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    Australian Open: Djokovic è “l’uomo solo al comando”

    Novak con la coppa degli AO21

    “Un uomo solo al comando; la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi”. Con questa storica frase il giornalista Mario Ferretti aprì la sua radiocronaca della Cuneo-Pinerolo, terz’ultima tappa del Giro d’Italia del 1949. Un’affermazione diventata leggendaria, che rubiamo e trasformiamo in salsa tennistica in “Un tennista è nettamente favorito per gli Australian Open; la sua t-shirt è quella del coccodrillo, il suo nome è Novak Djokovic”. Inutile girarci intorno: nonostante “Nole” abbia accusato qualche fastidio alla gamba, è lui il grande, grandissimo favorito per il primo Slam del 2023. Tanti, troppi i motivi che lo issano a futuro campione del torneo a lui più caro. Punta alla decima coppa, mai nessuno si è spinto tanto in avanti nel primo Slam dell’anno. Il suo tennis, un mix superbo di difesa e attacco, a tratti meccanicamente perfetto, è ideale per le condizioni del sintetico australiano. Dal 2008, anno del suo primo successo Slam, proprio a Melbourne, le sue sconfitte si contano sulle dita di una mano: 2009 (ritiro vs. Roddick), 2010 (l. Tsonga, nel suo anno difficile per i tanti cambiamenti tecnici oltre all’attrezzo), 2014 (l. Wawrinka, stellare il torneo di Stan), 2017 (l. Istomin al secondo turno, ma era palesemente in difficoltà) e 2018 (l. Chung, netto in tre set). Poi solo vittorie, battendo soprattutto Andy Murray ma anche Nadal, Medvedev, Thiem, e per la strada anche Federer e tutti i più forti avversari.
    Quando Djokovic arriva in Australia in salute, praticamente non lo batti. Questa è una sentenza, un po’ come Nadal a Parigi. Djokovic quest’anno è ancor più un uomo in missione. Vuole vincere lo Slam n.22, per poi puntare in stagione al ventitreesimo (incredibile a pensarci solo un lustro fa…) Major in carriera. Vuole tornare a vincere soprattutto per riprendersi quel trono da cui è stato scalzato non in campo ma da altro. Riaffermare la propria forza, forte di un finale di stagione scorsa clamoroso, quasi immacolato. Da n.1. Con buona pace di Alcaraz, e nonostante le dichiarazioni di facciata, tutti sanno che il vero n.1 del tennis oggi è ancora lui, Novak Djokovic. “Nole” vuole riprendersi tutto, nel suo torneo, vittoria, coppa, n.1. Tutto. E tutto lascia pensare che nessuno lo fermerà. Tuttavia… nessuno o quasi ipotizzava che potesse perdere allo US21, quando arrivò ad un passo dalla storia con la S grande, quel Grande Slam stagionale scappatogli di mano per troppa tensione. Sta a Novak stavolta esser più tosto di tutto e di tutti. Il suo tabellone è discreto: Dimitrov al terzo turno (Grigor ha giocato spesso molto bene a Melbourne), quindi probabilmente Carreno Busta e nei quarti uno tra Rublev, Rune o Kyrgios. Nick a casa sua può essere minaccioso, forse più un Rune per ora così così. Ma ripeto ancora: dipende da Novak. Se gioca al suo top, lo vedremo dritto in finale tra due settimane. 
    Contro chi? La parte alta è assai interessante, e di non facile pronostico. Rafa Nadal per una volta non ha fatto mani-avantismo, dicendosi felice della sua forma anche se non ha ancora vinto un singolo match nel 2023. Per assurdo il match più tosto è quello d’esordio: Jack Draper è uno dei giovani più migliorati nel 2022, è mancino, ha servizio, sta bene in campo e lotta. Tira forte e non soffrirà la diagonale col diritto mancino di Rafa. Ovviamente Nadal è favorito, ma è un match da prendere subito con il massimo dell’attenzione. Se il maiorchino passa, poi l’ostacolo potrebbe essere Khachanov o più verosimilmente Medvedev nei quarti. Re-match della finale 2022. Ma Daniil ha tanto da dimostrare, perché da mesi soffre e ha sempre pagato in tutti i match duri, punto su punto, con tiebreak e fasi tirate. Ancora nella sua testa aleggiano maligni i fantasmi della finale 2022, che ha un po’ “regalato” proprio a Nadal rimettendolo in pista quando l’iberico era aggrappato al match con l’ultima unghia del mignolo, sospeso nel precipizio della sconfitta.
    È assai più complicato e di difficile pronostico l’altro quarto di finale della parte alta, con Tsitsipas, Auger-Aliassime, Sinner, Norrie, Coric e Cerundolo. Proprio il croato e il britannico potrebbero essere due sorprese e lottare seriamente per un posto in SF contro Nadal. Speriamo possa arrivarci Sinner (o Musetti) ma è certamente lo slot di tabellone più complicato e meno prevedibile. Spesso nel primo Slam dell’anno c’è una grande sorpresa almeno in semifinale, pertanto consigliamo di monitorare attentamente quest’area. Tsitsipas è avvertito…
    Possibili outsider? Non è mai facile puntare su qualche underdog, ancor più nel primo Slam in stagione, con i tennisti ancora da verificare per condizione. Sarebbe bello vedere Zverev in grande ripresa, dopo aver patito un terribile infortunio in campo contro Nadal a Parigi. Nella parte bassa attenzione anche a Fritz, che in United Cup ha confermato di esser ormai un tennista pronto al grande risultato anche negli Slam. Finora il californiano ha raggiunto i quarti solo a Wimbledon 2022; il suo obiettivo sarà cercare la semifinale, affrontando probabilmente Ruud o Matteo Berrettini.
    Degli italiani abbiamo già trattato in altro articolo. Qua solo ricordiamo che Berrettini difende la semifinale 2022, ha un discreto tabellone ma deve stare attento al “solito” ottimo Bautista Agut di inizio stagione, e poi a Ruud, che per ora ha convinto ben poco nei primi match ma in uno Slam, tre su cinque, la musica cambia. Casper ormai è tennista di grande livello, ha disputato due finali Slam nel 2022 e quindi sarà uno dei giocatori da seguire. La speranza è che magari sia proprio un italiano, il vincitore dell’auspicabile derby Sinner – Musetti, ad essere la sorpresa del torneo, e portarsi molto molto avanti. Un sogno, ma con occhi ben aperti, se i due nostri saranno al 100% fisicamente. Ahi, quanto pesa questo fisico così delicato sotto il tricolore…
    Buon Australian Open a tutti
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Djokovic: “Quel che accadde lo scorso anno mi trasformò nel cattivo a livello mondiale. Tutto poi è sfuggito di mano, la mia immagine ne ha risentito”

    Novak Djokovic

    Novak Djokovic ha rilasciato una lunga intervista a Canale 9 (media australiano), tornando sui fatti che lo videro protagonista lo scorso anno. È ancora stizzito “Nole”, soprattutto coi media, a suo dire i veri responsabili di una storia ingigantita a tal punto da averlo segnato per molto tempo, con scorie che sente tutt’ora e con un danno d’immagine importante. Ha anche rassicurato sulle proprie condizioni: l’allenamento svolto con il fastidio è sotto controllo, non sembra qualcosa di serio. Riportiamo alcuni passaggi del pensiero del 9 volte campione serbo, il grande favorito per l’Australian Open 2023.
    “Sono stato coinvolto in una tempesta mediatica sulla stampa di tutto il mondo relativa a tutto ciò che ha a che fare con Covid-19 e il vaccino. All’improvviso, sono diventato il cattivo del mondo, una posizione in cui è orribile trovarsi come atleta. La storia che è stata creata su di me dalla stampa era molto negativa” riflette Novak.
    “Sono rimasto per diverse settimane a casa, non ho girato molto. Speravo solo che la situazione si calmasse, cosa che alla fine è successa, ma le scorie sono rimaste eccome. Le ferite mi hanno segnato per diversi mesi, non sapevo che avrebbero influenzato il mio gioco e il modo in cui sto in campo. Non è stato facile per me mentalmente riorganizzarmi e ricominciare da capo. Le tracce di quello che è accaduto le ho sentite per troppo tempo e ancora le avverto. In ogni conferenza stampa mi facevano almeno una o due domande sull’Australia e su quello che era successo. Anche se volevo voltare pagina, le persone me lo ricordavano e tutta la faccenda restava lì”.
    Djokovic ha affermato di comprendere la frustrazione dei cittadini dello stato di Victoria, risentiti per il fatto che al campione serbo era stata inizialmente concessa un’esenzione dal vaccino per entrare nel paese dopo che la città era stata sottoposta per molti mesi ad alcuni dei più duri blocchi anti Covid-19 al mondo. Novak dice che i fatti sono stati travisati. “Ero consapevole del perché la gente si sentiva frustrata, ma devo dire che i media hanno presentato la questione in un modo completamente sbagliato perché non è quello che è successo, e molte persone hanno ancora un’idea sbagliata di quello che è successo”, afferma secco Nole. “C’erano altre due o tre persone che sono venute in Australia 10 giorni prima di me con esattamente la stessa esenzione che avevo io e stavo solo seguendo le regole. La mia esenzione è stata verificata da un organismo indipendente e da un gruppo di medici, valutando un profilo anonimo di chi stava presentando la richiesta, e sono entrato con tutti i documenti validi. Tutto è sfuggito di mano e poi sono stato etichettato come questo o quello. Era così grande la questione sui media che non potevo proprio combatterla. Ovviamente volevo restare qui e giocare a tennis, ma a un certo punto con la quantità di follia in giro volevo solo uscire e tornare a casa”.
    Alla fine, quel che davvero ha segnato Djokovic è l’immagine uscita di lui, che considera ingiusta e fuori luogo. “È ancora un peccato e mi fa male che la maggior parte delle persone abbia un’idea sbagliata di quello che è successo. Questo è ciò che mi fa più male”, dichiara Novak. “I media se la sono presa con me alla grande per diversi mesi, quindi questo ha creato molto disturbo alla immagine e anche alle persone intorno a me. È qualcosa che devi accettare e affrontare. Non direi che è qualcosa che ha finito per distruggere  tutto ciò che ho ottenuto dentro e fuori dal campo durante la mia carriera. ma è stato pesante. È stato così d’impatto ed è risuonato così lontano in tutto il mondo che molte persone ne parleranno ancora e lo ricorderanno per molto tempo ed è qualcosa che mi seguirà per un po’ di tempo”.
    Un’intervista molto decisa, nella quale il campione non nasconde la propria delusione a un anno di distanza dai fatti che l’hanno esposto in modo globale come mai prima.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Djokovic stacca Nadal nel numero di finali, ma è ancora lontano dal podio

    Novak Djokovic classe 1987, n.5 del mondo – Foto Getty Images

    Novak Djokovic non vuole smettere di vincere e di riscrivere i libri di storia. Novak, a 35 anni, si è qualificato per un’altra finale ATP, nella prima settimana della stagione, battendo Daniil Medvedev ad Adelaide. In questo modo, l’attuale numero cinque della classifica ATP si è garantito la possibilità di lottare per un titolo nel circuito principale per la 131ª volta in carriera.
    Con questo risultato, Djokovic si allontana da Rafael Nadal in questo, visto che i due sono entrati nella nuova stagione a pari merito, ma lo storico podio è ancora lontano per il serbo. Basti pensare al terzo posto di Ivan Lendl, con 146 finali. Roger Federer ha chiuso la sua carriera con 157, mentre Jimmy Connors rimane signore e padrone del record con 164. Quanto saliranno Djokovic e Nadal in questa classifica?In termini di titoli, Nole ha la possibilità di vincere il suo 92°, curiosamente a pari merito con Nadal in una statistica in cui il leader è ancora Connors, con 109 titoli.
    I tennisti con il maggior numero di partecipazioni alle finali (Era Open/ Singolare maschile):🇺🇸 Jimmy Connors | 164🇨🇭 Roger Federer | 157🇺🇸🇨🇿 Ivan Lendl | 146🇷🇸 NOVAK DJOKOVIC | 131🇪🇸 Rafa Nadal | 130 LEGGI TUTTO

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    Chi sono i primi 10 al mondo dopo la pandemia? C’è un chiaro Leader

    Novak Djokovic classe 1987, n.5 del mondo – Foto Getty Images

    Sono accadute molte cose da quando il circuito si è fermato per mezzo anno a causa della pandemia del 2020. Ma chi sono i migliori giocatori del mondo da allora? Sommando tutti i punti da quel momento non ci sono dubbi: è Novak Djokovic! Il 35enne serbo supera in questa classifica il russo Daniil Medvedev e il greco Stefanos Tsitsipas, che chiudono il podio. Rafael Nadal è quinto, mentre Alcaraz, che non era nemmeno nella top 100 fino alla metà del 2021, è ora ottavo!Matteo Berrettini chiude la top ten post covid.
    1) Djokovic 184802) Medvedev 156803) Tsitsipas 131254) Zverev 126455) Nadal 119456) Rublev 110057) Ruud 102458) Alcaraz 87019) Auger 745510) Berrettini 7015

    Top 10 in cumulative ATP ranking points from all ranking tournaments since pandemic pic.twitter.com/qpmpHE3Owh
    — Oleg S. (@AnnaK_4ever) December 27, 2022 LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic torna in Australia un anno dopo lo scandalo. Kyrgios promette di giocare il doppio con Djokovic a Indian Wells se il serbo potrà entrare negli Usa

    Novak Djokovic classe 1987, n.4 del mondo

    Un anno dopo la controversia che ha portato Novak Djokovic ad essere espulso dall’Australia per non essere vaccinato, il 35enne serbo è tornato martedì nel paese che lo ha visto vincere il più importante torneo locale nove volte. Djokovic, autorizzato a gareggiare dopo che la cancellazione del suo visto è stata annullata – e l’Australia è passata a consentire l’ingresso ai cittadini stranieri non vaccinati – è già atterrato ad Adelaide per iniziare la preparazione al primo Grande Slam del 2023.Il numero cinque del mondo Djokovic giocherà l’ATP 250 ad Adelaide dal 2 gennaio prima di recarsi a Melbourne alla ricerca del 22° titolo del Grande Slam.
    Uno dei grandi colpi di scena nel mondo del tennis è avvenuto fuori dal campo. Nick Kyrgios era solito avere molti battibecchi con Novak Djokovic, ma quello che è successo al serbo in Australia all’inizio dell’anno ha cambiato tutto. Ora sono amici e Kyrgios ha persino lasciato una promessa su Instagram.“Se Novak riuscirà ad entrare negli Stati Uniti, giocheremo insieme il doppio a Indian Wells. Siete tutti pronti?” ha condiviso l’australiano nelle storie, di fronte a una domanda sulla “bromance” che i due hanno costruito da allora.Se questo duo diventerà realtà, l’enorme Centre Court di Indian Wells ospiterà almeno un evento principale di doppio. LEGGI TUTTO

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    La classifica UTR è diversa da quella ATP con Djokovic e Kyrgios in testa: Nick “Sono stufo di dirlo”.

    Novak Djokovic classe 1987, n.4 del mondo – Foto Sposito

    Nick Kyrgios è stato molto critico nei confronti delle classifiche ATP negli ultimi mesi – in quanto ritiene che premino essenzialmente chi gioca più tornei – e questo lunedì ha approfittato della pubblicazione delle classifiche UTR [Universal Tennis Rating] di fine anno per sostenere la sua teoria secondo cui le classifiche ATP non pongono abbastanza enfasi sul talento e sulla qualità di ciascun giocatore.
    L’Universal Tennis Rating è calcolato matematicamente sulla base dei risultati ottenuti da ciascun giocatore nelle ultime 30 partite di tennis di qualsiasi livello, comprese quelle di esibizione. Per esempio, in queste valutazioni si tiene conto della qualità dell’avversario di ciascun giocatore, che guadagna o perde punti a seconda che il risultato atteso contro un determinato rivale sia stato raggiunto o meno. Il tutto calcolato attraverso un algoritmo la cui formula è difficile da spiegare.Novak Djokovic, quinto nella classifica ATP, chiude il 2022 in testa alla classifica UTR, seguito da Kyrgios (22° ATP e 2° UTR) e Daniil Medvedev (7° ATP e 3° UTR). Carlos Alcaraz, leader ATP a 19 anni, è settimo nella classifica UTR.
    Kyrgios ha reagito alla pubblicazione di queste classifiche sui social media. “L’ho già detto in passato. Le classifiche attuali si basano sulla costanza e sulla quantità di tornei disputati da ciascuno. Non sulla forma e sull’abilità”, ha risposto il 27enne australiano, suscitando molte reazioni, alcune delle quali da parte di allenatori ed ex giocatori.
    Classifica UTR Maschile1) Djokovic 16.262) Kyrgios 16.063) Medvedev 16.034) Auger Aliassime 16.025) Nadal 16.016) Fritz 15.977) Alcaraz 15.958) Tsitsipas 15.929) Zverev 15.8810) Rune 15.85
    Classifica UTR Femminile1) Swiatek 13.192) Garcia 12.963) Halep 12.934) Jabeur 12.925) Pegula 12.916) Rybakina 12.877) Samsonova 12.868) Anisimova 12.819) Kudemetova 12.8110) Alexandrova 12.80 LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic inizierà il 2023€ ad Adelaide. Insieme a lui anche Medvedev, Sinner e Murray

    Novak Djokovic classe 1987, n.4 del mondo – Foto Sposito

    Novak Djokovic arriverà agli Australian Open desideroso di conquistare il suo decimo titolo nel Grande Slam a Melbourne, per eguagliare poi il record di Rafael Nadal, con 22 Major. È quindi è normLE trovare il modo migliore per prepararsi all’inizio della stagione, ed è già noto dove l’attuale numero cinque della classifica ATP inizierà il 2023.
    Non giocherà la United Cup ma Djokovic si recherà comunque in Australia per partecipare all’ATP 250 di Adelaide, che si svolgerà dal 2 all’8 gennaio. Il serbo ha confermato questa informazione sul suo sito ufficiale e avrà la concorrenza di tennisti come Andy Murray, Jannik Sinner e Daniil Medvedev. LEGGI TUTTO

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    Finire nei primi tre del mondo da Senior! Federer, Nadal e Djokovic da record

    Roger Federer nella foto – Foto Getty Images

    Concludere una stagione in uno dei primi tre posti della classifica è qualcosa di impressionante in qualsiasi fase della carriera. Ma farlo nella fase senior assume un rilievo ancora più notevole. In questo senso, i Big Three possiedono già l’intero podio dei giocatori più anziani che hanno chiuso l’anno tra i primi tre della classifica mondiale maschile.
    In testa, con il record assoluto, rimane Roger Federer, che lo ha fatto nel 2019 quando aveva 38 anni e 4 mesi. Rafael Nadal, invece, è appena dietro, ed è accaduto in questa stagione, a 36 anni e 6 mesi. Infine, Novak Djokovic figura in terza posizione con 34 anni e 7 mesi, tenendo conto della chiusura della scorsa stagione.
    Tennisti più anziani che hanno terminato la stagione nella Top3 della classifica ATP (1973-2022/ Singolare maschile):🇨🇭 Roger Federer | 38y 4m, 2019🇪🇸 Rafa Nadal | 36y 6m, 2022🇷🇸 Novak Djokovic | 34y 7m, 2021🇺🇸 Andre Agassi | 32y 8m, 2002🇺🇸 Jimmy Connors | 32y 3m, 1984 LEGGI TUTTO