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    Il Pagellone di Paolo Cozzi: Sbertoli non trema, ma mancano i veterani

    Di Paolo Cozzi La mattinata per l’Italia era già iniziata nel peggiore dei modi, con la notizia dell’infortunio muscolare di Simone Giannelli e della sua indisponibilità per la partita contro la Polonia (ma la sensazione, purtroppo, è che possa essere più di un semplice intoppo) ed è proseguita anche peggio con una nazionale che, pur attaccando bene, non è mai riuscita a mettere seriamente in difficoltà i polacchi se non nel secondo set. Girano bene i giovani, gli esordienti come Michieletto, Sbertoli e Galassi (ma quanti errori in battuta… troppi!), mentre al momento faticano a trovare la quadra quegli atleti che dovrebbero invece trascinare la nostra compagine, ovvero Zaytsev, Juantorena, Piano e Colaci. Il problema più evidente oggi è la leggerezza del nostro servizio, con tanti, tantissimi errori a fronte di un solo ace. Di conseguenza la Polonia ha gioco facile e in attacco diventa infermabile per il nostro muro. La partita con il Canada ha fatto capire che la strada sarà lunga e insidiosa per i nostri ragazzi, la partita di oggi non preclude niente ma ci fa capire che serve un cambio di marcia se vogliamo provare a costruire qualcosa di importante. Ma veniamo alle pagelle dei nostri azzurri. Foto FIVB Sbertoli voto 6,5. Catapultato in campo per l’infortunio di Simone, amministra con lucidità la squadra iniziando col forzare parecchio al centro. L’attacco chiude abbondantemente sopra il 50%, in più Riccardo trova l’unico ace dei nostri e piazza due murate: di più non gli si può chiedere. Anzi sì: di tenere fluido il gioco al centro e di trovare in fretta una intesa ottimale con Ivan e Osmany. Avendo disputato la VNL ed essendosi allenato poco con il gruppo dei “senatori”, infatti, ci sono margini di miglioramento nell’intesa. Zaytsev voto 4,5. Nessuno vuole gettare la croce addosso ad Ivan, ma certo questo inizio di Olimpiadi è apparso complicato e ben al di sotto delle effettive possibilità del nostro capitano. L’attacco stenta a trovare angoli vincenti e la giusta potenza, la battuta è potente ma non riesce a impensierire più di tanto… Che sia un giocatore macchinoso e che necessita di tempo per trovare la forma giusta lo sapevamo, ma ora “tempus fugit” e noi abbiamo oltremodo bisogno che il nostro condottiero ci illumini il cammino. Juantorena voto 5,5. Sbaglia poco e cerca di capitalizzare tutte le palle che gli passano davanti, ma gli manca il guizzo, la zampata del grande campione nei momenti chiave del secondo set. In ricezione cercano di sfinirlo alternando palle corte a flottanti insidiose, e alla lunga sembra purtroppo una tattica che funziona. Galassi voto 6. La prova sarebbe anche da 7, grazie a un attacco sempre in anticipo e ben girato, ma a muro fatica ad anticipare le mosse del palleggiatore polacco e in battuta è davvero opprimente vedere l’enormità di errori che regala ai polacchi senza trovare ace e continuità. Anzani voto 5,5. Anche lui in attacco è bravo a far mulinellare il braccio e a portare via la palla veloce, ma da lui c’è bisogno di più, tanto di più nel fondamentale del muro, che oggi è pressoché non pervenuto. Michieletto voto 7. Il più giovane, ma in questo momento anche l’unico ad andare a terra con continuità. Davvero una bellissima realtà quella del diciannovenne di scuola trentina, che non trema né in ricezione né in attacco e risulta anche oggi top scorer degli azzurri. Bene anche in ricezione, è mancato anche lui a muro, ma è davvero davvero forte. Colaci voto 5. Primo set in grossa difficoltà, poi cresce e riesce a trovare guizzi vincenti anche in difesa, ma quando i polacchi alzano il livello della battuta anche lui è costretto ad alzare bandiera bianca. Kovar voto 6. Entra e a freddo trova un paio di ricezioni importanti. Bene, perché avremo ancora bisogno di lui. Piano voto 4,5. Dopo la brutta prova contro il Canada viene inserito nel terzo set, ma in attacco, anche se lasciato senza muro, non riesce proprio a incidere, così come a muro non trova il timing sugli attacchi avversari. Vettori s.v. Dopo il bell’ingresso contro i nordamericani, stavolta non ha il tempo e la chance di essere utile alla squadra. Per quanto riguarda i polacchi, MVP per me al libero Zatorski, perfetto e preciso nel corso di tutta la partita. Molto bene anche Kurek che, poco usato all’inizio, cresce molto sia al servizio che in attacco. Ottimi anche Leon e Sliwka in banda, perfettamente imbeccati da un Drzyzga che gioca pulito e mette sempre i suoi attaccanti nelle migliori condizioni possibili. Meglio a muro che in attacco i due lunghi centrali biancorossi, autori comunque di un paio di colpi di notevole fattura. LEGGI TUTTO

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    Tokyo 2020: nel girone di ferro emergono Brasile e Russia

    Di Paolo Cozzi Se la Pool A, di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi, lascia intravedere un dualismo fra la nostra nazionale e quella polacca, la Pool B del torneo olimpico maschile di Tokyo 2020 sembra essere molto più combattuta e racchiude ben 4 squadre che sono giunte in Giappone con l’ambizioso obiettivo di mettersi al collo il 7 agosto la medaglia più preziosa. Se Tunisia e Argentina paiono essere vittime sacrificali del girone, per Brasile, Francia, Russia e Stati Uniti si prospettano partite intense sia dal punto di vista fisico che mentale, perché chi arriverà prima nel girone avrà un quarto di finale molto abbordabile e una seria possibilità di medaglia. Ma scopriamo le sei pretendenti passo per passo, con i loro pregi e i loro difetti. Argentina. La squadra di Luciano De Cecco dovrà esprimersi al meglio se vorrà provare a rientrare nel gruppo delle finaliste. Nonostante il palleggiatore di Civitanova sia probabilmente il numero uno mondiale, la squadra sembra mancare di un opposto di prima fascia e di uno schiacciatore di palla alta. Facundo Conte (vecchia conoscenza del nostro campionato) di banda e Solé al centro sono due signor attaccanti, di quelli capaci di spostare gli equilibri, ma per puntare in alto serve che almeno uno fra Pereyra, Palacios e Poglajen imbrocchi il torneo della vita. Ottima la ricezione con Danani, che a Padova ha dimostrato di essere davvero un top player mondiale in quel fondamentale. Foto Volleyball World Abbonato alla finale olimpica da Atene 2004, il Brasile si presenta in questa edizione con una squadra molto fisica, di quelle capaci di dominare per lunghi tratti del match, ma secondo me mentalmente potrebbe pagare qualcosa nelle situazioni di punto a punto a fine set. Bruno è il direttore di orchestra di una squadra che può contare su un Leal che in Superlega è apparso semplicemente stellare. Al suo fianco un Lucarelli sicuramente cresciuto molto alla corte di Lorenzetti, ma che ha mostrato anche qualche crepa nel corso della stagione. Granitica a muro e potente in attacco la coppia di centrali, con Lucao “usato sicuro” e Mauricio Souza che sembra prevalere su Isac. Centrali fortissimi su palla scontata, dovranno essere bravi i palleggiatori avversari a farli correre e perdere di lucidità. Chiude il sestetto Wallace, che arriva a Tokyo con il titolo da MVP alla VNL di Rimini. Brasile fa rima con Olimpiadi, lo abbiamo detto, ma ci sono le possibilità di metterlo in difficoltà. Foto FIVB Pronta a giocarsi le sue chance di vittoria anche la Francia di Ngapeth, che arriva in Giappone desiderosa di dimostrare che anche la scuola transalpina può issarsi sul gradino più alto del podio. Se il neo schiacciatore di Modena è sicuramente il giocatore più rappresentativo, arriva da una grande stagione anche Toniutti, palleggiatore fresco vincitore della Champions League con lo Zaksa. Abbondanza di scelte in banda con un trio Clevenot, Louati e Tillie sicuramente molto tecnico, ma un po’ leggerino in prima linea. Meglio il ruolo di opposto, con Boyer e soprattutto Patry bomber dal braccio pesante. Al centro Chinenyeze potrebbe risultare uno dei migliori del torneo, mentre Le Goff è chiamato a confermare una stagione positiva. L’uomo in più della squadra è comunque Grebennikov, capace di difese e coperture che valgono anche più di un punto in schiacciata. Difficile che i cugini d’Oltralpe possano puntare alla finalissima, ma per un posto alla semifinale loro ci sono certamente. Foto Volleyball World Non ha impressionato in VNL e ha perso per strada un campione come Muserskiy, ma la Russia di coach Sammelvuo resta secondo me una ottima potenziale vincitrice. In primis perché conosco bene l’allenatore, con cui ho giocato due anni, e credo che abbia fatto un grande lavoro con questo gruppo, facendo crescere molto i giovani e insegnando ad una squadra storicamente fisica ad alternare alla potenza anche colpi di fioretto, ad avere pazienza e a non voler chiudere l’azione sempre e solo con il primo colpo. Lasciato a casa Butko, il gioco verrà gestito dai talentuosi Kobzar e Pankov, che avranno il compito di innescare le loro eccellenti bocche da fuoco, ovvero Mikhaylov, Volkov e Kliuka, autentici numeri uno nel loro ruolo. Al centro, al veterano Volvich si affianca il giovane Iakovlev, che grandissima impressione aveva suscitato alle finali di VNL di Chicago 2019. Di valore anche la panchina, in cui il coach finlandese potrà pescare per provare a riportare la squadra russa (ai Giochi senza bandiera per via della squalifica del CIO) sul gradino più alto di Olimpia. Squadra materasso del girone è sicuramente la Tunisia, che però onorerà il suo torneo olimpico andando a caccia di qualche set e perché no di visibilità, con la speranza di far approdare qualche giocatore nei campionati più competitivi. Alla guida tecnica della squadra nordafricana quel Giacobbe, tecnico italiano di gran classe, che ormai da lustri ha sposato un progetto che gli ha regalato molte soddisfazioni in terra africana. Arriva a Tokyo avendo perso un solo set a qualificazione avvenuta contro l’Algeria: nell’anno più complicato per lo sport è sicuramente un successo degno di nota. Foto USA Volleyball Ultimi in ordine alfabetico, ma non per questo meno accreditati per la vittoria finale, gli USA di Micah Christenson e Matthew Anderson, anche se proprio sulla tenuta fisica del neo-perugino qualche dubbio rimane, visto che, VNL a parte, è fermo da quasi un anno e mezzo causa stop del campionato cinese. Se il passaggio del girone è scontato, metto però la squadra a stelle e strisce un passo dietro a Brasile e Russia, in compagnia della Francia. Il palleggiatore ex Modena ha un gioco veloce e mani talentuose, ma più di una volta ha perso lucidità nelle fasi calde del match. Se Defalco ha disputato una stagione immensa a Vibo, più opaca è stata la stagione di Sander, colui che dovrebbe trascinare insieme ad Anderson la squadra. Al centro Holt ha la capacità di trasformarsi in nazionale e trovare performance che a Modena e Monza sono spesso mancate; meglio Smith, sempre preciso e puntuale in attacco. Giocatore rivelazione potrebbe essere Jaeschke, se riesce a lasciarsi alle spalle tutta una serie di infortuni che ne hanno condizionato gli anni veronesi. LEGGI TUTTO

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    Il girone degli azzurri: Polonia favorita, il crocevia è contro l’Iran

    Di Paolo Cozzi Mancano ormai pochi giorni all’inizio del torneo olimpico di Tokyo 2020: la nostra nazionale ha raggiunto il Giappone e preso possesso delle sue stanze all’interno del Villaggio Olimpico. Il tempo di abituarsi al fuso, ultimi allenamenti e amichevoli (oggi contro la Russia, domani la Tunisia), poi via verso uno sprint che durerà due settimane e che, si spera, porterà i nostri ragazzi a giocarsi la partita più importante di una carriera il prossimo 7 agosto. Ma come sarà la strada per arrivare alla finalissima? Quali squadre incontreremo nel girone eliminatorio che tenteranno di infastidirci nel nostro cammino? Vediamo insieme una per una le prime avversarie, sapendo che la posizione ottenuta nel girone sarà la chiave per l’abbinamento dei quarti. L’Italia è inserita nella Pool A con Canada, Iran, Giappone Polonia e Venezuela mentre nella Pool B troviamo Argentina, Brasile,Francia, Russia, Tunisia e USA. Foto Federvolley.it La prima partita sarà sabato 24 luglio alle 2 italiane contro il Canada, formazione fisica che ha come acuto internazionale negli ultimi anni un bronzo alla World League del 2017. L’impegno è ampiamente alla portata dei nostri, che partono nettamente favoriti: unica criticità potrebbe essere l’orario molto insolito della partita (le 11 del mattino in Giappone). Ricordo che, ad Atene 2004, Montali per la partita alle 11 contro l’Olanda ci fece svegliare alle 6… colazione e passeggiata nel villaggio, riunione tecnica e poi via al palazzetto con certe facce assonnate! L’emozione per l’esordio dovrebbe attanagliare di più i canadesi,poco avvezzi ai grandi palcoscenici, anche se nelle loro fila possiamo trovare giocatori che in Italia si sono fatti valere come Hoag, Szwarc e Vernon-Evans. E quest’ultimo, voglioso sicuramente di rivalsa dopo una stagione complicata e deludente a Perugia, sarà il giocatore da controllare maggiormente. Szwarc al centro è stato una delle note più positive dell’ultima Superlega, giocatore capace di attaccare tanto e murare ;starà a Giannelli farlo muovere il più possibile lungo la rete per evitare i suoi lunghi tentacoli. Per il resto squadra matura e unita, più forte come gruppo che nelle individualità. Foto Volleyball World Secondo match con la Polonia lunedì 26 luglio alle 7.20 italiane: è il match clou per noi nel quale ci giocheremo il primo posto del girone. Vincitrice degli ultimi due Mondiali, la Polonia è una delle più serie candidate al titolo, con tanti giocatori che militano nel nostro campionato (Leon su tutti) e molti freschi di vittoria in Champions League contro Trento. La squadra di Heynen di banda può contare anche sul talento di Kubiak, Sliwka e Semeniuk, e si è presa il lusso di lasciare a casa una vecchia conoscenza del nostro campionato come Benji Bednorz. Al centro torreggiano due giocatori esperti come Nowakowski e Kochanowski, mentre l’opposto è l’ex Monza Kurek, niente di meno che l’MVP dei mondiali 2018. Il palleggiatore Drzyzga non è un fenomeno, ma è preciso e regolare, ed è forse la cosa più importante in una squadra infarcita di talento e fisicità. Contro di noi partono leggermente favoriti, dovremo essere bravi a mettere sotto pressione la loro ricezione e a contenere le fiammate di Leon in battuta ricorrendo alla vecchia palla alta e pedalare. Foto FIVB Terzo match mercoledì 28 luglio alle 12.40 italiane contro i padroni di casa del Giappone. Squadra giovane e con poca esperienza internazionale, non rappresenta un grosso pericolo per la nostra nazionale, ma bisognerà comunque prestare attenzione al loro uomo simbolo, quell’Ishikawa che a Milano ha fatto il salto di qualità definitivo diventando punto di riferimento nel sestetto meneghino. Con lui sotto la lente d’osservazione il giovanissimo Nishida (da settembre in forza alla Tonno Callipo), mancino non altissimo ma dotato di una elasticità e un salto davvero notevoli. Per il resto davvero poche possibilità per i giapponesi di impensierire i nostri, in un match che darà a Blengini la possibilità di effettuare qualche cambio. La quarta gara del girone andrà in scena venerdì alle 12.40 italiane contro l’Iran, e questo sarà il crocevia per i nostri ragazzi, che capiranno se davvero sono pronti a lottare per qualcosa di importante o si impantaneranno nelle sabbie mobili di un match che nasconde parecchie insidie. Sulla carta il pronostico è tutto per i nostri portacolori, ma l’Iran di coach Alekno (quante delusioni ci ha dato fra nazionale russa e Kazan…) è una di quelle squadre che se in giornata può creare grattacapi a chiunque. Marouf al palleggio resta uno dei 3-5 palleggiatori più talentuosi al mondo, anche se spesso si dimentica di mettere il suo talento al servizio della squadra giocando troppo per lo spettacolo. La squadra, che ha avuto il suo apice internazionale con un bronzo alla Grand Champions Cup, è la classica da bianco o nero, capace di scalpi importanti, ma anche di perdersi in un bicchier d’acqua. Gioca molto al centro, dove Mousavi (ex di Piacenza) è un ottimo interprete, mentre nel ruolo di opposto c’è aria di ballottaggio fra Ghafour e Kazemi. In posto 4 la squadra appare forse più leggera e soprattutto con grossi problemi in ricezione; ad Ebadipour, che schiaccia in Polonia, si affiancano Sharifi (ex Verona) e i due Salehi. Foto Iran Volleyball Federation Ultima gara della pool quella di domenica 1° agosto alle 9.25 italiane contro il Venezuela. Pronostico chiuso, con i nostri nettamente favoriti e anche qua la possibilità per il nostro CT di far fare il battesimo olimpico a gran parte della rosa. Il Venezuela, team molto fisico, è ormai lontano dal livello che aveva raggiunto anni fa con schiacciatori come Luis Diaz, Luna ed Ereu e sembra essere il fanalino di coda di questo girone. Ma non bisognerà sottovalutarli del tutto perché per loro la partita con gli azzurri rappresenterà la miglior vetrina per mettersi in mostra, farsi conoscere e strappare un ingaggio per le stagioni a venire. Squadra giovane e come detto fisica quella sudamericana: in tanti giocano in campionati esteri come Portogallo ed Emirati Arabi, dovevano preparare l’Olimpiade fra Belgio e Spagna, ma causa Covid hanno dovuto cancellare la tournée. Il capitano è il palleggiatore Carrasco, che dovrebbe appoggiarsi allo schiacciatore Fajola, all’opposto Rodriguez e al centrale Valencia, i tre giocatori di esperienza di un gruppo che comunque entrerà in campo senza niente da perdere. LEGGI TUTTO

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    Gli azzurri verso Tokyo: ballottaggio tra Lavia e Michieletto in posto 4

    Di Paolo Cozzi Continua l’avvicinamento alle Olimpiadi di Tokyo per la nostra nazionale maschile che, dopo le settimane di duro lavoro tecnico e fisico, nel weekend passato è stata protagonista delle prime amichevoli in vista dell’imminente partenza per il Giappoe. C’era molta attesa per verificare le condizioni dei nostri ragazzi e anche molta curiosità per vedere quale sestetto sarebbe stato schierato da coach Blengini, ma prima di parlare del presente faccio un piccolo excursus temporale. Nelle ultime settimane, e soprattutto durante la VNL, in cui l’Italia ha schierato una squadra giovane che pur convincendo ha portato a casa un risultato mediocre, da più parti ho visto e letto preoccupazione per il fatto che gran parte del gruppo olimpico sia stato tenuto ad allenarsi anziché confrontarsi con le altre nazionali, alcune nostre dirette concorrenti per una medaglia. Capisco la preoccupazione di chi pensa che giocare sia il modo migliore per crescere e confrontarsi, ma io credo invece che la scelta di Blengini (e di Mazzanti nel femminile) sia stata ottimamente ponderata e strutturata, e credo fortemente che possa essere un plus che diventerà un punto di forza dei nostri gruppi. Mi spiego meglio: giocatori come Juantorena, Giannelli, Zaytsev, che giocano 50 partite all’anno, non hanno bisogno per crescere di giocare altre gare, ma di lavorare bene in palestra sulla tecnica e l’affiatamento e ancor di più di curare la preparazione fisica nei minimi dettagli, alternando momenti di carico ad altri di trasformazione. E proprio il lavoro fisico svolto dai nostri nel mese di giugno potrebbe essere un’importante riserva di energia in un torneo dispendioso come quello olimpico, che richiederà tanto dal punto di vista tecnico tattico, ma anche da quello fisico e mentale. Foto Federazione Italiana Pallavolo Lavoro fisico che sarà importante anche in queste due ultime settimane perché poi, una volta sbarcati nel paese del Sol Levante, non ci sarà più tempo per farsi belli, ma si inizierà uno sprint all’ultimo respiro che terminerà (si spera) solo il 7 agosto… In ultimo va fatto un grande ringraziamento a quegli atleti che sono andati in ritiro sapendo di avere poche chance di guadagnare un posto per Tokyo, ma con impegno e dedizione hanno permesso al sestetto titolare di allenarsi sempre al massimo. Venendo alle due amichevoli con l’Argentina, mi ha stupito un po’ l’aver fatto ruotare tutti i giocatori a disposizione: mi aspettavo un sestetto preciso tenuto sempre in campo, ma la serie di cambi ha dato modo di vedere come tutti i ragazzi della rosa siano in ottime condizioni psicofisiche. Credo che la squadra titolare pensata dal nostro coach possa essere di base quella vista sabato, con Lavia nel sestetto e magari Piano al posto di Galassi, ma la prova d’impatto di Michieletto quando chiamato in causa potrebbe portare a qualche ripensamento e fino all’ultimo il ballottaggio con Lavia tormenterà i sonni del CT. Al centro Anzani, che pensavo dei tre centrali fosse quello certo del posto da titolare, ha mostrato una intesa con Giannelli ancora non perfetta, mentre molto bene hanno fatto Galassi e Piano, con il secondo che in gara 2 ha giocato una partita davvero ottima, specialmente in attacco, che è il fondamentale in cui di solito fatica di più. Anche qua quindi tante frecce nella faretra di Blengini, con Anzani più “completo”, Galassi più offensivo grazie a battuta e attacco, e Piano il migliore a muro oltre che in grado di attingere dalla sua tanta esperienza internazionale. Foto Federazione Italiana Pallavolo Per il resto, Simone Giannelli titolare inamovibile, ancora un po’ in rodaggio sabato, ma già molto più fluido e preciso domenica; già sul pezzo Ivan Zaytsev e Osmany Juantorena, apparsi già brillanti e a loro agio in campo, sapientemente gestiti da coach Blengini che sa che a Tokyo verranno spremuti fino all’ultima goccia. Venendo ai dati, il muro è il fondamentale che impressiona di più, con tante ottime individualità che riescono a muoversi come un solo unico uomo. Bene anche l’attacco, con i soli Anzani e Lavia che hanno faticato un po’ il sabato, per poi riprendersi nella seconda gara. La ricezione tiene bene e permette a Giannelli di avere quasi sempre tutte le uscite, qualche errore di troppo in battuta e in attacco nella prima amichevole, ma abbiamo bisogno di spingere sull’acceleratore per far giocare palla scontata ai nostri avversari. Insomma qualche dubbio aleggiava sulla nostra nazionale e il suo avvicinamento al Grande Evento, ma penso che queste uscite abbiano dissipato molte delle potenziali ombre e proiettino i nostri a Tokyo, non come favoriti certo, ma come protagonisti sicuramente. E poi bisognerà cogliere al volo ogni occasione per regalare quelle emozioni che tutta Italia spera di vivere!  LEGGI TUTTO

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    VNL, azzurri promossi: Michieletto, Sbertoli e Pinali al top

    Di Paolo Cozzi Con le final four di sabato e domenica si chiuderà ufficialmente la VNL 2021 e tutti gli occhi si sposteranno ad oriente, verso Tokyo, dove il 23 luglio inizieranno le Olimpiadi. Ma prima di avventurarci nell’avventura a cinque cerchi, vediamo un po’ cosa ci lascia questa competizione in chiave azzurra, con una nazionale che sarà anche arrivata decima (risultato non di pregio, sicuramente) ma secondo me ha interpretato questo mese di gare con lo spirito giusto, crescendo nel corso della competizione e arrivando a giocare set importanti anche contro avversari che hanno schierato il sestetto titolare. Perché non dimentichiamocelo, la nostra era una squadra giovane e sperimentale, che doveva fare esperienza e fornire le prime indicazioni sul gruppo da portare agli Europei di settembre. Foto FIVB Peccato per la battuta, forse il fondamentale che più ci è mancato (a parte exploit individuali), perché altrimenti avremmo potuto raccogliere anche qualche scalpo importante… Bene invece il gioco al centro, diventato una chiave tattica per alleggerire la pressione sui laterali. Primo osservato speciale fra gli azzurri Alessandro Michieletto, che chiude la VNL in crescita e che secondo me merita fortemente un posto a Tokyo per quanto espresso sul campo. Dopo un inizio un po’ al rallentatore, il lungo mancino diventa essenziale nelle trame di gioco di Sbertoli e assoluto protagonista, specie negli ultimi incontri. Presente in tutte le classifiche per rendimento, spicca al quinto posto dei top scorer, e non è cosa da poco per un giovane che due anni fa giocava in Serie B: davvero una bellissima certezza. Bene anche Riccardo Sbertoli, che dopo aver balbettato nei primi match ha sciolto la tensione di una fascia di capitano comunque pesante e ha trovato il ritmo giusto con i suoi attaccanti unendo precisione e velocità di palla. Meglio con Pinali in campo, in quella che sarà la nuova diagonale di Trento. Anche per lui biglietto per Tokyo quasi assicurato. Foto Volleyball World Lo stesso Giulio Pinali, partito come secondo opposto (ma sono stati fatti girare giustamente tutti i giocatori per verificarli ad alto livello), presto si è preso il posto da titolare a suon di pallate. Onestamente a Ravenna non mi aveva impressionato cosi tanto, soprattutto perché poco costante nel rendimento, mentre a Rimini, anche quando è stato chiamato dalla panchina, ha risposto sempre presente. Finalmente volti nuovi al centro, con Gianluca Galassi una spanna su tutti, tanto da far tremare un po’ Mazzone nel ruolo di terzo centrale. Peccato per l’infortunio alla schiena che lo taglia probabilmente fuori dai giochi per l’Olimpiade, ma il futuro è suo, soprattutto ora che ad un braccio veloce e ad una buona mano ha aggiunto una rincorsa più esplosiva, in particolare in contrattacco; a muro può crescere ancora, ma avendo caviglie veloci non sarà un problema fare anche quest’ultimo step. Bene al centro anche Lorenzo Cortesia e Leandro Mosca, due giocatori forse poco conosciuti ai più ma che dopo questa VNL possono ambire ad un posto da titolare in Superlega. Il primo ha ben impressionato a muro, dove è stato il più positivo fra gli azzurri, il secondo ha stupito per la sua capacità di stare in campo e farsi trovare pronto quando serviva, soprattutto se si pensa che quest’anno ha fatto quasi sempre panchina a Milano. Insomma, l’infortunio di Galassi gli ha dato una chance e lui è stato bravissimo nel coglierla al volo e sfruttarla. Foto Volleyball World Fabio Balaso si presta ormai a essere uno dei top player europei nel suo ruolo, capace di prendersi tanto spazio in ricezione e di farsi trovare sempre pronto in difesa. Buona competizione anche per Francesco Recine e Mattia Bottolo, con il primo capace di trascinare la squadra con grinta e determinazione, cosa che forse è mancata un pelo al secondo, sembrato un po’ meno sbarazzino rispetto alle partite con Padova. Anche per loro un futuro importante e tutto da costruire, partendo però da solide basi. La sensazione è che il giovane Recine sia un po’ più avanti rispetto allo schiacciatore patavino, e che già quest’anno a Piacenza proverà a ritagliarsi uno spazio importante in una squadra ambiziosa. Chi forse non è riuscito a sfruttare appieno l’occasione è stato Gabriele Nelli, e mi dispiace molto perché nulla si può dire sull’impegno che mette in campo. Dopo un avvio difficile si era ripreso bene, giocando partite importanti, ma poi negli ultimi match è tornato molto altalenante, e se in  battuta è stato tra i pochi azzurri a picchiare forte, in attacco ha finito spesso per commettere tanti, troppi errori che ne hanno appesantito il rendimento. Meglio l’intesa con Spirito che con Sbertoli, ma purtroppo da lui in questa VNL mi aspettavo qualcosa di più che invece è mancata. LEGGI TUTTO

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    Gli azzurri crescono ancora: Sbertoli e Galassi tra le note liete

    Di Paolo Cozzi Ancora una sconfitta per gli azzurri impegnati in VNL nella “bolla” di Rimini contro l’Iran, ma la nostra squadra – composta da tanti giovani anche alla prima esperienza internazionale – dà segnali di crescita. Anche se pesa vedere la nostra nazionale perdere, credo che il percorso intrapreso sia quello giusto per mettere alla prova questo gruppo e vedere chi fra questi ragazzi ha le carte in regola per fare il salto di qualità già quest’anno, e meritarsi magari un biglietto aereo per Tokyo. Quello che salta subito all’occhio è il braccino che viene ai nostri dopo il 20, ed è l’aspetto più mentale che tecnico su cui lo staff della nazionale dovrebbe soffermarsi maggiormente. Troppe volte siamo arrivati noi per primi al 21 o addirittura al 23, per poi perderci in errori gratuiti e farci superare al rush finale. Ne è la prova il dato dell’attacco: mettiamo a terra molti più punti degli iraniani, ma regaliamo loro una infinità di punti fra battute sbagliate ed errori gratuiti e soffriamo molto a muro, fondamentale che invece gli asiatici sfruttano per piazzare break decisivi. Il gioco è migliorato molto, complice una ricezione che gradualmente nel corso del torneo sta affinando i meccanismi consentendo a Sbertoli una maggior fluidità di gioco e una scelta della strategia offensiva più ampia. Proprio il giovane capitano azzurro, in attesa di capire se firmerà per Trento, appare molto cresciuto nella gestione della squadra, coinvolge con ottima puntualità i centrali ed è bravo a velocizzare il gioco sulle bande. Inoltre mi piace proprio l’atteggiamento che mette in campo, e questo si riflette anche sulla difesa, fondamentale in cui si è fatto trovare spesso pronto. Lavora bene per due set baby Michieletto, ragazzo dal futuro assicurato e dal presente già splendente. Due bei set per lui, chiusi sopra il 50%, peccato si blocchi sul più bello subendo un paio di murate, e consegnando in pratica il set agli iraniani, ma anche questi momenti servono a temprare un giovane talento. Fatica di più a trovare continuità Cavuto, atleta che anche quest’anno in campionato ha reso sotto le aspettative e che speravo usasse questa vetrina per rilanciarsi. Efficienza bassa in attacco ma una prova discreta in ricezione e battuta. Buono l’impatto di Recine sul match: d’altronde a lui si chiede proprio quello quando entra, di mettere tutta la sua foga, la sua adrenalina  a disposizione della squadra, e lui lo fa in modo puntuale sia in prima che in seconda linea. Continua a chiudere primi tempi su primi tempi Galassi, autentica rivelazione di questa VNL che potrebbe essere l’uomo in più da portare alle Olimpiadi… un centrale capace di portare via l’uomo e martellare costantemente potrebbe essere di grande aiuto. Ancora un po’ discontinuo a muro, ma se penso alla nazionale A in cui Anzani e Piano sono due centrali molto forti in questo fondamentale, lui potrebbe offrire caratteristiche diverse molto interessanti. Segnali di ripresa anche per l’altro centrale azzurro Cortesia, finalmente innescato con continuità al centro della rete. A muro però è ancora molto acerbo e spesso si trova a rincorrere il gioco di Marouf, vecchio volpone iraniano che sa nascondere la palla fino all’ultimo come pochi al mondo sanno fare. Si riprende dopo le prime due partite davvero complicate anche Nelli, che al servizio punge con continuità ed anche in attacco cerca di restare un punto fermo per Sbertoli per tutta la partita. Ancora qualche errore di troppo sui finali di set, segno di una tensione evidente, mi piacerebbe vederlo giocare con il braccio più sciolto perché penso che possa fare di più in questo torneo. Ultimo, ma forse l’azzurro che in questo momento offre le maggiori garanzie di prestazioni è Balaso, libero che ormai in difesa è diventato un autentico numero uno. L’esperienza marchigiana lo ha fatto maturare molto e sarà una bella lotta fra lui e Colaci per il posto di titolare (anche se la sensazione è che Blengini confermerà il più possibile anche a Tokyo il gruppo di Rio 2016). In conclusione, una nazionale che perde tanto non fa chiaramente piacere, ma credo per una volta che più del risultato fine a se stesso sia importante vedere il percorso di crescita che stanno facendo i nostri ragazzi, perché da questo gruppo uscirà lo zoccolo duro di una Nazionale che per forza di cose da dopo l’Olimpiade ripartirà in preparazione di Parigi 2024. LEGGI TUTTO

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    Alla giovane Italia adesso serve un cambio di passo

    Di Paolo Cozzi Primo week end di VNL maschile andato in archivio, con la nostra nazionale che dopo i primi tre incontri giace sul fondo della classifica, con zero punti fatti e un solo set conquistato. Per dovere di cronaca c’è da dire che i nostri ragazzi sono un gruppo quasi esordiente in cerca di una identità e di esperienza a livello internazionale, ma dai nostri miglior giovani ci si aspettava sicuramente di più. Se la sconfitta contro la Polonia poteva essere preventivata, anche se Heynen ha schierato una formazione rimaneggiata, fanno più male i due set persi senza lottare con la Slovenia e l’incapacità di chiudere i set una volta in vantaggio, dimostrata sempre contro gli sloveni e i serbi. Resto dell’idea che sia stato giusto non portare nella bolla di Rimini alcuni atleti che hanno finito logori la stagione e che, più che di campo, avevano bisogno di recupero mentale e di lavorare sulla parte fisica e tecnica con serenità, ma ora mi aspetto un deciso cambio di passo da questo gruppo azzurro, anche perché molti sono già titolari e protagonisti della nostra Superlega e ora devono dimostrare di meritarsi quei colori azzurri che indossano. Primo grosso problema è stata sicuramente la ricezione, spesso ballerina e imprecisa, che non ha permesso a Sbertoli di poter realizzare una strategia al palleggio costante e mirata. Anche al servizio siamo stati molto leggerini a fronte di tanti errori, serve che chi ha il braccio pesante vada in battuta con l’intento di far male alla ricezione avversaria e costringere il palleggiatore avversario a giocare scontato. Tanti problemi di continuità anche in attacco e a muro, con sprazzi interessanti intervallati però da lunghe pause di gioco. Insomma serve resettare tutto, far calare i giri del motore e riprendere il controllo della situazione partendo dalle cose basilari, da quelle semplici e da un atteggiamento più aggressivo in campo. Vediamo anche una veloce analisi dei singoli atleti: nelle prime due partite non mi è piaciuto molto Sbertoli, spesso impreciso e leggibile nel gioco, mentre ieri con la Serbia ha decisamente cambiato ritmo e il fatto di avere Pinali che attaccava con continuità gli ha dato una bella mano. Bene nel gioco al centro, manca un po’ di affiatamento con le bande; sicuramente il ruolo di capitano e il fatto di giocarsi Tokyo possono aver influenzato un po’ il primo weekend, ma lo Sbertoli visto ieri ha già alzato di molto l’asticella e sembra essere pronto per guidare il riscatto dei suoi. Chi sbaglia tanto e troppo è Nelli, che spreca le sue chances in entrambe le partite, in cui non riesce mai ad essere incisivo soprattutto nei finali di set. Qualche errore in meno nella partita con la Slovenia, ma lui che è il giocatore veterano del gruppo poteva e doveva sfruttare meglio questa occasione, peccato. Bottolo e Michieletto, entrambi all’esordio in nazionale, pagano lo scotto della prima volta, ma quello che mi spiace di più è non averli visti giocare con quella spensieratezza e spregiudicatezza che li ha resi protagonisti in Superlega. Restano però due giovani di grandi prospettive, e Michieletto già con la Serbia ha dato segnali importanti, di quelli che fanno sorridere gli allenatori e che spero di rivedere già dal prossimo turno. La nota positiva di questa squadra è stato sicuramente Galassi, che prosegue con la nazionale l’ottimo momento dimostrato anche in campionato con Monza. Centrale dal braccio veloce, è bravo ad aprire a Sbertoli alternative di scelta, a muro manca un po’ di continuità ma è comunque il più positivo del gruppo azzurro, mentre deve imparare a limitare il numero di errori al servizio. Manca invece l’apporto di Cortesia, che prima di restare fuori per un fastidio agli addominali gioca due partite da titolare senza mai riuscire ad incidere sul match; molto meglio il giovane Mosca, forse il giocatore meno conosciuto dal pubblico visto che quest’anno ha fatto tanta panchina a Milano, ma a dispetto della giovane età e della poca esperienza gioca contro i serbi con la grinta e la voglia giusta, sfruttando appieno l’occasione. Ottimo l’inserimento di Pinali, che mostra già un’intesa importante con Sbertoli e impatta bene sul match con la Serbia. Anche per lui questa VNL è una grossa vetrina che sfrutta al meglio facendosi trovare pronto in attacco e chiudendo il match con 22 punti, sicuramente insieme a Galassi la nota più bella di questi primi 3 giorni. Positivo anche l’impatto di Recine, forse un pelo leggerino in attacco, ma è uno di quegli atleti capaci di mettere sul taraflex il giusto atteggiamento e di fare da traino per la squadra. Ultimo ma non meno importante Balaso, che, pur essendo giovane, è giocatore plurivincente e di grande esperienza. Non facile il suo compito di costruire una linea di ricezione con giocatori nuovi e inesperti, ma mi è piaciuto molto il suo modo di stare in campo e il suo cercare di dare una mano a chi gli stava vicino. LEGGI TUTTO

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    Michieletto e Bottolo pagano l’emozione. Galassi perfetto, Balaso certezza

    Di Paolo Cozzi A più di un mese dalla finale scudetto, torna finalmente protagonista la pallavolo maschile, e lo fa con la VNL, competizione internazionale che vede le principali nazionali sfidarsi in un torneo lungo di preparazione alle Olimpiadi di Tokyo. Come ormai tutti sanno, la nostra nazionale si è presentata con una squadra B, giovane e di prospettiva futura, mentre il gruppo dei senatori ha la possibilità di allenarsi con continuità e recuperare da una stagione lunga e logorante sia fisicamente che mentalmente. C’è molta attesa per i giovani azzurri a Rimini, un gruppo capitanato da Sbertoli che ha nel palleggiatore milanese, in Balaso e in Nelli gli uomini con maggior esperienza internazionale. La Polonia è un primo banco di prova sicuramente ostico per i nostri ragazzi, e il 3-0 è sonoro e pesante, ma non vanno messi subito sotto la lente d’ingrandimento, bisogna dargli il tempo di crescere in questa competizione, di fare esperienza e di migliorare set dopo set. Coach Valentini per questo primo impegno schiera la diagonale Sbertoli-Nelli, la coppia di bande Michieletto-Bottolo , i centrali Galassi e Cortesia e libero il fresco Campione d’Italia Balaso. La battuta polacca suona subito la sveglia e mostra una delle criticità degli azzurri,che partono contratti e molto fallosi al servizio. Ed è proprio la battuta il fondamentale che manca maggiormente ai nostri, che non riescono mai a impensierire la ricezione avversaria e a permettere ai nostri centrali di studiare una corretta strategia a muro. Sbertoli parte bene, sfruttando il gioco al centro e alternando pipe a gioco veloce in banda, va però in difficoltà e perde di precisione nel corso della partita, e quando Nelli cala non riesce più a trovare valide alternative. E proprio da Nelli, uomo di esperienza in questo gruppo di giovani carneadi, mi aspettavo qualcosa di più in fase offensiva, dove soprattutto nei momenti caldi di fine set paga qualche murata di troppo. Un peccato per un ragazzo che dopo tanti anni sul limbo è forse alla sua ultima chance per provare ad imporsi di prepotenza nel gotha del volley mondiale.  Anche in battuta è molto falloso, e in difesa estremamente rigido….spero di cuore che abbia pagato l’emozione dell’esordio e che già da stasera possa trascinare gli azzurri verso ben altri lidi. Appare molto contratto anche il giovane Bottolo, che dovrebbe invece portare sul taraflex quella ventata di incoscienza ed esuberanza giovanile che lo ha reso eccellente protagonista a padova. Un peccato perché poco cercato in ricezione, potrebbe sfogare tutta la potenza in attacco e invece troppe volte si rifugia in pallonetti e pallette telefonate . Paga pegno all’esordio anche il giovane Michieletto, forse il più indiziato di questo gruppo a prendere il volo per Tokyo, che mostra lampi in attacco ma fatica più del dovuto in ricezione.Anche per lui tanti alibi, e la certezza che crescerà nel corso del torneo. L’azzurro che impatta meglio con il match è Galassi, bravo a farsi trovare pronto al centro della rete e a diventare una alternativa credibile in attacco. Anche a muro ci mette del suo per bagnare positivamente l’esordio azzurro, ma quando nel terzo set la ricezione sparisce, viene presto estraniato dal gioco azzurro. Esordio complicato anche per l’altro centrale azzurro Cortesia, che al cospetto del duo polacco Bieniek e Klos non trova mai le giuste contromisure per fermarli con il muro e in attacco viene pressoché ignorato per tutta la partita. Sicuramente il più presente in campo è Balaso, che negli ultimi due anni di Civitanova è cresciuto molto e ci mette personalità per aiutare la Squadra, ma da solo può fare ben poco. Insomma un risultato tondo e secco che però lascia intravedere le enormi possibilità di crescita che ha questo gruppo, sperando che già da stasera i ragazzi riescano a liberarsi in spogliatoio di tutte le loro tensioni e portino sul campo da gioco la loro voglia, la loro grinta e la loro determinazione in un match che sarà tutto tranne che facile. LEGGI TUTTO