consigliato per te

  • in

    MotoGp, Guidotti nuovo team manager KTM: “Qui per chiudere il cerchio”

    ROMA – È ufficiale, Francesco Guidotti è il nuovo team manager di Red Bull KTM Factory Racing. Già responsabile della scuderia dal 2006 al 2009 per le classi 125 e 250, il 49enne toscano torna a 12 anni di distanza e dopo le esperienze in Superbike e nel team Pramac. Guidotti ha commentato così la sua nomina, che va a sostituire quella di Mike Leitner, già rimosso dal suo incarico la settimana scorsa: “Le esperienze lontano dalla KTM sono state preziose. Ora qui posso chiudere il cerchio”, queste le due parole. Alla guida del team satellite della Ducati, Guidotti ha conquistato nel 2021 tre premi che certificano la bontà del suo lavoro: Best Independent Team, Best Independent Rider con Johann Zarco e Best Rookie of the Year con lo spagnolo Jorge Martin.
    Guidotti: “KTM sempre ambiziosa”
    Ora però è tempo di nuovi obiettivi per Francesco Guidotti, che ha affermato: “La KTM è semrpe stata una scuderia ambiziosa su tutto il fronte delle corse e in MotoGp non è da meno. È incredibile quello che hanno ottenuto in così poco tempo e credo che possiamo fare ancora molto altro. Sono felice di essere tornato e aiuterò il team a tagliare nuovi traguardi”. Dichiarazioni riprese da Pit Beirer, KTM Motorsports Director: “È un piacere avere di nuovo con noi Francesco, una persona che già conosce la nostra filosofia. Penso che le sue idee ci darannno ulteriore slancio per la prossima stagione. Ora con Sterlacchini, Poncharal, Hainbach e Ajo possiamo fare affidamento sul miglior board possibile”. La KTM ha chiuso il campionato costruttori 2021 al sesto posto, a meno 5 dalla Honda. L’obiettivo di Guidotti potrebbe essere senz’altro quello di portare il team nella top 5, anche in chiave piloti. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Pol Espargaro: “Sono molto esigente. L'obiettivo è il titolo”

    ROMA – Pol Espargaro traccia un bilancio della stagione appena conclusa in MotoGp, che l’ha visto chiudere in dodicesima posizione a 100 punti. Un risultato che non soddisfa il pilota della Honda, il quale prova ad analizzarne i motivi: “Non è stata l’annata che volevo. Non so se è stata quella che ci aspettavamo, perché in passato l’adattamento a questa moto è costato tanto ai diversi piloti che sono passati di qui – ha detto ai microfoni di “Marca” -. Sapevamo che la moto non era al massimo e dunque non mi sono creato aspettative particolari. Chiaramente avevo degli obiettivi ideali che non sono riuscito a realizzare e che, senza dubbio, non ho raggiunto. Sono molto esigente con me stesso, e se non lo fossi stato ad esempio quando sono passato in KTM ed eravamo in fondo alla griglia, non sarei mai stato qui con i colori HRC. È la mia filosofia”.
    Su Marquez
    “L’asticella è dettata dal più veloce della nostra marca, ovvero Marc Marquez, e abbiamo visto che quando sta bene è capace di vincere – ha aggiunto -. Lui non è stato regolare come in passato, ma anche la moto non è stata all’altezza perché ci sono state diverse cose che non ci hanno permesso di essere veloci quanto avremmo voluto. Io lavorerò al massimo per migliorare il mio livello ed essere la miglior versione di me il prossimo anno. L’obiettivo è quello di provare a lottare per il titolo, perché dev’essere il target per tutti i piloti che passano per la HRC. Tutti i piloti hanno registrato la mancanza di grip, specie al posteriore. Honda ha lavorato tantissimo su questo aspetto, che è poi ciò che mi permette di essere veloce, la trazione al posteriore. Ho dovuto adattare la mia guida alla moto. Abbiamo visto le difficoltà avute ad esempio da Lorenzo quando è passato da Yamaha a Ducati, poi il disastro alla Honda. Lo stile di guida deve cambiare, non può essere lo stesso per tutte le moto. Ad esempio Zarco, nel trasferimento da Yamaha a KTM, ha sofferto molto, e anche nel primo anno in Ducati. E così anche Rossi, sempre in Ducati”. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Pol Espargaro: “L'obiettivo deve essere il titolo”

    ROMA – “Non è stata l’annata che volevo. Non so se è stata quella che ci aspettavamo, perché in passato l’adattamento a questa moto è costato tanto ai diversi piloti che sono passati di qui”. Pol Espargaro, intervistato da “Marca”, traccia un bilancio della stagione appena conclusa in MotoGp, che l’ha visto chiudere in dodicesima posizione a 100 punti. Un risultato che non soddisfa il pilota della Honda, il quale prova ad analizzarne i motivi: “Sapevamo che la moto non era al massimo e dunque non mi sono creato aspettative particolari. Chiaramente avevo degli obiettivi ideali che non sono riuscito a realizzare e che, senza dubbio, non ho raggiunto. Sono molto esigente con me stesso, e se non lo fossi stato ad esempio quando sono passato in KTM ed eravamo in fondo alla griglia, non sarei mai stato qui con i colori HRC. È la mia filosofia”.
    Gli obiettivi
    “L’asticella è dettata dal più veloce della nostra marca, ovvero Marc Marquez, e abbiamo visto che quando sta bene è capace di vincere – ha aggiunto -. Lui non è stato regolare come in passato, ma anche la moto non è stata all’altezza perché ci sono state diverse cose che non ci hanno permesso di essere veloci quanto avremmo voluto. Io lavorerò al massimo per migliorare il mio livello ed essere la miglior versione di me il prossimo anno. L’obiettivo è quello di provare a lottare per il titolo, perché dev’essere il target per tutti i piloti che passano per la HRC. Tutti i piloti hanno registrato la mancanza di grip, specie al posteriore. Honda ha lavorato tantissimo su questo aspetto, che è poi ciò che mi permette di essere veloce, la trazione al posteriore. Ho dovuto adattare la mia guida alla moto. Abbiamo visto le difficoltà avute ad esempio da Lorenzo quando è passato da Yamaha a Ducati, poi il disastro alla Honda. Lo stile di guida deve cambiare, non può essere lo stesso per tutte le moto. Ad esempio Zarco, nel trasferimento da Yamaha a KTM, ha sofferto molto, e anche nel primo anno in Ducati. E così anche Rossi, sempre in Ducati”. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Mir: “Importante sondare il mercato”

    ROMA – “È importante sondare il mercato, capire cosa si può fare. Mi fido molto di Suzuki e voglio rivendicare il titolo del 2020. Non so cosa farò, ma se vedo che la Suzuki ha i miei stessi obiettivi, rimarrò sicuramente”. Joan Mir, intervistato da Marca, ha ribadito di non aver fretta nel rinnovare il suo contratto in MotoGp con Suzuki, attualmente in scadenza nel 2022. Il pilota spagnolo, campione del mondo nel 2020, ha spiegato che una delle variabili che maggiormente influenzeranno la sua scelta è rappresentata dai progressi che farà la scuderia in vista delle prossime stagioni.
    Sulle parole di Schwantz
    Mir ha poi risposto alle dichiarazioni di Kevin Schwantz, il quale ha affermato che secondo lui Mir non avrebbe corso allo stesso livello dell’anno prima: “Non sono per nulla d’accordo, ho avuto a disposizione praticamente la stessa moto dello scorso anno e sono andato più veloce in tutte le gare. Il problema è stato che gli altri hanno migliorato tanto e non sono potuto essere nelle posizioni che avrei desiderato”. Poi qualche battuta sui piloti che punteranno al Mondiale 2022, tra cui secondo lui figura Marc Marquez: “Sarà un chiaro candidato al titolo, è importante averlo in pista. Ovviamente renderà le cose più difficili”. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Mir apre al mercato: “Importante capire cosa si può fare”

    ROMA – Joan Mir ha ribadito di non aver fretta nel rinnovare il suo contratto in MotoGp con Suzuki, attualmente in scadenza nel 2022. Il pilota spagnolo, campione del mondo nel 2020, ha spiegato che una delle variabili che maggiormente influenzeranno la sua scelta è rappresentata dai progressi che farà la scuderia in vista delle prossime stagioni. “È importante sondare il mercato, capire cosa si può fare – ha detto ai microfoni di Marca -. Mi fido molto di Suzuki e voglio rivendicare il titolo del 2020. Non so cosa farò, ma se vedo che la Suzuki ha i miei stessi obiettivi, rimarrò sicuramente”.
    La risposta a Schwantz
    Mir ha poi risposto alle dichiarazioni di Kevin Schwantz, il quale ha affermato che secondo lui Mir non avrebbe corso allo stesso livello dell’anno prima: “Non sono per nulla d’accordo, ho avuto a disposizione praticamente la stessa moto dello scorso anno e sono andato più veloce in tutte le gare. Il problema è stato che gli altri hanno migliorato tanto e non sono potuto essere nelle posizioni che avrei desiderato”. Poi qualche battuta sui piloti che punteranno al Mondiale 2022, tra cui secondo lui figura Marc Marquez: “Sarà un chiaro candidato al titolo, è importante averlo in pista. Ovviamente renderà le cose più difficili”. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Rossi riceve il Tapiro: “Sarà dura veder correre gli altri”

    ROMA – Valentino Rossi ha parlato così ai microfoni della trasmissione Striscia la Notizia, che gli ha consegnato uno speciale Tapiro di diamanti per il suo ritiro dalla MotoGp. Il Dottore, che due settimane fa ha disputato la sua ultima gara a Valencia, ha parlato delle sensazioni dopo l’addio al Motomondiale, arrivato al termine della stagione numero 26 della sua carriera: “Ora è la fine del campionato quindi si stacca, ma quando il Motomondiale riprenderà sarà più dura perché io starò fermo e vedro gli altri tornare in moto, ma smettere era la scelta giusta e comunque andrò a correre in auto, di sicuro non vado in pensione”.
    Sul rapporto con Marquez
    “Se Marquez è contento che io abbia smesso? Non gliel’ho chiesto, perché i rapporti sono rimasti un po’ arrugginiti da quella gara in Malesia in poi” – ha aggiunto Rossi. Poi, la consegna di un passeggino rosa per la figlia, che nascerà nella prima parte del 2022: “Bello, con tre ruote sembra una moto” – ha commentato Rossi. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Razali: “Rossi? Uno sbaglio prenderlo, voleva solo la vittoria”

    ROMA – Razlan Razali, buttata alle spalle la stagione 2021, torna sui propri errori. Il team manager malese è ora a capo di WITHU-Yamaha, che prenderà il posto del team Petronas, ultima scuderia di Valentino Rossi. E Razali torna proprio sull’ultimo atto del Dottore in MotoGp, che lui bolla in modo negativo in un’intervista a Speedweek.com: “A essere onesti non avrei mai dovuto prendere Valentino Rossi. Avevamo sempre l’impressione che non ci sarebbe stata alternativa a lui, sentivamo la pressione della Yamaha, pressione che alla fine non c’era. Penso invece che Valentino abbia messo sotto pressione se stesso. I tempi scendevano, ma lui voleva la vittoria. La sua mente e la sua volontà volevano questo, ma il fisico no”.
    Razali e l’offerta di Petronas
    Non solo Rossi, ma anche rimorsi personali nelle dichiarazioni di Razlan Razali, che aveva deciso di trattare a oltranza il suo rinnovo con la Petronas, scatenando una rivoluzione nel team satellite della Yamaha, che ha coinvolto anche Johan Stigefelt, ex direttore sportivo. La casa di Iwaka ha così fondato WITHU-Yamaha, tagliando però fondi e personale. Il rimpianto ora è tutto di Razali che ha affermato: “Se potessi tornare indietro, accetterei la prima offerta contrattuale di Petronas”. Non è tutto però. Il nuovo team ha un anno di tempo per essere riconfermato, altrimenti sarà cancellato. Per convincere i vertici di Yamaha, Razali si aggrapperà all’esperienza di Andrea Dovizioso, che sarà affiancato da Darryn Binder che arriva dalla Moto3. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Tapiro a Rossi: “Con Marquez rapporti arrugginiti”

    ROMA – “Ora è la fine del campionato quindi si stacca, ma quando il Motomondiale riprenderà sarà più dura perché io starò fermo e vedro gli altri tornare in moto, ma smettere era la scelta giusta e comunque andrò a correre in auto, di sicuro non vado in pensione”. Valentino Rossi ha parlato così ai microfoni della trasmissione Striscia la Notizia, che gli ha consegnato uno speciale Tapiro d’Oro per il suo ritiro dalla MotoGp. Il Dottore, che due settimane fa ha disputato la sua ultima gara a Valencia, ha parlato delle sensazioni dopo l’addio al Motomondiale, arrivato al termine della stagione numero 26 della sua carriera.
    Su Marquez
    “Se Marquez è contento che io abbia smesso? Non gliel’ho chiesto, perché i rapporti sono rimasti un po’ arrugginiti da quella gara in Malesia in poi” – ha aggiunto Rossi. Poi, la consegna di un passeggino rosa per la figlia, che nascerà nella prima parte del 2022: “Bello, con tre ruote sembra una moto” – ha commentato Rossi. LEGGI TUTTO