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    Convocazioni, prospettive e sogni azzurri: l’analisi di Paolo Cozzi

    Di Paolo Cozzi Con la conferenza stampa di ieri del CT Blengini è iniziata ufficialmente la stagione della nazionale maschile, una stagione – inutile dirlo – che ruota tutta intorno ai Giochi Olimpici, appuntamento clou dell’estate nel quale la Federazione ripone speranze di medaglia importanti sia con la compagine maschile che, soprattutto, con quella femminile. In campo maschile cominciano a delinearsi le prime scelte di avvicinamento all’evento di fine luglio con la nascita di due gruppi ben distinti. Uno che lavorerà in palestra con poche amichevoli, formato da un gruppo di veterani certi del posto a Tokyo mixato ad atleti che cercheranno di conquistarsi un pass per il Giappone, e avranno come compito quello di tenere alto il livello dell’allenamento. L’altro gruppo sarà quello con Sbertoli capitano, che affronterà la VNL nella bolla di Rimini: un gruppo composto da giovani che hanno bisogno di fare esperienza di campo a livello internazionale, da cui potrebbero uscire il secondo palleggiatore, il quarto centrale e la quarta banda per le Olimpiadi. Trovo ottimale l’idea di due gruppi, perché al termine di una stagione lunga e usurante sia dal punto di vista fisico che mentale, resa ancor più pressante dai continui protocolli Covid, i giocatori più esperti come Juantorena, Zaytsev e Giannelli non hanno bisogno di giocare altre 10 partite chiusi nello stress della bolla di VNL, ma hanno bisogno di tirare il fiato, lavorare bene soprattutto sul piano fisico, recuperare energie che saranno preziose nel rush finale dell’Olimpiade. E il ritiro di Cavalese offrirà loro tutte queste possibilità. A chi dice che prima di un appuntamento importante bisogna giocare tante partite per trovare il ritmo gara (partite che comunque saranno organizzate nel mese di luglio) posso assicurare che nel 2004 siamo arrivati sul podio ad Atene senza giocare una sola amichevole nell’ultimo mese e mezzo di preparazione. L’unico piccolo dubbio ce l’ho sullo staff della nazionale che seguirà la VNL, ma prima mi preme sottolineare a caratteri cubitali che il mio non è un attacco a Valentini (che peraltro stimo e conosco personalmente) e a Mattioli. Forse però avrei affiancato loro alla guida di questo gruppo, vista anche la particolarità della situazione nella quale si svilupperà la VNL, un allenatore con più esperienza, considerando anche che da questo gruppo usciranno atleti per Tokyo, e i due incaricati hanno pochissimi precedenti in fatto di gestione totale di una squadra. Per il resto, come dicevo in precedenza, ho la sensazione che da questo gruppo qualche giocatore a fine giugno raggiungerà Blengini nel ritiro di Cavalese. Provando ad indovinare le intenzioni del coach direi che i papabili sono Sbertoli, Michieletto e Balaso (nel caso in cui il CT decidesse di convocare due liberi). In questo gruppetto sarebbe certamente rientrato anche Russo, se non fosse stato per il brutto infortunio che l’ha purtroppo escluso dai giochi, in tutti i sensi. Per il resto dei ragazzi la VNL sarà comunque un’ottima possibilità di mettersi in mostra per alcuni, di proseguire la crescita intrapresa negli ultimi anni e diventare più che una semplice promessa per altri. Se devo fare un nome su tutti, punterei su Bottolo, con la curiosità di vedere Gardini al rientro in Italia dopo l’esperienza nei college americani. Tornando invece al gruppo principale, quello che si allenerà a Cavalese con Blengini, la vera novità è rappresentata dal ritorno di Jiri Kovar, e credo che a questo punto lo schiacciatore abbia avuto più di una certezza da parte del CT (suo allenatore anche nel club) di potersi giocare concretamente le sue chance per Tokyo. Meno certo Vettori, anche lui al rientro dopo qualche anno, che in teoria si contenderà il posto a distanza con Nelli, impegnato con il gruppo della VNL. Insomma, strade divise per i tanti giocatori azzurri, ma un unico obiettivo comune: guadagnarsi il biglietto aereo per il Giappone e andare a lottare e sudare per tornare a casa con una medaglia, magari la più ambita… LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Civitanova da 9, che delusioni Perugia e Trento

    Di Paolo Cozzi Con la Super Final di Champions League si è chiusa la stagione 2020-2021 per i club italiani: una stagione lunga, complicata, vissuta senza pubblico e nel timore dei contagi Covid, senz’altro anomala ma non per questo meno avvincente ed interessante. Tanti i colpi di scena, dagli esoneri di alcuni degli allenatori più in voga come Gardini, De Giorgi e Heynen, all’esplosione di alcuni giocatori poco conosciuti dal pubblico italiano come Rossard e Lagumdzija. Ma al netto di tutto questo, come sono andate le squadre in questa stagione degna di un girone dantesco? Chi è riuscito a mantenere le aspettative di inizio stagione, chi addirittura ha fatto meglio e chi invece ha chiuso una stagione al di sotto degli obiettivi stagionali? Allacciatevi le cinture… Perché si sale, ma si scende anche tanto! CUCINE LUBE CIVITANOVA voto 9. Stagione pressoché perfetta, tranne le due settimane di febbraio post Coppa Italia che portano all’esonero di De Giorgi. Brava la società a dare un taglio netto ad una situazione che poteva peggiorare, ma forse si poteva gestire meglio prima ed evitare l’esonero e l’uscita anticipata dalla Champions. Scudetto e Coppa Italia per un gruppo solido, guidato magistralmente da De Cecco, con un Simon mostruoso e un Leal straripante. E san Osmany da Cuba quando sente odore di medaglia è sempre una garanzia a dispetto della carta d’identità. SIR SAFETY CONAD PERUGIA voto 5,5. La vittoria della Supercoppa a settembre non può mitigare la delusione per due finali perse e una gestione di certe situazioni che, vista dall’esterno, lascia molto a desiderare. Essere secondi non è certo da 5 in pagella… ma comprare 3 opposti e poi giocare con la terza banda come finto opposto sì. Tanti i problemi che hanno attanagliato la squadra, a partire dall’epurazione di Lanza per giungere a quella di Atanasijevic e al suo poco utilizzo. L’esonero di Heynen in piena bagarre di finale è l’emblema di una stagione che ha visto picchi stellari, uniti però a momenti di gioco qualitativamente bassi. E in questo marasma anche Leon è tornato umano. Foto CEV ITAS TRENTINO voto 4,5. Uno squadrone costruito per vincere e che invece nelle partite clou si è sciolto come neve al sole, vedasi semifinale di Coppa Italia e finale Champions. E sì che tra dicembre e gennaio è stata la squadra che sembrava avere una marcia in più e che volava un gradino sopra le altre. Troppo poco però, in una piazza che pensava in grande per tornare protagonista assoluta. La finale di Champions meriterebbe un voto più alto, ma la sensazione è che sia una vittoria mancata, senza nulla togliere ad un eccellente Zaksa. È mancato qualcosa soprattutto nell’aspetto mentale. Godiamoci però un Michieletto da 10, bellissima realtà trentina. LEO SHOES MODENA voto 6,5. Campionato di luci (poche) e ombre (tante) chiuso mestamente al settimo posto, anche se si sapeva che questa sarebbe stata una stagione transitoria. Meglio in Coppa Italia, dove con una gran prova contro Monza conquista l’accesso alla Final Four, e in Champions League, dove supera un girone che per molti era già perso e se la gioca a viso aperto con Perugia. Manca l’apporto delle bande, il muro dei centrali fatica spesso e Vettori, a parte un periodo in cui sembra rinato, chiude la stagione su valori mediocri. Non basta certo la qualificazione alla Challenge Cup a rendere la stagione esaltante, ma almeno ha dimostrato che i ragazzi di Giani hanno dato tutto fino all’ultimo… chapeau. VERO VOLLEY MONZA voto 9. La grande sorpresa di questa stagione: parte malissimo, cambia allenatore e si affida a Massimo Eccheli, carneade per la serie A, ma allenatore plurivincente nelle giovanili da 3 decenni. Per molti sembra l’inizio di una stagione a vivacchiare, e invece Eccheli tocca le corde giuste di uno spogliatoio ricco di talento e ambizioso, e come un novello Re Mida trasforma in vittorie le sue prime uscite in panchina. La semifinale scudetto è la ciliegina sulla torta di una squadra finalmente apparsa consapevole delle sue potenzialità: manca il 10 perché la sconfitta con Modena nei quarti di Coppa Italia macchia la stagione. Foto Ufficio Stampa Vero Volley Monza TONNO CALLIPO CALABRIA VIBO VALENTIA voto 10. Se Monza è da 9, per Vibo ci vuole il 10 e la standing ovation. Alzi la mano chi a settembre avrebbe pensato di vederla addirittura giocare per il terzo posto e non per la salvezza… Merito soprattutto di coach Baldovin, che dimostra come in Superlega si possa ancora parlare di tecnica e crescita tecnica dei giocatori, che trova presto la quadratura del suo sestetto e per lunga parte del campionato mostra un gioco veloce e divertente. Tante vittorie fuori casa, tante vittime illustri: la squadra forse si scioglie sul finale di stagione, ma negli occhi questa volta restano solo belle immagini. ALLIANZ MILANO voto 6,5. La vittoria in Challenge è sicuramente da 10, un trofeo internazionale che a Milano mancava, ma è anche vero che è la coppa minore e che da Milano ci si aspettava facesse molto di più in campionato. Invece il dopo Nimir è stato complicato, con una squadra che dopo il Covid non ha più ritrovato lo smalto di inizio stagione. E si che patron Fusaro regala alla piazza (e a Piazza) un top player come Urnaut.  Tanti cambi e una formazione che perde identità e certezze strada facendo relegano Milano all’ottavo posto, davvero pochino per una società ambiziosa e che vede sfumare anche la vetrina europea nella finalina persa con Modena. GAS SALES BLUENERGY PIACENZA voto 4. Doveva essere l’alternativa alle Big Four, si trasforma invece in un grosso supermarket dove i giocatori(e gli allenatori) vanno e vengono. La grande assente della stagione non trova mai fluidità di gioco, lo spogliatoio sembra difficile da gestire e motivare e anche un pezzo da 90 come Bernardi fatica a trovare il bandolo della matassa. Una stagione nata male con l’esonero di Gardini a settembre e che si chiude in modo pure peggiore, con la positività di un atleta ad un controllo antidoping e le liti Baranowicz-Fei in panchina. Foto LVM NBV VERONA voto 5,5. Stagione avara di soddisfazioni in riva all’Adige, per una squadra che rinuncia quasi subito al suo opposto per far quadrare i conti. C’era tanta attesa per il ritorno di Jaeschke, ma ancora una volta è sua maestà Kaziyski a caricarsi il peso delle responsabilità sulle spalle. Un passo indietro anche per Stoytchev che fatica a far crescere la squadra: soprattutto il duo italiano Spirito-Caneschi, che tutti speravano potessero fare un salto qualitativo maggiore. CONSAR RAVENNA voto 8. Le retrocessioni vengono bloccate subito, ma la squadra di Bonitta interpreta bene il campionato e si salva virtualmente, mettendo ancora una volta in risalto le doti dell’allenatore romagnolo nel far crescere i giovani. Se Recine ormai sembra pronto per lidi più blasonati, rimane qualche dubbio su Pinali, ancora molto altalenante in quella che è comunque la sua prima esperienza da titolare in Superlega. Di più comunque ad una squadra costruita con un budget risicato non si può chiedere. KIOENE PADOVA voto 6,5. È vero, in una situazione normale sarebbe retrocessa, ma Padova ha comunque approfittato del blocco per far fare esperienza importante ai tanti giovani della “cantera”. Su tutti merita un commento il promettentissimo Bottolo, magari ancora un po’ acerbo in ricezione, ma di sicuro valore in attacco e nella gestione mentale delle partite. Un giovane da cui ripartire e intorno al quale cucire la squadra per la nuova stagione. TOP VOLLEY CISTERNA voto 4. Stagione incommentabile quella dei pontini, che in campagna acquisti hanno speso tanto per un roster che doveva garantire tranquillamente l’approdo ai play off. E invece le due vittorie a fronte di 20 sconfitte non bastano a descrivere l’orrore di un’annata che vede molti giocatori rendere al di sotto delle aspettative. LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Juantorena eterno, De Cecco Maradona

    Di Paolo Cozzi Finisce come da pronostico la finale Scudetto, con Civitanova che dopo qualche patema di troppo nel corso del quarto set sfrutta una serie in battuta di Juantorena per fare il balzo sul gradino più alto! Perugia si rammarica per le troppe occasioni non sfruttate, per una difesa che ha latitato tutta la partita e per una ricezione che ha subito davvero parecchio.I dati delle due squadre in realtà sono molto simili, entrambi i palleggiatori sono costretti a correre molto e a trovare soluzioni alternative, ma la pipe di De Cecco è un’arma che manca a Perugia che anche in questa gara 4 ha un Leon molto altalenante soprattutto nei primi due set.Per Civitanova la conferma di essere la squadra da battere, per Perugia una stagione sicuramente complicata, iniziata con l’acuto in Supercoppa e la vittoria della regular season, ma con tante situazioni(dalla gestione di Atanasijevic a quella di Heynen) lasciano molti dubbi sull’operato della squadra e della società. JUANTORENA voto 9 quando nel 4 set va in battuta zoppicante per crampi al polpaccio tutti si aspettano una battuta conservativa….. invece lui sfodera 5 mazzate tremende che danno il colpo di grazia alle speranze Sir. Gli anni passano e lui è come il vino….migliora!! ETERNOLEAL voto 8 in attacco è mostruoso, sia quando gioca palla quick che quando deve gestire palle alte e staccate. Ha uno strapotere fisico assoluto, che fa passare in secondo piano le consuete difficoltà in ricezione. Finale da standing ovation. STRARIPANTESIMON voto 6 per un altro centrale sarebbe stata comunque una partita discreta, ma dopo gli show delle ultime settimane vederlo subire 3 murate non sembra vero. Niente di preoccupante perché in quattro gare ha messo a referto quello che un comune centrale fa in un intero girone di campionato!! INGIOCABILERYCHLICKI voto 8 primo set perfetto, poi a parte un passaggio a vuoto, tanta tanta sostanza.Se l’anno scorso era l’anello debole, il giocatore che attaccava solo con muro a uno,quest’anno è diventato una prima scelta, anche sui palloni che scottano. Non male per un lussemburghese sconosciuto ai più fino a 3 anni fa. SORPRENDENTEDE CECCO voto 8,5 ad un anno dalla cacciata da Perugia si toglie un gran bel sassolino e l’ultimo punto in palleggio è l’apoteosi di una vendetta cucinata fredda. Alla faccia di chi lo criticava per la poca personalita, guida nel migliore dei modi i suoi bombardieri esaltandone il valore. Per me è il numero 1 mondiale. MARADONAANZANI voto 7,5 chiudere una partita con più punti di Simon è tanta roba, bravo in attacco è soprattutto a muro che aiuta la squadra ed è elemento fondamentale nella correlazione muro e difesa di Civitanova. CERTEZZABALASO voto 8 in difesa è cresciuto moltissimo, in ricezione copre sempre più campo, la sua consapevolezza è aumentata e ora è un valore assoluto di questa squadra. SPIDERMAN LEON voto 6 parte lento, fatica a entrare in partita, ma quando inserisce il turbo fa paura.Certo che da lui Perugia si aspettava ben altro per poter provare a riaprire la serie. Una serie di Finale non brillantissima per un campione che comunque se l’attacco stenta trova altri modi per fare sentire la sua presenzaATANASIJEVIC voto 9 chiude con il 67% in attacco senza un errore…. e la cosa ha dell’incredibile visto che avrà giocato si e no 6-7 gare negli ultimi 12 mesi. Quello che ha vissuto a Perugia è ancora avvolto nel mistero, lui però da gran Campione può permettersi di uscire dal campo a testa alta.TRAVICA voto 6 messo sulla graticola da tanti tifosi dopo gara 3, Dragan si carica tutto sulle spalle e va avanti per la sua strada, facendo chiudere i suoi con un ottimo 55% di squadra. È vero, quando la palla si stacca molto fatica e perde di precisione, ma la tigna che ha lui in campo vorrebbero averla in tanti.e se Perugia vince il terzo e ci crede nel 4, molto è anche merito suo.PLOTNYTSKYI voto5,5 in ricezione continua a tenere bene, ma in attacco torna a faticare un pochettino. Anche in battuta non riesce a trovare quegli angoli e quelle traiettorie che hanno riaperto la serie in gara 3.SOLE’ voto 7,5 La palla di Travica ogni tanto gli arriva bassa, ma lui è bravo a trovare sempre l’angolo giusto e ad essere una valida alternativa. Bene anche a muro, manca invece in battuta dove spesso viene sostituito.RUSSO voto 5 Nel momento chiave del match Travica lo chiama in casa due volte, ma lui spreca l’occasione subendo due murate secche che forse spengono le ultime speranze di Perugia di restare aggrappata al matchCOLACI voto 5,5 tenere testa alla schiera di battitori umbri non è facile, soprattutto quando si deve coprire tanto campo e i propri compagni. Ma è in difesa che più di una volta non riesce a tirare su quei 2-3 palloni che potrebbero fare la differenza in positivo per i suoi. LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Leal stavolta è perfetto, Travica si perde

    Di Paolo Cozzi Partita a senso unico la Gara 3 di Finale Scudetto andata in scena al PalaBarton: Civitanova cala in Umbria con il piglio della corazzata e inizia a martellare dal primo punto, non lasciando mai a Perugia la possibilità di alzare la testa per rifiatare. Zero muri, un solo ace, un attacco che funziona a tratti con molti problemi di intesa fra Travica e i suoi attaccanti: decisamente una partita sotto le aspettative per la Sir, che può tenere viva la fiamma della speranza aggrappandosi alla voglia di riscatto di capitan Atanasijevic e a un Plotnytskyi finalmente eccellente in attacco. Civitanova di contro quando tiene in ricezione diventa immarcabile a muro, con De Cecco che si diverte a ruotare i suoi attaccanti a ritmo di tango argentino e salsa cubana. SIR SAFETY CONAD PERUGIA Atanasijevic voto 7,5. Di più non gli si può chiedere…. capitano, opposto e anche capo ultrà, prova a caricare e scuotere i suoi ma invano. La condizione non è delle migliori ancora, ma Bata combatte e prima di mollare venderà cara la pelle in Gara 4. Leon voto 5. Tanti errori in battuta, dove non trova mai ritmo, balbettante in ricezione e soprattutto poco determinante in attacco. Se Perugia vuol provare a riaprire la serie sabato, avrà bisogno della bella copia del giocatore visto ieri. Travica voto 4,5. Partita complicata per il Drago, che tatticamente gioca bene, cercando maggiormente la pipe e inserendo gradualmente Atanasijevic nel match, ma spesso manca di feeling con gli attaccanti. E a questa Civitanova non si possono concedere regali. Plotnytskyi voto 6,5. Quando finalmente trova i colpi giusti in attacco, il giovane ucraino sbanda in ricezione subendo 4 ace e non trova il guizzo vincente al servizio come nel match precedente. Solé voto 5. Essere protagonisti al centro quando la squadra non gira è sempre molto difficile, ma ieri il suo apporto, complice anche qualche alzata non perfetta, è stato proprio di basso livello, in particolar modo a muro. Russo voto 5. Passo indietro per il centralone italiano, che in attacco non trova traiettorie vincenti e a muro resta spettatore passivo, vittima della giornata top di De Cecco. Colaci voto 6. Come al solito cerca di tenere in piedi la seconda linea degli umbri, ma anche lui alla lunga non sa più come arginare gli attacchi della Lube. CUCINE LUBE CIVITANOVA Leal voto 9. Primo set pressoché perfetto, poi si concede qualche sbavatura giusto per dimostrare di essere umano anche lui! Determinante anche dalla linea dei 9 metri, chiude in modo discreto anche in ricezione. Strapotere fisico al servizio di De Cecco. De Cecco voto 8,5. Gara 2 è già un lontano ricordo, Lucio riprende saldamente in mano le fila del gioco marchigiano e si toglie lo sfizio di far chiudere l’attacco di squadra al 60% in una finale scudetto… Non male per un palleggiatore accusato spesso di non essere un gran trascinatore. Juantorena voto 8. Gara cruciale per l’esito della serie, ed ecco che Osmany indossa l’abito delle grandi occasioni e alterna attacchi di potenza a colpi di fino, uniti a una battuta sempre insidiosa e una ricezione tutto sommato buona. Rychlicki voto 5. Viene cercato molto dal suo palleggiatore, ed è bravo a non regalare punti diretti agli avversari, ma è ancora lontano dai numeri messi in mostra nella semifinale contro Trento. Simon voto 8,5. Nel PalaBarton risuona ancora l’eco delle bombe scagliate sul taraflex con velocità di braccio inaudita. Vero che De Cecco lo vizia con palloni perfetti, ma lui non sbaglia un colpo. E anche a muro, dove potrebbe essere messo in difficoltà, trova guizzi da numero 1. Anzani voto 7. Risponde presente Simone dopo una Gara 2 decisamente in sordina: preciso e anticipato in attacco, più lucido e veloce negli spostamenti a muro. Balaso voto 8. Quanto è cresciuto in personalità in questi anni marchigiani: padrone della seconda linea, ottimo sia in ricezione che in difesa in quello che è anche uno scontro personale con Colaci per un posto a Tokyo. LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Leon fa il fenomeno, Leal sbanda

    Di Paolo Cozzi Dopo il primo set di Gara 2 la Finale Scudetto sembrava ormai indirizzata verso Civitanova, e invece i ragazzi di Perugia trovano la forza di rientrare in partita e riaprire la serie dopo tre giorni complicati, culminati con l’esonero di Heynen, che mentalmente avrebbero steso anche un rinoceronte. È una Sir sprecona che più di una volta con i suoi tanti errori rischia di far rientrare Civitanova in partita, ma alla fine riesce a gettare il cuore oltre l’ostacolo e ad imporsi al tie break. Battuta e ricezione danno fiducia e spinta, ma anche l’attacco al 54% e  il muro andato in crescendo sono i tasselli che hanno contribuito alla rinascita degli umbri, oltre alla presenza di Atanasijevic, su cui si potrebbe dire davvero di tutto, che è bravo a portare in campo tutta la sua voglia di rivalsa. Civitanova ha la colpa di rilassarsi dopo il primo set, paga la giornata no in ricezione di un paio di giocatori chiave e si morde le mani perché nonostante tutto è sempre sembrata in grado di poter chiudere il match. CUCINE LUBE CIVITANOVA Simon voto 9. Continuano i play off dorati per il centrale cubano che resta un incubo al centro della rete, anche se Perugia comincia a trovare qualche contromisura al suo strapotere. Anche a muro continua a piazzare le sue manone in faccia agli avversari con una continuità disarmante. Juantorena voto 6,5. Partita non esaltante per l’italo-cubano, che anche al tie break ha più volte l’occasione per piazzare la zampata vincente ma la manca. Bene al servizio, ma i 4 errori diretti in attacco e i 4 muri subiti sono troppi per un fuoriclasse come lui. Leal voto 5. Dopo una Gara 1 esaltante, torna a sbandare paurosamente in ricezione e questo gli toglie parecchia lucidità anche in prima linea, dove non riesce mai a essere determinante. Rychlicki voto 7. Partita altalenante per l’opposto lussemburghese, che in alcuni tratti del match è l’unico a passare con continuità per poi sparire in altri. Nel finale di gara manca il suo apporto per tenere a galla la Lube. De Cecco voto 5. La palla del 14 nel tie break alzata sull’asta è l’emblema della sua partita. Meno preciso del solito, meno fluido, si affida meno alla pipe e dopo alcune gare da protagonista assoluto fatica a tenere in scacco il muro umbro. Anzani voto 5. Partita ai margini per lui, dimenticato da De Cecco e in difficoltà a muro. Diamantini voto 6. Un paio di punti importanti in attacco, ma a muro non colpisce. Balaso voto 7. Rispetto a Gara 1 sembra meno onnipresente, anche se tiene bene in ricezione e trova alcune difese importanti. SIR SAFETY CONAD PERUGIA  Leon voto 10. C’è poco da dire sulla sua partita,  quando serve si carica la squadra e le aspettative di una tifoseria intera sulle spalle, e a suon di ace e attacchi stronca le resistenze marchigiane. Uno spot per la pallavolo vederlo giocare così! Atanasijevic s.v. Non si può dare un voto ad un atleta che dopo mesi di problemi fisici e mancanza di fiducia entra in campo e si pone alla guida dei suoi compagni. Qualche errore di troppo e la sensazione che fisicamente non sia al top passano in secondo piano. Bata c’è ed è la cosa più bella, più bella di qualsiasi voto. Travica voto 7,5. Alla faccia di chi lo critica da sempre, ritrova un opposto di ruolo e fluidità nel gestire la squadra. Chiaro che con un Leon così è facile per tutti, è vero che qualche palla in banda gli rimane corta, ma è anche vero che quando la squadra annaspa e poi risorge è al suo carisma che si aggrappano i compagni. Solé voto 7,5. cresce nel corso del match, fino a diventare protagonista nel tie break anche se una sua invasione di piede rischia di vanificare tutti gli sforzi. Bravo a gestire qualche palla sporca e a muro. Russo voto 8. Primo set in balia di Simon, poi comincia a entrare in partita e a trovare il giusto timing e a mettere pressione al trio cubano della Lube. Una gran bella prova di forza, sia fisica che mentale, di quelle che danno carica ed energia. Plotnytskyi voto 8,5. In attacco continua a faticare oltre il consentito, ma in ricezione resta il punto ferma di una seconda linea che regge bene l’urto dei bombardieri marchigiani. In battuta torna ad essere devastante e a creare break vincenti per i suoi. Colaci voto 7. In ricezione sforna palloni giocabili per Travica di continuo, fatica più del solito nella gestione del secondo tocco e su alcune coperture per lui fattibili. LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Simon devastante, Travica deve fare di più

    Di Paolo Cozzi Inizia subito in salita la serie di Finale Scudetto per Perugia, che perde 3-1 in casa e perde di conseguenza il fattore campo, vedendo espugnato quel PalaBarton che spesso e volentieri è stato il fortino inespugnabile dove gli umbri hanno costruito le loro vittorie. E pensare che fra battuta e ricezione la Sir ottiene molto più di Civitanova, ma soffre parecchio in attacco e spesso spreca quelle rare occasioni che gli avversari le concedono. In casa Lube, invece attacco determinante come sempre, con pochi errori diretti e una gestione ottimale delle palle importanti, unite ad una correlazione muro-difesa che funziona come un metronomo. Un imprinting importante quello di Civitanova sulla serie, che potrebbe già vedere avvicinarsi la bandiera a scacchi con Gara 2 in casa. Ma veniamo alle pagelle di giornata: SIR SAFETY CONAD PERUGIA Leon voto 6,5. Mezzo voto in più perché in ricezione è attaccato con ogni tipo di battuta, ma ne esce a testa alta. Male al servizio, dove si appesantisce di 7 errori, e male anche in attacco, fondamentale nel quale non riesce a fare la differenza. Travica voto 5,5. La strategia di gioco è quella giusta, cercare di ruotare tutti gli attaccanti senza diventare Leon dipendente. Ma qualche palla meno precisa, specie in posto 4, gli scappa, e con il 60% di ricezione deve fare di più. Per il resto bravo a trovare nel colpo di seconda un’arma importante e a mettere in campo la sua grinta e voglia di vincere. Ter Horst voto 5,5. non parte male il biondo olandesone, ma quando il muro marchigiano gli trova le contromisure per lui è notte fonda. Plotnytskyi voto 6. Anche lui parte forte e sembra impattare davvero alla grande nella finale, dal servizio all’attacco passando per una ricezione di assoluto valore, ma poi si spegne di colpo e riaffiora il giocatore incostante visto all’opera in semifinale. Se Perugia vuole riaprire la finale, in attacco ha bisogno di tutta la sua potenza. Solé voto 6,5. È sempre un punto di riferimento importante per la sua squadra, capace anche di gestire qualche palla non perfetta, ma a muro deve crescere tanto perché è proprio li che la Lube fa la differenza. Russo voto 6,5. Bella prova per il centrale italiano, che dimostra anche una certa personalità in mezzo al campo trovando il giusto atteggiamento. Mezzo voto in meno perché Simon è immarcabile, ma qualcosa di più nell’uno contro uno lo può fare. Muzaj voto 5. Non è certo lui che deve suonare la carica, ma l’opposto polacco che stiamo vedendo in questi mesi in Italia è lontano parente di quello ammirato in VNL 2019 con la Polonia. Colaci voto 7. La ricezione di Perugia stupisce tutti, chiudendo con il 60% di positività. Molto merito va a lui, che coordina e muove le fila di tutto quello che succede nella seconda linea umbra. CUCINE LUBE CIVITANOVA Simon voto… 11. Un centrale che fa 21 punti non lo si vedeva dai tempi del cambio palla… Semplicemente devastante in attacco, insidioso al servizio e ottimo anche a muro, dove resta lucido e concentrato per tutti e 4 i set. Un po’ macchinoso in un paio di situazioni di secondo tocco, ma chi ha il coraggio di andarglielo a dire? Juantorena voto 7. Come sempre, quando sente odore di finale Osmany si esalta e diventa una macchina da guerra, perfettamente concentrata sull’obiettivo e sui palloni chiave che inevitabilmente passano dalle sue mani. Tant’è che, quando sbaglia una ricezione facile su Plotnytskyi, si dispera come se non ci fosse un domani. De Cecco voto 9. Se il trio cubano rappresenta il braccio, lui è la mente, una mente sopraffina che balza da un attaccante all’altro e regala secondi tocchi di rara bellezza. Con lui ogni palleggio sembra facile, ma in realtà è pura poesia. Leal voto 8. Per una volta non è straripante in attacco, ben contenuto dai perugini, e allora si inventa 4 muri e 2 ace giusto per dimostrare che si può essere determinanti in tanti modi. In ricezione poi sfodera una delle migliori performance stagionali, pur essendo il bersaglio principe dei battitori umbri. Rychlicki voto 5. Partita sottotono per lo schiacciatore lussemburghese che, pur godendo spesso di un muro non compatto davanti, chiude con 3 errori e 4 murate subite e soprattutto ben 6 battute sbagliate. Anzani voto 6. Partita un po’ da spettatore per il centrale azzurro, cui manca qualche guizzo a muro per mettere anche la sua firma nel match. Balaso voto 6,5. Barcolla un poì in ricezione, ma è bravo restare sul pezzo e a gestire i compagni di seconda linea. Meglio in difesa e nella gestione dei secondi tocchi. LEGGI TUTTO

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    Battuta, muro, regia e… alternative a Leon: le chiavi della Finale Scudetto

    Di Paolo Cozzi Dopo una stagione lunga, travagliata, in cui le società hanno dovuto resistere e far fronte a palazzetti vuoti e tamponi continui, la Superlega maschile giunge finalmente all’atto finale, e lo fa con le due protagoniste assolute del panorama italiano degli ultimi anni, ovvero Perugia e Civitanova, che anche per quest’anno hanno rispedito al mittente le ambizioni delle rivali, soprattutto di Trento. Perugia arriva a questa finale dopo una stagione molto altalenante, che l’ha vista vincere la regular season e giocare una semifinale di Coppa Italia perfetta, ma anche naufragare in momenti di involuzione di gioco troppo frequenti. Lo spogliatoio sembra essersi ricompattato intorno a Leon e Travica, con coach Heynen – dato già come ex – che dovrebbe aver finalmente risolto il rebus opposto che tanti incertezza ha creato in stagione. Civitanova, dopo la vittoria di Coppa Italia, ha visto a sua volta esplodere lo spogliatoio, complice anche la frattura fra Leal e la società; a farne le spese De Giorgi, silurato al volo per far spazio a Blengini, che ha dovuto ricucire con pazienza certe alchimie. I casi Covid di De Cecco e Leal, che avrebbero tramortito un rinoceronte, hanno in realtà rafforzato lo spirito del gruppo che si presenta in finale da favorito. Se la Lube è una squadra corale, con tanti giocatori capaci di ergersi a protagonisti assoluti, la Sir vive soprattutto sullo strapotere tecnico e fisico di Leon, con Solé ottimo co protagonista, e Plotnytskyi chiamato a fare il salto di testa definitivo e dimostrarsi all’altezza di una Finale Scudetto dopo una semifinale non proprio esaltante. Entrambe le squadre punteranno molto sul servizio, con Leal e Leon che saranno i bersagli preferiti per cercare di spezzare loro il ritmo in attacco, soprattutto quando sono in seconda linea. Il muro sarà un altro fondamentale chiave: Anzani è uno dei migliori interpreti nel ruolo, anche nel gestire e coordinare tutta la prima linea, Russo sembra ancora un gradino indietro, mentre Solé più di una volta ha dimostrato ottime doti di lettura e posizionamento. Simon, semplicemente devastante al centro, a muro è più aggredibile, toccherà a Travica farlo muovere il più possibile lungo la rete e fargli perdere lucidità costringendolo a “inseguire” il suo gioco. Proprio quella fra palleggiatori è la sfida nella sfida di questa finale, con De Cecco che arriva da una semifinale pressoché perfetta e che ha i suoi punti di forza nel talento e nella tensione della palla, che ovunque sia palleggiata arriva sempre nello stesso punto. Per anni è stato accusato di non essere un leader e di soffrire le partite importanti… sarà questa la volta buona per togliersi questa fastidiosa nomea di dosso? Dall’altra parte Travica, un ragazzo cresciuto a pane e grinta che ha nel DNA l’odore del sangue e la capacità di farsi trovare pronto nelle partite che contano. Non facile gestire una squadra senza un opposto di ruolo e con 5 attaccanti ognuno con una palla molto diversa dall’altro, ma lui, a parte qualche passaggio a vuoto, ha dimostrato di meritare questa finale. E se riuscirà a tenere vivo l’attacco al centro, evitando di diventare subito Leon-dipendente, ecco che le chance di Perugia potranno risalire. Il mio pronostico per la serie è 3-1 Civitanova. LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi – Simon stratosferico, Nimir grande assente

    Di Paolo Cozzi Una lucida e fredda Civitanova espugna la BLM Group Arena anche in Gara 4 di semifinale e si conquista il diritto di giocare la Finale Scudetto contro Perugia. Trento parte male, contratta e nervosa e regala in pratica il primo set ai marchigiani; più combattuti il secondo e soprattutto il terzo parziale, ma l’Itas non ha il killer instict, spreca alcune occasioni e, anche se nel finale del terzo trova finalmente il suo gioco, non riesce a riaprire il set e la serie. Per la Lube una crescita impressionante nelle ultime tre partite e la sensazione che il gruppo sia unito e compatto e pronto per la grande impresa. Trento riceve meglio, ma soccombe in tutti gli altri fondamentali: ancora una volta De Cecco si prende la scena al palleggio. ITAS TRENTINO Nimir voto 4. Il grande assente di questa semifinale: 4 errori diretti, 4 muri subiti e una palla, quella di Giannelli, che improvvisamente sembra non essere la sua. Davvero un mistero la sua involuzione, ma va risolto presto perché la finale di Champions si avvicina. Lucarelli voto 7,5. Ci prova fino all’ultimo, chiudendo con un ottimo 63% in attacco, e in ricezione tiene con solidità. A inizio stagione era un punto interrogativo, la chiude invece con un grande punto esclamativo. Giannelli voto 4,5. Serie complicata per il palleggiatore azzurro, che nelle ultime tre gare non riesce mai a prendere per mano la squadra. Alzate scontate e spesso troppo a filo, anche sul 23 pari del terzo set una palla non perfetta porta Lucarelli all’invasione. Da rivedere anche la palla dietro per Nimir. Michieletto voto 7,5. Ritrova serenità e colpi vincenti in un colpo solo, e al suo lungo braccio si aggrappano tante delle speranze trentine. Qualche errore di troppo al servizio, ma bello vedere un giovane italiano esprimersi a questi livelli. Podrascanin voto 5. Per fermare questa Civitanova servirebbe il miglior Potke, ma in attacco è ignorato da Giannelli e a muro non riesce a essere performante come in altre occasioni. Lisinac voto 6,5. Per due set è desaparecido e vede Simon fracassare il taraflex in attacco. Nel terzo trova il giusto feeling e sfrutta tutta la sua fisicità per provare a cambiare le sorti del match, ma è troppo tardi. Rossini voto 6. In ricezione tiene anche bene, ma un paio di palle corte in momenti chiave lo trovano impreparato. CUCINE LUBE CIVITANOVA Juantorena voto 7. La mano fa meno male e l’italo cubano torna a trovare i suoi angoli preferiti, soprattutto nei momenti chiave. Male, molto male in ricezione, dove barcolla davvero tanto. Leal voto 4. Giornata decisamente no, completamente fuori dal gioco dei marchigiani. Rychlicki voto 7. Altra bella prova per l’opposto lussemburghese che si toglie anche lo sfizio di un paio di difese importanti. Mezzo voto in meno perché 5 muri subiti sono però davvero troppi. Simon voto 10. Simon batte Trento 3-0. Semplicemente stratosferico, e quando a muro arriva è notte fonda per tutti. Una prova di forza incredibile che lo incorona nuovamente top player mondiale nel suo ruolo. Anzani voto 6. Partita da osservatore, ma è bravo a farsi trovare pronto quando serve. Yant voto 7. Entra e impatta subito positivamente sulla partita con la sua fisicità. Bene anche in seconda linea, dove non trema nei momenti caldi dei set. De Cecco voto 9. Ancora una gran prova per il palleggiatore argentino: che sia in palleggio o in bagher, una volta che arriva sotto la palla è sinonimo di garanzia al 100%. Se Civitanova è in finale tanto lo deve a lui, che ha recuperato dal Covid-19 a ritmo record. Balaso voto 7. In ricezione tiene bene e guida con sicurezza la seconda linea della Lube. Cresciuto tanto anche in difesa, è pronto per affrontare le bombe di Leon.  LEGGI TUTTO