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    Hyundai, le auto elettriche future saranno a marchio Ioniq

    Un nuovo marchio, un nuovo capitolo da iniziare. Hyundai annuncia il lancio di Ioniq, il brand tutto dedicato alle nuove auto elettriche e all’era della mobilita? ibrida ed elettrificata. Con il brand Ioniq, Hyundai offrira? ai suoi clienti nuove vetture incentrate sulla visione green “Progress for Humanity” del Marchio.
    Tre nuovi modelli elettrificati, che usciranno nei prossimi quattro anni, saranno gli apripista di Ioniq che vedrà nascere nuove auto ancora piu? innovative. Ricarica rapida, interni spaziosi e potenza fornita dalle batterie a ioni: queste le principali caratteristiche e future innovazioni delle auto Ioniq che combineranno design, tecnologie e servizi per integrare esperienze fuori e dentro le auto.
    Hyundai, Maxi Rottamazione di luglio col bonus auto da 1.500 euro

    Ioniq… 5,6,7 E-GMP
    Sono 3 le nuove gamme di auto elettrificate che Hyundai lancera? sul mercato, identificandoli con un numero: i numeri pari saranno utilizzati per le berline, mentre i numeri dispari per i SUV.
    Il primo modello a marchio Ioniq sara? il CUV di medie dimensioni Ioniq 5, che sara? lanciato all’inizio del 2021. Ioniq 5 si basa sulla concept elettrica “45”, presentata al Salone di Francoforte 2019 come omaggio alla prima concept car Hyundai. I designer di Ioniq 5 hanno tratto ispirazione dal passato, integrandolo con pixel parametrici all’avanguardia, un elemento di design unico che i progettisti Hyundai continueranno a incorporare nei futuri modelli Ioniq.

    Nel 2022 sara? introdotta la berlina Ioniq 6 che si basera? sull’ultima concept EV Hyundai “Prophecy” – presentata lo scorso marzo – cui seguira?, all’inizio del 2024, il SUV di grandi dimensioni Ioniq 7. L’iconico design esterno di “Prophecy” e? caratterizzato da una silhouette aerodinamica dalle proporzioni perfette.
    Allo stesso modo, il design dei veicoli Ioniq avranno un tema comune, quello del “Timeless Value”. I veicoli saranno ispirati a modelli del passato ma rappresenteranno un ponte verso il futuro. Infine tutti i modelli Ioniq saranno basati su una Piattaforma Modulare Elettrica Globale, conosciuta come E-GMP, che consente alle auto una ricarica rapida e un’ampia autonomia di guida.
    Hyundai aumenta autonomia della Ioniq elettrica
    Il lancio sul London Eye
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    “Il brand Ioniq cambiera? il paradigma dell’esperienza di mobilita? elettrica dei clienti EV – ha dichiarato Cho Wonhong, vice president e global chief marketing officer di Hyundai Motor Company -. Con la nuova importanza che riveste il vivere in modo connesso, offriremo esperienze elettrificate come parte integrante di uno stile di vita ecologico”. 
    Non a caso la parola Ioniq fonde “ion” (ione) e “unique” (unico) per un programma di ricerca e sviluppo a lungo termine incentrato sulla mobilita? eco-sostenibile. Sulla base di questo progetto, Hyundai ha presentato nel 2016 un modello denominato Ioniq, prima e unica auto al mondo ad offrire la scelta tra tre propulsioni elettrificate – ibrida, ibrida plug-in ed elettrica – in un’unica carrozzeria.
    E la nascita del nuovo brand è stata lanciata dall’esclusiva ruota panoranica di Londra. Hyundai ha trasformato il London Eye in una gigantesca lettera “Q” illuminata da luci elettriche poco prima della riapertura ufficiale post-covid della famosa attrazione, portando nuova energia nella città illuminandola. LEGGI TUTTO

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    Nuova Audi S3, ecco la compatta sportiva da 310 cv

    “Più dinamica, più potenza, più piacere di guida”. Audi si è mossa in questa direzione per presentare la nuova S3, declinata come sempre nelle due versioni Sedan e Sportback, che vent’anni fa aprì le porte della Casa di Ingolstadt alle sportive compatte premium.
    Dimensioni e aspetto esteriore
    Le S3 sono cresciute di dimensioni: Sportback è più lunga di tre cm, Sedan di quattro, ed entrambe tre cm più larghe. Il bagagliaio della Sportback ha una capacità compresa tra 325 e 1.145 litri a seconda della posizione del sedile posteriore, mentre la berlina ha una capacità di 370 litri.

    “Dinamica”, sostengono da casa Audi. Che si nota già alla prima occhiata. L’ampia griglia a rombo e le imponenti prese d’aria caratterizzano il frontale, con l’alluminio che riveste gli alloggiamenti degli specchietti retrovisori esterni. Le linee, dall’anteriore al posteriore, sono state pensate apposta per enfatizzare i passaruota, come impone la nuova scelta stilistica di Audi. Su richiesta, entrambe le versioni possono essere dotate di fari a LED Matrix, mentre la zona posteriore è dominata dal grande diffusore che avvolge l’impianto di scarico formato da quattro terminali.
    Ecco il TFSI 2.0 da 310 cv
    La berlina e la Sportback sono spinte dal 2 litri TFSI da 310 cv e 400 Nm di coppia, un turbo quattro cilindri che permette ai modelli di accelerare da 0 a 100 km/h in 4,8 secondi. La velocità massima è limitata elettronicamente a 250 km/h. Il motore presenta tuttavia alcune tecnologie top di gamma da non trascurare, come il sistema AVS (Audi Valvelift) che regola l’innalzamento delle valvole di aspirazione secondo necessità e permette alle camere di combustione di essere sempre ben riempite. Inoltre, il Drive Select consente di rendere il suono del propulsore ancora più nitido.

    Il cambio S-tronic a sette velocità e la trazione integrale promettono dinamismo e cambi di marcia velocissimi. Ad esempio: la frizione idraulica multidisco davanti all’assale posteriore è completamente variabile e si sposta tra la parte anteriore e quella posteriore. Risultato? Maggiore efficienza e stabilità.
    Le soluzioni per aumentare il piacere di guida
    Lo schema delle sospensioni ha un assetto tale da implementare il piacere di guida, con asse posteriore a quattro bracci e sterzo progressivo, e corpo vettura abbassato di 15 mm. Su richiesta, Audi può installare il pacchetto sportivo S con controllo degli ammortizzatori: in pratica, le valvole controllano il flusso dell’olio negli ammortizzatori in modo che si adattino alle condizioni della strada, alla situazione di guida e alle richieste del guidatore, il tutto in pochi millesimi di secondo.
    Audi A5, model year 2021 con gli incentivi statali
    Il nuovo servofreno elettrico garantisce una decelerazione forte, con tutti e quattro i dischi ventilati internamente. Le pinze sono nere (di serie) o rosse (opzionali). I cerchi misurano 18″, a richiesta quelli da 19″.
    Infotainment e ADAS
    L’abitacolo si presenta super sportivo, con elementi in alluminio e carbonio, con la piattaforma modulare di infotainment MIB 3 in grado di svolgere tutti i servizi di connettività e dotato di hotspot Wi-Fi integrato. La connessione tra la nuova Audi S3 e lo smartphone dell’utente è gratuita tramite l’app myAudi, Apple CarPlay, Android Auto e l’Audi Phone Box, che collega il dispositivo all’antenna del veicolo e lo carica induttivamente. Presenti naturalmente ADAS di alto livello: sterzata assistita, avviso di deviazione dalla corsia e il Cruise Assist adattivo, che mantiene la velocità e la distanza dal veicolo che precede e assiste l’indicatore di corsia attraverso delicati interventi sullo sterzo.
    La gamma Audi: consulta il listino completo di Auto!
    I prezzi e la “Edition one”
    Nuova Audi S3 inizierà ad arrivare nelle concessionarie ad ottobre 2020, con le prevendite partite già da agosto. In Germania, i prezzi per la S3 Sportback partono da 46.302,53 euro, mentre la S3 Sedan vale 47.179,83 euro. Il lancio sul mercato è accompagnato dalla limitata “Edition one”, disponibile con finiture in vernice Python Yellow (per la Sportback) o Tango Red (per la berlina) con inserti neri, cerchi da 19 pollici e sedili sportivi in ??pregiata pelle Nappa. LEGGI TUTTO

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    Roma, in due sul monopattino si scontrano con mezzo Ama

    Due turisti inglesi a bordo di un monopattino si sono scontrati contro un mezzo dell’Ama nei pressi dell’uscita metro Colosseo. L’incidente è avvenuto intorno alle 17 di lunedì 10 agosto quando un uomo di 41 anni, alla guida del mezzo, e una donna di 40,  secondo le prime ricostruzioni, avrebbero attraversato la strada con il semaforo rosso. Inevitabile a quel punto lo scontro con il mezzo dell’azienda di rifiuti che, dopo aver pulito il piazzale, stava per immettersi su piazza del Colosseo da un ingresso laterale.
    Milano, monopattini elettrici e incidenti: ipotesi casco obbligatorio
    Ecco cosa è successo
    Secondo i primi elementi raccolti dagli agenti della Polizia Locale del I Gruppo Trevi, accorsi subito sul posto, i due turisti inglesi, un uomo di 41 anni e una donna di 40, stavano attraversando in monopattino il tratto di strada che va da Fori Imperiali verso via Labicana quando, all’altezza dell’uscita della metro B Colosseo, passando quando il semaforo era ancora rosso, si sono schiantati contro il mezzo dell’Azienda Municipale Ambiente. 
    Monopattino elettrico, esplode la moda: ci sono regole chiare?

    Incidente al Colosseo: nessun danno grave ma che spavento!
    I passanti che hanno assistito all’impatto, vedendo i due cadere al suolo, hanno subito chiamato il 112 che si è fiondato sul posto. L’uomo, che ha riportato alcune ferite alla testa, è stato trasportato al Pronto Soccorso dell’ospedale Santo Spirito, dove si trova in codice verde. Illesa la donna di 40 anni. Si è trattato dunque solo di un grande spavento per fortuna. La Polizia Locale del I Gruppo Trevi continua a indagare sulla vicenda. 
    Monopattini elettrici: il record d’incidenti a Milano in due mesi LEGGI TUTTO

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    Honda Jazz, ecco il cuore ibrido con una tecnologia da Formula 1

    Il motorsport come vetrina per mostrare al mondo le proprie abilità di costruttore, ma soprattuto come laboratorio per sviluppare tecnologie da applicare alla produzione di serie.
    Questa era l’ambizione di Soichiro Honda, il fondatore della Casa giapponese che da piccolo sognava di vincere un campionato del mondo con una vettura progettata da lui, diventata la filosofia che ha guidato il marchio fin dalla sua nascita.
    Infatti, il debutto nelle corse è stato immediatamente successivo alla produzione del primo veicolo a marchio Honda, l’N360, nato nel 1963. Un battesimo del fuoco vincente, avvenuto nel GP del Messico del 1965, con la vittoria di Richie Ginther sulla RA272.

    F1 ibrida, occasione di crescita
    L’inizio di una crescita costante, che ha portato la Casa ad essere la protagonista negli anni ’80 della Formula 1, come fornitrice di motori, nell’epoca dei V6 Turbo. Decade d’oro, con l’apice toccato nel Campionato del Mondo del 1988, quello delle 15 vittorie su 16 gare della McLaren MP4/4 di Senna e Prost, spinta dal propulsore del Sol Levante.
    Percorso poi interrotto, ma ripreso nel 2015 grazie alla nuova linfa offerta dalla massima serie delle competizioni motoristiche passata alla propulsione turbo-ibrida. Sponda che ha offerto il link di collegamento con la linea di serie e quindi l’opportunità di sviluppare, in pista, tecnologie da applicare alla produzione, per raggiungere l’obiettivo di mettere in commercio, entro il 2022, una gamma completamente elettrificata in Europa.
    Esempio? La nuova Honda Jazz. Certo, sotto al cofano non c’è la Power Unit che spinge le Red Bull RB16 di Max Verstappen e Alex Albon e le AlphaTauri AT01 di Pierre Gasly e Daniil Kvyat, ma le somiglianze sono più di quelle che pensate.
    Come funziona una power unit di F1
    Un motore di F1 è un oggetto meraviglioso e complicato. Il 1.6 V6 endotermico, è abbinato a due sistemi di recupero di energia che recuperano le dispersioni dalle frenate e dai gas di scarico, che stoccano l’energia in un pacco batterie per rilasciarla su richiesta per fornire un ulteriore boost di potenza e ridurre il turbo lag. Il tutto gestito dagli ingegneri al muretto, che consigliano costantemente al pilota, quale mappa motore usare per sfruttare al massimo recupero e boost in tutte le fasi di gara.

    Dalla pista alla strada
    In F1, ovviamente, la declinazione dell’ibrido trova la sua massima espressione nella prestazione, ma questo principio ha trovato applicazione nel sistema e:HEV, cuore della Jazz, passando dal “massima prestazione in ogni condizione” a “massima efficienza in ogni condizione”.
    Il sistema della Jazz si basa su due motori elettrici, uno fonte di moto principale, l’altro con funzione di generatore del pacco batteria agli ioni di litio, sul 1.5 i-VTEC e una trasmissione a scatto fisso.

    Ma mentre Verstappen ha l’ingegnere di pista a suggerirgli la modalità giusta da usare, sulla Jazz c’è un’unità di controllo della potenza che, in base a velocità e condizioni di guida, imposta la trazione più efficiente, gestendo il passaggio tra elettrico, ibrido e termico in maniera fluida.
    In pratica, la vettura, a basse velocità soprattutto in città, si comporta da EV perché mossa dal solo motore elettrico. Quando l’andatura sale, si passa in Hybrid drive, con la PCU che attiva il 1.5, che alimenta il generatore che a sua volta fornisce potenza alle batterie che alimentano il motore. La terza modalità, Engine drive, si attiva al passaggio alla sola trazione a benzina attraverso il collegamento con una frizione tra motore e ruote anteriori.
    Principi simili, funzioni diverse, ma che hanno nell’esperienza acquisita in ricerca e sviluppo in F1 la base comune.

    La tecnologia non si ferma
    Infatti, come racconta Toyoharu Tanabe, direttore tecnico Honda F1: “La produzione ha intrapreso la strada dell’ibrido, ma anche se l’applicazione della tecnologia in F1 è diversa da quella di serie, le somiglianze sono molte. Parlo di software più che di hardware perché è proprio nella gestione della parte elettrica e delle batterie che avviene lo scambio di informazioni più proficuo tra gli ingegneri delle due aree. Ci sono tante chiavi di sviluppo che possono essere applicate non solo per il futuro, ma anche nel presente. La tecnologia non si ferma e stiamo studiando nuove idee per il futuro. Non siamo mai soddisfatti, continuiamo ad andare avanti per migliorarci sempre”. LEGGI TUTTO