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    Galà del Volley Marchigiano, Manfredi: “Marche, regione importante per la pallavolo”

    Di Redazione Grande successo per il Galà del Volley Marchigiano ieri, domenica 17 ottobre, ha sancito l’inizio della nuova stagione sportiva. Tante le personalità che hanno calcato il palco dell’Auditorium del SeeBay Hotel. Primi su tutti, il Presidente Federale Giuseppe Manfredi, la Consigliera Federale Letizia Genovese ed i CT delle Nazionali Femminile e Maschile Davide Mazzanti e Fefè De Giorgi. Presenti anche il Presidente Coni Marche Fabio Luna, il vice segretario e responsabile dell’area Periferia e Tecnico Sportiva della Fipav Stefano Bellotti, il Presidente della Fipav Marche Fabio Franchini, il Consiglio Regionale Marche e i Presidenti dei Comitati Territoriali della Regione. La giornata è iniziata con la tavola rotonda che ha coinvolto le società con i settori giovanili più numerosi ed è proseguita con il corso dirigenti, dove sono intervenuti il Prof. Marco Petrini, il Vice Segretario Fipav Bellotti e Roberto Ghiretti, fondatore e presidente della SG Plus. Il momento clou della giornata è stato il Galà del Volley Marchigiano, durante il quale sono state premiate le società vincitrici dei Campionati Regionali, gli ufficiali di gara promossi e le eccellenze pallavolistiche della regione. Le parole del Presidente Manfredi: “Sono contento che le Marche stiano riprendendo l’attività nel migliore dei modi. Questa è una regione molto importante per la pallavolo, per me è molto bello essere qua. Le nostre medaglie sono veramente bellissime ma la vittoria più importante la avremo quando tutti i bambini torneranno in palestra”. “E’ stata una giornata molto positiva”- commenta il Presidente Franchini – “, abbiamo ricevuto feedback importanti da tutte le società presenti. Ringrazio il Presidente Manfredi, la Consigliera Federale Genovese, i Ct delle Nazionali Femminile e Maschile, e Roberto Ghiretti per essere intervenuti, hanno dato lustro all’evento. Con oggi abbiamo dato il via alla nuova stagione, nella speranza che sia per tutti un punto di ripartenza”. (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    Mazzanti, De Giorgi e il presidente Manfredi al Galà del Volley Marchigiano

    Di Redazione Domenica 17 ottobre alle 18.30 presso il Seebay Hotel di Ancona si terrà il Galà del Volley Marchigiano. Sarà l’occasione per sancire l’inizio della nuova stagione sportiva e per premiare le squadre vincitrici dei campionati regionali e di serie 2020-2021. Saranno presenti ad Ancona, tra gli altri, il presidente della Federazione Italiana Pallavolo, Giuseppe Manfredi, e i CT della Nazionale Italiana maschile e femminile, Ferdinando De Giorgi e Davide Mazzanti. Prima dell’evento, il CR Marche ha organizzato il corso dirigenti per società, nel corso del quale verranno affrontate tematiche relative al rapporto Fipav e scuola e al protocollo per la ripresa, con il vice segretario FIPAV Stefano Bellotti e il consulente marketing e comunicazione Roberto Ghiretti.  (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    I CT De Giorgi e Mazzanti alla festa della pallavolo abruzzese

    Di Redazione Ci saranno tre ospiti d’eccezione alla festa della pallavolo abruzzese, il tradizionale appuntamento di inizio anno della Fipav Abruzzo che si terrà domenica 17 ottobre alle 10.30 al The Space Cinema di Montesilvano. Alla cerimonia parteciperanno infatti il presidente della Federazione Giuseppe Manfredi e i due CT campioni d’Europa, Fefè De Giorgi e Davide Mazzanti. L’evento sarà, come di consueto, l’occasione per premiare le eccellenze del territorio: squadre vincitrici dei campionati regionali, di serie e di categorie e atleti protagonisti in manifestazioni nazionali e internazionali. Nel corso della mattinata saranno consegnati i riconoscimenti Abruzzo Volley “Auàrd” 2021. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Guiggi, l’addio al suo primo grande amore: “Pallavolo, ti porterò sempre nel cuore”

    Di Redazione 37 anni, due bambine di 2 anni e di 4 mesi, una carriera iniziata nel 1998 e terminata nel 2020 in Slovenia con la maglia del Kamnik. Sì, perchè Martina Guiggi ha annunciato l’addio alla pallavolo “con un po’ di tristezza e nostalgia”. Un palmarès infinito per la centrale originaria di Pisa, che vanta 4 scudetti, 4 Coppe Italia, 5 Supercoppe, 1 Coppa CEV e 2 Challenge Cup. Oltre a un oro europeo, conquistato nel 2007, e numerose altre medaglie vinte con la maglia della Nazionale italiana che ha vestito dal 2002 al 2016. Per Guiggi i ricordi legati al campo di pallavolo sono innumerevoli: l’esordio in A1 con l’Agil Novara, i 7 anni in maglia Robursport Pesaro, la chiamata in Cina con il Guangdong Hengda…20 anni di carriera da incorniciare, come afferma la stessa Guiggi nel lungo post, affidato al suo profilo Instagram, con cui si congeda dal suo grande, primo, amore. “Ed eccomi qui. Avrei dovuto già fare questo post mesi fa.. ma sono stata super impegnata. Sono arrivata anche io ai titoli di coda ed al momento dei ringraziamenti. C’è sempre un po’ di tristezza e nostalgia nel dire definitivamente addio ad uno sport che ti ha dato tanto ed a cui hai donato tutta te stessa. Nel mio caso la gioia di diventare mamma, per la seconda volta, ha cancellato tutta la malinconia che si porta dietro questo momento.. essere madre mi ha regalato una felicità immensa che non proverò neanche a descrivere, perché fino a che non si prova non si può spiegare”. I ringraziamenti per Guiggi sono tanti, tutti importanti, e racchiusi nei nomi dei tecnici che le hanno permesso di arrivare sulla vetta del volley: “Ma come salutare il mio primo grande amore? Mi limiterò a ringraziare tutti i meravigliosi allenatori con cui ho avuto l’onore di lavorare: Luciano Pedullà, Jenny Lang Ping, Marcello Abbondanza, Zé Roberto, Angelo Vercesi, Riccardo Marchesi, Paolo Tofoli, Giovanni Caprara, Stefano Lavarini, Davide Mazzanti, Massimo Barbolini, Marco Bonitta, e tutti i loro collaboratori. Ringrazio tutte le migliori società del nostro bellissimo campionato in cui ho militato: tra tutte la mia amata Scavolini Pesaro e la grande Novara..e tutte le compagne di avventura che ho conosciuto in questi 20 anni con tante delle quali è nata un amicizia grande anche fuori dal campo. 20 anni di carriera da incorniciare in cui ho perso e vinto tantissimo, in cui ho provato emozioni forti. Ho avuto l’onore per tanti anni di vestire anche la maglia Azzurra e rappresentare il mio paese in tutte le manifestazioni internazionali: europei, mondiali, grand prix, Olimpiadi.. avere il brivido di cantare il nostro inno ad ogni partita e per una stagione di esserne stata anche capitano è stata un’esperienza unica”. “Pallavolo ti porterò sempre nel mio cuore e spero, un giorno, anche le nostre figlie seguiranno la strada mia e di Mitar Djuric così continueremo ad andare nei palazzetti anche se da spettatori” chiosa Chioggi. (Fonte: Instagram Martina Guiggi) LEGGI TUTTO

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    Anna Danesi lancia la sfida all’Imoco: “Anche la Serbia era strafavorita…”

