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    La Nazionale come la Generazione dei Fenomeni. Tofoli: “Anche noi vincemmo da outsider”

    Di Redazione «Fefè De Giorgi ha preso questa squadra un mese fa e hanno ottenuto un grandissimo risultato. Speriamo sia iniziata una nuova era», lo dicono tutti dopo l’impresa azzurra all’Europeo terminato domenica scorsa. Lo dice anche Paolo Tofoli, che di Nazionale e vittorie se ne intende. Al Corriere dello Sport, infatti, racconta: «Guardando questa Italia, la memoria mi è andata a quel viaggio a Stoccolma. Anch’io ero giovane nell’89, avevo 23 anni… In azzurro si è creato un bel gruppo, che ha esaltato la gente. Anch’io ho ricevuto molti messaggi di tifosi che mi dicevano che questa Italia ha entusiasmato». Paolo Tofoli, ora in panchina in A3 con San Donà, era il regista della blasonata Generazione dei Fenomeni: 17 anni in maglia azzurra e un palmarès che vanta, tra gli altri, tre Olimpiadi e due Mondiali. Palmarès in comune con lo stesso De Giorgi, con cui in azzurro condivideva il ruolo di palleggiatore, e che quindi conosce molto bene. Se Fefè è, quindi, una vecchia conoscenza per Tofoli, lo stesso non si può dire della giovane Italia che ha segnato un’impresa da pochi creduta. «Loro sono stati una sorpresa, come fummo noi allora. Basta citare Romanò, che ha giocato solo in A2, è entrato senza paura e ha fatto la differenza nel momento più difficile della finale. Sono tutti giovani: Michieletto ha giocato titolare soltanto quest’anno in Superlega, è un vero fenomeno. Anche Lavia è stato super. Giannelli è un fuoriclasse al palleggio. E’ una squadra giovane, un bel gruppo ben amalgamato. All’inizio si diceva che mancava l’opposto, invece Pinali si è comportato molto bene, poi è entrato Romanò, quando serviva. E’ innegabile il merito di Fefè, che è riuscito a creare l’alchimia giusta. Si vede che questi ragazzi, con il sorriso sulle labbra, con la voglia di vincere e di entusiasmare, non mollano mai. Per questo sono molto piaciuti alla gente e al pubblico da casa». Il “throwback” è quasi d’obbligo e Tofoli torna indietro con la memoria, a quando la Generazione dei Fenomeni era solo all’inizio: «Indossare la maglia azzurra è un grandissimo orgoglio. Anche a noi, nel 1989, nessuno avrebbe pronosticato che avremmo vinto il titolo a Stoccolma contro i padroni di casa. Anche lì è stata una sorpresa per tutti. Poi c’è stata quella ancora più grande l’anno dopo, quando abbiamo vinto il Mondiale a Rio. Eravamo degli outsider; ma a volte si creano delle squadre dal niente, per la fortuna e la bravura dei giocatori e dell’allenatore di trovarsi. Atleti con caratteri diversi l’uno dall’altro, con caratteristiche tecniche differenti, che però ti portano a vincere». LEGGI TUTTO

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    Il fisioterapista Francesco Alfatti sul trono europeo: “Una vera favola sportiva”

