L’Arthur Ashe Stadium a New York
US Open è spesso in controtendenza. Meglio, innova e crea nuove tendenze. Lo Slam della “Grande Mela” è storicamente quello diverso, quello che porta novità, in campo, nelle regole, nel contesto. Quest’anno si festeggiano i 50 anni dell’uguaglianza di Prize Money tra uomini e donne, qua introdotto mezzo secolo fa, mentre altrove l’idea stessa era qualcosa di inconcepibile ai quei tempi. A Flushing entrò in scena il tiebreak (1970) e mille altre novità che hanno impattato profondamente il gioco. Ma anche a livello di risultati US Open è molto spesso lo Slam che rompe gli schemi, quello che porta nuovi vincitori, quello più difficile da conquistare per chi ha dominato l’annata con la fatica nelle gambe e condizioni durissime, mutevoli, generalmente le più rapide della stagione.
Se nelle donne il recente passato è stato un continuo “lancio in società” di nuove campionesse Major (per non tornare troppo indietro, Pennetta, Osaka, Stephens, Andreescu, Raducanu), è nel maschile che la tendenza si è rafforzata nelle ultime tre edizioni: Thiem 2020 (in finale su Zverev, alla sua prima apparizione in uno Slam), Medvedev 2021, Alcaraz 2022, tutti al primo Slam vinto in carriera. E nel recente passato, pure Cilic (2014) e Del Potro (2009) al proprio primo e unico Slam, con Murray che nel 2012 si prese finalmente la rivincita dopo varie sconfitte in altri major. Federer ha dominato gli anni 2000, ma non ha più vinto dal 2008, e per Djokovic è lo Slam nel quale ha dovuto buttar giù i bocconi più amari, dalla terribile delusione del 2021 in giù.
Aria fresca a New York, e non solo per gli uragani caraibici che negli ultimi anni diventano sempre più spesso spettatori non esattamente graditi… Sarà confermata la tendenza alla novità anche nel 2023, per un poker di nuovi campioni Slam? Noi ce lo auguriamo fortemente, visto che Jannik Sinner è uno dei possibili outsider di lusso e candidati a far saltare il banco, vincendo il primo Slam in carriera. Però oltre ai vari Rune, Ruud, Tsitsipas, Rublev, o anche Zverev per citarne uno già piuttosto esperto ma ancora senza un Major in bacheca, c’è un super campione inserito nella posizione n.128 del tabellone, a caccia di grandi rivincite in questo torneo: Novak Djokovic. È sempre difficile fare un pronostico prima di uno Slam, ancor più in uno così capace di rompere gli schemi e portare novità come US Open, ma guardando il tabellone appena sorteggiato, il serbo sembra nettamente il favorito, con una discreta autostrada fino alle fasi decisive.
Novak infatti ha evitato praticamente tutti i giocatori davvero pericolosi, andando a pescare anche come teste di serie nella sua zona quelle che vengono da periodi tutt’altro che positivi, con azioni pericolosamente in ribasso. Nei quarti ha beccato Tsitsipas, in una fase a dir poco difficile della sua annata con gravi problemi tecnici che lo affliggono da diversi mesi, quindi c’è Auger-Aliassime che è sicuramente la delusione del 2023 dopo una seconda parte di 2022 favolosa, o Fritz, altro che in estate ha davvero deluso. La prima testa di serie che Djokovic potrebbe incontrare è Djere, ottimo giocatore ma che per il serbo dovrebbe essere niente più di un buon allenamento agonistico. Altre mine vaganti poche, l’unica Francisco Cerundolo, uno che tira forte e sa giocare sul cemento, ma vittima ancora di troppi altri e bassi per essere considerato davvero pericoloso. In semifinale Ruud o Rune, e qua potrebbero arrivare i primi grattacapi, ma il giovane danese viene da problemi alla schiena, quindi la sua forma è tutta da verificare, e Ruud è sempre stato severamente “abbattuto” da Novak. Il 23 volte campione Slam non gioca nel torneo dalla terribile finale persa contro Medvedev, quella che gli è costata il Grande Slam. Tutto lascia pensare che vorrà prendersi una grande rivincita, su tutto e tutti, e la durezza con la quale ha lottato fino all’ultima stilla di energia a Cincinnati fa capire quanto sia motivato a pronto alla pugna.
Dall’altro lato, Alcaraz campione in carica è ovviamente il favorito. Ripetersi non è mai facile, ma Carlos è campione vero, quindi ce lo aspettiamo bello pimpante e pronto a giocarsi con grandi colpi e sorriso ogni match. Per lui un discreto sorteggio nei primi turni, poi dagli ottavi le cose inizieranno a farsi più complesse. Norrie non è al massimo quest’estate, ma è un grandissimo fighter e se arriverà a sfidare lo spagnolo potrebbe metterlo in difficoltà, come ha dimostrato nella finale vinta a Rio lo scorso febbraio. Nei quarti potrebbe trovare Zverev, o Sinner. Qua è logico riavvolgere il nastro a 12 mesi fa, quando Jannik e Carlos hanno dato vita a 5 ore di tennis clamoroso, il match dell’anno, con l’azzurro a Match Point al servizio, purtroppo non trasformato. Sliding Doors si direbbe, con Tiafoe e Ruud come successivi avversari, magari sarebbe stato proprio Jannik a diventare il terzo nuovo vincitore Slam consecutivo nel torneo… Non ce l’ha fatta. Potrebbe farcela quest’anno? Di sicuro l’azzurro ha vissuto un 2023 molto solido. Pochissime battute d’arresto impreviste, le due peggiori sconfitte certamente quella a Roland Garros e la scorsa settimana a Cincinnati, dove però veniva da il primo 1000 vinto in carriera. Quest’anno Sinner e Alcaraz si sono affrontati proprio sul cemento in America nel Sunshine Double, una vittoria a testa (totale 3 pari). C’è poco da girarci intorno: TUTTO il mondo del tennis fa il tifo perché si possa di nuovo assistere a questa sfida. Chi potrebbe vincerla? Troppo presto per dirlo, vediamo come entreranno nel torneo, avremo tempo – nel caso – per riparlarne.
Nel secondo settore del tabellone, Medvedev è il favorito per arrivare in semifinale. Questo è il suo torneo, dove ha mediamente giocato meglio. La sua strada ha qualche insidia, Coric o De Minaur, ma soprattutto nei quarti troverà uno di quelli tosti: Hurkacz, Khachanov, Rublev o magari Berrettini, inserito proprio nello slot di Andrey. Un ottimo Daniil potrebbe spazzare via tutti, ma non è affatto piaciuto come abbia perso i suoi ultimi due match nei 1000 nord americani. Si è gustato da solo, affettando malamente i tempi di gioco e incartandosi nelle fasi decisive, un passo indietro al suo 2022, nel quale era caduto esattamente in questo vortice. Il suo inizio di 2023 è stato clamoroso dopo un brutto Australian Open, ha pure vinto a Roma e fatto semifinale a Wimbledon. Medvedev è il terzo vero favorito, dietro a Djokovic e Alcaraz, ma dovrà essere bravo a gestire meglio l’ansia della partita, in questo duro torneo nessuno farà sconti.
Capitolo azzurri. In attesa delle qualificazioni, in tabellone ne abbiamo 4 nella parte alta, 2 in quella bassa. Sinner è testa di serie n.6 e ovviamente il più atteso. Esordio contro un tennista pericoloso come Hanfmann, meglio così, almeno dovrà subito entrare in clima torneo e alzare il livello. Se vuoi vincere uno Slam, è importante partire forte e non perdere energie fisiche e mentali per strada. Spesso un paio di turni fin troppo “comodi” illudono sulla propria condizione e al primo avversario tosto sei in grave difficoltà. Al secondo turno potrebbe esserci derby con Sonego, che attende un qualificato. Certo “Sonny” non ha proprio un bel rapporto con la dea bendata quest’anno negli Slam…
Arnaldi ha un primo turno molto interessante contro l’australiano Kubler, uno che gioca davvero bene a tennis ma che mille problemi hanno penalizzato in carriera. Dovrà essere molto aggressivo il ligure, servire bene e prendere la partita di petto, per l’altro può nasconderti la palla se è in giornata. In caso di vittoria, secondo turno duro contro Griekspoor o Fils. “Arna” dovrà tenere un bel livello… Esordio non malvagio per Berrettini, contro il francese Humbert. Gioca bene il mancino di Metz, ma l’intensità del suo tennis è spesso altalenante e la sua risposta non sempre continua. Se Matteo servirà come a Wimbledon, sarà un match alla portata e il secondo turno (Schwartzman o Rinderknech) potrebbe esser ancor più giocabile. Tempesta sicura al terzo turno, contro Rublev, Monfils o Ruusuvuori ci sarà in ogni caso da correre e lottare.
Cecchinato ha pescato il russo Safiullin, dipenderà molto da Roman: se è in giornata e sente la palla, sul cemento potrebbe essere un avversario molto complicato, ma al contrario se sarà in una delle sue giornate abuliche, il siciliano potrebbe anche fare il colpaccio (e lo sarebbe visto che in questo torneo di fortuna il “Ceck” ne avuta finora pochissima). Resta Lorenzo Musetti, testa di serie n.18, che esordirà contro un qualificato, e poi eventualmente troverà Barrere o un altro proveniente dal tabellone cadetto. Dipende tutto da “Muso”: in quest’estate ha alternato ottimo tennis, intensità e propensione offensiva, a momenti auto distruttivi di rara cupezza… Per far bene in uno Slam duro come US Open serve la massima concentrazione e forza, autostima e convinzione di vincere. Una bella passata con la spugna alla brutta sconfitta contro Medvedev a Cincinnati e ripartire, sentendo la palla e attaccando. La speranza è che Lorenzo possa essere la sorpresa in casa Italia di questo torneo. Buon US Open a tutti!
Marco Mazzoni LEGGI TUTTO