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    Due giorni di eventi a Matera per celebrare i 30 anni del primo scudetto

    Di Redazione Due giorni di feste, celebrazioni, ricordi e soprattutto l’attesissima reunion di quella squadra che trent’anni fa, per la prima volta, fece salire Matera sul tetto del volley nazionale. Il Comune della città lucana ha presentato ieri l’evento “Pvf 30“, in calendario il 25 e il 26 giugno prossimi: nel trentesimo anniversario del primo scudetto vinto dalla Pallavolo Femminile Matera, si terranno un gran gala al PalaSassi e la proiezione del docufilm “Il settimo giocatore“, realizzato da Sergio Palomba e Vito Cea, al cinema comunale “Gerardo Guerrieri”. Alla conferenza stampa di presentazione dell’evento erano presenti anche Consuelo Mangifesta e Giseli Gavio, due delle tante protagoniste del ciclo vincente di Matera che parteciperanno alla due giorni di festeggiamenti, insieme all’allenatore Giorgio Barbieri, ai dirigenti e ai rappresentanti della Lega: per l’occasione è previsto anche il ritorno in Italia della grande Keba Phipps. Negli stessi giorni saranno esposti i trofei vinti dalla squadra. Il primo scudetto giunse nella città dei Sassi il 16 maggio 1992, interrompendo l’egemonia decennale del Ravenna. Facevano parte di quella formazione Consuelo Mangifesta, Prikeba Phipps, Annamaria Marasi, Krisztina Fekete, Nada Zrilic, Giseli Gavio, Barbara Leoni, Antonella Cataldo e Paola Franco. Nella stagione 1992-1993 le biancoverdi, guidate ancora da Barbieri, vinsero il grande slam: le lucane riuscirono nell’impresa di centrare campionato, Coppa Italia, Coppa dei Campioni e l’appena istituita Supercoppa europea. La Pvf Matera, fondata nel 1976 e sciolta nel 2013, tra il 1991 e il 1996 vinse quattro scudetti, tre Coppe Italia, due Coppe dei Campioni, due Coppe Cev e una Supercoppa europea. (fonte: Ansa.it) LEGGI TUTTO

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    Paola Egonu presenterà il suo libro lunedì 23 maggio al Salone di Torino

    Di Redazione Le prossime giornate saranno molto intense per Paola Egonu, e non solo per la Super Final di Champions League in programma domenica a Lubiana: per la campionessa azzurra c’è un altro appuntamento importante fissato per lunedì 23 maggio, a poche ore dalla sua ultima partita con la maglia dell’Imoco Volley Conegliano. Proprio quel giorno, alle 12.15, Egonu sarà infatti ospite del Salone del Libro di Torino per presentare il suo primo libro “18 segreti per diventare stelle“, scritto con Emanuele Giulianelli e pubblicato nei giorni scorsi da Il Battello a Vapore. L’incontro si svolgerà nella Sala Azzurra, all’interno del Padiglione 3: è possibile prenotare la partecipazione online. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Questa sera il taglio del nastro di Palazzo Wanny, Fabris: “Una struttura all’avanguardia”

    Di Redazione

    Alle 19 di stasera, prima del debutto estivo della Nazionale Italiana di Davide Mazzanti, che affronterà in amichevole la Croazia (ore 20.30), ci sarà il taglio del nastro di Palazzo Wanny, che ha già fatto il suo esordio in campionato lo scorso febbraio nel match tra Firenze e Roma. All’inaugurazione presenzieranno Valentina Vezzali, sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo sport, Eugenio Giani Presidente della Regione Toscana, Dario Nardella Sindaco di Firenze, Michele Sciscioli, capo del Dipartimento per lo Sport, Andrea Abodi, Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, Giuseppe Manfredi, Presidente della FIPAV e ovviamente Wanny Di Filippo a fare gli onori di casa. Lo stesso Wanny verrà omaggiato con una targa celebrativa da parte della Lega Pallavolo Serie A Femminile e del Presidente Mauro Fabris, come ringraziamento per il contributo offerto a tutta la città fiorentina. 

    Questo il commento del Presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile Mauro Fabris: “Festeggiamo oggi, a oltre mille giorni di distanza dalla posa della prima pietra, l’inaugurazione di Palazzo Wanny. La nuova casa della pallavolo fiorentina, una delle più belle e funzionali a livello nazionale, costruita grazie alla lungimirante visione di Wanny Di Filippo, che ha voluto donare alla città che l’ha accolto un luogo di aggregazione per famiglie e tifosi. Un palazzetto creato su misura per la pallavolo per merito della passione di Wanny, imprenditore senza eguali e simbolo di italianità nel mondo, uomo esemplare nella caparbietà con cui ha realizzato i propri desideri sin da giovane, senza mai scendere a compromessi. Icona di stile inconfondibile e mecenate, ma non solo: dopo aver guidato il marchio Il Bisonte alla fama internazionale, diventando vero e proprio ambasciatore del Made in Italy e del Made in Tuscany grazie ai legami con il territorio e alla lavorazione dei pregiati prodotti locali, il sodalizio cominciato con l’Azzurra Volley San Casciano nel 2004 ha regalato a Firenze un percorso fatto di sogni avverati, dalle promozioni ai primi trofei, fino alla stabile presenza e crescita sportiva in Serie A1. L’ultimo segno concreto, di una storia ancora tutta da scrivere, è il gioiello inaugurato ufficialmente stasera, Palazzo Wanny, una struttura all’avanguardia in cui la pallavolo potrà crescere e prosperare. Grazie Wanny!”

    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Lube, a Cormio e Juantorena il Premio Renato Cesarini

    Di Redazione

    A Beppe Cormio, DG della Lube Volley Civitanova campione d’Italia, e al Capitano Osmany Juantorena andrà il Premio Renato Cesarini, giunto alla 7^ edizione.

    Appuntamento il 24 maggio a partire dalle ore 16 all’Auditorium San Francesco di Morrovalle (Mc) con un Talk-Show presentato da Luigi Brecciaroli (Arancia Tv) e condotto da Sandro Sabatini (Mediaset), moderato da Simona Rolandi (Rai Sport), Ana Quiles (Rai Sport), Luca Marchetti (Sky), Massimiliano Nebuloni (Sky) e Daniele Bartocci (Giornalista). Il premio Cesarini andrà nell’occasione a Beppe Cormio e al capitano Lube Osmany Juantorena.  

    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Ultimi fischi (in Italia) per Roberto Boris: “Un percorso che mi ha arricchito molto”

    Di Redazione

    Anche l’ultima uscita è stata da fuoriclasse del fischietto: Roberto Boris, arbitro di Vigevano, lascia per raggiunti limiti di età e lo fa dopo aver diretto, insieme al collega Stefano Cesare, l’ennesima Finale Scudetto, per la precisione Gara 3 della serie tra Sir Safety Conad Perugia e Cucine Lube Civitanova. A dire il vero Boris, che proprio oggi compie 55 anni, termina soltanto la sua prestigiosa carriera in Italia, mentre quella internazionale prosegue fino al 31 dicembre, anche oltre la Final Four di European Golden League di giugno per la quale è già stato designato.

    “Come si dice, è la ruota che gira – commenta Boris in un’intervista realizzata dalla FIPAV Lombardia – prima o poi arriva per tutti il momento in cui è giusto farsi da parte e lasciare spazio a chi sta percorrendo la stessa strada“.

    Qual è il primo bilancio del tuo percorso?

    “Dire positivo è poco. Sono molto soddisfatto di quanto fatto in quarant’anni di arbitraggio, di cui 25 in serie A. Questo percorso mi ha arricchito molto, spero di aver dato anch’io qualcosa alla pallavolo che, come si capisce, è stata una parte importante della mia vita“.

    In questi quarant’anni hai vissuto tutti i cambiamenti tecnici, tattici e regolamentari.

    “Ho iniziato ad arbitrare quando ancora si giocava con i palloni bianchi e con il cambio palla, ho vissuto l’introduzione del rally point system, quella del libero fino ad arrivare alla tecnologia di questi ultimi anni. Sono passato attraverso il cambio di parecchie regole, ho potuto seguire l’evolversi delle tecniche e delle tattiche di gioco con la velocità di palla che aumentava progressivamente“.

    Hai anche potuto arbitrare autentici fuoriclasse che hanno scritto pagine di storia del volley.

    “È stato un piacere e anche un onore poter dirigere le gare di fuoriclasse assoluti come – per limitarci ad alcuni italiani – Bernardi, Lucchetta, Cantagalli, Piccinini, Lo Bianco fino ad arrivare ad oggi con i vari Giannelli, Zaytsev, Egonu, Orro“.

    Quando inizi ad arbitrare una partita, qual è l’obiettivo che ti proponi?

    “Fin dalle prime partite che ho diretto, il mio primo pensiero era quello di trasmettere a chi c’era in campo la massima tranquillità facendo loro capire che ero sicuro ma senza, per questo, sconfinare nell’essere autoritario, presuntuoso. Diciamo che era il mio modo per vivere la partita pensando al bene della pallavolo“.

    C’è qualche episodio particolare di questi quarant’anni che ti è rimasto impresso più di altri?

    “Ad essere sincero sono tantissimi! Mi piace però ricordare una frase di Julio Velasco – che allora allenava la Gabeca Montichiari – al termine di una partita nella quale, nel valutare una palla in o out, andai contro la mia ‘scelta’ fidandomi del giudice di linea. Mi disse: ‘Complimenti per l’arbitraggio davvero positivo. Mi permetto una cosa: il giudice di linea segnala, ma è l’arbitro che decide’. Un rilievo fatto con grandissima signorilità, come è proprio di Velasco, ma fu un rilievo che mi rimase impresso: Julio aveva visto sul mio volto che avrei fatto la chiamata opposta a quella del giudice di linea e mi fece capire, in modo costruttivo, che dovevo prendermi le mie responsabilità“.

    La tua carriera, come detto, è andata anche oltre i confini dell’Italia e dell’Europa…

    “Esagerando un po’ potrei dire di aver girato il mondo conoscendo, in Italia e all’estero, colleghi, giocatori e dirigenti di altissimo valore come arbitri e di elevato spessore umano. Persone che rimarranno sempre nei miei pensieri“.

    (fonte: FIPAV Lombardia) LEGGI TUTTO

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    Lutto per la morte di Bob Lanier, stella della NBA e padre di Khalia

    Di Redazione Un grave lutto ha colpito oggi il mondo dello sport con la scomparsa di Bob Lanier, grande campione di basket degli anni Settanta e Ottanta e padre di Khalia Lanier, giocatrice del Volley Bergamo 1991. Lanier è morto all’età di 73 anni dopo una breve malattia. Era stato uno dei migliori giocatori della NBA a partire dal 1970, imponendosi per un decennio con la maglia dei Detroit Pistons e successivamente con i Milwaukee Bucks. Nel 1992 era entrato a far parte della Hall of Fame e negli ultimi 30 anni era diventato “global ambassador” della NBA e assistente speciale del commissioner Davide Stern. Tra gli innumerevoli messaggi di cordoglio arrivati ai congiunti c’è naturalmente anche quello della società orobica, che in una nota “si stringe con forza ed affetto alla famiglia per l’improvvisa e prematura scomparsa“. Anche la redazione di Volley NEWS si unisce al dolore di Khalia e di tutti i familiari. (fonte: Sky Sport) LEGGI TUTTO

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    Chromavis Abo, il volley sbarca alla R.s.a. Fondazione “Giuseppina Brunenghi”

    Di Redazione Un’idea trasformata in progetto ottenendo il risultato più bello. Il volley “sbarca” alla R.s.a. (Residenza sanitaria assistenziale) Fondazione “Giuseppina Brunenghi” di Castelleone, coinvolgendo gli ospiti con diverse patologie. L’impulso arriva dal Volley Offanengo, più precisamente dal capitano della Chromavis Abo Noemi Porzio, che lavora come educatrice nella struttura insieme alle colleghe Dalila Ferrari e Silvia Galli della cooperativa sociale “Dolce” che gestisce il servizio nella Rsa di Castelleone. E’ la stessa giocatrice neroverde – in procinto sabato di iniziare l’avventura play off in B1 femminile – a raccontare la genesi e lo sviluppo del progetto. “Questa idea – spiega Porzio – è nata perché io gioco a pallavolo e si è creato un ottimo rapporto con le colleghe, ci definiamo la squadra delle educatrici. Abbiamo deciso di portare il volley nella struttura, come nuovo approccio alla stimolazione motoria e cognitiva. Con questo progetto, si superano le barriere di ogni genere e si rispolverano nella memoria degli ospiti i ricordi dei giochi fatti da piccoli. Giocare a pallavolo anche oggi può portare a un benessere psicofisico”. Dall’idea alla realizzazione. “Ho chiesto l’aiuto del presidente del Volley Offanengo Pasquale Zaniboni che ci ha prestato una rete e i palloni leggeri che si usano nel minivolley. Lo ringrazio tantissimo perché è sempre disponibile nell’aiutare le altre persone”. Capitolo-feedback. “Abbiamo notato – prosegue Noemi – una grande euforia e partecipazione da parte di tutti gli ospiti della struttura; abbiamo iniziato con il riscaldamento, soprattutto relativo agli arti superiori visto che molti ospiti sono sulla sedia a rotelle. I pazienti hanno iniziato prima a ricevere il passaggio e fermare la palla, poi la passavano  a noi e tra di loro; alcuni sono riusciti a fare veri e propri palleggi. Gli ospiti si sono mostrati contentissimi di fare questo gioco, anche chi aveva patologie più gravi: in quel momento si è creata un’uguaglianza e un’appartenenza di gruppo, oltre a un gioioso clima di risate. Abbiamo riscontrato una partecipazione più alta rispetto ad altre attività proposte e un miglioramento del tono dell’umore, apprezzato anche dai medici della struttura. Questo progetto è destinato a ripetersi visto che c’è stata la richiesta di rinnovare questo appuntamento”. (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    Daniela Simonetti: “Ecco come aiutiamo le vittime di abusi a ricominciare”

    Di Redazione È online da alcuni giorni anche sulla homepage di Volley NEWS il banner di “Ti Ascolto“, il progetto lanciato da Consorzio Vero Volley e Change The Game contro gli abusi nel mondo dello sport e presentato la scorsa settimana all’Arena di Monza. Basta un click per accedere al modulo per la segnalazione in forma anonima di casi di abusi e violenze che purtroppo si verificano con frequenza anche nel settore sportivo. Le segnalazioni vengono inoltrate direttamente al personale di Change the Game, che si occupa di gestirle ed eventualmente inoltrarle alle forze dell’ordine. Per capire meglio come funziona il sistema abbiamo chiesto aiuto a Daniela Simonetti, presidente dell’associazione e giornalista da anni impegnata nel settore, con cui abbiamo approfondito i dettagli e le finalità del progetto. Come funziona il sistema di segnalazione? “La caratteristica di questo meccanismo è la rapidità. Appena il modulo viene ricevuto, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 c’è qualcuno che controlla e smista la segnalazione. La prima cosa che viene fatta è prendere contatto immediatamente con il segnalante, che può essere un atleta, un membro della sua famiglia oppure un testimone, e iniziare un percorso comune. Naturalmente, se a scrivere è un minore, bisogna contattare immediatamente i genitori“. Come si sviluppa poi il percorso di sostegno? “Dipende dalla situazione e dalle intenzioni della persona che ci ha contattato. Non bisogna mai essere superficiali, ma controllare bene tutte le informazioni a disposizione e portare avanti un vero e proprio lavoro istruttorio che ci metta innanzitutto al riparo da false denunce o altre iniziative affrettate. Poi il percorso può portare in varie direzioni, dalla procura federale a quella ordinaria, a seconda della natura e della gravità dei fatti“. Con che tipo di figure professionali si interfaccia chi segnala un abuso e come avviene il contatto? “L’associazione offre innanzitutto un’assistenza legale gratuita, e inoltre mette a disposizione esperti psicologi per dare una risposta immediata e tempestiva. Dopo il contatto telefonico, cerchiamo di recarci direttamente sul posto da chi ha segnalato, oppure sono loro a venire nelle nostre sedi di Roma o Milano, quando è possibile. L’importante è che non ci sia mai un rapporto freddo o distaccato. Inoltre, ci interfacciamo immediatamente anche con le Federazioni con le quali lavoriamo, per poter iniziare un percorso insieme“. Di cosa hanno bisogno le persone che si rivolgono a voi? “Tanti non sanno come agire e come rapportarsi con questi problemi. La consulenza tecnica è importante, per fare i passi giusti e anche per cercare di alleviare il peso economico di un procedimento legale. Ma la volontà di fondo è quella di abbracciare queste persone e aiutarle a ricominciare. Il titolo dell’iniziativa non è casuale, e ringrazio Alessandra Marzari che ha avuto un’intuizione su questo: all’interno del mondo sportivo finora abbiamo ascoltato poco, dobbiamo cominciare ad ascoltare“. Avete altre iniziative in cantiere? “La nostra prossima sfida sarà proprio quella di creare un fondo per sostenere economicamente le vittime degli abusi e aiutarle concretamente sul piano legale. Ma stiamo lavorando anche al progetto di un osservatorio triennale che raggrupperà alcune università italiane per arrivare a una stima veritiera degli abusi nello sport italiano, una sorta di screening per comprendere meglio l’impatto del fenomeno“. LEGGI TUTTO