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    Roma Volley: “Spirito Libero” nuova rubrica curata da Ilaria Spirito

    Foto Ufficio stampa Roma Volley Club Femminile

    Di Redazione
    Spirito Libero è la nuova rubrica curata da Ilaria Spirito sulla pagina Facebook Roma Volley Club Femminile, da ieri è on line il numero ZERO.
    Charlie non parlerà di volley, ma di una delle sue grandi passioni extra-taraflex, il calcio. Come atleta impegnata ai massimi livelli in un altro sport commenterà, ogni giovedì, con competenza, la settimana calcistica, analizzando la serie A italiana, il calcio estero e le coppe.
    Ilaria, che ha praticato calcio da bambina,  dimostrando anche un grande talento, pur decantandosi finalmente per la pallavolo , ha mantenuto una grande passione calcistica.
    Una rubrica divertente e curiosa, con il libero dell’Acqua & Sapone Roma Volley Club che si cimenterà in una nuova esperienza, interagendo anche con i follower de #lasquadradiroma, oltre che con gli sportivi appassionati di calcio e volley, che commenteranno i suoi interventi.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    L’Allianz Cloud apre a 700 spettatori

    Di Redazione
    L’Ordinanza della Regione Lombardia n. 610 del 19/09/20, valida dal 19 settembre fino al 15 ottobre 2020, ha autorizzato la presenza del pubblico durante gli eventi e le competizioni sportive, ivi compresi quelli riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali, di ogni disciplina, all’interno di impianti sia all’aperto che al chiuso, limitatamente a quei settori nei quali sia possibile assicurare posti a sedere da assegnare ai singoli spettatori per l’intera durata dell’evento e nel rispetto delle misure previste dall’allegato 1 della presente Ordinanza.
    Per questo motivo, secondo quanto esplicitato all’allegato 1 delle predetta Ordinanza, il numero massimo di spettatori è determinato in misura non superiore a 700 negli impianti al chiuso.
    Chi ha già acquistato l’abbonamento stagione “Una Sola Fede: Milano” avrà diritto al proprio posto nel settore acquistato. Solo con l’abbonamento stagionale il posto all’Allianz Cloud nei 700 fino ad ora disponibili è sempre assicurato!
    L’acquisto dei singoli biglietti, disponibili per ogni match, dovrà essere preferenzialmente effettuato on line sul sito www.midaticket.it.
    Il titolo di accesso sarà nominale in relazione al singolo fruitore del posto assegnato (con obbligo per ogni acquirente di comunicazione dei dati anagrafici, recapiti telefonici ed eventuali e-mail di ogni singolo utilizzatore) con assegnazione preventiva del posto a sedere numerato. I posti saranno assegnati nel rispetto del distanziamento tra persone sia laterale che frontale.
    Anche gli accrediti emessi a favore di categorie specifiche (stampa, disabili, sponsor, etc.) saranno gestiti nominalmente.
    Al fine di garantire il rispetto delle norme di sicurezza e tutelare la salute di ogni utente all’interno dell’Allianz Cloud, Allianz Powervolley Milano ha previsto alcune regole necessarie da rispettare all’interno dell’impianto, facendo appello al senso di responsabilità di ogni spettatore.
    Il personale presente all’Allianz Cloud preposto al controllo verificherà la temperatura corporea di ogni spettatore e garantirà il rispetto delle misure di prevenzione, tra cui il mantenimento del distanziamento interpersonale e l’utilizzo della mascherina fin dalla fase d’ingresso, che sarà indossata per tutta la durata dell’evento fino all’uscita dall’impianto.
    Si invitano pertanto gli spettatori a consultare le norme di accesso all’impianto Allianz Cloud.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    CT Akranis: l’ex presidente Scibetta si difende e attacca la Fipav

    Di Redazione
    Quasi un anno fa, a ottobre 2019, fu sospeso dall’attività federale insieme a gran parte del suo Consiglio, per varie irregolarità amministrative e tecniche. A luglio di quest’anno la sospensione di 18 mesi, ridotta a 16 in appello, è stata confermata dal Collegio di Garanzia del CONI, che ha ritenuto il ricorso inammissibile. Ma Massimo Calogero Scibetta, ex presidente del CT Akranis della Fipav (nato dall’unione di Agrigento e Caltanissetta), non ci sta e si difende dalle accuse con una lettera aperta.
    “Devo pensare – scrive Scibetta – che la mia sentenza è stato un atto politico a danno mio e dei miei consiglieri. Il nostro Comitato viveva di energia propria, con una provvista economica accantonata di circa 32mila euro; mi sono fidato di persone che rappresentano la Fipav nazionale con ingenuità e superficialità“. E l’ex dirigente aggiunge: “Il procedimento è stato caratterizzato da una singolare violazione del diritto di difesa, in quanto il Procuratore Federale non ha mai voluto sentire le ragioni dell’indagato nel corso delle indagini, rifiutando un rinvio del mio eventuale appuntamento, giustificato dalle mie condizioni di grave cardiopatia. La risposta è stata che non c’erano i tempi, il che ha mortificato e leso i miei diritti di difesa e condotto ad una decisione ingiusta, tra l’altro del tutto abnorme rispetto a decisioni dei medesimi tribunali che, in fattispecie assai più gravi, hanno emesso pene decisamente più lievi“.
    Ma Scibetta non si limita a questo, e in un altro documento attacca direttamente la Fipav Sicilia per una vicenda legata ai crediti non riscossi nei confronti del Comitato Territoriale di Palermo: “Una questione che oggi è diventata una farsa, che non rispetta e non tiene conto dell’onorabilità del nostro movimento sportivo, in primis di tutte quelle associazioni sportive che operano nel rispetto delle regole e che, in questo periodo di forzata inattività, stanno sostenendo enormi sacrifici per le perdite economiche, con il rischio reale di chiusura definitiva delle loro attività a causa dell’epidemia di Covid-19“.
    Nella sua lettera, Scibetta spiega che nel corso dell’ultima assemblea regionale dello scorso 7 settembre “il consigliere Mammana ha fatto rilevare la questione del debito contratto dal CT di Palermo nei confronti del CR Sicilia, pari a circa 10mila euro per affitti sede non pagati, evidenziando il fatto che ancora oggi non si sa se il Comitato di Palermo abbia restituito questa cifra. Le condizioni furono indicate con un piano di rientro proposto dal presidente Mormino, abbastanza generoso, accompagnato da una accettazione generosa del Consiglio Regionale, tutto questo a gennaio del 2020 con lettere ufficiale e protocollata“. La discussione però, conclude il dirigente, “si dilegua nel nulla e si decide di fare un’ennesima lettera di richiamo come proposto dal consigliere nazionale Anzalone“.
    “Il vero scandalo di tutto – continua la lettera – sta nel fatto che questo debito è in essere da diversi anni ed è aumentato notevolmente con le mensilità di affitto sia della vecchia che della nuova sede del CR Sicilia, dove oggi è domiciliato il comitato territoriale di Palermo. Naturalmente tutto succede sotto la supervisione del consigliere nazionale (Davide Anzalone, a oggi anche commissario straordinario del CT Akranis, n.d.r.), che come minimo deve vigilare e non permettere situazioni di questo genere, anche nel rispetto degli altri comitati siciliani che non beneficiano di questo generoso contributo“.
    “Ulteriore beffa – prosegue Scibetta – è che gli attori principali di questa triste sceneggiata sono gli stessi che con tanta attenzione e premura inviano le lettere di recupero credito alle società sportive che sono indietro con i versamenti alla Federazione, pena blocco, squalifica o esclusione dai campionati. La battuta preferita del consigliere nazionale è ‘le regole esistono per essere rispettate’… eccetto per il presidente del Comitato di Palermo, che beneficia di un credito e tolleranza particolare, e per sentito dire è candidato ad occupare future cariche prestigiose all’interno del CR Sicilia“.
    “Inoltre voglio ancora ricordare – conclude l’ex presidente – che gli altri Comitati Territoriali sono in difficoltà economica, ma si pagano i loro affitti e le spese generali di funzionamento sede e non sono unti da tanta generosità. Ma la vera sorpresa la realizzano i consiglieri regionali che, eletti e proposti dai loro territori di appartenenza, come d’incanto alla fine della riunione di consiglio hanno ritenuto giusto e doveroso approvare il bilancio semestrale e lasciare tutto come prima, in attesa che un generoso contributo economico a saldo del debito cada dal cielo“.
    Ricordiamo che già negli anni passati la Fipav Sicilia era salita agli onori delle cronache per la sospensione dell’ex presidente Antonio Lotronto e dell’ex revisore dei Conti Paolo Bitto, quest’ultimo colpito da un’azione disciplinare proprio per aver denunciato ammanchi in bilancio e presunti rimborsi irregolari da parte del Comitato Regionale. LEGGI TUTTO

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    Palazzetti verso la riapertura in tutta Italia? Si decide la prossima settimana

    Di Redazione
    La pallavolo ha riabbracciato i suoi tifosi, ma per il momento ancora “a macchia di leopardo”. Diverse squadre hanno già potuto riaprire (molto parzialmente) le porte dei propri palazzetti, altre lo faranno nel weekend: questo perché la decisione di consentire l’accesso del pubblico è legata alle ordinanze delle singole Regioni, mentre il Governo per ora mantiene la linea della chiusura. Quella di oggi, però, potrebbe essere una giornata importante nell’evoluzione della vicenda: la Conferenza Stato-Regioni presenterà infatti all’esecutivo un documento in cui dovrebbe essere proposta la riapertura fino a un massimo del 25% della capienza degli impianti, linea sposata anche dalla Lega Pallavolo Serie A.
    Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora si è già esposto pubblicamente a favore di questa richiesta, ma per portarla avanti deve convincere il collega della Salute, Roberto Speranza, e soprattutto il Comitato Tecnico-Scientifico, il cui parere sembrerebbe orientarsi in senso contrario. In ogni caso, a quanto si apprende, il ministro spinge perché una decisione possa essere presa già la prossima settimana, anticipando quindi il DPCM previsto per il prossimo 7 ottobre in modo da poter riaprire al pubblico (in caso di approvazione) già dal weekend del 3-4 ottobre. Nel frattempo, si continua a navigare a vista con regole diverse da regione a regione. LEGGI TUTTO

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    Alessandra Marzari all’inaugurazione del museo PART di Rimini

    Di Redazione
    Ha partecipato anche Alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley, alla cerimonia del taglio del nastro del museo PART – Palazzi d’Arte Rimini, tenutasi questa mattina alla presenza del presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, del sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, e della cofondatrice della Fondazione San Patrignano, Letizia Moratti.
    Il PART nasce dalla riqualificazione di due edifici storici della città romagnola, il Palazzo dell’Arengo e il Palazzo del Podestà, e ospiterà in modo permanente la raccolta di circa 70 opere d’arte contemporanea donate da artisti, collezionisti e galleristi alla Fondazione San Patrignano, legata alla Comunità che da anni è partner della società monzese e di cui Marzari è Ambasciatrice.
    In occasione dell’inaugurazione, il museo resterà aperto gratuitamente al pubblico fino a domenica 27 settembre e saranno organizzati speciali itinerari alla scoperta degli altri siti museali cittadini.
    (fonte: NewsRimini, RiminiToday) LEGGI TUTTO

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    Storie di Volley: Debbie Green Vargas, da schiacciatrice tascabile a regista geniale

    Di Stefano Benzi
    Quando la pallavolo non era ancora uno sport che teneva in grande considerazione standard fisici di un certo rilievo e il libero non era minimamente tenuto in considerazione da chi stava studiando l’evoluzione del gioco, una ragazzina di 12 anni, magra e gracilissima ma con un’impressionante potenza di salto, si presenta a una selezione per la squadra di pallavolo della sua scuola. La ragazzina si chiama Deborah Green: ha due gambe sottili sottili e un po’ storte e il suo primo allenatore la definisce “una molla impazzita”.
    Ha una storia molto particolare: è nata in Corea del Sud. Suo padre fa parte delle forze della Nato che resteranno a presidiare il paese per molti anni durante la crisi internazionale del 38esimo parallelo. Originario del Tennessee ,il maggiore Green rimane in Asia per diversi anni. Poi si innamora della cameriera della tavola calda dove era solito pranzare quasi tutti i giorni. Si sposano nel 1958 e nasce la piccola Deborah, figlia unica di una famiglia atipica, che in pochi anni respira l’aria cosmopolita della base militare del padre imparando a parlare non solo coreano, ma anche giapponese, inglese e un po’ di spagnolo.
    Quando Deborah è ancora piccolissima, tutta la famiglia si trasferisce negli Stati Uniti, in California. Deborah, in un paese che non ha ancora completamente superato la sua avversità per le etnie asiatiche dopo la Seconda Guerra Mondiale, cresce con qualche disagio in una scuola dove essere americani e bianchi ha ancora una certa importanza. Le vacanze sono sempre alla Hawaai: e qui Deborah fa amicizia con la pallavolo. Un colpo di fulmine. La ragazzina ha un talento incredibile nella gestione dello spazio e atleticamente è un fenomeno: salta come un grillo, arriva ovunque, non ha paura di niente.
    Foto Half-Korean.com
    A dodici anni il primo impatto con una palestra: il suo primo allenatore la prova come universale, all’epoca si chiavano così i giocatori che si alternavano tra attacco e difesa, con pochi schemi e molto senso di improvvisazione. Poi, improvvisamente, la folgorazione: Debbie si trova a dover palleggiare “…e ho avuto la sensazione che si trattasse di una magia – aveva raccontato la sua allenatrice di allora in un documentario – aveva un talento incredibile, innato per andare incontro a qualsiasi traiettoria, anche la più sporca, per trasformarla in un appoggio perfetto”.
    La schiacciatrice tascabile, strepitosa in ricezione, comincia ad allenarsi per diventare palleggiatrice. Si allena per mesi e mesi arrivando ad alzare una frequenza di palloni impressionanti, anche venticinque al minuto. E finito l’allenamento Deborah rinforza le sottilissime leve con tappeti elastici e salti da fermo. In due anni rimane piccola, mingherlina, ma con due braccia fatate e due mani d’oro. Il papà, di fronte a giocatrici che si affacciano alle high school con un fisico da fenomeni, le racconta di un giocatore di football, Mercury Morris, running back di velocità formidabile che arrivava a malapena all’1.75: un nano per gli standard del suo sport. È l’esempio del quale Debbie ha bisogno.
    Perché nonostante tanti allenamenti Debbie rimane piccola, anche se cresce enormemente sotto l’aspetto del temperamento e della forza agonistica: diventa una leader. A soli sedici anni è capitano della sua rappresentativa scolastica, viene selezionata per la rappresentativa nazionale e vive il suo riscatto. Una ragazza che ha sempre vissuto le sue radici con un certo disagio diventa un punto di riferimento nazionale.
    La pallavolo sta cambiando: nessuno guarda alla potenza dell’opposto, o alle statistiche: tutto ruota attorno alla personalità dell’alzatore. Debbie si allena sei ore al giorno per diventare la migliore alzatrice possibile: salta più delle sue schiacciatrici e si inventa schemi e soluzioni a ogni partita. Talmente tanti che il tecnico della sua squadra universitaria a un certo punto le chiede di ridurre le potenziali azioni offensive a non più di cinque moduli, perché le compagne non riuscivano a reggere il suo ritmo.

    È tra le prime giocatrici a capire che il servizio è un’arma: a forza di tentativi perfeziona il suo jump set battendo ogni anno il record di ace. Vince due titoli USC, chiude la stagione 1977 con le USC Trojans dominando il titolo AIAW con 38 vittorie e appena 7 set persi. La sua efficacia al servizio è del 94%, gli ace sono non meno di quattro a partita, almeno uno a set. Arriva la nazionale: quando nel 1980 gli USA boicottano i giochi di Mosca Debbie non si dà pace. Piange a dirotto per due giorni e due notti. E decide di lasciare la pallavolo. Ma al terzo giorno è in palestra, si allena da sola per sette ore di fila fino a quando il custode della palestra non le dice “vattene a casa, Debbie”.
    Appuntamento rinviato al 1984 a Los Angeles: gli Stati Uniti sono d’argento, solo nel 2008 la nazionale americana riuscirà a fare altrettanto. Le americane perdono solo dalla Cina di Lang Ping. Una beffa: la squadra cinese viene battuta 3-1 nel girone eliminatorio ma domina la finalissima, 3-0. Nel 1988 le Olimpiadi sono a Seul. Debbie sarebbe la testimonial perfetta… ma il nuovo CT dice che “è poco versatile” e la lascia a casa. Debbie, che nel frattempo ha sposato Joseph Vargas, monumentale atleta della nazionale statunitense di pallanuoto, decide che è il momento giusto per allargare la famiglia. Nasce Nicole, la sua prima figlia. E comincia a pensare che giocare non sia poi l’unica cosa da inseguire con ostinazione. Arriva anche Dana e la pallavolo non è più l’unica cosa che conta.
    Foto Half-Korean.com
    Rifiutando qualsiasi corte da parte di club europei e asiatici, i giapponesi erano pronti a pagarle oro una stagione da allenatrice, Debbie Green mette su casa a Santa Barbara. Si iscrive all’università a Long Beach, facoltà di psicologia e comunicazione, si laurea e allena mattina, pomeriggio e sera guidando per 23 anni il programma di volley del suo ateneo. Vince quattro titoli nazionali e si ritira nel 2009 proprio quando sua figlia Nicole entra a far parte del programma della squadra nazionale. E qui c’è un episodio che merita di essere citato, anche se sfocia nella leggenda…
    Accompagnando la figlia a un camp a Colorado Springs, il CT Hugh McCutcheon le chiede se abbia voglia di dare una mano, se voglia entrare nel programma come consulente. Ma Debbie, che dimostra la metà dei suoi anni e continua ad allenarsi come una ragazzina, gli risponde che non ha più voglia di passare in palestra otto ore al giorno per sei giorni la settimana. McCutcheon deve rassegnarsi, ma si toglie una soddisfazione: le appoggia una palla per vedere il suo tocco, quello che i commentatori americani avevano definito il suo “magic flow”. Debbie, schiena al tecnico, si gira di scatto, si porta sotto la palla e alza un pallone perfetto, che sembra dipinto.
    A palla ferma, si dice che il CT le abbia chiesto se non avesse voglia di giocare ancora un po’… LEGGI TUTTO

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    La Provincia di Brescia apre le palestre, ma l’ultimo ok spetta alle scuole

    Di Redazione
    Si sblocca, almeno in parte, la situazione della disponibilità delle palestre scolastiche a Brescia e dintorni: dopo il successo di una petizione online e la presa di posizione della Fipav, ieri la Provincia di Brescia ha approvato, con decreto del Presidente, l’apertura delle palestre di sua proprietà in orario extrascolastico, vincolandola al rispetto di una serie di disposizioni contenute nell’apposito protocollo di sicurezza. Il decreto consente anche di disputare gare e competizioni sportive. Per le società bresciane resta comunque una vittoria parziale: l’ultimo ok spetta infatti ai dirigenti scolastici dei singoli istituti, il cui parere sarà vincolante.
    “Il protocollo – spiega il consigliere provinciale delegato all’Istruzione, Filippo Ferrari – è frutto di un lavoro sinergico importante – che da una parte vuole valorizzare la pratica sportiva, tutelando quindi gli atleti e tutte le realtà e le associazioni coinvolte, e dall’altro vuole garantire la sicurezza e la salute degli utenti, tenendo conto del buon avvio dell’anno scolastico, che non ha determinato problemi in merito alla gestione degli spazi. Il Protocollo di Sicurezza sarà ora inviato ai comuni bresciani per una massima condivisione”.
    (fonte: Provincia.brescia.it) LEGGI TUTTO

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    Al via le prevendite per Padova – Trento. 700 posti disponibili

    (foto Alessandra Lazzarotto)

    Di Redazione
    Al via le prevendite per la prima sfida di Regular Season tra Kioene Padova e Itas Trentino. A partire dalle ore 10.00 di oggi, nella sezione Biglietteria del sito www.pallavolopadova.com è possibile acquistare i tagliandi per la sfida che si giocherà domenica 27 settembre alle ore 18.00 alla Kioene Arena.
    La capienza della Kioene Arena per questa partita sarà di 700 posti. La vendita dei biglietti per la partita in questione avverrà esclusivamente on-line sul portale Viva Ticket e sarà possibile acquistare i biglietti sino a 30 minuti prima dell’inizio del match.
    Si ricorda che, in osservanza delle normative vigenti, il giorno della partita la biglietteria della Kioene Arena rimarrà chiusa. Per accedere all’impianto sarà obbligatorio stampare ed esibire il biglietto acquistato on-line, oltre all’autocertificazione compilata e firmata. L’autocertificazione si può scaricare sempre dalla sezione Biglietteria di www.pallavolopadova.com, all’interno della quale si trova inoltre il regolamento di accesso alla Kioene Arena.
    Due le tipologie di biglietti: gradinata intero numerata (2° anello) al prezzo di 20 Euro e tribuna numerata (1° anello) al prezzo di 25 Euro.
    Ogni biglietto sarà nominativo e riporterà nome e cognome dell’acquirente. L’assegnazione del posto numerato dovrà essere tassativamente rispettata. Domenica 27 settembre, per i tifosi muniti di biglietto e dell’autocertificazione, l’accesso alla Kioene Arena sarà possibile a partire dalle ore 16.30.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO