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    La classifica UTR è diversa da quella ATP con Djokovic e Kyrgios in testa: Nick “Sono stufo di dirlo”.

    Novak Djokovic classe 1987, n.4 del mondo – Foto Sposito

    Nick Kyrgios è stato molto critico nei confronti delle classifiche ATP negli ultimi mesi – in quanto ritiene che premino essenzialmente chi gioca più tornei – e questo lunedì ha approfittato della pubblicazione delle classifiche UTR [Universal Tennis Rating] di fine anno per sostenere la sua teoria secondo cui le classifiche ATP non pongono abbastanza enfasi sul talento e sulla qualità di ciascun giocatore.
    L’Universal Tennis Rating è calcolato matematicamente sulla base dei risultati ottenuti da ciascun giocatore nelle ultime 30 partite di tennis di qualsiasi livello, comprese quelle di esibizione. Per esempio, in queste valutazioni si tiene conto della qualità dell’avversario di ciascun giocatore, che guadagna o perde punti a seconda che il risultato atteso contro un determinato rivale sia stato raggiunto o meno. Il tutto calcolato attraverso un algoritmo la cui formula è difficile da spiegare.Novak Djokovic, quinto nella classifica ATP, chiude il 2022 in testa alla classifica UTR, seguito da Kyrgios (22° ATP e 2° UTR) e Daniil Medvedev (7° ATP e 3° UTR). Carlos Alcaraz, leader ATP a 19 anni, è settimo nella classifica UTR.
    Kyrgios ha reagito alla pubblicazione di queste classifiche sui social media. “L’ho già detto in passato. Le classifiche attuali si basano sulla costanza e sulla quantità di tornei disputati da ciascuno. Non sulla forma e sull’abilità”, ha risposto il 27enne australiano, suscitando molte reazioni, alcune delle quali da parte di allenatori ed ex giocatori.
    Classifica UTR Maschile1) Djokovic 16.262) Kyrgios 16.063) Medvedev 16.034) Auger Aliassime 16.025) Nadal 16.016) Fritz 15.977) Alcaraz 15.958) Tsitsipas 15.929) Zverev 15.8810) Rune 15.85
    Classifica UTR Femminile1) Swiatek 13.192) Garcia 12.963) Halep 12.934) Jabeur 12.925) Pegula 12.916) Rybakina 12.877) Samsonova 12.868) Anisimova 12.819) Kudemetova 12.8110) Alexandrova 12.80 LEGGI TUTTO

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    Due tennisti franceci squalificati a vita per aver truccato alcuni incontri nel 2014

    La Tennis Integrity Agency ha squalificato a vita due tennisti francesi. Jules Okala e Mick Lescure hanno nomi di basso profilo, ma sono diventati famosi perché sono stati riconosciuti colpevoli di aver truccato una serie di risultati durante la stagione 2014.
    Okala, 25 anni, un tempo numero 339 della classifica ATP, ha falsificato sette scontri, il che gli è valso una multa di 15.000 dollari. Lescure, 29 anni e precedentemente classificato 487, ha contribuito a combinare otto risultati nel circuito, finendo per dover pagare una multa di 40 mila dollari.
    Oltre ai fatti sopra citati, Okala e Lescure sono stati condannati anche per aver cercato di convincere altri tennisti a partecipare allo schema di partite truccate, per non aver dato il meglio di sé nelle partite e per non aver denunciato alle autorità il tentativo di corruzione. LEGGI TUTTO

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    Google rivela che ci sono quattro tennisti tra gli sportivi più cercati nel 2022

    Novak Djokovic classe 1987, n.4 del mondo – Foto Sposito

    Se ci fosse qualche dubbio sul fatto che il tennis è uno sport in crescita in termini di copertura mediatica, lo si percepisce facilmente dalla valutazione di Google sugli sportivi più cercati nel motore di ricerca per tutto il 2022. Ci sono quattro tennisti nella top 10 e il podio è tutto composto dallo sport dalla pallina gialla.
    Novak Djokovic, Rafael Nadal e Serena Williams hanno dominato le ricerche in generale, mentre Carlos Alcaraz, che è salito alla ribalta come il più giovane numero uno di tutti i tempi, ha completato la top 10. In mezzo ci sono Manti Te’o (football americano), Shaun White (snowboard), Yuzuru Hanyu (pattinaggio artistico), Brittney Griner (basket), Gerard Piqué (calcio) e Cain Velasquez (MMA). LEGGI TUTTO

