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    Fa incetta di premi negli USA il documentario su Gözde Kirdar

    Di Redazione
    “Gözde the Fighter“: questo il titolo del documentario su Gözde Kirdar, fuoriclasse e storica condottiera del VakifBank ritiratasi dall’attività agonistica nel 2018, che sta facendo incetta di premi nei festival degli Stati Uniti e del Canada. Il cortometraggio di Ahmet Mert Yavuz ha infatti ricevuto il riconoscimento come miglior film sportivo al NYIFA, il New York International Film Awards, e agli Oniros Film Awards, sempre nella città americana; è inoltre stato selezionato ufficialmente per il Montreal Independent Film Festival e per il Venice Shorts Film Fest.
    Il documentario, della durata di 25 minuti, ha richiesto quasi 2 anni di lavorazione: è stato ultimato nel 2019 e proiettato per l’ultima volta durante la cerimonia di addio al volley della giocatrice, la cui maglia numero 2 è stata ritirata dalla squadra di Istanbul. Il film include interviste a tutti i familiari di Gözde, al marito Alessandro Bracceschi, all’allenatore Giovanni Guidetti e a molte delle storiche compagne di squadra e di nazionale, da Milena Rasic a Naz Aydemir.
    (fonte: Voleybol Plus) LEGGI TUTTO

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    Revolution Volley e MaBasta insieme contro il bullismo

    Foto Ufficio Stampa Revolution Volley

    Di Redazione
    «Quando siamo venuti a conoscenza di questa nuova iniziativa, ci siamo subito messi in contatto con il movimento MaBasta per capire come poter offrire supporto e aiutare a diffondere questo progetto. Abbiamo deciso che stamperemo una patch con il logo di MaBasta sulle maglie gara di tutte le nostre squadre giovanili, così da portare sulla nostra seconda pelle un messaggio di profonda attenzione verso un male dei nostri giorni: il bullismo. In più, al PalaRevolution, esporremo uno striscione di MaBasta in modo da sentire sempre vicine le loro iniziative e sensibilizzare chiunque entri in contatto con il mondo Revolution».  Con queste parole il Presidente Sergio Gaviglia ha ufficializzato l’ingresso della Revolution Volley nel progetto “1000 a 0”, lanciato dall’associazione MaBasta, che sta raccogliendo le adesioni di tante realtà del mondo sportivo.
    MABASTA – Il Movimento Anti Bullismo Animato da STudenti Adolescenti nasce il 7 febbraio 2016 a Lecce, in risposta al caso di una giovane studentessa di Pordenone che tentò il suicidio perché vittima di azioni di bullismo da parte di alcuni compagni di classe. Con la regia del Professore di informatica Daniele Manni, gli studenti dell’Istituto Galilei-Costa-Scarambone hanno dato vita a una serie di iniziative capaci di aiutare tanti studenti e di combattere una battaglia difficile, contro una piaga che non si poteva più ignorare. 
    1000 A 0 – Il progetto “1000 a 0 – Sport Vince Bullismo Perde” introduce la novità di vedere tutti i giovani dai 6 ai 18 anni che già praticano Sport (sono circa 2.600.000) come persone che hanno ben recepito e fatto propri tutti quei valori e principi di cui parliamo. Pertanto, pensiamo di “sfruttare” questa loro caratteristica e renderli “ambasciatori” di un messaggio “anti-bullismo” presso le classi e le scuole che frequentano.
    COME SI GIOCA – I “TipiTosti”, oltre a praticare sport e avendo tra i 6 e 18 anni, frequentano ovviamente la scuola e, opportunamente formati (“allenati”), giocheranno portando i concetti e le azioni concrete di prevenzione e lotta al bullismo nelle loro classi e nelle loro scuole. Una sorta di gigantesca squadra i cui player sono degli “ambasciatori” dell’iniziativa e portano in tutta Italia i sani principi del “Modello Mabasta”.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Proseguono i lavori per il Palazzo Wanny

