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    Olimpiadi di Tokyo, la lista dei 20 atleti scelti da Mazzanti e Blengini

    Di Redazione I commissari tecnici Gianlorenzo Blengini e Davide Mazzanti oggi hanno comunicato le liste a 20 atleti e atlete delle nazionali italiane per le Olimpiadi di Tokyo 2020. Da questi elenchi verranno poi scelti i 12 azzurri e le 12 azzurre che parteciperanno all’Olimpiade, in programma nella capitale giapponese dal 23 luglio all’8 agosto 2021.  Per la nazionale maschile i convocati sono i palleggiatori Simone Giannelli, Davide Saitta e Riccardo Sbertoli, gli opposti Ivan Zaytsev, Luca Vettori, Gabriele Nelli e Giulio Pinali, i centrali Simone Anzani, Gianluca Galassi, Daniele Mazzone, Matteo Piano e Fabio Ricci, gli schiacciatori Osmany Juantorena, Filippo Lanza, Oleg Antonov, Jiri Kovar, Daniele Lavia, Alessandro Michieletto e i liberi Massimo Colaci e Fabio Balaso. Al gruppo “olimpico” di Blengini si aggiungono dunque Sbertoli, Nelli, Pinali, Galassi, Michieletto e Balaso, tutti attualmente partecipanti alla VNL (oltre a Ricci, che aveva saltato il raduno per un problema fisico). Le atlete selezionate per la nazionale femminile sono le palleggiatrici Ofelia Malinov, Alessia Orro, Giulia Gennari e Francesca Bosio, le opposte Paola Egonu e Sylvia Nwakalor, le centrali Anna Danesi, Cristina Chirichella, Raphaela Folie, Sarah Fahr e Sara Bonifacio, le schiacciatrici Caterina Bosetti, Alessia Gennari, Elena Pietrini, Miriam Sylla, Indre Sorokaite e Sofia D’Odorico e i liberi Monica De Gennaro, Beatrice Parrocchiale ed Eleonora Fersino. Sono quindi Bosio, Nwakalor, Bonifacio, D’Odorico e Fersino le giocatrici del gruppo della VNL che si aggiungono alle 15 al lavoro a Caorle. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Olimpiadi di Tokyo, domani le liste a 20 delle nazionali azzurre

    Di Redazione Domani i commissari tecnici Gianlorenzo Blengini e Davide Mazzanti comunicheranno le liste a 20 atleti/e delle nazionali italiane per i Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Da questi elenchi verranno poi scelti i 12 azzurri e le 12 azzurre che parteciperanno all’Olimpiade, in programma nella capitale giapponese dal 23 luglio all’8 agosto 2021.   (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Dalhausser-Lucena, la coppia a stelle e strisce qualificata alle Olimpiadi

    Di Redazione La coppia statunitense di beach volley, formata da Phil Dalhausser e Nick Lucena, si è matematicamente qualificata alle Olimpiadi di Tokyo, in programma dal 23 luglio all’8 agosto. La coppia ha raggiunto la qualificazione in seguito all’eliminazione di Bourne e Crabb al torneo 4 stelle di Ostrava, Repubblica Ceca. Questa sarà la seconda Olimpiade consecutiva per la coppia a stelle e strisce, dopo il quinto posto a Rio 2016. Dalhausser ha partecipato anche a Pechino 2008, conquistando la medaglia d’oro, e Londra 2012, in coppia con Todd Rogers. (Fonte: Usa Volleyball) LEGGI TUTTO

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    Jiri Kovar: “Le Olimpiadi? Ce la metterò tutta per convincere Blengini”

