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    Isner e Kyrgios difendono Novak Djokovic

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    John Isner ha parlato della vicenda di Novak Djokovic.
    ” Quello che Novak sta attraversando in questo momento non è giusto, non c’è alcuna giustificazione per il trattamento che sta ricevendo. Ha seguito le regole e gli è stato permesso di entrare in Australia e ora è stato detenuto contro la sua stessa volontà. È una vergogna ”
    Anche Kyrgios difende Djokvoic :” Il modo in cui stiamo trattando Djokovic è pessimo , Novak è un campione ma soprattutto un uomo “. LEGGI TUTTO

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    Il caso Djokovic: Il Premier dello stato di Victoria incolpa Tiley per la situazine. Djokovic rischia un divieto di 3 anni per entrare nel paese e l’Australia rassicura “Non è in prigione può andare via quando vuole dal paese”

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Se la soap opera non avesse avuto abbastanza colpi di scena, ora ne arriva un altro tanto inaspettato quanto forte: una lotta tra gli organi australiani. La premier dello Stato di Victoria, Jacinta Allan, che era in ultima analisi responsabile dell’elaborazione dell’esenzione medica concessa a Novak Djokovic, ha incolpato Craig Tiley e l’istituzione che presiede, Tennis Australia, di aver nascosto al suo governo la documentazione fornita dall’esecutivo federale, in cui il primo ministro dell’Australia, Scott Morrison, sottolineava che non era sufficiente essere stati infettati dal coronavirus negli ultimi 6 mesi per entrare nel paese e avere diritto all’esenzione. Si sta preparando un caos ora perché questo suggerisce un possibile compiacimento di Tiley per il tennista serbo e per far giocare il n.1 del mondo lo slam aussie forse con troppa facilità.
    Novak Djokovic ha un lungo fine settimana davanti a sé prima della sentenza del tribunale che non solo deciderà se potrà partecipare agli Australian Open del 2022, ma anche il suo futuro rapporto con questo paese. Secondo la legge australiana, quando un visto viene revocato, una persona può affrontare un divieto di ritorno nel paese per tre anni. Il governo non ha escluso di imporre una tale sanzione, ma tutto dipenderà da come si sviluppa il processo giudiziario e dall’atteggiamento di Djokovic nel collaborare.
    Quello che sta succedendo con Novak Djokovic va ben oltre le questioni strettamente sportive e potrebbe generare un problema geopolitico di ordine globale. Lo testimonia l’evidente pressione esercitata dal governo serbo attraverso il Ministero degli Affari Esteri, che ha convocato l’ambasciata australiana in Serbia nella sua sede per chiedere che il tennista sia trasferito in un altro albergo. Inoltre, l’ambasciatore serbo in Australia ha già presentato una protesta fortmle, come rivelato da TheAge. La risposta di Karen Andrews, il ministro australiano degli affari interni, ha sottolineato che Djokovic non è prigioniero nel paese perché può partire quando vuole. LEGGI TUTTO

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    Il caso di Novak Djokovic: Il serbo parla per la prima volta. Manifestazioni a Belgrado. Albergo fatiscente?

    Srdjan Djokovic nella foto

    Novak Djokovic ha consegnato un messaggio a suo fratello Djordje Djokovic, che lo ha divulgato: “Dio osserva tutto! La mia benedizione è spirituale e la loro materiale”, ha detto Nole, che ha visto negata la sua richiesta di trascorrere questo isolamento con il suo staff. Viene addirittura lasciato ad aspettare nelle condizioni precarie di questo hotel per rifugiati, che ha alcuni “inquilini” lì da nove anni ormai.
    In mezzo a tutta questa confusione, la famiglia sta guidando una vera e propria rivolta a Belgrado, con manifestazioni per il “rilascio” di Djokovic già in corso. Padre Srdjan e fratello Djordje guidano questo movimento che è già sceso in strada nella capitale della Serbia.
    Come dicevamo Novak Djokovic è ancora in un hotel in quarantena a Melbourne, dove condivide un piano con alcuni rifugiati ed esuli politici che si trovano in questa situazione da diversi anni. Il serbo ha denunciato alla sua famiglia alcune delle condizioni precarie dell’alloggio – insetti, umidità e molto rumore – e ora sono stati alcuni dei suoi ‘vicini’ a dare alla stampa australiana delle immagini del cibo che di solito viene servito lì che non è il cibo di oggi ma delle settimane scorse. LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic paga le incomprensioni di Tennis Australia e dei vari organi federali australiani

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Il quotidiano locale The Age sta facendo chiarezza sulla vicenda di Novak Djokovic chiuso ora in una camera di albergo di Melbourne ed aspetta il giudizio di un Tribunale per lunedì prossimo dopo aver fatto opposizione alla sua espulsione.
    Il motivo per cui Djokovic non è potuto entrare in Australia è perchè non ha completato il ciclo vaccinale, condizione necessaria per poter entrare in Australia secondo le norme federali attuali, salvo esenzioni mediche che non ci sono in questo caso. Tra queste possibili esenzioni, non è accettata dall’Australian Border Force una recente infezione da Covid-19 (nei 6 mesi precedenti alla partenza).
    Dichiarava aL’Australian Technical Advisory Group on Immunisation (ATAGI) “Evidenze scientifiche confermano che aver contratto il virus riduce il rischio di re-infezione per almeno 6 mesi e per questo potrebbe essere considerato un motivo di esenzione dal vaccino”. Viene però precisato che “non essendo l’avvenuta infezione nei 6 mesi passati una controindicazione per ricevere il vaccino, le condizioni per essere considerato completamente vaccinato sono le due dosi”.
    Il problema è stato di Tennis Australia che ha concesso l’esenzione medica a Djokovic sulla base di una sua infezione da Covid-19 nei 6 mesi precedenti ma in disaccordo con le norme federali dell’ATAGI.C’è stata evidentemente un’incomprensione tra Tennis Australia, Governo di Victoria e ATAGI ed è per questo che Novak Djokovic sta pagando queste conseguenze.
    Secondo il giornale australiano poi, sembrano che altri fattori siano stati coinvolti nel processo di rifiuto della domanda medica del serbo. Hanno stabilito che aver contratto la COVID negli ultimi sei mesi non protegge sufficientemente dalla malattia, e che la decisione di Novak Djokovic di non essere vaccinato non può essere interamente condizionata da questo fatto, poiché, se è stato infettato negli ultimi sei mesi, avrebbe potuto essere vaccinato nel primo semestre del 2021 e non lo ha fatto. Questo ragionamento pratico è una delle ragioni per cui, come riportato nell’articolo, il governo federale australiano alla fine ha deciso di non garantire l’ingresso di Djokovic.
    Tutto sommato, un gran casino con un incrocio di governi, con chiare sfumature politiche ed un unico sconfitto, il tennis. LEGGI TUTTO

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    Rafael Nadal sul caso Djokovic: ” Novak avrebbe potuto evitare tutto questo vaccinandosi”

    Novak Djokovic e Rafael Nadal nella foto

    Rafael Nadal, che questo giovedì ha esordito con una vittoria nel torneo ATP 250 di Melbourne e alla fine della partita è stato naturalmente interrogato su tutte le polemiche che circondano l’arrivo e l’ingresso di Novak Djokovic in Australia. Il 35enne spagnolo, strenuo difensore delle vaccinazioni e molto critico nei confronti di chi sceglie di non vaccinarsi, ha ricordato che Djokovic avrebbe potuto evitare tutto questo “dramma” se avesse voluto.
    “Quello che sta succedendo non è sicuramente bello. Stiamo vivendo tempi complicati con la pandemia. Tempi difficili per molte persone e famiglie. È normale che la gente in Australia si senta frustrata nel vedere qualcuno arrivare senza essere stato vaccinato, dopo tutto quello che ha passato. L’Australia è il paese più confinato del mondo. Ecco perché dovremmo vaccinarci. Sono stato vaccinato due volte, ho avuto il covid-19 nell’ultimo mese, ho fatto tutto il percorso. Chiunque si vaccini non ha problemi a entrare in Australia e a giocare. Questo è il mio punto di vista in questa situazione. Se ti fai vaccinare, giochi. Quindi fatevi vaccinare. Il mondo ha già sofferto troppo”, ha dichiarato lo spagnolo.
    A Nadal è stato poi chiesto direttamente se si sente dispiaciuto per la situazione che sta attraversando Djokovic. “Se solo Djokovic avesse voluto, non avrebbe avuto problemi ad entrare in Australia. Avrebbe potuto evitare tutto questo vaccinandosi. È libero di prendere le decisioni che vuole e di prenderne anche le conseguenze. Novak conosceva le regole del gioco. Da un lato mi dispiace per lui, ma dall’altro bisogna ricordare che conosceva le regole”. LEGGI TUTTO

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    Espulsione rinviata: Djokovic può rimanere in Australia (almeno) fino a lunedì

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Il numero uno del mondo Novak Djokovic ha appreso oggi che gli sarà permesso di rimanere in Australia almeno fino a lunedì, quando sarà presa una decisione sul suo appello contro l’ordine di espulsione del governo australiano. Gli avvocati di Djokovic hanno cercato tutto il giorno di evitare che il serbo fosse espulso dal paese oggi e la decisione è stata accettata, con la corte che ha rinviato una decisione sul caso fino a lunedì mattina, quando il 34enne saprà se potrà rimanere nel paese – e giocare agli Australian Open la settimana successiva – o scontare l’ordine di espulsione in patria.
    Gli avvocati di Djokovic hanno i prossimi giorni per raccogliere la documentazione per sostenere l’eccezione medica che gli è stata inizialmente concessa, anche se le possibilità del serbo sono molto scarse. Secondo i media australiani, Djokovic avrebbe presentato come eccezione medica per non vaccinarsi aver avuto il covid-19 negli ultimi sei mesi, ma le autorità australiane non considerano questa opzione come una delle eccezioni, quindi la richiesta di appello di Djokovic è legalmente un caso quasi perso.Novak è attualmente in un hotel a Melbourne e aspetta la decisione senza potersi ovviamente allenarsi sul campo.
    Djokovic è separato dal suo intero staff di allenatori, che possono muoversi come vogliono a Melbourne perché sono tutti vaccinati. LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic non si arrende! I fan lo sostengono fuori dall’hotel mentre aspetta la sentenza del tribunale

    Novak Djokovic, numero uno del mondo e con più titoli (9) nella storia degli Australian Open, ha per le mani un ordine di espulsione dall’Australia dopo che gli è stato rifiutato un visto d’ingresso nel paese. Ma il 34enne serbo non si arrende. Djokovic ha presentato un ricorso contro la decisione delle autorità di frontiera e sta aspettando la risposta da un tribunale di Melbourne, che dovrebbe arrivare nella giornata di oggi.
    Fino ad allora, Djokovic aspetta chiuso in un hotel in quarantena, dove divide i piani con più di 30 rifugiati australiani. Fuori dall’hotel ci sono anche alcuni fan del numero uno del mondo.

    Djokovic supporters are now dancing outside the Park Hotel. pic.twitter.com/lfsR40DeFC
    — Cait Kelly (@cait__kelly) January 6, 2022 LEGGI TUTTO