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    Arbitro sospeso per aver ammesso di aver scommesso sugli incontri da lui stesso arbitrati

    L’International Tennis Integrity Agency (ITIA) rimane molto attiva e ha annunciato di aver sospeso e multato un giudice di sedia. Si tratta di Stefan Milanov, bulgaro, che ha ammesso di aver scommesso su diverse partite, tra cui una in cui era lui stesso il giudice, cosa che va contro i regolamenti del programma anticorruzione.
    Milanov non potrà nemmeno partecipare a un torneo per sei mesi, con una sospensione a partire dal 15 novembre. Inoltre, dovrà pagare una multa di 10.000 dollari, con pene più brevi di quanto ci si potesse aspettare perché il bulgaro ha ammesso ciò che ha fatto. LEGGI TUTTO

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    Sono sette i giocatori top 50 che hanno concluso il 2022 con sole sconfitte contro i top 10

    Karen Khachanov nella foto – Foto Getty Images

    Con l’avvicinarsi della fine della stagione 2022, emergono sempre più statistiche. Una di queste ha a che fare con i primi 50 giocatori ATP che hanno concluso la stagione con un foglio bianco contro i top ten. Alcuni non hanno avuto l’opportunità di affrontare un giocatore top 10, ma sette di loro hanno combattuto contro l’élite e hanno sempre perso.
    Due sono gli elementi che spiccano in modo particolare: Karen Khachanov ed Emil Ruusuvuori che hanno chiuso la stagione con un triste record di zero vittorie e sette sconfitte. Adrian Mannarino ha perso cinque volte, Arthur Rinderknech è caduto in quattro occasioni, mentre Brandon Nakashima ha ceduto in tutti e tre i suoi duelli con avversari top 10. Infine, Matteo Berrettini e Reilly Opelka hanno chiuso con due sconfitte i loro duelli con i migliori del mondo. LEGGI TUTTO

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    Il Finale delle Finali

    Novak Djokovic classe 1987, n.5 del mondo – Foto Getty Images

    L’ultima sfida odierna delle Nitto ATP Finals di Torino determinerà l’attuale Maestro dei Maestri del tennis mondiale. Dopo la partita finale di doppio, con la vittoria degli ‘imbattuti’ Ram e Salisbury sulla coppia croata di Mektic e Pavic, è la volta del singolare, l’ultimo e il più atteso del torneo. Si affrontano Djokovic e Ruud, 2 degli 8 big mondiali che in questa settimana abbiamo visto giocare ai livelli più alti.
    I magnifici 8 non sono pistoleri, ma i loro colpi di racchetta, alcuni proiettili lanciati a velocità supersonica, hanno dato spettacolo, emozioni, divertimento. Di ognuno abbiamo visto la fatica e la resilienza, la frustrazione e la determinazione, l’intelligenza tattica e il lato più umano, perfino familiare. Come l’abbraccio festoso dei figli di Djokovic per la vittoria del papà; le bionde nonne di Ruud e la sua bionda fidanzata; la compagna influencer dell’acrobata Fritz; lo zio Tony nella panchina di Auger-Aliassime nel match con il nipote Rafa; l’invadente, calorosa famiglia di Tsitsipas; la panchina quasi vuota, senza famiglia, dei russi Medvedev e Rublev che soffrono la situazione di isolamento dovuta alla guerra, nei cui confronti Rublev consegna il suo grido “Peace, peace, peace, all we need”.Non miti, ma atleti pieni di umanità, con una straordinaria passione per l’antico gioco di origine regale.Novak Djokovic a Torino è giunto imbattuto fino in fondo, dopo un anno per lui durissimo, in cui non ha potuto giocare, come gli altri atleti, i tornei in Australia e negli USA e, pur vincendo Wimbledon, non ha ottenuto quei punti che probabilmente gli avrebbero conferito il titolo di numero uno.Il norvegese Casper Ruud, rappresentante della next gen che nell’ultimo anno ha dimostrato un talento notevole e in grande ascesa, è un atleta correttissimo dal gioco regolare e solido.Scattano, corrono, frenano, si allungano, martellano violentemente, smorzano soavemente, su un campo rettangolare di circa 8 metri per 23 che per un’ora e mezza diventa un palcoscenico mondiale, dove prevale la pressione strategicamente controllata e stringente del djoko.Il ‘vecchio campione trentacinquenne’, uno dei Big Three assieme a Roger e Rafa, è giovane dentro e vuole misurarsi e vincere con la nuova generazione e la nuova scuola. Il suo è l’atteggiamento mentale dell’uomo che si mette in gioco e si rinnova, accetta la sfida e varca nuovi confini superando i propri limiti, assetato di conoscenza e, nel caso di Nole, anche di record: l’aver atteso per 7 anni la gioia di questo trofeo, glielo rende ancora più dolce. Complimenti, Recordman!Gisella Bellantone LEGGI TUTTO

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    Elogio del (Buon) Tennis

    Taylor Fritz nella foto – Foto Getty Images

    Tenez”(tenete!, prendete!): secondo un’etimologia largamente accettata, la parola tennis deriva dall’avvertimento che accompagnava il lancio della palla all’avversario. Erano tempi in cui ci si dava del lei, nella corte francese e negli ambienti aristocratici e dell’alto clero presso i quali, già dal Medioevo, si diffuse questo sport, praticato ancora senza racchetta, col lancio a mano. Un avviso, dunque, affinché la palla non colpisse il ricevitore sprovveduto o distratto. Questo stile signorile è il tratto che fin dalle origini contraddistingue il tennis. L’avversario deve avere il tempo per prepararsi a ricevere e rilanciare. “Tenez” è l’avvertimento del colpo, che si spera vincente, elaborato e costruito mentalmente affinché sia vincente.
    Mi piace pensare al tennis come a un dialogo tra due brave persone che discutono di politica o di religione: non la pensano allo stesso modo, ma si rispettano. Sono entrambi competenti nel loro campo, quasi sempre mossi da passione, amore. Nel dialogo l’uno si sforza di comprendere l’opinione dell’altro che ha dinanzi; deve leggere, capire il suo mondo, compenetrarsi nell’antagonista con cui sta disputando, e a cui alla fine stringerà la mano, complimentandosi, talvolta abbracciandolo come si fa con un amico.
    Piace il tennis, perché è un gioco umanissimo, che si pratica nei circoli frequentati da persone che si riuniscono nello stesso luogo per un comune interesse; un gioco in cui ci si affronta riconoscendosi uomini, entrambi con qualità e limiti. Il tennista cerca di individuare e superare i limiti propri, di capire quelli dell’avversario, senza mai sottovalutarlo. È un ‘gioco dialettico’ che richiede una rigorosa disciplina, una concentrazione straordinaria per studiare l’uomo che si ha di fronte e per trovare, attraverso svariati modi, la strategia efficace -l’argomentazione più stringente-, il colpo vincente -la parola più convincente. Non c’è una strada unica, perché davanti a sé il tennista ha ogni volta uomini diversi. Nel tennis non ci sono dogmi: l’atleta è libero di ricercare soluzioni, come chi argomenta esercita la propria libertà di pensiero. Giocare a tennis è infatti esplorazione continua di strade per giungere all’obiettivo; è studio, rinnovamento. Nel ‘dialogo’ fra i 2 che si fronteggiano le loro ‘parole’ -i colpi- risuonano nel silenzio, presupposto fondamentale in un dialogo in cui bisogna ascoltare l’altro con attenzione e concentrazione massima. Non può esserci un disturbo, un’alzata di voce, tantomeno frastuono da parte del pubblico, che deve riconoscere e assumere quello stesso stile. Si è soli nel tennis, l’unico con cui puoi dialogare non è un compagno di squadra che ti aiuta e sostiene, ma è il tuo avversario, che devi saper conoscere, compenetrandoti quasi, per entrare nel suo gioco, nella sua strategia. Non c’è sport che più del tennis spinga a comprendere la lingua della persona che si fronteggia, in un dialogo tra persone che acutamente devono saper ascoltare cosa l’altro sta dicendo, capire la sua lingua. Il buon tennista riconosce il valore altrui, ed è normale che alla fine della partita sia il vincente sia il perdente si complimentino reciprocamente e platealmente, prima di esprimere ogni altra considerazione.
    Gli improperi verso l’avversario e i gesti violenti e inconsulti nel tennis vengono sanzionati con penalità di varia entità. Per la regolarità vigila, dall’alto della sua sedia, un giudice che controlla e segna ogni punto, coadiuvato da numerosi giudici di linea: nessuno sport ne ha tanti, perché nessuno sport richiede un così alto livello di fair play, di stile. Lo sport solitamente più seguito, il calcio, esige un solo arbitro per 22 giocatori che si muovono in un ampio spazio di gioco. Nel modus ludendi del tennis la disciplina è strettamente unita alla signorilità e all’eleganza. Recentemente Corentin Moutet, giovane francese promettente, già multato, è stato espulso dalla Federazione Francese del Tennis per i suoi comportamenti scorretti sul campo. Il tennis include quindi la perfettibilità del giocatore anche attraverso la sanzione. È una palestra di vita, il tennis, un esercizio di perfezione.
    Rafael Nadal in una recente intervista, rilasciata alla fine della partita con l’americano Fritz nelle Finals di Torino, ha messo in luce che l’avversario non gli dava il tempo di pensare una tattica, i tempi del gioco erano troppo veloci per elaborare una strategia, il ritmo martellante gli rubava il tempo necessario per spostarsi nello spazio e conquistare la posizione da cui ribattere la palla, le accelerazioni erano superiori a quelle cui egli è abituato nel suo gioco. Con la sua acutezza, Nadal ha colto il cambiamento ‘epocale’ che sta avvenendo nel gioco del tennis. Un giocatore esperto, anzi espertissimo come lui, non può competere con la straordinaria potenza di colpi unita alla velocità spesso superiore ai 200 km orari, con la noiosa carrellata di aces che annulla lo scambio e riduce il gioco a un mero esercizio muscolare: la nuova tendenza del tennis.
    Il giocatore deve controbattere l’impulso aggressivo, violento e velocemente sorprendente dell’avversario e può farlo solo utilizzando la stessa violenza. Non è più un dialogo, uno scambio vivace e costruttivo d’idee, un civile dibattito, sia pur serrato o serratissimo: si tratta di turpiloquio in cui si impatta contro parole pesanti che sono devastanti proiettili, lanciati senza il tempo di un avviso, cui corrisponde, dall’altra parte, un meccanico ‘basculamento’ destra-sinistra del giocatore avversario. Non parole leggere, non più volée! Come tutte le cose umane, anche gli sport si adattano ai tempi: in tempi di crisi in cui l’uomo insegue il ritmo forsennato della macchina non c’è tempo per il gesto sorvegliato ed elegante; tutta la sua vita diventa una corsa trafelata, destinata allo scacco, perché il pensiero umano è lento, ha bisogno di tempo; l’uomo è lento per natura e accelerando il ritmo per imitare le macchine può solo creare stress e patologie al suo corpo e alla sua mente. Come testimoniano i troppi frequenti incidenti che costringono gli atleti a fermarsi per le necessarie cure psicofisiche. Nell’allenamento il modello non dovrebbe quindi essere la macchina, ma la stessa natura umana, che possiede ciò che alla macchina manca: creatività, sentimento, consapevolezza del limite. Quel limite che Roger Federer, che pure rappresenta il Tennis come esperienza religiosa, ha riconosciuto ed accettato. Perché il cammino del buon tennista, come quello di chiunque aspiri alla divina perfezione, è certamente una scala senza fine, ma percorsa da un uomo che ha un tempo limitato e risorse finite e che pure continua a scalare a perdifiato, fino all’ultimo scalinoGisella Bellantone LEGGI TUTTO

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    I circoli tennis lombardi fanno squadra, per regalare un campo da tennis allo Zambia

    Due ragazzini giocano a tennis in una casa d’accoglienza a Ndola (Zambia): l’obiettivo della campagna è regalare alla struttura un campo regolamentare

    Il progetto è vivo già da mesi, ma la parte più importante viene adesso. Perché a breve, grazie ai 4.460 euro già raccolti – e devoluti – tramite la raccolta fondi online attivata da Damiano Saggioro, il desiderio di regalare un campo da tennis allo Zambia inizierà a prendere forma, con il via ai primi lavori di costruzione presso una casa d’accoglienza situata nella città di Ndola, 300 chilometri a nord della capitale Lusaka. È lì che nel 2019, quando lo stesso Saggioro era presidente del Tennis Desenzano, attraverso la onlus “Condivisione fra i popoli”, la quale finanzia il progetto di cooperazione internazionale Ciceketelo Youth Project, dal club in riva al Garda erano state inviate racchette, palline, abbigliamento tecnico e tanto altro, per permettere ai bambini di giocare a tennis con l’obiettivo di favorirne l’inserimento sociale e allontanarli dalla strada.
    “L’arrivo dell’attrezzatura per giocare a tennis – racconta il 40enne di Sirmione – aveva generato un enorme entusiasmo, ma poco dopo ci siamo resi conto che il campo multifunzionale sul quale i ragazzi praticano i vari sport era in condizioni pessime per il tennis. Così, data la presenza di un terreno di fronte alla casa d’accoglienza, è nata l’idea di finanziare la costruzione di un campo in cemento”. Dei 10.000 euro fissati come obiettivo ne sono stati raccolti quasi metà, grazie al sostegno di associazioni e aziende ma anche di tanti privati, e ora serve lo sprint decisivo, per raggiungere il traguardo e trasformare in realtà un progetto di non semplice realizzazione.
    Da lì l’ultima idea di Saggioro, che ha pensato di coinvolgere i circoli tennis di Brescia e Mantova, distribuendo delle cassette tramite le quali chiunque può effettuare una donazione. Possono bastare pochi euro da parte di ognuno, che poi ciascun circolo devolverà alla campagna di finanziamento collettivo. “È un modo – dice ancora Saggioro – per dare a tutti la possibilità di contribuire. Ogni circolo che parteciperà al progetto vedrà il proprio nome sui cartelli affissi sul campo che nascerà, come simbolo di ulteriore vicinanza”. L’iniziativa ha già coinvolto una quindicina di club: Gruppo Sportivo San Martino della Battaglia, Tennis Brema di Sirmione, Tc Ghedi, Tc Isorella, Brixia Tennis, i vari circoli gestiti dalla Emidio Rossi Tennis School, la Mutti & Bartolucci Tennis Clinic, il Tc Gazoldo e il Tc Bozzolo, più altre realtà che hanno dato il loro benestare all’iniziativa. “Si parla di tennis – continua Saggioro –, ma la gran parte dei fondi raccolti fino a qui arriva da realtà extratennistiche. Per questo ho pensato di provare a coinvolgere il più possibile anche i club, partendo da tante persone con le quali mi lega un rapporto d’amicizia, così da creare una piccola rete di solidarietà per vincere una sfida ambiziosa dalle preziose finalità sociali”. L’obiettivo è di allargare l’iniziativa a quante più realtà sportive possibile, quindi chiunque desideri contribuire sarà ben accetto. Nel frattempo, sulla piattaforma online Go Fund Me resta attiva la raccolta fondi online, alla voce “Un campo da tennis per i bambini dello Zambia”. LEGGI TUTTO