    Di Redazione Jiri Kovar, dopo i vari problemi fisici che lo hanno condizionato nelle ultime stagioni, è tornato in Nazionale. Per lui sarebbe un sogno andare alle Olimpiadi di Tokyo, come lo stesso schiacciatore azzurro ha dichiarato nell’intervista rilasciata a Il Resto del Carlino Macerata. Kovar, la convocazione è la ciliegina sulla torta in una stagione già ricca di successi, prima la Coppa Italia e poi lo Scudetto. Non si può nemmeno dire è che un “favore” di Blengini che l’ha avuta alla Lube. L’aveva già chiamata un anno, giusto?  “Mi aveva preso in considerazione per le Olimpiadi 2020 poi rinviate. Ora ecco di nuovo l’occasione un anno dopo. Anzi mi aveva contattato da ct della Nazionale quasi alla fine di ogni stagione, ma avevo sempre risposto di no perché avevo problemi fisici. Non potevo compromettere il club, non potevo rischiare nei confronti della Lube di peggiorare la mia situazione fisica”. Lei fa parte del gruppo dei big, il sogno naturalmente è di essere nel gruppo per le Olimpiadi di Tokyo. “Chiaro che ce la metterò tutta per convincere Blengini. È il sogno di ogni atleta che gioca a pallavolo o altri sport”. Per lei c’è una motivazione in più, oltre all’età che potrebbe non ridate chance future, c’è da “vendicare” l’infortunio del 2016. “A Rio de Janeiro non andai perché mi ruppi il ginocchio e quindi per me sarebbero i primi giochi olimpici”. Il ct Blengini ha dichiarato che l’Italia dovrà avere la mentalità della Lube che ha appena condotto al tricolore, capace di soffrire, resistere e reagire. Siamo vicecampioni in carica ma anche ritenuti più deboli rispetto ad altre 3-4 nazionali. Possiamo competere con le più forti ed ambire alla medaglia? “Da quando Chicco è tornato a Civitanova abbiamo sempre lottato, l’Italia dovrà avere un po’ di fortuna nel girone, una volta che passi gli ottavi basta poco per arrivare in finale con gare secche. La Polonia è la favorita e sulla carta anche Brasile, Russia, Stati Uniti e Francia sono più forti, ma nello sport può succedere di tutto”. LEGGI TUTTO

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    Lube, Anzani: “A Civitanova sto bene. Le Olimpiadi? L’Italia andrà per una medaglia”

    Di Redazione Una stagione da ricordare quella della Cucine Lube Civitanova se non fosse per la sconfitta in finale di Champions League per mano dello Zaksa. Un’annata speciale anche per Simone Anzani che recentemente è stato confermato alla Lube attraverso le parole del direttore sportivo Cormio, in una nota ufficiale della Lube, che hanno messo fine alle speranze degli altri club di SuperLega di accaparrarsi il centrale comasco «Sì, perché era la volontà di entrambe le parti – esordisce Anzani nell’intervista rilasciata al quotidiano Il Resto del Carlino Macerata – io alla Lube sto ottimamente, volevo restare e anche la mia compagna si trova bene a Civitanova». Comunque c’erano società che la corteggiavano, in primis Piacenza? «Beh qualche richiesta l’ho avuta, ma è normale. Piacenza? Diciamo che i nomi che circolavano sui media erano giusti». Ora che è a Verona e sta rifiatando, come ripensa alla gara4 che vi ha dato lo scudetto? Per lei il primo alla Lube dopo averne vinto uno a Perugia proprio contro Civitanova. «Mi vengono ancora oggi i brividi. È un tricolore che volevamo fortemente perché l’anno scorso eravamo in grado di vincerlo e poi la pandemia ci aveva tolto la possibilità». La Lube è migliorabile? Sembra difficile avendo vinto Coppa Italia, lo scudetto ed essendo uscita in Champions contro io Zaksa poi campione. «Saremo ancora in grado di giocare per vincere, anche se abbiamo perso un pezzo da 90 come Leal. Per me assieme a Juantorena e Leon il miglior schiacciatore al mondo». Dovunque andrà Abdel Aziz creerà un trio pazzesco: con Ngapeth e Leal oppure Anderson e Leon. «Bisognerà sempre vedere come si amalgameranno, comunque la Lube nel 2019 aveva Leal, Juantorena e Sokolov». La sua stagione magica non è finita, tra poco tocca all’Italia. È lecito sognare una medaglia olimpica? «Dal 22 inizierò la rincorsa col gruppo azzurro, spero di far parte del team che andrà a Tokyo e sicuramente l’Italia andrà per una medaglia». LEGGI TUTTO

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    Folie: “Non abbiamo mai mollato. Le Olimpidi? Credo di meritarmele”

    Di Redazione La ruota gira. Lo sa benissimo la centrale dell’Imoco Volley Conegliano Raphaela Folie che, da tre anni a questa parte, ha dovuto rinunciare a molti match a causa di svariati infortuni. Il primo “importante” il 25 aprile 2018, al ginocchio, quest’anno poi il tendine. Tutte sfortune che però non sono riuscite a mettersi tra lei e il destino, tra lei e il suo posto da titolare nella partita che assegnava la Champions League a Verona. Match che l’altoatesina, intervistata da Il Gazzettino Treviso, commenta così: “La partita di Verona è stata incredibile: un match combattutissimo contro una squadra forte come noi, cinque set tutti molto tirati. Verso la fine non stavamo più in piedi, a parte Paola che oltre al talento ha anche energia da vendere. È stata una gara incredibile, mi mancano le parole per descriverla. Dopo un anno così duro, giocare una partita del genere ha ripagato tutti i sacrifici fatti”. La nostra festa? “È stata lunga, praticamente è proseguita per due giorni. Il prosecco è girato “a bomba”, ogni tanto qualcuna di noi si metteva a piangere e allora iniziavamo a piangere tutte, poi a ridere. Siamo felici nel profondo del cuore, aspettavamo la Superfinal dalla sconfitta a Berlino”. Questa Champions è anche un premio alla vostra perseveranza? “Non abbiamo mai mollato tutto l’anno, non abbiamo perso neanche una partita e anche se sulla carta potevamo essere considerate le più forti, non abbassare mai la tensione è stato incredibile. Siamo state tutte bravissime, anche nel rispetto delle misure anti Covid: non siamo mai uscite di casa, poi magari avremo avuto anche fortuna”.Avere avuto in rosa un’alternativa come Sarah Fahr ha ridotto ii rischi di stress, soprattutto fisico ?“Sì, anche gli anni scorsi la squadra ha sempre avuto tre centrali “titolari”, vedi Ogbogu e Danesi, e questa scelta ha aiutato molto. Secondo me Sarah diventerà la centrale più forte del mondo perché ha tutte le potenzialità per esserlo: è veloce, giovane, umile, ha tanta voglia dii lavorare, si è inserita benissimo nel gruppo ed è cresciuta, si toglierà un sacco di soddisfazioni”. Sull’azzurro la classe ’91 non si nasconde: “Ci voglio andare a queste Olimpiadi, penso di meritarmele. Non ho mai fatto i Giochi, a Rio non andai perché litigai con l’allora ct Bonitta. Adesso siamo un bel gruppo, penso che in Giappone potremo fare bene, anche andare a medaglia. Ce la metterò tutta per esserci”. E dopo Tokyo? “Come altre compagne ho ancora un anno di contratto con l’Imoco. Poi vedremo come staranno le mie ginocchia”. LEGGI TUTTO

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    Stephen Maar sfida l’Italia: “Alle Olimpiadi può succedere di tutto”

    Di Roberto Zucca Ogni tanto ci si dimentica che Stephen Maar abbia 26 anni. Un po’ perché era poco più che ventenne quando arrivò per la sua prima stagione in Italia, e un po’ perché il suo gioco ha acquisito una maturità scenica non al pari della sua giovane età. In questa stagione Stephen, rientrato nel nostro paese dopo un anno importante trascorso all’estero, è una delle colonne portanti dell’Allianz Milano: “Qui a Milano è stata una stagione molto buona, che è culminata con la conquista della Challenge Cup in finale contro Ankara. Era un obiettivo importante per noi e siamo riusciti a portarlo al compimento. In campionato stiamo ancora giocando per la conquista del quinto posto e in un torneo così competitivo il bilancio è più che positivo“. Foto Lega Pallavolo Serie A Una stagione che arriva dopo uno stacco di un anno alla Dinamo Mosca. “Volevo avere l’opportunità di giocare in un campionato come quello russo. Per la mia crescita professionale è stato importante perché il modello russo ricorda molto quello di Cuba, squadra contro cui noi canadesi abbiamo ottenuto la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo. E poi il richiamo dell’Italia è stato più forte e sono tornato qui“. Olimpiadi di Tokyo. Una soddisfazione esserci per la nazionale canadese. “È bellissimo. Abbiamo lottato per esserci, e vorremo riuscire a fare meglio rispetto alle Olimpiadi di Rio. È una competizione nella quale può accadere di tutto. Penso al fatto che nella prima gara abbiamo battuto gli Stati Uniti, una squadra che poi è arrivata a conquistare il bronzo dopo aver perso proprio contro l’Italia la semifinale“. Sarete ancora nel girone con l’Italia. Come sarà? “Sarà come ritrovare molti amici con cui ho giocato e con cui gioco, ma in partita giocheremo da avversari. E in campo io combatto senza guardare in faccia l’avversario”. Foto Powervolley Milano Chi sono i suoi amici italiani? “Nicola Pesaresi e Matteo Piano sono i primi nomi che mi vengono in mente. Nicola lo conosco dagli anni di Verona, con Matteo è nata una bella amicizia. Ma in generale Powervolley è un bellissimo gruppo, e andiamo molto d’accordo tutti. C’è una bellissima atmosfera e in spogliatoio c’è una grande armonia“. Parliamo della sua vita privata. Lo scorso anno a 25 anni si è sposato con sua moglie Khira. È vero che vi siete conosciuti all’università? “Sì! Ci conosciamo dai tempi del college. Lei è venuta in Italia stabilmente quando mi sono trasferito a Verona e adesso a Milano è bellissimo, perché lei lavora alla scuola internazionale canadese come insegnante. Milano è incredibile per questo, per le opportunità che ti offre“. Mi dica come sta Koda (il suo “cagnolino”, se così si può definirlo)… “(ride, n.d.r.) Benone. Si chiama Koda Bear. Non saprei renderlo perfettamente in italiano, ma basta vederlo in foto per capire il significato del suo nome!“. Foto Instagram Stephen Maar LEGGI TUTTO

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    Fe Garay si fermerà per la maternità dopo le Olimpiadi di Tokyo

    Di Redazione I tifosi brasiliani, che avevano temuto un’altra defezione dopo quella di Thaisa, possono tirare un sospiro di sollievo: la schiacciatrice Fe Garay disputerà regolarmente le Olimpiadi di Tokyo con la nazionale verdeoro. Subito dopo, però, la giocatrice del Dentil Praia Clube ha in programma una pausa di un anno nella sua carriera, per dedicarsi alla maternità. “Ho preso la decisione di fermarmi per un anno – spiega la giocatrice, che compirà 35 anni a maggio – per dedicarmi alla famiglia e al mio sogno di diventare mamma. Ogni anno mi sento più matura, imparo a conoscere meglio e ad ascoltare il mio corpo: sento che questo è il momento giusto per farlo, non vale la pena di aspettare ancora“. L’addio di Fe Garay potrebbe anche essere definitivo: “Non lo so ancora, non so come sarò da madre. Mi è capitato di conoscere delle mamme-atlete e non so se riuscirei ad affrontare i viaggi, restando un mese lontana da casa. Voglio lasciare tutte le strade aperte“. (fonte: Web Volei) LEGGI TUTTO