    Di Paolo Cozzi È stata una delle grandi protagoniste dell’estate azzurra, che l’ha vista in prima fila sia nella sfortunata campagna olimpica sia nella cavalcata trionfale ai Campionati Europei, e adesso si appresta ad essere uno dei fari di quella Vero Volley Monza che sembra finalmente pronta per scalare l’ultimo scalino e provare a raggiungere la Finale Scudetto. Anna Danesi, centrale e volto di punta della squadra lombarda, si è raccontata in esclusiva ai nostri microfoni. Prima di guardare al futuro, facciamo un passo indietro e ripensiamo al post-Olimpiade e alla cavalcata trionfale degli Europei… “Siamo state… mooooolto brave, perché alla fine dopo la grande delusione, una grande batosta, ci siamo rialzate subito. Tutti pensano che dopo Tokyo abbiamo avuto grandi confronti, in realtà non è che ci siamo parlate moltissimo… alla fine ci saremo parlate una volta, non ricordo neanche bene quando, direi dopo il primo girone degli Europei. Il resto lo abbiamo fatto in campo, dove conta davvero. Siamo state davvero brave a rialzarci subito e ad incanalare la rabbia agonistica e la pressione mediatica nella giusta direzione“. Foto CEV Quanto vi ha spronato tutta la polemica post-Olimpiade? Mi riferisco ovviamente a quella sull’eccessivo utilizzo dei social. “Tanto, tantissimo. Quando una persona viene punta nell’orgoglio, o si affossa ancora di più oppure reagisce e non permette a nessuno di trattarla così. E noi in questo ci siamo ritrovate per orgoglio personale. Ci siamo dette: siamo comunque le ragazze che hanno vinto l’argento mondiale e il bronzo l’anno prima, non è che siamo ‘sbarellate’ al punto da non sapere più giocare a pallavolo… e infatti poi l’abbiamo dimostrato, soprattutto in finale. Eravamo davvero stufe per le critiche, fin troppo pesanti, e siamo state brave a reagire e a non farci affossare“. E pensando proprio alla finale, non eravate preoccupate di avere davanti la vostra bestia nera? “In realtà pensavamo invece che fosse il momento giusto per sfatare il tabù, davanti a tutti quei serbi. Ne avevamo le scatole piene di quella serie di sconfitte. C’era nell’aria la possibilità di vincere, alla fine loro ci hanno sempre battuto, ma secondo me più forti di noi non lo sono, detto sinceramente. Forse avremo avuto paura di loro inconsciamente, ma a questo giro sapevamo che era ora di dire basta. La differenza secondo me è stata che da loro Boskovic, su cui si basa interamente il loro gioco, è arrivata in finale cotta, mentre noi per tutti gli Europei abbiamo giocato sempre in 7, crescendo partita dopo partita“. Foto CEV Restando agli Europei, tu sei entrata di prepotenza nell’immaginario dei tifosi come Miss Muro per una “fossa” verticale a Boskovic in finale. Ti ci ritrovi? La sensazione è che tu ti senta molto a tuo agio anche in attacco, grazie ad un braccio velocissimo. “Infatti non mi piace quando me lo dicono, lo dicevano anche a Giulia Pisani e le lascio volentieri il soprannome di Miss Murone! Per carità, il muro mi piace, ma forse è il fondamentale che mi riesce meno; quest’anno in attacco sono cresciuta molto, ho cambiato il mio tipo di stacco e riesco a sfruttare meglio il mio braccio veloce. Perciò sì, mi piace essere ricordata per quel muro, però un centrale non deve solo murare e io so che in attacco posso dare molto alla mia squadra. Vorrei diventare un punto di riferimento importante sia in attacco, sia a muro“. In cosa pensi di avere ancora margini di miglioramento e dove ti concentrerai maggiormente per migliorarti ancora? “Secondo me ancora faccio fatica a valutare la traiettoria della ricezione, molte volte mi infilo sotto la palla per anticipare e di conseguenza non ho tutti gli angoli che vorrei da poter utilizzare. Su questo ho margini di miglioramento, devo stare attenta a non schiacciarmi troppo a rete nel tentativo di arrivare veloce“. Foto Vero Volley Monza Guardando al fondamentale del muro, la sensazione è invece che ai centrali sia richiesta sempre più fisicità, che si stia andando in una direzione molto simile al maschile. Che ne pensi? “Sicuramente la palla negli ultimi anni sta viaggiando ad una velocità maggiore, gli attaccanti laterali non giocano più palle morbide ma palle molto tese e veloci. Secondo il mio punto di vista anche nel femminile le partite si vincono con muro e difesa. L’abbiamo visto anche quest’anno, è facile dire che le partite si vincono con l’attacco, ma io trovo che quando una squadra ti tocca a muro e ti difende ti innervosisce un sacco, e direi che il muro sta diventando sempre più importante. Forse ancora non è tanto allenato nel femminile, ma anche solo l’aiuto dei laterali è diventato fondamentale nelle strategie di squadra. Fino a qualche anno fa si giocava uno contro uno e… ciaone! Adesso se i laterali non stanno stretti e ti danno una mano sul gioco centrale si fa fatica“. Quindi tanto lavoro fisico, ma anche mentale? “L’ho detto spesso negli ultimi anni: se finisco una partita devo finirla stanca di testa, perché sono stata dentro la partita a capire il palleggiatore avversario, cosa pensa, come ha preparato la partita, quale strategia vuole usare, e questo richiede tante energie. Gioco molto a lettura perché fisicamente riesco ad arrivare a raddoppiare su quasi ogni tipo di palla, però questo richiede davvero un gran dispendio di energia“. Foto Vero Volley Monza Guardando al presente, a Monza e al campionato che sta per iniziare, come la vedi? Ormai sei al terzo anno monzese, ti senti pronta per sfidare la tua ex squadra Conegliano? “L’obiettivo è quello di arrivare fino in fondo, non fermarci in semifinale. Siamo un ottimo gruppo con tanta voglia di lavorare, raramente ho visto un gruppo con una voglia così importante di stare in palestra. Adesso ovviamente non siamo ancora pronte per mettere in difficoltà Conegliano e Novara, ma stiamo lavorando per esserlo. Sono molto curiosa di vedere durante l’anno come andrà, loro sono ancora una volta strafavorite, ma anche la Serbia era strafavorita… Lo sport è bello perché è fatto anche da sorprese!“. In chiusura di intervista, quale Anna Danesi servirà a questa Monza per sognare in grande? Con quale percentuale di attacco vuoi chiudere la stagione? “Sicuramente una Anna forte a muro e decisa in attacco. Quest’estate sono cresciuta tanto ma posso migliorarmi ancora. L’anno scorso ero sul 50%… quest’anno vorrei avvicinarmi al 53-55% ed essere presente nei momenti importanti della stagione. Con Alessia (Orro, n.d.r.) il feeling è ottimo, ce la possiamo fare!“. LEGGI TUTTO

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    Doppio appuntamento con le nazionali al Festival dello Sport di Trento

    Di Redazione Si arricchisce di due nuovi appuntamenti dedicati alla pallavolo il programma del Festival dello Sport, l’evento annuale organizzato da La Gazzetta dello Sport che si terrà a Trento dal 7 al 10 ottobre. E che appuntamenti: domenica 10 ottobre in due diverse location della città saranno protagoniste nientemeno che le due nazionali Seniores, fresche vincitrici dei rispettivi Campionati Europei. Alle 9.30, infatti, il Teatro Sociale ospiterà l’appuntamento “Volley maschile, la nuova Generazione di Fenomeni“: sul palco con Gian Luca Pasini e Andrea Zorzi saliranno Simone Anzani, Fabio Balaso, Daniele Lavia, Alessandro Michieletto, Giulio Pinali, Riccardo Sbertoli e il CT Fefè De Giorgi. Alle 12.30 al Palazzo della Regione Autonoma Trentino Alto Adige sarà invece la volta delle donne con l’evento “Volley femminile, la rivincita è d’oro“: presenti Anna Danesi, Alessia Gennari, Alessia Orro e Beatrice Parrocchiale, le quattro giocatrici della Vero Volley Monza che sarà impegnato nell’anticipo della sera prima a Busto Arsizio, insieme al CT Davide Mazzanti. Per entrambi gli eventi i posti in sala sono già esauriti, ma sarà comunque possibile assistere alle dirette streaming sul sito ufficiale. Non mancheranno poi altri due momenti legati alla pallavolo: venerdì 8 ottobre alle 10 l’ex CT azzurro Gian Paolo Montali parlerà di “Vincere dentro e fuori dal campo“, con riferimento al suo nuovo incarico come direttore generale della Ryder Cup 2023 di golf, e sabato 9 ottobre alle 12 sarà la volta di Francesca Piccinini, la leggenda azzurra neo-vicepresidente della Unet E-Work Busto Arsizio. (fonte: Festival dello Sport) LEGGI TUTTO

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    Italia, un’estate indimenticabile! Tutti i successi delle Nazionali Seniores, Under e Sordi

    Di Redazione I mesi di settembre e ottobre 2021 sono destinati ad entrare nella storia del volley italiano. Una serie di successi fantastici, tra i quali spiccano ovviamente le due medaglie d’Oro delle nazionali seniores ai Campionati Europei 2021: il 4 settembre scorso il primo posto femminile e il 19 settembre l’oro maschile, ma dietro c’è tanto altro. Non è un segreto che a livello giovanile l’obiettivo della Federazione Italiana Pallavolo sia quello di confermarsi ai vertici internazionali in ogni categoria: un traguardo ampiamente raggiunto, come dimostrano i risultati di questa memorabile stagione. L’unico trofeo giovanile ancora mancante, nella storia della pallavolo italiana, è arrivato ieri sera: gli azzurrini di Angiolino Frigoni hanno ottenuto il tanto inseguito titolo Mondiale U21 (Juniores). Per ben quattro volte l’Italia si era dovuta accontentare della medaglia d’Argento, l’ultima delle quali nella scorsa edizione 2019. A luglio non erano state da meno le azzurrine under 20 (juniores) di Massimo Bellano, capaci a Rotterdam di riconquistare la vetta mondiale, a distanza di 10 anni dal primo titolo iridato (2011 a Lima). Come per la formazione maschile, anche l’Italia U20 nel 2019 aveva sfiorato la vittoria, conquistando la medaglia d’Argento. Il doppio successo nella competizione e nella categoria più prestigiosa del volley giovanile, permette al movimento azzurro di raggiungere Russia e Brasile: uniche nazionali, in passato, a centrare la doppietta Mondiale nella stessa edizione. A livello prejuniores è recente la medaglia d’Argento, ottenuta dalle azzurrine U18 di Marco Mencarelli nel Campionato Mondiale, svoltosi in Messico. Nel giro di un anno la formazione tricolore ha compiuto grandi passi in avanti, disputando un torneo da assoluta protagonista, nel corso del quale sono emerse sia il gioco di squadra, sia le doti delle singole atlete. Non è riuscita a salire sul podio, invece, l’under 19 maschile (prejuniores) di Vincenzo Fanizza che si è classificata al sesto posto nel Mondiale in Iran. La formazione azzurra, penalizzata nel corso dell’estate da diverse assenze, ha mostrato comunque tutte le proprie qualità e dopo un torneo praticamente perfetto, a risultare decisiva è stata la sconfitta contro la Bulgaria: 2-3 al termine di una lunghissima battaglia. Si sono fatte rispettare anche le azzurrine under 16, medaglia d’Argento ai Campionati Europei di categoria. Nella rassegna continentale, svoltasi in Ungheria, le ragazze di Pasquale D’Aniello hanno ceduto solo in finale alla Russia. Per l’Italia si tratta della terza medaglia in altrettante edizioni dell’Europeo U16 femminile. Hanno sfiorato il podio gli azzurrini under 17 di Monica Cresta, quarti ai Campionati Europei di Tirana. Alla nazionale tricolore, protagonista di un ottimo torneo, è mancata soprattutto la fortuna: nelle sfide decisive, infatti, l’Italia ha dovuto fare i conti con assenze pesanti, che hanno influito sulle prestazioni della squadra.  Infine, nonostante non siano parte dell’universo Fipav, non si possono non menzionare i successi delle Nazionali Sordi: l‘Italia maschile ha chiuso i Campionati Mondiali al terzo posto, riportando una medaglia, in questo caso quella di bronzo, nel Belpaese dopo 16 anni. Secondo gradino del podio, invece, per la Nazionale Sorde femminile dopo una combattutissima finale disputata contro la Turchia. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Egonu: “Non sono Wonder Woman”. La batosta olimpica che aiuta a crescere

    Di Redazione In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Paola Egonu, reduce da un’estate in nazionale piena non solo di impegni, ma anche di emozioni contrastanti racconta a Gaia Piccardi come ha saputo trasformare le sue debolezze in energia positiva, dalla delusione per le olimpiadi alla gioia dell’oro europeo. “I primi giorni di critiche dopo la batosta sono stati duri: ho pensato che fosse impossibile resettare la testa in tempo per l’Europeo” racconta la giocatrice azzurra, anche se poi, analizzando a mente fredda quanto accaduto, dice di essere giunta alla conclusione che l’uscita dai Giochi ai quarti di finale non sia stato solo qualcosa di negativo, ma anche utile per crescere, capire come rialzarsi e andare a conquistare l’europeo. Appena rientrata dalla spedizione olimpica Paola confessa di essersi rifugiata a Manchester, dalla sua famiglia: “Mi sono chiusa per una settimana nella mia stanza, staccando da tutto. Non ho risposto né a messaggi né a telefonate. Ho visto le mie serie tv, ho seguito la fiale maschile tra Francia e Russia (quella femminile l’ho rimbalzata, non ne volevo sapere niente), ho mangiato tonnellate di platano fritto, il mio comfort food, ho parlato con i miei e con mia sorella Angela, che mi conosce come le sue tasche e già a Tokyo mi aveva bombardato di messaggi: stai piangendo, vero? Sono tornata piccola e mi sono fatta coccolare da mamma. Le sue parole sono state un balsamo: non sentirti una schifezza Paola, sono comunque orgogliosa di te. E io lì, stecchita sul divano, intorpidita. Però mi è servito“. Alla fine però Paola ha capito quale lezione trarre dalla sconfitta: “Oh sì che l’ho capita. Ho capito che non dipende tutto da me, che non posso fare tutto io. Quello che so fare meglio nel volley è attaccare: il compito che do a me stessa, cioè, è risolvere le situazioni. Ma non può sempre funzionare: sono l’ingranaggio di una squadra, non sono Wonder Woman. Ecco perché sono convinta che Tokyo sia stata una batosta utile per crescere“. Poi uno sguardo al futuro prossimo, che la vedrà impegnata anche lontano dai campi: “Apprezzo ancora la pallavolo: è la mia vita, lo sarà a lungo. Se mi sento solo pallavolista e va male, però, lo vivo come un fallimento. Invece io sono molto di più di una giocatrice di volley: ho altri hobby e passioni, ho amore da dare, farò altri piercing (ne ho tre) e tatuaggi (13), condurrò una puntata delle “Iene” in tv, per i miei 23 anni regalerò a Noir un altro cagnolino, sarà bianco e lo chiamerò Ice. Sono il volley ma non solo. Ogni tanto lo devo ricordare a me stessa“. (fonte: Corriere della Sera) LEGGI TUTTO