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    Trionfa la USC nelle finali NCAA di Beach Volley femminile

    Di Redazione La scorsa settimana ha segnato la conclusione ufficiale di tutti i campionati universitari negli States, con le finali nazionali di NCAA maschile vinte da Hawaii e il titolo di Beach Volley femminile conquistato dalla USC (University of Southern California). Purtroppo la BYU di Davide Gardini si è dovuta arrendere in finale ad Hawaii accontentandosi del secondo posto nazionale. A conclusione di una stagione comunque molto positiva, Davide è stato premiato con l’inserimento nel first team All-American ed è fresco di convocazione con la Nazionale italiana seniores. Per quanto riguarda il Beach Volley, invece, il primo posto è andato come detto alla USC che ha battuto UCLA in finale per 3-1. La coppia dell’anno Nuss–Kloth conclude una stagione perfetta con un record di 36-0. Da quando, nel 2016, il Beach Volley è diventato sport ufficiale NCAA, la lotta è sempre stata tra queste due università, con USC che ha vinto le prime due edizioni (2016-2017) e UCLA le ultime due (2018-2019). Foto USC La grande sorpresa del torneo è stata LMU (Loyola Marymount University) dell’italiana Reka Orsi Toth, che alla prima apparizione alle finali NCAA ha stravolto il proprio girone, vincendo prima contro la testa di serie numero 4 LSU (Louisiana State University) e successivamente anche con la numero 1 UCLA, obbligando così le californiane ad un match dentro-fuori. La stagione si è conclusa anche per le altre giocatrici italiane, che purtroppo non sono riuscite a raggiungere le finali. FIU del trio Mancinelli, Frasca e Bianchi ha perso per 3-2 nella finale di CCSA conference contro Florida Atlantic, finendo la stagione al dodicesimo posto del ranking nazionale con il record di 25-7. Federica e la sua compagna si aggiudicano il premio Top Flight Award, oltre che CCSA All-Conference team e All American team, riconoscimento per le migliori 8 coppie della Nazione (che Federica aveva già ricevuto per ben altre 2 volte in coppia con Margherita Bianchin, prima coppia italiana nella storia). Anche Long Beach State di Alice Pratesi si ferma alla semifinale della Big West conference perdendo da Cal Poly. Stagione nel complesso molto positiva anche per Alice, che insieme alla sua compagna conclude con un record di 15 vinte e solamente 3 perse conquistando meritatamente il premio di Top Flight Award. Infatti la coppia Pratesi-Germann, oltre ad avere la percentuale di vittorie migliore della loro squadra, compare anche al quarto posto a livello nazionale. Congratulazioni a tutti gli italiani per un’altra stagione ai vertici dei campionati USA! LEGGI TUTTO

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    Il futuro delle big di NCAA: da Lilley a Drews, chi resta e chi parte

    Di Alessandro Garotta Si dice spesso che ingaggiare prospetti dalla NCAA – il campionato universitario statunitense – sia la più inesatta delle scienze esatte. Cercare di capire quale traiettoria avrà la carriera di una giocatrice che è nel bel mezzo del proprio sviluppo fisico, tecnico e mentale è difficilissimo, e ha quasi più a che fare con le capacità predittive di un club che non sulla sua capacità di riconoscere il talento. La dose di fortuna che serve per azzeccare una scelta, poi, non è quantificabile – e aumenta esponenzialmente quando si va a ragionare sulla classe del 2020, con ogni probabilità la più “sfortunata” nella storia, soprattutto perché si è vista spostare in primavera la stagione originariamente prevista in autunno, a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia. Proprio per questo motivo, la NCAA ha concesso alle giocatrici Senior (all’ultimo anno di studi) la possibilità di avere un ulteriore anno di borsa di studio nella stessa università o cambiando ateneo, e quindi rimandare di qualche mese il grande salto nel volley professionistico.  Tra le neolaureate di maggior rilievo che si ripresenteranno ai nastri di partenza della prossima fall season troviamo Dani Drews di Utah, Mac May di UCLA, Yossiana Pressley e Hannah Sedwick di Baylor, Chinaza Ndee di Pittsburgh, Lauren Forte di Florida, Lauren Barnes di Wisconsin, Taylen Ballard-Nixon e Kennedy Eschenberg di Brigham Young; inoltre, le Cougars potranno contare anche sulla schiacciatrice Kenzie Koerber, strappata alle rivali di Utah.  Ci saranno addii importanti per le campionesse uscenti di Kentucky: infatti, hanno dichiarato la propria “eligibility” Madison Lilley (la palleggiatrice che ha vinto il titolo di MVP dell’ultimo campionato potrebbe trasferirsi in Germania nelle file dell’SC Potsdam), Gabby Curry e Kendyl Paris. Per Avery Skinner, invece, si prospetta solo un cambio di ateneo. Sarà probabilmente in Europa anche il futuro della schiacciatrice Molly Haggerty, mentre c’è grande attesa per la decisione delle altre big di Wisconsin – Sydney Hilley e Dana Rettke, seguita tra l’altro da Firenze – e per quelle di Nebraska – Lauren Stivrins e Lexi Sun – a cui certamente non mancano ammiratori oltreoceano. Infine, nonostante i rumors che la davano in Polonia, Regan Pittman di Minnesota ha annunciato il proprio addio alla pallavolo giocata, mentre c’è ancora incertezza sulla scelta della compagna di squadra Stephanie Samedy. LEGGI TUTTO

