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    Aurispa Libellula contro Napoli, ultima partita casalinga della regular season

    Ultima partita casalinga della regular season per Aurispa Libellula che domenica affronta la Quantware Napoli, gara valevole per la 12a giornata di Serie A3. Per presentare il match e fare un bilancio, con l’obiettivo già raggiunto dei playoff, ci hanno pensato due dirigenti, il Ds Antonio Scarascia e il vicepresidente Eliseo Aprile, intervenuti ai microfoni di Mondoradio.

    Il Ds esordisce così: “In questo girone di ritorno stiamo vivendo un gran momento, siamo la squadra che ha ottenuto più punti di entrambi i gironi. Domenica scorsa abbiamo gestito la partita a livello tecnico-tattico in maniera eccezionale, mettendo in difficoltà Catania con il fondamentale della battuta e con il cambio palla, e nonostante l’inizio difficile abbiamo rimontato. Dobbiamo tanto a mister Peppe Bua che sta tirando fuori il massimo da tutti gli elementi di questa squadra.”
    “È uno spettacolo veder giocare la nostra squadra anche durante gli allenamenti – incalza il vicepresidente –, quando sono sei contro sei lottano su ogni pallone ed è difficile che lo facciano cadere a terra con facilità, quindi si vede già da questo l’impegno di tutta la squadra.”

    Analizzando la classifica, Eliseo Aprile osserva: “Dal primo al settimo posto è ancora tutto da vedere, anche Catania può perdere il primato, ma sono tante le situazioni da valutare. Noi puntiamo al quarto posto ma potremmo anche tentare di raggiungere il terzo, dipende dai risultati che arriveranno in queste due giornate.”
    “Arrivare quarti sarebbe comunque importantissimo – aggiunge Scarascia- perché giocheremmo in casa l’eventuale spareggio del primo turno playoff.”

    Il Ds parla anche della prossima sfida: “Aurispa Libellula e Napoli, in questo momento, sono le due squadre più in forma del campionato. Loro stanno tentando di salvarsi e hanno trovato il coraggio di osare, ma noi siamo concentrati e la squadra si sta allenando molto bene.”
    Questa la disamina del vicepresidente: “Napoli è una squadra ostica, anche quando perdeva le partite nella prima parte di campionato è sempre stata sul pezzo, con i giocatori che hanno sempre dato il massimo. Oggi si dimostrano all’altezza della situazione ma a noi i punti servono e, pur rispettando l’avversario, abbiamo l’obiettivo di vincere.”

    Dal tifo organizzato dei Leones arriva poi la solita attestazione di stima nei confronti della società, riconoscendo “i tanti sacrifici che compie ogni stagione per regalarci il “giocattolo” con cui passiamo in allegria i pomeriggi domenicali (…) auspicando che il connubio Alessano-Tricase continui.”
    Entrambi i dirigenti colgono l’assist per ringraziare i tifosi: “Sono persone straordinarie – dice Scarascia – e qualsiasi altra società di A3 o A2 ce li invidia”. Aprile aggiunge: “Organizzano un tifo incredibile durante le partite e, che la squadra vinca o perda, loro continuano a tifare e incitare. Noi siamo partiti in questo connubio tra le due società e vogliamo continuare ad andare avanti insieme”, rassicura il vicepresidente.

    Il Ds Scarascia, infine, sollecitato su un bilancio e sul lavoro effettuato dopo aver costruito quasi da zero il roster durante la scorsa estate, conclude così: “Una soddisfazione per me e per tutta la società. Abbiamo costruito una squadra per salvare la categoria e, adesso, tutto ciò che arriva in più è gratificante per noi dirigenti, ma anche per tutti i giocatori e per l’allenatore.”

    Uff. Stampa Aurispa Libellula Lecce LEGGI TUTTO

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    Basket, Treviso si prende lo scontro salvezza con Napoli

    TREVISO – Nell’anticipo della 19ª giornata di Serie A, Treviso si prende lo scontro salvezza con il Napoli e addirittura si rilancia in zona playoff. La NutriBullet batte in volata la GeVi al termine di una gara tiratissima, che si chiude 85-82. 
    Banks e Jantunen dominatori del PalaVerde
    Al PalaVerde brillano Banks (21 punti) e Jantunen (17 punti), che regalano a Treviso la terza vittoria in quattro gare, che vale l’aggancio a quota 16 a Venezia e Trieste. LEGGI TUTTO

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    Basket, Banks trascina Treviso: Napoli battuta in volata

    TREVISO – Nel 19° turno di Serie A Treviso si porta a casa lo scontro diretto per allontanare la zona retrocessione e rilanciarsi in chiave playoff contro Napoli. La NutriBullet si impone in volata sulla GeVi al termine di una gara molto intensa, soprattutto nel finale. I padroni di casa scappano sul 42-31 al 20° minuto, riescono a mantenere il vantaggio nel terzo prima di un ultimo quarto combattutissimo. Banks prende il controllo e un jumper di Zanelli sigla il +12 casalingo. Una reazione di orgoglio di Michineau e Howard, tuttavia, accorcia le distanze sul 78-73 dopo il gioco da tre punti del numero 1 a meno di 3’ dalla fine. La super risalita dei campani impatta la partita grazie a liberi e a una bomba di Stewart ma poi la GeVi fallisce l’opportunità del sorpasso, lasciando così a Banks (chiuderà con 21 punti) il tiro libero e l’appoggio del +4 a 52” dalla fine. Una penetrazione di Howard accorcia subito le distanze ma poi Young non riesce a pareggiare di nuovo i conti e Faggian firma il libero dell’83-80 con ancora 20” da giocare. Sempre Young accorcia dalla lunetta, Banks risponde a cronometro fermo e poi Young fallisce la preghiera finale da lontano. Finisce 85-82. LEGGI TUTTO

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    Gevi Napoli, la carica di Michineau: “Iniziamo ad essere una famiglia”

    NAPOLI – Due vittorie negli ultimi tre turni di campionato hanno rilanciato il Napoli Basket che dopo il cambio di allenatore sembra aver invertito la rotta, come conferma il play della squadra David Michineau. “Finalmente iniziano ad arrivare risultati importanti – sottolinea il cestista – sono cambiate tante cose in questi mesi, al di là dell’arrivo del nuovo allenatore. Stiamo lavorando meglio sui dettagli, sia in settimana che durante le partite. Nel successo ottenuto contro Milano, tutti hanno dato qualcosa in più e ci siamo sentiti tutti allineati verso l’obiettivo: stiamo diventando una famiglia”.

    A caccia di riscatto

    “La squadra è pronta per disputare una seconda parte di campionato importante – continua il playmaker – vogliamo fare bene, senza guardarci alle spalle. Sono molto fiducioso: per la prossima trasferta di Trieste, ma sarà necessario restare uniti. All’andata perdemmo una sfida molto importante, servirà scendere in campo con determinazione per prendere i due punti che abbiamo lasciato nella partita di Napoli”.

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    Napoli è dolce per Aurispa Libellula che cala il tris di vittorie consecutive

    Il PalaSiani di Napoli è teatro della sfida che vede affrontarsi Aurispa Libelula e Quantware Napoli, nel recupero della 12a giornata d’andata del girone blu di Seria A3 Credem Banca.
    Mister Peppe Bua schiera Tulone in regia, al centro Fortes e Agrusti, Vaskelis opposto, i martelli Mazzone e Ferrini, Morciano libero.
    Si comincia con un muro di Vaskelis, seguito dal primo tempo di Fortes e dalla splendida pipe di Mazzone, quasi un marchio di fabbrica del capitano che viene servito in maniera sempre impeccabile da Tulone, poi è Ferrini a conquistare punto con un’altra pipe (3-5). Arriva la reazione di Napoli che, con un break, recupera tre punti e raggiunge il pari, ma l’attacco dal centro di Agrusti e il muro di Mazzone riportano i salentini avanti di tre (9-12). Dopo qualche altro scambio tra le due squadre, mister Calabrese è costretto a chiamare il timeout per fermare l’allungo di Aurispa Libellula (10-14). Il turno di battuta di Leone è devastante e riavvicina i partenopei, prima di due punti di Mazzone e della diagonale di Vaskelis che consentono un nuovo allungo degli ospiti che si esaltano e, con Mazzone in battuta, si regalano un break con il +5 (17-22). Il turno di battuta di Vaskelis è altrettanto determinante, con il lituano che porta Aurispa Libellula a giocarsi 6 set point, e il punto vincente arriva su un errore in battuta di Napoli (19-25).
    Il secondo set si apre con due attacchi vincenti di Vaskelis a cui risponde Cefariello, con Napoli che sfrutta qualche errore dei salentini e con Saccone che ne approfitta (5-3). La ricezione di Morciano è impeccabile e la ricostruzione di Aurispa Libellula porta al punto di Agrusti, servito precisamente da Tulone, quindi c’è l’attacco nei tre metri in diagonale di Mazzone, clamoroso per precisione e potenza, che lo esalta e, poco dopo, si ripete con un lungolinea vincente (7-7). Le due squadre proseguono con un botta e risposta che mantiene il risultato in equilibrio e non bastano il pallonetto di Vaskelis e il mani-fuori di Mazzone per risolvere la situazione di stallo (15-15). Agrusti si prende la scena con due primi tempi da urlo che costringono mister Calabrese al timeout, ma i salentini conservano il vantaggio (18-20). Il binario Tulone-Mazzone è ancora quello giusto per mettere a terra un altro pallone, poi sono i padroni di casa a sbagliare in battuta e a consegnare ad Aurispa Libellula la possibilità di chiudere, possibilità che i salentini sfruttano con l’ennesimo attacco di Mazzone e, dopo qualche tentennamento, con il muro di Agrusti (23-25).
    Il terzo set comincia con Napoli all’arrembaggio, frenato solo da errori gratuiti in battuta che, in ogni caso, non impediscono di racimolare un piccolo vantaggio (5-2). Mister Peppe Bua decide di inserire Del Campo al posto di Ferrini, ma è ancora Agrusti a colpire con un bel primo tempo, preludio ad una fase di gioco confusa vissuta da entrambe le compagini. Tornano ai ritmi che gli competono sia Mazzone che Vaskelis, il primo con un ace e il secondo con una diagonale che porta il risultato in parità (8-8). Un nuovo ace di Mazzone spinge mister Calabrese a chiamare timeout ma il capitano di Aurispa Libellula torna in battuta e conquista ancora ace (il terzo consecutivo). Sul lunghissimo turno di battuta di Mazzone arriva un altro timeout di Napoli, stavolta decisivo per fermare lo schiacciatore romano dei salentini (10-13). Napoli sbaglia l’ennesima battuta, mentre Vaskelis conquista l’ace, poi è lui stesso a portare a compimento un nuovo attacco (14-17). Da copertina l’ennesimo colpo vincente di Mazzone che incrocia in maniera tecnicamente perfetta, quindi arriva il monster block di Del Campo che porta i salentini sul +5 (15-20). A questo punto c’è un break importante di Napoli che si porta sul -1 (20-21) nonostante un timeout chiamato da mister Bua per dare nuove indicazioni ai suoi giocatori. Il finale diventa un’incognita ma Aurispa Libellula, dopo aver attutito la reazione d’orgoglio della squadra di casa riesce a reagire e, grazie ad un invasione avversaria, a conquistare gli ultimi punti che permettono di raggiungere la terza vittoria consecutiva (22-25).
    QuantWare Napoli – Aurispa Libellula 0-3 (19-25; 23-25; 22-25).
    Aurispa Libellula: Tiziano Mazzone 18, Riccardo Morciano, Alessio Ferrini 2, Calogero Tulone 2, Davide Coppola, Edvinas Vaskelis 20, Francesco Fortes 3, Federico Giacomini, Stefano Pepe, Federigo Del Campo 4, Marinfranco Agrusti 7, Francesco Giaffreda, Giacomo Carachino, Matteo Bello. Allenatore: Peppe Bua.
    QuantWare Napoli: Leone 1, Cefariello 22, Canzanella 6, Fernandez Rodriguez, Saccone 4, Martino 6, Ardito (L1), Monda (L2), Quarantelli, Botti 4, Malanga, Anatrella, Montò 2. Allenatore: Sergio Calabrese LEGGI TUTTO

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    Grassi: “A Napoli basket e calcio possono convivere”

    Il “Miracolo a Milano” di Vittorio de Sica dopo 71 anni ha avuto un remake domenica scorsa, ambientato però a Napoli. Penultima in classifica, pochi giorni dopo aver esonerato l’head coach e rimandato a casa un americano, la Gevi ha battuto i campioni d’Italia dell’Olimpia. Il tutto al termine di un supplementare dove si sono invertiti i ruoli: Uglietti e compagni giocavano in difesa come degli assatanati, mentre Hall e Luwawu-Cabarrot si facevano “apprezzare” per degli errori da Santa Inquisizione. «Non conosciamo mezze misure – commenta il presidente Federico Grassi -. Bisogna anche dire che la nostra fortuna è stata quella di affrontare Milano reduce dalla gara di venerdì in Eurolega e attesa da un doppio impegno questa settimana. Noi in ogni caso avevamo un piglio diverso dopo la brutta batosta di Scafati: sono serviti sia i cambi, dolorosi ma necessari (il taglio di Johnson e l’esonero di Buscaglia, ndr), che la strigliata per dare un volto diverso alla squadra». Grassi, perché ha scelto Pancotto, stimatissimo veterano delle panchine, per sostituire coach Buscaglia? «Ad agosto Buscaglia voleva un vice importante perché lui era impegnato con la nazionale olandese. Cesare ha un palmares importante: dovendo prendere una decisione, abbiamo pensato che avevamo già in casa chi può portarci alla salvezza».
    Cosa rappresenta per lei la vittoria su Milano? «Dopo le ultime sconfitte non potevamo che scusarci con i tifosi. Questo successo è un segnale: Napoli c’è, vuole lottare e restare in serie A con un progetto importante».
    Tre allenatori in due anni: Sacripanti, Buscaglia e Pancotto. Uno scotto da pagare per un club solido ma comunque giovane, o c’è dell’altro? «Abbiamo pagato molto l’impatto con la A, visto che pensavamo di poter andare avanti con una struttura ottima per la A2 ma non ottimale per la massima serie. L’anno scorso abbiamo commesso degli errori, in questa stagione vogliamo creare qualcosa di diverso».
    Fare basket a Napoli è tanto difficile? «Purtroppo sì. Mancano le strutture. Noi abbiamo un settore giovanile che sta crescendo in modo esponenziale: in due anni l’under 19 è entrata nelle finali nazionali. Abbiamo due foresterie con dodici ragazzi tra i quali due ucraini. E abbiamo acquistato dal Bassano Moussa Bamba, una maliano del 2005 (alto 2,04, ndr). Tengo molto a questo settore, spero di poter portare giovani campani a debuttare in Nazionale. Ci stiamo lavorando tantissimo, perché mi piacerebbe far diventare queste squadre giovanili un’eccellenza del Sud Italia».
    Lei divide la proprietà del Napoli con altre due famiglie, vero? «Sì, Tavassi e Amoroso. Abbiamo commesso questa lucida follia insieme nel 2018 rilevando il club. Il primo obiettivo, la promozione in A, l’abbiamo ottenuto. Il secondo è quello di creare solidità con un progetto che possa appassionare tutta Napoli».
    Ma a Napoli il basket è in grado di convivere con il calcio, oppure è destinato a venire fagocitato dalla passione per Osimhen e compagni? «Ritengo che si possa convivere, a patto di avere un progetto importante, creato passo dopo passo. Sono convinto che se avessimo messo 10 milioni in questa squadra, non avremmo risolto nulla per la città e dopo un anno saremmo scomparsi. Siamo tre famiglie che vogliono il bene della città a 360 gradi, anche e soprattutto per ciò che riguarda l’aspetto sociale. Faccio un esempio: il sei gennaio siamo andati a “Obiettivo Napoli”, un centro con tanti ragazzi che vengono da situazioni disagiate e che lì possono studiare a fare sport. Abbiamo portato dei doni e regalato un sorriso a tutti: alcuni di loro domenica erano al PalaBarbuto, felici. Ecco, per noi far sorridere un giovane è molto più importante che vincere una partita».
    Ci siamo un po’ persi tra stranieri che vanno e quelli che vengono alla Gevi. Qual è la situazione oggi? CI saranno altre novità? «Abbiamo ingaggiato Young, di cui mi parlano bene. Adesso stiamo alla finestra per capire se basterà, oppure se servirà un altro innesto, magari un comunitario».
    Che ne pensa delle frizioni tra il presidente della Fip Gianni Petrucci e la Legabasket, riguardanti la comunicazione nella pallacanestro? «Petrucci vuole il bene del basket e prova a spronare tutti. D’altro canto in Lega Gandini sta lavorando bene. Però si deve fare qualcosa in più sicuramente: chi investe nella pallacanestro non ha ritorni, i diritti televisivi sono limitati e si deve pagare delle tasse. Ci vorrebbe una svolta per trasformare il basket in appetibile. Quest’anno c’è stato un bel ritocco per i diritti tv, però non basta». LEGGI TUTTO

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    Serie A, Napoli piazza il colpo: battuta Milano al supplementare!

    NAPOLI – La 14ª giornata di campionato si chiude con l’Olimpia Milano che perde 87-81 dopo un tempo supplementare sul campo Gevi Napoli alla prima di Cesare Pancotto sulla panchina dei partenopei. Milano ribalta la partita nel 2° tempo e riesce a toccare anche il +10 a (68-58) ametà dell’ultima frazione, i ragazzi di Messina però non uccidono la partita e i padroni di casa rimontano. Negli ultimi minuti gli ospiti commettono troppe ingebuità come il fallo di Hall su tiro da 3 punti di Howard (22 punti) a 12″, lo statunitense di Napoli fa 3/3 per il 75-75 e le squadre vanno all’overtime. L’Olimpia esce dalla partita non trovando più la via del canestro e i partenopei strappano il successo.
    LBA, risultati e classifica
    Cinciarini nella storia ma Reggio perde contro Sassari. Varese vola alle Final Eight.
    Andrea Cinciarini chiude con 11 punti e 13 assist superando Gianmarco Pozzecco al 1° posto nella classifica all time assist della Serie A (1784) ma la Reggiana cade nettamente in casa contro la Dinamo Sassari 99-74 di un super Gerald Robinson da 25 punti e 10 assist. La Pallacanestro Varese torna al successo e lo fa vincendo a Brindisi 104-90 grazie a 28 punti di Markell Brown e si avvicina sempre più alla qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia. Tutto facile per Venezia che domina Verona 80-57 e Pesaro che fa lo stesso contro Treviso (101-72). Infine successo prezioso in chiave salvezza per Trieste che rimonta e batte in casa Scafati 64-59 grazie al solito Frank Bartley (16 punti). LEGGI TUTTO

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    Pancotto coach di Napoli: “Sono un sarto, cucio l’abito per la squadra”

    In estate aveva accettato, lui che è il decano degli allenatori italiani in attività, un ruolo diverso. Cesare Pancotto era vice di Buscaglia sulla panchina di Napoli fino a quando il tracollo di Scafati, un umiliante – 35, non ha portato all’esonero, e alla conseguente promozione del coach marchigiano. Che da questa settimana potrà contare un nuovo play americano. Napoli ha infatti ingaggiato ieri Joseph Young, 30 anni, figlio di Michael, ex bomber Udine, Viola e Fabriano. Ex Indiana, proviene dai greci del Patrasso, con cui era miglior bomber di Eurocup con 2 3.4 punti di media.   Pancotto sono vere le voci su un iniziale diniego alla proposta di subentrare a Buscaglia diventato in seguito un sì? 
    «Credo di aver sempre fornito risposte chiare di lealtà, di stima e di massima correttezza a livello umano. Ma c’è anche, da parte mia, il dovere verso il club di aiutare ad uscire dalla difficile situazione in cui siamo. Eccomi allora qui, pronto a dare, come sempre ho fatto, il massimo».  La sua scelta non è stata, come spesso capita, una soluzione esterna. Come vive questa realtà? 
    «Non porto il vento di cambiamento, misto ad entusiasmo, che si respira quando il nuovo coach arriva da fuori. Ho però il vantaggio di conoscere molto bene i meccanismi di questa stagione complicata».  Napoli è in piena zona retrocessione: la sua è una specie di missione impossibile oppure vede degli spiragli? 
    «Ho una grande motivazione ed altrettanta volontà di portare la Gevi fuori dalle sabbie mobili. C’è la consapevolezza di partire da una buona base di lavoro fatto e di avere alle spalle un club strutturato e pronto ad ogni evenienza». 
    Che tipo di lavoro l’aspetta? 
    «Bisogna lavorare su noi stessi, recuperare autostima perché, come dicono dalle mie parti, non sono voci e parole a fare classifica. Dobbiamo isolarci dall’esterno, far fronte alle critiche. Abbiamo sentito dire della squadra: talentuosa, operaia e banda bassotti. Insomma tutto e il contrario di tutto. E’ arrivato il momento che a parlare sia il campo».  Cosa serve per invertire la tendenza? 
    «La soluzione a questa brutta situazione dobbiamo essere noi stessi. La fortuna la costruiamo noi. Gli alibi non sono utili a nessuno».  Per mettersi la crisi alle spalle incrociare subito Milano non sembra la soluzione migliore, non crede? 
    «Siamo consapevoli dell’avversaria che andiamo ad affrontare. Cosa cambierebbe se fosse un’altra? Lo ripeto, dobbiamo lavorare su noi stessi ed il primo risultato dovrà essere nella mentalità».  Cosa deve fare Napoli per diventare “pancottiana”? 
    «Ho detto ai miei giocatori che il basket è e sarà loro. Io, nella mia carriera, ho sempre cercato di fare bene il sarto e cucire un vestito addosso alla squadra. Napoli pancottiana? Serve tempo».  La salvezza è l’obiettivo stagionale? 
    «Questa nuova realtà societaria è alla seconda stagione di A. Quindi il traguardo da raggiungere dovrà essere il consolidamento che non può che passare dalla salvezza. Napoli è amore, è storia, è passione. Noi dobbiamo moltiplicare le forze per fare in modo che si costruisca un futuro solido passando per un nuovo presente. Siamo chiamati a ribaltare la situazione in cui ci siamo cacciati».  La Serie A è spaccata in due: Milano e Bologna dominano. Alle loro spalle si gioca un altro campionato? 
    «La Serie A la paragonerei alla Formula 1. Come nelle quattro ruote ci sono i team di punta che hanno macchine superiori, figlie di budget più alti. Poi dietro c’è la bagarre per le altre piazze. Ognuno deve avere la consapevolezza della vettura che ha disposizione e di tutto quello che può e deve fare per migliorare e spingerla al massimo».  LEGGI TUTTO