ribaltare il risultato della regular season: ennesima dimostrazione di come ormai le prime 6-7 della classe abbiano un livello molto simile. Tutto bene invece per le due grandi favorite, Trento e Perugia, che iniziano la marcia scudetto con il piede giusto. E partiamo proprio dai campioni d’Italia nel nostro pagellone di Gara 1.

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    Trento-Modena 3-0. L’assenza forzata e prolungata di Sbertoli aveva creato parecchia preoccupazione in casa trentina, ma Acquarone (voto 7,5) gioca con la maturità di un veterano, esaltando i suoi laterali e un Kozamernik (voto 7,5) in serata di grazia. Bene gli azzurri Lavia (voto 7,5) e Michieletto (voto 8), attenti in ricezione e precisi in attacco; ottimo Rychlicki, sempre pungente dalla linea dei 9 metri.

    Modena regge un set, poi si spegne in una lunga serie di errori e murate subite, sciupando l’occasione. Davyskiba (voto 7,5) è l’unico a provarci fino alla fine, mentre spariscono presto dal campo Rinaldi (voto 5), Juantorena (voto 5,5) e Stankovic (voto 5). Male anche Bruno (voto 5), presto sostituito da un Boninfante (voto 5) che però non riesce a trovare la chiave per mettere in difficoltà il muro trentino.

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    Perugia-Verona 3-1. Una Sir a tutta potenza trema per un set prima di piegare una coriacea Verona. Nove ace e il 60% in attacco sono sintomo di una squadra che gioca bene, spinta da un Giannelli (voto 8) carico e concentrato. Semeniuk (voto 8,5) impressiona per continuità e rendimento, Russo (voto 9) al centro della rete è perfetto e Ben Tara (voto 7,5) un martello pneumatico in continua spinta. E così anche la giornata no di Leon (voto 5) passa in secondo piano.

    Verona sogna per un set, ma alla lunga la ricezione fatica e il gioco sui soli tre laterali non paga. Esmaeilnezhad (voto 7) è il fulcro dell’attacco, cui si unisce un Mozic (voto 6) lucido in prima linea ma in difficoltà in seconda. Troppo leggeri in attacco, invece, Dzavoronok (voto 5,5) e Grozdanov (voto 5), che in più a muro non riesce praticamente mai a fermare gli attaccanti perugini.

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    Civitanova-Monza 1-3. La Mint Vero Volley resiste al ritorno della Lube e, spinta da un Loeppky (voto 9) semplicemente monumentale, si regala Gara 1 ai danni di una Civitanova a tratti irriconoscibile. I cucinieri crollano in attacco con ben 15 errori e un Lagumdzija (voto 4,5) irriconoscibile. Faticano anche Yant (voto 5,5) e Nikolov (voto 5), mentre si salva Bottolo (voto 6,5) autore di un ottimo ingresso. Male al centro anche Chinenyeze (voto 5), che non riesce mai ad incidere sul match.

    Monza, come detto, trova un super Loeppky, che sopperisce alla giornata opaca del connazionale Maar (voto 5), e uno Szwarc (voto 7) che sbaglierà tanto, ma ha il pregio di non arrendersi mai. Bene anche Cachopa (voto 7,5), che stravince il derby sudamericano dei palleggiatori e punta con fiducia verso Gara 2.

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    Piacenza-Milano 2-3. Un altro tie break fra Piacenza e Milano, con i milanesi che ancora una volta non mollano, si aggrappano al match con grinta e atteggiamento giusti e portano a casa una vittoria meritata e importante. La Gas Sales paga molto in ricezione e soffre la giornata no di Scanferla (voto 5), che costringe Brizard (voto 5,5) agli straordinari. Lucarelli (voto 6,5) garantisce attacco e ricezione, mentre Leal (voto 5,5) in seconda linea regala davvero troppo. Bene Simon (voto 7), mentre Caneschi (voto 5) rimane ai margini del match. Alti e bassi infine per Romanò (voto 6) sempre pungente dalla linea dei nove metri, ma anche ben controllato dal muro milanese.

    Milano non gioca un match perfetto, fatica in attacco e muro, ma alla lunga gestisce meglio i palloni che scottano. Vitelli (voto 8,5) è l’eroe di giornata, ma è tutta la squadra che appare compatta, con Reggers (voto 6,5) sempre utile e Ishikawa (voto 6,5) ottima alternativa in attacco, anche se molto sotto pressione in ricezione. Fatica invece Kaziyski (voto 5), che sotto rete non riesce a trovare guizzi importanti.

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Trento si conferma, Monza stupisce, Modena delude

    Con il turno domenicale si è chiusa la regular season di Superlega Credem Banca e già le squadre sono pronte a buttarsi a capofitto nel turbinio dei Play Off Scudetto. Due mesi di pura emozione che decreteranno chi riuscirà a salire sul trono che un anno fa premiò Trento. Ma quali sono state finora le migliori squadre? Chi ha deluso le aspettative e chi invece ha saputo gettare il cuore oltre l’ostacolo? Scopriamolo con il pagellone della stagione regolare!

    Itas Trentino voto 8. La vincitrice dello scudetto 2023 continua a brillare, non patisce il cambio di allenatore e dimostra una crescita nel corso della stagione. Pecca un po’ nelle gare secche, fallendo sia la Supercoppa che la Coppa Italia, ma in Champions League e campionato è un rullo compressore. L’infortunio alla mano di Sbertoli è però una botta pesante da assorbire… riuscirà l’Itas a reggere fino al ritorno del proprio palleggiatore?

    Sir Susa Vim Perugia voto 7,5. Il nuovo corso di coach Lorenzetti ha portato già 3 trofei in bacheca, e la squadra ha dimostrato di non essere Leon dipendente, ma qualche passo falso c’è stato e lo dimostra anche l’ennesima sconfitta contro la bestia nera Milano. Resta comunque la favorita numero uno per il titolo.

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    Gas Sales Bluenergy Piacenza voto 5,5. Il terzo posto è l’obiettivo minimo per una squadra costruita con ben altre ambizioni, ma che si presenta ai Play Off con ben 9 sconfitte e una cocente delusione in Champions League. Stupisce come a picchi di gioco davvero ottimi si alternino momenti di black out totale, con ricezione e attacco che spariscono. E il turno con Milano è tutto tranne che facile e scontato.

    Cucine Lube Civitanova voto 6,5. A novembre era la squadra che esprimeva il gioco migliore, poi l’annuncio di Blengini in uscita e qualche infortunio hanno minato una squadra a cui non bastano la verve di Nikolov e l’estro di De Cecco. Le carte in regola per fare bene in questi Play Off ci sono tutte, ma serve spingere tutti nella stessa direzione per provare a tornare protagonisti.

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    Mint Vero Volley Monza voto 7,5. La grande sorpresa di questo 2023, finalista in Coppa Italia e in Challenge Cup, è una squadra maturata molto grazie all’estro di Cachopa, che esalta i suoi attaccanti. Già cosi la stagione sarebbe sicuramente positiva, in più contro Civitanova la sensazione è di potersela giocare a viso aperto.

    Allianz Milano voto 6,5. Le è mancata un po’ di continuità, ma la formazione di Piazza ha un cuore grande e come sempre è squadra che non molla mai. È capace di essere camaleonte nel corso della stessa partita, togliendo punti di riferimento agli avversari. Porro e Reggers gli uomini in più per provare a far saltare il banco.

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    Rana Verona voto 6,5. Partita lenta, ha avuto la capacità di resettare e ripartire, giocando un girone di ritorno di alto livello. Peccato per le sconfitte secche con Milano e Civitanova, che la relegano al settimo posto nel proibitivo quarto di finale con Perugia. Muro e servizio sono le armi in più, ma il gioco resta molto prevedibile sui tre laterali.

    Valsa Group Modena voto 5-. Che non fosse una squadra da primi 4 posti lo si sapeva, ma la Modena versione 2024 si è sciolta alle prime difficoltà, entrando in una spirale involutiva di gioco e di fiducia. Però i Play Off sono un campionato a parte e l’occasione di sfidare Trento senza Sbertoli potrebbe ridare slancio ed entusiasmo ad una piazza rimasta sorpresa dalle fatiche della regular season.

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    Cisterna Volley voto 6,5. Manca la ciliegina dei Play Off ad una squadra che, ben guidata da Falasca, ha stupito fino all’ultimo mettendo in mostra un bel gioco ed un Faure autentico bomber. Ottimo anche il ritorno di Baranowicz, metronomo di una squadra nata per salvarsi e che invece fino all’ultimo ha lottato per un posto al sole.

    Pallavolo Padova voto 6. Campionato in sordina per Padova, che trova presto i punti salvezza ma non riesce a spingersi più in su del 10 posto. Come sempre però sa valorizzare i tanti giovani del suo rooster, e così oltre a Gardini ecco la bellissima sorpresa Porro, schiacciatore che sfrutta al meglio le sue chance stupendo tutti per la sua maturità.

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    Gioiella Prisma Taranto voto 5. Campionato davvero difficile per la squadra pugliese, che ad inizio stagione aveva ben altre mire. Il rebus opposto ha chiaramente rallentato la prima parte di stagione, e l’arrivo di Travica sembrava poter ridare slancio ai tarantini, ma la voglia di emergere di Gargiulo e Gutierrez non è bastata a risollevare le sorti della squadra che si accontenta di una salvezza faticosa.

    Farmitalia Catania voto 5. Costruita in fretta e furia, ha il merito di onorare il campionato fino alla fine sorretta da un Buchegger che si carica spesso sulle spalle tutti il peso dell’attacco. Troppo poco per provare a raggiungere una salvezza impossibile, ma abbastanza per riportare interesse e passione in un’isola da dove la pallavolo mancava da troppo tempo.

    di Paolo Cozzi LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Keita trascinatore, Anzani fuori partita

    Manca un solo turno al termine della regular season di Superlega Credem Banca, ma ancora tanti verdetti sono da emettere, con le sole Trento, Perugia e Modena già sicure del loro posto all’interno della griglia dei Play Off Scudetto. Resta quindi inutile ai fini della classifica la vittoria della Sir sull’Itas, mentre quella di Piacenza contro Civitanova rilancia le ambizioni emiliane dopo un mese di febbraio davvero orribile. Volata finale a quattro per i posti dal quarto al settimo, con Cisterna ormai tagliata fuori e Taranto salva ma che chiude una stagione sottotono. Ma veniamo al pagellone del weekend!

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    Perugia-Trento 3-1. PalaBarton esaurito e festante per la vittoria sulla capolista in un match che potrebbe essere l’anticipo delle Finali Scudetto… Ben Tara (voto 8,5) è il mattatore di serata, pressoché infermabile ed esaltato da un Giannelli (voto 8) quadrato e lucido in ogni fase del match. Bene anche Russo (voto 7), che spadroneggia a centro rete, mentre rimane in ombra il talento del polacco Semeniuk (voto 5), apparso troppo falloso in attacco.

    Trento, che lascia a riposo Rychlicki, fatica in ricezione, con Laurenzano (voto 5) davvero sotto pressione, e ciò non permette a Sbertoli (voto 5,5) di sfruttare al meglio il gioco nei corridoi centrali. Positiva comunque la prova di Nelli (voto 7) e Lavia (voto 6,5), mentre anche Michieletto (voto 5,5) fatica a contenere le bordate dai nove metri dei perugini, perdendo di efficacia anche in attacco.

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    Civitanova-Piacenza 0-3. Harakiri della Lube, che nel match casalingo si fa spazzare via da Piacenza cedendo di fatto il terzo posto. Nonostante una discreta ricezione, De Cecco (voto 5) non trova le chiavi per accendere i propri martelli, e così naufragano nell’ordine Nikolov (voto 5), Bottolo (voto 5,5) e Yant (voto 5). Con Anzani (voto 5) mai entrato in partita, ecco che non bastano i 12 punti di Lagumdzija (voto 6,5) per respingere gli attacchi emiliani.

    Biancorossi che possono contare su uno Scanferla (voto 8) impeccabile e sul duo Romanò (voto 7)- Caneschi (voto 7,5), che in attacco dà una bella mano alla squadra. Sottotono Leal (voto 5,5) mentre Lucarelli (voto 6,5), pur sbagliando troppo, si fa trovare caldo sui palloni che contano.

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    Padova-Monza 1-3. Una Monza cinica non spreca l’occasione e rimane in corsa per un piazzamento importante ai danni di una Padova che sembra aver tirato un po’ i remi in barca. Gardini (voto 5) è la brutta copia del giocatore ammirato fino a poche settimane fa e Gabi Garcia (voto 3) resta davvero un mistero. Meglio il giovane Porro (voto 7), che continua a fare minutaggio importante, e il subentrante Desmet (voto 6).

    Monza spinge al servizio con un super Loeppky (voto 9), inarrestabile dai nove metri, e con un Di Martino (voto 7,5) ben solido a muro. Bene anche Szwarc (voto 7) e l’altro canadese Maar (voto 7), ormai leader di questo gruppo insieme al funambolico Cachopa (voto 7,5).

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    Taranto-Milano 1-3. Durano un set le speranze di Taranto, poi via libera ad una girandola di cambi nella quale Sala (voto 4,5) ancora una volta non trova il giusto guizzo, mentre brilla Gargiulo (voto 7,5), che dopo questa stagione meriterebbe una convocazione azzurra.

    Milano si spaventa, ma trova quei tre punti che la tengono in lizza per il quarto posto. Se Ishikawa (voto 4,5) è decisamente spento, ecco che Mergarejo (voto 7,5) tira fuori dal cilindro una grande prestazione, così come Reggers (voto 7), sempre più decisivo.

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    Modena-Catania 3-1. Si complica la vita per un set Modena, poi pur faticando nel secondo si scioglie e conquista l’obiettivo minimo dei Play Off. Finalmente è Rinaldi (voto 8) il faro che illumina il PalaPanini, e con lui si esalta anche la classe dell’intramontabile Juantorena (voto 7). E se Davyskiba (voto 6), sacrificato nel ruolo di opposto, è altalenante, peggio fa Brehme (voto 4), che non riesce mai ad incidere nel match.

    Catania, con l’ormai cronico problema dell’attacco, si aggrappa a Basic (voto 7,5) e Masulovic (voto 7), ma con un Buchegger (voto 5) ben marcato perde presto spinta e fiducia.

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    Cisterna-Verona 0-3. Crolla in casa Cisterna, che nelle ultime giornate ha sprecato l’occasione di arrivare ai Play Off: ai pontini non bastano i soliti Faure (voto 6,5) e Ramon (voto 6,5), vista la giornata no dei centrali. Bene invece Verona che, aggrappata a Keita (voto 8) e a Mozic (voto 7), gioca una partita fisica e in pratica con i soli laterali, visto che i centrali in tutto attaccano 4 palloni su 66…

    di Paolo Cozzi LEGGI TUTTO