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    Italiani in NCAA: buona partenza per Tatijana Fucka e Alessia Sgherza

    Di Redazione
    Un mese dopo le preseason poll della NCAA maschile e femminile, facciamo il punto sull’andamento dei campionati in cui molti giocatori italiani si stanno già distinguendo.
    In primis non possiamo non nominare la coppia di università al numero uno del ranking nazionale, composta dalla Wisconsin University di Giorgia Civita e dalla Brigham Young University del “solito” Davide Gardini: nonostante la falsa partenza della BYU contro UCLA, la squadra di Gardini ha recuperato alla grande vincendo le altre 3 partite. Wisconsin invece si mantiene imbattuta con un record di 8-0 e rimane davanti a Texas e Kentucky. Brutta discesa per la Stanford University, che dal terzo posto iniziale ora si ritrova al ventitreesimo a causa di tre sconfitte pesanti su quattro gare disputate.
    Prima parte di campionato molto positiva per la maggior parte degli atleti italiani che gareggiano nella Division I della NCAA. Per quanto riguarda i ragazzi, Matteo Miselli è stato protagonista di una partenza super, cinque su cinque nelle prime gare con ben 26 punti personali nella gara con Belmont Abbey College. Dopo un ottimo inizio sono seguite purtroppo due sconfitte 3-0 (contro Mount Olive e Barton College), ma il campionato è ancora tutto da giocare.
    Passando alle donne invece, la St Johns University, con tre gare vinte su quattro, si sta riconfermando una delle favorite alla vittoria della Big East Conference grazie anche alle ottime prestazioni di Rachele Rastelli (27 punti nell’ultima vittoria di 3-2 su Stony Brook University) ed Eleonora Tosi che, nonostante sia al suo primo anno, si sta già ritagliando spazio in campo. A proposito di ottime prestazioni, anche Sara Esposito della ETSU ha iniziato con il piede giusto vincendo le prime quattro gare consecutive tra cui l’ultima vittoria 3-0 in cui Sara ha segnato ben 17 punti (6 aces). Nell’ultimo match ETSU ha segnato la prima sconfitta stagionale 1-3, nonostante un ottimo apporto di Esposito (14 punti per lei).
    Foto Old Dominion University
    Alla prima storica stagione, con un record finora di 4-3 (4 vittorie e 3 sconfitte), la ODU di Sgherza e Tamburini si sta già togliendo molte soddisfazioni vincendo la prima gara di conference contro FIU, in cui Alessia Sgherza ha segnato 20 punti. Le ultime 2 gare disputate (entrambe contro Middle Tennessee) hanno visto le due squadre contendersi la vittoria in ben 10 set: un 3-2 e 2-3 che sancisce un sostanziale equilibrio tra i 2 team e un superlavoro per Alessia (36 punti il suo bottino tra i 2 match). Buona partenza anche per la UAB di Tatijana Fucka, che ha vinto 3 partite di conference su quattro.
    Sei partite anche per la USF di Della Vecchia, Abbruciati e Corti, che ne hanno perse 2 e vinto le altre 4 tutte al tie break. Sasha Colombo ha iniziato la sua terza stagione con Colorado State con tre vittorie su sei partite. Partenza complicata per SIU (Southern Illinois University) di Margherita Giani, ferma a due partite vinte su sette. Inizio in salita anche per la North Florida University di Alessia Venturelli che dopo le sconfitte iniziali ha però inanellato 2 vittorie consecutive negli ultimi match contro Jacksonville portandosi a 4 vittorie e 6 sconfitte.
    Anche Elisa Lago, alla sua ultima stagione con la Southern Utah University, ha vinto solamente 3 partite perdendone 5. Dopo una lunga attesa dovuta a continui rinvii, esordio stagionale anche per Hofstra University e Bianca Bucciarelli: 2 vittorie nette 3-0 per il team di NY. Primo match e prima vittoria 3-0 anche per UMBC della centrale Michela De Marzi.
    Tutte le altre italiane sono ancora ferme ai box per motivi di schedule più corti o di rinvii dovuti alla situazione pandemica, come la American University di Chiara Bosetti che dopo due gare rimandate spera di poter tornare in campo il 5 marzo. Campionato invece completamente annullato quello della NCAA Division II in cui militano Nicole Pivetti (Pace University), Elena Ciulli (Florida Tech) e Beatrice Formilan (Florida Southern College), che per questa stagione si limiteranno ad allenarsi e a fare qualche amichevole. LEGGI TUTTO

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    La carriera di Jamie Morrison riparte dalla Texas University

    Di Redazione
    Dalle grande competizioni internazionali… all’università: a 40 anni Jamie Morrison, ex commissario tecnico della nazionale femminile dell’Olanda, torna in patria per ricoprire il ruolo di assistente in NCAA, nello staff della Texas University. Dopo essere stato a lungo assistente allenatore delle nazionali USA, con cui aveva vinto le Olimpiadi maschili del 2008 e i Mondiali femminili del 2014, e per due stagioni del VakifBank Istanbul, Morrison aveva fatto il grande salto nel 2017, con l’incarico da capo allenatore delle “orange”, che aveva portato alla finale degli Europei dello stesso anno e al quarto posto dei Mondiali 2018. Dopo la sua sostituzione con Giovanni Caprara nel 2019, Morrison non aveva più allenato.
    Nella Texas University, formazione molto ambiziosa e indicata al secondo posto nelle pre-season poll degli allenatori NCAA, Morrison guiderà tra l’altro l’italiana Adhuoljok Malual, ex Club Italia e Sassuolo, che proprio nei giorni scorsi si è trasferita negli Stati Uniti e si è aggregata alla squadra.
    (fonte: Texas University) LEGGI TUTTO

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    NCAA pre-season poll: gli allenatori puntano su BYU e Wisconsin

    Di Redazione
    Passate le feste natalizie, è tempo di andare a scoprire le classifiche stilate dagli allenatori USA per l’inizio della stagione 2021 che vedrà, per la prima volta nella storia della pallavolo americana, uomini e donne giocare nello stesso semestre insieme anche al Beach Volley. La graduatoria delle migliori squadre, chiamata “Coaches poll”, viene pubblicata settimanalmente durante il campionato ed è un modo per avere a disposizione una classifica generale delle migliori squadre al di fuori del meccanismo delle Conferences.
    Il criterio di classifica è un po’ complesso: il punteggio si basa sui risultati ottenuti, ma cambia a seconda del livello della squadra affrontata. Ad esempio, una squadra che vince 10 partite su 10, ma contro avversari molto in basso nelle classifiche, potrebbe ritrovarsi al di sotto di una squadra che ha ottenuto meno vittorie ma contro rivali molto forti. In questo caso però il campionato non è ancora iniziato e la classifica, chiamata “Pre-season poll“, è stata stilata in base al potenziale dei roster di ogni squadra oltre che, in minima parte, ai risultati della stagione precedente e delle poche partite giocate nel Fall 2020.
    In questo articolo ci dedicheremo alle Division I e II della NCAA sia maschile sia femminile. Iniziamo dai ragazzi, con la squadra che vede come protagonista il nostro italiano Davide Gardini, già 1st team All-American lo scorso anno, ovvero la Brigham Young University (BYU), che aveva concluso (purtroppo prematuramente) la scorsa stagione al primo posto con una sola sconfitta su 18 gare. Nessuna sorpresa quindi nel ritrovare la BYU al primo posto della classifica NCAA DI-DII maschile con 14 voti, seguita da Hawai’i e UC Santa Barbara. La top 5 si conclude con Long Beach State e Lewis. Dovremo invece aspettare ancora un po’ per il calendario delle partite che è ancora in fase di elaborazione.
    Sarà una stagione del tutto straordinaria invece quella della pallavolo femminile, a causa della rinuncia al campionato di due conference della NCAA Division I, la Ivy League e la Big West, e della concomitanza con il volley maschile e il Beach Volley. Anche la classifica di inizio stagione risulta inedita, se si conta che alcune conferences come la ACC, la Big 12, la Sun Belt e la SEC hanno già giocato le partite del girone nello scorso semestre, mentre tutte le altre Università hanno rimandato le competizioni al 2021.
    Al primo posto con ben 40 voti troviamo le vicecampionesse del 2019, Wisconsin University, che possono ancora contare sulla maggior parte delle protagoniste della brillante stagione conclusa al secondo posto in finale contro la stellare Stanford. Quest’ultima è stata classificata “solo” al terzo posto avendo perso molte componenti della corazzata, tra cui Kathryn Plummer, poi sbarcata in Italia e trasferitasi in Giappone. All’interno di questo sandwich troviamo Texas University che aveva concluso il 2020 al primo posto, concludendo il breve Fall imbattuta.
    Insieme a quest’ultima, delle squadre che hanno giocato lo scorso semestre, troviamo nella Top 10 anche Kentucky (4) e Baylor (6). A completare le migliori 10 ci pensano Nebraska (5), Minnesota (7), Washington (8), Penn State (9) e Utah (10). All’undicesimo posto si posizionano le Gators della Florida che, dopo essere state classificate al di sotto di Notre Dame (14), Louisville (12) e Georgia Tech (18) nell’ultima classifica del 2020, ora si ritrovano un po’ misteriosamente al di sopra di queste ultime. L’inizio del campionato è stato stabilito per il 22 gennaio, anche se molte Conferences non hanno ancora annunciato il calendario definitivo.
    Per quanto riguarda la NCAA Division II, che è invece rimasta completamente ferma lo scorso semestre, troviamo Nebraska-Kearney al primo posto dopo aver concluso il campionato del 2019 al secondo, perdendo in finale da Cal State San Bernardino (ora al terzo posto). A completare la top 5 ci sono Concordia-St. Paul (2), Washburn (4) e Regis (5). LEGGI TUTTO

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    Premi e trofei a stelle e strisce: dall’All-American all’ambitissimo “ring”

    Di Redazione
    Nella cultura americana è molto importante mostrare il riconoscimento del raggiungimento di un obiettivo, di una prestazione o di un traguardo: dal mondo del lavoro a quello dello studio, fino ad arrivare all’ambito sportivo. Come si può vedere anche in molti film e serie TV made in USA (la più recente ha proprio il nome di “All-American”), gli statunitensi ambiscono particolarmente a ricevere questi premi e trofei.
    In ambito lavorativo vengono premiati i migliori dipendenti ogni mese e ogni anno, in ambito scolastico alla fine di ogni semestre vengono riconosciuti gli studenti con la media più alta e se lo studente è anche uno sportivo allora il premio è doppio. Infatti, nei college americani proprio per la categoria degli student-athletes sono tantissimi gli awards che premiano la dedizione e i sacrifici quotidianamente richiesti agli atleti di tutte le leghe sportive universitarie.
    Foto Sportlinx360
    I riconoscimenti per la parte sportiva sono assegnati dal comitato della conference (girone), sono chiamati “All-Conference” e premiano gli atleti che più si sono contraddistinti durante la stagione: vengono creati tre diversi “team”, squadre di atleti, in cui il First Team racchiude i migliori 10 atleti di tutta la conference.  Allo stesso modo funziona per le regioni, in cui vengono uniti i gironi più vicini e decretati gli “All-Region teams” e di conseguenza gli “All-American”.
    Quest’ultimo è il premio più ambito da tutti gli sportivi dei college americani poiché viene assegnato ai migliori atleti, nella pallavolo 14 per team, di tutti gli Stati Uniti. In aggiunta, vengono riconosciuti anche i migliori per ogni ruolo, ad esempio nella pallavolo, oltre a MVP abbiamo miglior attaccante, opposto, centrale, libero e palleggiatore. Un altro premio particolarmente importante per le matricole è il “Freshman of the year” che incorona il migliore atleta al primo anno di college.
    Foto Sportlinx360
    Per quanto riguarda la parte accademica vengono allo stesso modo selezionati gli studenti-atleti che si sono contraddistinti anche nelle aule universitarie. Questo premio viene conferito anche alle squadre calcolando la media del GPA (media scolastica) di tutta la squadra.
    Particolarmente curioso è uno dei premi materiali che viene conferito ai vincitori di questi awards. Mentre per gli All-American viene consegnata una targa da appendere al muro e una coppa o un oggetto di cristallo, e per gli All-Academic un attestato e una targa, per la squadra vincitrice della propria Conference e del titolo nazionale, a parte una coppa gigantesca, viene anche conferito il famoso “ring”,  l’anello così tanto desiderato da tutti gli americani.
    Foto Sportlinx360
    Infatti, invece della solita medaglia a cui noi siamo abituati, gli atleti universitari statunitensi ricevono un vero anello su cui trovano incisi il proprio cognome, numero di maglia, la data, l’università e la conference o il titolo nazionale vinti: il college lo fa personalizzare con i propri colori, e con tanti brillantini che rendono questo gioiello parecchio appariscente. Anche la cerimonia in cui si assegnano questi premi, chiamata Hall of Fame Banquet, è molto sentita.
    Alcuni dei nostri atleti sono riusciti ad ottenere il contesissimo “ring”: in primo luogo Margherita Marconi, che con la Park University ha centrato la grande impresa di vincere il titolo nazionale NAIA nel 2018, prima atleta di Sportlinx360 a raggiungere questo traguardo nonché probabilmente la prima ed unica italiana a vincere questo titolo. Vincitrici delle rispettive conference sono invece Erica Di Maulo e Rachele Rastelli con St.John’s University nel 2019, Chiara Bosetti con American University nel 2019, Vicky Giommarini con VCU (Virginia Commonwealth University) nel 2017, Caterina Cigarini con MBU (Missouri Baptist University) nel 2017, Silvia Grassini con Towson University nel 2019 e Michela Rucli con Hofstra University nel 2018. LEGGI TUTTO

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    NCAA: la conference Big West annulla la stagione di pallavolo

    Foto University of Hawaii Women’s Volleyball

    Di Redazione
    In un periodo in cui tutti i campionati di pallavolo nel mondo stanno risentendo (più o meno) della pandemia di coronavirus, con rinvii e svolgimenti a singhiozzo, la Big West (una delle conference della NCAA Division I, la maggiore lega sportiva dei college americani) ha annunciato che non svolgerà la stagione di volley. Un fulmine a ciel sereno che ha lasciato grande rammarico nelle squadre partecipanti, soprattutto perché si tratta di una rinuncia che riguarda solamente alcuni dei programmi sportivi delle università coinvolte: il volley femminile, il calcio e la corsa campestre.
    Tutti gli altri cosiddetti Spring Sports della Conference dovrebbero invece (il condizionale è d’obbligo di questi tempi) presentarsi al via dai primi di gennaio in poi. Robyn Ah Mow, head coach di University of Hawaii, campione uscente della Conference, ha manifestato inevitabilmente il suo disappunto. Se la motivazione principale sono i rischi per la salute connessi alla pandemia negli Stati americani coinvolti – ha detto l’allenatrice – allora la Conference avrebbe dovuto sospendere tutti gli sport e non solamente alcuni di essi. Si ipotizza perciò che le motivazioni siano anche di altro tipo, quali ad esempio le difficoltà di gestione del calendario e degli allenamenti, dal momento che tutti gli sport di squadra maschili e femminili si ritroveranno, per la prima volta, a svolgere la propria stagione negli stessi mesi.
    Problema che riguarderà ovviamente anche tutte le altre Conference, che però non sembrano intenzionate per il momento a rinunciare e promettono di darsi battaglia a partire da gennaio. Quasi tutti i gironi avranno calendari ridotti per limitare, per quanto possibile, gli spostamenti. L’assenza delle squadre di ottimo livello della Big West (che si aggiunge alla defezione della Ivy League, che già mesi fa aveva annunciato la sospensione di tutti i programmi sportivi per la stagione 2020-2021) aprirà maggiori opportunità di qualificazione per altri team e vedremo se e quali sorprese ci riserverà questa stagione posticipata.
    La Final Four, che decreterà chi succederà alle campionesse uscenti di Stanford, si dovrebbe svolgere dal 22 al 24 aprile, sempre ad Omaha (che avrebbe dovuto ospitare le finali a dicembre). Per la prima volta i campionati di volley femminile, maschile e beach volley si svolgeranno negli stessi mesi; a questi ultimi si unirà anche la prima stagione del campionato pro femminile organizzato da Athletes Unlimited, ennesimo primo tentativo di dare un campionato professionistico di pallavolo femminile agli Stati Uniti. Insomma i primi mesi del 2021 promettono tanto volley (e beach) oltreoceano. Covid permettendo. LEGGI TUTTO