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    Filippo Lanza e l’addio alla Nazionale: “Sarai sempre nel mio cuore cara Italia”

    Di Redazione Era tra i 16 giocatori in ritiro con la Nazionale Maggiore in vista dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 ma la spedizione azzurra in Giappone, si sa, può essere composta da soli 12 giocatori e lunedì 5 luglio il ct Gianlorenzo Blengini ha diramato la lista ufficiale degli atleti che scenderanno in campo nella capitale nipponica. Lo schiacciatore Filippo Lanza è stato escluso all’ultimo come altri tre compagni di squadra e l’amarezza, ovviamente, è tanta. Per il posto 4 azzurro forse lo è ancora di più, visto che le Olimpiadi rappresentavano l’ultima occasione per indossare la maglia della nazionale italiana, il sogno di ogni atleta. E così oggi, attraverso un post su Facebook, Lanza ha voluto dire “addio” alla Nazionale. Ecco le sue parole: “Ho sempre creduto che lo sport rappresentasse valori umani che vanno al di là dei meri risultati. Sono cresciuto con la concezione che questa maglia merita duro lavoro e sacrificio. Sono fiero della persona che sono diventato grazie allo sport ma altrettanto amareggiato per le scelte fatte che non sempre avvengono per meritocrazia. Avrei sempre pensato di chiudere la mia esperienza azzurra con l’evento dell’olimpiade, purtroppo questo non mi sarà possibile, ma spesso la vita non è come ce l’aspettiamo. Avrei voluto lasciarti lottando per te e insieme a te per un’ultima volta. Non sarà per colpa di altri che perderò l’amore verso i tuoi colori e manterrò sempre l’impronta che mi hai dato. È stato un onore per me indossarti, aver lottato e sofferto con te e per te per 15 anni consecutivi, senza mai mancare ad una tua chiamata. Sei sempre nel mio cuore cara Italia“. LEGGI TUTTO

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    Marta Menegatti: “Tokyo 2020? Percorso arduo e tortuoso. Voglio divertirmi”

    Di Redazione SuperNews ha avuto il piacere di intervistare Marta Menegatti, giocatrice italiana di beach volley che, insieme alla ritrovata compagna di squadra Viktoria Orsi Toth, rappresenterà l’Italia a Tokyo 2020. La beacher di Rovigo ha raccontato in che modo si sta preparando alla sua terza Olimpiade, che rientra in una grande carriera costellata di record, successi e di tante medaglie. A Tokyo gareggerai al fianco di Viktoria Orsi Toth, che non ha giocato l’Olimpiade di Rio 2016 per positività al controllo antidoping. Che effetto fa ritrovarla in squadra dopo qualche anno? “La nostra storia è abbastanza travagliata. Questa è per noi la nostra seconda qualifica olimpica insieme, dopo Rio 2016, che Viktoria purtroppo non ha giocato a causa della vicenda del doping e che io affrontai al fianco di un’altra compagna. Poi, ci siamo ritrovate per riprovarci nel 2018, e siamo arrivate ad oggi, con la nostra seconda qualifica, la prima per cui scenderemo in campo insieme. È stato un percorso molto sofferto il nostro: Viktoria rientrava dalla squalifica, partivamo con un anno di svantaggio rispetto agli altri e l’arrivo della pandemia, che ha dilatato i tempi, ha ulteriormente complicato le cose. È stato uno dei processi di qualificazione più ardui, una vera e propria impresa, e anche per questo motivo ci godremo questa esperienza olimpica al 100%”. Al momento sei impegnata in qualche torneo preolimpico? Come ti stai preparando per Tokyo 2020? “Al momento staremo a Roma, dove abbiamo la possibilità di ambientarci a quelle che saranno le condizioni climatiche che poi troveremo a Tokyo, anche se lì saranno ancora più difficili per l’altissimo grado di umidità e per il gran caldo afoso. Per il momento, quindi, rimaniamo a Roma, ma la prossima settimana saremo già in partenza: il 16 luglio partiremo per Tokyo e avremo modo di acclimatarci un po’ prima dell’inizio della gara, che dovrebbe essere il 25 luglio. Ancora non si conoscono con precisione le date e gli orari esatti degli eventi”. Hai staccato il pass olimpico dopo aver conquistato la nona piazza nel Torneo 4 Stelle, valido per il World Tour 2021 che si è disputato a Sochi, in Russia. Tu e Viktoria Orsi Toth siete uscite agli ottavi contro le olandesi Keizer-Meppelink. Avete già intravisto delle coppie che possono risultare a Tokyo delle avversarie dirette? “Tra tutte le Olimpiadi che ho disputato, credo che questa sia l’edizione con il livello più alto di coppie in assoluto. Rispetto a quando ho iniziato, il livello fisico e tecnico si è alzato notevolmente. Ad eccezione, forse, di una squadra del continente africano, penso che, per il resto, tutte le squadre possano vincere contro tutte. Ogni partita sarà una lotta, tutti i gironi saranno complessi e non ci saranno partite semplici. Nessuno dovrà essere sottovalutato. Credo che la possibilità di poter giocare i match a viso aperto contro tutti possa rendere ancora più avvincente il torneo”. Che Marta vedremo a Tokyo 2020? Ti senti cambiata rispetto alle precedenti esperienze olimpiche? “Sì, prima di tutto come atleta, dal momento che l’esperienza della partecipazione a precedenti edizioni olimpiche ti garantisce la serenità, la consapevolezza dell’evento e della sua grande portata. Spesso faccio il paragone con Londra 2012, quando ero giovanissima e mi preparavo alla mia prima Olimpiade: entrare in uno stadio gremito di gente come quello è stato quasi traumatico per me, mi ha messo molto timore e nervosismo, e questo non mi ha permesso di godermi al massimo quell’esperienza. Per questo, il mio obiettivo numero uno per Tokyo 2020 è quello di divertirmi e di giocare più partite possibili, perché, anche se purtroppo non ci sarà pubblico, sarà ugualmente uno spettacolo”. Sarà la tua terza Olimpiade consecutiva dopo Londra 2012 e Rio 2016: quale traguardo speri di raggiungere in questa edizione dei Giochi Olimpici? “Il fatto di poter partecipare credo sia già un’enorme conquista, è come aver vinto una medaglia, perché è stato veramente faticoso il percorso che ci ha portato fin qui. Quando io e Viktoria siamo tornate a giocare insieme, vivevamo l’Olimpiade come un sogno molto lontano, per il quale, però, abbiamo davvero lottato tanto. In ogni caso, credo che io e la mia compagna arriveremo a Tokyo molto preparate, sia fisicamente sia mentalmente, e daremo il nostro meglio, cercando di vivere ogni gara e ogni punto con il massimo entusiasmo, fiere di rappresentare il nostro paese”. (Fonte: Supernews) LEGGI TUTTO

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    Eleganza e ricercatezza per il volley italiano ai Giochi olimpici di Tokyo

    Di Redazione Per la nazionale maschile, femminile e di sitting volley, Erreà Sport punta sull’orgoglio azzurro e tutto il prestigio del tricolore Le attese Olimpiadi di Tokyo si avvicinano e in occasione di un palcoscenico di così grande importanza, Erreà Sport presenta le nuove divise create per la Fipav, la Federazione italiana di pallavolo, presente ai Giochi con la nazionale maschile, femminile e di sitting volley. Valore della tradizione e spunti innovativi si fondono in un mix armonico e moderno che esalta al massimo le caratteristiche di raffinatezza, innovazione e grande cura di ogni piccolo dettaglio. Per la tonalità delle divise, Erreà sceglie il rispetto della classicità con il tradizionale l’azzurro “Italia” impreziosito con finiture blu all’interno del collo, nel bordo manica e lungo i fianchi. Il collo è bianco, con un particolare taglio a V rivisitato e chiuso da due lembi incrociati. Protagonista la grafica geometrica in stampa transfer tono su tono con motivi romboidali a movimentare la linea e la bandiera tricolore sfumata inserita al centro e nelle fianchette laterali. A lato cuore lo scudetto Coni e i cinque cerchi in uno speciale silicone termoadesivo. Ad impreziosire la maglia, tutte le cuciture in oro che ne esaltano l’eleganza. Pregiati filati elasticizzati caratterizzano il tessuto tecnico con cui sono prodotte le casacche favorendo la massima estensibilità del capo oltre grande morbidezza. Leggerissime e confortevoli, si distinguono per eccellente resistenza all’abrasione, alle trazioni in gara e all’usura. Smanicate nel caso della nazionale maschile e femminile di volley, le divise si presentano con le maniche corte per la nazionale di sitting volley. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Tokyo 2020, i Giochi Olimpici a porte chiuse. Niente tifosi sugli spalti

    Di Redazione Ci avevamo sperato fino alla fine anche se la notizia era preventivabile e, anzi, la si sapeva già da tempo. Oggi è arrivata l’ufficialità da parte del Comitato Olimpico. I Giochi di Tokyo 2020 si disputeranno a porte chiuse. Dunque nessun spettatore potrà essere presente sugli spalti per assistere alle Olimpiadi. Di seguito vi riportiamo quanto apparso sul sito di Tokyo 2020. Oggi, giovedì 8 luglio, a seguito della decisione del Governo del Giappone di dichiarare lo stato di emergenza a Tokyo, le cinque parti (Comitato Olimpico Internazionale (CIO), Comitato Paralimpico Internazionale (IPC), comitato organizzatore di Tokyo 2020, il governo metropolitano di Tokyo (TMG)) si è riunito. Durante questo incontro, il CIO e l’IPC sono stati informati dalla parte giapponese dell’impatto di questa decisione sui Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo 2020. Hanno sostenuto le misure presentate dalle autorità giapponesi. Le principali decisioni sono le seguenti: Il Governo giapponese ha deciso giovedì 8 luglio di dichiarare lo stato di emergenza a Tokyo. Questa estate di emergenza a Tokyo mira ad attuare misure per reprimere il flusso di persone nel tentativo di prevenire la diffusione delle attuali infezioni, a causa del numero di casi confermati di COVID-19 che rimane elevato e del numero in aumento di persone infette da COVID-19 e varianti a Tokyo. La conclusione della riunione delle cinque parti del 21 giugno 2021 recitava in particolare: “Nel caso in cui, dopo il 12 luglio 2021, venissero poste in essere lo stato di emergenza o altre misure prioritarie volte a limitare il tasso di infezione, le restrizioni nel numero di spettatori ai Giochi, inclusa l’assenza di spettatori per determinate competizioni, sarà concordato in base al contenuto dello stato di emergenza o di altre misure in vigore al momento dell’annuncio“. In risposta allo stato di emergenza, tutte e tre le parti giapponesi hanno adottato misure più severe per quanto riguarda le Olimpiadi di Tokyo. Nessuna sede olimpica situata a Tokyo sarà in grado di ospitare il pubblico durante i Giochi Olimpici. Di conseguenza, nelle aree in cui non vengono applicate misure di emergenza. In caso di variazione significativa del numero di contagi, verrà immediatamente organizzato un incontro delle cinque parti per rivedere le capacità di accoglienza degli spettatori. Nella stessa riunione del 21 giugno è stato inoltre deciso che: “Le politiche equivalenti che disciplinano i Giochi Paralimpici saranno decise entro il 16 luglio 2021, una settimana prima dell’apertura dei Giochi Olimpici“. Tuttavia, ora sembra necessario prendere una decisione in base al numero di infezioni al momento giusto. Per questo motivo, la decisione sull’accoglienza degli spettatori per i Giochi Paralimpici verrà presa dopo i Giochi Olimpici. Il CIO e l’IPC rispettano questa decisione e la sostengono nell’interesse di organizzare Giochi Olimpici sicuri per tutti. Le cinque parti si rammaricano, per gli atleti e gli spettatori, che queste misure siano necessarie per i motivi sopra spiegati. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Pallavolo Supervolley, il numero di luglio dedicato alle Olimpiadi

    Di Redazione
    Numero speciale quello di luglio 2021 di Pallavolo Supervolley, tutto dedicato alle Olimpiadi e ai nostri atleti che si preparano ad affrontarle.
    Da Ivan Zaytsev:”noi andiamo per vincere e siamo esattamente quelli di cinque anni fa, ma più maturi: prima tiravo solo fortissimo, oggi provo a scegliere la cosa giusta” a Simone Giannelli:” Avremo un girone nel quale dovremo giocare bene, prendere ritmo e consapevolezza… Da lì vi assicuro che può veramente succedere di tutto…“, fino alle schede dei nostri atleti e l’analisi degli avversari di Andrea Anastasi e Massimo Barbolini.
    Intervista doppia con due degli atleti che più ci hanno rappresentato fin’ora: Samuele Papi e Nadia Centoni, un po’ di storia con Alessandro Trebbi e non potevano mancare le rubriche sul Beach volley e sul Sitting volley altre due discipline che aspettano con entusiasmo questo appuntamento olimpico!
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Simone Giannelli: “Non vedo l’ora di rappresentare la mia Italia a Tokio”

    Di Redazione Quando a 25 anni ancora da compiere ti appresti a disputare la tua seconda Olimpiade da protagonista, qualcosa di speciale dentro devi averla. Il grande evento sportivo dell’estate 2021, la kermesse a cinque cerchi di Tokio, si avvicina a grandi falcate per Simone Giannelli, regista della nazionale italiana e neo acquisto della Sir Safety Conad Perugia. Per Simone ultimissimi giorni di riposo prima di riunirsi ai compagni per le due amichevoli con l’Argentina programmate a Cisterna di Latina in questo fine settimana e prima di volare nel paese del Sol Levante dove gli azzurri, vice campioni in carica dopo l’argento di Rio 2016, andranno a caccia del loro sogno olimpico. Con Giannelli punto fermo della formazione del CT Blengini. “Per me far parte del gruppo che andrà all’Olimpiade è una soddisfazione gigante”, dice Simone. “Niente è scontato, anzi ogni anno ed ogni estate bisogna rimettersi in gioco e conquistarsi sul campo il posto. Sarà la mia seconda Olimpiade, sono grato ed orgoglioso di poterla vivere, non vedo l’ora di rappresentare la mia Italia a Tokio”. Un’Italia che darà battaglia, parola di Giannelli. “Il livello generale rispetto a Rio2016 è cresciuto. Alcune squadre hanno aumentato il loro potenziale, come la Polonia con l’innesto di Leon ed il Brasile con l’innesto di Leal, altre, come Francia, Stati Uniti e Russia, hanno mantenuto una qualità eccellente. Sarà un’Olimpiade dal livello altissimo, già esserci è importante perché superare le qualificazioni è molto difficile e, sotto questo aspetto, basta pensare alla Serbia che è campione d’Europa in carica e che non ci sarà. Ci aspetta un torneo difficilissimo, ma al tempo stesso bellissimo e noi, sono sicuro, daremo il massimo. Forse ci sono squadre più forti di noi sulla carta, ma abbiamo ben chiaro l’obiettivo di combattere, di andare a dare battaglia a tutti, di lasciare tutto in campo ogni singola partita. Abbiamo grande rispetto per tutti, ma ce la giocheremo senza paura. Poi come sempre sarà il campo a parlare”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Fipav: “La squalifica di Raffaelli dovuta alle motivazioni descritte nella sentenza del Tribunale Federale”

    Di Redazione In merito alla vicenda del tecnico di beach volley Andrea Raffaelli, la Federazione Italiana Pallavolo ritiene doveroso precisare quanto segue. A prescindere dal provvedimento di squalifica adottato in piena autonomia dal Tribunale Federale, il tesserato Raffaelli non avrebbe comunque potuto seguire alle Olimpiadi la coppia Carambula-Rossi, in quanto il nominativo di Raffaelli non fa parte della long list richiesta dal Comitato Organizzatore di Tokyo 2020, i cui termini per la modifica si sono chiusi il 31 marzo 2021. Scaduta quella data, non vi è quindi più possibilità di inserire alcun nominativo per Tokyo 2020, a causa dei rigidi protocolli previsti in occasione della rassegna olimpica. In base alle suddette ragioni, la Fipav ribadisce come la squalifica a carico del tesserato Raffaelli sia dovuta esclusivamente alle motivazioni descritte nella sentenza del Tribunale Federale: organismo indipendente di giustizia interna. La Federazione Italiana Pallavolo, inoltre, garantisce che durante i Giochi Olimpici alla coppia formata da Enrico Rossi e Adrian Carambula, qualificatasi con pieno merito a Tokyo 2020, verrà fornito il massimo supporto tecnico. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Zaytsev: “L’unica cosa che conta sono i Giochi. Un erede? Egonu”

    Di Redazione Estate completamente azzurro per il pallavolista più conosciuto nello stivale, lo zar, Ivan Zaytsev. Due obiettivi per i ragazzi di Blengini in questi tre mesi: prima le Olimpiadi di Tokyo e poi gli Europei. Il numero 9 è stato intervistato dal Corriere della Sera dove inizia con il commentare l’impegno in Giappone: “Siamo quelli di 5anni fa, più maturi. Non sono scaramantico, ma la stagione prima di Rio avevo giocato in Russia. Quest’anno sono andato addirittura in Siberia”. Dopo l’argento di Rio però non sono arrivate medaglie né ai due Europei né al Mondiale organizzato in casa. Sente addosso la pressione? “Sono anni che ci convivo. Prima di questo ciclo arrivavano medaglie forse con più continuità. Ma l’unica cosa che conta, parliamoci chiaro, sono i Giochi. E noi non viviamo nel passato e abbiamo il presente nelle nostre mani”. A 32 anni è tempo di guardare a un erede… “Fisicamente mi sento benissimo. Ma un erede ce l’hogià: è Paola Egonu: moderna, amata, seguita, criticata, fortissima dentro e fuori dal campo. Perché non dovrebbe essere una donna il mio erede?”. Il nuovo capitano della squadra femminile è Miriam Sylla. Nata a Palermo da geni­tori africani. Lei è nato a Spoleto da genitori russi.“Miriam è sveglia e perfetta per il ruolo e forse siamo noi a guidare le nazionali perché siamo stati costretti a dimostrare continuamente di essere italiani. Ovviamente non è normale questo preconcettoverso chi non ha radici qui, ma dover convincere gli altri ci ha reso più guerrieri e patriottici”. LEGGI TUTTO