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    Il CT De Giorgi ospite de “I fatti vostri” su Rai 2

    Di Redazione Ancora un appuntamento televisivo per le nazionali italiane, ormai ospiti fisse sui canali nazionali. Oggi (martedì 28 settembre) alle 11.10 sarà di scena sul piccolo schermo il CT dell’Italia Fefè De Giorgi, che sarà uno dei protagonisti della puntata di oggi di “I fatti vostri” su Rai 2. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Azzurre al Quirinale, Fabris: “Più capienza nei palazzetti per queste campionesse”

    Di Redazione Cerimonie di assoluto prestigio per le Nazionali azzurre di pallavolo, femminile e maschile, entrambe trionfatrici ai recenti Campionati Europei. Le due rappresentative azzurre sono state ricevute oggi, lunedì 27 settembre, al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e successivamente a Palazzo Chigi dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, e celebrate per i due straordinari successi continentali. Ad accompagnare le ragazze d’oro (assenti per infortunio la capitana Miriam Sylla e Alessia Orro), oltre al Presidente del CONI Giovanni Malagò e al Presidente della FIPAV Giuseppe Manfredi, anche Mauro Fabris, Presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile, a pochi giorni dall’inizio degli attesissimi Campionati di Serie A in cui le stesse campionesse azzurre si esibiranno nei rispettivi Club di appartenenza e che segneranno finalmente il ritorno del pubblico nei palazzetti. “Le celebrazioni istituzionali del movimento pallavolistico di vertice sono diventate una piacevolissima consuetudine, segno dell’eccellenza sportiva che esso rappresenta, in Italia e all’estero – afferma il Presidente Fabris -. Non vediamo l’ora di ammirare queste meravigliose atlete, insieme a tante altre campionesse italiane e straniere, nei Campionati di Serie A. E finalmente potranno ammirarle anche le famiglie, i tifosi e gli appassionati che amano la nostra disciplina e che per troppo tempo non hanno potuto accedere ai palazzetti”.“L’incontro del Quirinale – aggiunge il Presidente di Lega – ha rappresentato anche l’occasione per ribadire alle autorità presenti, in particolare al Sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali, che il 35% è una percentuale di riempimento dei palazzetti assolutamente inaccettabile a fronte di quanto osserviamo tutti i giorni negli stadi di calcio italiani. La pallavolo è storicamente abituata a gestire l’afflusso del pubblico in maniera controllata e ordinata, per questo auspichiamo – e in questo senso il Sottosegretario ci ha rassicurato – un aumento della capienza consentita al 50%, nel momento in cui, peraltro, si procede verso aperture più ampie non solo nel calcio ma anche in luoghi al chiuso come i teatri”. “Ribadiremo con forza lo stesso concetto – conclude Fabris – venerdì 1° ottobre, nella suggestiva cornice del Museo Enzo Ferrari di Modena, in occasione della Presentazione dei Campionati di Serie A Femminile, che lo stesso Presidente della Repubblica ha dichiarato di seguire con ammirazione e interesse, sollecitando addirittura una maggiore visibilità televisiva. Attenzione che ci riempie di orgoglio ulteriore e per cui ringraziamo il nostro Presidente”.  (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Le nazionali campioni d’Europa saranno ricevute al Quirinale

    Di Redazione Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrerà le due nazionali italiane, maschile e femminile, vincitrici della medaglia d’oro ai rispettivi Campionati Europei. L’udienza è stata fissata per lunedì 27 settembre, al Palazzo del Quirinale, con inizio alle 12. La squadra azzurra sarà accompagnata dal presidente del CONI, Giovanni Malagò, e dal presidente della Federazione Italiana Pallavolo, Giuseppe Manfredi. Saranno presenti le atlete e gli atleti delle due squadre con i Commissari Tecnici e gli staff. Successivamente le due squadre saranno ricevute a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Ecco il sestetto ideale degli Europei: ci sono Lavia, Michieletto e Balaso

    Di Redazione La CEV ha reso noto il sestetto ideale dei Campionati Europei maschili che si sono conclusi domenica in Polonia: com’è noto, il “dream team” della manifestazione è stato scelto dai fan attraverso un sondaggio online, nel quale sono stati espressi 375.394 voti nell’arco di tre giorni. Ovviamente un posto d’onore spetta all’Italia, vincitrice della medaglia d’oro: dei sei azzurri candidati per un posto nel sestetto ne sono stati premiati tre, gli schiacciatori Daniele Lavia e Alessandro Michieletto e il libero Fabio Balaso. Non c’è invece l’MVP della competizione (premio assegnato direttamente dalla CEV), il capitano azzurro Simone Giannelli: al suo posto è stato votato come miglior palleggiatore lo sloveno Gregor Ropret, che ha ottenuto il 42,7% dei voti contro il 34,4% del regista italiano (15,4% per Jovovic e 7,5% per Pankov). Come opposto è stato premiato Nimir Abdel-Aziz, nonostante l’eliminazione dell’Olanda nei quarti: per lui il 45,1% delle preferenze, a seguire Bartosz Kurek (31,5%), Toncek Stern (18,1%) e Jan Hadrava (5,3%). I due centrali sono il serbo Marko Podrascanin, che con il 41,6% dei voti ha avuto la meglio su Kuba Kochanowski (22,4%), sull’azzurro Gianluca Galassi (19,3%) e su Alen Pajenk (16,7%), e Piotr Nowakowski, preferito con il 39,3% a Jan Kozamernik (30,6%), Simone Anzani (22,8%) e Ivan Iakovlev (7,8%). Tra i liberi, Balaso ha ottenuto il 37,5% delle preferenze, prevalendo di stretta misura su Jani Kovacic (30,4%); a seguire il polacco Zatorski (24,7%) e il tedesco Zenger (7,4%). Infine gli schiacciatori: vicino alla maggioranza assoluta Michieletto con il 44,1% dei voti, meglio di Tine Urnaut (25,8%), Uros Kovacevic (22,5%) e Lukas Vasina (7,6%). Oltre il 40% anche Lavia (per l’esattezza al 40,3%), seguito a lunga distanza da Wilfredo Leon (27,4%), Klemen Cebulj (21,7%) e Marko Ivovic (10,6%). (fonte: Cev.eu) LEGGI TUTTO

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    Simone Anzani: “Avevamo un po’ di rivincite da prenderci”

    Di Redazione “Abbiamo fatto un casino! Abbiamo vinto!“. È ancora incontenibile la gioia di Simone Anzani, intervistato da L’Arena al rientro dalla Polonia, con la sua medaglia europea al collo. Anche perché il centrale azzurro veniva da un’estate particolare: “Devo confessare che non è stato facile. È nata Viola e Carol è stata per tanto tempo sola. Io ero lontano e quando magari era un po’ in difficoltà ci stavo male. E tante volte ho fatto fatica a essere concentrato“. Il trionfo di Katowice però ha fatto dimenticare tutto, o quasi. Secondo Anzani gli ingredienti decisivi sono stati “la freschezza, la novità, la giovinezza, l’energia. Un gruppo giovane che ha lavorato sodo anche quando noi eravamo impegnati alle Olimpiadi. E per noi, che siamo arrivati da Tokyo dopo una bella scoppola, sono stati elementi contagiosi“. Anche i reduci dai Giochi, infatti, avevano uno stimolo in più dalla loro: “Non ci volevamo accontentare. Io e Giannelli abbiamo vissuto tante delusioni e momenti brutti. Il Mondiale 2018 dove ci hanno criticato tutti, l’Europeo 2019 quando siamo usciti ai quarti con la Francia. Avevamo un po’ di rivincite da prenderci e penso che ce l’abbiamo fatta“. LEGGI TUTTO

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    Sondaggio: nel futuro azzurro c’è ancora spazio per i “big”?