    Di Redazione
    Nonostante i problemi legati alla pandemia da Covid-19 e le difficoltà connesse alle incertezze di contesto attuali, proseguono i lavori per la costruzione di Palazzo Wanny. Dopo la messa in posa delle fondamenta nei mesi passati, la scorsa settimana è stata ultimata la struttura portante dell’impianto sussidiario, parte del nuovo complesso sportivo offerto alla città dal patron del Bisonte Volley Wanny Di Filippo.
    Il complesso, che sarà costituito da un impianto principale e da una struttura sussidiaria, dovrebbe vedere il suo completamento entro l’inizio del prossimo campionato, ovvero nell’ottobre del 2021. Il realizzo dell’edificio sussidiario invece, se la situazione d’emergenza sanitaria lo consentirà, sarà ultimato entro i primi di maggio per entrare così direttamente in funzione.
    Soddisfatto il patron Wanny Di Filippo: “Dopo anni di attesa, complice la burocrazia, vediamo i frutti di questo impegno che ho ritenuto doveroso verso la città. Ora speriamo di procedere speditamente e godere presto dei frutti di questo grande lavoro di progettazione”.
    “Sono molto felice di come stanno procedendo i lavori” ha commentato Elio Sità, presidente de Il Bisonte “Veniamo da quattro anni di sacrifici, di difficoltà, ma anche di grandi speranze per un progetto così importante, che finalmente vediamo materializzarsi concretamente. L’auspicio è quello che i tempi possano essere rispettati e di vedere dunque entro l’autunno prossimo la piena fruibilità della struttura”.
    La moderna arena polifunzionale ospiterà un campo principale che, come da progetto, sarà omologato per le gare internazionali di pallavolo, ma verrà messo a disposizione anche per gare di altre discipline sportive quali basket, calcio a cinque, judo e pallamano. La palestra sussidiaria sarà invece a servizio degli allenamenti e gare sia delle prime squadre, sia delle realtà giovanili e cittadine. Il complesso inoltre offrirà spazi per spettacoli e sarà dotato di palestra pesi e fitness, sala conferenze, bar-ristorante, area hospitality.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Gianmarco Venturi e l’impresa con la Mapier Bologna: “Lo scudetto? Merito di Zanetti”

    Di Redazione
    Gianmarco Venturi e quella sfida al Pala Panini che valse lo scudetto alla Mapier Bologna nel 1985. L’ex regista ricorda gli anni in cui dirigeva il gioco di De Rocco e Babini, di Carretti e Squeo e che insieme agli altri compagni, e sotto la guida di Nerio Zanetti, salirono sul tetto d’Italia nell’ultimo anno di grande volley della città bolognese. L’intervista a Il Resto del Carlino – Sport.
    Venturi, molti dicono che quello scudetto somiglia a quello del Verona nel calcio, l’ultimo vinto da una ‘piccola’.
    «E per me si sbagliano, perché se c’è un paragone che calza è piuttosto quello con l’Atalanta di adesso. Perché è vero che eravamo gli underdog, non i favoriti ma giocavamo davvero bene. E come l’Atalanta ha qualche giocatore più forte di quelli che hanno Juve Inter o Milan, anche noi non eravamo così scarsi».
    Se ne accorsero tutti. Ma altre squadre erano più infarcite di individualità, voi faceste la differenza col gruppo.
    «Questo è vero, perché avevamo uno staff come quello composto da Nerio Zanetti e da Maurizio Menarini che non era soltanto molto competente sul piano tecnico e professionale. Il prof era bravissimo sul piano umano, e infatti tutti i giocatori che l’hanno avuto come allenatore gli hanno voluto bene. Lui era davvero speciale, in questo. Ci saremmo buttati nel fuoco, per il nostro allenatore».
    L’anno dello scudetto fu magico.
    «E meritatissimo, perché è vero che Modena, Torino, Parma sulla carta erano favorite, ma i favoriti di carta non bastano a vincere sul campo. Noi giocavamo davvero bene, l’anno dopo perdemmo la finale scudetto dopo aver dominato la regular season. E riempivamo piazza Azzarita».
    Sfondare col volley a BasketCity non era facile.
    «Assolutamente, però c’eravamo riusciti, sfruttando anche un periodo non particolarmente felice del Bologna calcio. II Madison era pieno, la gente si divertiva. Poi è chiaro che a Bologna tutti i ragazzi giocano a basket, alla lunga diventa sempre una questione di soldi. A Modena e Ravenna puoi tenere botta nel volley, per la tradizione che c’è, come a Bologna puoi farlo per il basket, ma anche Parma per fare un esempio a un certo punto ha chiuso. Senza i finanziatori non vai da nessuna parte». LEGGI TUTTO

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    Fabio Vullo: “La Lube è la migliore società da anni, ma attenti a Vibo”

    Di Redazione
    Fabio Vullo, una brillante carriera da palleggiatore, costellata dai successi della Generazione dei Fenomeni, conclusasi nel 2004 tra le fila della Lube. Oggi, opinionista Rai per le partite di campionato. E’ proprio l’ex stella del volley italiano a commentare il ritorno in campo della Lube di De Giorgi, dopo 15 giorni di stop forzato. La sua intervista a Il Resto del Carlino Macerata.
    La Lube non vuole fermarsi nemmeno per una breve sospensione, altre società la pensano diversamente e la Lega Pallavolo Serie A spinge per continuare con l’ormai famoso «gioca chi può». La sua posizione?
    «È davvero difficile…lo capisco tutti e ognuno ha le sue ragioni. La Lega ad esempio non vuole uscire di scena, i club hanno difficoltà organizzative. Sempre che non sia il governo ad imporre la sua volontà».
    Lei era presente per l’ultima gara della Lube, il bel blitz O-3 di Modena: una dimostrazione di forza?
    «Sì, la Lube è concreta, consapevole senza essere presuntuosa, ha un livello di gioco minimo sotto al quale non scende mai. Le altre invece devono fare di tutto e magari non basta».
    Un gruppo che sa reagire ed emergere nel momenti chiave?
    «Aggiungo anche spietato. D’altronde la società da anni è la migliore in Italia».
    Disse che Bruno era inarrivabile. E di De Cecco?
    «Dovendo cambiare, Civitanova ha cambiato nel modo migliore. Da fuori sembra aver già preso in mano la squadra».
    Baldovin si sta confermando un validissimo coach anche a Vibo, che partita sarà domani?
    «Non facile per la Lube perché Vibo è interessante, equilibrata e verrà per sfruttare eventuali incertezze o cali di tensione». LEGGI TUTTO

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    Piano: “Onorato di essere ancora il testimonial del Challenge Avis-Fipav”

    Di Redazione
    In attesa di tornare in campo per la stagione pallavolistica le società del Comitato Territoriale Fipav Milano Monza Lecco possono ricominciare a sfidarsi con il “Challenge Avis-Fipav 2021”. Prende infatti il via in questi giorni la quarta edizione dello speciale torneo benefico che vede protagonisti i tesserati, i loro familiari e gli arbitri che decideranno effettuare una donazione di sangue. E’ stata infatti sottoscritta la nuova convenzione tra Avis Milano e CT Fipav Milano Monza Lecco.
    Presenti alla sottoscrizione del documento, che scadrà il 30 giugno 2023, Massimo Sala, presidente del CT Fipav Milano Monza Lecco, il suo vice Angelo Valzasina, Luca Grechi, vice presidente di Avis Milano, e Cesare Gavardi, tesoriere di Avis Milano. Anche in questa quarta edizione il testimonial del Challenge sarà il centrale Matteo Piano, atleta azzurro e capitano della Allianz Powervolley Milano. “E’ per noi un piacere e un onore aver rinnovato la convenzione con Avis e poter lanciare una nuova edizione del ‘Challenge’ che tanto successo ha riscosso negli anni precedenti– sottolinea il presidente Sala –. Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti nel corso delle scorse stagioni: il numero di donazioni è cresciuto in modo ragguardevole e questo ci spinge a proseguire e a migliorare ancora. Un ringraziamento particolare va a Matteo Piano, che per il secondo anno ci sostiene in questa avventura, e ad Avis che ha scelto di rinnovare la collaborazione con la nostra realtà. In un momento come questo, in cui la pandemia dovuta al Covid-19 sembra non voler rallentare, risulta ancor più importante donare il sangue. E’ per questo che mi auguro che un numero crescente di tesserati, di loro familiari e di arbitri accolgano il nostro appello e scelgano di prendere parte al nostro ‘Challenge’”.
    “I virtuosi risultati della passata edizione ci hanno spinti ad aderire con entusiasmo al nuovo ‘Challenge Avis-Fipav 2021’, che rappresenta quest’anno uno dei rari confronti possibili tra le società del volley – sottolinea il presidente di Avis Milano, Ermanno Pozzoni -. La pandemia sanitaria in corso non ha portato alla cancellazione del torneo, che ben testimonia la sensibilità del Comitato Fipav Milano Monza Lecco a promuovere la donazione del sangue, e auspichiamo che l’evento possa ottenere un numero crescente di adesioni da parte delle società e riesca a superare il numero di donazioni effettuate lo scorso anno”.
    Pieno appoggio all’iniziativa arriva anche da Matteo Piano che con entusiasmo ha accettato contribuire in qualità di testimonial allo speciale torneo benefico. “Sono molto onorato di essere stato scelto per il secondo anno consecutivo come testimonial del Challenge Avis-Fipav – afferma Matteo Piano –. E’una grande responsabilità e anche un bel dono poter partecipare a questo torneo benefico. Sin qui, Avis e Comitato Territoriale hanno raggiunto grandi risultati e spero che, con la mia presenza anche in questa edizione, si possano raggiungere traguardi ancora migliori e che le donazioni possano aumentare ulteriormente. Il mio auspicio è quello di riuscire a coinvolgere un numero sempre crescente di persone attraverso la mia testimonianza”.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Martinelli: “Oggi è importante dare un segnale di speranza”

    Di Redazione
    Il presidente della Fipav Roma, Claudio Martinelli, è intervenuto ai microfoni di Lazio TV per fare il punto sull’emergenza sanitaria legata al mondo della pallavolo territoriale. Queste le sue dichiarazioni: “In base all’ultimo Dpcm la Federazione Italiana Pallavolo ha emanato una nota in cui sospende tutti i campionati nazionali fino a gennaio, tranne la Serie A. Nel Paese ci sono zone rosse, zone arancioni e zone gialle e quindi sarebbero falsati i tornei a causa delle problematiche legate agli spostamenti. La cosa importante che mi rallegra e mi ridà entusiasmo è che gli allenamenti delle squadre che fanno attività di interesse nazionale restano consentiti sempre rispettando i protocolli federali e le normative locali, regionali e nazionali.
    Fare gli allenamenti è importante per due fattori: in primis perché il movimento, in questo modo, non si ferma; e poi perché i ragazzi che stanno vivendo una situazione di sedentarietà totale per la didattica a distanza possono fare attività in luoghi sicuri come le nostre palestre. Ringrazio tutti i presidenti e tutte le società che si stanno impegnando per rispettare le linee guida, investendo in sicurezza e sanificazioni. Il Comitato è sempre al vostro fianco. Stiamo tutti vivendo giorni di grande preoccupazione e di incertezza sul futuro, ma oggi è importante dare un segnale di speranza”.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    La FIVB cambia le regole: sì ai transfer pluriennali e al cambio di genere

    Di Redazione
    La FIVB ha pubblicato oggi una versione aggiornata dei propri regolamenti, con importanti novità riguardanti – tra l’altro – il regime dei transfer internazionali. Questi ultimi, che finora erano validi soltanto per una stagione sportiva, d’ora in poi potranno essere prolungati per tutta la durata del contratto, fino a un massimo di 5 stagioni, e sospesi nel periodo in cui il giocatore è convocato dalla propria nazionale.
    Il periodo dal 16 maggio al 14 ottobre di ogni anno resta riservato all’attività delle nazionali, ma i paesi che non sono impegnati in competizioni internazionali potranno comunque disputare i propri campionati anche all’interno di questa fascia. Inoltre, viene prolungato a 14 giorni il periodo di stop per i giocatori tra la fine dell’attività con il club e l’inizio di quella con la nazionale, e a questo viene aggiunto un ulteriore riposo di due settimane prima dell’inizio della stagione successiva.
    Importanti cambiamenti anche sulla determinazione della nazionalità dei giocatori: d’ora in avanti sarà considerata Federazione d’Origine quella in cui il giocatore verrà tesserato nella stagione in cui compie 14 anni di età. Nel corso della carriera sarà possibile cambiare una sola volta la Federazione d’Origine – purché vengano rispettati una serie di requisiti – e ogni nazionale potrà schierare, in un dato evento, un solo giocatore che abbia precedentemente giocato in altre nazionali. Confermato il periodo di due anni di stop dal momento del cambio di Federazione al debutto nella nuova nazionale.
    Per la prima volta, poi, la FIVB introduce una regola sul cambio di genere, ammettendo così la possibilità per i giocatori transessuali di disputare le competizioni internazionali. Un giocatore potrà però cambiare il proprio genere solo dimostrando – davanti a un’apposita commissione – che la variazione “non comporta nessun vantaggio competitivo“. Per arrivare a questa conclusione potranno essere valutati parametri fisiologici, medici e sportivi. In ogni caso, negli eventi internazionali ogni Federazione potrà schierare un solo giocatore che abbia effettuato il cambio di genere.
    Per concludere, la Federazione internazionale ha approvato per la prima volta un proprio Codice Etico che racchiude tutte le norme disciplinari e le relative procedure di sanzione.
    (fonte: Fivb.com) LEGGI TUTTO