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    In Lombardia possono riprendere anche gli allenamenti di squadra

    Foto Federazione Italiana Pallavolo

    Di Redazione
    Le squadre delle categorie autorizzate in base all’ultimo DPCM (Serie C, Under 19, 17, 15 e 13) possono riprendere gli allenamenti di squadra anche in Lombardia, dove finora erano stati consentiti solo gli allenamenti individuali. Lo ha precisato oggi il Comitato Regionale della Fipav facendo riferimento all’ordinanza numero 624 emessa ieri dalla Regione, che revoca le precedenti ordinanze 620 e 623. In merito all’attività sportiva sono quindi annullate le precedenti disposizioni e valgono, anche sul territorio lombardo, le norme nazionali.
    Lo scorso 16 ottobre la Regione Lombardia aveva fermato tutte le attività dello sport dilettantistico (gare e allenamenti), inclusa la pallavolo dalla Serie C in giù, salvo poi tornare parzialmente sui suoi passi il 21 ottobre, consentendo la ripresa degli allenamenti, anche se soltanto in forma individuale.
    (fonte: Facebook Fipav Lombardia) LEGGI TUTTO

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    Roma, l’orma di Elisa Malomo: “Casa dolce casa”

    Roma Volley Club Femminile

    Di Redazione
    Dopo la prima puntata, dove si parlava del numero di maglia, ecco il secondo appuntamento di questa rubrica della società capitolina.
    “Casa dolce casa”. Quante volte, varcando la porta di ingresso della vostra abitazione, vi sarà capitato di pronunciare queste parole; al rientro da una giornata estenuante o semplicemente iniziata col piede sbagliato, magari scaraventando tutto a terra e gettandovi a capofitto su una superficie morbida a portata di mano. Quante volte avete ricercato quel senso di protezione e serenità che solo la vostra casa era in grado di darvi. Quattro mura e un tetto: un posto sicuro in cui rifugiarsi, dove recuperare le energie prima di riuscire e affrontare il mondo là fuori. Oggi più complesso che mai. La chiamiamo “casa”, come hanno iniziato a fare i latini tanti secoli fa, ma in realtà con questo nome possiamo indicare luoghi diversi, purché ci facciano sentire protetti. Un negozio a cui siamo affezionati, l’appartamento di una persona con cui siamo cresciuti, un ristorante che frequentiamo da quando abbiamo memoria oppure, per i più romantici, la nostra automobile, instancabile compagna di avventure.
    Anche la nostra città di nascita, perché no. Ma se si chiedesse a uno sportivo cosa identifica con il termine “casa”, ci sarebbero buone probabilità per cui la risposta sia “la mia palestra”. Perché? Non è semplice da spiegare, ma è sicuro che una volta provato non si torna più indietro. “La palestra” è quella in cui si entra in un modo, e se ne esce in un altro; quella in cui quel che succede è spesso un segreto, alla stregua di un “Fight Club”. Un luogo che apre le porte della vita, che è capace di prenderci per mano e accompagnarci durante tutte le fasi della crescita umana, sportiva e professionale, il luogo, se non l’unico, dove si entra veramente in contatto con l’altro, il prossimo, il diverso da noi. Ed è così, con un pizzico di magia, che un luogo apparentemente ordinario assume quel valore inestimabile, quella caratura per cui diventa a tutti gli effetti un luogo da proteggere e difendere: la nostra vera “casa”. Per questo, e una serie innumerevole di motivi, senza ci si sente fragili, tristi, incompleti. Dopotutto, vivreste voi senza una casa?
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    L’AIP chiede alla Frascolla Taranto di “liberare” i giocatori dal vincolo

    Di Redazione
    Nuova battaglia dell’AIP sul tema del vincolo sportivo: questa volta l’Associazione Italiana Pallavolisti si schiera pubblicamente contro la Polisportiva Frascolla Taranto, accusata di non voler “liberare” alcuni atleti che avevano chiesto la possibilità di giocare altrove. Una denuncia che arriva attraverso un post sui social network, “perché è l’unica strada possibile, dopo diversi tentativi, prima per via telefonica, poi per via telematica tramite e-mail“.
    “Si chiede pubblicamente alla società – scrive l’associazione – e al suo presidente Castaldo una risposta in merito al comportamento fin qui tenuto: un’assoluta indisponibilità ad addivenire a una soluzione bonaria di fronte alla volontà espressa da atleti di trasferirsi verso altro sodalizio di loro gradimento. Ripetiamo che il vincolo sportivo non autorizza il sodalizio ad assumere comportamenti impositivi – di natura personale e/o economica – che possano limitare il diritto dell’atleta dilettante a svolgere l’attività sportiva agonistica liberamente e in conformità alle proprie esigenze personali“.
    “Stiamo vivendo un momento decisamente duro e difficile – conclude il comunicato – e non c’è bisogno di queste vicende che feriscono l’intero movimento pallavolistico italiano. La finestra per i tesseramenti scade il 31 ottobre, per cui AIP invita ogni componente in questione ad adoperarsi per risolvere la situazione velocemente. Impegno, responsabilità, passione, dedizione, volontà, correttezza“.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Le FAQ del Governo: allenamenti individuali solo all’aperto? Chiuse le palestre scolastiche

    Foto Federazione Italiana Pallavolo

    Di Redazione
    Il Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha pubblicato oggi le FAQ riguardanti l‘ultimo DPCM sul contenimento della pandemia di coronavirus: domande e risposte che dovrebbero aiutare le tante società sportive in attesa di chiarimenti ma che in realtà finiscono per far sorgere ulteriori interrogativi.
    Il documento chiarisce che, sebbene non siano citati nel decreto, gli allenamenti individuali degli sport di contatto sono ancora possibili, ma sembrerebbe limitarne lo svolgimento agli impianti all’aperto: “Le attività motorie e di sport di base possono essere svolte presso centri sportivi e circoli all’aperto, fermo restando il rispetto del distanziamento sociale e senza alcun assembramento. Pertanto, sarà possibile solo svolgere allenamenti e attività sportiva di base a livello individuale, previsti dal decreto del ministro dello sport del 14 ottobre 2020 che individua gli sport da contatto. Gli allenamenti per sport di squadra, parimenti, potranno svolgersi in forma individuale, previo rispetto del distanziamento“.
    Secondo questo principio, oltre alla pallavolo, anche il Beach Volley non dovrebbe essere più consentito in ambienti chiusi: infatti, spiegano le FAQ, “ai fini delle disposizioni del DPCM, il pallone tensostatico o campi con coperture pressostatiche sono da equipararsi ad un locale al chiuso“.
    Un altro punto cruciale: viene esclusa la possibilità di svolgere attività nelle palestre scolastiche, che sono la “casa” della maggior parte delle squadre di volley dalla Serie B in giù. “Le attività organizzate da ASD/SSD in orario extrascolastico nelle palestre scolastiche sono assimilate a quelle realizzate in qualunque altra palestra e rientrano, pertanto, nella disposizione di sospensione di cui alla lettera f“, cioè quella che decreta appunto la chiusura delle palestre. Ne sarà consentito comunque l’uso a quelle squadre che rientrano nei campionati “di interesse nazionale” e quindi hanno facoltà di allenarsi e giocare?
    In generale, quali alternative restano alle società di pallavolo? Si attende ancora, a questo punto con la massima urgenza, il pronunciamento della Federazione Italiana Pallavolo per capire se migliaia di tesserati sono destinati a rimanere a casa.
    Il testo completo delle FAQ è disponibile online.
    (fonte: Sport.governo.it) LEGGI TUTTO

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    Sport e Salute convoca le Federazioni: “Non lasceremo indietro nessuno”

    Di Redazione
    Dopo l’emanazione del DPCM di ieri che ha, di fatto, bloccato gran parte dell’attività sportiva sul territorio nazionale, Sport e Salute ha convocato per questa settimana i rappresentanti delle Federazioni, degli Enti di promozione sportiva e degli organismi sportivi per ascoltare le loro voci e discutere della possibilità di accesso ai contributi pubblici. “Faremo di tutto per non lasciare indietro nessuno” dice il comunicato dell’ente, e il presidente Vito Cozzoli aggiunge: “Lo sport è salute, ma il virus è un avversario tosto e ci impone nuovi sacrifici. Siamo già al lavoro per tutelare il sistema sportivo, vera ossatura sociale del paese“.
    Ieri il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora aveva promesso l’introduzione di un’indennità di 800 euro per il mese di novembre e lo stanziamento di 50 milioni a fondo perduto per ASD e SSD, oltre all’erogazione automatica di contributi alle società che ne avevano già usufruito.
    Nel frattempo la Federazione Italiana Pallavolo ha in programma in mattinata un Consiglio Federale straordinario per discutere sui riflessi del nuovo decreto. A seguire è prevista la Consulta dei presidenti regionali.
    (fonte: Sport e Salute) LEGGI TUTTO