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    Il dominio di Djokovic all’Australian Open 2023: è in finale cedendo solo 50 game

    Novak Djokovic, a caccia della decima coppa a Melbourne

    Novak Djokovic è il Re degli Australian Open. Nove titoli complessivi, una striscia attiva di 27 vittorie nel torneo, va a caccia domenica della decima coppa nello Slam a lui più amico. Il serbo sta dominando anche l’edizione che si concluderà con la finale contro Stefanos Tsitsipas, è chiara la sensazione dal campo contro tutti gli avversari fin qua affrontati. Nonostante delle condizioni fisiche non ottimali, ha ceduto un solo set nel torneo, al secondo turno contro il francese Enzo Couacaud. Ma ancor più impressionante è la statistica dei game lasciati ai suoi rivali nei 6 incontri fin qua disputati: 50. Per lui non è un record assoluto, ma quasi.
    Infatti riportiamo l’interessante statistica del profilo TennisMylife. Novak nei 33 Slam nei quali è giunto in finale, per due volte ha perso meno game rispetto a quest’edizione degli Australian Open: a US Open 2016, solo 40; e US Open 2012, quando ne perse 45. Tuttavia nell’edizione 2016 di Flushing Meadows fu a dir poco fortunato, con ben tre ritiri degli avversari (Vesely, Youzhny, Tsonga, con un match vinto per w.o. senza nemmeno scendere in campo), mentre nel 2012 approfittò del ritiro di Wawrinka a match in corso. Quindi: i 50 game ceduti da Djokovic nella sua strada verso la finale degli Australian Open sono il suo miglior percorso nel torneo, e migliore in uno Slam nel quale non ha approfittato di ritiri di avversari. 
    Nel 2021 la sua strada verso la finale fu la più difficile: “Nole” arrivò al match per il titolo avendo ceduto ai sei rivali affrontati ben 94 game, quasi il doppio di quelli persi quest’anno. LEGGI TUTTO

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    Da lunedì prossimo Alcaraz non sarà più n.1 ATP

    Carlos Alcaraz a Torino 2022, con il premio di n.1 ATP

    Domenica prossima la finale maschile degli Australian Open 2023 tra Novak Djokovic e Stefanos Tsitsipas decreterà il primo vincitore di uno Slam della nuova stagione. In attesa di scoprire l’esito di quest’intrigante finale, abbiamo già una certezza. Il regno di Carlos Alcaraz come n.1 del ranking ATP terminerà questa settimana. Infatti il vincitore degli Australian Open sarà matematicamente il nuovo n.1 del ranking mondiale, sia che vinca il serbo sia che trionfi il greco. In caso di vittoria di Tsitsipas, avremo anche un nuovo n.1, ovviamente per Novak sarebbe un ritorno sul trono.
    È il secondo Slam consecutivo a decidere il nuovo n.1 al mondo. Infatti anche a US Open 2022 il vincitore della finale Ruud – Alcaraz divenne il nuovo leader del tennis maschile (Alcaraz).
    Alcaraz quindi si ferma a 20 settimane come leader del tennis maschile. Divenne n.1 al mondo il 12 settembre 2022, il lunedì successivo alla sua vittoria agli US Open, suo primo Slam in carriera. Uguaglia le 20 settimane da n.1 di Mats Wilander, a cavallo tra 1988 e 1989. Appena dietro di lui ci sono Daniil Medvedev, n.1 nel 2021 per 16 settimane, quindi Andy Roddick (13 settimane), Boris Becker (12 settimane) e poi altri giocatori con meno di 10 settimane da miglior tennista in classifica.
    Lunedì Alcaraz sarà n.2 del mondo. Il suo rientro è previsto a febbraio all’ATP di Buenos Aires, dove inizierà la sua stagione 2023. Il giovane campione di Murcia è stato costretto a rinunciare gli Australian Open per un infortunio muscolare subito in un allenamento pochi giorni prima di volare a Melbourne. LEGGI TUTTO

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    Australian Open: Djokovic doma Paul in tre set, vola in finale per decima volta a Melbourne

    Novak Djokovic

    Tutto secondo pronostico nella seconda semifinale maschile degli Australian Open 2023. Il nove volte campione del torneo Novak Djokovic sconfigge in tre set lo statunitense Tommy Paul (7-5 6-1 6-2 lo score) e stacca il pass per la sua decima finale nel primo Slam stagionale. Un match piuttosto duro dal punto di vista fisico, contraddistinto da vari lunghi scambi, ma nel quale non è mai stata in dubbio la superiorità del serbo e la sua vittoria. Novak è partito incerto, sia nel primissimo game, che in tutto il primo set, dove con un calo improvviso ha rimesso in discussione un parziale nel quale era in vantaggio per 5-1. Sul 5 pari però “Nole” è stato chirurgico nell’alzare il livello, strappare di nuovo il turno di servizio al rivale ed aggiudicarsi il set. Dall’avvio del secondo parziale non c’è stata praticamente storia: un tennis di pressione, con scambi anche piuttosto lottati, ma alla fine la maggior qualità, intensità e ritmo di Novak hanno prevalso in tutte le fasi decisive, portandolo al meritato successo. È la sua 27esima vittoria consecutiva nel torneo.
    Paul c’ha provato con le sue armi, ha spinto molto, ha cercato di aprirsi il campo, ma non possedendo cambi di ritmo non è riuscito a sorprendere Novak e rompere il suo game plan. Forse Tommy è venuto fin troppo poco a rete (dove ha conquistato vari punti), restando ancorato ad un forcing che non è riuscito a sfondare la resistenza del rivale. Del resto in difesa Djokovic è incredibilmente forte e consistente, troppo per le armi tecniche di Paul. Novak è stato bravo ad essere paziente, ha portato l’avversario a giocare sui propri ritmi, con i quali governa lo scambio e porta il rivale all’errore. Evidenti i problemi tecnici di Paul quando è stato costretto a correre a destra e giocare un diritto veloce in recupero: con la sua apertura e presa della racchetta, ha commesso tanti, troppi errori, e Novak ha (giustamente) insistito su quella direttrice, ricavando molti punti. La differenza di qualità e tenuta tra i due giocatori è stata evidente, tutta a favore del serbo che domenica mattina (ora italiana) sfiderà Tsitsipas per alzare il decimo trofeo a Melbourne. Il greco ha mostrato anche in semifinale una grande forma atletica, un servizio continuo e un diritto molto aggressivo. Ma questo Djokovic, su questo campo, sembra quasi imbattibile. Sarà la 33esima finale in un Major per il serbo (record). In caso di vittoria, Novak vincerà lo Slam n.22 e tornerà n.1 del ranking ATP. Se vincesse il greco, sarebbe Stefanos il nuovo n.1 (e alzerebbe il suo primo Slam). 

    La cronaca
    Djokovic inizia il match al servizio, e non è un grande avvio per lui. Incerto, sbaglia qualcosa e a fatica vince il primo game, annullando palle break. Quindi il 9 volte campione si scuote, prende un bel ritmo da fondo campo, si mette in modalità “macchina” e alla sua velocità di scambio costringe il rivale a prendersi rischi e sbagliare per primo. Vola via “Nole”, doppio break a suo favore. Quando il primo parziale sembra ormai tutto dalla parte del serbo, Djokovic incappa in un momento “no” sul 5-1, servendo per il primo set. Molti errori, doppi falli, a tratti poco coordinato e stranamente lento, subisce un clamoroso doppio break. Paul in questa fase è bravo a spingere con convinzione, attento non regalare niente e cercando con insistenza il diritto cross sul diritto di Novak, falloso in questa fase e fin troppo dietro la riga di fondo. Tommy serve bene sul 4-5 e forza il set sul 5 pari (4 games di fila vinti dall’americano). Qua Djokovic ritrova efficacia col servizio (settimo Ace, oltre ad una prima vincente), si riporta avanti 6-5. Paul inizia bene, 30-0, poi subisce l’aggressività in risposta del rivale, esagera col diritto e cede 4 punti di fila, che gli costano il 7-5 Djokovic. Perfetto il serbo a costruire dalla risposta una ragnatela “mortale” per il rivale. Un primo set tutt’altro che bello dal punto di vista tecnico, troppi errori e incertezze, ma con Novak alla fine più forte mentalmente nel rush finale.
    Secondo set, Djokovic vince agilmente il primo game al servizio, e in risposta nel secondo alza il ritmo, abbinato ad ottime aperture di campo (ma sempre con bel margine) che, colpo dopo colpo, stritolano la resistenza di Paul. Il diritto di Tommy è portato a velocità che controlla con poco margine, gli errori fioccano e Djokovic si prende il break alla seconda chance grazie ad un errore banale dello statunitense col diritto. 2-0 Djokovic. Sotto di un break, Paul si butta avanti, cerca di forzare i tempi di gioco per spezzare il ritmo al serbo. Con un doppio fallo (il quarto del match) Novak concede una chance per il contro break. Paul attacca, ma col diritto ha problemi a controllare quando la palla gli arriva veloce e angolata, non riesce ad “andargli sotto”, colpisce in ritardo e il colpo vola via. Annulla altre due palle break Djokovic e si porta 3-0. Con fatica, ma dando sempre l’impressione di superiorità, di esser in grado di trovare la chiave per prendersi il punto. Tommy è in difficoltà al servizio nel quarto game. Sbaglia in scambio, crolla 0-30 e 30-40 (ancora out il diritto correndo a destra), e l’ennesimo errore col diritto (stavolta un po’ fortunato Novak con un angolo forse non voluto) lo condanna al doppio break e 4-0 sotto. Stavolta il serbo vola rapido 5-0 e chiude 6-1 con uno smash in sicurezza. Due set a zero per il campione. 1 ora e 39 minuti, match duro fisicamente, c’è molta umidità nella serata di Melbourne.
    Terzo set, Paul serve per primo, ma il canovaccio del match non cambia. Duri scambi, Paul spinge molto ma alla fine è Djokovic a prendersi i punti forzando il rivale all’errore. Con un lob micidiale Novak si procura la terza palla break, che trasforma con una risposta violenta di diritto. 1-0 e servizio Djokovic. Consolida il vantaggio il serbo, 2-0, e quindi strappa di nuovo il turno di servizio all’avversario per il doppio break, 3-0. Il match di fatto si chiude qua. L’americano ha una chance per recuperare un break, ma Novak la cancella, volando 4-0 e chiudendo 6-2 con una prima vincente. Un match che fisicamente gli è costato qualcosa, ma nel quale la sua superiorità è stata netta.

    (4) N. Djokovic vs T. Paul GS Australian Open N. Djokovic [4]766 T. Paul512 Vincitore: N. Djokovic ServizioSvolgimentoSet 3N. Djokovic5-2 → 6-2T. Paul 0-15 15-15 30-15 40-15 40-305-1 → 5-2N. Djokovic 15-0 30-0 ace 40-04-1 → 5-1T. Paul 15-0 30-0 30-15 40-15 40-304-0 → 4-1N. Djokovic 15-0 15-15 df 30-15 30-30 df 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-403-0 → 4-0T. Paul 0-15 15-15 15-30 15-402-0 → 3-0N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 40-151-0 → 2-0T. Paul 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 30-30 40-305-1 → 6-1T. Paul 30-15 40-15 40-305-0 → 5-1N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 ace ace4-0 → 5-0T. Paul 0-15 0-30 15-30 30-30 30-403-0 → 4-0N. Djokovic 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 ace df 40-40 40-A df 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 ace A-40 40-40 ace A-40 40-40 ace A-40 40-40 ace A-402-0 → 3-0T. Paul 15-0 15-15 15-30 15-40 30-401-0 → 2-0N. Djokovic 15-0 40-0 30-0 40-15 0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1T. Paul 15-0 30-0 30-15 30-30 30-406-5 → 7-5N. Djokovic15-0 ace 30-0 40-0 ace5-5 → 6-5T. Paul 15-0 30-0 40-0 40-155-4 → 5-5N. Djokovic 0-15 df 0-30 15-30 df 15-40 df 30-40 ace5-3 → 5-4T. Paul 15-0 30-0 40-05-2 → 5-3N. Djokovic 15-0 30-0 ace 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 40-A ace 40-40 40-A5-1 → 5-2T. Paul40-A 0-15 15-15 15-30 30-30 30-404-1 → 5-1N. Djokovic 0-15 0-30 15-30 30-30 ace 40-30 40-40 ace df A-40 40-40 df A-40 40-40 df A-403-1 → 4-1T. Paul 15-0 15-15 30-30 40-303-0 → 3-1N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-152-0 → 3-0T. Paul 0-15 0-30 0-40 15-401-0 → 2-0N. Djokovic 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 df 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A A-40 40-40 A-40 ace 40-40 A-40 ace ace0-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Australian Open: Djokovic è “l’uomo solo al comando”

    Novak con la coppa degli AO21

    “Un uomo solo al comando; la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi”. Con questa storica frase il giornalista Mario Ferretti aprì la sua radiocronaca della Cuneo-Pinerolo, terz’ultima tappa del Giro d’Italia del 1949. Un’affermazione diventata leggendaria, che rubiamo e trasformiamo in salsa tennistica in “Un tennista è nettamente favorito per gli Australian Open; la sua t-shirt è quella del coccodrillo, il suo nome è Novak Djokovic”. Inutile girarci intorno: nonostante “Nole” abbia accusato qualche fastidio alla gamba, è lui il grande, grandissimo favorito per il primo Slam del 2023. Tanti, troppi i motivi che lo issano a futuro campione del torneo a lui più caro. Punta alla decima coppa, mai nessuno si è spinto tanto in avanti nel primo Slam dell’anno. Il suo tennis, un mix superbo di difesa e attacco, a tratti meccanicamente perfetto, è ideale per le condizioni del sintetico australiano. Dal 2008, anno del suo primo successo Slam, proprio a Melbourne, le sue sconfitte si contano sulle dita di una mano: 2009 (ritiro vs. Roddick), 2010 (l. Tsonga, nel suo anno difficile per i tanti cambiamenti tecnici oltre all’attrezzo), 2014 (l. Wawrinka, stellare il torneo di Stan), 2017 (l. Istomin al secondo turno, ma era palesemente in difficoltà) e 2018 (l. Chung, netto in tre set). Poi solo vittorie, battendo soprattutto Andy Murray ma anche Nadal, Medvedev, Thiem, e per la strada anche Federer e tutti i più forti avversari.
    Quando Djokovic arriva in Australia in salute, praticamente non lo batti. Questa è una sentenza, un po’ come Nadal a Parigi. Djokovic quest’anno è ancor più un uomo in missione. Vuole vincere lo Slam n.22, per poi puntare in stagione al ventitreesimo (incredibile a pensarci solo un lustro fa…) Major in carriera. Vuole tornare a vincere soprattutto per riprendersi quel trono da cui è stato scalzato non in campo ma da altro. Riaffermare la propria forza, forte di un finale di stagione scorsa clamoroso, quasi immacolato. Da n.1. Con buona pace di Alcaraz, e nonostante le dichiarazioni di facciata, tutti sanno che il vero n.1 del tennis oggi è ancora lui, Novak Djokovic. “Nole” vuole riprendersi tutto, nel suo torneo, vittoria, coppa, n.1. Tutto. E tutto lascia pensare che nessuno lo fermerà. Tuttavia… nessuno o quasi ipotizzava che potesse perdere allo US21, quando arrivò ad un passo dalla storia con la S grande, quel Grande Slam stagionale scappatogli di mano per troppa tensione. Sta a Novak stavolta esser più tosto di tutto e di tutti. Il suo tabellone è discreto: Dimitrov al terzo turno (Grigor ha giocato spesso molto bene a Melbourne), quindi probabilmente Carreno Busta e nei quarti uno tra Rublev, Rune o Kyrgios. Nick a casa sua può essere minaccioso, forse più un Rune per ora così così. Ma ripeto ancora: dipende da Novak. Se gioca al suo top, lo vedremo dritto in finale tra due settimane. 
    Contro chi? La parte alta è assai interessante, e di non facile pronostico. Rafa Nadal per una volta non ha fatto mani-avantismo, dicendosi felice della sua forma anche se non ha ancora vinto un singolo match nel 2023. Per assurdo il match più tosto è quello d’esordio: Jack Draper è uno dei giovani più migliorati nel 2022, è mancino, ha servizio, sta bene in campo e lotta. Tira forte e non soffrirà la diagonale col diritto mancino di Rafa. Ovviamente Nadal è favorito, ma è un match da prendere subito con il massimo dell’attenzione. Se il maiorchino passa, poi l’ostacolo potrebbe essere Khachanov o più verosimilmente Medvedev nei quarti. Re-match della finale 2022. Ma Daniil ha tanto da dimostrare, perché da mesi soffre e ha sempre pagato in tutti i match duri, punto su punto, con tiebreak e fasi tirate. Ancora nella sua testa aleggiano maligni i fantasmi della finale 2022, che ha un po’ “regalato” proprio a Nadal rimettendolo in pista quando l’iberico era aggrappato al match con l’ultima unghia del mignolo, sospeso nel precipizio della sconfitta.
    È assai più complicato e di difficile pronostico l’altro quarto di finale della parte alta, con Tsitsipas, Auger-Aliassime, Sinner, Norrie, Coric e Cerundolo. Proprio il croato e il britannico potrebbero essere due sorprese e lottare seriamente per un posto in SF contro Nadal. Speriamo possa arrivarci Sinner (o Musetti) ma è certamente lo slot di tabellone più complicato e meno prevedibile. Spesso nel primo Slam dell’anno c’è una grande sorpresa almeno in semifinale, pertanto consigliamo di monitorare attentamente quest’area. Tsitsipas è avvertito…
    Possibili outsider? Non è mai facile puntare su qualche underdog, ancor più nel primo Slam in stagione, con i tennisti ancora da verificare per condizione. Sarebbe bello vedere Zverev in grande ripresa, dopo aver patito un terribile infortunio in campo contro Nadal a Parigi. Nella parte bassa attenzione anche a Fritz, che in United Cup ha confermato di esser ormai un tennista pronto al grande risultato anche negli Slam. Finora il californiano ha raggiunto i quarti solo a Wimbledon 2022; il suo obiettivo sarà cercare la semifinale, affrontando probabilmente Ruud o Matteo Berrettini.
    Degli italiani abbiamo già trattato in altro articolo. Qua solo ricordiamo che Berrettini difende la semifinale 2022, ha un discreto tabellone ma deve stare attento al “solito” ottimo Bautista Agut di inizio stagione, e poi a Ruud, che per ora ha convinto ben poco nei primi match ma in uno Slam, tre su cinque, la musica cambia. Casper ormai è tennista di grande livello, ha disputato due finali Slam nel 2022 e quindi sarà uno dei giocatori da seguire. La speranza è che magari sia proprio un italiano, il vincitore dell’auspicabile derby Sinner – Musetti, ad essere la sorpresa del torneo, e portarsi molto molto avanti. Un sogno, ma con occhi ben aperti, se i due nostri saranno al 100% fisicamente. Ahi, quanto pesa questo fisico così delicato sotto il tricolore…
    Buon Australian Open a tutti
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Djokovic: “Quel che accadde lo scorso anno mi trasformò nel cattivo a livello mondiale. Tutto poi è sfuggito di mano, la mia immagine ne ha risentito”

    Novak Djokovic

    Novak Djokovic ha rilasciato una lunga intervista a Canale 9 (media australiano), tornando sui fatti che lo videro protagonista lo scorso anno. È ancora stizzito “Nole”, soprattutto coi media, a suo dire i veri responsabili di una storia ingigantita a tal punto da averlo segnato per molto tempo, con scorie che sente tutt’ora e con un danno d’immagine importante. Ha anche rassicurato sulle proprie condizioni: l’allenamento svolto con il fastidio è sotto controllo, non sembra qualcosa di serio. Riportiamo alcuni passaggi del pensiero del 9 volte campione serbo, il grande favorito per l’Australian Open 2023.
    “Sono stato coinvolto in una tempesta mediatica sulla stampa di tutto il mondo relativa a tutto ciò che ha a che fare con Covid-19 e il vaccino. All’improvviso, sono diventato il cattivo del mondo, una posizione in cui è orribile trovarsi come atleta. La storia che è stata creata su di me dalla stampa era molto negativa” riflette Novak.
    “Sono rimasto per diverse settimane a casa, non ho girato molto. Speravo solo che la situazione si calmasse, cosa che alla fine è successa, ma le scorie sono rimaste eccome. Le ferite mi hanno segnato per diversi mesi, non sapevo che avrebbero influenzato il mio gioco e il modo in cui sto in campo. Non è stato facile per me mentalmente riorganizzarmi e ricominciare da capo. Le tracce di quello che è accaduto le ho sentite per troppo tempo e ancora le avverto. In ogni conferenza stampa mi facevano almeno una o due domande sull’Australia e su quello che era successo. Anche se volevo voltare pagina, le persone me lo ricordavano e tutta la faccenda restava lì”.
    Djokovic ha affermato di comprendere la frustrazione dei cittadini dello stato di Victoria, risentiti per il fatto che al campione serbo era stata inizialmente concessa un’esenzione dal vaccino per entrare nel paese dopo che la città era stata sottoposta per molti mesi ad alcuni dei più duri blocchi anti Covid-19 al mondo. Novak dice che i fatti sono stati travisati. “Ero consapevole del perché la gente si sentiva frustrata, ma devo dire che i media hanno presentato la questione in un modo completamente sbagliato perché non è quello che è successo, e molte persone hanno ancora un’idea sbagliata di quello che è successo”, afferma secco Nole. “C’erano altre due o tre persone che sono venute in Australia 10 giorni prima di me con esattamente la stessa esenzione che avevo io e stavo solo seguendo le regole. La mia esenzione è stata verificata da un organismo indipendente e da un gruppo di medici, valutando un profilo anonimo di chi stava presentando la richiesta, e sono entrato con tutti i documenti validi. Tutto è sfuggito di mano e poi sono stato etichettato come questo o quello. Era così grande la questione sui media che non potevo proprio combatterla. Ovviamente volevo restare qui e giocare a tennis, ma a un certo punto con la quantità di follia in giro volevo solo uscire e tornare a casa”.
    Alla fine, quel che davvero ha segnato Djokovic è l’immagine uscita di lui, che considera ingiusta e fuori luogo. “È ancora un peccato e mi fa male che la maggior parte delle persone abbia un’idea sbagliata di quello che è successo. Questo è ciò che mi fa più male”, dichiara Novak. “I media se la sono presa con me alla grande per diversi mesi, quindi questo ha creato molto disturbo alla immagine e anche alle persone intorno a me. È qualcosa che devi accettare e affrontare. Non direi che è qualcosa che ha finito per distruggere  tutto ciò che ho ottenuto dentro e fuori dal campo durante la mia carriera. ma è stato pesante. È stato così d’impatto ed è risuonato così lontano in tutto il mondo che molte persone ne parleranno ancora e lo ricorderanno per molto tempo ed è qualcosa che mi seguirà per un po’ di tempo”.
    Un’intervista molto decisa, nella quale il campione non nasconde la propria delusione a un anno di distanza dai fatti che l’hanno esposto in modo globale come mai prima.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO