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Rafael Nadal sulla vicenda Djokovic: “Gli Australian Open sono molto più importanti di qualsiasi giocatore”
Rafael Nadal nella foto
Rafael Nadal ha parlato nuovamente del Caso di Novak Djokovic.
“Gli Australian Open sono molto più importanti di qualsiasi giocatore. Se alla fine giocherà, ok. Se non giocherà, l’Australian Open sarà un grande Australian Open, con o senza di lui. Questo è il mio punto di vista.”
“Onestamente, sono un po’ stanco della situazione” ha detto il maiorchino riferendosi alla querelle tra Djokovic e il governo australiano.
Nadal ha ricevuto il vaccino così come un totale di 97 dei Top 100 giocatori della classifica Atp e 96 della Top 100 della classifica Wta. LEGGI TUTTO - in Tennis
Caso Djokovic: Crolla reputazione Australia. Crollo reputazionale Paese potrebbe provocare anche -1,5% di export
Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo
Secondo l’analisi di Zwan svolta attraverso l’algoritmo ReputationRating, lo scoppio della vicenda Djokovic, fin da subito sotto i riflettori di tutto il mondo, ha causato una grossa perdita di capitale reputazionale, non solo di Nole, ma di tutti gli stakeholder coinvolti nel caso. Ad essere impattati, infatti, risultano i Driver reputazionali CSR, Leadership e Governance.Gli Stakeholder con la reazione più negativa sono, su tutti, Cittadini e Istituzioni Internazionali.
Rispetto al periodo di analisi di novembre 2021, in seguito al susseguirsi delle vicende sul caso, si registra nel mese di gennaio 2022 un crollo del capitale reputazionale dei soggetti coinvolti: Novak Djokovic, più di tutti, con un decremento del 21.93%, seguono Tennis Australia (ente organizzatore degli Australia Open) con 17.01% e il Governo Australiano che registra un calo di 13.61 punti percentuali.
Come è naturale aspettarsi, la vicenda legata al Campione Serbo ha causato, a cascata, un crollo della Reputazione dell’Australia (-14.91% rispetto a dicembre 2021). Gli errori nella gestione del Governo, in primis, insieme a quelli di Tennis Australia, dipingono agli occhi degli Stakeholder internazionali (in particolare i Cittadini esteri) un Paese non pronto alla gestione di una manifestazione sportiva internazionale. Ulteriori conferme di questo sentiment, arrivano da alcuni giocatori dello stesso Australian Open: il tennista Tomic, ha recentemente dichiarato ai microfoni internazionali: «Incredibile che ci lascino autotestare in stanza con il tampone rapido». Un’ennesima accusa, che fa crollare la reputazione dell’AO, e dell’intero Paese.
Proprio su questo punto, registriamo che l’Australia è stata superata in reputazione dal Sud Africa (+18.52%). Questo risultato diviene più comprensibile anche alla luce della gestione della Pandemia Covid-19 da parte del Paese africano: uno dei primi a rimuovere restrizioni e controlli serrati, portando avanti una strategia di fattuale “convivenza con il virus”.
Negli equilibri geopolitici, i crolli reputazionali dei Paesi, portano sovente a delle ripercussioni nell’ appetibilità agli occhi dell’investitori Esteri, e dunque nell’export. In casi precedenti, un crollo reputazionale di simile portata, ha provocato una relativa diminuzione dell’export nell’ordine di 1.5 punti percentuali.
Questo è quanto emerge dalla nuova analisi realizzata da Zwan, azienda specializzata in corporate reputation, attraverso ReputationRating, l’unico motore di ricerca e comparazione di Brand basato su un algoritmo che offre una valutazione completa, tangibile, affidabile e imparziale della Reputazione di Paesi e Organizzazioni; l’algoritmo “Reputation Rating” pesa e misura le dimensioni della reputazione, certificando una serie di parametri oggettivi e soggettivi, attraverso la tecnologia blockchain.
Dall’inizio della pandemia da Covid-19, le posizioni (e le relative prese di posizione al riguardo) di Djokovic non hanno dato vita facile alla sua reputazione globale. Ma non solo: le continue e periodiche accuse sui sospetti finti infortuni da parte dei colleghi per uscire fuori da momenti difficili della gara; il cartellino rosso all’Open Usa 2020, dopo aver scagliato una pallata sulla gola della giudice di linea.
Tutto questo aveva già fatto registrare dei crolli reputazionali graduali, che adesso si accentuano con la falsa dichiarazione di “non aver viaggiato nei 14 giorni precedenti al suo arrivo – il 5 gennaio – in Australia”. I tweet e i post Social, sempre poco esplicativi, lasciano trasparire diverse incongruente con quanto dichiarato al Governo Australiano, tra viaggi a Belgrado a Natale, ed eventi che hanno visto la sua partecipazione, nonostante la positività al Covid (dichiarata dallo stesso Nole, dopo diverso tempo). Ad essere maggiormente impattato, pertanto, sembra essere proprio la CSR (Responsabilità Sociale) percepita del Serbo (-24.10%), proprio in merito al mancato rispetto delle normative e l’ombra del “No-Vax” che aleggia sulla sua reputazione.
In questo quadro, è la leadership del Governo Australiano che ne esce lesa (-16.91%). In tutta la vicenda, tra revoche, indecisioni e dietrofront, il Governo è parso non al di sopra delle parti, bensì un’entità al pari dello stesso Campione Serbo e di Tennis Australia, fallendo nel suo tentativo di lanciare un segnale, con la revoca della visa, e titubante nel prendere decisioni sulla base di regole prestabilite. Le dichiarazioni dello stesso Djokovic in merito al suo interrogatorio con la Border Force, gettano ulteriori ombre sulla sua Governance (-12.67%): “Mi ha dato l’impressione che la decisione sul mio visto non dipendesse completamente dalle persone che stavano parlando con me, e invece dipendesse da qualcun altro al di sopra di loro” – così dichiara Nole.
Non da meno è il crollo della reputazione di Tennis Australia, ente organizzatore degli Australian Open. Il solo prevedere, e accettare, delle esenzioni dall’obbligo vaccinale, senza opportune verifiche, è un chiaro segnale di orientamento al profitto. In altre parole, un AO senza Djokovic, il n. 1 al mondo, non è appetibile ai media e agli sponsor quanto un AO con Djokovic. Tennis Australia ha messo il proprio tornaconto davanti alle proprie scelte, tenendo da parte i princìpi alla base di una corretta leadership e responsabilità sociale.
“Da questo caso, ne escono tutti sconfitti. Ognuno, a suo modo, ha giocato male la propria partita sul piano comunicazionale. È impensabile per un ente Governativo non dettare le regole del gioco in modo inequivocabile, scendendo al pari degli altri interlocutori. È impensabile macchiare la reputazione degli Australian Open, tentando in ogni modo di far partecipare il n.1 al mondo – nonostante le irregolarità evidenti – solo per guardare al profitto del torneo. È impensabile, per il peso mediatico che ha il campione di Tennis tra i più vincenti della storia, poter parlare di trasmutazione delle molecole d’acqua con la forza del pensiero, in piena pandemia, in diretta Instagram con un sedicente guru del benessere, senza che il suo ufficio stampa lo fermi.” – commenta così Davide Ippolito, cofondatore di Zwan e ReputationRating.
A percepire questi cali reputazionali, e dunque parliamo di Stakeholder, sono per lo più Cittadini, come rilevato dalla Sentiment Analysis in rete degli utenti, che tra blog post, Social e Forum ha registrato un Sentiment fortemente negativo attorno alle principali keyword e notizie in merito al caso Djokovic: all’incirca l’87% dei cittadini, si è espresso contro l’operato dei tre soggetti coinvolti.Anche le Istituzioni Internazionali sono tra gli altri Stakeholder a reagire negativamente alle vicende australiane (-13.12%).
Joe Casini, cofondatore di Zwan e ReputationRating, commenta così questa crescita: “Soffermandoci sull’operato di Djokovic, è opportuno sottolineare come non fosse assolutamente obbligatorio dare delle spiegazioni (in particolar modo se si ritiene di essere nel giusto). Ma un vero leader argomenta e spiega la propria posizione, prima che sia qualcuno a richiederlo espressamente, seguendo gli intramontabili princìpi della chiarezza e della trasparenza. In questa cattiva gestione della sua comunicazione, si annidano molte criticità familiari a molte organizzazioni nel mondo del business”. LEGGI TUTTO - in Tennis
Australian Open: Novak Djokovic se vincerà la causa dovrà giocare già Lunedì prossimo. Esordio di Berrettini nella prima giornata, Sinner nella seconda
Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo
Gli organizzatori dell’Australian Open hanno annunciato che la parte alta dei tabelloni di singolare si giocheranno Lunedì.
Questo significa che il numero uno del mondo Novak Djokovic, che sarà in detenzione per tutto il fine settimana, dovrà fare il suo debutto nel torneo già lunedì, se vincerà una seconda causa legale e gli sarà permesso di rimanere nel paese.
Chi giocherà lunedì?Djokovic (?)NadalZverevBerrettiniShapovalovHurkaczBartyOsakaSakkariKrejcikovaBadosaAzarenka
Chi giocherà martedì?MedvedevRublevTsitsipasSinnerMurrayRuudAuger-AliassimeSabalenkaMuguruzaKontaveitHalepRaducanuSwiatekKerberKvitova LEGGI TUTTO - in Tennis
Come cambierebbe il tabellone degli Australian Open in caso di esclusione di Djokovic? Ecco tutti gli scenari
Novak Djokovic nella foto
Nella prima mattinata italiana è stato sorteggiato il tabellone principale degli Australian Open 2022: nella posizione appartenente alla prima testa di serie compare il nome di Novak Djokovic, ma la sua presenza nel primo Major della stagione è ancora fortemente in dubbio. Qualora dovesse ricevere il “via libera” per giocare, il numero uno del ranking ATP aprirebbe le danze contro il connazionale Miomir Kecmanovic.
Tra gli scenari possibili, però, c’è anche l’esclusione di Djokovic dal torneo: in caso di assenza del serbo, cambierebbero anche diversi accoppiamenti nel tabellone principale. Come da regolamento ufficiale dell’International Tennis Federation (ITF), l’organo che si occupa di organizzare i quattro tornei del Grande Slam, “se il giocatore ritirato, prima della pubblicazione dell’ordine di gioco del primo giorno di tabellone principale, è una testa di serie compresa tra n.1 e n.4, la testa di serie n.5 andrà ad occupare la posizione lasciata libera. Di conseguenza, la posizione della testa di serie n.5 sarà presa dalla testa di serie n.17; di conseguenza, la posizione della testa di serie n.17 sarà presa dal primo giocatore rimasto fuori dal seeding, n.33; di conseguenza, la posizione del primo giocatore rimasto fuori dal seeding sarà presa da un lucky loser“.
Nell’ipotesi in cui a Djokovic venga comunicata l’esclusione dagli Australian Open prima della pubblicazione dell’ordine di gioco di lunedì, Andrey Rublev (quinta testa di serie) andrebbe a prendere il suo posto diventando l’avversario di primo turno di Kecmanovic. Il nuovo avversario di Gianluca Mager diventerebbe dunque Gael Monfils (testa di serie numero 17), mentre al posto del francese (opposto all’argentino Coria) andrebbe Alexander Bublik, primo giocatore escluso dalle teste di serie. Il posto lasciato libero dal kazako verrebbe infine occupato da un lucky loser.
PRIMI TURNI… CON DJOKOVIC:[1] Djokovic vs. Kecmanovic[5] Rublev vs. Mager[17] Monfils vs. CoriaBublik vs. Qualificato
PRIMI TURNI… SENZA DJOKOVIC:[5] Rublev vs. Kecmanovic[17] Monfils vs. Mager[33] Bublik vs. CoriaLucky Loser vs. Qualificato
OTTAVI DI FINALE IPOTETICI… CON DJOKOVIC:[1] Djokovic vs. [16] Garin[12] Norrie vs. [7] Berrettini[3] Zverev vs. [14] Shapovalov[10] Hurkacz vs. [6] Nadal[8] Ruud vs. [11] Sinner[15] Bautista vs. [4] Tsitsipas[5] Rublev vs. [9] Auger-Aliassime[13] Schwartzman vs. [2] Medvedev
OTTAVI DI FINALE IPOTETICI… SENZA DJOKOVIC:[5] Rublev vs. [16] Garin[12] Norrie vs. [7] Berrettini[3] Zverev vs. [14] Shapovalov[10] Hurkacz vs. [6] Nadal[8] Ruud vs. [11] Sinner[15] Bautista vs. [4] Tsitsipas[17] Monfils vs. [9] Auger-Aliassime[13] Schwartzman vs. [2] Medvedev
Nella seconda ipotesi, nel caso in cui a Djokovic venga comunicata l’esclusione dagli Australian Open dopo la pubblicazione dell’ordine di gioco di lunedì, al posto del serbo entrerebbe un lucky loser, come da regolamento, mentre tutti gli altri accoppiamenti di primo turno resterebbero invariati: “Se il giocatore, rientrante tra le teste di serie, si ritira dopo la pubblicazione dell’ordine di gioco del primo giorno di tabellone principale, il posto vacante sarà occupato da un lucky loser“. LEGGI TUTTO - in Tennis
L’Ordine dei giornalisti critica l’atteggiamento di Djokovic a L’Equipe: “È preoccupante”
Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo
Le polemiche sono scoppiate quando Novak Djokovic ha ammesso di aver saputo di essere positivo al Covid-19 quando ha rilasciato un’intervista a L’Équipe lo scorso 18 dicembre. Questa risposta ha immediatamente scatenato l’indignazione sui social media, con molte critiche all’atteggiamento del numero uno del mondo, che si è tolto la maschera per il servizio fotografico, con l’Associazione internazionale dei giornalisti di tennis che ha voluto rilasciare una dichiarazione per condannare la situazione e lasciare un messaggio.
“La notizia che Novak Djokovic non ha detto a uno dei nostri membri – e al resto del team de L’Équipe quel giorno – che era risultato positivo al Covid-19 è estremamente preoccupante. Come giornalisti, siamo molto attenti a rispettare tutte le regole del Covid-19 e ci aspettiamo che i giocatori facciano lo stesso. Inoltre, i giornalisti devono essere completamente vaccinati per viaggiare agli Australian Open di quest’anno”, si legge in una dichiarazione inviata alla CNN. LEGGI TUTTO