    Di Redazione Francesco Alfatti è campione d’Europa. Il fisioterapista noto a tanti con il soprannome di “Pitone”, che dal 2013 lavora nello staff della Emma Villas Aubay Siena, ha vinto la medaglia d’oro al seguito della nazionale maschile. Una grande soddisfazione per Alfatti, apprezzato per la professionalità, la passione e la dedizione con cui porta avanti il suo lavoro, e per tutto il club senese, che da tempo si avvale del suo operato. “Abbiamo vissuto una vera e propria favola sportiva – commenta il fisioterapista – ho avuto la fortuna di vivere una grandissima emozione, credo che nessuno prima dell’inizio della manifestazione potesse pensare o immaginare che avremmo raggiunto la finale e poi anche vinto gli Europei. Questo era un gruppo molto giovane, con l’età media più bassa tra tutti i team che hanno preso parte alla competizione. Abbiamo scritto una pagina di storia dello sport italiano, è la prima volta che nella stessa estate si laureano campioni d’Europa sia le ragazze che i ragazzi della nazionale azzurra“. Ancora Alfatti: “Ho vissuto in un gruppo fantastico, con ragazzi che stanno benissimo insieme. Già dai collegiali che ho trascorso con loro si percepiva la voglia di lavorare al meglio e di dare il massimo. Mi sono trovato a mio agio con tutti i membri dello staff. Le giornate sono trascorse piacevolmente e in armonia. È stata una esperienza forte, nuova, inaspettata, che si è conclusa nel migliore dei modi. La finale contro la Slovenia è stata piena di emozioni, sembrava di essere sulle montagne russe. Eravamo in vantaggio, poi siamo andati sotto ma i ragazzi sono stati capaci di ribaltare ancora la situazione. E vedere Yuri Romanò che ha svoltato la partita mi ha dato una gioia enorme“. Francesco Alfatti è atteso già oggi a Siena, dove riprenderà il suo lavoro con la Emma Villas Aubay in vista dell’avvio del campionato di Serie A2 che è fissato per il prossimo 10 ottobre: “Si riparte – dice “Pitone” – con grande voglia di fare bene e di centrare buoni risultati. Il gruppo significa tanto in questo sport, l’ennesima dimostrazione la si è avuta proprio ai Campionati Europei. Vogliamo toglierci delle soddisfazioni nel prossimo campionato“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Greta Pinali festeggia con Giulio: “L’emozione più grande mai provata”

    Di Redazione L’impresa degli azzurri neocampioni d’Europa ha reso orgoglioso tutto il mondo della pallavolo. Nella squadra cremonese del Volley Offanengo di Serie B1 femminile, però, c’è chi ha provato un surplus di emozioni: è la schiacciatrice della Chromavis Abo Greta Pinali, sorella gemella di Giulio, opposto dell’Italia medaglia d’oro in Polonia. “È stato incredibile – racconta Greta – vedere Giulio raggiungere un obiettivo così ambizioso. Inizialmente, e devo essere sincera, non avrei mai pensato che un gruppo di ragazzi così ‘normali’ e giovani potesse compiere una tale impresa; pensavo che superati i gironi, una volta incontrate le big, sarebbe arrivato lo stop. Partita dopo partita, invece, mi sono resa conto come questi giovani avessero una marcia in più, la fame e la voglia di vincere e ‘spaccare tutto’. L’oro ha rappresentato poi la ciliegina sulla torta, a coronare un torneo impeccabile e a dimostrare che con il lavoro di squadra, un gruppo coeso e un sistema di gioco valido si può sopperire alla mancanza di individualità assolute“. “Ho sentito Giulio – prosegue la schiacciatrice bolognese – quasi ogni giorno durante tutto l’Europeo. Siamo molto uniti e ci sosteniamo sempre a vicenda, sia con lui sia con gli altri due miei fratelli. Vederlo in campo è stata un’emozione grandissima, so quanto lui ci tenga: l’impegno che ci mette su ogni pallone, i sacrifici che ha fatto per arrivare fino a lì. Io ho sempre creduto in lui e nelle sue potenzialità e ci crederò sempre: vederlo raggiungere i suoi obiettivi non può che rendermi felice e orgogliosa del mio ‘fratellino’“. Greta svela poi le cabale e i riti scaramantici legati all’avventura europea di Pinali: “Prima di ogni match, la mia famiglia ed io gli scrivevamo tutti un messaggio di in bocca al lupo, cercando di caricarlo al meglio, dicendogli di giocare spensierato, senza paura, mettendocela tutta. Così, partita dopo partita è arrivata la finale, che ovviamente abbiamo seguito tutti insieme sul divano di casa: c’era molta agitazione, devo ammetterlo. Quando è caduta l’ultima palla ancora non ci credevamo: siamo campioni d’Europa e avere mio fratello lì, vederlo indossare la medaglia d’oro al collo e alzare la coppa è stata l’emozione più grande mai provata, che ci ha resi super orgogliosi. Saremmo stati fieri di lui anche se non fosse arrivata la medaglia“. Ora è tutto pronto per accogliere Giulio al ritorno dalla Polonia: “Conclusa la finale l’abbiamo sentito subito, ci ha inviato la foto della medaglia e della coppa, poi è andato a festeggiare con la squadra. Lo aspettiamo a casa a braccia aperte per festeggiare e, perché no, ‘rubargli’ qualche maglia della nazionale” sorride Greta. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Il nuovo ranking FIVB: gli azzurri salgono al quinto posto

    Di Redazione L’Italia è la quinta nazionale maschile al mondo: lo dice il ranking FIVB, aggiornato in tempo reale subito dopo la vittoria degli azzurri nei Campionati Europei. Un risultato notevole se si considera il nono posto occupato alla vigilia delle Olimpiadi di Tokyo. Davanti alla squadra di De Giorgi ci sono soltanto Brasile, Polonia, Russia e Francia, mentre completano la top ten Argentina, USA, Slovenia, Serbia e Iran. Il ranking servirà anche a determinare le ultime squadre qualificate ai Mondiali 2022, dopo che i campionati continentali hanno definito le prime 12: Italia, Slovenia, Brasile, Argentina, Portorico, Canada, Tunisia, Camerun, Iran e Giappone, a cui si aggiungono la Russia come paese organizzatore e la Polonia come campione in carica. Le nazionali che otterranno il pass in base al ranking (in attesa di ufficializzazione) dovrebbero essere Francia, USA, Serbia, Cuba, Olanda, Germania, Messico, Turchia, Egitto, Qatar, Bulgaria e Cina. Il sorteggio dei gironi si svolgerà a Mosca il 30 ottobre. Per quanto riguarda la graduatoria femminile, l’Italia si conferma al sesto posto: l’unico cambiamento di rilievo è il nuovo sorpasso al vertice, con gli USA che prendono nuovamente il posto del Brasile. I verdetti delle ultime settimane portano ai Mondiali le azzurre insieme a Turchia, Brasile, Colombia, Repubblica Dominicana, Portorico, Camerun e Kenya, ai paesi organizzatori Polonia e Olanda e alle campionesse in carica della Serbia. Poiché i Campionati Asiatici femminili non si sono disputati, i due posti in palio sono stati assegnati alle due nazionali meglio classificate, Cina e Giappone. Le squadre qualificate in base al ranking dovrebbero essere quindi – sempre salvo novità – USA, Russia, Germania, Belgio, Corea del Sud, Bulgaria, Canada, Thailandia, Argentina, Repubblica Ceca e Kazakhstan. Resterebbe fuori per una sola posizione la Croazia di Daniele Santarelli, così come Francia e Messico. IL RANKING MASCHILE1. Brasile 399 punti; 2. Polonia 384; 3. Russia 352; 4. Francia 341; 5. Italia 312; 6. Argentina 304; 7. USA e Slovenia 286; 9. Serbia 276; 10. Iran 267; 11. Giappone 244; 12. Canada 233; 13. Cuba 210; 14. Tunisia e Olanda 189. IL RANKING FEMMINILE1. USA 379 punti; 2. Brasile 366; 3. Cina 350; 4. Turchia 331; 5. Serbia 306; 6. Italia 304; 7. Rep.Dominicana 303; 8. Russia 278; 9. Giappone 266; 10. Olanda 265; 11. Germania 233; 12. Polonia 231; 13. Belgio 230; 14. Corea del Sud 226; 15. Bulgaria 191. (fonte: Fivb.com) LEGGI TUTTO

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    L’exploit degli azzurri? Neanche i tifosi ci credevano…

    Di Redazione
    La vittoria dell’Italia maschile agli Europei? Se volessimo riassumerla in tre parole, basterebbe dire “da non credere”. Un successo così tanto inaspettato, quantomeno alla vigilia, che in pochi forse ci avrebbero scommesso. Lo dimostra anche il nostro sondaggio lanciato a cavallo tra i quarti contro la Germania e la semifinale contro la Serbia.

    Il sondaggio è terminatoLa domanda era diretta: dove arriverà l’Italia? Ebbene, la maggior parte dei nostri lettori (37.5%) aveva votato per una onorevolissima medaglia di bronzo. La seconda percentuale più alta (31.25%) aveva scommesso invece sull’argento. “Solo” il 20.83% vedeva già l’Italia di De Giorgi sul gradino più alto del podio, mentre poco più del 10% considerava gli azzurri addirittura tagliati fuori dal discorso medaglie. Certo, è soltanto un gioco, ma vista la competenza dei lettori di Volley NEWS si tratta di risultati comunque significativi.
    Come detto dal ct De Giorgi dopo la vittoria in semifinale sulla Serbia, questa nazionale “giovane” ha avuto il grande merito di bruciare i tempi e le tappe di un percorso che era nuovo. E come tale, considerando il punto di partenza, ovvero la delusione olimpica, poteva anche farsi scudo di alibi e parafulmini. Invece i fulmini li ha scagliati tutti in campo contro gli avversari, senza pensare al blasone e al palmares, ai precedenti (soprattutto recenti) o ai pronostici.
    Nove, dicasi 9, successi su altrettanti incontri disputati agli Europei tra girone e fase a eliminazione diretta e appena quattro i set concessi, di cui due nella sola finale. La squadra dei “ragazzini” ora è diventata la squadra dei fenomeni: quelli sfrontati e cinici, dal primo all’ultimo, quelli che ora sono una squadra da battere, e non da abbattere (anche con le critiche). Giù il cappello, questa è storia. LEGGI TUTTO

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    Italia sul tetto d’Europa, Righi: “L’eco di questo successo sarà lunga”

    Di Redazione L’aereo della Nazionale maschile è rientrato in Italia con un peso extra in stiva, ma mai più gradito: medaglie personali dei nostri campioni ed una coppa che andrà ad arricchire la già vasta collezione nella sede federale. Ovvio l’entusiasmo di tutta la Lega Pallavolo Serie A, con i suoi 53 Club che non vedono l’ora di riabbracciare i Campioni d’Europa nella Serie A Credem Banca ormai prossima al via. Il presidente Massimo Righi, di ritorno dalla Polonia, parla a nome di tutto il movimento delle Società: “Una fantastica serata, di cui dobbiamo dare merito a grandi atleti, al fantastico Fefè De Giorgi e al suo staff, a tutta la Federazione Italiana Pallavolo. Penso che questa vittoria sia figlia di un lungo percorso, iniziato da determinanti investimenti dei Club, da bravissimi allenatori dei settori giovanili, il cui lavoro è poi stato ulteriormente esaltato dalle estati passate con i tecnici delle nazionali. Questo era un gruppo che tutti noi consideravamo forte, ma è stata inattesa e entusiasmante la sua accelerazione verso una incredibile maturità di gioco: la corsa all’oro della squadra è stata memorabile e lascia davvero pensare che l’eco di questo successo sarà lunga”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Il Pagellone di Paolo Cozzi: leggendari, immensi, trascinatori… gli azzurri sono tutti da 10!

    Di Paolo Cozzi Sono già passate un po’ di ore da quando l’ultima palla è caduta sul taraflex riportando la nazionale italiana sul tetto d’Europa, e il rumore creato da questa impresa continua ad aumentare come un’onda, una bellissima onda che abbraccia tutto il movimento della pallavolo, dalla base fino ai nostri alfieri in Polonia. C’era bisogno di un risultato così di prestigio dopo un anno e mezzo in cui gli sport di squadra hanno faticato a ritrovare la normalità, la medaglia d’oro è non solo un bellissimo premio per 14 ragazzi che giorno dopo giorno si sono creati un sogno con impegno e sudore, ma un riconoscimento per tutte quelle società fatte da volontari, da appassionati, da presidenti che ci mettono passione e spesso anche portafoglio, e che continuano ad alimentare quella fiammella che si accende nei cuori delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi: la passione per la pallavolo! Il cammino dei nostri ragazzi in questo Europeo è stato un crescendo rossiniano continuo, un divenire di prestazioni sempre più convincenti e una presa di coscienza a tutto tondo del proprio valore. E anche nei momenti più bui, come nel finale del primo set e nel quarto, quando gli avversari sembravano soverchiarci, abbiamo trovato sempre la forza di rialzare la testa e di rilanciare le nostre ambizioni, perché lo sport insegna questo: mai arrendersi finché l’ultima palla non cade a terra. Ma ecco le pagelle della finale. Pagelle che non hanno voti ma solo commenti perché tutti, dal primo all’ultimo, si meritano un bel 10 tondo tondo. De Giorgi voto Leggendario. Parto da lui perché se lo merita, perché ha avuto il coraggio di prendere nel post-Olimpiade una squadra che nessuno avrebbe voluto e di lavorarci sopra con impegno e passione. Perché ha dimostrato che il lavoro paga, che si può vincere anche con una squadra giovane, perché in due settimane ha ridato fiducia a un ambiente in preda allo sconforto post olimpico. Mi è piaciuto molto nella gestione dei time out dove ha sempre trovato le parole giuste per tutti i suoi ragazzi, dando sempre la sensazione di controllo e sicurezza. E pensare che Civitanova se ne è liberata in quattro e quattr’otto pochi mesi fa… Una scelta che pare davvero poco lungimirante. Giannelli voto Golden Boy. Sembrava che il suo talento si fosse annacquato dopo una stagione complicata, invece l’intesa con Fefè gli ha ridato energia, lo ha rimesso leader al centro del progetto, lo ha fatto tornare metronomo del nostro gioco. Da oggi è ancor di più nella storia del volley italiano, entrando nell’élite dei palleggiatori italiani medagliati! Michieletto voto Immenso. La finale è forse la partita dell’Europeo in cui fatica di più a tratti, in cui ci ricorda che in fondo è “solo” un ragazzo di 19 anni che sta scrivendo pagine e pagine di storia del volley. Sempre più maturo, sempre più leader, migliorato molto sulla pipe che per un mancino non è facile, devastante al servizio, granitico a muro. Semplicemente una bellissima realtà. Lavia voto Trascinatore. Uscito sottotono da Tokyo 2020, mette finalmente in mostra tutto il suo talento e il suo repertorio di colpi, ma quello che piace di più è che riesce ad abbattere la sua indole timida e pacata e a trasformarsi in trascinatore in campo. Ieri uomo chiave nella resurrezione di quarto e quinto set. Galassi voto Ariete. Finalmente un centrale capace di attaccare bene anche con palla staccata, di portare via il muro avversario e scaricare di pressione le bande. Veloce, anticipato, tecnico, Gianluca scardina i muri avversari con una tranquillità da veterano. Da rivedere solo la battuta, dove seppur insidioso è troppo, troppo falloso. Anzani voto Granitico. In attacco forse paga un’intesa con Giannelli non perfetta, dettata più da differenze tecniche che altro. A muro invece è semplicemente perfetto, ultimo centrale di una lunga scuola di atleti azzurri che ha fatto del muro a lettura una filosofia di gioco che ha scritto la storia. È lui che guida al meglio la nostra prima linea, è lui che, con le sue manone, tocca palloni a non finire togliendo sicurezza agli attaccanti avversari. Balaso voto Certezza. Anche per lui una finale non semplice, in cui ha tentennato e visto l’inferno prima di ripartire nel tie break. Però, al primo torneo da protagonista, più di una volta dimostra che ora la seconda linea italiana ha un nuovo padrone di casa e lo avrà per molto tempo. Romanò voto Incosciente. L’uomo della svolta, entra in campo in una finale Europea ed è una delle sue prime presenze in azzurro. E, anziché tremare, sfrutta alla grande l’occasione, chiudendo con 11 punti e una prova mostruosa in attacco. Talmente incredulo, talmente in bolla che spesso non ha neanche la forza di esultare. E adesso trovategli una squadra da titolare in Superlega! Piccinelli voto Atteggiamento. Entra in campo e a freddo trova due difese strepitose, porta energia, fiducia e aiuta la squadra a ripartire nel momento più buio. Pinali voto Gladiatore. Addosso ha gli occhi di tutta Italia in un ruolo che è stato fucina di grandi campioni. Non sarà l’opposto da 40 palloni a partita, ma il suo lo fa e dimostra che l’approdo a Trento è meritato e non casualità. Certo, su palla alta fatica ed è ancora sbaglione, ma l’atteggiamento è da guerriero, e in battuta spesso ci trascina fuori dalle sabbie mobili. LEGGI TUTTO

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    3 milioni e 400mila spettatori per l’impresa azzurra agli Europei

    Di Redazione Un trionfo assoluto, anche in termini di audience. La nazionale maschile, con la sua straordinaria vittoria ai Campionati Europei, ha fatto breccia nel cuore del pubblico italiano: lo dimostrano i dati degli ascolti tv, con ben 3 milioni e 400mila spettatori (per l’esattezza 3.408.156) a seguire la partita decisiva contro la Slovenia su Rai3. Numeri senza precedenti a cui vanno aggiunti quelli della diretta streaming su DAZN. La finale degli Europei è stato il programma più seguito nel prime time, con un superlativo 15,84% di share: un dato stupefacente, considerando anche la contemporaneità con il big match della Serie A di calcio tra Juventus e Milan. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO