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    De Giorgi, dalla Generazione dei Fenomeni alla panchina dei Campioni d’Europa

    Di Redazione Debuttare sulla panchina della propria Nazionale, quella Italiana, portare a casa un oro e farlo con il 100% di vittorie. Questa l’impresa di Fefè De Giorgi ai Campionati Europei 2021. Prendere in mano un gruppo deluso dalle prestazioni olimpiche, di solo un mese prima. Rigenerarlo, ringiovanirlo e guidarlo con il giusto spirito fino all’incredibile finale di ieri sera, dove Giannelli e compagni hanno lottato verso il 3-2 con la Slovenia e sono saliti sul tetto d’Europa. Ecco la carriera del tecnico della Nazionale maschile italiana: Ferdinando De Giorgi è nato a Squinzano (LE) il 10 ottobre 1961. Professore di educazione fisica, ha all’attivo una lunga carriera da palleggiatore costellata di successi ottenuti sia nei club dove ha militato sia in Nazionale. Nella sua più che ventennale carriera da giocatore ha indossato la casacca di prestigiosi club quali Cuneo e Modena con in quali ha vinto titoli nazionali e internazionali. 330 le presenze in Nazionale con la quale ha vinto i tre titoli mondiali tra il 1990 e il 1998 (Rio de Janeiro 1990, Atene 1994, Tokyo 1998), i Campionati Europei (Stoccolma 1989) e 5 World League (1990 Osaka, 1991 Milano, 1992 Genova, 1994 Milano, 1995 Rio de Janeiro). È stato uno dei protagonisti della cosiddetta Generazione dei Fenomeni. Nel 2001 la sua prima esperienza nelle vesti di allenatore-giocatore, a Cuneo. Nella stagione 2002-2003 ha abbandonato definitivamente l’attività di giocatore per diventare allenatore a tutti gli effetti passando l’anno successivo da Cuneo a Perugia, società con cui ha conquistato uno storico accesso alla finale scudetto.  Dal 2005 al 2010 ha allenato la Lube Volley vincendo sei titoli: 1 scudetto (2005-2006), 2 Coppa Italia (2007-2008 e 2008-2009), 1 Coppa CEV (2005-2006) e 2 Supercoppa italiana (2006 e 2008). Nel 2011-2012 ha guidato fino a gennaio l’Umbria Volley San Giustino nel massimo campionato, poi dal 2012 al 2014 la prima esperienza all’estero in Russia, come tecnico del Fakel Novy Urengoy. Nella stagione successiva il ritorno in Italia, dove ha guidato per alcuni mesi la Tonno Callipo Vibo Valentia, prima di andare ad allenare nuovamente all’estero, stavolta in Polonia. Lì De Giorgi ha preso le redini dello Zaksa Kedzierzyn-Kozle per due stagioni (dal 2015 al 2017) conquistando due titoli nazionali e una Coppa di Polonia. Nell’estate 2017 è stato nominato commissario tecnico della Nazionale polacca e dal gennaio 2018 in poi è tornato a sedere in una panchina di Club, sempre in Polonia, alla guida dello Jastrzebski Wegiel. Dopo aver rescisso il contratto è tornato sulla panchina della Lube (dicembre 2018) dove ha vinto ancora numerosi titoli: un campionato italiano, una CEV Champions League, un Mondiale per Club e due Coppa Italia. De Giorgi ha esordito ufficialmente sulla panchina azzurra il 25 agosto 2021 a Mantova per un impegno amichevole contro il Belgio vinto con il punteggio di 3-0. Alla sua prima esperienza in una manifestazione internazionale – Campionati Europei 2021 – ha conquistato la medaglia d’oro. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    L’albo d’oro degli Europei maschili: Italia campione per la settima volta

    Di Redazione Sette volte campioni continentali: l’Italia, grazie allo straordinario successo nella finale di Katowice, si conferma la nazione più titolata d’Europa dopo l’irraggiungibile URSS, e addirittura eguaglia il numero di medaglie dei sovietici (14). Eppure per questo successo gli azzurri hanno dovuto aspettare ben 16 anni: l’ultimo, ottenuto nella finale di Roma ai danni della Russia, risaliva al lontano 2005. Come già sottolineato, inoltre, è la prima volta nella storia in cui la nazionale maschile e quella femminile vincono gli Europei nello stesso anno. La Slovenia manca per la terza volta il titolo europeo dopo le finali perse nel 2015 contro la Francia e nel 2019 contro la Serbia. Restano quindi 10 (considerando URSS e Russia come due paesi differenti) le nazionali che hanno vinto almeno una volta il trofeo. ALBO D’ORO1948 – Cecoslovacchia1950 – URSS1951 – URSS1955 – Cecoslovacchia1958 – Cecoslovacchia1963 – Romania1967 – URSS1971 – URSS1975 – URSS1977 – URSS1979 – URSS1981 – URSS1983 – URSS1985 – URSS1987 – URSS1989 – Italia1991 – URSS1993 – Italia1995 – Italia1997 – Olanda1999 – Italia2001 – Jugoslavia2003 – Italia2005 – Italia2007 – Spagna2009 – Polonia2011 – Serbia2013 – Russia2015 – Francia2017 – Russia2019 – Serbia2021 – ITALIA LEGGI TUTTO

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    De Giorgi: “I ragazzi hanno dimostrato di essere un vero gruppo”

    Di Redazione Poche parole ma incisive quelle di Fefè De Giorgi, il CT che ha inaugurato la carriera in nazionale con una straordinaria vittoria ai Campionati Europei, dopo la finalissima di Katowice: “È una gioia immensa, una vittoria cercata, desiderata, arrivata al termine di una gara davvero difficile, in cui i ragazzi per lunghi tratti hanno saputo soffrire, ma non hanno mai mollato la presa. Questa sera hanno dimostrato di un essere un vero gruppo, unito, che ha saputo condividere e ricompattarsi nel momento più difficile. Il fatto che chi è entrato dalla panchina sia risultato decisivo è la testimonianza più evidente delle mie parole: questo è un gruppo davvero splendido“. Allo stesso modo anche Giuseppe Manfredi si è regalato un esordio da presidente federale difficile da dimenticare: “Questo per me è un giorno davvero speciale – commenta il numero uno della Fipav – al mio primo anno di mandato le due nazionali maggiori mi hanno già regalato due incredibile gioie. Dopo lo straordinario successo ottenuto dalle ragazze di Mazzanti, due settimane fa Belgrado, è arrivata questo oro che rappresenta il punto di partenza di un percorso tutto nuovo per il settore maschile. Certo, se poi il buon giorno si vede dal mattino… A parte gli scherzi, il nostro ciclo olimpico si era fisiologicamente esaurito, e quindi era necessario porre le basi del percorso che ci condurrà a Parigi“. “Ero consapevole – prosegue Manfredi – che questo fosse un gruppo composto da atleti di primissimo livello, ma devo ammettere che hanno bruciato le tappe. È mio dovere fare i complimenti a Ferdinando De Giorgi e il suo staff per l’egregio lavoro svolto, così come voglio ringraziare tutti i 14 azzurri che ci hanno regalato delle emozioni uniche, giocando una pallavolo di assoluto livello e ricevendo complimenti da tutta Europa.Queste due medaglie rappresentano linfa per l’intero movimento, continueremo a lavorare duramente per dare sempre maggiore continuità in tal senso“. La delegazione azzurra tornerà in Italia già domani mattina, con un volo atteso per le 8.25 all’aeroporto di Bergamo (Orio al Serio). (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi: Ora, comunque vada, De Giorgi è già da 10

    Di Paolo Cozzi Otto lunghissimi anni…. Era dal 2013 che la nostra Nazionale mancava da una Finale Continentale, un Purgatorio sportivo dal quale la giovane banda di De Giorgi ci ha trascinato fuori spingendosi oltre ogni più rosea aspettativa e ridando speranza e vigore ad un movimento che era uscito parecchio acciaccato dal torneo Olimpico di Tokyo 2021. È una nazionale che piace, che lotta, che sbaglia anche, ma non perde mai il bandolo della matassa e continua a seguire quella filosofia di gioco che il coach salentino sta insediando nei suoi ragazzi. Un gruppo giovane, sperimentale, chiamato più a non naufragare che a fare l’impresa…. E invece il sudore estivo mentre il gruppo di Tokyo usciva ai quarti, il profilo basso tenuto sempre e infine l’esplosione… otto vittorie di fila, 3 soli set persi lungo il cammino e una crescita continua…. Cosa chiedere di più a questi ragazzi? Di non farci svegliare bruscamente, di compattarsi ancora di più, di chiudersi a testuggine romana e non arretrare dietro le bordate di Urnaut e compagni che domani venderanno cara ,carissima la pelle inseguendo il loro sogno personale dopo due finali perse. È una Italia che attacca meglio, batte bene ma soprattutto sfoggia un muro compatto e preciso. Ma quello che stupisce è l’atteggiamento, la voglia di non fare cadere neanche un pallone, con tanta difesa e tanta copertura, ovvero quel lavoro sporco che costa poco ma rende tantissimo. Ma veniamo alle pagelle. foto Cev Giannelli voto 8. 7 punti, con tre ace e un muro più una regia sapiente, dove alterna intelligentemente tutte le sue bocche da fuoco spingendo palloni  a velocità siderali. Ottima la crescita dell’intesa sulla pipe con Michieletto, da rivedere solo i primi tempi, ieri sera spesso bassi. Lavia voto 7,5. 13 punti, in attacco forse un po sottotono, ma in realtà è bravo a non sprecare palloni e a rigiocarli quando davanti si trova il muro serbo piazzato. Molto bene in seconda linea sia in rice che difesa dove è sempre molto reattivo- Bellissimo vedere come esulta dopo un muro chiave nel 4 set. Michieletto voto 9. Non ci sono più parole per descrivere il nostro giovane talento, 23 punti , 4 muri e un ace…. Alessandro prende per mano i suoi compagni e li porta in semifinale con un’altra prova monstre a tutto campo. E quando sbaglia, è disarmante la tranquillità con cui si getta tutto alle spalle e pensa alla palla dopo. Pinali voto 8. Che bella rivincita questo Europeo per un ragazzo che sembrava arrivato in nazionale più per mancanza di valide alternative che per scelta. Il numero di errori è ancora un po’ alto,ma il braccio è bello veloce e potente e scava solchi nella seconda linea serba a partire dalla battuta. 17 punti preziosissimi i suoi. Anzani voto 8. In attacco continua a “bisticciare” con la palla di Giannelli, lui spesso troppo attaccato a rete, la palla troppo bassa; ma è a muro che compie il capolavoro, lui che è l’ultimo centrale di una lunga tradizione in Italia, fatta di un muro a lettura, capacità intuitive e rapidità di spostamento. Galassi voto 8,5. In attacco è un’autentica spina nel fianco per il muro serbo che non sa più come fermarlo, ed è utilissimo per scaricare un po di pressione dai nostri attaccanti laterali. Cresciuto tantissimo in questa stagione, è sempre bravo a farsi trovare anticipato e con braccio veloce. Balaso voto 8. A volte il libero lo si nota meno che altri giocatori, ma lui è il metronomo che guida tutta la nostra seconda linea e garantisce palloni giocabili a Giannelli. E in difesa è sempre pronto a guizzi vincenti De Giorgi voto 10. Solo un grande come Fefè poteva in solo un mese di lavoro creare un gruppo cosi solido e compatto. Comunque vada la finale, il vero vincitore è lui, scaricato in fretta e furia da una Civitanova che lo rimpiangerà a lungo…. LEGGI TUTTO

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    Zaytsev: “Giannelli ha ripreso in mano la squadra. Non succede, ma se succede…”

    Di Redazione Un pilastro della Nazionale maschile che ora manda tutto il suo supporto da lontano: Ivan Zaytsev sta vivendo l’impresa europea di una giovanissima Italia da casa, dopo l’operazione al ginocchio destro. Un gruppo azzurro profondamente rinnovato, dopo la delusione di Tokyo, a partire dal ct in panchina: Fefè De Giorgi, a cui Zaytsev stesso riserva un personale augurio. Alla Gazzetta dello Sport lo Zar Zaytsev confida la fiducia che ripone nel giovane gruppo, a prescindere da come terminino questi Europei. Cosa le piace del gruppo azzurro? «I ragazzi stanno dimostrando carattere, sinonimo della canalizzazione dell’energia nella giusta direzione ed estrema attenzione nei minimi particolari». C’è un ragazzo della Nazionale che la sta particolarmente impressionando? «Simone Giannelli ha ripreso in mano la squadra e la sta facendo girare al meglio». gh Quail sono secondo lei le difficoltà per questa ultima due giorni? «La cosa più difficile sarà trovare le energie, soprattutto mentali, per affrontare al meglio la partita di domenica, qualsiasi essa sia: finale per l’oro o per il bronzo». Che messaggio vuole mandare alla squadra e al ct. De Giorgi? «Di continuare a mantenere questa tensione mentale e di continuare a divertirsi e godere ad ogni punto conquistato. A Fefé dico di mantenere questo tipo di atteggiamento con la squadra e di preparare i ragazzi ai momenti di difficoltà che inevitabilmente verranno affrontati in queste partite decisive» Si aspettava un cammino così: 7 vittorie su 7 partite? «Si perché ho sempre avuto fiducia nei ragazzi e soprattutto loro hanno fiducia sin dall’inizio, in se stessi e in tutti l loro compagni». Se la sente dl fare un pronostico: l’ltalia dove può arrivare? «Dico soltanto: non succede, ma se succede…» LEGGI TUTTO

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    Gigi Mastrangelo: “Giovane Italia con un futuro pazzesco”

    Di Redazione In vista dell’attesissima semifinale europea Italia-Serbia di volley maschile, SuperNews ha intervistato Luigi Mastrangelo, grande protagonista della pallavolo italiana. L’ex centrale classe 1975 che, tra i tanti titoli, ha conquistato con la Nazionale ben 3 ori europei e 3 medaglie olimpiche, si è espresso sull’attuale squadra azzurra guidata dal ct Ferdinando De Giorgi, che questa sera cercherà di approdare in finale. L’ex pallavolista tarantino, grande tifoso della Juventus, ha infine riservato un commento sull’inizio di stagione della sua squadra del cuore. Luigi, sei un grande protagonista della storia pallavolistica italiana. Come è nato l’amore verso il volley? Hai sempre voluto fare questo oppure è nato tutto gradualmente? “In realtà, io nasco come un piccolo calciatore. Fino all’età di 16 anni ho praticato calcio nel mio paese, non ad alti livelli, giocavo in terza categoria. Già a quell’età avevo probabilmente sviluppato tutta la mia altezza, perché ero alto circa 2 metri, e questa era una caratteristica, a quei tempi, non troppo adatta al gioco del calcio. Mi sono avvicinato alla pallavolo grazie ad un gruppo di ragazzi di Mottola, il mio paese, grazie a dei miei coetanei che giocavano nell’Under 18 e in Seconda Divisione, che mi trascinarono dal campo da calcio al Palasport. Questi ragazzi mi vedevano come uno “spreco” in quel campo da calcio, soprattutto per la mia altezza, e insistettero così tanto nel farmi provare questo sport che riuscirono a convincermi. Mi piace anche ricordare il mio allenatore in quel periodo, Gianni D’Onghia, che ha stravolto positivamente i miei piani insieme a quel gruppo eccezionale di ragazzi. Sono stati loro a farmi amare la pallavolo, uno sport che è diventato ed è ancora la mia vita.” Il tuo palmares parla da solo, sei stato un giocatore che ha segnato significativamente la storia della pallavolo italiana. Tra le tante vittorie, ce n’è una che per te ha una valenza particolare? Se sì, perché? “Sono due. La prima, in realtà, è una sconfitta, quella subìta contro il Brasile nella finale delle Olimpiadi di Atene 2004 che ci assegnò l’argento. Ci tengo a precisare che tutte le medaglie olimpiche per me hanno lo stesso valore, non importa di che tipo di metallo siano fatte. Dal momento che pochissime volte nella mia carriera ho ritenuto l’avversario più bravo della mia squadra, considero quella sconfitta d’argento un oro bianco, perché dopo aver dato il massimo in campo, ci inchinammo ad squadra che giocò molto meglio di noi. Era il Brasile più forte di tutti i tempi. La seconda vittoria per me significativa è quella che arrivò all’Europeo di Roma, nel 2005: vincemmo davanti al nostro pubblico, composto da circa 15.000 spettatori. Fu una vittoria che, non solo a me, ma anche a tutte le persone presenti, è rimasta nella mente e nel cuore.“ Parlando dell’Italvolley maschile attuale, gli azzurri ci stanno regalando grandi soddisfazioni in questo Europeo. Il più grande del gruppo è Simone Anzani, giocatore classe ‘92. Che ne pensi di questa Nazionale così giovane e, allo stesso tempo, così talentuosa? “Credo sia la prima volta che assisto ad un Europeo con una Nazionale Italiana così giovane. Evidentemente, qualcuno deve aver capito che bisogna iniziare a costruire qualcosa se si vuole fare bella figura ad un’Olimpiade. Questo lo considero un ottimo inizio. Quest’Italia è una squadra che sta esprimendo grande qualità, che si sta confrontando con altre Nazionali molto forti, quindi credo che sia un gruppo con un futuro pazzesco davanti, che potrebbe fare davvero bene ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. Ai miei tempi, si iniziava un ciclo che durava 3-4 anni, e si lavorava sempre in vista di ciò che manca alla pallavolo italiana, cioè l’oro olimpico. Questo percorso si inizia a costruire proprio da questi momenti, da questi Europei. I nostri azzurri sono molto forti per l’età che hanno: da Giannelli a Michieletto, così come Galassi, centrale come me e che ho visto giocare molto bene nella sfida vinta contro la Germania. E’ una squadra che sta facendo molto bene, quindi, in prospettiva futura, non posso che essere fiducioso.“ Un gruppo giovane guidato da Ferdinando De Giorgi, ct della Nazionale dallo scorso giugno. Che tipo di lavoro ha fatto, a tuo parere, il coach su questo gruppo? “Conosco Fefè da quando giocavamo insieme a Cuneo. So che è un gran lavoratore, un tecnico esperto e competente. Non mi è piaciuto il trattamento che gli è stato riservato in campionato. Probabilmente ci sono cose che noi non sappiamo, forse è stato esonerato per permettergli di diventare il ct della Nazionale, chi lo sa… In ogni caso, De Giorgi è un allenatore molto preparato, e non avevo dubbi che con questi ragazzi potesse fare davvero un bel lavoro. Allena un gruppo giovane che, con la maglia della Nazionale, ha tanta voglia di dimostrare e di costruire qualcosa che duri nel tempo. Fefè in questo è bravo, perché oltre ad essere un grande tecnico, è anche un uomo-squadra: fa gruppo negli spogliatoi, ride e scherza con i ragazzi, e sa dosare perfettamente professionalità e leggerezza. Questi sono i grandi pregi di questo allenatore.“ Alle 21.00 di questa sera l’Italia scenderà in campo per disputare la semifinale dell’Europeo contro i campioni in carica della Serbia. Lo schiacciante 3 a 0 dei nostri ragazzi ai danni della Germania nei quarti di finale ci può far ben sperare? “Beh, sono due squadre totalmente diverse. Non so esattamente chi schiererà la Serbia, ma sarà in ogni caso un test importante per noi per confrontarci contro una Nazionale di grande valore.“ I ragazzi di Fefè De Giorgi dovranno ispirarsi all’impresa di Egonu e compagne di inizio mese. Hai seguito quella finale? Qual è, secondo te, il punto di forza della nostra squadra femminile? “Sì, abbiamo visto tutti quella finale. Il punto di forza è Paola Egonu, una giocatrice che fa 30-40 punti a partita, che vince da sola quasi 2 set. La palleggiatrice fa tanto affidamento su di lei, quindi vedo in quella diagonale un grande punto di forza. Tutto ciò senza comunque nulla togliere a Sylla e a tutte le altre azzurre, un gruppo equilibrato che gioca molto per la propria opposta. Credo che in questa Olimpiade Egonu e compagne siano state molto sfortunate, ma sono state brave a dimostrare il loro valore agli Europei.“ Concludo quest’intervista con una domanda sul calcio. So che sei un grande tifoso bianconero, per questo ti chiedo: ti preoccupa questo inizio di stagione zoppicante della Juventus? “Sinceramente sì, mi preoccupa, perché non ci sono stati grandi acquisti. Con Ronaldo, ero molto più tranquillo di quanto io lo sia adesso. E’ stato un avvio non positivo, che può far pensare ad un’annata negativa. Tuttavia, c’è anche da considerare il ritorno di Allegri, un allenatore che con la Juventus ha vinto tanto e che ha sempre lavorato molto bene. Gli inizi di stagione con Allegri sono sempre stati un po’ “diesel”, non siamo mai stati dei motori a benzina, quello che invece eravamo con Conte. Il tecnico salentino pretendeva il massimo a partire dalle amichevoli pre campionato. Sono due allenatori diversi. In ogni caso, mi fa ben sperare che, più avanti, si vedrà la vera Juventus. Inoltre, credo che la presenza di un obiettivo importante come quello della Champions League, che la Juventus insegue da tanto tempo, implichi una scelta tra i giocatori a disposizione e dei turnover che garantiscano un dispendio equilibrato delle forze e delle risorse nelle varie competizioni.“ (fonte: SuperNews https://news.superscommesse.it/pallavolo/2021/09/luigi-mastrangelo-semifinale-europei-volley-maschile-italia-serbia-459003/) LEGGI TUTTO

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    Tutto pronto per le finali: il presidente Manfredi ha raggiunto gli azzurri

    Di Redazione Il presidente Giuseppe Manfredi ha raggiunto insieme al segretario generale Alberto Rabiti Katowice per le Finali dei Campionati Europei. Il Presidente e il Segretario, oltre che essere presenti in tribuna per i due match che vedrà impegnati gli azzurri oggi e domani, prenderanno parte alla 42esima Assemblea Generale della Confederazione Europea. In Polonia è presente anche il consigliere federale Eugenio Gollini che si era aggregato alla squadra già durante la prima fase in Repubblica Ceca. Nel pomeriggio di ieri, il presidente federale, accompagnato dallo stesso consigliere, ha assistito all’allenamento dei ragazzi di De Giorgi.    (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    Vincenzo Di Pinto presenta Italia-Serbia: “I ragazzi hanno fiducia in Fefè”

    Di Giovanni Saracino Italia–Serbia, semifinale dei Campionati Europei maschili, rappresenta per Vincenzo Di Pinto, head coach della Prisma Taranto, una sfida tra due personaggi che conosce molto bene. Alla guida delle rispettive nazionali ci sono infatti l’amico e conterraneo Fefè De Giorgi e l’ex pupillo dell’allenatore pugliese, Boban Kovac. “Mi aspetto una partita equilibrata. È un momento spartiacque per l’Italia – dichiara il tecnico pugliese – perché comincia ad avere un po’ di pressione in più dato che il raggiungimento della finale ora è diventato un obiettivo vero e proprio. Sono felice che la nostra Nazionale sia tornata già ad altissimo livello dopo la delusione delle Olimpiadi. Non era facile né scontato. Merito di Fefè che ha avuto da subito le idee chiare. Ha creato immediatamente un giusto spirito di squadra. I ragazzi lo seguono, hanno fiducia in lui ed in campo si nota questa coesione“. “Credo che tutti abbiano recepito le parole del presidente federale Manfredi – continua Di Pinto – quando ha detto che d’ora in poi, come filosofia, chi indossa la maglia azzurra lo deve fare sempre con l’idea della vittoria in testa. Auguro all’Italia tanta buona fortuna e a Fefè De Giorgi in particolare il nostro solito ‘buon neutro’. Lui sa…“. La Serbia? “Una squadra molto forte – dice l’allenatore di Taranto – che ha preso il temperamento di Boban, il suo coach, che conosco bene per averlo avuto come giocatore a Gioia del Colle, Macerata e Taranto. È campione d’Europa in carica ed è  una delle squadre più forti al mondo. Non si è qualificata per le Olimpiadi e non ha disputato una buona VNL. Quindi è in cerca di riscatto e sta preparando da tempo questa competizione. Non vogliono sbagliare, è il loro grande obiettivo del 2021“. LEGGI TUTTO