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    Djokovic torna in torneo Tel Aviv: “Come mantenersi a lungo? È necessario evolvere”

    Djokovic in allenamento a Tel Aviv (foto TelAviv Open)

    Novak Djokovic dopo la passerella in Laver Cup torna finalmente in un evento ufficiale del tour Pro al nuovo ATP 250 di Tel Aviv. Una scelta che può apparire particolare quella di rientrare in un piccolo torneo in Israele, ma in realtà Novak “aveva bisogno” di giocare, fermo dalla vittoria a Wimbledon a metà luglio, impossibilitato nel viaggiare e giocare negli USA per le proprie granitiche convinzioni no vax.
    Il campionissimo serbo è sbarcato a Tel Aviv accompagnato da un enorme entusiasmo del pubblico, e alla stampa ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni, sulla sua scelta di giocare il torneo, sul proprio stato di forma e carriera. Ne riportiamo alcune.
    “Ho saltato un paio di grandi tornei quest’anno a causa di alcune circostanze che non mi hanno permesso di viaggiare. Ho pensato alla mia programmazione per il finale di stagione. Non potendo andare in America, ho parlato con la mia squadra per vedere quali tornei potevo aggiungere al mio programma. Mi ero impegnato a giocare la Laver Cup a Londra, quindi volevo collegare tre settimane di fila, pertanto Tel Aviv arrivava al momento ideale. Inoltre, non sono stato qui da molto tempo e la mia ultima volta ero venuto a Tel Aviv fu un’esperienza fantastica, mi sono sentito il benvenuto. Inoltre, negli ultimi anni ho collaborato con professionisti israeliani, tutti questi fattori mi hanno portato a essere qui e sono felicissimo della mia scelta”.

    @DjokerNole is here!🔥Are you excited?!😱😱😱#towa #atp250 #atptour #telavivopen pic.twitter.com/lJ6J4ESsIr
    — Tel Aviv Watergen Open (@telavivopen) September 27, 2022

    “Non poter giocare due Grandi Slam non è stato facile quest’anno, sotto tutti i punti di vista. Sono i tornei in cui voglio giocare il mio miglior tennis. Non è stato così difficile mantenermi a posto fisicamente durante questi periodi di stop, ma è stato più impegnativo a livello emotivo, a causa delle circostanze che ho affrontato quest’anno. Fisicamente per fortuna il mio fisico ha giovato delle pause, con meno settimane di competizione costante, sono riuscito a mantenere il mio fisico in forma, ma vedremo come mi sento in campo. Lo svantaggio di non giocare per così tante settimane è che non hai la spinta della competizione, non hai le sensazioni della partita. A parte la Laver Cup, la mia ultima partita risale a poco più di tre mesi fa. Voglio davvero giocare qui e provare ad arrivare sino in fondo”.

    Durante la Laver Cup si è parlato di problemi a un polso. Novak tranquillizza tutti: “Oggi mi sono allenato continuamente per due ore e mi sono trovato bene. Mi sento bene, sono felice che l’infortunio sia alle spalle e spero che rimanga così per tutto il torneo”.
    Interessante la risposta alla domanda su come sia riuscito a restare fisicamente e mentalmente così competitivo per tanti anni. La chiave per Djokovic è non restare fermi, cercare qualcosa di nuovo. “Non esiste una chiave o un segreto per restare in forma e competitivo per lungo tempo. È una combinazione di fattori ed elementi che fanno parte del tuo carattere, del tuo ecosistema, di come sei cresciuto, di chi sei, di come ti alleni o del tuo stile di vita. È la somma di tutto questo che crea il successo. Questa formula ha funzionato per me, ho cercato di innovare ed evolvermi costantemente, poiché non credo nella stagnazione: regredisci o progredisci, quindi cerco sempre di essere dalla parte della progressione. Questa è una cosa che ho provato, soprattutto negli ultimi anni, perché i più giovani sono sempre più motivati ​​e affamati di vittorie, come Alcaraz. Cerco sempre di trovare nuovi modi per mantenere il mio gioco al top ed essere in grado di competere e battere questi giocatori giovani e forti”.
    Ultime parole per il grande rivale Federer, salutato a Londra: “È stata una carriera epica di cui Roger può essere orgoglioso, ha lasciato un’eredità che sarà eterna, è riuscito ad andare oltre a questo sport ed è uno degli atleti più riconosciuti al mondo. È un momento triste per il tennis, ma penso che se ha immaginato uno scenario per dire addio, non poteva esserci niente di meglio di quel che ha vissuto alla Laver Cup, con i suoi più grandi rivali e tutta la sua famiglia e gli amici. È stato un momento molto emozionante, vedere i suoi figli e la sua famiglia mi ha commosso, mi ha fatto pensare a come potrebbe essere il mio addio. Se c’è qualcosa che vorrei per quell’occasione sarebbe avere i miei più grandi rivali e concorrenti lì, insieme alla mia famiglia. L’addio di Federer è stato ideale, davvero molto speciale”. LEGGI TUTTO

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    Djokovic giocherà in doppio all’ATP 250 di Tel Aviv con il 45enne israeliano Jonathan Elrich (con la situazione aggiornata)

    Novak Djokovic con Jonathan Elrich

    Novak Djokovic è la star dell’ATP 250 di Tel Aviv, un nuovo torneo in cui il serbo sarà una delle attrazioni principali. L’emozione del pubblico di casa sarà ancora più speciale, dato che l’ex numero uno del mondo si esibirà anche nel doppio e con un giocatore di casa.
    Djokovic giocherà al fianco di Jonathan Elrich, capitano e tuttora giocatore di Coppa Davis per la nazionale israeliana, che oggi ha 45 anni dopo essere stato numero cinque del mondo in doppio. Questo potrebbe essere l’ultimo torneo della carriera di Elrich, con un particolare: Nole ha un solo titolo di doppio in carriera ed è stato con Elrich al Queen’s Club nel 2010.Da segnalare che l’ATP 250 di Tel Aviv si giocherà a partire dal 26 settembre, cioè dopo che Djokovic avrà partecipato alla Laver Cup in occasione dell’addio di Roger Federer.
    (Clicca per vedere l’entry list) ATP 250 Tel Aviv (MD) Inizio torneo: 26/09/2022 | Ultimo agg.: 18/09/2022 15:52Main Draw (cut off: 67 – Data entry list: 28/08/22 – Special Exempts: 0/0)

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    Rafael Nadal sull’assenza di Novak Djokovic dagli Us Open: “il fatto che uno dei migliori della storia non sia qui è una grande perdita”

    Rafael Nadal nella foto – Foto Getty Images

    Rafael Nadal si è fermato in sala stampa degli US Open per ammettere che il Grande Slam statunitense senza Novak Djokovic, uno dei suoi più grandi rivali e detentore di 21 titoli del Grande Slam (Rafa ne ha uno in più in una lotta accesa), non è lo stesso, anche se parte dal presupposto che il tennis è più grande di ogni singolo giocatore.
    Assenza di Novak Djokovic“Sapevamo da tempo che Novak non sarebbe stato in grado di giocare se le cose non fossero cambiate. Dal mio punto di vista, è triste che Novak non sia qui. È un peccato che i migliori non possano giocare un torneo a causa di infortuni o altri motivi. In questo caso, il fatto che uno dei migliori della storia non sia qui è una grande perdita. È difficile per tutti, per il torneo, per i tifosi e per noi, perché vogliamo la migliore vetrina possibile per questo sport. D’altra parte, come ho detto altre volte, lo sport però è molto più grande di un singolo giocatore. Ho anche io perso molti tornei. Non vengo qui per esempio da due anni. Il torneo continua. Il mondo continua a girare. Il mondo continuerà dopo di me, Novak o Roger. Ogni anno ci sarà un campione diverso. A livello personale però, mi dispiace che non possa essere qui”.
    Come ti senti fisicamente?“È stato difficile affrontarlo questo problema della lesione addominale, soprattutto perché è molto pericoloso. Quando si ha una lesione di questo tipo, si corre il rischio di peggiorarla a causa del servizio. Bisogna ritrovare la flessibilità e all’inizio non è facile. C’è il rischio di riaprire la frattura perché l’area non è più flessibile come prima. A Cincinnati ero un po’ più rilassato, anche in allenamento. Ho cercato di fare del mio meglio contro Coric senza forzare troppo il servizio, ma ho lottato fino alla fine. Qui, sto facendo del mio meglio per essere pronto. Spero di essere competitivo”.Sono felice di essere tornato. Non venivo qui dal 2019 e questo è uno dei luoghi più importanti della mia carriera. È una grande emozione poter lottare di nuovo per questo titolo”. LEGGI TUTTO

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    Arrivano delle speranze per Novak Djokovic di giocare gli Us Open

    Novak Djokovic classe 1987, n.6 del mondo – Foto Antonio Fraioli

    Novak Djokovic continua a vivere giorni di autentica incertezza sulla sua partecipazione agli US Open, ma le ultime notizie sono almeno incoraggianti per il serbo.
    Al numero sei del mondo, come sappiamo, ad oggi è vietato giocare l’ultimo Grande Slam della stagione perché gli Stati Uniti non accettano nel Paese persone che non sono vaccinate contro il Covid-19, tuttavia le ultime informazioni suggeriscono che le prossime settimane potrebbero portare dei cambiamenti.Questo giovedì, l’agenzia nazionale per la salute pubblica degli Stati Uniti ha annunciato che le persone vaccinate e non vaccinate contro il virus avranno le stesse regole nel Paese, cioè non ci sarà più una netta differenza di regole per le persone vaccinate e non vaccinate.La questione è che questa entità ritiene che chiunque, anche se vaccinato, possa infettarsi o diffondere il virus.Questa notizia dà a Novak Djokovic forti speranze di poter giocare gli US Open. Come è noto, il serbo si sta allenando normalmente nel caso in cui gli venga concesso di recarsi a New York.
    Al momento, il problema principale di Djokovic è capire quando il governo statunitense ufficializzerà la cosa. Il tabellone principale degli US Open inizierà il 29 agosto, ma l’annuncio che il serbo sta aspettando potrebbe arrivare solo a settembre. LEGGI TUTTO

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    John Millman spezza una lancia in favore di Novak Djokovic: “Ho preso IL covid. Venivo dagli Stati Uniti e non mi sembrava che le persone si preoccupassero molto di seguire le raccomandazioni. Non capisco perché Novak Djokovic non possa venire nel paese e competere”

    John Millman nella foto

    John Millman si è dovuto ritirare all’inizio della settimana dall’ATP 250 di Los Cabos e ha poi rivelato che tale ritiro era dovuto aL covid-19. L’australiano ha dichiarato di aver contratto il virus negli Stati Uniti, nonostante fosse completamente vaccinato, e ha denunciato alcune incongruenze nelle leggi statunitensi che, tra l’altro, non consentono agli stranieri non vaccinati, come Novak Djokovic, di entrare nel Paese per disputare qualsiasi competizione.
    “Ho preso IL covid. Venivo dagli Stati Uniti e non mi sembrava che le persone si preoccupassero molto di seguire le raccomandazioni. Il che va bene, ma non capisco perché Novak Djokovic non possa venire nel paese e competere”, ha esordito l’australiano, che poi ha continuato. “Se tutti nel Paese seguissero le regole, sarei favorevole all’introduzione di leggi e vaccinazioni. Ma da quello che ho visto, nessuno si preoccupa, i tornei permettono agli americani non vaccinati di giocare e solo il 30% dei tennisti ha fatto il richiamo”. LEGGI TUTTO

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    Us Open: Una lettera inviata a Joe Biden per cercare di far giocare il torneo a Novak Djokovic

    Novak Djokovic classe 1987, n.7 del mondo – Foto Getty Images

    È uno dei grandi temi del momento: Novak Djokovic, non essendo vaccinato, non potrà entrare negli Stati Uniti e, quindi, non potrà partecipare agli US Open, l’ultimo Grande Slam della stagione, a meno che non ci sia qualche cambiamento (poco atteso) nella legislazione nordamericana. Tuttavia, il serbo ha raccolto il sostegno di personalità di rilievo in tutto il mondo, come nel caso più recente di John McEnroe.
    Negli ultimi giorni ci sono state altre novità: Nebojsa Jovanovic è noto per essere il proprietario di una società che promuove il tennis professionistico in Serbia e il suo nome è diventato virale per aver lanciato un’iniziativa che permetterebbe a Novak Djokovic di partecipare ai prossimi US Open. Jovanovic ha inviato una lettera al presidente degli Stati Uniti Joe Biden e alle autorità del paese che potrebbero influenzare la decisione e permettere a Nole di giocare il torneo.
    Jovanovic cita una specifica clausola legale nel Proclama presidenziale 10294 di “interesse nazionale”. A quanto pare, la suddetta clausola indica che alcuni cittadini stranieri non vaccinati potrebbero ricevere un’esenzione e che il loro arrivo negli Stati Uniti rappresenterebbe un “boom” nell’interesse nazionale: “Gli US Open sono il più grande torneo di tennis del mondo, ma perdono questo status senza Novak Djokovic. Data la situazione economica e la crisi a tutti i livelli, gli Stati Uniti dovrebbero permettere a Novak Djokovic di partecipare al torneo, che ha già vinto tre volte e che il tennista serbo non rappresenta una minaccia per la sicurezza del Paese. È una delle persone più sane al mondo grazie alla sua vita disciplinata e funge da modello e ispirazione per milioni di persone in tutto il mondo. Ha appena vinto il suo settimo torneo di Wimbledon a Londra”, si legge nella lettera inviata a Joe Biden lo scorso 22 luglio. LEGGI TUTTO

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    Laver Cup 2022: Anche Novak DJokovic ci sarà. I Big Four nel team Europa

    Anche Novak DJokovic ci sarà. I Big Four nel team Europa

    La possibilità era concreta ed ora è diventata realtà. Novak Djokovic è stato confermato per la Laver Cup 2022, unendosi ai compagni di squadra come Roger Federer, Rafael Nadal e Andy Murray per formare un Big Four di lusso che si riunirà a settembre a Londra.
    La questione si è fatta sempre più pressante dal momento in cui Murray è stato annunciato al fianco di Federer e Nadal, fino a diventare realtà. Per la prima volta, i quattro si troveranno dalla stessa parte del campo e cercheranno di aiutare il Team Europe a vincere la loro quinta Laver Cup.
    Dichiara Novak: “Sono davvero entusiasta di unirmi nuovamente al Team Europe per la Laver Cup. È l’unica competizione in cui puoi giocare in un ambiente di squadra, con ragazzi contro cui normalmente gareggi. Unirmi a Rafa, Roger e Andy – tre dei miei più grandi rivali di tutti i tempi – sarà un momento davvero unico per la storia del nostro sport“.
    I Big Four sono in attesa di conoscere altri due compagni di squadra, mentre nella squadra mondiale sono per ora confermati Felix Auger-Aliassime, Taylor Fritz e Diego Schwartzman. LEGGI TUTTO

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    Arriva la petizione per poter far giocare a Novak Djokovic lo Us Open

    Novak Djokovic classe 1987, n.7 del mondo

    A Novak Djokovic, il giocatore con il maggior numero di finali degli US Open nell’Era Open, è stato impedito per ora di entrare negli Stati Uniti e di partecipare all’ultimo Grande Slam della stagione. Il 35enne serbo non è vaccinato e, anche se gli US Open non richiedono ai propri giocatori di essere vaccinati, il Paese però non consente l’ingresso ai cittadini stranieri che non hanno una vaccinazione completa, il che ha già impedito al campione di 21 Majors di giocare i Masters 1000 di quest’anno a Indian Wells e Miami.Questo mercoledì, i (molti) fan del serbo hanno preso l’iniziativa di lanciare una petizione – già vicina alle 24.000 firme al momento in cui scriviamo – per chiedere al governo degli Stati Uniti di permettere a uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi di entrare nel Paese per poter gareggiare.
    QUI LA PETIZIONE
    In un momento in cui permangono i dubbi sulla partecipazione di Novak Djokovic agli US Open, la federazione tennistica statunitense (USTA) ha chiarito questo mercoledì le regole in termini di vaccinazioni. E il messaggio è chiaro:
    “L’USTA non obbliga nessun giocatore a vaccinarsi, ma rispetta le regole del governo degli Stati Uniti, che non permette l’ingresso nel Paese di nessun cittadino straniero che non abbia una vaccinazione completa. Secondo il regolamento del Grand Slam, tutti i giocatori entrano automaticamente nei tornei dello Slam in base alla loro classifica 42 giorni prima del torneo”, si legge nel comunicato dell’USTA. LEGGI TUTTO