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    Palazzetti verso la riapertura in tutta Italia? Si decide la prossima settimana

    Di Redazione
    La pallavolo ha riabbracciato i suoi tifosi, ma per il momento ancora “a macchia di leopardo”. Diverse squadre hanno già potuto riaprire (molto parzialmente) le porte dei propri palazzetti, altre lo faranno nel weekend: questo perché la decisione di consentire l’accesso del pubblico è legata alle ordinanze delle singole Regioni, mentre il Governo per ora mantiene la linea della chiusura. Quella di oggi, però, potrebbe essere una giornata importante nell’evoluzione della vicenda: la Conferenza Stato-Regioni presenterà infatti all’esecutivo un documento in cui dovrebbe essere proposta la riapertura fino a un massimo del 25% della capienza degli impianti, linea sposata anche dalla Lega Pallavolo Serie A.
    Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora si è già esposto pubblicamente a favore di questa richiesta, ma per portarla avanti deve convincere il collega della Salute, Roberto Speranza, e soprattutto il Comitato Tecnico-Scientifico, il cui parere sembrerebbe orientarsi in senso contrario. In ogni caso, a quanto si apprende, il ministro spinge perché una decisione possa essere presa già la prossima settimana, anticipando quindi il DPCM previsto per il prossimo 7 ottobre in modo da poter riaprire al pubblico (in caso di approvazione) già dal weekend del 3-4 ottobre. Nel frattempo, si continua a navigare a vista con regole diverse da regione a regione. LEGGI TUTTO

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    Alessandra Marzari all’inaugurazione del museo PART di Rimini

    Di Redazione
    Ha partecipato anche Alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley, alla cerimonia del taglio del nastro del museo PART – Palazzi d’Arte Rimini, tenutasi questa mattina alla presenza del presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, del sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, e della cofondatrice della Fondazione San Patrignano, Letizia Moratti.
    Il PART nasce dalla riqualificazione di due edifici storici della città romagnola, il Palazzo dell’Arengo e il Palazzo del Podestà, e ospiterà in modo permanente la raccolta di circa 70 opere d’arte contemporanea donate da artisti, collezionisti e galleristi alla Fondazione San Patrignano, legata alla Comunità che da anni è partner della società monzese e di cui Marzari è Ambasciatrice.
    In occasione dell’inaugurazione, il museo resterà aperto gratuitamente al pubblico fino a domenica 27 settembre e saranno organizzati speciali itinerari alla scoperta degli altri siti museali cittadini.
    (fonte: NewsRimini, RiminiToday) LEGGI TUTTO

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    Storie di Volley: Debbie Green Vargas, da schiacciatrice tascabile a regista geniale

    Di Stefano Benzi
    Quando la pallavolo non era ancora uno sport che teneva in grande considerazione standard fisici di un certo rilievo e il libero non era minimamente tenuto in considerazione da chi stava studiando l’evoluzione del gioco, una ragazzina di 12 anni, magra e gracilissima ma con un’impressionante potenza di salto, si presenta a una selezione per la squadra di pallavolo della sua scuola. La ragazzina si chiama Deborah Green: ha due gambe sottili sottili e un po’ storte e il suo primo allenatore la definisce “una molla impazzita”.
    Ha una storia molto particolare: è nata in Corea del Sud. Suo padre fa parte delle forze della Nato che resteranno a presidiare il paese per molti anni durante la crisi internazionale del 38esimo parallelo. Originario del Tennessee ,il maggiore Green rimane in Asia per diversi anni. Poi si innamora della cameriera della tavola calda dove era solito pranzare quasi tutti i giorni. Si sposano nel 1958 e nasce la piccola Deborah, figlia unica di una famiglia atipica, che in pochi anni respira l’aria cosmopolita della base militare del padre imparando a parlare non solo coreano, ma anche giapponese, inglese e un po’ di spagnolo.
    Quando Deborah è ancora piccolissima, tutta la famiglia si trasferisce negli Stati Uniti, in California. Deborah, in un paese che non ha ancora completamente superato la sua avversità per le etnie asiatiche dopo la Seconda Guerra Mondiale, cresce con qualche disagio in una scuola dove essere americani e bianchi ha ancora una certa importanza. Le vacanze sono sempre alla Hawaai: e qui Deborah fa amicizia con la pallavolo. Un colpo di fulmine. La ragazzina ha un talento incredibile nella gestione dello spazio e atleticamente è un fenomeno: salta come un grillo, arriva ovunque, non ha paura di niente.
    Foto Half-Korean.com
    A dodici anni il primo impatto con una palestra: il suo primo allenatore la prova come universale, all’epoca si chiavano così i giocatori che si alternavano tra attacco e difesa, con pochi schemi e molto senso di improvvisazione. Poi, improvvisamente, la folgorazione: Debbie si trova a dover palleggiare “…e ho avuto la sensazione che si trattasse di una magia – aveva raccontato la sua allenatrice di allora in un documentario – aveva un talento incredibile, innato per andare incontro a qualsiasi traiettoria, anche la più sporca, per trasformarla in un appoggio perfetto”.
    La schiacciatrice tascabile, strepitosa in ricezione, comincia ad allenarsi per diventare palleggiatrice. Si allena per mesi e mesi arrivando ad alzare una frequenza di palloni impressionanti, anche venticinque al minuto. E finito l’allenamento Deborah rinforza le sottilissime leve con tappeti elastici e salti da fermo. In due anni rimane piccola, mingherlina, ma con due braccia fatate e due mani d’oro. Il papà, di fronte a giocatrici che si affacciano alle high school con un fisico da fenomeni, le racconta di un giocatore di football, Mercury Morris, running back di velocità formidabile che arrivava a malapena all’1.75: un nano per gli standard del suo sport. È l’esempio del quale Debbie ha bisogno.
    Perché nonostante tanti allenamenti Debbie rimane piccola, anche se cresce enormemente sotto l’aspetto del temperamento e della forza agonistica: diventa una leader. A soli sedici anni è capitano della sua rappresentativa scolastica, viene selezionata per la rappresentativa nazionale e vive il suo riscatto. Una ragazza che ha sempre vissuto le sue radici con un certo disagio diventa un punto di riferimento nazionale.
    La pallavolo sta cambiando: nessuno guarda alla potenza dell’opposto, o alle statistiche: tutto ruota attorno alla personalità dell’alzatore. Debbie si allena sei ore al giorno per diventare la migliore alzatrice possibile: salta più delle sue schiacciatrici e si inventa schemi e soluzioni a ogni partita. Talmente tanti che il tecnico della sua squadra universitaria a un certo punto le chiede di ridurre le potenziali azioni offensive a non più di cinque moduli, perché le compagne non riuscivano a reggere il suo ritmo.

    È tra le prime giocatrici a capire che il servizio è un’arma: a forza di tentativi perfeziona il suo jump set battendo ogni anno il record di ace. Vince due titoli USC, chiude la stagione 1977 con le USC Trojans dominando il titolo AIAW con 38 vittorie e appena 7 set persi. La sua efficacia al servizio è del 94%, gli ace sono non meno di quattro a partita, almeno uno a set. Arriva la nazionale: quando nel 1980 gli USA boicottano i giochi di Mosca Debbie non si dà pace. Piange a dirotto per due giorni e due notti. E decide di lasciare la pallavolo. Ma al terzo giorno è in palestra, si allena da sola per sette ore di fila fino a quando il custode della palestra non le dice “vattene a casa, Debbie”.
    Appuntamento rinviato al 1984 a Los Angeles: gli Stati Uniti sono d’argento, solo nel 2008 la nazionale americana riuscirà a fare altrettanto. Le americane perdono solo dalla Cina di Lang Ping. Una beffa: la squadra cinese viene battuta 3-1 nel girone eliminatorio ma domina la finalissima, 3-0. Nel 1988 le Olimpiadi sono a Seul. Debbie sarebbe la testimonial perfetta… ma il nuovo CT dice che “è poco versatile” e la lascia a casa. Debbie, che nel frattempo ha sposato Joseph Vargas, monumentale atleta della nazionale statunitense di pallanuoto, decide che è il momento giusto per allargare la famiglia. Nasce Nicole, la sua prima figlia. E comincia a pensare che giocare non sia poi l’unica cosa da inseguire con ostinazione. Arriva anche Dana e la pallavolo non è più l’unica cosa che conta.
    Foto Half-Korean.com
    Rifiutando qualsiasi corte da parte di club europei e asiatici, i giapponesi erano pronti a pagarle oro una stagione da allenatrice, Debbie Green mette su casa a Santa Barbara. Si iscrive all’università a Long Beach, facoltà di psicologia e comunicazione, si laurea e allena mattina, pomeriggio e sera guidando per 23 anni il programma di volley del suo ateneo. Vince quattro titoli nazionali e si ritira nel 2009 proprio quando sua figlia Nicole entra a far parte del programma della squadra nazionale. E qui c’è un episodio che merita di essere citato, anche se sfocia nella leggenda…
    Accompagnando la figlia a un camp a Colorado Springs, il CT Hugh McCutcheon le chiede se abbia voglia di dare una mano, se voglia entrare nel programma come consulente. Ma Debbie, che dimostra la metà dei suoi anni e continua ad allenarsi come una ragazzina, gli risponde che non ha più voglia di passare in palestra otto ore al giorno per sei giorni la settimana. McCutcheon deve rassegnarsi, ma si toglie una soddisfazione: le appoggia una palla per vedere il suo tocco, quello che i commentatori americani avevano definito il suo “magic flow”. Debbie, schiena al tecnico, si gira di scatto, si porta sotto la palla e alza un pallone perfetto, che sembra dipinto.
    A palla ferma, si dice che il CT le abbia chiesto se non avesse voglia di giocare ancora un po’… LEGGI TUTTO

