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    La sfilata dell’Italia a Tokyo: ci sono anche le azzurre del volley

    Di Redazione Si è aperta ufficialmente a Tokyo la 32esima edizione dei Giochi Olimpici. La cerimonia di inaugurazione, ancora in corso allo stadio olimpico della capitale nipponica, ha già visto sfilare tra le prime delegazioni quella dell’Italia: i paesi partecipanti, infatti, sono ordinati in base al loro nome nell’alfabeto giapponese. Grande entusiasmo per gli azzurri, in tuta bianca con i colori della bandiera nazionale al centro: nelle riprese ufficiali spicca la reazione di Cristina Chirichella e Caterina Bosetti che, accortesi di essere inquadrate, si sono lasciate andare a una gioiosa esultanza. Foto Instagram Caterina Bosetti Bosetti e Chirichella hanno rappresentato la nazionale femminile nella cerimonia insieme a Anna Danesi, Elena Pietrini, Indre Sorokaite e Ofelia Malinov; com’è noto, Paola Egonu ricoprirà invece il prestigioso ruolo di portabandiera del CIO. In una delegazione forzatamente ridotta per motivi di sicurezza sanitaria, la nazionale maschile è assente anche per ragioni logistiche: già alle 9 del mattino di domani (le 2 di notte italiane) gli azzurri saranno infatti in campo per la gara d’esordio contro il Canada. (fonte: CONI Social) LEGGI TUTTO

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    Monica De Gennaro: “Siamo pronte e mature per un grande evento come l’Olimpiade”

    Di Redazione È una delle giocatrici simbolo della Nazionale Italiana Femminile e dell’Imoco Volley Conegliano ed è pronta ad affrontare la sua terza Olimpiade. Monica De Gennario, alla vigilia delle cerimonia di apertura, parla di questa “atipica” competizione a cinque cerchi al giornale Il Messaggero. Cosa si prova al cancelletto di partenza di questa Olimpiade atipica? “C’è tanta voglia di gareggiare, perché abbiamo aspettato un anno in più del previsto, un’attesa infinita. Nel gruppo l’atmosfera è ottima, quindi non vediamo l’ora di cominciare domenica scendendo in campo contro la Russia”. Cosa si aspetta dal torneo olimpico? “Cercheremo di dare il massimo e faremo di tutto per arrivare fino in fondo. Ci proveremo perché non vogliamo tornare a casa deluse anche stavolta. Anzi, l’auspicio è restare qui il più a lungo possibile”. Qual è il segreto della vostra squadra, che anche quest’anno molti danno da medaglia? “Il gruppo è molto legato anche fuori dal campo, ma la forza vera è quella che sprigioniamo in campo durante i nostri match, non c’è dubbio”. Quali sono le differenze tra Tokyo e i due precedenti viaggi olimpici? “A Londra 2012 c’era un’Italia esperta che ha però sprecato una grandissima occasione contro la Corea. A Rio si è presentata invece un’Italia molto giovane, con le debuttanti che non erano pronte per affrontare una competizione così prestigiosa, senza avvertirne la pressione. Adesso quelle giovani hanno cinque anni in più e sono pronte e mature per un grande evento come l’Olimpiade”. Una squadra con in campo Sylla e Egonu è anche apportatrice di un messaggio di inclusione? “Sono anni che mandiamo questo messaggio, eppure ogni volta ci viene ricordato. A me interessa ancora di più perché gioco con loro anche a Conegliano. Miriam e Paola sono delle ottime amiche e delle giocatrici fantastiche”. Il ricambio nella pallavolo femminile a che livello è? “Penso che il nostro gruppo sia il giusto mix tra veterane e giovani. Ognuna ha avuto la sua opportunità per mettersi in mostra”. Andrà avanti fino a Parigi 2024? “Non lo so ancora, è presto, meglio pensare solo a Tokyo”. LEGGI TUTTO

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    Tutte a caccia dell’oro di Tokyo: la Cina è la squadra da battere

    Di Eugenio Peralta Mancano soltanto poche ore all’inizio del torneo olimpico femminile di Tokyo 2020, che prenderà il via domenica 25 luglio, ma definire gerarchie e scenari della competizione a cinque cerchi è ancora difficile, e lo resterà probabilmente anche a gare iniziate. L’Olimpiade giapponese si presenta sulla carta come una delle più equilibrate di sempre, con almeno 5 nazionali su 12 in lizza per l’oro e altre due che possono comunque puntare a una medaglia. Una formazione da battere però c’è, ed è la Cina campione in carica, che rispetto alle contendenti sembra avere una marcia in più. Foto FIVB Il pronostico più facile è sicuramente quello che riguarda la Pool A, in cui due squadre sono nettamente favorite: la Serbia campione del mondo e d’Europa e il Brasile. La nazionale di Zoran Terzic ha a disposizione un sestetto di assoluto valore con giocatrici del calibro di Boskovic, Rasic, Ognjenovic e Mihajlovic: l’unica incognita, un po’ come per l’Italia, è legata alla lunghissima astinenza da gare ufficiali, visto che alla VNL la squadra balcanica si è “nascosta” schierando una formazione giovanissima. Le verdeoro di Zé Roberto possono a loro volta contare su una squadra estremamente competitiva, con Gabi e Tandara come punte di diamante: molto dipenderà dalla consacrazione dell’estrosa palleggiatrice Macris, ma soprattutto dal completo recupero fisico di Natalia in posto 4. Attualmente la seleçao è forse la meno convincente tra le “big”, ma resta avversario ostico per chiunque. Attenzione poi al Giappone padrone di casa, che già a Rimini ha dimostrato di poter dare filo da torcere a tutti, grazie al talento della giovanissima Aki Momii in regia e agli attacchi di Koga, Kurogo e Ishikawa. Foto Volleyball World Prenota un posto nei quarti di finale anche la Repubblica Dominicana, all’appuntamento conclusivo per una generazione di successo che con le varie De La Cruz, Rivera e Brayelin Martinez (quest’ultima, in realtà, sarà ancora sulla scena a lungo) ha portato la piccola isola caraibica a giocarsela alla pari con le grandi. Il destino sembra segnato invece per le ultime due partecipanti: la Corea del Sud di Stefano Lavarini, che nonostante Kim Yeon-Koung difficilmente potrà inserirsi tra le prime 4 del raggruppamento, e il Kenya affidato al brasiliano Luizomar. Decisamente più incerta la Pool B, quella dell’Italia, che naturalmente resta una delle grandi favorite per la vittoria finale e ha la medaglia come obiettivo minimo. Le condizioni di Miriam Sylla sono al momento il nodo principale da sciogliere per una formazione che, nonostante la lunga sosta, ha meccanismi ed equilibri collaudatissimi, oltre a poter disporre di una Paola Egonu ormai decisamente affermatasi come stella del volley mondiale. Foto: sportdonna.it Sulla strada delle azzurre ci sarà da subito la Cina, che come detto parte in pole position: Jenny Lang Ping ha a disposizione una rosa persino più competitiva di quella di Rio 2016, con un sestetto da sogno che alla classe di Zhu Ting unisce la potenza di Li Yingying e la precisione di Ding Xia, per tacere del resto. L’unica piccola crepa nella corazzata cinese è il divario tra il sestetto titolare e le altre giocatrici della rosa: solo Zhang Changning è una più che valida alternativa, per il resto il livello delle seconde linee è decisamente inferiore e anche una sola defezione potrebbe causare qualche intoppo. Non finisce qui, perché nello stesso gruppo troviamo anche gli USA, grande incompiuta olimpica che però alla VNL ha fatto sfoggio di carattere e continuità. La qualità è come al solito eccelsa, da Bartsch a Poulter passando per Larson e Drews, per non parlare delle veterane Hill e Akinradewo, e la ricchezza delle alternative infinita; manca forse una giocatrice in grado di “svoltare” nei momenti difficili, ma per le medaglie le americane ci sono, eccome. Foto Volleyball World La Turchia di Giovanni Guidetti è sicuramente la scheggia impazzita del torneo: la strada verso le semifinali è in salita, ma quello che è certo è che Erdem, Karakurt e compagne faranno soffrire chiunque, e nei quarti l’impresa è sempre dietro l’angolo. Prima però le turche dovranno conquistarsi la qualificazione: a contendergliela ci sarà la Russia di Sergio Busato, che si presenta un po’ in tono minore ma può pur sempre contare sulle eterne Startseva e Goncharova e sul giovane fenomeno Fedorovtseva, tra le altre. Cenerentola designata l’Argentina, per la quale la qualificazione è già un enorme successo: Nizetich e compagne giocheranno senza nulla da perdere e per questo andranno prese con le molle. LEGGI TUTTO

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    Altra vittoria per le azzurre. Miriam Sylla torna nuovamente in campo

    Di Redazione Così come la Nazionale Maschile, anche le vicecampionesse del mondo di Davide Mazzanti hanno chiuso con un bilancio di due successi in altrettanti incontri la preparazione qui in Estremo Oriente in vista dei Giochi che vedranno Egonu e compagne esordire domenica 25 luglio contro la Russia (qui sarà ROC) alle ore 9 locali (le 2 in Italia). Oggi le azzurre hanno battuto 3-1 (25-16, 25-14, 25-27, 25-22) la Corea del Sud al termine di un match nel complesso ben giocato e durante il quale la nazionale tricolore ha dimostrato una certa superiorità rispetto alla formazione di Stefano Lavarini. Mazzanti ha schierato come formazione di partenza Malinov in palleggio, Sorokaite opposto, Pietrini e Bosetti le schiacciatrici, Fahr e Chirichella centrali con De Gennaro libero. Il CT azzurro ha dunque effettuato due cambi rispetto alla prima amichevole dando campo a Chirichella anziché Danesi e Sorokaite al posto di Egonu nella formazione di partenza. Dopo i primi due set vinti senza particolari sussulti e con qualche cambio effettuato tra i quali Egonu e Folie, nel terzo il tecnico tricolore ha inserito Danesi, ma soprattutto si è rivista sul rettangolo di gioco Myriam Sylla dopo il trauma distorsivo alla caviglia sinistra accusato durante il collegiale di preparazione in Serbia. La situazione sembrava essere sotto controllo, ma proprio nel finale le orientali sono riuscite a trovare lo spunto decisivo che è valso il 27-25 in loro favore e dunque il 2-1 che ha riaperto momentaneamente il match. Nel quarto le due squadre si sono equivalse maggiormente, con le sud coreane che sono cresciute un po’ e le azzurre che invece hanno concesso forse qualcosa di troppo alle avversarie, anche se alla fine sono riuscite a spuntarla con merito sul 25-22. Sylla e compagne nel complesso hanno disputato un buon match con Mazzanti che ha avuto modo così di ruotare tutti suoi effettivi e avere quindi buoni spunti per valutare lo stato di forma a poco più di due giorni dall’esordio nel torneo.    DAVIDE MAZZANTI: “Arriviamo all’inizio di questi Giochi come volevamo; stiamo bene dal punto di vista fisico. Sicuramente abbiamo bisogno di giocare ma il girone ci aiuterà a trovare quel ritmo che in questo momento un po’ ci manca e credo che il nostro gioco sarà un crescendo perché la squadra ha le capacità di crescere di ritmo e qualità man mano che gioca partite importanti. La gara con la Russia sarà difficile da subito perché credo che non sarà facile iniziare il torneo con una squadra così tosta. Sarà importante gestire l’emozione del debutto e cercare di rompere il ghiaccio il prima possibile”.     ITALIA-COREA DEL SUD: 3-1 (25-16, 25-14, 25-27, 25-22)ITALIA: Malinov 7, Sorokaite 5, Chirichella 8, Fahr 6, Pietrini 10, Bosetti 5, De Gennaro (L). Folie 4, Egonu 22, Orro, Sylla 9, Danesi 3. All: MazzantiCOREA DEL SUD: Yeum, Kim Y. 12, Park E. 1, Yang H. 8, Park J. 11, Kim H. 2, Oh (L). Yeum, Ha, Oh, Jeong 4, Pyo 2. All: LavariniDurata set: 21’, 18’ 27’, 26’Italia: a 5 bs 18 mv 17 et 35Corea del Sud: a 2 bs 11 mv 4 et 25       (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Chirichella, l’esperienza al servizio della Nazionale: “Abbiamo le credenziali per puntare in alto”

    Di Redazione Mancano pochissimi giorni all’esordio della Nazionale femminile alle Olimpiadi di Tokyo 2020. La missione è quella di sfatare il tabù dell’oro e di cancellare i fantasmi di cinque anni fa a Rio De Janeiro. Nel roster guidato da coach Mazzanti anche la veterana Cristina Chirichella, cui esperienza servirà sicuramente a trascinare la squadra nei momenti di difficoltà. “Puntiamo in alto, sappiamo cosa siamo in grado di fare” afferma Chirichella al quotidiano Cronache di Napoli, nell’edizione odierna. Tra le punte di diamante della squadra, l’inarrestabile Paola Egonu, scelta come portabandiera olimpica dal CIO. “Paola ha tante responsabilità, si sente parte di qualcosa di importante e sa che attorno a lei c’è una squadra che la aiuta. Si vince e si perde insieme”, commenta la centrale napoletana. Per quanto riguarda l’ostico girone, invece, Chirichella e compagne hanno le idee chiare: “Squadre diverse, ognuna con le sue caratteristiche. ­Ma per noi cambia poco”. Appuntamento, quindi, a domenica 25 luglio per la prima gara del torneo iridato per la Nazionale azzurra, contro la Russia. LEGGI TUTTO

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    Cinque cerchi di gioia per Paola: “Responsabilità e orgoglio immenso”

    Di Redazione Una giornata di copertine, tag sui social network, messaggi di congratulazioni. Solo alla fine, quando a Tokyo era ormai quasi mezzanotte, Paola Egonu ha ceduto e ha deciso di affidare a Instagram la sua felicità incontenibile per essere entrata nella lista degli atleti che sventoleranno la bandiera olimpica del CIO alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi 2020, in programma venerdì 23 luglio. A raccontarlo è la stessa opposta della nazionale nel suo post: “Ho lasciato passare qualche ora ma è stato inutile, non riesco ancora a crederci.La notizia che ho ricevuto stamattina dal presidente del CONI è stata una delle emozioni più grandi ed intense della mia vita. Difficilmente rimango senza parole. Oggi è un giorno di quelli“. “Rappresentare tutti gli atleti e le atlete del mondo – prosegue Paola – è una responsabilità ed un orgoglio immenso, sono onorata e grata per questa opportunità. ‘Cinque anni per cinque cerchi’, scrissi in un post a seguito del rinvio delle Olimpiadi, a marzo 2020. Chi avrebbe mai potuto anche solo sognare che sarebbe andata così… A volte, però, la realtà supera i sogni. Oggi è un giorno di quelli. L’ho già detto?“. All’orgoglio personale di Egonu va aggiunta la soddisfazione di tutto il movimento della pallavolo mondiale, che mai come quest’anno avrà un ruolo di primo ai Giochi. Oltre alla stella azzurra, sono saliti addirittura a 8 i giocatori che sfileranno a Tokyo in rappresentanza dei rispettivi paesi: Mercy Moim (Kenya), Mehdi Ben Cheikh (Tunisia) e il beacher Marco Grimalt (Cile) si sono aggiunti ai già noti Maxim Mikhaylov (Russia), Kim Yeon-Koung (Corea del Sud), Prisilla Rivera (Repubblica Dominicana), Bruno Rezende (Brasile) e Zhu Ting (Cina). (fonte: Instagram Paola Egonu) LEGGI TUTTO

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    Le azzurre di Amauri Ribeiro a Roma per un altro collegiale

    Di Redazione Prosegue la preparazione della nazionale femminile di sitting volley in vista delle Paralimpiadi di Tokyo (24 agosto-5 settembre). Le azzurre di Amauri Ribeiro si ritroveranno a Roma da giovedì 29 luglio a domenica 1° agosto. Questo l’elenco delle tredici atlete convocate: Giulia Aringhieri, Giulia Bellandi, Sara Cirelli, Eva Ceccatelli, Elisa Spediacci (Dream Volley Pisa SSD); Flavia Barigelli (A.S.D. Astrolabio 2000); Raffaella Battaglia (Volley Cenide Villa S.G.); Silvia Biasi (Volley Codognè); Francesca Bosio (Argentario Calisio Volley); Sara Desini (Pallavolo Olbia); Francesca Fossato (ASD Sitting Volley Chieri); Roberta Pedrelli (Volley Club Cesena); Alessandra Vitale (Nola Città dei Gigli). (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Tokyo, Paola Egonu portabandiera alla cerimonia di apertura: “Sfilerò per ogni atleta del pianeta”

    Di Redazione Paola Egonu sfilerà con la bandiera olimpica nella cerimonia di apertura di Tokyo 2020. La pallavolista azzurra, su indicazione del CONI, è stata scelta, assieme ad alcuni atleti di altri Paesi, come portabandiera del vessillo a cinque cerchi nell’inaugurazione dei Giochi giapponesi in programma allo Stadio Olimpico venerdì 23 luglio. Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, appena atterrato a Tokyo ha subito chiamato la 22enne azzurra per informarla della scelta che, commossa, ha commentato: “Sono molto onorata per l’incarico che mi è stato dato a far parte del CIO per portare la bandiera olimpica – le sue parole –. Mi ha fatto emozionare appena il presidente Malagò me l’ha detto, perché mi ritrovo a rappresentare gli atleti di tutto il mondo ed è una grossa responsabilità: attraverso me esprimerò e sfilerò per ogni atleta di questo pianeta”.  (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO