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    Zaytsev: “Lavoro 7 ore al giorno. De Giorgi? Se mi chiama rispondo…”

    Di Redazione È un Ivan Zaytsev carico a molla quello che si racconta sulle colonne della Gazzetta dello Sport. L’operazione al ginocchio per lui è già una parentesi lontana, testa e gambe sono già proiettati al ritorno in campo: “Sono a un terzo del percorso di riabilitazione. Lavoro 6-7 ore al giorno per tornare al 100%. Un lavoro sui muscoli e aeroboico, anche con i gradoni in stile Zeman” racconta. Foto Lube Volley In un’altra recente intervista il compagno di mille battaglie in azzurro, Osmany Juantorena, ha dichiarato che senza Zaytsev le squadre che faranno la voce grossa in Superlega saranno sicuramente Perugia in prima battuta, Modena in seconda. Ma anche quando lo “Zar” tornerà in campo rinforzando ancor di più la squadra da battere, la Lube, l’impressione generale è che questo campionato di Superlega sarà un’incognita fino alla fine. “Lo confermo – dice Zaytsev -. La Superlega è in assoluto il campionato di pallavolo più competitivo al mondo. E quest’anno, in particolare, non ci si potrà rilassare neanche contro l’ultima in classifica”. Un importante passaggio della bella intervista rilasciata al collega della Gazzetta dello Sport, Davide Romani, riguarda poi il futuro in nazionale. Una nazionale, quella del nuovo corso voluto da Fefè De Giorgi, che ha dimostrato con i giovani di essere già pronta e vincente, e sono già in tanti a chiedersi (lo abbiamo fatto anche noi con un sondaggio dedicato, i cui risultati sono stati “chiari” sulla questione) se in questo gruppo ci sarà ancora spazio per i “veterani” e campioni come Zaytsev. “Con De Giorgi ci siamo sentiti prima dell’Europeo con l’idea di risentirci quando avrò recuperato. Se mi chiama sono pronto” la sua risposta, che non lascia dubbi sul fatto che l’addio alla nazionale non lo sfiora minimamente. (fonte: Gazzetta dello Sport) LEGGI TUTTO

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    Zorzi: “Troppo stress per i nuovi talenti. In chi mi rivedo? Romanò”

    Di Redazione Alessandro Michieletto, Yuri Romanò, Riccardo Sbertoli…sono i giovani talenti della Nazionale maschile seniores, in grado di riscattarsi nel giro di un solo mese. Tommaso Rinaldi, Paolo Porro, Damiano Catania e la Nazionale Under 21 hanno portato nel Belpaese un’inedita medaglia d’oro. A guardare queste promesse è stata tutta Italia, compresi quei giocatori che hanno fatto la storia in altri tempi, di altre generazioni. Andrea Zorzi ha fatto la storia della pallavolo italiana con la Generazione dei Fenomeni e di talento se ne intende. I tempi i cui Zorzi giocava, però, erano diversi da quelli attuali dove un diciannovenne come Michieletto ha già la carriera lanciata. A spiegarlo è lo stesso ex opposto della Nazionale italiana in un’intervista al Giornale. Spazio ai giovani: è questo il nuovo mantra? «A patto di mantenere il giusto equilibrio. Viviamo in un’epoca dove tutto si brucia a una velocità incredibile e attorno ai nuovi talenti c’è tanto stress. Però alcuni di loro sono proprio forti, sono il frutto di una pallavolo che non ha più dominatori assoluti a livello internazionale e propone un’alternanza continua di vincitori. Questo accresce il livello e la competizione». Si aspettava questo exploit del volley italiano? «Non pensavo che certi ragazzi arrivassero in alto così presto, pur appartenendo a gruppi che hanno lavorato assieme nelle fasi giovanili. Facciamoli giocare, lasciamoli crescere e poi valuteremo la generazione nel suo complesso. La mia è rimasta ad altissimi livelli per dieci anni. Vincere da favoriti è la parte più complessa perché aumenta la pressione, ti diverti di meno, devi tenere alte le motivazioni e l’effetto popolarità può incidere». Si rivede in qualcuno in particolare? «Ho sentito parlare Romanò, diceva che all’Europeo è entrato in campo e non ha pensato a nulla, se non a tirare il più forte possibile. Ecco, mi sono riconosciuto in lui perché a una certa età tra spensieratezza e incoscienza è difficile capire dove sta il limite». C’è un segreto nel riscatto post olimpico? «L’estate che abbiamo vissuto è caratterizzata da un filo rosso. Molte vittorie, penso a quelle della pallavolo, all’Europeo di calcio o a Jacobs e Tamberi, sono arrivate da generazioni nuove o quasi. Tutti spensierati, coraggiosi e in parte anche outsider, in grado di ribaltare i pronostici perché hanno giocato o gareggiato con leggerezza e voglia emergere». LEGGI TUTTO

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    Gottardo d’oro, commovente il regalo fatto dai fratelli per mandare i genitori alla finale

    Di Redazione Il bello dello sport è che spesso, dietro a un grande risultato sportivo, ci sono anche storie parallele che meritano di essere raccontate. Come quella, raccontata da Il Mattino di Padova, che vede protagonista la famiglia (numerosa) di Mattia Gottardo che con la nazionale, a Cagliari, si è laureato Campione del mondo Under 21. Una famiglia di pallavolisti i Gottardo: quattro figli tutti praticanti. Mattia è il minore, vent’anni compiuti a febbraio. Ha iniziato a giocare a dieci anni e ora salta sui taraflex di Superlega con la Kioene Padova. Poi ci sono le sorelle Erika e Maira: la prima ha smesso di giocare, la seconda lo fa ancora in B2. E che dire dell’altro fratello Luca e della sua incredibile storia. Esordio in Superlega a diciotto anni sempre con Padova, quattro stagioni nel massimo campionato e poi la serie di infortuni che lo costringe a lasciare la pallavolo e cambiare radicalmente vita, abbracciando il sacerdozio. Con una passione così grande, una finale mondiale era un appuntamento che non poteva essere perso, ma raggiungere Cagliari dalla piccola Mestrino rappresentava un impegno, soprattutto economico, che mamma e papà Gottardo in questo momento non potevano affrontare. Ma il cuore che unisce questa famiglia è grande, e allora ai biglietti aerei e all’albergo per i genitori ci hanno pensato gli altri tre figli. Una sorpresa tenuta segreta fino all’ultimo, tanto che i signori Gottardo hanno dovuto chiedere le ferie in fretta e furia per assistere al match di Mattia. La conquista del titolo, poi, ha fatto il resto, rendendo questo un regalo dal valore affettivo incalcolabile. “Ci siamo commossi fino alle lacrime” dichiarerà poi papà Giacomo a fine partita. (fonte: Il Mattino di Padova) LEGGI TUTTO

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    Doppio appuntamento con le nazionali al Festival dello Sport di Trento

    Di Redazione Si arricchisce di due nuovi appuntamenti dedicati alla pallavolo il programma del Festival dello Sport, l’evento annuale organizzato da La Gazzetta dello Sport che si terrà a Trento dal 7 al 10 ottobre. E che appuntamenti: domenica 10 ottobre in due diverse location della città saranno protagoniste nientemeno che le due nazionali Seniores, fresche vincitrici dei rispettivi Campionati Europei. Alle 9.30, infatti, il Teatro Sociale ospiterà l’appuntamento “Volley maschile, la nuova Generazione di Fenomeni“: sul palco con Gian Luca Pasini e Andrea Zorzi saliranno Simone Anzani, Fabio Balaso, Daniele Lavia, Alessandro Michieletto, Giulio Pinali, Riccardo Sbertoli e il CT Fefè De Giorgi. Alle 12.30 al Palazzo della Regione Autonoma Trentino Alto Adige sarà invece la volta delle donne con l’evento “Volley femminile, la rivincita è d’oro“: presenti Anna Danesi, Alessia Gennari, Alessia Orro e Beatrice Parrocchiale, le quattro giocatrici della Vero Volley Monza che sarà impegnato nell’anticipo della sera prima a Busto Arsizio, insieme al CT Davide Mazzanti. Per entrambi gli eventi i posti in sala sono già esauriti, ma sarà comunque possibile assistere alle dirette streaming sul sito ufficiale. Non mancheranno poi altri due momenti legati alla pallavolo: venerdì 8 ottobre alle 10 l’ex CT azzurro Gian Paolo Montali parlerà di “Vincere dentro e fuori dal campo“, con riferimento al suo nuovo incarico come direttore generale della Ryder Cup 2023 di golf, e sabato 9 ottobre alle 12 sarà la volta di Francesca Piccinini, la leggenda azzurra neo-vicepresidente della Unet E-Work Busto Arsizio. (fonte: Festival dello Sport) LEGGI TUTTO

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    Italia, un’estate indimenticabile! Tutti i successi delle Nazionali Seniores, Under e Sordi

    Di Redazione I mesi di settembre e ottobre 2021 sono destinati ad entrare nella storia del volley italiano. Una serie di successi fantastici, tra i quali spiccano ovviamente le due medaglie d’Oro delle nazionali seniores ai Campionati Europei 2021: il 4 settembre scorso il primo posto femminile e il 19 settembre l’oro maschile, ma dietro c’è tanto altro. Non è un segreto che a livello giovanile l’obiettivo della Federazione Italiana Pallavolo sia quello di confermarsi ai vertici internazionali in ogni categoria: un traguardo ampiamente raggiunto, come dimostrano i risultati di questa memorabile stagione. L’unico trofeo giovanile ancora mancante, nella storia della pallavolo italiana, è arrivato ieri sera: gli azzurrini di Angiolino Frigoni hanno ottenuto il tanto inseguito titolo Mondiale U21 (Juniores). Per ben quattro volte l’Italia si era dovuta accontentare della medaglia d’Argento, l’ultima delle quali nella scorsa edizione 2019. A luglio non erano state da meno le azzurrine under 20 (juniores) di Massimo Bellano, capaci a Rotterdam di riconquistare la vetta mondiale, a distanza di 10 anni dal primo titolo iridato (2011 a Lima). Come per la formazione maschile, anche l’Italia U20 nel 2019 aveva sfiorato la vittoria, conquistando la medaglia d’Argento. Il doppio successo nella competizione e nella categoria più prestigiosa del volley giovanile, permette al movimento azzurro di raggiungere Russia e Brasile: uniche nazionali, in passato, a centrare la doppietta Mondiale nella stessa edizione. A livello prejuniores è recente la medaglia d’Argento, ottenuta dalle azzurrine U18 di Marco Mencarelli nel Campionato Mondiale, svoltosi in Messico. Nel giro di un anno la formazione tricolore ha compiuto grandi passi in avanti, disputando un torneo da assoluta protagonista, nel corso del quale sono emerse sia il gioco di squadra, sia le doti delle singole atlete. Non è riuscita a salire sul podio, invece, l’under 19 maschile (prejuniores) di Vincenzo Fanizza che si è classificata al sesto posto nel Mondiale in Iran. La formazione azzurra, penalizzata nel corso dell’estate da diverse assenze, ha mostrato comunque tutte le proprie qualità e dopo un torneo praticamente perfetto, a risultare decisiva è stata la sconfitta contro la Bulgaria: 2-3 al termine di una lunghissima battaglia. Si sono fatte rispettare anche le azzurrine under 16, medaglia d’Argento ai Campionati Europei di categoria. Nella rassegna continentale, svoltasi in Ungheria, le ragazze di Pasquale D’Aniello hanno ceduto solo in finale alla Russia. Per l’Italia si tratta della terza medaglia in altrettante edizioni dell’Europeo U16 femminile. Hanno sfiorato il podio gli azzurrini under 17 di Monica Cresta, quarti ai Campionati Europei di Tirana. Alla nazionale tricolore, protagonista di un ottimo torneo, è mancata soprattutto la fortuna: nelle sfide decisive, infatti, l’Italia ha dovuto fare i conti con assenze pesanti, che hanno influito sulle prestazioni della squadra.  Infine, nonostante non siano parte dell’universo Fipav, non si possono non menzionare i successi delle Nazionali Sordi: l‘Italia maschile ha chiuso i Campionati Mondiali al terzo posto, riportando una medaglia, in questo caso quella di bronzo, nel Belpaese dopo 16 anni. Secondo gradino del podio, invece, per la Nazionale Sorde femminile dopo una combattutissima finale disputata contro la Turchia. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Federvolley, attivi due corsi con i ct Mazzanti e De Giorgi

    Di Redazione La Federazione Italiana Pallavolo rende noto che sono attivi da oggi, mercoledì 29 settembre, due corsi di aggiornamento nazionale con i due Commissari Tecnici delle Nazionali Maggiori Mazzanti e De Giorgi .  – Lunedì 11 Ottobre 2021 ore 19.00-21.00 – Davide Mazzanti – “La stagione 2021 della Nazionale Seniores Femminile: la programmazione e le sue variazioni in corso d’opera” – Scadenza iscrizioni 6 Ottobre 2021 ore 24.00 – Giovedì  14 Ottobre 2021 ore 19.00-21.00 – Ferdinando De Giorgi – “La programmazione annuale: punti comuni e differenze tra una squadra nazionale ed un club” – Scadenza iscrizioni 11 Ottobre 2021 ore 24.00 (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Un milione di spettatori su Rai 1 per la cerimonia del Quirinale

    Di Redazione La cerimonia di celebrazione delle nazionali italiane, ricevute ieri al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è stata seguita da oltre 1 milione di telespettatori in televisione. La diretta su Rai 1 è stata vista per l’esattezza da 1 milione e 93 mila telespettatori, pari a uno share del 13%. Un dato che si aggiunge a quelli raccolti dalle dirette nel corso dei Campionati Europei e testimonia ancora una volta il grande interesse suscitato dalle formazioni azzurre. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Gli Europei di Filippo Federici: “Emozioni così forti che ho pianto”

    Di Redazione Era il grande assente alla cerimonia di premiazione dei Campionati Europei maschili, anche se i compagni hanno voluto omaggiarlo portando la sua maglia sul podio. Il libero Filippo Federici sarebbe dovuto essere su quel podio in Polonia, ma l’infortunio subito proprio nell’ultima fase della preparazione gli ha impedito di prendere parte alla rassegna continentale: “Ho preso una pallonata in difesa come ne avrò prese a migliaia – racconta al Giornale di Monza – sentivo dolore, ma pensavo che fosse normale e che in dieci minuti sarebbe passato. E invece niente, non passava. Da lì abbiamo fatto la visita, abbiamo capito che era rotto ed è stata necessaria l’operazione“. Sono stati, quindi, Europei vissuti in modo molto particolare per il giovane libero: “Quando ho realizzato che avevamo raggiunto la vittoria – racconta – ho provato una centrifuga di emozioni. Da un lato ero contentissimo, ma dall’altro ero un po’ provato. Avevo voglia di esserci, sarei dovuto essere lì con loro e invece, per tutto quello che è successo, non ne ho avuto l’occasione. Ho provato emozioni così forti che ho pianto“. Ora Federici è impegnato nella riabilitazione in vista della stagione con la Vero Volley Monza: “Per ora sto facendo tutti quei lavori atletici che non compromettono la mano destra. L’obiettivo è quello di tornare a disposizione per la prima partita di campionato” racconta. LEGGI TUTTO