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    Alcaraz dopo la sconfitta: “Non mi sentivo bene in campo ma non voglio trovare scuse e togliere meriti a Ruud. Sulle palle la penso come Medvedev”

    Carlos Alcaraz in campo a Torino

    Carlos Alcaraz non cerca scuse per la modesta prestazione e sconfitta sofferta contro Casper Ruud nel suo primo match alle Nitto ATP Finals 2024. Ha confermato di non sentirsi bene da diversi giorni – come già detto anche da Ruud a caldo dopo la vittoria – ma è convinto di poter e dover fare meglio anche in condizioni indoor e nella parte finale dell’anno. Interessante il passaggio nel quale concorda in pieno con Medvedev sul problema della palle, che non vanno e diventano così grandi dopo pochi game da diventare molto difficili da spingere. Questi i passaggi salienti della press conference dello spagnolo.

    “Avrei potuto giocare meglio, non mi sono sentito bene in campo. Casper è uno che ti fa giocare male, ha giocato una bella partita. Io invece potevo giocare meglio”.
    “Indoor? Non ho grande esperienza nel giocare al coperto. Mi sono allenato abbastanza in queste condizioni, ma non ho ancora abbastanza match. Non so, dovevo giocare meglio. Sono sicuro che posso diventare un buon giocatore anche in condizioni indoor, ma mi serve tempo. Probabilmente oggi molti giocatori sono meglio di me, non so rispondere bene a questa domanda”.
    “Ogni giocatore in questa fase finale dell’anno è stanco mentalmente, è impossibile essere freschi adesso. Ci sono quelli meno stanchi, ma lo schedule è molto duro e richiede tanto, non ci sono molti periodi off per riposare e stare a casa. Ci si allena una settimana e poi si va di nuovo in qualche parte del mondo a giocare. Ora sei nella parte finale dell’anno, e hai accumulato stanchezza. Quest’anno mi sento meglio dell’anno scorso, ma devo trovare il modo di performare meglio in questo periodo”.
    “Alcuni giorni prima di venire qua, a casa, già non stavo bene, ma allenandomi a Torino mi sono sentito meglio, pronto a giocare. Avevo la speranza di migliorare giorno dopo giorno. Non so se è per la tensione del match, ma oggi invece non mi sono sentito bene. Da stamattina non stavo bene, allo stomaco. Non voglio prendere però questo come una scusa per la mia prestazione. Sono stato in difficoltà a recuperare dopo i punti lunghi, non recuperavo, e questo mi ha molto dato fastidio. Tuttavia non voglio togliere meriti al bel tennis di Casper”.
    “Sono un giocatore che cambia, non faccio sempre le stesse cose, a volte funziona altre meno. Servirebbe più tempo tra un torneo e l’altro per provare a fare cose migliori”.
    “Il campo? È ottimo, sono io che non mi sono sentito a mio agio. La condizioni sono molto diverse da quelle di Parigi, ma questo aiuta lo spettacolo con scambi un po’ più lunghi. A Parigi era esageratamente veloce, qua invece si vede più tennis ed è un bene. A Parigi il servizio è stato troppo dominante, qua invece la velocità delle condizioni mi piacciono”.
    “È necessario riuscire ad adattarsi. In questo torneo la palla dopo pochi punti diventa molto grande e non è facile fare un punto vincente. Ma va bene per il pubblico, meno per noi che dopo solo un game la palla diventa enorme ed è difficile spingerla a tutta. In questo sono totalmente d’accordo con Medvedev, la palla influisce moltissimo sul gioco”c-
    “Semifinale? (sorride). Dopo oggi non voglio pensarci. Se avrò la prossima partita le stesse sensazioni di oggi non c’è modo pensare alla semifinale, ma il bello del tennis è che tra due giorni sarà tutto diverso. Chi lo sa… ci sono tanti giocatori che hanno perso una partita e hanno vinto il torneo. Non voglio pensare a questo oggi, andrò avanti giorno per giorno e speriamo già domani di sentirmi meglio. Mi preparerò nel miglior modo possibile”.
    Da Torino, Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP Finals: Ruud batte un Alcaraz sotto tono (influenzato)

    Casper Ruud (foto Getty Images)

    Non l’esordio che sognava, anzi un vero e proprio calvario tra uno stato influenzale che l’ha depotenziato e un rivale costante, consistente e ben preparato come Casper Ruud. Carlos Alcaraz è sconfitto a sorpresa dal norvegese nel primo incontro del gruppo Newcombe alle Nitto ATP Finals 2024, 6-1 7-5 lo score per il nordico al termine di una partita tutto sommato bruttina, nella quale il n.3 del mondo ha giocato solo alcuni sprazzi di quel tennis velocissimo e creativo che l’ha elevato a soli 21 anni a tennista epocale. Ruud è stato bravo a cogliere l’occasione e farsi trovare pronto, spingere con il diritto e rispondere con grande aggressività sui servizi tutt’altro che efficaci di Alcaraz. È difficile commentare la prestazione dello spagnolo, visibilmente in difficoltà in più fasi del match, e in alcuni cambi campo apparso davvero spossato e infastidito. C’ha provato Carlos, ma non c’erano i riflessi, la forza fisica e l’intensità dei giorni migliori. Infatti quasi mai è riuscito a cambiare passo e giocare con una velocità superiore a quella del rivale, finendo preda della morsa costante di un Ruud lucido e tatticamente ineccepibile. Bella partita per Casper, finalmente vittorioso sul murciano al quinto tentativo. Adesso si complicano maledettamente le Finals di Alcaraz: ha una sconfitta del girone, e deve affrontare ancora il n.2 del mondo Zverev (in campo stasera vs. Rublev).
    Così Ruud ha commentato la partita a caldo nella flash in campo: “Senso sapevo che aveva un forte raffreddore. L’ho visto tirare su col naso in giro qui, sempre con un fazzoletto in mano. È il segno che forse fisicamente non fosse al 100%. Ovviamente è triste, ma fa anche parte del gioco. Lo sapevo e quindi ho cercato di fargli fare molti scambi e di fare del mio meglio. Quando sai che qualcuno non è al 100%, ti stressi perché pensi ‘Oh, questa è una grande possibilità per me di vincere’. Per questo ho cercato di rimanere nel mio mondo, solo sul momento. Fortunatamente ho avuto una buona partenza. Nel secondo set sono riuscito a ribaltare la situazione e a giocare un buon tennis alla fine”.
    Un’analisi lucida, come sempre, quella di Ruud, bravo a ribaltare un set che pareva perso e incassare la quinta vittoria contro un top10 nel 2024 su sette match disputati, segno di come abbia performato quest’anno nelle grandi occasioni. Infatti se da un lato è dovere di cronaca riportare il malessere e le condizioni non al top dello spagnolo, è altrettanto doveroso sottolineare che bella partita ha giocato il norvegese. Casper ha martellato fin dalle battute iniziali con ritmo, stazionando piuttosto vicino alla riga di fondo e conducendo lo scambio col diritto, carico e profondo. È stato bravo a tenere un ritmo costante, medio alto, che lui controlla molto bene, tanto da commettere un numero di errori moderato (16), meno della metà di quelli di Alcaraz (34). Molti di quelli commessi dallo spagnolo sono stati in realtà provocati dalla consistenza del rivale, cercando di cambiare ritmo senza mai riuscirci per davvero.
    Infatti l’aspetto più negativo della partita di Carlos è stato l’aver subito la consistenza dell’avversario, quando di solito il suo braccio ed i suoi piedi gli consentono di anticipare e di andar sopra alla velocità del rivale, rubandogli tempo di gioco e spazio sul campo. Ruud oggi ha meritato il successo, più vivo, più forte fisicamente, più consistente. Non aveva nemmeno giocato un bel tennis ultimamente Casper, tanto che alcuni lo consideravano alla vigilia una sorta di vaso di coccio nel girone. Adesso invece ha il destino nelle proprie mani: anche se perdesse da Zverev (possibile), ha ampie chance di qualificarsi battendo Rublev. Il gruppo Newcombe pareva destinato ad esser dominato dal n.2 e 3 del mondo, ma questa partita rimescola totalmente le carte in gioco. Adesso non resta che attendere le parole di Alcaraz per capire le sue condizioni e che cosa si aspetta per il resto del torneo.
    Da Torino, Marco Mazzoni

    La cronaca
    L’incontro inizia con due diritti vincenti, uno a testa, quello di Alcaraz è una “foto” in risposta, impatto imperiale in totale anticipo. Ruud concede e annulla due palle break, rimontando a fatica da 15-40. Il servizio sembra decisivo, perché quando non mette la prima palla Carlos entra forte e si prende tutto. Assai più agevole il primo game di Alcaraz, il diritto è molto incisivo (1-1). Nel quarto game Ruud trova una risposta di diritto vincente clamorosa, con pochissimo equilibrio, gli vale lo 0-30. Carica benissimo un diritto successivo Casper, 15-40, Alcaraz sotto stress. Bravissimo Ruud, altra risposta di rovescio bloccata, con timing perfetto, per una traiettoria profonda che sorprende Alcaraz, forzato poi all’errore da una posizione difficile. Break e 3-1 Ruud. Il norvegese regala (anche un doppio fallo) e concede una chance del contro break sul 30-40, è bravo a difendersi dalla velocità di colpi dello spagnolo, che incoccia il nastro col diritto e la sua palla vola via. Più errori che vincenti, partita in questa fase “bruttina”. Ci pensa Carlos ad accendere finalmente il pubblico con una volée notevole, gli vale una seconda palla break, ma la spreca con un diritto di scambio in rete. Salva anche una terza palla break Ruud, ottima incursione a rete. Stenta lo spagnolo ad andare sopra al ritmo del norvegese che dopo 16 punti si porta 4-1. Incredibile ma vero: Carlos è a volte in ritardo sulla palla di Casper, e sbaglia il tempo d’impatto. Pessimo nel sesto game, due errori gravi, non da lui, gli costano il 15-40. Con un diritto in corridoio, terribile, subisce un break che manda 5-1 Ruud. Dimesso, fuori fuoco, pure inerme in risposta sotto i servizi precisi ma non devastanti di Ruud, che chiude a zero con un Ace il settimo game. 6-1 impietoso, ma giusto. Parziale di 12 punti a 1 per Ruud, solido e consistente. Alcaraz dimesso, non sta bene ed è troppo brutto per essere vero, 18 errori.
    Alcaraz inizia il secondo set con un buon turno di servizio, deve attivarsi di gambe e di testa, ma in risposta è ancora impalpabile, è tutto troppo facile per Ruud perché ha il tempo per far quel che vuole. Scuote la testa Carlos dopo aver toccato una smorzata terribile… poche volte, forse mai, una sua versione così sbiadita, manca fuoco, la sua furia, non si avventa sulla palla, non prende iniziative offensive. Ruud continua a macinare il suo tennis solido, zero fronzoli e tutta sostanza, massimizzando il rapporto rischio-rendimento. Sul 2 pari arrivano segnali di risveglio da Alcaraz, il servizio c’è e con quattro colpi vince il miglior game del suo incontro. L’onda positiva continua anche in risposta: finalmente aggredisce la palla con anticipo, attacca e si procura una palla break sul 30-40. Splendida la demi-volée che gli vale il BREAK, che tocco! Ecco, finalmente, Carlito. 4-2 e poi 5-2 con un game rapido, comandato senza indecisioni. A “pittino” non c’è game, Casper lo capisce nel primo punto dell’ottavo game, meglio affidarsi alla clava… Ma Alcaraz ha cambiato marcia, quando spinge lo fa con una velocità superiore alle capacità difensive del nordico. Ruud in qualche modo vince il game, 5-3, poi trova un gran jolly in risposta, un lob perfetto per sul 15-30 che gli regala due chance del contro break. È di nuovo contratto Alcaraz, gioca corto e tira malamente un rovescio in rete. Brutto game, con un doppio fallo e incertezze, è netto che sia a scarico e poco focalizzato. 5-4. Casper impatta 5 pari in un lampo, Carlos le butta un po’ via. Come la smorzata orribile rischiata nel game seguente, tocco misero e tatticamente senza senso. Up and down, energia poca e lucidità meno…. come il diritto chop sul 30-15 che diventa un assist goloso per il rivale. Con un diritto d’attacco lungo mezzo metro Alcaraz concede una palla break a dir poco delicata… Il pubblico lo sostiene a gran voce. Ma che risposta Ruud!!! Parente di quella che gli è valsa il break nel primo set, impatto imperiale col rovescio lungo linea, Carlos è sorpreso e non la rimette. BREAK Ruud, da 2-5 a 6-5, 4 game di fila con due break, può servire per chiudere. Non si fa pregare il norvegese, inizia il game con un Ace, poi gioca di sostanza e provoca gli errori di un Alcaraz davvero senza energia. Casper non sfrutta un match point sul 40-30 (diritto banale di scambio in rete), nemmeno un secondo (diritto vincente di Alcaraz). Lotta Alcaraz, ma le gambe non ci sono, lento nel correre a sinistra. Ruud chiude al terzo match point, Ace esterno. Bravo Ruud, ma che peccato per Alcaraz, troppo sotto tono fisicamente per reggere la costante pressione del rivale. Adesso le sue Finals si complicano non poco, visto che c’è da sfidare anche Zverev nel girone…