    Di Redazione
    La sbornia del trionfo europeo è (giustamente) ancora da smaltire, ma la nazionale maschile deve già cominciare a ragionare sul suo futuro: tra meno di un anno in Russia scatteranno i Campionati Mondiali, a cui gli azzurri si presenteranno non più come outsider senza nulla da perdere, ma nel plotone dei favoriti. E allora davanti al CT Fefè De Giorgi si prospetta il bivio più difficile: confermare in blocco il gruppo che ha conquistato Katowice, facendo innamorare di sé l’Italia intera, o provare a integrarlo con qualche elemento di esperienza che renda più morbido l’impatto con il top del volley planetario?
    Non è una scelta banale: da essa dipende non soltanto l’andamento degli stessi Mondiali, ma l’intero ciclo olimpico che porterà fino a Parigi 2024. E allora scatta il “toto-nomi” tra i veterani esclusi, per vari motivi, dal gruppo degli Europei, che potrebbero però rientrare nei piani dell’allenatore. Il più chiacchierato è naturalmente quello di Ivan Zaytsev, che all’azzurro non ha mai dato l’addio e che, dopo l’operazione al ginocchio, potrebbe rendersi nuovamente utile alla causa. E qualcuno ipotizza persino un clamoroso ritorno di fiamma con Osmany Juantorena, che alla nazionale continua a lanciare messaggi d’amore via social, benché abbia già incoronato Alessandro Michieletto come suo “erede”.
    Oltre ai due “big” per eccellenza ci sono anche altri giocatori che possono sperare di trovare spazio nel prossimo triennio, come Daniele Mazzone, Luca Vettori, Filippo Lanza, Oreste Cavuto o Gabriele Nelli, senza contare chi è rimasto fuori dal gruppo per problemi fisici (Federici e Russo) o i giovani in cerca di definitiva consacrazione (Mosca, Gardini, Rinaldi, Porro e altri ancora). È però, apparentemente, un altro reduce dell’argento di Rio 2016 (e della spedizione di Tokyo) il più accreditato per giocarsi le sue carte: Matteo Piano, centrale e capitano dell’Allianz Milano.
    L’argomento è spinoso, e così abbiamo deciso di chiedere il parere dei nostri lettori: da oggi, potete votare nel nostro nuovo sondaggio il nome dell’azzurro che vorreste rivedere in nazionale in vista dei Mondiali e del triennio olimpico. Le opzioni che proponiamo sono appunto Zaytsev, Juantorena e Piano, ma ce n’è una quarta: lasciare inalterato il gruppo che ha vinto in Polonia e continuare a “scommettere” sui giovani terribili guidati da capitan Giannelli. Cosa ne pensate? Votate numerosi, ricordando che è solo un gioco! LEGGI TUTTO

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    Berruto: “Nazionale piena di valori che mi ha fatto far pace con la pallavolo”

    Di Redazione La cavalcata azzurra ai Campionati Europei ha tenuto incollati alla tv milioni di spettatori, che hanno trasmesso da casa il loro avvicinamento ai ragazzi di Fefè De Giorgi. Tra questi, anche chi la pallavolo l’ha giocata anni fa, come Tofoli, o chi l’ha allenata per poi cambiare completamente percorso professionale. E’ il caso di Mauro Berruto: ex ct della Nazionale, con cui ha vinto un bronzo e due argenti, e ora impegnato politicamente. Alla Gazzetta di Modena-Reggio-Nuova Ferrara, Mauro Berruto dichiara di aver visto una così bella pallavolo giocata dalla Nazionale maschile di De Giorgi, da aver fatto pace con questo sport. «Ho rivisto finalmente in azione quei valori, e quel modo di interpretare la pallavolo, per i quali ho dedicata tutta la mia vita da allenatore. Siamo arrivati all’Europeo con un gruppo nuovo, compreso l’allenatore, a mio avviso è stata una leggendaria e indimenticabile lezione sul cosa significa essere squadra. Una sola difesa, una singola ricezione, ogni giocatore era consapevole del fatto che il gruppo è più importante del singolo. Un gruppo di ventenni scatenati, con gli occhi della tigre, che ci hanno dimostrato che nella pallavolo l’individuo è importante solo se si mette a disposizione della squadra». De Giorgi ha deciso di puntare su un gruppo profondamente ringiovanito e rinnovato. Si continuerà su questa strada? «La decisione, ovviamente, spetterà a Fefè. Io ribadisco solo che, questa squadra, mi ha fatto sentire in pace con il volley. De Giorgi è stato perfetto: quando dai una fiducia incondizionata a un gruppo, soprattutto se giovane, questo ti restituisce il doppio. Giannelli lo conosciamo, un giocatore che ha già dimostrato tantissimo nonostante la giovanissima età». «Questa squadra ha dimostrato di avere l’atteggiamento giusto, ma soprattutto di avere al centro del progetto i valori più importanti» chiosa Berruto. LEGGI TUTTO

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    Michieletto come Bernardi?: “Stiamo con i piedi per terra. Ma quei quindici punti…”

    Di Redazione E’ la rivelazione della “nuova” Nazionale maschile targata Fefè De Giorgi. Ha solo 19 anni ed è già stato paragonato ai più grandi della pallavolo italiana, come Lorenzo Bernardi. Ma lui, con la modestia che solo i leader hanno, sa di far parte di un gruppo e di essere arrivato a conquistare l’oro grazie al gruppo. E’ Alessandro Michieletto, giovane stella azzurra e dell’Itas Trentino. Il figlio d’arte, ma anche fratello d’arte visto che entrambe le sue sorelle giocano a pallavolo, è stato determinante lungo tutti i Campionati Europei, prendendo in eredità il talento di Osmany Juantorena, suo idolo. Al Corriere della Sera, Michieletto racconta il cammino che la giovane Nazionale ha affrontato da dopo la delusione olimpica. Contro la Slovenia è stato spesso chiamato in causa in ricezione. «Mi battevano addosso ma io nasco come libero, quindi facessero pure. È stata una partita difficile in attacco, ma quando siamo andati al tie break mi sono detto: sono quindici punti. Devono essere i quindici punti della vita. Ho dato tutto me stesso, due ace compresi». Come è stato possibile che una squadra assemblata venti giorni fa, che univa i reduci di Tokyo al giovani rimasti a lavorare in Italia, abbia ottenuto subito un risultato così importante? «E’ stato inaspettato anche per noi, se vi consola. Ma ogni volta che ci davano per spacciati, noi crescevamo un po’ di più. La finale è stata la sfida più sofferta e quindi la più bella di tutto l’Europeo. Merito di Fefè De Giorgi e del suo nuovo staff». Adesso vi esaltano come se fosse il 1989, questa fosse la prima vittoria della nuova Generazione di Fenomeni e lei il nuovo Lorenzo Bernardi. «Non esageriamo e rimaniamo con i piedi per terra. Perché adesso dobbiamo confermarci e non è mica facile. Detto questo sono pieno d’orgoglio per la mia squadra». La sua carriera è tutta a Trento ed è esplosa nell’ultimo anno. «A Trento c’è un ambiente di professionisti unici. Mi hanno fatto crescere sia come atleta che come uomo e ho preso consapevolezza delle mie possibilità. Giocare una finale di Champions aiuta, come disputare la Nations League quest’estate». Se le dicessi che non avere in squadra Zaytsev e Juantorena vi ha aiutato ad esprimervi al meglio? «Risponderei che giocare con loro è stato un onore, sono due fuoriclasse e provo a trattenere più cose possibili che mi hanno insegnato». LEGGI TUTTO