Esordio olimpico con vittoria, ma esordio da dimenticare in fretta per l’Italia di Velasco, scesa in campo con le gambe fin troppo bloccate contro una Repubblica Dominicana sì modesta (38 errori gratuiti totali sono un’enormità), ma comunque più spavalda, come dimostrano i 13 muri punto (9 quelli dell’Italia) e la prestazione dell’opposta mancina Gaila Martinez (21 punti), capace da sola di far venire il mal di testa alle nostre centrali, gente come Danesi e Fahr che sono due top a livello mondiale.
Non benissimo anche le nostre schiacciatrici titolari, Sylla e Bosetti, sostituite (bene) nel corso del match da Giovannini e Omoruyi, ma Degradi avrebbe dato un contributo di altro livello. Manca e mancherà Alice nel corso di questo torneo, ma le cose sono andate così e quello che possiamo fare è solo mandare a lei un grande abbraccio e sperare che a questa Italia la sua assenza non diventi determinante in negativo.
Per nostra fortuna abbiamo in casa una fuoriclasse assoluta, anzi due. Stiamo parlando di Paola Egonu, partita contratta anche lei, ma devastante in attacco (25 punti) e dai nove metri (3 ace) nel terzo e quarto set. Stiamo parlando di Moki De Gennaro, tornata ai suoi livelli altissimi in ricezione e difesa dopo alcune prestazioni sotto tono viste in VNL che sapevamo avrebbero rappresentato solo un’eccezione alla regola, dove la regola è “io sono leggenda”.
Tornando alla partita, come dicevamo, è un’Italia davvero fin troppo imballata quella che inizia questo match d’esordio, ma alla fine il primo set, con un finale in crescendo, riusciamo comunque a portarlo a casa. Nel secondo le azzurre partono meglio, ma avanti di sei punti si rilassano fin troppo, permettono alle dominicane di rientrare e alla fine perdono un set che di fatto era già vinto.
Nel terzo è show tra le due opposte: la mancina Gaila Gonzalez fa venire i sorci verdi al muro azzurro, ma dall’altra parte sale in cattedra anche Paola Egonu e quelli che mette a segno sono punti pesantissimi e decisivi per la vittoria del set. Nel quarto finalmente le azzurre si sciolgono e chiudono la pratica difendendo un vantaggio di cinque/sei punti dall’inizio alla fine.
Alla fine della fiera dobbiamo ringraziare che le prime avversarie fossero queste, e così fallose, altrimenti sarebbe potuta finire molto male. La vittoria è comunque arrivata, la tensione l’abbiamo smaltita, la polvere l’abbiamo scrollata. Ora però sarà necessario cambiare marcia e tornare a giocare come sappiamo.
SESTETTI – Velasco inizia questa Olimpiade con la formazione tipo: Orro in regia, Egonu opposta, Sylla e Bosetti in 4, Danesi e Fahr al centro, De Gennaro libero. Kwiek risponde con Marte opposta a Gaila Gonzalez, schiacciatrici Jineiry Martinez e Arias Perez, centrali Brayelin Martinez e Yonkaira, Castillo libero.
1° SET – Velasco alla vigilia lo aveva detto, l’Italia avrebbe fatto i conti con l’ansia e a inizio match così è stato. Le azzurre partono contratte, sbagliando tanto in attacco, ma per fortuna dall’altra parte della rete ci sono le dominicane, che con rispetto parlando non sono un top team, e per fortuna dalla nostra c’è Sylla, unica delle azzurre a non avere gambe e mani che tremano.
Ai 10 il punteggio è di perfetta parità, poi grazie ai loro errori e ai punti di Myriam ci ritroviamo in un amen sul +5 (15-10). Sul 18-13 doppio cambio per Velasco. De Gennaro tira su una palla impossibile in difesa e Bosetti chiude il punto in parallela da posto 2, ma contro le dominicane non c’è da abbassare la guardia.
Ne sa qualcosa Antropova che si fa murare a uno da Yonkaira, ma poco male, alla fine torniamo a scioglierci e portiamo a casa questo primo set con un largo 25-19.
2° SET – Nel secondo le azzurre partono meglio (6-3) ma senza riuscire a scrollarsi di dosso le avversarie (7-6). Yonkaira mura a uno anche Egonu, sempre su un attacco di Paola la Repubblica Dominicana trova una difesa d’istinto che pizzica addirittura la riga nel nostro campo, muro anche su Sylla e poi addirittura parità agli 11 con un ace davvero figlio di un grandissimo ‘fattore C’, con palla che pizzica il nastro, si impenna, lo ritocca e muore dalla nostra parte a fil di rete.
Quando si subiscono punti di questo tipo bisogna tenere alta la concentrazione e tirare dritto continuando a fare il proprio gioco. Lo facciamo con le difese di Sylla e De Gennaro e gli attacchi di Danesi, Bosetti e Fahr: +6 sul 18-12 e timeout di Marcos Kwiek.
Altro passaggio a vuoto delle azzurre (18-15) e a fermare il gioco questa volta è Velasco, che cerca di infondere tranquillità alle sue ragazze. Egonu trova subito un gran punto in parallela pizzicando il piede di Castillo, sua compagna di club nell’ultima stagione, ma a muro le dominicane continuano a lavorare molto bene (20-18) e in attacco passano sempre con la mancina Gaila Gonzalez. Le teniamo in partita anche troppo (23-23) e alla fine capitoliamo, giustamente, ai vantaggi subendo troppo e sbagliando tanto (24-26).
3° SET – Egonu trova il primo ace della sua partita, Sylla mette a terra un pallone fantastico con una scarpata no-look, ma a muro le azzurre non incidono per nulla e le dominicane mettono addirittura la freccia (5-7). Velasco prova a cambiare qualcosa, dentro Lubian per Fahr.
Ci rimettiamo in scia, ma continuiamo a soffrire terribilmente senza riuscire a trovare una contro misura che sia una. Sotto 8-11 altro timeout di un Velasco che resta stoicamente pacato, ma dentro probabilmente è una pentola a pressione. Bisogna ringraziare le avversarie, capaci addirittura di commettere quattro falli di formazione solo in questo set, ma l’Italia resta purtroppo la brutta (e stropicciata) copia di quella vista alle Finals di VNL, e non se ne comprende il motivo.
Paola Egonu, finalmente, aumenta i giri del suo motore e firma un buon parziale che ci riporta avanti (15-13). Tutto vanificato, ancora, dalle diagonali fuori misura di Bosetti, sostituita alla fine da Giovannini. Grazie a Paola, e solo a Paola, teniamo a fatica il naso avanti (19-17) e alla fine vinciamo il set, trovando anche buoni punti di Danesi e Giovannini, con il punteggio di 25-21.
4° SET – Adesso la paura e l’ansia bisogna davvero scrollarsele di dosso una volta per tutte perché il match va chiuso in questo set. Senza se e senza ma. Egonu continua a tirare a tutto braccio tanto in attacco quanto dai nove metri e l’Italia prova subito a scappare via (6-2). In campo resta Giovannini, che trova un ace anche lei, e il gioco azzurro ora appare più fluido ed efficace.
Le due attaccanti di punta, Gaila soprattutto, ma anche Jineiry, continuano a farci fare brutte figure nelle coperture a muro, ma restiamo avanti con buon margine (15-10, 19-13), nonostante gli errori in ripetizione ora di Sylla, sostituita alla fine da Omoruyi.
Danesi prende la targa a Gaila Gonzalez, la mura e allarga le braccia come a dire “Finalmente”. In effetti, era ora… Anna spara a terra anche in primo tempo e il traguardo ormai è li a un passo (21-13). Lo tagliamo con con un muro di Orro su Yonkaira.
ITALIA – REP. DOMINICANA 3-1(25-19, 24-26, 25-21, 25-18)ITALIA: Egonu 25, Danesi 11, Sylla 10, Bosetti 5, Fahr 4, Antropova 2, Giannini 2, Orro 1, Omoruyi 1, Lubian, Cambi, De Gennaro (L). All. VelascoREP. DOMINICANA: Gaila Gonzalez 21, Yonkaira 12, Jineiry Martinez 12, Arias 6, Tapia 3, De La Cruz 2, Marte 1, Castillo (L), Ariana, Geraldine Gonzalez, Guillen. All. Kwiek.Arbitri: Ozbar Nurper (TUR), Grass Angela (BRA)
Di Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO