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    Boban Kovac, Coscione e Cernic ai microfoni di Volley Club

    Di Redazione Parterre ricchissimo per la nuova puntata di “Volley Club“, la trasmissione in streaming del portale di sport tarantino MondoRossoBlù che andrà in onda questa sera, venerdì 26 marzo, dalle 19.30, sulla pagina Facebook ufficiale della testata. Gli ospiti del programma, condotto dal giornalista e collaboratore di Volley NEWS Giovanni Saracino, sono di primissimo piano: in primis Boban Kovac, attuale coach della Top Volley Cisterna di Superlega, Manuel Coscione, palleggiatore della Prisma Taranto di A2, e l’ex azzurro Matej Cernic, ora al Volley Club Grottaglie in Serie C. Ma non solo: nel corso della quarta puntata interverranno anche Vito Insalata, direttore sportivo della Agnelli Tipiesse Bergamo, e Paolo Montagnani, coach della Kemas Lamipel Santa Croce. Insomma, un appuntamento da non perdere per tutti gli appassionati di pallavolo. LEGGI TUTTO

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    Giornata mondiale dell’acqua: seminario con la campionessa di sitting Flavia Barigelli

    Di Redazione “La pandemia ha bloccato quello che era l’evento pallavolistico più atteso dai giovani: un evento sportivo e culturale. Abbiamo voluto salvare questo secondo aspetto, lanciando un progetto educativo che coinvolge tutte le scuole”. Il presidente FIPAV Lazio, Andrea Burlandi, ha salutato così gli studenti dei licei Saponara, Baffi e Catullo, protagonisti del seminario di mercoledì 24 marzo sulla “Giornata mondiale dell’acqua”, in sinergia con Acea, che si è inserito nell’ampio percorso del Volley Scuola in DAD “V come Volley Scuola. V come Valori”. Dopo aver detto “no” alla droga, alla Ludopatia giovanile, al bullismo e al cyberbullismo, aver sensibilizzato i giovani sull’uso consapevole del web e dei social con riferimento al grooming e al sexting, sposato il tema “Fame Zero SDG2”, Sustainable Development Goals, focalizzato il tema della donazione del sangue, aver parlato di dipendenze, droga, alcool e ludopatia giovanile e di aspetti valoriali dello sport, il Comitato Regionale ha voluto aprire un’altra finestra sull’uso consapevole dell’acqua, proprio nella settimana in cui si celebra la giornata internazionale (22 marzo) dedicata all’oro blu, un bene inestimabile per l’umanità. “Ringrazio i docenti che hanno dimostrato, ancora una volta, di saper intercettare i bisogni formativi dei ragazzi. il tema di oggi ci è particolarmente caro perché unisce FIPAV Lazio e Acea, partner storico del Volley Scuola fin dal lontano 1995, con un filo rosso sempre più saldo. Il percorso ci porterà come sempre ai concorsi che negli anni ci hanno fatto capire quanto i ragazzi, se stimolati, sappiano essere creativi e sensibili sui temi dell’educazione civica”. Dopo il saluto di Burlandi e di Alessandro Fidotti, responsabile territorio e promozione FIPAV Lazio e voce storica della manifestazione, sono intervenuti Pier Francesco Pugliese (Responsabile Presidio Tecnico – Direzione Operazioni – Acea Ato2 Spa) e Patrizia Spisso (membro del team Waidy –  Supporto Operativo – Acea Ato2 Spa). Con i relatori dell’azienda, gli studenti hanno appreso il ciclo dell’acqua e il lavoro che Acea svolge sul territorio di Roma, portando la risorsa idrica a quasi 3 milioni di abitanti. Particolarmente significativa anche la presenza di Flavia Barigelli, campionessa di sitting volley, la disciplina che permette l’inclusione tra atleti normodotati e diversamente abili. Barigelli, testimonial della Giornata Mondiale dell’Acqua, fa parte della Nazionale femminile di sitting che in estate parteciperà alle Paralimpiadi di Tokyo. “Anche io ho giocato a Volley Scuola – ha detto la ragazza agli alunni – Come ogni atleta ritengo che l’acqua sia un elemento fondamentale per l’idratazione e fondamentale per rendere al meglio durante le competizioni e gli allenamenti. Considero l’acqua come la base della vita. Ai ragazzi dico: non sprecatela, consideratela un bene molto prezioso, facciamo attenzione ai piccoli gesti quotidiani. A volte sembra scontato, ma dobbiamo impegnarci tutti e di più”. Sulla sua avventura in azzurro: “Stiamo lavorando tantissimo, le Olimpiadi sono un sogno e dopo il rinvio di un anno abbiamo stretto i denti, ci siamo allenate con tanta caparbietà per arrivare pronte. Non abbiamo mollato l’obiettivo nemmeno per un attimo”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Partita da Fukushima la fiaccola olimpica

    Di Redazione E’ iniziato ieri notte il grande viaggio della fiaccola olimpica in vista dei Giochi Olimpici di Tokyo. Il tour durerà 4 mesi e attraverserà le 47 prefetture del Giappone. La staffetta è partita dal National Training Center J-Village di Fukushima, alle ore 9 locali (l’una di notte in Italia). Sono state le calciatrici della Nazionale giapponese di calcio femminile “Nadeshiko Japan” le tedofore che hanno aperto l’evento: le prime cinque prefetture che accoglieranno la fiaccola saranno Fukushima (25-27 marzo), Tochigi, (28-29 marzo), Gunma (30-31 marzo), Nagano (1-2 aprile) e Gifu (3-4 aprile). La torcia attraverserà il 98% del Giappone, prima di raggiungere la sua destinazione finale nello Stadio Olimpico di Tokyo il 23 luglio 2021, il giorno della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Il claim alla base della staffetta della torcia olimpica di Tokyo 2020 è “Hope Lights Our Way“, che unisce i giapponesi attorno a messaggi sul sostegno, l’accettazione e l’incoraggiamento a vicenda. La fiamma olimpica non solo simboleggerà l’alba di una nuova era diffondendo la speranza che illuminerà la nostra strada, ma servirà anche a diffondere la gioia e la passione dei giapponesi intorno al Movimento Olimpico mentre i Giochi si avvicinano. Il tour coinvolgerà circa 10.000 tedofori. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Lutto in casa Lube: scomparso il papà di Jacopo Larizza

    Di Redazione Proprietà, dirigenti, collaboratori, squadra e staff della A.S. Volley Lube si stringono attorno all’atleta Jacopo Larizza e ai suoi cari per la scomparsa del padre Umberto. Alla famiglia Larizza vanno le più sentite condoglianze anche da parte dei tifosi biancorossi, di cui il Club si fa portavoce. Anche la Redazione di Volley News si stringe attorno alla famiglia di Jacopo Larizza e porge le più sentite condoglianze. LEGGI TUTTO

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    La pallavolo incontra il basket. Manfredi ha ricevuto Petrucci

    Di Redazione Il presidente federale Giuseppe Manfredi ha ricevuto in mattinata la visita del presidente della federazione italiana pallacanestro Giovanni Petrucci. Manfredi e Petrucci, insieme al segretario generale Alberto Rabiti, hanno discusso su diversi temi, il principale dei quali è stato l‘impiantistica sportiva. I numeri uno di pallavolo e basket hanno espresso la volontà di avviare un percorso comune e di collaborazione per superare le problematiche che interessano entrambe le discipline, come più volte evidenziato negli ultimi mesi.Al termine dell’incontro il presidente Petrucci ha salutato i vice presidenti federali Adriano Bilato e Luciano Cecchi. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Si separano le strade tra la Fipav e Kinder Joy of Moving

    Di Redazione Si conclude, dunque, la storica partnership durata più di un ventennio e che ha portato innumerevoli e reciproche soddisfazioni, sportive e non. Il logo del marchio (ex Kinder) del gruppo Ferrero ha accompagnato le squadre nazionali di tutte le fasce di età per un lunghissimo periodo, affiancando gli azzurri e le azzurre sui podi di tutto il mondo. Quello tra la FIPAV e l’azienda di Alba non è stato, però, un semplice rapporto di sponsorizzazione, ma è stato innanzitutto condivisione di valori sociali, sportivi e culturali.Un modello di collaborazione lavorativa in cui spesso le parti si sono fuse tra loro prima ancora di affiancarsi, con unico scopo: proporre un modello sportivo che avesse innanzitutto una valenza pedagogica ed educativa. Dopo numerosi anni in cui il logo ha campeggiato sulle divise delle squadre nazionali, infatti, il rapporto si è evoluto concentrandosi maggiormente sui progetti giovanili-scolastici e nelle gli ultimi anni, in particolar modo, sul progetto Volley S3. La Fipav ci tiene ad esprimere il più sentito e sincero ringraziamento per aver avuto al suo fianco per più di un ventennio uno dei brand più prestigiosi al mondo, sancendo una delle più longeve e vincenti collaborazioni nell’ambito del panorama sportivo nazionale.Il Presidente e tutto il Consiglio Federale augurano al gruppo le migliori fortune nella speranza che le strade possano presto incrociarsi nuovamente. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Nuovo riconoscimento. La Showy Boys Galatina è Centro CONI

    Di Redazione Continua, senza sosta, il percorso di crescita e di formazione della Showy Boys Galatina. Dopo l’attestazione di Scuola Regionale di Pallavolo e il Marchio d’Argento Fipav quale certificazione di qualità per l’attività giovanile, il club biancoverde riceve il riconoscimento di Centro CONI ed è annoverato tra le sei società di volley in Puglia a poter avviare i progetti sportivi riconosciuti dalla più alta istituzione sportiva nazionale. Il “Centro CONI – Orientamento e Avviamento allo Sport” intende offrire ai bambini ed ai ragazzi un luogo ideale in cui proporre, sperimentare e validare innovative strategie di formazione, di pratica, di orientamento e avviamento, appunto, all’attività sportiva giovanile. Progetti diretti ai partecipanti tra i 5 ed i 14 anni per un’attività differenziata per fasce di età e finalizzata a garantire attraverso il gioco, l’attività motoria e sportiva, la diffusione di principi basati sul rispetto dell’individualità, del gruppo e delle regole e sui valori del benessere psico-fisico, la socializzazione, l’integrazione e l’inclusione di soggetti svantaggiati, oltre a un sano e corretto stile di vita. L’attività in qualità di Centro CONI prevede la collaborazione con altre associazioni del territorio e di altre discipline e ciò risulta fondamentale per i giovani praticanti affinché possano vivere molteplici esperienze ed acquisire un bagaglio motorio più ampio possibile e tradurlo in abilità sportive generali, speciali e specifiche. Per la Showy Boys una nuova opportunità per evidenziare la preparazione e la qualificazione dello staff tecnico e, allo stesso tempo, un modo per sviluppare una multidisciplinarietà che è alla base dell’attività svolta dal CONI. Ogni allievo sarà coinvolto in un percorso di orientamento ed avviamento alla pratica sportiva che si adatterà alle caratteristiche psicofisiche di ciascuno, allo scopo di contrastare il fenomeno di abbandono, favorendo l’inclusione e valorizzando il talento, attraverso l’utilizzo di molteplici mezzi e strategie per apprendere e sviluppare il maggior numero di abilità motorie e sportive, sollecitando i diversi aspetti del movimento, dove i partecipanti e i tecnici avranno la possibilità di confrontarsi, nella logica dell’alternanza nelle diverse discipline. “Essere Centro CONI significa pianificare con le società che svolgono altri sport un programma comune e trasversale alle discipline coinvolte che contempli il trasferimento dei saperi e delle competenze fra allenatori – spiega il coordinatore tecnico della Showy Boys Marco Corina – il tutto in considerazione degli obiettivi prefissati e con la supervisione e il coordinamento del CONI attraverso la Commissione Tecnica Nazionale per le Attività Sportive Giovanili. Gli elementi principali del Centro CONI, nonché veri e propri punti di riferimento per i giovani partecipanti, sono gli educatori tecnico-sportivi responsabili della didattica, garanti della professionalità e dell’approccio impiegato durante lo svolgimento delle attività. Il primo progetto è iniziato in questi giorni con la fase di formazione riservata al nostro staff di allenatori e proseguirà con il coinvolgimento dei ragazzi nella pratica multidisciplinare”. Una nuova e interessante opportunità, quindi, per la Showy Boys Galatina che con la Scuola Volley e il laboratorio di tecnica e formazione (Lab Showy) concentra da anni tutto il suo lavoro sui giovani ricevendo sempre più attestazioni e riconoscimenti dagli organi federali. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Dalla Romania all’Italia negli anni Settanta: la vita avventurosa di Rodica Popa

    Di Redazione Nel lontano 1991 Gianni Mura, il grande giornalista sportivo scomparso lo scorso anno, inaugurò su La Repubblica la rubrica “L’altro straniero“: la protagonista della prima puntata era Rodica Popa, grande pallavolista rumena fuggita dal blocco sovietico nel 1971, a soli 21 anni, per rifugiarsi in Italia, dove poi ha coltivato per altri vent’anni una gloriosa carriera. In occasione del trentennale della storica intervista, che Mura definì “la più bella della mia vita“, il quotidiano ha ripubblicato l’articolo accompagnato da un colloquio tra Emanuela Audisio e l’ex giocatrice e allenatrice, che oggi ha 71 anni e vive a Fano. “Fu l’emozione più grande della mia vita extra-sportiva – racconta Popa, che all’epoca giocava in Serie B nella Silvio Pellico Sassari – il mito che bussa alla tua porta. Uscimmo a camminare per Sassari, mi portò in cantine ed enoteche, mi spiegò i vini. Intanto parlavamo, era curioso: voleva capire la mia esistenza di campionessa ribelle, di fuggitiva, di ragazza ingenua. Ero un libro bianco che lui poteva riempire, un personaggio sportivo che lo stuzzicava“. Oggi, a trent’anni di distanza, Rodica rivede con altri occhi la sua storia: “Miglior giocatrice europea nel ’69, transfuga nel ’71. Sono fuggita quando non fuggiva nessuno, molto prima di Nadia Comaneci. Cercavo la libertà, già da piccola, non mi andava di essere controllata. E soprattutto non sopportavo la noia di una vita in cui tutto era programmato e non c’era mai un imprevisto. Ho fatto finta di andare in farmacia e mi sono allontanata (durante i Campionati Europei a Reggio Emilia, n.d.r.), senza niente. Né una borsa né un documento. In Romania mi hanno condannata a sei anni per alto tradimento. E io sono finita in un campo profughi a Trieste, ma ero felice“. L’impatto con l’Italia e con il mondo occidentale fu scioccante: “Era un’Italia bellissima, nonostante gli anni di piombo. A Firenze ho scoperto i locali, respiravo libertà. Mettere le monete nel jukebox per me era un sogno. Avevo anche la passione per le moto, mi sono fatta regalare da un amico una Ducati 250 Scrambler, anche se avevo giurato ai dirigenti che sulle due ruote mai. Invece sempre, e sono pure caduta e ho dovuto saltare una partita“. Poi il trasferimento a Bari: “Mi dissero che era un posto pericoloso, di non uscire. Per i primi 5 anni sono rimasta tappata dentro, poi ho scoperto una città fantastica. Ma la delinquenza minorile c’era: mi hanno scippato Mary, la cagnolina, per riaverla ho dovuto pagare mezzo milione di lire. Per questo giravo in bici con una mazza da hockey, con la scritta ‘difensore d’ufficio’!“. Eppure Rodica Popa non ama vivere di ricordi, tutt’altro: “Ho un cattivo rapporto con il tempo – spiega – mi mette in crisi l’istante bellissimo che non c’è più. Non ho vecchie foto, né le voglio di adesso; del passato non ho tenuto niente, né trofei, né medaglie. Ho salvato una sola cosa: l’articolo di Mura. Dentro c’era tutto quello che ero io e tutto quello che era lui. Ma senza la fine“. LEGGI TUTTO