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    Mascherine e reti speciali: un anno fa il no dei giocatori, ora l’apertura?

    Di Redazione Quando le cose andavano peggio, ovvero quando il mondo attendeva con ansia l’arrivo di un vaccino, lo sport è stato costretto prima a fermarsi, con tanti campionati che non hanno visto neanche la fine, e poi a riprendere gradualmente, ma rigorosamente a porte chiuse. In questa fase specifica, si sono registrati alcuni contagi tra i gruppi squadra, ma mai si era arrivati alla situazione attuale. Una situazione che ora sta portando, anzi convincendo diversi atleti a giocare indossando le mascherine. Nella pallavolo è stata Vibo Valentia a fare notizia in questo senso nell’ultima settimana, ma di altri casi isolati se ne erano già registrati. Quello che ora in molti si stanno chiedendo è come mai, in due anni ormai di pandemia, non si siano trovate soluzioni adeguate per permettere il corretto svolgimento in sicurezza della pratica sportiva, sia essa agonistica o amatoriale. DUE BREVETTI ITALIANI – In verità è stato più di qualcuno a ideare, testare e brevettare varie soluzioni, ma l’iniziale interesse, anche da parte delle Federazioni, non ha poi avuto seguito. Nella pallavolo, ad esempio, erano stati due prodotti in particolare a suscitare grande interesse a inizio del 2020: le mascherine Sherpa realizzate dal Politecnico di Torino e Covernet, la rete anti-Covid ideata e sviluppata da Matteo Zingaro, allenatore del settore giovanile di Trentino Volley. Mascherina Sherpa LE MASCHERINE SHERPA – Le mascherine Sherpa rispondevano ai requisiti previsti per le maschere sportive in termini di efficienza di filtrazione e resistenza respiratoria (riposo, attività moderata e intensa). In particolare era stata rilevata una respirabilità della mascherina che consentiva di inalare senza problemi fino a 200 L/min di aria (per intenderci, le mascherine chirurgiche consentono di inalare solo fino a 95L/min di aria), portata compatibile con la pratica degli sport più intensi, mantenendo un’efficienza di filtrazione adeguata, nel pieno rispetto della sicurezza degli atleti. Anche le misure di attenuazione acustica, svolte nell’Applied Acoustics Lab del Politecnico di Torino, avevano verificato che l’intellegibilità del parlato non veniva compromessa dalla maschera e gli atleti avrebbero così potuto continuare a comunicare efficacemente durante l’azione. PERCHE’ SONO STATE BOCCIATE (E DA CHI)? – Insomma, un prodotto che garantiva la sicurezza (e il comfort) senza compromettere le prestazioni. Cosa è andato storto, allora? La spiegazione l’aveva data lo scorso marzo Massimo Righi, presidente della Lega Volley, in un’intervista rilasciata a Il Resto del Carlino all’indomani della partita tra Civitanova e Modena che aveva sollevato la questione: “I giocatori non vogliono scendere in campo con le mascherine, evidentemente non si sentono a loro agio. Lo dico con rammarico perché è una battaglia persa che porto avanti da inizio campionato (era la stagione 2020/2021, n.d.r.)“. Proprio in queste ore lo stesso Righi, intervistato dall’adnkronos, è tornato sull’argomento citando ancora le mascherine Sherpa: “Più di un anno fa inviammo alle nostre squadre una mascherina sperimentale fatta dal Politecnico di Torino, mascherina che veniva utilizzata all’epoca dai maratoneti che avevano uno sforzo aerobico sicuramente superiore ai nostri atleti, per poter giocare con la mascherina quando eravamo nel pieno della pandemia, nella prima ondata, ma i giocatori l’hanno indossata ed hanno detto che non si respirava ed era impossibile giocare in quelle condizioni. Visto che l’evidenza scientifica non era tale dal poterli obbligare lasciammo perdere. Ora devo dire che da tre o quattro mesi i giocatori in allenamento indossano la mascherina, quello di Vibo Valentia è il primo caso in una partita ufficiale ma da ottobre le mascherine vengono usate in allenamento come forma di autotutela. Un giocatore in A3 ha addirittura usato una Ffp2 in partita, ed infatti ha fatto molta fatica”, ha spiegato il presidente e ad della Lega Volley. Come a dire, avete rifiutato delle mascherine studiate appositamente per lo sport e ora usate addirittura quelle che la gente comune usa per andare a lavoro o fare la spesa. La rete anti-Covid Covernet – Foto Trentino Volley LA RETE ANTI-COVID – Un anno fa poi, sempre Righi, aveva parlato anche di un altro progetto che la Lega Volley stava prendendo in seria considerazione, quello della rete anti-Covid: “Si tratta di una rete in pvc. L’abbiamo testata e mandata alle società”. Poi però aveva anche precisato: “Una volta che saremo tutti vaccinati non servirà più”. Un anno e tre dosi di vaccino dopo, a causa della variante Omicron, la situazione che giocatori, squadre e federazioni stanno affrontando potrebbe portare a rivalutare anche questa idea. La rete Covernet era realizzata con uno speciale materiale plastico per proteggere i giocatori dai droplet del coronavirus. “Studiando i fattori di rischio per il Covid-19, ho capito subito che il contatto del pallone con le mani e la sanificazione erano problemi marginali: il grosso dei pericoli veniva dal ‘faccia contro faccia’ che si sviluppa sottorete. E così è stato naturale pensare a modificare la rete stessa” aveva raccontato proprio ai nostri microfoni l’ideatore Matteo Zingaro (qui l’intervista completa). In più, oltre a proteggere, la rete permetteva anche una maggiore visibilità e una importante possibilità di personalizzazione a costi ridotti (il materiale permetteva la stampa diretta), ad esempio con i loghi degli sponsor. Da qui la scelta del nome Covernet “perché come la ‘cover’ di un cellulare si può cambiare a piacimento“. L’unica perplessità riguardava il rimbalzo del pallone. “Posso dire che è un problema residuale – precisava Zingaro -. È vero, Covernet restituisce un rimbalzo diverso, ma questo può essere una risorsa per il gioco più che una difficoltà; e poi è una situazione che si verifica in pochissime occasioni, non ho mai visto allenamenti incentrati su questo aspetto“. foto Lega Volley Insomma, seppur in tempi diversi e con problematiche diverse, ma comunque dettate dalla crisi pandemica, qualcosa era stato fatto allo scopo di proteggere i giocatori, e di conseguenza il regolare svolgimento dei campionati. Se all’epoca erano stati proprio i giocatori a porre il veto, forse oggi potrebbero essere sempre loro a fare un passo indietro. O forse sarebbe meglio dire in avanti? LEGGI TUTTO

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    Mascherine in partita, Cisolla e Da Lozzo cauti: “Aspettiamo direttive, sono un blocco psicologico”

    Di Redazione

    Qualche giorno fa ha fatto clamore la notizia che la Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia abbia scelto di scendere in campo con la mascherina per “Non correre rischi“. Una scelta discussa ma che non rappresenta l’unico caso. Seppur Vibo sia stata la prima e unica, finora, squadra a scendere in campo quasi completamente provvista di mascherina, anche Alberto Cisolla aveva deciso di indossarla nella sua Gruppo Consoli McDonald’s Brescia.

    E’ proprio Alberto Cisolla che, nelle dichiarazioni riportate da Il Gazzettino Treviso, decide di tornare sull’argomento precisando che la sua scelta “Non voleva essere assolutamente un gesto polemico, solo una precauzione per evitare problemi a me, famiglia e compagni di squadra”.

    Mascherina che lo stesso schiacciatore di Brescia ha indossato talvolta anche in allenamento: “Adesso che è rientrata l’emergenza in squadra non la utilizziamo più, ma siamo disposti a fare di tutto per continuare a giocare. Le ffp2 non sono facili da usare, sarei curioso di sapere quali abbia utilizzato Vibo, forse quella sportiva”.

    Una soluzione di cui si parlava da tempo, anche nel dibattito interno ad AIP – Associazione Italiana Pallavolisti: “Al momento sono tante le ipotesi al vaglio, tra mascherine e altro. Poi ripeto, qualora la mascherina dovesse essere l’unica opzione siamo più che disposti ad adattarci. Inoltre, le direttive devono arrivare dal Comitato Tecnico Scientifico”.

    Il pensiero che queste scelte debbano arrivare dalle autorità competenti è condiviso anche da Marco Da Lozzo, preparatore atletico dell’Imoco Conegliano, che, sempre a Il Gazzettino Treviso, afferma:

    “Sinceramente non abbiamo mai valutato questa ipotesi, aspettiamo studi al riguardo. Se l’obiettivo e andare avanti con il regolare svolgimento delle competizioni tutto è ben accetto, ma al momento forse sono sufficienti le misure che stiamo adottando”.

    “Ho visto Vibo utilizzarla e anche alcune giocatrici nelle leghe americane, ma non so dire sinceramente se possa essere una strada percorribile sul lungo termine. Potrebbe essere più semplice per una schiacciatrice indossarla rispetto a un centrale o un palleggiatore, oltre a poter rappresentare un piccolo blocco psicologico per alcune giocatrici. Vediamo come si evolverà la situazione” chiosa Da Lozzo. LEGGI TUTTO

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    L’arbitra Dalila Villano riporta il volley ai “Soliti Ignoti” su Rai 1

    Di Redazione Per la seconda volta in poche settimane la pallavolo è protagonista a “I Soliti Ignoti“, il gioco a premi serale di Rai 1. Dopo l’apparizione di fine 2021 di Gianluca Garghella, speaker di Verona, ieri è toccato all’arbitra Dalila Villano partecipare alla trasmissione condotta in prima serata da Amadeus, nella quale i concorrenti sono chiamati a indovinare la professione di alcuni “ignoti” basandosi sugli indizi forniti. La concorrente “VIP” della serata, la foodblogger Benedetta Rossi, ha subito identificato correttamente la direttrice di gara di Terni, fischietto di ruolo B che in carriera ha diretto, tra l’altro, le Finali Nazionali Giovanili e le Finali Scudetto del Campionato Italiano Assoluto di Beach Volley. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Nuovo protocollo “Return to Play”: 7 giorni per tornare in campo dopo il Covid

