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    MotoGp, Pol Espargaro si racconta: “Non riuscivo a godermi i podi”

    ROMA – La carriera di Pol Espargaro non è stata tutta rose e fiori. A raccontarlo è stato proprio il pilota della Honda in un’intervista in esclusiva a Dazn Espana: “I primi tre anni in KTM furono davvero difficili. Mangiavo polvere su tutti i circuiti, collezionando solo risultati negativi. Ad un certo punto ottenni cinque podi e due pole position, ma fui preso alla sprovvista e non riuscii a godermi quei momenti. Cercavo sempre un problema, pensavo ‘non me lo merito’ e non riuscivo a divertirmi. Le cose andavano talmente male che pensai che meritassi tutto ciò. Un momento molto difficile, per il quale fu necessario un aiuto psicologico”.
    Le difficoltà con la famiglia
    “Poche volte ho avuto l’opportunità di godermi la mia famiglia come avrei dovuto fare – ha proseguito il pilota iberico – Questa bolla in cui viviamo è così egoista che vivo solamente in funzione del mio sport. Non appena abbasso la guardia, i miei risultati iniziano a peggiorare. Quando torno a casa non riesco a godermi la mia famiglia se non sono soddisfatto di quanto ottenuto in pista. E’ abbastanza triste”. Campione di Moto2, Pol Espargaro è approdato nella classe regina nel 2014. Dopo tre stagioni alla guida della Yamaha, è passato alla KTM. Nel 2021 invece l’esordio con la Honda, terminato con il 12° posto in classifica generale. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Rivola: “Nel 2022 vogliamo continuare a crescere”

    ROMA – “Vogliamo lottare nel 2022, nella speranza che confermi la nostra crescita e ci consenta di chiudere il gap con i big. Tuttavia la strada da fare è ancora molta”. Così l’amministratore delegato di Aprilia, Massimo Rivola, che ha parlato degli obiettivi in vista della prossima stagione di MotoGp. La scuderia ha fatto grandi passi in avanti nel Mondiale da poco volto al termine, specialmente grazie ad Aleix Espargaro. Lo spagnolo è stato infatti capace di posizionarsi all’ottavo posto della classifica generale, stazionando costantemente in Top 10. Ciliegina sulla torta il terzo posto nel Gp di Gran Bretagna, primo storico podio per la scuderia.
    L’Aprilia punta forte su Vinales
    Rivola ha poi parlato anche di Maverick Vinales, sul quale l’Aprilia punta molto nel 2022: “Il nostro approccio con lui è stato quello di approfittare delle gare per testare diverse configurazioni di set-up e capire ciò che è meglio per lui. Abbiamo sacrificato qualche risultato e in parte anche la sua fiducia. Tuttavia sono sicuro che riusciremo ad abbinare al meglio un grande talento come lui alle nostre risorse” riporta ‘Autosport’. Vinales è andato a punti solamente due volte nell’ultimo Mondiale, centrando come miglior risultato l’ottava piazza nel Gp dell’Emilia-Romagna. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Rivola in vista del 2022: “C'è ancora tanta strada da fare”

    ROMA – L’amministratore delegato di Aprilia, Massimo Rivola, ha parlato degli obiettivi in vista della prossima stagione di MotoGp. La scuderia ha fatto grandi passi in avanti nel Mondiale da poco volto al termine e non vuole fermare la sua ascesa. Merito soprattutto di Aleix Espargaro, capace di posizionarsi all’ottavo posto della classifica generale, stazionando costantemente in Top 10. Ciliegina sulla torta il terzo posto nel Gp di Gran Bretagna, primo storico podio per la scuderia. “Vogliamo lottare nel 2022, nella speranza che confermi la nostra crescita e ci consenta di chiudere il gap con i big. Tuttavia la strada da fare è ancora molta” ha dichiarato Rivola.
    L’Aprilia punta forte su Vinales
    Tra gli argomenti toccati da Rivola, anche il potenziale di Maverick Vinales, sul quale l’Aprilia punta molto nel 2022: “Il nostro approccio con lui è stato quello di approfittare delle gare per testare diverse configurazioni di set-up e capire ciò che è meglio per lui. Abbiamo sacrificato qualche risultato e in parte anche la sua fiducia. Tuttavia sono sicuro che riusciremo ad abbinare al meglio un grande talento come lui alle nostre risorse” riporta ‘Autosport’. Il miglior risultato di Vinales nell’ultimo Mondiale è stato l’ottavo posto nel Gp dell’Emilia-Romagna. Tuttavia, lo spagnolo è andato a punti solamente due volte. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Stoner su Marquez: “Impossibile immaginare cosa stia passando”

    ROMA – Casey Stoner è uno che di infortuni, purtroppo, ne ha avuti. L’ex pilota australiano ha parlato di Marc Marquez, che dopo il lungo stop per la caduta di Jerez nel 2020 si è dovuto fermare nuovamente, finendo poi per annunciare il ritorno della diplopia, un disturbo visivo che non gli ha permesso di tornare per il finale di stagione in MotoGp: “Gli infortuni fanno parte delle corse, ma penso che sia stato facile per me e Marc toglierci il pensiero. Tutti facciamo degli errori, tutti attacchiamo troppo e cadiamo. Questo fa parte delle corse – le parole di Stoner riportate da “Motorsport.com” -. Cerchi di ottenere il massimo da te stesso e dalla moto. Bisogna imparare da questo e non ripetere sempre questi errori. Questa è la cosa più importante. Quando ho fatto degli incidenti in prova, nulla mi ha impedito di tornare in pista sulla seconda moto. Se l’assetto era simile, di solito potevo essere più veloce, perché sapevo dove avevo commesso l’errore. Non mi sono mai preoccupato. Naturalmente, non volevo schiantarmi, ma i miei errori non mi preoccupavano”.
    Le parole di Stoner
    “La situazione di Marc è diversa – ha aggiunto Stoner -. Ha un lungo recupero alle spalle, con molte complicazioni. Ovviamente, questo ha un effetto. Gli ci vorrà del tempo per tornare in forma fisicamente e mentalmente. La gente sottovaluta sempre il tempo che ci vuole per tornare in forma. I muscoli si indeboliscono molto rapidamente se non li usi. Non c’è niente che emuli la guida di una MotoGP, non importa quanto ti alleni. Persino una Superbike non si avvicina a quello che si prova su una MotoGp. Se non si guida, i muscoli specifici non si sviluppano. Ci vuole tempo. Poi c’è la paura di farsi di nuovo male in quel modo. E’ impossibile immaginare cosa stia passando Marc” LEGGI TUTTO

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    MotoGp, niente Aramco e Tanal: Mooney nuovo title sponsor del team VR46

    ROMA – La scuderia di Valentino Rossi cambia nome. Il comunicato ufficiale diramato nelle scorse ore ha fatto chiarezza sulla questione del main sponsor, che non sarà Aramco, bensì Mooney. Il gigante degli idrocarburi aveva infatti un accordo con la VR46 per una partnership fino al 2026 in MotoGp e Moto2. Tuttavia l’inserimento della Tanal Entertainment aveva complicato l’affare, ora saltato definitivamente. Nella nota del team si specifica, inoltre, che “ulteriori informazioni saranno svelate il 3 gennaio prossimo”.
    La mano del principe
    Tutto infatti è nato dal proprietario della Tanal Entertainment, Sua Altezza Reale Principe Abdulaziz bin Abdullah bin Saud bin Abdulaziz Al Saud. Figura centrale di tutta l’operazione, il principe ha portato con sé un quadro di incertezza che ha portato il team di Valentino Rossi a trovare un altro main sponsor per le prossime stagioni, con il Dottore che lo ha trovato in Mooney, società italiana di proximity banking. Tutto risolto, dunque, con la stagione 2022 della MotoGp che vedrà la Mooney VR46 Racing Team schierare due piloti motorizzati Ducati, Luca Marini e Marco Bezzecchi. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, la rivelazione di Jorge Lorenzo: “In Ducati ero depresso”

    ROMA – La MotoGp gli ha dato tanto, ma a farne le spese è stata la sua salute mentale. Jorge Lorenzo si confessa in un’intervista a DAZN, dove rivela di aver avuto un periodo di forte scoramento. Il cinque volte campione del mondo, infatti, ha detto addio alle corse due anni fa, in modo inaspettato, all’età di 32 anni. “Dei due anni in Ducati – dice lo spagnolo – ho bei ricordi. Forse l’unico momento brutto è stato prima del Mugello. Ero entrato un po’ in depressione”.
    Il biennio in Ducati
    Il biennio in Ducati di Lorenzo, il 2017-2018, ha fruttato allo spagnolo solo sette podi e tre vittorie, risultati non all’altezza dei piazzamenti ottenuti con la Yamaha, con la quale ha tenuto testa a Valentino Rossi. Il 34enne maiorchino ricorda così quei momenti: “Avevo capito che ero rimasto senza moto nel momento migliore della mia carriera. Vedevo tutto nero e volevo solo dormire”. E forse il ritiro di Lorenzo è stato proprio causato da questa condizione: “Lo sport ora è perfezionismo. Devi essere metodico e ossessivo, altrimenti non puoi pensare di competere con i migliori al mondo”,  ha spiegato. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Jorge Lorenzo confessa: “Ero andato in depressione”

    ROMA – Un periodo buio poi il ritiro improvviso dalla MotoGp. Jorge Lorenzo si racconta in un’intervista a DAZN, dove rivela di aver avuto un periodo di forte scoramento. Il cinque volte campione del mondo, infatti, ha detto addio alle corse due anni fa, in modo inaspettato, all’età di 32 anni. “Dei due anni in Ducati – dice lo spagnolo – ho bei ricordi. Forse l’unico momento brutto è stato prima del Mugello. Ero entrato un po’ in depressione”.
    Un nemico invisibile
    Il biennio in Ducati di Lorenzo, il 2017-2018, ha fruttato allo spagnolo solo sette podi e tre vittorie, risultati non all’altezza dei piazzamenti ottenuti con la Yamaha, con la quale ha tenuto testa a Valentino Rossi. Il 34enne maiorchino ricorda così quei momenti: “Avevo capito che ero rimasto senza moto nel momento migliore della mia carriera. Vedevo tutto nero e volevo solo dormire”. Una condizione che ha portato Lorenzo al ritiro: “Lo sport ora è perfezionismo. Devi essere metodico e ossessivo, altrimenti non puoi pensare di competere con i migliori al mondo”,  ha concluso. LEGGI TUTTO

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    MotoGp in lutto: morto Earl Hayden, padre di Nicky

    ROMA – Si è spento Earl Hayden, padre del campione del mondo 2006 MotoGp, Nicky Hayden. Capostipite di una famiglia dedita alle corse, se n’è andato dopo aver lottato a lungo contro la sua malattia. I medici hanno preferito dimetterlo dall’ospedale per fagli trascorrere in Natale con i propri cari, nella sua casa a Owensboro, Kentucky. Hayden senior aveva descritto le dinamiche e la storia della sua famiglia nel libro “The First Family of Racing”, dove racconta anche la storia di suo figlio, anche lui scomparso.
    Padre e figlio
    La morte di Earl Hayden va a colpire una famiglia già privata di Nicky, morto nel maggio del 2017 dopo il grave incidente stradale di Misano Adriatico. Ora tutto il mondo delle due ruote di stringe attorno alla famiglia Hayden, con il profilo ufficiale della MotoGp che esprime vicinanza: “Siamo rattristati nell’apprendere la morte del padre di Nicky Hayden, Earl. Stiamo accando alla famiglia in questo momento difficile con tutto in nostro affetto”. LEGGI TUTTO