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    Danilo Petrucci: “In MotoGp si impara ad andare oltre i propri limiti”

    ROMA – Danilo Petrucci ha parlato a pochi mesi dal suo imminente addio alla MotoGp. Il pilota ternano, arrivato quest’anno in KTM, lascerà infatti il Motomondiale a fine stagione dopo un anno difficile. L’ex Ducati ha spiegato come mai con il nuovo team le cose non siano andate bene come si sperava: “A causa della mia stazza necessito di una moto più lunga rispetto agli altri piloti – ha detto ai microfoni di “Speedweek” -. Finora in questa stagione non ho avuto problemi alla schiena. Ma ad Austin ho avuto un forte mal di schiena. Quando ciò accade non riesco più a muovermi correttamente sulla moto. A causa del mio peso maggiore, la mia moto è impostata molto rigidamente, quindi sento ancora di più ogni urto”. 
    Il racconto di Petrucci
    “Nella vita normale mi sarei arreso in una situazione del genere – ha aggiunto Petrucci -. Ma è diverso sulla moto. Non riuscivo più a muovermi, era come correre con le gambe che non ce la fanno più. Ma nella vita di tutti i giorni non si finisce in situazioni così estreme. Solo in MotoGP si impara ad andare oltre i propri limiti”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Petrucci: “Nella vita normale mi sarei arreso”

    ROMA – “A causa della mia stazza necessito di una moto più lunga rispetto agli altri piloti. Finora in questa stagione non ho avuto problemi alla schiena. Ma ad Austin ho avuto un forte mal di schiena. Quando ciò accade non riesco più a muovermi correttamente sulla moto. A causa del mio peso maggiore, la mia moto è impostata molto rigidamente, quindi sento ancora di più ogni urto”. Queste le parole di Danilo Petrucci, ai microfoni di “Speedweek”, a pochi mesi dal suo addio alla MotoGp. Il pilota ternano, arrivato quest’anno in KTM, lascerà infatti il Motomondiale a fine stagione dopo un anno difficile. L’ex Ducati ha spiegato come mai con il nuovo team le cose non siano andate bene come si sperava.
    Le parole di Petrucci
    “Nella vita normale mi sarei arreso in una situazione del genere – ha aggiunto Petrucci -. Ma è diverso sulla moto. Non riuscivo più a muovermi, era come correre con le gambe che non ce la fanno più. Ma nella vita di tutti i giorni non si finisce in situazioni così estreme. Solo in MotoGP si impara ad andare oltre i propri limiti”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Miller: “Si fanno tanti errori, ma sbagliando si impara”

    ROMA – Jack Miller e la Ducati puntano a chiudere al meglio una stagione che coinvolge ancora Francesco Bagnaia nella lotta al titolo. L’australiano proverà a dare tutto nelle ultime gare, non avendo nulla da perdere. In questi giorni, proprio Miller è intervenuto al Festival dello Sport di Trento per ripercorrere alcune tappe della sua vita: “Ho sempre detto a me stesso: io devo andare a correre. Però è poi invecchiando che si iniziano a capire tante cose e ti rendi conto che quella cosa che ti piace tanto può diventare il tuo mestiere. Ho sempre pensato che correre era una cosa che non potevo ottenere senza sforzo. Mi hanno aiutato parecchie persone. i miei genitori, la mia famiglia. E’ chiaro che, soprattutto quando uno si trasferisce dall’altro lato del mondo, è tutto più difficile. Si fanno tanti errori ma a forza di sbagliare si impara. Così ho capito cosa dovevo e cosa non dovevo fare e ho trovato la mia strada”, le sue parole. 
    Le parole di ‘Pecco’
    Si è concentrato più sull’attualità invece Francesco Bagnaia che è aritmeticamente ancora in corsa per il Mondiale nonostante la distanza importante che lo separa da Fabio Quartararo: “Tutti mi dicono che sono un tipo testardo e ostinato, ma nella vita e nello sport credo che l’ostinazione sia la cosa più importante. Senza di quella non si possono ottenere certi risultati. Stiamo crescendo e gettando delle ottime basi per la prossima stagione. La lotta per il titolo? Continua a essere aperta e noi siamo qui, non molliamo mai”, conclude ‘Pecco’.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp: aumentano i posti a Misano, 35mila spettatori per il Gp del Made in italy

    ROMA – L’ultimo decreto del governo fa sorridere anche la MotoGp, vista la decisione di aumentare il numero di persone che potranno assistere a un evento sportivo all’aperto. L’ultima decisione consentirà di accogliere negli impianti un numero di persone pari al 75% della capienza totale degli spalti. Aumenteranno quindi anche gli spettatori che potranno presenziare al Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna, sedicesimo appuntamento stagionale della MotoGp.
    Sì alle tribune, no al prato
    Saranno aperte le varie tribune del circuito di Misano, in particolare la A, la B e la C, per un totale di 35mila posti per gli appassionati del Motomondiale. Non sarà invece possibile seguire il weekend di gara dai prati. Saranno quindi garantiti tutti i protocolli di sicurezza. Il Gp del Made in Italy sarà l’ultimo di Valentino Rossi sulla pista romagnola. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, aumentano i posti per l'ultima di Rossi a Misano: consentiti 35mila spettatori

    ROMA – Arrivano buone notizie per la MotoGp dall’ultimo decreto del governo italiano, che aumenta la quantità di spettatori consentiti per gli eventi sportivi all’aperto. L’ultima decisione consentirà di accogliere negli impianti un numero di persone pari al 75% della capienza totale degli spalti. Aumenteranno quindi anche gli spettatori che potranno presenziare al Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna, sedicesimo appuntamento stagionale della MotoGp.
    Niente prati
    Saranno aperte le varie tribune del circuito di Misano, in particolare la A, la B e la C, per un totale di 35mila posti per gli appassionati del Motomondiale. Non sarà invece possibile seguire il weekend di gara dai prati. Saranno quindi garantiti tutti i protocolli di sicurezza. Il Gp del Made in Italy sarà l’ultimo di Valentino Rossi sulla pista romagnola. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso: “Tornare mi ha dato adrenalina”

    ROMA – “Cosa mi è mancato? Non c’è niente da fare, quando sei in pista in mezzo a 20 piloti top, è una figata, per l’adrenalina che si crea: ti senti fortunato a essere un pilota. Poi, dopo un po’ di tempo, tutto questo svanisce perché comanda sempre la prestazione, il risultato”. Queste le parole di Andrea Dovizioso, in un’intervista a “Motosprint”, sul suo ritorno in MotoGp a poco meno di un anno dall’ultima gara in Ducati. Il forlivese ha mostrato tutta la felicità per essere tornato nel Motomondiale, spiegando i motivi che l’hanno spinto a rientrare in pista con convinzione: “Quando si è aperta la porta del ritorno in MotoGP non ho saputo dire di no, era ciò che avevo in mente, scopriremo se mi divertirò e farò risultati. In fondo io sono una persona a cui piace tantissimo avere un programma, altrimenti non sto bene, devo avere uno scopo e vivere di quello: in questi dieci mesi avevo le gare da disputare e gli allenamenti, ma poi mi chiedevo ‘qual è l’obiettivo?'”.
    Su Rossi
    Dovizioso ha poi speso qualche parola su Valentino Rossi, suo compagno di box in Petronas fino a fine stagione: “Lui è tranquillissimo, in generale cerca di sorridere. Tra noi non c’è mai stato un rapporto di amicizia e non ci siamo mai frequentati fuori, ma c’è sempre stato un assoluto rispetto reciproco, è una bella cosa perché non siamo mai arrivati a un contrasto che potesse allontanarci. Siamo entrambi contenti di correre assieme”. Poi, sul ritiro del Dottore: “Non avendo la possibilità di giocarsi certe posizioni, Valentino si gode il bello di quest’anno, e quando le cose non vanno non si arrabbia come in passato. Lo capisco benissimo, perché si invecchia, lo sento anch’io, c’è inevitabilmente una parabola che a un certo punto comincia a scendere. E comunque in pochi al Mondo sono riusciti e riusciranno a correre a quell’età con certe prestazioni. Performance di quel tipo le fai soltanto avendo un talento stratosferico e la passione. Però quando inizi a non fare risultati e a percepire il rischio, pensi al ritiro. Un’altra cosa che ti permette di essere competitivo a questa età, è il lavoro su tanti aspetti a livello fisico e mentale, e secondo me non c’è ancora troppa cultura in merito nel mondo della moto”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: Vinales mette fine a ogni tipo di rapporto con Yamaha in vendita la sua R1

    ROMA – Maverick Vinales ha deciso di voltare pagina del tutto. L’ultimo atto del suo addio non senza polemiche con la Yamaha è l’aver messo in vendita la sua R1 privata. Il pilota, ormai uomo di punta dell’Aprilia, ha deciso di “liberarsi” dell’ultimo pezzo di passato, la sua R1 elaborata da Yart, usata soltanto per gli allenamenti privati. La Yamaha YZF-R1 versione 2021 è come nuova con i suoi soli 510 chilometri trascorsi in pista. Molta la curiosità tra i fan per il prezzo di vendita, tuttavia non diffuso da Vinales e Yamaha, ma è facilmente intuibile come non sia un acquisto alla possibilità di tutti.
    Fan alla ricerca del pezzo da collezione
    La base di una YZF-R1 2021 con motore standard con all’interno degli upgrade dal totale di 25.000 euro che si vanno aggiungere al prezzo base di 15 mila oltre a tante altre specifiche che un appassionato può soltanto sognare. Per questi motivi tecnici oltre che per l’unicità del pezzi e per l’idea di andare in sella sulla stessa moto di uno dei piloti più forti del mondo, Maverick Vinales stanno stimolando i fan, pronti all’idea di poter avere tra le mani questo questo gioiello.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Bagnaia: “Quartararo ha fatto un gran lavoro tutto l'anno”

    ROMA – Difficile pensare ad una rimonta per Francesco “Pecco” Bagnaia, distante 52 punti dal leader mondiale Fabio Quartararo a tre gare dal termine delle stagione. Tuttavia il pilota della Ducati vuole cercare un altro acuto a Misano dove il francese della Yamaha avrà il primo match-point, proprio sulla stessa pista teatro dello “scontro” tra Dominique Aegerter e Jordi Torres, con il contatto tra due che aveva permesso allo svizzero di trionfare nella MotoE prima della penalizzazione dei giudici valsa il titolo iridato per lo spagnolo. “Sono qui solamente con l’obiettivo di colmare un divario che allo stato attuale sembra impossibile da chiudere. Sono più rilassato di Fabio perché lui deve pensare al campionato. Io invece devo solo essere il più competitivo possibile, ma sicuramente non farò qualcosa come Aegerter, perché se hai la possibilità di sorpassare, passi e basta. E se non ce l’hai, è troppo rischioso provarci. Poi non ci sono 7-8 punti tra di noi, ma più di 50”, queste le sue dichiarazioni a Motorsport.
    “Quartararo il più costante”
    Reduce da tre pole position consecutive e due vittorie più un podio nelle ultime gare, Bagnaia vuole recitare il ruolo da protagonista fino in fondo. “Non mollerò di certo ma devo ammettere che Fabio ha fatto un grande lavoro tutto l’anno. E’ stato il migliore all’inizio rimanendo il più costante, quindi, avrà sicuramente la possibilità di vincere il Mondiale. Noi sappiamo dove abbiamo perso questi punti e in queste ultime gare stiamo facendo un ottimo lavoro, che ci sta servendo per migliorare. Siamo sempre più competitivi, ma riconosco il gran lavoro svolto da Fabio”, ha concluso il ducatista che, nonostante le probabilità a sfavore, non vuole abbandonare le speranze di diventare campione del mondo. LEGGI TUTTO