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    Rinascita Lagonegro premiata agli Italian Sportrait Awards per il suo impegno sul territorio lucano

    Di Redazione Serata di gala lo scorso lunedi 28 marzo a Roma presso il The Village, dove dalle ore 19.00 si è svolta la cerimonia di consegna degli Italian Sportrait Awards, i premi assegnati ogni anno in varie categorie da Confsport Italia ASDR. L’evento, alla sua decima edizione, ha premiato campioni dello sport del calibro di Marcel Jacobs, della Nazionale di Pallavolo Femminile, e tanti altri campioni olimpici e non che si sono contraddistinti nel 2021 su scala nazionale ed internazionale, e ha introdotto anche un “Premio Speciale” per realtà sportive che si sono contraddistinte non solo per successi sportivi, ma anche e soprattutto per il valore sociale delle attività. Tale premio è stato riconosciuto per l’anno 2020 alla Rinascita Volley Lagonegro e per l’anno 2021 all’artista Annalisa Minetti. Il premio ricevuto dalla Rinascita Volley Lagonegro è un importante riconoscimento al sacrificio ed alla tenacia della Società, che con forza, determinazione e resilienza, attraverso i sani valori dello sport, insegna e trasmette messaggi positivi, in un territorio “periferico” e privo di infrastrutture come quello lucano dove è difficile fare sport, ma che ha saputo avvicinare tanti giovani ed appassionare le famiglie in un ritrovato spirito di comunità. foto Rinascita Lagonegro (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Passione Volley – Irriducibili Gialloblu: “A Modena si cresce con la pallavolo”

    Di Agnese Valenti Il nostro viaggio tra le tifoserie italiane prosegue con un’altra intervista: questa volta facciamo tappa nel Tempio del nostro volley, il PalaPanini di Modena, dove sono di casa gli Irriducibili Gialloblu. Da sempre al fianco di una delle squadre storiche della pallavolo mondiale, i tifosi modenesi ci aiutano – con le parole di Stella Donini – a scoprire una realtà talvolta trascurata dai media e un punto di vista originale sul fascino e i problemi dello sport che amiamo. Come nascono gli Irriducibili Gialloblu? “Derivano dall’unione di due gruppi diversi, venuti dopo Febbre Gialla, storico gruppo dei supporters di Modena ai tempi della Panini. Per problemi con il presidente di allora, che era abbastanza ‘focoso’, la tifoseria si sciolse e si divise in due gruppi. Per qualche anno abbiamo tifato separatamente, andando non sempre d’accordo ma senza grossi problemi. Nel 2011 stava tornando grande entusiasmo, eravamo quasi arrivati in semifinale scudetto con Trento: avevamo tanta gente e allora abbiamo scelto di formare un unico grande gruppo, e da lì sono nati gli Irriducibili Gialloblu! Al momento nel direttivo siamo in sette e siamo ‘misti’ a livello di età: 4 veterani, 3 sotto i 25 anni… stiamo cercando di far crescere un po’ i giovani, perché ci mancava proprio questa componente. Stiamo tentando di mandare avanti il discorso con gente che abbia voglia di farlo. In totale, al momento, siamo circa 200 tesserati. Siamo stati anche molti di più, ma purtroppo i due anni di Covid-19 hanno allontanato molto le persone, anche, ad esempio, dal punto di vista della voglia di andare in trasferta“. Foto Irriducibili Gialloblu Secondo lei c’è stato un allontanamento dei tifosi dai palazzetti? “Per quello che riguarda Modena, noi siamo una realtà un po’ ‘anomala’, avendo tanti abbonamenti. Ad esempio noi degli Irriducibili, quando eravamo contingentati, dovevamo addirittura ‘prenotarci’ oppure facevamo dei sorteggi per poter entrare, nonostante fossimo tutti abbonati. È una realtà un po’ diversa dalle altre: nel nostro palazzetto non ho visto tanto l’allontanamento dei tifosi. Più che altro l’ho notato per quanto riguarda le trasferte, per viaggiare e muoversi negli altri palazzetti che magari non si conosce. Perché da noi sappiamo esattamente com’è organizzato, è tutto molto tranquillo“. Come si è avvicinata al gruppo e qual è stato il momento più bello da tifosa? “Facevo già la tifosa ai tempi di Febbre Gialla, poi sono entrata nel direttivo di uno degli altri due gruppi. Seguo la pallavolo da quando ero piccola: a Modena ci cresci con il volley, non puoi fare diversamente! Quando vivi sempre dentro al palazzetto, bene o male ti avvicini ai gruppi di tifosi che ci sono: il loro entusiasmo ti porta a farne parte. Abbiamo tanti momenti bellissimi, ma il ricordo che ho maggiormente sentito in questi ultimi anni è sicuramente la Coppa Italia del 2015: erano tantissimi anni che non vincevamo niente. Averla conquistata partendo da sfavoriti (contro Trento, n.d.r.), è stato uno dei momenti più emozionanti degli ultimi anni. Era una squadra veramente speciale, erano molto uniti, molto disponibili con tutti: eravamo un unico grande gruppo, squadra e pubblico. Poi vincere a Bologna, vicino a casa… abbiamo praticamente occupato il palazzetto!“. Foto Irriducibili Gialloblu Segue la pallavolo da molti anni: secondo lei, ci sono differenze con il tifo negli altri sport e cosa è cambiato negli ultimi anni? “Andavo anche allo stadio: è tutta un’altra cosa. Nella pallavolo c’è sicuramente anche l’avversario, ma quando è finita la partita si va a bere una birra tutti insieme e si festeggia. È tutto molto più a portata di famiglia: non ci sono gli esagitati che si possono trovare in altri sport, e se capita che ci sia qualche elemento del genere (che negli anni ci siamo ritrovati ‘in casa’ anche noi) basta isolarlo e non succede niente. In altri sport fanno molto più ‘branco’ che gruppo: da noi invece è esattamente il contrario. Si va al palazzetto per divertirsi, per passare due ore senza pensieri. È un altro modo di tifare. È cambiato molto negli anni: sicuramente si è evoluto, e i social network hanno modificato molto il pensiero generale. Sei sempre sotto gli occhi di tutti, ogni cosa che fai, sia la squadra che i tifosi. Questo fa parte del gioco moderno“. Foto Modena Volley Come avete vissuto il periodo della pandemia? “Modena Volley è molto attiva sui social e quindi siamo sempre informati su tutto quello che succede. Due anni a guardare la partita in TV, tra l’altro con un servizio streaming non proprio ottimo, non è stato assolutamente facile. Più che altro perché si perde la collettività: ognuno tifa da casa propria, ma non è la stessa cosa. Hanno fatto anche l’esperimento l’anno scorso, di far fare il tifo su Zoom durante la Coppa Italia, proiettando i tifosi che ovviamente da casa guardavano la partita! Ce l’ho ancora in mente perché sono rimasta traumatizzata (ride, n.d.r.)… è stato un po’ aberrante! Capisco che ci abbiano provato, però vivere la partita da casa non è viverla al palazzetto. Ti manca il partecipare attivamente alla squadra e al gioco. Dopo la partita si va a mangiare la pizza, ci si scambia una chiacchera prima… al palazzetto c’è un ambiente familiare, un gruppo di amici, che purtroppo da casa manca. Noi, come tifoseria, facciamo spesso la differenza, e viverla da casa è stata veramente dura! Certo, non si poteva fare diversamente, ma avrebbero sicuramente potuto aprire un po’ prima. Ad esempio, rispetto al calcio, ma anche cinema e teatri (dove magari al buio non si vede se si indossa la mascherina o meno), siamo arrivati sempre un po’ in ritardo. Quando gli altri erano arrivati ad una capienza più alta, noi ancora eravamo al 35%“. Foto Modena Volley Ci sono altri problemi, al di là dell’emergenza? Ci sono rischi di disaffezione alla pallavolo? “Sul piano nazionale la pallavolo, secondo me, sta facendo un po’ fatica: nonostante le vittorie agli Europei, sia maschili che femminili, l’attenzione resiste nelle realtà più piccole, dove c’è più seguito, mentre nelle metropoli negli anni si è visto un minore coinvolgimento. C’è stata qualche grande città che sporadicamente ha avuto qualche momento di gloria, ma è durato piuttosto poco. Anche a Milano, nonostante vada bene, con il quinto posto di quest’anno, nel palazzetto non c’è una tifoseria numerosa. Le squadre fanno anche più fatica a rimanere a livelli alti, a mantenere standard elevati: chi è abituato ad andare al palazzetto per veder vincere, se non vinci purtroppo non viene più, soprattutto se non sei una realtà abituata ad andarci sempre. Sarà dura uscire dalla pandemia senza strascichi, soprattutto dal punto di vista economico, per garantire certi standard a cui il pubblico è abituato. Noi siamo andati a vedere Modena anche quando era veramente triste, ad esempio quando si perdeva sempre 3-0 e non ci si qualificava per i playoff; ma in generale sai che, se vuoi avere un riscontro dal punto di vista del pubblico, devi dare anche una squadra adeguata“. 1° PUNTATA – I Sirmaniaci2° PUNTATA – Amici delle Farfalle (continua) LEGGI TUTTO