    [3] Carlos Alcaraz vs [6] Casper Ruud ATP Nitto ATP Finals Carlos Alcaraz [3]15 Casper Ruud [6]67 Vincitore: Ruud ServizioSvolgimentoSet 2C. Ruud 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-405-6 → 5-7C. Alcaraz 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 30-405-5 → 5-6C. Ruud 15-0 30-0 40-05-4 → 5-5C. Alcaraz 0-15 15-15 15-30 df 15-405-3 → 5-4C. Ruud 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-405-2 → 5-3C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 40-154-2 → 5-2C. Ruud 0-15 15-15 15-30 30-30 30-403-2 → 4-2C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 ace2-2 → 3-2C. Ruud 15-0 30-0 30-15 40-15 ace 40-302-1 → 2-2C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-15 ace1-1 → 2-1C. Ruud 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1C. Ruud 15-0 30-0 40-0 ace1-5 → 1-6C. Alcaraz 0-15 15-15 15-30 15-401-4 → 1-5C. Ruud 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-401-3 → 1-4C. Alcaraz 0-15 0-30 15-30 15-401-2 → 1-3C. Ruud 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 ace1-1 → 1-2C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-15 df0-1 → 1-1C. Ruud 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-400-0 → 0-1

    Statistica
    Alcaraz 🇪🇸
    Ruud 🇳🇴

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    234
    286

    Ace
    4
    5

    Doppi falli
    2
    0

    Prima di servizio
    29/44 (66%)
    50/74 (68%)

    Punti vinti sulla prima
    17/29 (59%)
    34/50 (68%)

    Punti vinti sulla seconda
    8/15 (53%)
    14/24 (58%)

    Palle break salvate
    0/4 (0%)
    5/6 (83%)

    Giochi di servizio giocati
    9
    10

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    100
    232

    Punti vinti sulla prima di servizio
    16/50 (32%)
    12/29 (41%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    10/24 (42%)
    7/15 (47%)

    Palle break convertite
    1/6 (17%)
    4/4 (100%)

    Giochi di risposta giocati
    10
    9

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    9/15 (60%)
    8/9 (89%)

    Vincenti
    25
    15

    Errori non forzati
    34
    16

    Punti vinti al servizio
    25/44 (57%)
    48/74 (65%)

    Punti vinti in risposta
    26/74 (35%)
    19/44 (43%)

    Totale punti vinti
    51/118 (43%)
    67/118 (57%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    221km/h (137 mph)
    216km/h (134 mph)

    Velocità media prima
    199km/h (123 mph)
    196km/h (121 mph)

    Velocità media seconda
    166km/h (103 mph)
    160km/h (99 mph) LEGGI TUTTO

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    Medvedev deluso dopo la sconfitta: “Con queste palle non ho alcun piacere a stare in campo. Dovrò cambiare qualcosa il prossimo anno”

    Daniil Medvedev

    Daniil Medvedev arriva in sala stampa ed esterna senza mezzi termini la delusione per la sconfitta subita da Fritz all’esordio alle Nitto ATP Finals 2024, e conferma come la sua frustrazione derivi da come il suo gioco sia stato a suo dire impoverito e spuntato dalle palle attuali, che rendono la tattica meno decisiva. Per questo è pronto a correre ai ripari cambiando qualcosa nella (breve) off-season per provare a ripartire in modo diverso l’anno prossimo. Tanto che non vede l’ora che la stagione finisca… Questi passaggi più significativi della press conference all’Inalpi Arena.
    “Proverò a fare meglio nella prossima partita. Se ci riuscirò, sarò felice di restare in gara, altrimenti andrò a casa e va bene così”.
    “La superficie è un po’ più lenta dell’anno scorso, ma è ancora piuttosto veloce, non la reputo affatto lenta. Tre doppi falli di fila? Non saprei, probabilmente li ho fatti contro Popyrin…”
    “A volte divento frustrato e arrabbiato, ma ce l’ho sempre contro me stesso, mai contro qualcun altro. Ero furioso ma mica potevo ritirarmi, dovevo finire la partita, così è andata”.
    “Non sono affatto sorpreso che Taylor reggesse così bene nello scambio contro di me, ormai lo fanno tutti. Sento questo ogni giorno, da due o tre anni, e anche in allenamento è una lotta. È una cosa che sento dentro da tempo, tanto che ogni volta che scendo in campo non provo più il piacere di giocare. Sto lottando contro qualcosa che non dipende da me stesso. Vedremo come andrà la prossima partita, se non va bene… sarò felice di essere in vacanza”.
    “Al 100% il prossimo anno devo cambiare qualcosa, questo sarà il mio obiettivo. Sento che ancora posso vincere contro molti giocatori, magari avrei potuto vincere anche quello odierno se fossi stato in una forma migliore o non avessi fatto quei tre doppi falli di fila… ma sicuramente cambieremo qualcosa. Non so se funzionerà ma ci proveremo. Affronterò una buona pre-season e vedremo come tutto andrà, farò in modo che qualcosa cambi nel mio gioco. Sento di esser svantaggiato (dalle palle attuali, ndr). C’è stato qualche tentativo discreto in alcuni incontri a Pechino, Shanghai, e anche a US Open. Posso lottare e trovare soluzioni a modo mio durante la partita. Ormai tutti riescono a reggere lo scambio contro di me, in ogni partita che gioco so esattamente come devo colpire, ma non importa perché la tattica è meno decisiva, è diventato solo lottare e servire bene. Per questo affronterò la prossima pre-season per cercare soluzioni“.
    Dichiarazioni franche quelle di Daniil, che ammette senza mezzi termini le proprie difficoltà, con l’obiettivo chiaro di intervenire. Sembrano invece molto basse le sue aspettative per questo torneo. Martedì affronterà il perdente di Sinner – De Minaur, e in caso di sconfitta le sue Finals potrebbero essere già finite. Visto il suo mood e voglia di vacanze e svoltare, chissà che tutti i mali…
    Da Torino, Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Nitto ATP Finals: Fritz solido, supera un Medvedev confuso

    Taylor Fritz, primo successo a Torino

    Fritz c’è, Medvedev no. Questa l’estrema sintesi del primo match delle Nitto ATP Finals 2024, scattate all’Inalpi Arena di Torino. Lo statunitense inizia la sua corsa nel torneo dei “maestri” con una prestazione positiva, solida, forte di servizio e gioco aggressivo, con il quale doma per 6-4 6-3 un Daniil Medvedev assai sotto tono, in particolare nei due punti forti del suo repertorio: servizio e capacità di ribaltare gli scambi da difesa ad attacco. Taylor ha disputato un match con pochi fronzoli, tennis verticale dopo una buona prima palla in gioco, pronto ad aggredire col diritto la risposta del moscovita e anche avanzare due passi in campo e chiudere. È stato anche bravo a reggere molti scambi rovescio contro rovescio, come correre avanti a riprendere i tentativi di variazione dell’avversario. La parola “tentativi” è la più calzante a descrivere la prestazione modesta, sotto tono e a tratti anche irridente di Medvedev, che ad un certo punto ha smesso di crederci e si è pure divertito a giocare col pubblico con un paio di teatrini non edificanti, spinti dalla delusione per una partita iniziata così così e finita peggio.
    Non ha mai preso ritmo al servizio Daniil, incappando in una delle sue peggiori prestazioni in carriera con la battuta: 63% di prime palle in campo (dato tirato su con un secondo set migliore), ma 8 doppi falli e un terribile 6 su 22 sulle seconde di servizio, dato orribile per un grande difensore come lui. Ma pure negli scambi non è mai riuscito comandare in modo netto o complicare i ritmi al rivale con variazioni poco incisive e insicure. Errori, scelte tattiche discutibili, il tutto in una partita che sembra essergli scivolata via senza esservi davvero entrato. Il vero disastro per Medvedev è arrivato servendo sotto 5-4: ha commesso tre doppi falli di fila che gli sono costati il set, e pure una bordata di fischi assordanti vista la sua scomposta reazione contro la (povera) racchetta andata in frantumi. Magari sfogare la furia e delusione poteva servire ad accenderlo, invece la reazione è stata flebile. Dopo un paio di discreti turni di servizio nel secondo set e qualche aggressione in risposta (con tre palle break non sfruttate), il russo ha di nuovo sbagliato troppo, ha giocato dietro senza riuscire a ribaltare le situazioni a suo favore e sotto 3-2 (dopo aver annullato due palle break nel turno di battuta precedente) è stato pure sfortunato a subire una pallaccia beffarda di Fritz che si è trasformata in un lob imprendibile proprio sulla palla break. Lì è calato il sipario tecnico sul match, e si è pure beccato un penality point per aver scagliato la racchetta oltre le barriere… Male.
    Una prestazione né carne né pesce per Medvedev, che continua il suo momento assai delicato, incapace di mettere nella partita forza, qualità e intensità, crollando in troppi errori ed incertezze. Quel che ha portato Meddy a diventare uno dei tennisti migliori dell’epoca attuale è sempre stata la sua capacità di lottare, di soffrire la maggior potenza ed aggressività dei rivale e trovare la via per ribaltare i ritmi negli scambi, e quindi diventare imprendibile con un servizio impeccabile. Da un po’ di tempo qualcosa sembra essersi rotto in lui. Probabilmente non è al meglio fisicamente, e questo non lo lascia tranquillo sulla corsa e sulla difesa, e questo lo porta a giocare con più pressione affidandosi a soluzioni estranee alla miglior versione di se stesso. Un grande Daniil è quello che serve bene, ma anche quello che è pronto ad avventarsi col rovescio accelerando a tutta dopo un colpo di scambio; oppure quello capace di aggredire dalla risposta l’avversario, rubare spazio sul campo e quindi prendersi il punto con angoli impossibili da difendere. Nell’ultimo periodo e nel match d’esordio alle Finals 2024 in particolare non è riuscito in niente di quello che lo distingue. Passivo, incerto nelle scelte, non così tosto in difesa e incapace di ribaltare gli scambi, e pure falloso. Un festival degli “errori” che Fritz è stato bravo a sfruttare giocando una partita impeccabile.

    Too good, @Taylor_Fritz97 👏
    Fritz defeats 2020 #NittoATPFinals champion Medvedev 6-4 6-3 for a first victory in the Ilie Nastase group 🔝 pic.twitter.com/wfMoa42R6e
    — Tennis TV (@TennisTV) November 10, 2024

    Taylor infatti è stato focalizzato tutto il match, ha annullato con sicurezza le tre palle break concesse al rivale nei primi due turni del secondo set, e forse proprio lì ha vinto l’incontro. Infatti se Medvedev fosse riuscito a scappare avanti, forse l’americano avrebbe iniziato a perdere di vista il miglior focus e sicurezza, e al contrario Daniil avrebbe potuto scrollarsi di dosso quell’inquietudine che ha contraddistinto tutta la sua partita. Fritz ha servito bene, 9 ace e 85% di punti vinti con la prima in campo, pronto a scatenare la potenza del suo diritto, davvero efficace. È parso anche in discreta forma fisica, bello scattante anche nei recuperi e non falloso col rovescio in costruzione, fase dove spesso paga dazio quando è incerto o nervoso. Davvero un bell’avvio per Fritz, che a questo punto giocherà martedì senza particolare pressione l’incontro con il vincitore di Sinner – De Minaur. Per Medvedev invece c’è molto da riflettere.

    Da Torino, Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il primo incontro delle Finals 2024 scatta con una discreta tensione, più errori che vincenti da parte di entrambi i giocatori. Medvedev nel secondo game commette un doppio fallo e poi un banale errore in scambio, sul 15-30 c’è già una piccola chance per Fritz. Rischia la risposta a tutta l’americano sulla seconda palla del moscovita, ma gli esce di poco. Riprende pure il lancio di palla Daniil, a confermare una certa imprecisione. Si riscatta con un Ace e poi vincendo una lunga schermaglia sul rovescio. 1 pari. Nel terzo game entrano in modo servizio e diritto potente di Taylor, così è un bell’andare, game a zero. Sul 2 pari (finalmente) si accende lo spettacolo: prima Medvedev vince uno scambio, lungo, tattico, “a-la-Meddy”, poi Taylor trova sotto pressione un rovescio lungo linea spettacolare, ancor più visto che non è esattamente il colpo più sicuro del suo repertorio. 3-2 Fritz. Daniil continua a litigare con il suo servizio, commette il terzo doppio fallo del match (e siamo solo una prima in campo su due), ma il rovescio non lo tradisce mai e con quello sposta e quindi inchioda il rivale dove vuole lui. Fritz sembra aver più birra in corpo, spinge molto più forte, con una posizione aggressiva. Ci prova, anche giocando dei rovesci cross stretti per aprirsi il campo, ma non va. 3 pari. Gran punto sulla parità, si esplora tutto il campo e la smorzata improvvisa del russo punisce la pur generosa rincorsa del rivale. Ace e 3 pari. Allucinante il diritto passante “storto” in recupero del russo, roba che qualsiasi maestro del mondo avrebbe mandato l’allievo a far cesti… ma lui ci arriva e lo mette sulla riga. Fritz si affida al servizio, Medvedev inizia a colpire più con punch, trovando qualche vincente dalla riga di fondo. 5-4 Fritz. Daniil perde il punto punto, c’è un lungo scambio e lo spacca con una smorzata clamorosa, un tocco di rovescio magistrale che fa esplodere – per la prima volta – l’arena. Poi spreca tutto con il doppio fallo n.5 del set, tanti. 30 pari, Taylor è a due punti dal set. E manca ancora la prima il russo. Altro doppio fallo!?! Set Point Fritz! Niente, quinto servizio di fila out e… DOPPIO FALLO! Il terzo di fila, sul set point. D-i-s-a-s-t-r-o di Meddy che, furibondo, distrugge la racchetta. Beh… sette doppi falli per il russo, totalmente smarrito in uno dei colpi più decisivi del suo repertorio.
    Fritz scatta alla battuta nel secondo set. Si ritrova sotto 0-30 e poi 30-40, ecco la prima palla break per il russo. Se la gioca malissimo, con una risposta in rete misera. Il suo sguardo è un misto di rabbia e depressione, ma si procura un’altra chance con la risposta. Se la gioca molto bene Taylor, rimette tutto e si procura lo spazio per contrattaccare con un angolo stretto e profondo che sorprende il rivale. Bravo. Medvedev cerca di scuotersi, rischia pure un ottimo serve and volley a chiusura del secondo game, il migliore del suo match, assai più offensivo. Fritz è di nuovo sotto assedio nel terzo game. Medvedev lo sposta e lo chiama ancora a rete, procurandosi un’altra palla break. Ci ferma un attivo, è rotta la stringa delle scarpe dell’americano. Non la gioca bene il russo, altra palla di scambio in rete, senza una grande idea dietro. Evidente lo scoramento del moscovita, le chance non sfruttate abbinate ai suoi errori pesano, tanto. Sbaglia altri due colpi di scambio gravi nel quarto game e si ritrova sotto 15-40, con due palle break da affrontare. Cancella la prima con servizio preciso e diritto in avanzamento; servizio e smash sulla seconda, stavolta la battuta non l’ha tradito. 2 pari. Resta importante la differenza di velocità di palla complessiva, a favore di Fritz, che è più pronto a spingere forte col diritto, un passo avanti e via a rischiare perlopiù il lungo linea. Sul 3-2 Fritz, Medvedev torna in difficoltà. Impreciso si ritrova sotto 30-40. È davvero sfortunato il russo: attacca con un diritto pesante e Fritz solo ci mette la racchetta, con la palla, beffarda, che disegna un lon vincente sulla riga. BREAK Fritz, e Daniil scaraventa la sua racchetta oltre i cartelloni degli sponsor di bordo campo, non con violenza ma di pura frustrazione. Il pubblico becca il russo, che sotto 40-0 si mette a rispondere con il manico… poi il gioco parte e risponde normalmente, sbagliando. 5-2 Fritz, ormai ha il match in mano. Meddy non scappa dal campo, tira qualche colpo qua e là, e vince l’ottavo game (5-3), ma non riesce a riaprire la partita in risposta. Fritz serve bene (due Ace) e la chiude al primo match point, con un attacco preciso. Fritz inizia bene il girone Nastase, 1 vittoria. Medvedev dovrà molto riflettere sulla propria tenuta mentale e condotta di gara.

    [4] Daniil Medvedev vs [5] Taylor Fritz ATP Nitto ATP Finals Daniil Medvedev [4]43 Taylor Fritz [5]66 Vincitore: Fritz ServizioSvolgimentoSet 2T. Fritz 15-0 30-0 ace 40-0 ace3-5 → 3-6D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 A-40 ace2-5 → 3-5T. Fritz 15-0 30-0 40-0 ace2-4 → 2-5D. Medvedev 15-0 15-15 df 30-15 30-30 30-402-3 → 2-4T. Fritz 15-0 15-15 30-15 40-152-2 → 2-3D. Medvedev 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-401-2 → 2-2T. Fritz 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 ace1-1 → 1-2D. Medvedev 15-0 30-0 40-0 ace 40-150-1 → 1-1T. Fritz 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 df 30-40 df df4-5 → 4-6T. Fritz 15-0 30-0 ace 40-0 ace4-4 → 4-5D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 40-153-4 → 4-4T. Fritz 15-0 15-15 15-30 30-30 ace 40-30 40-40 A-403-3 → 3-4D. Medvedev 15-0 15-15 30-15 30-30 df 40-30 40-40 A-40 40-40 df A-40 ace2-3 → 3-3T. Fritz 0-15 15-15 30-15 40-15 ace2-2 → 2-3D. Medvedev 15-0 15-15 30-15 30-30 df 40-301-2 → 2-2T. Fritz 15-0 ace 30-0 40-01-1 → 1-2D. Medvedev 15-0 ace 15-15 df 15-30 30-30 40-30 ace0-1 → 1-1T. Fritz 15-0 15-15 15-30 30-30 40-300-0 → 0-1

    Statistica
    Medvedev 🇷🇺
    Fritz 🇺🇸

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    247
    313

    Ace
    8
    9

    Doppi falli
    8
    0

    Prima di servizio
    38/60 (63%)
    39/57 (68%)

    Punti vinti sulla prima
    30/38 (79%)
    33/39 (85%)

    Punti vinti sulla seconda
    6/22 (27%)
    10/18 (56%)

    Palle break salvate
    2/4 (50%)
    3/3 (100%)

    Giochi di servizio giocati
    9
    10

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    60
    166

    Punti vinti sulla prima di servizio
    6/39 (15%)
    8/38 (21%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    8/18 (44%)
    16/22 (73%)

    Palle break convertite
    0/3 (0%)
    2/4 (50%)

    Giochi di risposta giocati
    10
    9

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    5/8 (63%)
    5/11 (45%)

    Vincenti
    17
    21

    Errori non forzati
    24
    19

    Punti vinti al servizio
    36/60 (60%)
    43/57 (75%)

    Punti vinti in risposta
    14/57 (25%)
    24/60 (40%)

    Totale punti vinti
    50/117 (43%)
    67/117 (57%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    214km/h (132 mph)
    225km/h (139 mph)

    Velocità media prima
    196km/h (121 mph)
    211km/h (131 mph)

    Velocità media seconda
    160km/h (99 mph)
    162km/h (100 mph) LEGGI TUTTO

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    ATP lancia il “No.1 Club”

    La infografica del “club dei n.1”

    Durante le Nitto ATP Finals 2024 Jannik Sinner verrà insignito del prestigioso riconoscimento di n.1 di fine stagione, premio meritatissimo che corona un’annata da leader nella quale l’azzurro ha trionfato in due titoli Slam e altri cinque trofei, ottenendo la prima posizione nel ranking nel corso del Roland Garros e mantenuta – con ampio margine sui rivali – sino al torneo dei “Maestri” al via oggi a Torino. Proprio il grande palcoscenico della massima competizione targata ATP è stato scelto per lanciare una nuova iniziativa che riguarda i 29 n.1 del tennis maschile: “No.1 Club”.
    “Welcome to the pioneering ‘ATP No.1 Club’, si legge sul sito ufficiale ATP, che annuncia in anteprima la novità. In pratica questo club esclusivo dei numeri uno del tennis maschile è una sorta di nuovo brand, uno spazio dedicato e “identitario” per celebrare i giocatori che sono riusciti a comandare la classifica ufficiale che governa la disciplina e l’annata tennistica. Questo club debutterà in modo operativo dal 2025 e fornirà ai 29 n.1 del tennis una serie di plus, benefit esclusivi che consentiranno loro di presenziare con questo “status” iconico ad eventi promozionali ed esclusivi nei maggiori tornei dell’anno e non solo. È un modo per elevare ancor più la storia di questi tennisti, ovviamente tra i più forti della storia, riportandoli in auge anche presso le nuove generazioni che di loro hanno solo sentito parlare o visto alcuni highlights online dei loro colpi. A loro saranno dedicate varie iniziative: potranno raccontare le loro storie ed imprese, in modo che i fan possano essere in contatto con loro e celebrare le loro straordinarie carriere.

    I 29 n.1 ATP della storia, dal primo in assoluto (Ilie Nastase) all’ultimo e attuale (il nostro Jannik Sinner) saranno celebrati in un evento speciale previsto nel corso delle ATP Finals 2025 a Torino: ogni n.1 della storia sarà presentato al pubblico, saranno ricordate le sue imprese e riceverà un dono, a consacrare questa sorta di “tessera” al club più esclusivo della disciplina.
    Così Andrea Gaudenzi, Presidente ATP, ha parlato dell’iniziativa: “Diventare n.1 nel ranking ATP è il massimo nel nostro sport. Solo 29 tennisti sono riusciti farcela, mostrando non solo un talento straordinario ma un livello di resilienza, fiducia in se stessi e dedizione che è tenuto nella massima considerazione anche al di fuori del mondo del tennis. L’ATP No.1 Club nasce per celebrare gli stili di gioco, spettacolari e diversi, con cui questi giocatori hanno plasmato il gioco. I fan sono al centro di tutto ciò che facciamo, e questa iniziativa punta a creare nuove opportunità che possano avvicinare ancor più i giocatori che il pubblica ama”.
    Da Torino, Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Wilander: “Sinner è il grande favorito alle ATP Finals, il pubblico metterà pressione ai suoi avversari”

    Mats Wilander

    Mats Wilander “fa le carte” alle Nitto ATP Finals 2024, pronte a scattare oggi alle ore 14 con il primo match di singolare, e considera Jannik Sinner il grande favorito per la vittoria finale. Secondo il 7 volte campione Slam svedese, da anni stimato opinionista di Eurosport, l’italiano sarà fortificato dall’esperienza acquisita nel torneo lo scorso anno, e nel 2024 si è dimostrato il più forte sui campi in cemento, come quello allestito all’interno dell’Inalpi Arena di Torino. Inoltre il pubblico sarà tutto per lui, e questo potrebbe essere un altro fattore a suo favore.
    “Jannik Sinner è il grande favorito” afferma Wilander in un intervento su Eurosport UK. “Penso che dipenda dalla sua annata, è stato incredibile. Ha vinto i due Grand Slam su cemento, e ha vinto altri cinque tornei. Inoltre, è tornato in Italia. Se fosse successo l’anno scorso, penso che ci sarebbe stata molta pressione su di lui. Ma oggi ha l’esperienza dell’anno scorso, quando ha battuto Novak nel Round Robin. Poi ha perso in finale, ma pochi giorni dopo ha vinto la Coppa Davis”.
    “L’aver già vissuto quell’esperienza lo renderà più rilassato e allo stesso tempo più motivato. Sinner entra in campo stasera con molto da perdere, ma penso che abbia molto di più da vincere perché è tornato a giocare in Italia“.
    Ricordiamo tra l’altro che le Finals saranno il suo primo torneo in Italia nel 2024, visto che lo scorso maggio è stato costretto a saltare il Masters 1000 di Roma per i problemi all’anca.
    “Considerando tutto questo, penso che Sinner avrà lo stesso destino in termini di gioco, è il favorito alle Finals. C’è anche Carlos Alcaraz, ovviamente, ed è giusto considerarlo il favorito quando c’è anche Alcaraz è in campo? Però potrebbe non dover giocare contro lui e l’ultima partita che hanno disputato l’ha vinta l’italiano. Pertanto, lo ritengo il favorito”.
    L’ultimo giocatore in grado di vincere le ATP Finals di fronte al pubblico di casa è stato Andy Murray, nella O2 Arena di Londra nel 2016, il suo anno top, quando vinse Wimbledon e con una cavalcata di successi riuscì anche a chiudere l’annata da n.1. Wilander ritiene che Sinner possa seguire le orme del britannico, unendosi agli altri vincitori delle ATP Finals in casa.
    “Sinner penso che possa trarre giovamento dalla pressione che i suoi tifosi metteranno in campo sui suoi avversari, accadde lo stesso ad Andy Murray con il pubblico di Wimbledon”, aggiunge Wilander. “E già accaduto altre volte: avevamo Boris Becker che giocava le ATP Finals in Germania, prima ancora John McEnroe e Jimmy Connors al Madison Square Garden. Avere il proprio pubblico alle spalle è una fattore da considerare” conclude lo svedese.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Il racconto dell’allenamento di Sinner a Torino vs. Ruud. Sinfonia di potenza e bellezza

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Come e più di una Rockstar. Jannik Sinner a Torino è ovunque, nei cartelloni pubblicitari, nelle vetrine dei negozi, nelle piazze e agli angoli delle strade. Ancor più nei pensieri della gente, basta girare per il centro dell’elegante città sabauda per avvertire una presenza palpabile del nostro magnifico n.1. Stamattina verso le 11 c’erano non meno 300 persone assiepate fuori dall’Hotel che ospita i giocatori, e bastava girare l’angolo per imbattersi in una caffetteria con un poster gigante di Jannik a svettare tra dolci e praline. Passeggi per i portici della città e la gente parla di tennis, del prime time serale della domenica con l’esordio di Sinner alle ATP Finals. Vedi bambini correre con in mano la palle giganti o gadget di ogni genere, e basta voltarsi in un qualsiasi shop per scorgere racchette moderne e vintage, cimeli e qualcosa che rimanda all’evento. Tutti in qualche modo vogliono partecipare alle Finals, anche un arguto signore, almeno 80enne, che in uno dei caffè storici del centro stamani tuonava di fronte al Bicerin d’ordinanza: “Ho visto Laver e Pietrangeli, Panatta e McEnroe, tutti. Ma nessuno gioca come Sinner e vincerà il domenica il torneo”. Zero scaramanzia e totale fiducia nella forma e classe di Sinner, ma c’è un torneo importante da giocare e i rivali sono agguerriti. Come il Carlos Alcaraz ammirato oggi pomeriggio nel catino dell’Inalpi Arena, impressionante la facilità di uscita della palla delle sue corde, anticipo e potenza. Una bellezza.
    A pochi metri, nel campetto laterale allestito per gli allenamenti, ecco Jannik impegnato in servizi e risposte, sotto lo sguardo vigile del suo team, al completo in campo con lui. Badio lo massaggia a tratti al collo, per scioglierlo, poi Panichi parlotta con un bel sorriso e pure palleggia con le palline da tennis (bravo), c’è un’aria rilassata ma la sessione di lavoro è importante, e si lavora duro. Vagnozzi e Cahill sono agli angoli opposti del campo, qualche sguardo tra di loro mentre Jan serve, provando seconde palle molto cariche di spin, con una spazzolata vigorosa delle corde sulla palla che rimbalza e schizza nell’aria impazzita. Altissima. Dopo qualche risposta c’è un time out, tutti insieme, si parla e Cahill gesticola con la mano, come a guidare l’impatto di Sinner verso un angolo incidente ancor più acuto. Jannik lo guarda con massima attenzione, processa ogni informazione come massimo scrupolo, e la sessione riprende. Giusto 5 minuti, sono quasi le 16 e c’è il Centre court che lo aspetta per l’allenamento principale.
    L’arena è piena di pubblico per metà, poco prima c’era Fritz e poi Alcaraz. Arriva Jannik, boato. Gesto d’intesa e “high-five” con l’amico rivale, quindi lo spagnolo esce dal campo, spedendo in tribuna qualche palla per la gioia del pubblico. Due minuti e via, tocca a Sinner allenarsi per un’oretta, il compagno è Casper Ruud, che entra sul campo saltellando e sprizzando energia da tutti i pori, stranamente un po’ spettinato. Uscirà dal campo poco prima delle 17 ancor più arruffato e pure un filo imbronciato, dopo aver subito molte, tante e bellissime accelerazioni vincenti del n.1, che in 49 minuti dà spettacolo. Un semplice allenamento, ma pure un campionario esaustivo della qualità, completezza tecnica e possibilità di gioco del nostro magico Sinner. Non ha forzato a tutta, evidentemente, ma è stato splendido ascoltare nel silenzio dell’arena il suono pieno e potente della palla maltrattata dalle sue corde. Enorme la differenza di decibel rispetto agli impatti del norvegese, assai meno “rotondi” e roboanti di quelli del nostro campione. Del resto, Cahill sempre ricorda il suo primo allenamento svolto in campo con Sinner nel 2022. “Rimasti stupefatto dal suono della palla di Jannik, bellissimo per pulizia d’impatto”. Sinfonia, in una città come Torino dove la musica è importante, dalla classica alle nuove tendenze. E quando gioca Sinner è una vera Rock Star, un Beethoven della modernità con un tennis classico per impatti puliti ma estremizzato al moderno, alzando l’asticella della velocità e della competitività oltre le nuvole, per assoli arditi e imprendibili.
    Sinner inizia il set d’allenamento con Ruud con palle “tranquille”, non lascia correre a tutta il braccio, anzi gioca discretamente trattenuto e carico. Cerca con entrambi i fondamentali, e pure il servizio, uno spin piuttosto vigoroso, e lo si sente dagli impatti, da quanto la palla salta alta, ma nonostante i giri importanti le traiettorie sono belle profonde, tanto che Ruud non riesce a stazionare vicino alla riga di fondo, ed è costretto a sua volta a giocare col diritto una spazzolata a tutta. Un paio di game, come ad esplorare il campo, trovare misura e sensazioni. poi, per magia, Boom! Sinner decide che le sensazioni ci sono, che la misura è ok. Semaforo verde. Go. Come la partenza di un GP di formula 1, e lui è una Ferrari vincente. Serve Ruud, e Jannik fa un passo in avanti e impatta un rovescio così potente e veloce che il buon Casper si ritrova la palla nelle stringhe… Riesce a rimetterla di là in qualche modo il nordico, ma i piedi di Jannik hanno le ali. Con il rovescio Sinner su quel colpo occasionale scarica un altro rovescio inside out dal centro di una precisione, velocità e potenza strabilianti. Ero seduto dietro di Jannik, in prima fila, a due passi sulla sinistra ci sono Alex Vittur e Francesca Schiavone. Appena Jan tira quel vincente, una pallata irreale, istintivamente mi volto verso di loro, ed è bello cogliere i loro sguardi, un sorriso complice che dice più di mille parole.
    Questa pallata è solo una delle accelerazioni vincenti che Sinner tirerà al “buon” Ruud per una mezz’ora. La sensazione è che Jannik sia molto libero, sciolto e sicuro. Non tira sempre a tutta, ma quando decide di farlo la sua palla va troppo più forte di quella del rivale, la colpisce con più anticipo, più rapidità di braccio, trovando precisione e profondità. Ruud cerca di muoverlo, apre bene l’angolo cross col diritto e qualche difesa Sinner la fallisce; ma appena Jannik prende il comando dello scambio, non ce n’è. Non ha senso tenere il conto dei game, questo set lo vince l’azzurro e poi giocano un tiebreak, dove Jannik alterna qualche smorzata – una splendida, una terribile! – a qualche attacco. È impressionante ammirare la facilità con la quale Jannik avanza due passi in campo, si piega sulle ginocchia facendo spazio lateralmente alla palla, carica il diritto come un fulmine andando a prendere la palla all’altezza ideale per spingerla fortissimo con quel pizzico di spin di controllo che la rende una “biscia” maligna, ingestibile anche per un ottimo difensore come il norvegese. Sinner sfrutta quest’ora di allenamento per provare un po’ tutto: risposta bloccata, risposta aggressiva;  diritto potente al centro, diritto cross dal centro per aprirsi l’angolo e quindi avanzare e chiudere; rovescio cross di scambio e quindi cambio improvviso col lungo linea. È un buon allenamento, non c’è tensione ed energia non sempre al massimo, ma è bello vederlo esplorare ogni angolo del campo e colpo. Poche le volée, del resto quando attacca lo fa da tre quarti campo con un profondità che sbaraglia la resistenza di Ruud. L’ottima notizia è che il nostro campione sembra in ottima condizione fisica. Rapido, sciolto, sicuro. Sinner c’è.
    La sessione di training termina con ampi sorrisi, abbracci tra i membri dei due team e un grande applauso degli spettatori. Esce dal campo Sinner sotto un’ovazione. Non concede il bis, come spesso fanno le rockstar. L’appuntamento è per domani sera, non prima delle 20.30. Quello sarà un concerto vero, e i decibel saranno altissimi…
    Da Torino, Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP Finals 2024 – Torino: Sinner debutterà domenica sera contro De Minaur. Lunedì in campo Bolelli-Vavassori (con il programma completo di Domenica 10 e Lunedì 11 Novembre)

    Jannik Sinner

    È stato comunicato l’orario di gioco della prima giornata delle ATP Finals 2024. Si scatterà col gruppo Nastase, quello di Jannik Sinner. Il n.1 del mondo esordirà nell’incontro serale, domenica 10 (non prima delle 20.30) contro Alex De Minaur.
    Quindi il primo match di singolare del torneo sarà quello tra Medvedev e Fritz, previsto non prima delle 14.00.
    Sinner nelle interviste pre-torneo ha parlato dell’importanza di “partire bene”, per affrontare il round robin di slancio; visti i precedenti con l’australiano, sembrano esserci le condizioni ideali.
    Importante inoltre il fatto che il gruppo Nastase terminerà il giovedì sera, con un giorno di riposo prima delle semifinali, fissate per sabato, alle quali speriamo Jannik possa essere presente.Esordio fissato per lunedì invece per il nostro doppio Bolelli – Valvassori: domenica infatti in campo due match dell’altro girone.

    Il programma di Domenica 10 Novembre 2024Centre Court – Ora italiana: 11:30 (ora locale: 11:30 am)1. [3] Wesley Koolhof / Nikola Mektic vs [5] Max Purcell / Jordan Thompson 2. [4] Daniil Medvedev vs [5] Taylor Fritz (non prima ore: 14:00)3. [2] Marcel Granollers / Horacio Zeballos vs [7] Harri Heliovaara / Henry Patten (non prima ore: 18:00)4. [1] Jannik Sinner vs [7] Alex de Minaur (non prima ore: 20:30)

    Il programma di Lunedì 11 Novembre 2024Centre Court – Ora italiana: 11:30 (ora locale: 11:30 am)1. [1] Marcelo Arevalo / Mate Pavic vs [8] Kevin Krawietz / Tim Puetz 2. [3] Carlos Alcaraz vs [6] Casper Ruud (non prima ore: 14:00)3. [4] Simone Bolelli / Andrea Vavassori vs [6] Rohan Bopanna / Matthew Ebden (non prima ore: 18:00)4. [2] Alexander Zverev vs [8] Andrey Rublev (non prima ore: 20:30)
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO