Novak Djokovic
Novak Djokovic demolisce le ambizioni di Daniil Medvedev dominando la finale 2021 degli Australian Open, 7-5 6-2 6-2 lo score. È il 18esimo Slam in carriera per il n.1. Un Djokovic sontuoso, in tutti gli aspetti del match: eccellente sul piano fisico (stava benissimo), lucidissimo in quello tattico, perfetto su quello tecnico. Ha giocato da vero n.1, imponendo la sua forza, presenza, qualità tecnica e tattica. Oggi è stato nettamente superiore al russo, pochissime le sbavature e minime le pause, prontamente recuperate. Novak è stato chirurgico nel mettere in pratica il suo tennis al limite della perfezione sia in spinta che in difesa, mostrando una differenza netta su Medvedev, disarmato e in confusione. Ad un certo punto del match (dalla metà del secondo set, quando Novak ha dilagato) era evidente la frustrazione dello sfidante, che era sceso in campo in grande fiducia, convinto di potercela fare. Djokovic da vero “tiranno in Australia” l’ha ricacciato indietro con veemenza, tanto che solo nella fase centrale del primo set c’è stata davvero partita, con un certo equilibrio. L’allungo del serbo nel finale del primo set è stato sufficiente a spaccare la partita, perché da lì in avanti ha letteralmente messo il pilota automatico, veleggiando sicuro con il suo tennis compatto e inscalfibile, mentre il russo è stato preda della rabbia del non riuscire a giocare la partita che voleva.
Djokovic ha vinto la finale perché l’ha giocata di petto, senza incertezze, imponendo all’avversario ritmi e velocità. Sostenuto da un servizio davvero eccellente (thanks, Goran), ha condotto gli scambi sempre tenendo una posizione molto avanzata. Con i piedi vicini alla riga di fondo ha spinto dritto per dritto, con grande velocità sparando bordate sui piedi del rivale. Non gli ha lasciato il tempo per pensare, per costruire quella ragnatela tattica, quelle variazioni, angoli e cambi di ritmo improvvisi che rendono Medvedev un rivale fortissimo. Così sotto torchio, Daniil è stato costretto ad accelerare i tempi, a giocare sul ritmo e questo lo detesta perché finisce a rincorrere, senza il controllo del tempo del match. Medvedev così è stato disarmato: infatti il russo è un tennista formidabile quando è in controllo del tempo del match, se è costretto a rincorrere perde la pazienza, accelera su palle complicate e perde anche lucidità al servizio, finendo per sbagliare troppo. In rari momenti è riuscito ad allontanare Djokovic dalla riga di fondo e dal controllo dello scambio, alzare le parabole con quelle palle lente e lunghe difficilissime da rigiocare.
Djokovic ha vinto perché è il più forte, perché ha imposto la miglior tattica per disarmare il rivale. Flessibile, lucido, tatticamente superbo, Novak è l’indiscusso n.1 del tennis dei nostri giorni, con buona pace di tutti i rivali. Quando gioca così, diventa quasi imbattibile. Medvedev deve rimproverarsi il non aver servito benissimo, ma soprattutto di non aver avuto la lucidità per restare nella partita ed approfittare dei rari momenti in cui Novak ha concesso qualcosa, e lì insinuare dei dubbi al fortissimo avversario. Ma forse, oggi non c’era proprio niente da fare.
Ecco la cronaca della finale.
Si inizia alle 19.46 ora di Melbourne. Il primo punto della finale è un Ace al centro di Djokovic. Segue servizio esterno e via a rete. Novak estremamente aggressivo nei primi punti, segnale inequivocabile del suo game plan: non lasciare tempo al rivale di imbastire la sua ragnatela tattica. 1-0 Djokovic. Medvedev al servizio. Si scambia di più, Daniil fa correre il rivale, ma cercando l’affondo sbaglia in lunghezza, Novak è un muro, rimette tutto. 15-40 e due immediate palle break per il n.1. Con lo schema servizio esterno e diritto aggressivo annulla la prima; sbaglia sulla seconda, dopo un lunghissimo scambio. Break Djokovic, 2-0 avanti. Il serbo ha iniziato con grande intensità. Con un parziale di 12 punti a 3, Djokovic vola 3-0. Medvedev non riesce ad entrare in partita perché il Novak lo stuzzica continuamente sul diritto con palle molto vivaci, che il russo rimette senza poter manovrare, cambiare ritmo e rotazioni. Con grane fatica, Daniil finalmente muove lo score, 1-3, e nel quinto gioco regge il pressing forsennato di Djokovic, portandolo ad un paio di errori che gli costano il 15-40, prime palle break per Medvedev. L’ennesima difesa estrema porta il n.1 a colpire prima uno smash incerto, e quindi a sbagliare il successivo. Contro Break Medvedev, dopo la partenza sprint di Nole, ecco la reazione di Dani. A zero il russo tiene il game di servizio, 3 pari. Il set scorre seguendo i servizi, con un tennis piuttosto veloce, soprattutto da parte di Medvedev che ora spinge molto con accelerazioni lungo linea molto efficaci. Dodicesimo game, Medvedev serve sotto 5-6. Djokovic è super aggressivo in risposta, forza gli errori del rivale. 0-30. Sfortunato il russo a pizzicare il nastro che rallenta la sua bordata cross di rovescio, crolla 0-40, con tre set point per Novak. Daniil cancella le prime due, ma affossa un diritto in rete, troppa fretta in questo frangente così delicato. Set Djokovic, 7-5. Un set deciso alla stretta finale, con un livello molto alto di entrambi da metà parziale.
Secondo set, inizia Djokovic alla battuta. Medvedev non regala niente, palle lunghe facendo correre l’avversario. Djokovic invece sembra aver bisogno di rifiatare, sbaglia due rovesci di scambio arrivando un po’ “molle” sulla palla. Errori che gli costano l’immediato Break. Medvedev avanti 1-0 e servizio. Il servizio di Daniil però si inceppa (anche un doppio fallo), Djokovic procura la palla del contro break, che sfrutta con una bordata di diritto lungo linea tirata dall’angolo sinistro. 1 pari, tutto da rifare. Il russo sembra infastidito, forse dal pubblico è stranamente chiassoso (sul 15-30 il giudice di sedia interrompe lo scambio per colpa di una esagitata che urlava continuamente!?!), accelera troppo i tempi e sbaglia. Subisce un altro break, che manda avanti 3-1 il serbo. In questa fase del match è enorme la differenza tra la resa della prima di Nole e quella di Dani, tutto a favore del serbo. Un altro Ace al centro, a 206 km/h, imprendibile, gli vale il 4-1. Il set scivola via al russo, non riesce a costruire, affretta i tempi e crolla a 2-5 e set point Djokovic. Il serbo non si fa pregare: spara una risposta violentissima col diritto tra i piedi di Daniil, che non riesce nemmeno ad organizzare un colpo. 6-2 Djokovic, troppo più solido, aggressivo e concreto il n.1, tornato in modalità “macchina” dopo aver ripreso il rivale all’inizio del parziale. Avanti 2 set a 0, a meno di un calo fisico, il match pare ormai tutto dalla parte del campione in carica.
Terzo set. Come all’avvio del secondo parziale, Nole tira il fiato, serve male e crolla 15-40. Il servizio di Novak è diventato una delle sue armi principali, bravissimo nell’usarlo nei momenti delicati, come in questa fase (si vede il lavoro con Ivanisevic, uno che di battuta se ne intende…). Djokovic recupera e muove lo score, 1-0. Medvedev è furibondo, parla col suo angolo sconsolato, pare in totale confusione tattica mixando bordate a tutta ad attacchi in contro tempo facilmente ribattuti del rivale. Ai vantaggi spara una seconda oltre i 200 m/h per il doppio fallo, quindi sulla palla break corre in avanti su “uno straccio”, affossando la volée. 2-0 Djokovic, è lo strappo decisivo, ormai il n.1 è in totale controllo del campo, del match, col rivale poco lucido e in totale confusione. In un “amen” siamo 3-0, Nole è un passo dal nono Norman Brooke Trophy. Il set scivola via sui turni di servizio, Medvedev prova a “buttarla in caciara” per innervosire Novak, ma il servo è una macchina. Sul punto che gli vale il 5-2 indica la sua testa al proprio angolo. Sì Nole, hai vinto proprio di testa, con l’approccio migliore per sbaragliare un rivale che poteva essere pericolosissimo. Chiude il match 6-2 con una sciabolata sopra la testa, sotto rete, crollando a terra, e salutando quel che pubblico spesso a lui avverso ma che oggi non può non esaltarne la classe. Tanto per cambiare, Djokovic inizia l’anno vincendo. Immenso, bravissimo Tiranno.
Marco Mazzoni
(1) N. Djokovic vs (4) D. Medvedev
GS Australian Open
N. Djokovic [1]
7
6
6
D. Medvedev [4]
5
2
2
Vincitore: N. Djokovic
Servizio
Svolgimento
Set 3
D. Medvedev
0-15
0-30
15-30
30-30
30-40
5-2 → 6-2
N. Djokovic
15-0
15-15
15-30
30-30
40-30
4-2 → 5-2
D. Medvedev
15-0
15-15
30-15
40-15
4-1 → 4-2
N. Djokovic
15-0
30-0
30-15
40-15
3-1 → 4-1
D. Medvedev
15-0
30-0
30-15
40-15
3-0 → 3-1
N. Djokovic
15-0
30-0
30-15
40-15
40-30
2-0 → 3-0
D. Medvedev
0-15
15-15
15-30
30-30
40-30
40-40
40-A
1-0 → 2-0
N. Djokovic
0-15
0-30
15-30
15-40
30-40
40-40
A-40
0-0 → 1-0
Servizio
Svolgimento
Set 2
D. Medvedev
0-15
15-15
15-30
15-40
30-40
5-2 → 6-2
N. Djokovic
0-15
15-15
30-15
40-15
40-30
40-40
A-40
4-2 → 5-2
D. Medvedev
15-0
30-0
40-0
4-1 → 4-2
N. Djokovic
0-15
15-15
30-15
40-15
3-1 → 4-1
D. Medvedev
0-15
15-15
15-30
30-30
30-40
2-1 → 3-1
N. Djokovic
15-0
15-15
15-30
30-30
40-30
1-1 → 2-1
D. Medvedev
0-15
15-15
30-15
30-30
30-40
0-1 → 1-1
N. Djokovic
0-15
15-15
15-30
30-30
30-40
0-0 → 0-1
Servizio
Svolgimento
Set 1
D. Medvedev
0-15
0-30
0-40
15-40
30-40
6-5 → 7-5
N. Djokovic
15-0
30-0
40-0
5-5 → 6-5
D. Medvedev
15-0
30-0
40-0
5-4 → 5-5
N. Djokovic
0-15
15-15
30-15
40-15
4-4 → 5-4
D. Medvedev
15-0
30-0
30-15
40-15
4-3 → 4-4
N. Djokovic
15-0
30-0
40-0
40-15
3-3 → 4-3
D. Medvedev
15-0
30-0
40-0
3-2 → 3-3
N. Djokovic
15-0
15-15
15-30
15-40
3-1 → 3-2
D. Medvedev
0-15
15-15
30-15
40-15
40-30
3-0 → 3-1
N. Djokovic
15-0
30-0
40-0
2-0 → 3-0
D. Medvedev
15-0
15-15
15-30
15-40
30-40
1-0 → 2-0
N. Djokovic
15-0
30-0
40-0
40-15
0-0 → 1-0
3 Ace 62 Doppi falli 467% % primo servizio 65%73% % di punti vinti su primo servizio 68%63% % di punti vinti su secondo servizio 39%7/11 Break point 2/40 Tiebreak vinti 034 Punti vinti in risposta 2587 Punti vinti 6819 Giochi vinti 95 N. max giochi vinti di fila 37 N. max punti vinti di fila 853 Punti vinti al servizio 4312 Giochi vinti al servizio 7
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