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    Stefania Sansonna è diventata mamma: “Adesso ho vinto tutto!”

    Di Redazione È arrivato il momento del lieto evento per Stefania Sansonna: l’ex libero di Novara, che a inizio stagione aveva annunciato l’addio per dedicarsi alla maternità, venerdì 25 marzo ha dato alla luce il piccolo Alessandro. L’annuncio in un post Instagram, in cui la giocatrice scrive: “Adesso ho vinto tutto! Grazie a mio marito Alessio, a Chiara e Andrea figli nel cuore, al mio piccolo Alessandro per avermi scelta come mamma. L’amore si moltiplica e non divide mai“. Innumerevoli i messaggi di congratulazioni da tutto il mondo del volley, partendo dalla Lega Pallavolo Serie A Femminile per arrivare alle compagne di squadra che hanno affiancato Stefania nella sua lunga carriera, come Martina Guiggi, Nadia Centoni, Valentina Diouf, Giulia Leonardi, Laura Partenio e tante altre. Congratulazioni e auguri a cui si unisce naturalmente anche la redazione di Volley NEWS! (fonte: Instagram Stefania Sansonna) LEGGI TUTTO

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    Lega Pallavolo Serie A Femminile, in viaggio verso l’Ucraina con beni di prima necessità

    Di Redazione La Lega Pallavolo Serie A Femminile ha deciso di scendere in campo per fornire un aiuto concreto alla popolazione ucraina nell’emergenza che sta affrontando. Martedì 29 marzo, una carovana di pullmini partirà da Gemona del Friuli e viaggerà in direzione Medyka (Polonia), portando un carico di medicinali e beni di prima necessità e fornendo al ritorno un passaggio verso l’Italia ad alcune persone in uscita dall’Ucraina. La spedizione, promossa e condotta dalla stessa Lega, vedrà la partecipazione di diverse società consorziate, da Casalmaggiore a Roma, da Sant’Elia a Sassuolo fino a Scandicci e Talmassons. I club hanno messo a disposizione sia mezzi che autisti per l’iniziativa, impegnandosi anche nel trovare una sistemazione nelle rispettive città ai profughi in arrivo. L’Anthea Vicenza, infine, si è occupata della copertura assicurativa dell’intero viaggio. Chiunque ne abbia voglia e possibilità può partecipare alla raccolta di beni (scatolame, lunga scadenza, latte in polvere, assorbenti, pannolini, prodotti d’igiene) e medicinali (sciroppi per la tosse, tachipirina, sacche per il sangue), che si svolgerà nei seguenti punti di raccolta: ROMA – Biglietteria del Palazzetto dello Sport di Roma Eur – Piazzale Pier Luigi Nervi, 1 – Domenica 27 marzo tra le ore 16.00 e le ore 17.00CASALMAGGIORE – Sede della VBC Trasporti Pesanti Casalmaggiore – Strada Baslenga, Casalmaggiore (CR) TALMASSONS – Sede del Comune di Talmassons – Via Tomadini, 15 – Lunedì 28 marzo  (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Stroncato da un infarto a 37 anni Luca Polvara, allenatore della San Vito Civate

    Di Redazione Lutto nel mondo del volley, è scomparso a soli 37 anni Luca Polvara, allenatore della San Vito Volley di Civate. Come riportato da La Provincia di Lecco, la causa del decesso è stata un infarto, occorso sabato verso l’ora di pranzo, nonostante Polvara fosse in perfetta forma fisica. I sanitari hanno tentato per 70 minuti di rianimarlo e poi lo hanno trasportato all’ospedale San Gerardo Di Monza dove hanno cercato di far riprendere le funzioni del cuore tramite la circolazione esterna, ma Luca non ha mai ripreso conoscenza e martedì mattina è stata dichiarata la morte cerebrale. Nato a Lecco e vissuto a Castello, lascia la compagna Fabiola, l’amore di una vita, e i figli Joele di tre anni e Noah di appena quattro mesi. Da sempre impegnato nello sport, aveva giocato nella San Vito volley di Civate e poi allenato i ragazzi della squadra. Nel suo ultimo slancio di altruismo i suoi organi sono stati espiantati. Ai funerali, tenutisi oggi nella Chiesa Parrocchiale di Civate, lo hanno salutato per l’ultima volta almeno duecento persone tra famigliari, amici e conoscenti, tra cui anche Cristina Chirichella, giocatrice dell’Igor Volley Novara e della Nazionale azzurra. (fonte: La Provincia di Lecco) LEGGI TUTTO

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    Mikaela Foecke diventa mamma: è nata la piccola Adalyn Jean

    Di Redazione I tifosi del Bisonte Firenze la ricordano ancora con grande affetto, benché il divorzio non sia stato dei più amichevoli: nell’estate del 2020 Mikaela Foecke, confermatissima dopo l’ottima annata d’esordio, “abbandonò” a un passo dall’inizio della stagione la squadra toscana, e poco più tardi comunicò la sua intenzione di appendere le ginocchiere al chiodo dopo una sola stagione da professionista (complice anche lo scoppio della pandemia). Adesso la vita della schiacciatrice statunitense è lontana dal volley, il suo cognome è diventato Richter (quello del marito) e, soprattutto, nella sua vita c’è un’altra piacevole novità: la nascita della piccola Adalyn Jean. Foecke ha pubblicato ieri la foto della nuova nata su Instagram e subito sono fioccati i messaggi da parte di ex compagne di squadra come Sarah Fahr, Chiaka Ogbogu, Jordan Larson e molte altre. Anche la redazione di Volley NEWS si unisce alle congratulazioni! (fonte: Instagram Mikaela Richter) LEGGI TUTTO

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    10 anni senza Vigor Bovolenta. La forza di Federica: “Schiaccia forte e senza paura”

    Di Redazione Sono passati dieci anni dalla prematura scomparsa dell’atleta e campione Vigor Bovolenta, avvenuta sul campo di gioco a seguito di un arresto cardiaco. Il 24 marzo 2012 si è aperto un vuoto doloroso nel mondo della pallavolo, che la moglie Federica Lisi ha provato a colmare muovendo le coscienze sulla necessità di strumenti salvavita, quali il defibrillatore, sui campi da gioco. “Mi sono battuta in questi anni per spiegare, attraverso l’associazione Progetto Vita, un’opera teatrale ed un libro, l’importanza del massaggio cardiaco e dell’avere un defibrillatore negli stadi e nelle palestre. Devi lottare per far sì che queste tragedie non possano ricapitare” racconta nell’articolo odierno del Giornale. E di tragedie, fortunatamente, ne sono state evitate nel corso di questi 10 anni. Come l’episodio analogo occorso al calciatore Christian Eriksen, durante il match valevole per gli Europei 2020 tra la sua Danimarca e la Finlandia. O quello più recente, un paio di giorni fa, al ciclista italiano Sonny Colbrelli. La tempestività, la preparazione dello staff medico e la presenza dei giusti dispositivi hanno permesso di evitare altre tragedie analoghe alla scomparsa del “Gigante del Polesine” Bovolenta. Un’incredibile forza, quella di Federica Lisi. Trovatasi a crescere cinque figli, al tempo troppo piccoli per capire cosa fosse successo, e a mantenere sempre vivo il ricordo di quel padre, quel pallavolista, quell’amico, andato via troppo presto ma mai dimenticato. “Ricordo quando i suoi compagni di Nazionale sono saliti sul podio olimpico di Londra con la maglia numero 16: quel gesto mi ha riempito il cuore di gioia. Se lasci un segno nell’ambiente a livello umano come ha fatto Bovo, allora hai vinto la medaglia più bella del mondo”. Ora nella famiglia Bovolenta-Lisi sta emergendo un altro campione, che segue le orme del padre. Si tratta di Alessandro Bovolenta, che ha esordito di recente in Superlega con la Consar Ravenna: “È successo tutto all’improvviso, ma “Ale” è entrato in campo sorridendo e divertendosi. L’anno scorso ha partecipato al Mondiale under 19 con la Nazionale: si è aperto l’uovo ed è uscito il piccolo Ale che sta percorrendo la strada che ha sempre voluto”. Quando Vigor è scomparso, Alessandro aveva 8 anni e, un mese dopo in occasione del “Bovo Day” scese in campo indossando la divisa del padre. Un filo sottile che ha portato il giovane di casa Bovolenta fino alla Superlega e che si è manifestato a 11 anni, quando a Federica ha confessato: “Mamma, ho avuto la chiamata della pallavolo”. Ma il cognome sulle spalle non gli pesa, anzi è una protezione che Ale sente, un qualcosa che ti fa saltare più in alto. Il nostro motto è: schiaccia forte e senza paura” chiosa Federica. LEGGI TUTTO

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    Imoco e lo sponsor DHL in campo a favore dell’associazione trevigiana ADVAR

    Di Redazione Mercoledì 23 marzo, in occasione del recupero di campionato al Palaverde tra Prosecco Imoco Volley e Volley Bergamo, andrà in scena una bella iniziativa benefica ideata da DHL Express Italy, sponsor delle Pantere, che ha voluto dedicare questa giornata speciale ad ADVAR, associazione che da tempo è entrata nel cuore dei trevigiani per la sua fondamentale attività di aiuto ai pazienti e alle famiglie nel momento più difficile grazie all’assistenza domiciliare e nell’Hospice Casa dei Gelsi. DHL e Imoco Volley hanno unito le forze per aiutare ADVAR nella settimana precedente alla partita con l’asta delle maglie delle giocatrici azzurre delle Pantere (DHL è anche partner della Nazionale) e con la speciale donazione che farà DHL di un euro per ciascuno spettatore presente mercoledì sera al Palaverde. La donazione sosterràl’ADVAR nella realizzazione del Progetto Scuola, portato avanti dal gruppo “Rimanere Insieme”, che ha l’obiettivo di sostenere, attraverso la comunità scolastica, i bambini e gli adolescenti che hanno subito la perdita di una persona cara: un familiare, un amico, un compagno. In collaborazione con i genitori e gli insegnanti, l’equipe dell’ADVAR, composta da professionisti psicologi e counsellors, coadiuvati da volontari, aiuta i ragazzi ed i bambini a comprendere quanto accaduto, ad esprimere le loro emozioni in uno spazio che li rassicura e li accompagna ad aprirsi con gli adulti ed i coetanei. Questo avviene anche tramite laboratori espressivi e percorsi di gruppo, per favorire l’ascolto e creare una rete di sostegno tra di loro. Anna Mancini, Presidente dell’ADVAR, così si rivolge a DHL Express Italy ed alla squadra gialloblù: “A nome di tutta l’ADVAR ringrazio sentitamente DHL Express Italy, che con questa iniziativa ha dimostrato di credere con profonda convinzione nei nostri progetti a sostegno della DIGNITA’ della VITA, coinvolgendo l’intera squadra. Il mio ringraziamento si estende quindi alle giocatrici, che hanno contribuito a rendere fattibile le iniziative proposte nel nostro territorio”. Piero Garbellotto, presidente di Imoco Volley: “Storicamente Imoco Volley è attenta al territorio e alle attività di beneficenza con numerose associazioni e abbiamo accolto con grande entusiasmo la proposta del nostro sponsor DHL di dedicare questa giornata all’ADVAR, un ente che ha fatto tantissimo per le famiglie del nostro territorio. Siamo onorati di poter aiutare ADVAR insieme a DHL e dobbiamo solo ringraziare lala generosità di chi ha partecipato alle nostre aste on line e presenzierà alla partita di mercoledì.”   (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO