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    Hamilton e i 7 Mondiali iridati in F1: “Puma? Ho bisogno del meglio per vincere”

    Hamilton e Puma: una coppia vincente da 7 anni, proprio come i 7 Mondiali vinti dal pilota Mercedes in Formula 1. Lewis fa parte della famiglia Puma dal 2013, quando è passato al team delle Frecce d’Argento che è rifornito da Puma di tutto l’abbigliamento tecnico e calzature dal 2012, ed è diventato il volto del brand come performance ambassador nel 2017. La loro collaborazione è un “A perfect Fit”: “Un buon rapporto vuol dire persone felici, comunicazione e rispetto reciproco: questa è la chiave”, ha dichiarato il pilota che nel GP di Turchia ha raggiunto il record assoluto di Michael Schumacher.

    Vincere sembra facile dalla tv
    In Formula 1 le sue tute e scarpe da gara, garantiscono a Lewis la competitività e la sicurezza grazie a tessuti leggeri di alta gamma e materiali ignifughi. Come conferma lui stesso: “Abbiamo sicuramente l’abbigliamento da corsa più tecnologico, anche se un tale processo di sviluppo richiede tempo. Puma è stata molto reattiva e veloce nel supportarci. Ho bisogno di essere nella miglior forma possibile. E ho bisogno di indossare i migliori prodotti per arrivarci. Puma è sinonimo di tecnologia, comfort ed efficienza. Quindi ci sono molti parallelismi che mi supportano a questo livello. Sfrutto al massimo il tempo libero che ho per allenarmi e prepararmi ad una gara. In realtà la gente che guarda la Formula 1 non comprende effettivamente lo sforzo fisico che richede ogni gara, in tv sembra tutto più facile”.

    Puma e Hamilton per le pari opportunità
    Una coppia vincente deve essere in grado di trionfare anche fuori dalla pista. Per questo Puma sostiene anche le battagli del sette volte iridato nell’inclusione e l’uguaglianza e tutti i valori promossi dai movimenti “Black Lives Matter” e altre organizzazioni per la parità di diritti. Quest’anno Hamilton è stato coinvolto nella campagna di PUMA “Is Anyone Listening” discutendo con Tommie Smith e Thierry Henry sull’inclusione e l’uguaglianza.  LEGGI TUTTO

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    Piemonte, stop al blocco auto per i diesel Euro 4 ed Euro 5

    Accolta l’istanza della Regione Piemonte: il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha disposto la sospensione dei blocchi per i veicoli diesel Euro 4 e Euro 5. Lo stop alla circolazione era scattato in questi giorni a causa dell’innalzamento del livello di smog, ma oltre all’aria un altro tipo di emergenza risulta oggi prioritario: “La tutela della qualità dell’aria è una priorità irrinunciabile, ma siamo convinti che in questa fase così critica, al fine del contemperamento di tutti gli interessi coinvolti, si possa procedere a uno slittamento dei termini per l’entrata in vigore delle misure emergenziali di restrizione della circolazione“.
    EVITARE ASSEMBRAMENTI
    La richiesta era arrivata dalla Regione, tra le prime ad essere dichiarate zona rossa, tramite una lettera inviata martedì al Governo. Torino e altri 25 comuni sono stati interessati dal blocco della circolazione dopo l’innalzamento delle Pm10 – materiale particolato aerodisperso prodotto in special modo dal traffico veicolare e particolarmente inquinante. La Regione, nella richiesta, ha fatto leva sul rischio di creare assembramenti a bordo dei mezzi pubblici in caso di stop ai diesel, ritenendo più importante mantenere distanziamento e tutelare la salute dei cittadini dal Covid-19.
    RICHIESTO UN TAVOLO TECNICO
    Il ministro Costa, accogliendo l’istanza, ha comunque chiesto “l’attivazione urgente di un tavolo tecnico per condividere le iniziative da adottare per la riduzione delle emissioni inquinanti”. Soddisfatto il governatore del Piemonte Cirio, che ha ritenuto la decisione un gesto di buon senso in accordo con l’assessore regionale all’ambiente Marnati e la sindaca di Torino Chiara Appendino. È stata proprio quest’ultima a chiedere alla Regione un intervento normativo, risentendo Torino più degli altri comuni del blocco della circolazione: “In questo periodo di emergenza sanitaria i blocchi vanno temporaneamente sospesi, pur rimanendo consapevoli dell’assoluta priorità della lotta allo smog, per Torino e per il Paese”.
    Il blocco delle auto Diesel a Roma si ripercuote nelle concessionarie LEGGI TUTTO

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    Torino, imbecilli in Porsche aggrediscono un'ambulanza in soccorso

    Torino, 8 novembre, ore 16:00: richiesta di aiuto al 118, un signore del quartiere Savonera di Collegno ha gravi difficoltà respiratorie e chiede d’urgenza un’ambulanza. Il personale si prepara immediatamente e parte a sirene spiegate verso l’indirizzo ricevuto: codice giallo, paziente in condizioni “mediamente critiche” e rischio di peggioramento. Purtroppo però né il signore colpito dal virus né il personale medico sono i protagonisti di questa storia, bensì un uomo e una donna che si sono dati all’inseguimento dell’ambulanza – che viaggiava verso l’abitazione del malato – a bordo della loro Porsche Cayenne e hanno ripreso il tragitto del mezzo di soccorso.
    PEDINAMENTO CON PORSCHE CAYENNE
    A notare l’auto è stato il conducente dell’ambulanza: la Porsche è rimasta alle sue spalle per tutto il percorso, fermandosi anch’essa all’arrivo a destinazione. L’uomo e la donna, stando a quanto dichiarato dalla dottoressa Rita Rossi direttrice del 118, “sono scesi e hanno aggredito ed insultato gli infermieri, continuando sempre a filmarli con il cellulare, ostacolandoli nel loro lavoro e sostenendo che l’ambulanza stava circolando a vuoto, con il solo intento di creare panico. Non so se quei due siano stati negazionisti, di certo erano degli imbecilli. A febbraio eravamo eroi nazionali, ora c’è gente che ci odia. Come si può pensare che mandiamo in giro delle ambulanze vuote, e a sirene spiegate, solo per creare panico nella popolazione? La verità è che facciamo fatica a trovare mezzi disponibili a causa dell’emergenza sanitaria e che molto spesso i codici verdi sono per questo costretti ad attendere anche due ore prima di essere assistiti. La scorsa settimana siamo stati molto sotto pressione: abbiamo ricevuto circa 1.100 chiamate al giorno su una media di 700, e purtroppo in molti hanno dovuto attendere a lungo. Non abbiamo davvero bisogno di negazionisti tra i piedi”.
    DENUNCIATI IN CASERMA
    Uno sfogo sincero e disperato per un – non certo la prima – fatto imbarazzante e disdicevole, di cui hanno dovuto occuparsi anche i carabinieri: l’uomo e la donna sono stati condotti in caserma e denunciati per interruzione di pubblico servizio. Le parole per condannare questo tipo di comportamenti sono ormai superflue, bisognerebbe fare solo una riflessione: in questo momento di imbecilli, siano essi riuniti sotto al bandiera identitaria del negazionismo o meno, proprio non ce n’è bisogno.
    Cinghiali a passeggio in autostrada ad Asti, la foto fa il giro del web LEGGI TUTTO

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    Cinghiali a passeggio in autostrada ad Asti, la foto fa il giro del web

    Chissà cosa avrà pensato, la sera del 17 novembre 2020, l’automobilista che si è trovato davanti agli occhi una sfilata di 11 cinghiali a spasso sull’autostrada. Prontamente, l’uomo ha immortalato la scena (siamo sulla A26, sulla corsia di decelerazione dell’uscita per Asti): non è passato molto tempo che la foto è diventata virale sul web scatendo accesi dibattiti e alternando commenti ironici a riflessioni preoccupate.

    Asti, autostrada. pic.twitter.com/Qf7V9t0SqK
    — Filippo Barbera (@FilBarbera) November 18, 2020

    Preoccupazione incidenti
    Preoccupazione perché nemmeno un paio mesi fa, due ragazzi sono stati vittima di un incidente mortale causato proprio da un branco di cinghiali. In questo caso, per fortuna, non ci sono stati problemi col passaggio delle due femmine e dei loro nove cuccioli, probabilmente entrati in autostrada da un’apertura della rete protettiva. “Questa foto sarebbe stata scattata martedì sera 17 novembre – afferma Paolo Lanfranco, presidente della Provincia di Asti – è talmente surreale che vorrei sperare fosse un montaggio, ma poco cambierebbe rispetto alla gravità della situazione”.
    Le proposte 
    Nel frattempo la provincia sta lavorando per apportare efficaci piani di contenimento e da  Atc (ambito territoriale di caccia) e Cia arriva una drastica proposta: bloccare la fertilità delle femmine con speciali mangimi.
    Sciopero benzinai, dal 27 novembre in autostrada si fermano i rifornimenti LEGGI TUTTO

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    Jeep e Ignazio Moser insieme per “The Jeep Way”

    Il percorso evolutivo di Jeep® rispecchia appieno la filosofia che da sempre muove il brand e che l’ha reso famoso in tutto il mondo per i suoi valori inimitabili di libertà, avventura, autenticità e passione. Il passo più attuale di questo percorso raggiunge oggi il mondo dell’elettrificazione, attraverso tappe di avvicinamento che hanno definito l’approccio del brand a una propulsione ibrida plug-in capace di esaltare la proverbiale capability off road che contraddistingue ogni modello della gamma.
    Jeep, assieme a Ignazio Moser, ci accompagna alla scoperta dell’evoluzione verde del brand, all’insegna della connettività, dell’elettrificazione, del divertimento di guida e delle eco tecnologie. Sottolinea Moser “La macchina ibrida è sicuramente un passo avanti verso la riduzione dell’inquinamento, che tutti dobbiamo cercare di fare nell’immediato, non è una cosa che si può procrastinare di molto. La modalità ibrida è sicuramente utile soprattutto per girare in centro, perché c’è l’opzione dell’elettrico ma c’è anche l’opzione del motore a benzina che da quel brio in più che le macchine totalmente elettriche non riescono a dare”. Il connubio tra elettrico e termico dà vita ad un percorso che proietterà il marchio nel futuro, abbinando le leggendarie capacità off-road del marchio allo spirito urbano, moderno e sofisticato.
    La tradizione, lo spirito, i valori ma anche le passioni di Jeep vengono condivise da Ignazio Moser, una su tutte quella per il viaggio. “Amo i viaggi avventurosi e dinamici, quelli che ti danno energia e ti fanno scoprire posti nuovi. Sebbene il periodo limiti gli spostamenti, un itinerario che mi sento di consigliare è proprio qui in Lombardia: L’Oltrepò Pavese, terra di vini ed in particolare una zona spumantistica a Pavia, che offre dei paesaggi collinari e dei panorami emozionanti ma è più “selvaggia” rispetto ad altre zone vinicole” racconta Ignazio.
    Un perfetto “terreno di prova” per la nuova Jeep, che permette di arrampicarsi sulle colline nel totale rispetto della natura. Il brand parte del gruppo FCA, si riconferma pioniere di nuovi segmenti e nuove tecnologie, muovendo un altro passo verso l’armonia con l’ambiente e la riduzione del costo totale di esercizio con i nuovi modelli dotati di tecnologia ibrida plug-in.
    Un’elettrificazione senza compromessi, che si integra con l’impareggiabile contenuto tecnico di ogni SUV Jeep, e che rende Jeep Renegade 4xe e Jeep Compass 4xe veicoli di libertà totale capaci di portare a un livello superiore le proprie doti, attraverso una delle tecnologie a basso impatto ambientale più avanzate: “The Jeep way”, l’elettrificazione secondo Jeep. LEGGI TUTTO