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    La Provincia di Brescia apre le palestre, ma l’ultimo ok spetta alle scuole

    Di Redazione
    Si sblocca, almeno in parte, la situazione della disponibilità delle palestre scolastiche a Brescia e dintorni: dopo il successo di una petizione online e la presa di posizione della Fipav, ieri la Provincia di Brescia ha approvato, con decreto del Presidente, l’apertura delle palestre di sua proprietà in orario extrascolastico, vincolandola al rispetto di una serie di disposizioni contenute nell’apposito protocollo di sicurezza. Il decreto consente anche di disputare gare e competizioni sportive. Per le società bresciane resta comunque una vittoria parziale: l’ultimo ok spetta infatti ai dirigenti scolastici dei singoli istituti, il cui parere sarà vincolante.
    “Il protocollo – spiega il consigliere provinciale delegato all’Istruzione, Filippo Ferrari – è frutto di un lavoro sinergico importante – che da una parte vuole valorizzare la pratica sportiva, tutelando quindi gli atleti e tutte le realtà e le associazioni coinvolte, e dall’altro vuole garantire la sicurezza e la salute degli utenti, tenendo conto del buon avvio dell’anno scolastico, che non ha determinato problemi in merito alla gestione degli spazi. Il Protocollo di Sicurezza sarà ora inviato ai comuni bresciani per una massima condivisione”.
    (fonte: Provincia.brescia.it) LEGGI TUTTO

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    Al via le prevendite per Padova – Trento. 700 posti disponibili

    (foto Alessandra Lazzarotto)

    Di Redazione
    Al via le prevendite per la prima sfida di Regular Season tra Kioene Padova e Itas Trentino. A partire dalle ore 10.00 di oggi, nella sezione Biglietteria del sito www.pallavolopadova.com è possibile acquistare i tagliandi per la sfida che si giocherà domenica 27 settembre alle ore 18.00 alla Kioene Arena.
    La capienza della Kioene Arena per questa partita sarà di 700 posti. La vendita dei biglietti per la partita in questione avverrà esclusivamente on-line sul portale Viva Ticket e sarà possibile acquistare i biglietti sino a 30 minuti prima dell’inizio del match.
    Si ricorda che, in osservanza delle normative vigenti, il giorno della partita la biglietteria della Kioene Arena rimarrà chiusa. Per accedere all’impianto sarà obbligatorio stampare ed esibire il biglietto acquistato on-line, oltre all’autocertificazione compilata e firmata. L’autocertificazione si può scaricare sempre dalla sezione Biglietteria di www.pallavolopadova.com, all’interno della quale si trova inoltre il regolamento di accesso alla Kioene Arena.
    Due le tipologie di biglietti: gradinata intero numerata (2° anello) al prezzo di 20 Euro e tribuna numerata (1° anello) al prezzo di 25 Euro.
    Ogni biglietto sarà nominativo e riporterà nome e cognome dell’acquirente. L’assegnazione del posto numerato dovrà essere tassativamente rispettata. Domenica 27 settembre, per i tifosi muniti di biglietto e dell’autocertificazione, l’accesso alla Kioene Arena sarà possibile a partire dalle ore 16.30.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Jacopo, il piccolo di casa Devetag-Parazzoli: un nuovo tifoso per Monza

    Foto Instagram Vero Volley Monza

    Di Redazione
    L’Arena di Monza apre le porte ad un nuovo “baby” tifoso: è Jacopo Parazzoli, figlio di Fabio, secondo allenatore della Saugella Monza, e Francesca Devetag, ex giocatrice del team lombardo e ora team manager del Vero Volley.
    Il piccolo, nato il 3 settembre scorso, ha fatto le sue prime presentazioni ai giocatori della squadra maschile.

    (Fonte: Instagram Vero Volley Monza) LEGGI TUTTO

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    La Lega Maschile e Federlab Italia insieme per l’esecuzione di tamponi

    Di Redazione
    La Lega Pallavolo Serie A, e Federlab Italia, tra le principali associazioni di categoria del comparto dei laboratori di analisi cliniche e dei centri poliambulatoriali privati accreditati con il SSN, hanno siglato un protocollo d’intesa per l’esecuzione di tamponi e test per la ricerca degli anticorpi contro il virus della Sars Cov2, ai tesserati dei 48 Club di SuperLega, Serie A2 e A3 aderenti del Consorzio.
    L’associazione metterà a disposizione dei team la propria rete di laboratori (oltre 2mila strutture associate presenti su tutto il territorio nazionale), così da supportare le squadre della Lega Pallavolo Serie A nella sorveglianza epidemiologica e nel monitoraggio dei casi sospetti di Covid. Un call center dedicato sarà a disposizione dei club. Quindi, a seconda dei laboratori più vicini, ci si organizzerà in base alle necessità, inviando personale specializzato direttamente nei centri sportivi o nelle sedi individuate dalle società, così da poter eseguire lo screening direttamente “a domicilio” ed in tutta sicurezza, nel pieno rispetto delle normative regionali.
    “Dopo quelli con la Lega Pro di Calcio, la Lega Nazionale Pallacanestro (LNB) e la Lega Pallavolo Serie A Femminile , sigliamo un altro importante protocollo in ambito sportivo, questa volta con il mondo della pallavolo maschile. Il tutto a conferma del ruolo sempre più centrale che la nostra associazione, intesa anche come network di aziende, sta svolgendo nel vasto panorama delle strutture poliambulatoriali italiane – spiega Gennaro Lamberti, presidente di Federlab Italia -. Grazie allo sforzo prodotto dai nostri associati, siamo pronti ad offrire tutto il supporto che occorre per garantire sicurezza certificata ai ragazzi del volley italiano con l’auspicio che presto lo sport tutto possa tornare alla normalità”, conclude Lamberti.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    A Eleonora Sartori la borsa di studio “commendator Pietro Garbellotto”

    Di Redazione
    Un riconoscimento dal sapore particolare per la giovane Eleonora Sartori. Sì perché la ragazza in questione è la figlia dello storico capo tifoso dell’Imoco Volley Conegliano “Paolone“, scomparso ad aprile per colpa del Covid-19 e la borsa di studio è intitolata al “commendator Pietro Garbellotto“, padre dell’attuale presidente delle pantere Piero.
    A riportare la notizia e a ricordare Paolone, è stata direttamente la società Garbellotto Spa sulla pagina ufficiale di Instagram.
    “Consegnata oggi la borsa di studio Comm. Pietro Garbellotto. Il premio per gli studenti meritevoli quest’anno è andato ad Eleonora Sartori, figlia del compianto Paolone, collaboratore della Garbellotto e per sempre capo ultras dell’Imoco Volley (squadra di Pallavolo di Serie A1 che sosteniamo assieme a tutto il mondo del vino).” LEGGI TUTTO