    Di Redazione Una piccola buona notizia per chi gioca a pallavolo in tempi molto difficili: la Federazione Medico Sportiva Italiana ha emanato una nuova versione del protocollo “Return to Play“, che disciplina la ripresa dell’attività sportiva per gli atleti risultati positivi e guariti dal Covid-19. Come auspicato nei giorni scorsi da molte Federazioni e associazioni di categoria, tra cui AIP – Associazione Italiana Pallavolisti, rispetto al vecchio protocollo in vigore ormai dal 2020 il nuovo documento prevede tempi molto più ridotti per il ritorno all’attività, in relazione allo status vaccinale, all’età e alle condizioni fisiche dei giocatori. Gli atleti sotto i 40 anni e che hanno ricevuto la terza dose di vaccino o hanno completato le prime due dosi nei 120 giorni precedenti potranno infatti svolgere le necessarie visite mediche (ECG, test da sforzo o test ergometrico) dopo 7 giorni dall’avvenuta guarigione, mentre per tutti gli altri il periodo di attesa sarà di 14 giorni. Parliamo naturalmente del caso più favorevole, cioè quello di soggetti asintomatici o con malattia lieve; chi ha avuto sintomi gravi o addirittura è ricorso a cure ospedaliere dovrà osservare un ben più lungo riposo di 30 giorni. Resta aperta la possibilità di ricorrere al protocollo valido per i professionisti – che prevede un ritorno all’attività praticamente immediato – nei casi in cui un atleta dilettante abbia bisogno di ridurre il periodo di attesa “per motivi agonistici di livello nazionale o internazionale“. La decisione finale spetta comunque al medico valutatore, così come l’intera applicazione del protocollo. La FMSI, nell’adottare il nuovo protocollo, spiega le ragioni che l’hanno portata alla decisione: “vi sono forti evidenze in letteratura che dimostrano come le complicanze cardiache (del Covid, n.d.r.) siano rare nei giovani atleti e si risolvano in genere favorevolmente in tempi relativamente brevi“, inoltre “l’esperienza clinica attuale rileva un numero assai minore che in precedenza di quadri da infezione da moderati a severi e critici, in particolare nei giovani e giovanissimi atleti” e infine “molteplici studi epidemiologici hanno evidenziato come la grande maggioranza degli atleti sviluppi un quadro clinico paucisintomatico o del tutto asintomatico“. La Federazione sottolinea poi la validità di quanto espresso in una circolare del Ministero della Salute: “I primi dati sull’efficacia dei vaccini nei confronti della variante Omicron suggeriscono che la stessa sarebbe in grado di ridurre l’efficacia dei vaccini nei confronti dell’infezione, della trasmissione e della malattia sintomatica, soprattutto in chi ha completato il ciclo di due dosi da più di 120 giorni. La terza dose riporterebbe, tuttavia, l’efficacia dei vaccini a livelli comparabili a quelli contro la variante Delta conferendo una buona protezione nei confronti della malattia grave. Per tali ragioni è opportuno promuovere la somministrazione della terza dose di richiamo (‘booster’)“. Il testo completo del nuovo protocollo è disponibile online. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Fipav e Leghe parteciperanno alla Conferenza Stato-Regioni sullo sport

    Di Redazione Ci saranno anche i rappresentanti della Federazione Italiana Pallavolo, della Lega Pallavolo Serie A e della Lega Pallavolo Serie A Femminile alla Conferenza Stato-Regioni prevista per mercoledì 12 gennaio, un appuntamento cruciale per definire il futuro dello sport italiano alle prese con una nuova ondata della pandemia di coronavirus. L’annuncio è stato dato in una nota dalla sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali: “Ho chiesto al ministro Gelmini di estendere ai presidenti federali di calcio, basket e volley e ai rappresentanti delle Leghe la Conferenza. Ritengo necessario condividere ogni possibile decisione anche con i vertici di Figc, Gabriele Gravina, della Fip, Gianni Petrucci, e della Fipav, Giuseppe Manfredi, e con le Leghe, che sono il punto di riferimento per l’organizzazione dei campionati e nei cui confronti si dispiegherebbero gli eventuali effetti negativi, non soltanto economici. È il momento dell’unità. Lo sport deve essere compatto, mettendo al sicuro la salute di atleti e tifosi e garantendo la regolarità dei campionati“. Questo il commento del presidente federale Giuseppe Manfredi: “Ringrazio la sottosegretaria Vezzali per l’ennesima dimostrazione di attenzione nei confronti del nostro movimento. Sono perfettamente d’accordo sul fatto che lo sport, ora più che mai, debba fare fronte comune e fornire alle istituzioni il proprio contributo per superare questo difficile momento“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Palestre scolastiche aperte anche in zona gialla per allenamenti e partite

    Di Redazione Con la crescita dei parametri sulla diffusione della pandemia di coronavirus e il ritorno in “zona gialla” di molte regioni italiane si ripropone il problema della disponibilità delle palestre scolastiche per le società sportive. Le disposizioni governative prevedono, infatti, che in questo regime le palestre siano utilizzabili soltanto in orario curriculare: una norma che rischierebbe di causare parecchi problemi alle società sportive, non soltanto a livello regionale e territoriale ma anche nei campionati nazionali. Un chiarimento è però arrivato dal Dipartimento per lo Sport del Governo, che nelle sue FAQ aggiornate ha precisato che anche in zona gialla resta consentito svolgere nelle palestre degli istituti scolastici “le sessioni di allenamento e le competizioni degli sport individuali e di squadra partecipanti alle competizioni di interesse nazionale e non“. Via libera dunque, almeno in linea teorica, all’utilizzo degli impianti da parte di ASD e SSD. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Dal 10 gennaio in campo solo i vaccinati. Attesa per il nuovo protocollo

    Di Redazione Si avvicina per lo sport italiano la fatidica data del 10 gennaio, giorno in cui entreranno in vigore le nuove disposizioni governative introdotte con il “Decreto Festività” del 29 dicembre. Tra queste anche l’obbligo di Green Pass “rafforzato” (quello ottenuto tramite la vaccinazione, e non con il solo tampone) per praticare gli sport di squadra e di contatto: di fatto, un obbligo vaccinale per tutti gli atleti, anche quelli che svolgono attività a livello agonistico, Serie A compresa. Su quest’ultimo punto c’era per la verità qualche dubbio, ma a dissiparlo è intervenuto il Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio nelle sue FAQ aggiornate: “Il possesso della certificazione verde è richiesto anche per gli atleti agonisti o di rilevanza nazionale che accedono ai servizi e attività per i quali la normativa lo prevede“. Da lunedì, dunque, non sarà più sufficiente il Green Pass “base” per scendere in campo. Ora c’è attesa per i protocolli Fipav aggiornati che sono annunciati a breve e che dovranno recepire le nuove norme. Il provvedimento creerà certamente più di una difficoltà ai giocatori non ancora vaccinati (pochi, ma presenti anche nelle categorie superiori), ma al tempo stesso potrebbe consentire qualche allentamento delle norme su tamponi e quarantene, che al momento sono a un passo dal provocare la paralisi dei campionati. Un tema sollevato anche da AIP – Associazione Italiana Pallavolisti nell’ultima riunione del 3 gennaio tra i referenti degli spogliatoi di Superlega, Serie A2 e Serie A3, sia pure in senso opposto: “È emersa – si legge in un comunicato – la netta volontà di resistere tutti insieme, di tenere duro e proseguire tutte le attività, per il bene del sistema sportivo, anche valutando la libera scelta di utilizzare le mascherine sportive. Come già comunicato pochi giorni fa, gli atleti sono molto preoccupati per i protocolli attuali, che non prevedono un obbligo di controllo tramite tamponi e un mancato obbligo a comunicare a un ente centrale e controllore l’esito degli stessi“. “C’è ancora oggi poca chiarezza – sottolinea inoltre AIP – sul percorso post-Covid ‘Return to play’, fortemente raccomandato dal Ministero della Salute, Dipartimento per lo Sport e Federazione Medici Sportivi Italiani e chiediamo che qualcuno faccia chiarezza, dando anche qui un’indicazione chiara e definita per tutti“. LEGGI TUTTO

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    Lo straordinario 2021 del volley: dodici mesi di vittorie, primati e magie

    Di Redazione Un anno complicato, incerto, minacciosamente incorniciato dal riemergere della pandemia che sta condizionando le vite di tutti noi. Ma anche un anno che rimarrà nella storia dello sport italiano, grazie a una serie di incredibili risultati e di traguardi mai raggiunti prima. La pallavolo non fa eccezione: nella memoria collettiva resta ovviamente lo straordinario doppio trionfo ai Campionati Europei maschili e femminili, a cui si accompagnano i superlativi successi delle nazionali giovanili, dall’inedito oro dei Mondiali Under 21 maschili a quello delle ragazze nei Mondiali Under 20 femminili. È stato ovviamente anche l’anno dell’Imoco Volley Conegliano, protagonista di un impressionante record di vittorie consecutive e salita per la prima volta sul tetto d’Europa conquistando la Champions League. Il tutto a completamento di una stagione che ha visto Vero Volley Monza e Allianz Milano mettere in bacheca altre due Coppe europee. E come dimenticare la protagonista assoluta, Paola Egonu? Trascinatrice in campo, detentrice del primato personale di punti in una sola partita, portabandiera alle Olimpiadi di Tokyo, la stella azzurra è il simbolo di uno sport che può e deve uscire dagli schemi per conquistarsi il pubblico che merita (e di cui ha bisogno). Riviviamo insieme le emozioni e la magia degli ultimi 12 mesi attraverso gli articoli di Volley NEWS! Foto Lega Pallavolo Serie A GENNAIO – Il primo trofeo dell’anno è la Del Monte Coppa Italia: la Cucine Lube Civitanova si conferma campione battendo per 3-1 Perugia in finale con una straordinaria prova di Simon. Intanto il mercato femminile impazza e (tanto per cambiare) le squadre turche insidiano la stella Paola Egonu: Conegliano risponde con una contro-offerta che convincerà la campionessa azzurra. FEBBRAIO – In Champions League l’Italia batte uno storico record, portando nei quarti di finale tutte e 4 le formazioni partecipanti sia nel torneo femminile, sia in quello maschile. Dopo otto anni si consuma il clamoroso divorzio tra Aleksandar Atanasijevic e la Sir Safety Conad Perugia, annunciato dall’opposto via Instagram; intanto, alla vigilia dei play off, la Lube sostituisce a sorpresa l’allenatore De Giorgi con il CT azzurro Blengini. La FIVB cambia alcune regole del gioco: dal 2022 anche il libero potrà rivestire il ruolo di capitano. Foto Vero Volley Monza MARZO – La Coppa Italia Frecciarossa finisce ancora una volta nella bacheca di Conegliano, che deve faticare per piegare Novara nella finale di Rimini. Doppia festa europea per le squadre italiane: la Saugella Monza vince per la prima volta la CEV Cup femminile e l’Allianz Milano conquista la Challenge Cup maschile. Nel giorno della Festa della Donna viene resa pubblica la vicenda di Lara Lugli, giocatrice citata per danni dalla sua società dopo essere rimasta incinta: diventerà un caso internazionale. Giuseppe Manfredi viene eletto nuovo presidente della Federazione Italiana Pallavolo. APRILE – La Cucine Lube Civitanova si conferma campione d’Italia: 3-1 nella serie decisiva contro Perugia, che proprio nel corso della Finale Scudetto aveva esonerato Heynen. Lo scudetto femminile va ancora una volta all’Imoco Volley Conegliano, anche se le due finali contro l’eterna rivale Novara regalano emozioni fino all’ultimo. Proprio in Gara 1 Paola Egonu stabilisce il record di punti in una singola partita, ben 47. Purtroppo è anche il mese di un grave lutto: il volley italiano dice addio a Michele Pasinato, protagonista della Generazione di Fenomeni. Foto CEV MAGGIO – Le Super Finals di Champions League disputate a Verona regalano per la prima volta il titolo europeo a Conegliano, che si impone sul VakifBank in un tie break da brividi. Niente da fare invece per l’Itas Trentino, sconfitta nella sfida decisiva dal sorprendente Zaksa. La Prisma Taranto festeggia il ritorno in Superlega battendo Brescia nella finale play off, mentre dalla A2 femminile salgono in Serie A1 Roma e la novità Vallefoglia. Impazza il mercato: Trento deve rinunciare ai suoi gioielli, con Nimir diretto a Modena, Giannelli a Perugia e Lucarelli verso Civitanova, che riporta in Superlega anche Ivan Zaytsev. L’Italia, intanto, ospita nella “bolla” di Rimini un’edizione blindata della VNL maschile e femminile. GIUGNO – È ufficiale la nomina di Fefè De Giorgi a nuovo CT della nazionale maschile: la sua avventura inizierà con gli Europei. Nella VNL maschile trionfa il Brasile, che batte la Polonia in finale, mentre gli USA si confermano campioni del torneo femminile superando le verdeoro. Nel Beach Volley, Enrico Rossi e Adrian Carambula centrano una storica qualificazione alle Olimpiadi portando a tre le coppie italiane al via dei tornei di Tokyo. Foto Volleyball World LUGLIO – Ancora una volta Paola Egonu è sotto i riflettori: la stella azzurra sfila nella cerimonia di apertura delle Olimpiadi come portabandiera del CIO. In attesa dei Giochi, l’Italia festeggia la medaglia d’oro ai Mondiali Under 20 femminili superando in finale la Serbia. Terzo posto per le azzurrine agli Europei Under 16, mentre la nazionale Under 17 maschile si ferma ai piedi del podio negli Europei di categoria. AGOSTO – Le Olimpiadi di Tokyo non vanno come sperato per l’Italia, che per la prima volta dopo 29 anni resta fuori dalle semifinali: la nazionale maschile si arrende all’Argentina nei quarti, così come le azzurre, che dopo un grande inizio di Giochi si inchinano alla Serbia. A vincere l’oro saranno, per la prima volta, la Francia nel torneo maschile e gli USA in quello femminile. Anche nel Beach Volley Lupo-Nicolai, ultimi azzurri rimasti in gara, escono di scena ai quarti. Foto Federazione Italiana Pallavolo SETTEMBRE – Nel giro di poche settimane la delusione a cinque cerchi si trasforma nello straordinario doppio trionfo azzurro ai Campionati Europei: prima è la nazionale femminile a vendicarsi della Serbia nella finale di Belgrado, poi arriva l’impresa degli uomini a Katowice, ancora più clamorosa perché compiuta con un gruppo formato in buona parte da giovani e debuttanti. È la prima volta nella storia in cui le due nazionali salgono insieme sul trono d’Europa, un risultato celebrato anche dal Presidente della Repubblica al Quirinale. Devono invece “accontentarsi” dell’argento le azzurrine Under 18, fermate nella finale mondiale dalla Russia. Intanto la nazionale femminile di Sitting Volley chiude con un sesto posto la sua prima partecipazione alle Paralimpiadi. OTTOBRE – L’anno d’oro delle nazionali prosegue con lo strepitoso successo azzurro ai Mondiali Under 21 di Cagliari, una prima volta assoluta. Intanto inizia la stagione dei club con l’assegnazione delle due Supercoppe: in quella maschile finale a sorpresa Trento-Monza, con il ritorno alla vittoria dell’Itas, mentre il trofeo femminile finisce nuovamente nella bacheca dell’Imoco, che supera ancora Novara. E il campionato celebra degnamente il ritorno del pubblico nei palazzetti con gli oltre 4000 spettatori accorsi a Roma per la sfida con Conegliano. Foto Volleyball World OTTOBRE/2 – Nel Beach Volley, dopo 11 anni termina la storica partnership tra Daniele Lupo e Paolo Nicolai. Per la nazionale femminile di Sitting Volley arriva la seconda medaglia d’argento consecutiva ai Campionati Europei. Anche ai Mondiali Sordi di Chianciano Terme le azzurre conquistano la medaglia d’argento dietro alla Turchia, mentre l’Italia maschile conquista il bronzo. NOVEMBRE – È sempre l’Imoco a monopolizzare le cronache: le Pantere conquistano contro Trento la 74esima vittoria consecutiva, battendo il record mondiale. Ma non è l’unico primato del mese: in Superlega Milano e Cisterna mettono in scena la partita più lunga nell’era del rally point system, 2 ore e 55 minuti, mentre in Serie A3 Manuele Lucconi mette a segno 48 punti in un solo match, superando il record stabilito un anno prima da Diego Cantagalli. Foto LVF/Rubin DICEMBRE – Nel Mondiale per Club le squadre italiane non ripetono i successi del 2019: in Brasile Civitanova cede il titolo al Sada Cruzeiro dopo aver battuto Trento in un’epica semifinale, mentre in Turchia Conegliano si arrende al tie break al VakifBank di Guidetti. In campionato, intanto, Perugia chiude in bellezza il girone d’andata battendo la Lube e si laurea campione d’inverno. Ma torna a farsi sentire la pandemia, con la A1 femminile che rinvia un’intera giornata di campionato. Nel Beach Volley, intanto, la coppia italiana Dal Corso-Viscovich centra la medaglia d’argento ai Mondiali Under 21. LEGGI TUTTO