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    La lettera della Pallavolo Anderlini: “Essere in palestra è un privilegio da custodire”

    Di Redazione
    La Scuola di Pallavolo Anderlini affida a Facebook una lunga lettera: uno sfogo in cui racconta come le società stanno vivendo questo periodo di emergenza e grande incertezza e di come stiano facendo di tutto per garantire ai ragazzi di poter continuare a fare lo sport che amano:
    “Siete pazzi, scriteriati, non avete giudizio, irresponsabili, non avete a cuore la salute dei ragazzi, volete solo le quote.
    Chi, nel nostro settore, non se l’è sentito dire negli ultimi mesi? Sì, siamo pazzi. Siamo pazzi perché crediamo che il vero valore dello sport siano le relazioni umane.Siamo pazzi perché non vogliamo che i ragazzi si chiudano in casa sul divano o finiscano in giro per strada.Siamo pazzi perché crediamo che in un momento così, si possa ancora trovare la gioia di stare insieme.Siamo pazzi perché nonostante tutto cerchiamo una parvenza di normalità.Siamo pazzi perché amiamo profondamente in quello che facciamo.
    Siamo pazzi anche perché crediamo che tutto questo si possa fare seguendo le regole. E allora ci proviamo la febbre, teniamo registri, autocertificazioni, scriviamo e riscriviamo i protocolli, leggiamo i DPCM 10 volte per essere sicuri di aver capito bene, e ogni volta che prendiamo una decisione ci chiediamo: sarà quella giusta? E la risposta che ci diamo è sempre quella: in coscienza sentiamo che stiamo facendo la cosa giusta.
    E allora scriviamo lettere, ci assumiamo responsabilità, ci prepariamo ai controlli delle autorità, rompiamo le scatole ai nostri collaboratori, rassicuriamo le famiglie, gestiamo le emergenze, chiamiamo i medici, la federazione, il comune, i consulenti. E ogni tanto abbiamo paura.
    Ma chi ce lo fa fare? L’amore per lo sport, la gioia di stare insieme, le relazioni umane, la ricerca della normalità.
    Ci mancano i campionati, ci mancano come l’aria. Perché se vai in palestra ogni giorno e ti alleni, poi la vuoi giocare quella partita, e vuoi anche sognare di vincerlo quel campionato. Ma quando alle 17.30 esce il bollettino, capisci che giocare la partita non è una priorità.
    La priorità è salvaguardare anni di lavoro, tutelare la salute fisica e mentale dei nostri ragazzi e collaboratori, dando loro l’opportunità di stare bene, in un ambiente sicuro. Oggi essere in palestra è un privilegio da custodire, un’opportunità da coltivare. Perché le mura della palestra sono la nostra seconda casa, dove si vivono emozioni, fatica, rabbia, delusione, gioia, felicità, i primi amori, le decisioni importanti.
    E proprio come una casa, desideriamo che questo sia un luogo sicuro e sano, dove stare bene. Ci vediamo dopo, a casa”. 
    (Fonte: Facebook Scuola di Pallavolo Anderlini) LEGGI TUTTO

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    Il ministro Patuanelli pensa a un pacchetto di ristori per le società sportive

    Foto Facebook Stefano Patuanelli

    Di Redazione
    Potrebbe essere in arrivo un nuovo aiuto governativo per le società sportive di vertice, messe in crisi dalle conseguenze della pandemia di coronavirus. Lo ha ipotizzato il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, intervenuto ieri alla trasmissione “Il Caffè dello Sport” in onda sull’emittente triestina Telequattro. Le misure riguarderebbero i principali campionati sportivi di vertice, tra cui anche quelli di pallavolo, citati espressamente dal ministro.
    “In Consiglio dei ministri – ha detto Patuanelli – il ministro Spadafora, a margine dell’approvazione della legge di bilancio, ci ha rappresentato come alcuni sport come la pallacanestro, la pallavolo, e non solo, stiano soffrendo moltissimo. L’intermittenza con cui si giocano le partite a causa degli stop imposti dal Covid, l’impossibilità di avere entrate dai biglietti e anche gli sponsor che stanno tirando il freno a mano stanno mettendo in estrema difficoltà l’intero sistema. Credo siano necessari degli interventi di sostegno economico, perché dobbiamo ricordarci quante persone lavorino, oltre a chi va in campo, in queste società“.
    (fonte: Ansa.it) LEGGI TUTTO

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    Il volley si stringe attorno alla famiglia Sintini per la scomparsa di Tommaso

    Di Redazione
    Il Porto Robur Costa 2030 piange la scomparsa di Tommaso Sintini, avvenuta nella serata di ieri per un infarto. 44 anni (era nato nel 1976), fratello maggiore di Giacomo ‘Jack’, dopo tutta la trafila nel settore giovanile del Ravenna, aveva poi iniziato il suo percorso nei grandi con la Zinella Bologna in B1 ma poi si era dedicato con grande passione ed entusiasmo agli studi di veterinaria Oggi gestiva, insieme alla moglie Ambra, la clinica veterinaria San Gaetanino a Ravenna.
    Nel settore giovanile ravennate Tommaso era stato tra i protagonisti del ciclo vincente dell’allora Porto Volley con il titolo italiano Under 18 e due Junior League nelle squadre allenate da Marco Bonitta. Che così, senza trattenere la commozione, ricorda Tommaso. “Centrale d’attacco, di grande forza fisica, era un ragazzo educato, di carattere docile, sempre sereno, di una bontà fuori del comune. Ha fatto una discreta carriera sportiva ma la sua strada l’aveva già trovata nello studio e nella cura degli animali: su questo amore per loro ha costruito un percorso universitario e la sua attività professionale. Alla sua famiglia e al fratello ‘Jack’ mando un grandissimo abbraccio”. La società si unisce nelle condoglianze più sincere a tutta la famiglia di Tommaso. Non è stata ancora resa nota la data dei funerali.
    La Redazione di Volley NEWS si unisce al dolore di familiari e amici.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO