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    MotoGp, Mir: “Voglio un altro titolo, non ero il migliore nel 2020”

    ROMA – La prima vittoria iridata in MotoGp a Joan Mir non è bastata. Il 2020, con la sua stagione corta per colpa del coronavirus, è infatti distante già due anni e ora lo spagnolo vuole fare il bis. Il pilota della Suzuki, alla sua quarta stagione in classe regina, punta infatti ad un altro titolo mondiale da mettere nella sua bacheca, che conta anche quello vinto nel 2017 con la Honda in Moto3. “Non voglio essere il vincitore una sola volta – ha detto lo spagnolo a SportWeek.com -. Voglio conquistare il primo posto anche in modo diverso e voglio vincere più gare. Il primo trionfo l’ho guadagnato forse con l’intelligenza, perché in pista ero solo uno dei migliori e non il migliore”.
    Sul 2022
    Il 2021 di Joan Mir non è stato però all’altezza del trionfo dell’annata precedente. La Suzuki in pista ha fatto fatica e lo spagnolo – durante la scorsa stagione – non ha perso occasione di sottolineare come la moto fosse sottotono. Questo malessere ha soffiato sulle voci di un suo eventuale addio alla casa di Hamamatsu, con il mercato piloti che continua a muoversi nell’ombra anche a pochi giorni dai test ufficiali di Sepang. “Il mercato è come un gioco – ha aggiunto Mir -. Se sei in una buona condizione puoi aspettare e vedere, se invece non lo sei allora vuoi firmare il prima possibile. Devi solo vedere come si evolve la situazione”. I rumour lo vedrebbero infatti tornare alla Honda a cinque anni dalla vittoria in Moto3, ma il team di Tokyo ha entrambe le selle occupare. Per essere preso in considerazione Mir dovrà perciò fare gli straordinari sulle piste di quest’anno. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Mir: “Voglio vincere in modo diverso, nel 2020 non ero il migliore”

    ROMA – Dopo il trionfo del 2020 in una stagione accorciata dall’emergere della minaccia Covid-19, Joan Mir vuole una vittoria in grande stile. Il pilota della Suzuki, alla sua quarta stagione in MotoGp, punta infatti ad un altro titolo iridato da mettere nella sua bacheca, che conta anche il Mondiale in Moto3 vinto nel 2017 con la Honda. “Non voglio essere il vincitore una sola volta – ha detto lo spagnolo a “Speedweek.com” -. Voglio conquistare il primo posto anche in modo diverso e voglio vincere più gare. Il primo trionfo l’ho guadagnato forse con l’intelligenza, perché in pista ero solo uno dei migliori e non il migliore”.
    Sul mercato
    Il 2021 di Joan Mir non è stato però all’altezza dell’annata precedente. La Suzuki in pista ha fatto fatica e lo spagnolo – durante la scorsa stagione – non ha perso occasione di sottolineare come la moto fosse sottotono. Questo malessere ha soffiato sulle voci di un suo eventuale addio alla casa di Hamamatsu, con il mercato piloti che continua a muoversi nell’ombra anche a pochi giorni dai test ufficiali di Sepang. “Il mercato è come un gioco – ha aggiunto Mir -. Se sei in una buona condizione puoi aspettare e vedere, se invece non lo sei allora vuoi firmare il prima possibile. Devi solo vedere come si evolve la situazione”. Tra le scuderie interessate al 24enne di Palma di Maiorca c’è infatti la Honda, con Mir che dovrà dare il massimo per conquistare una sella nella casa dell’Ala dorata. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Darryn Binder: “In Malesia fa caldo, non è facile guidare così”

    ROMA – Oltre alle nuove moto in pista grande protagonista dello shakedown di Sepang è stato il caldo. Con l’umidità in Malesia che sfiora l’85%, la cappa di calore si è fatta sentire ancora di più. Una situazione che ha impedito a Darryn Binder, fratello di Brad Binder (KTM Red Bull), di essere pienamente soddisfatto di questi giorni in pista. “Lunedì – ha spiegato il pilota sudafricano del team WithU Yamaha al sito ufficiale della MotoGp – ero contento. Martedì ci sono stati dei passi in avanti, ma allo stesso tempo sentivo caldo. Non è una situazione facile da gestire”.Guarda la galleryYamaha RNF: giù i veli dalle MotoGP di Dovizioso e Binder
    Pioggia in arrivo
    L’asfalto, che ha raggiunto i 60°C, ha reso ancor più difficoltoso questo primo approccio di Darryn Binder a una moto della classe regina. “Non mi sentivo bene – ha aggiunto il rookie – e non sono stato veloce quanto avrei voluto. Abbiamo provato un ‘time attack’ alla fine della giornata, ma non abbiamo fatto il grande passo in avanti che ci aspettavamo”. Questi tre giorni sono stati però utili al sudafricano: “Nel complesso posso dire di essere soddisfatto. Non sono caduto, non ho fatto errori. Ma devo lasciare che il corpo si raffreddi e si riposi”. Con la pioggia prevista per i test ufficiali di questo weekend, a Sepang ci si aspetta che la pista abbia temperature più accessibile. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, imprevisto Honda a Sepang: pacchetto bloccato ad Abu Dhabi

    ROMA – C’era molta attesa in casa Honda per lo shakedown di Sepang, ma un imprevisto ha rischiato di mandare a monte i test in Malesia. A svelarlo è proprio il collaudatore della scuderia giapponese, Stefan Bradl, che infatti è sceso in pista solo due giorni sui tre disponibili. “Non capita tutti i giorni – spiega il tedesco a Speedweek – che una aereo cargo voli da Abu Dhabi a Kuala Lumpur”. Il pacchetto con il prototipo dell’Ala dorata per la MotoGp 2022 è infatti rimasto bloccato nell’aeroporto degli Emirati Arabi, mettendo la Honda in grave difficoltà. “Non c’era alcuna possibilità che il carico arrivasse in tempo e ho riavuto le mie cose solo mercoledì, dopo la pausa pranzo”, ha detto l’ex pilota, campione del mondo in Moto2 nel 2011.
    Problemi di taglia
    Nel cassone destinato a Sepang c’era infatti anche l’abbigliamento tecnico di Stefan Bradl, che si è quindi ritrovato in Malesia senza moto e senza tuta. La Honda ha però allestito domenica una RC-V con i pezzi di ricambio, mentre il collaudatore tedesco ha avuto la fortuna di avere a disposizione l’equipaggiamento di Pol Espargaro. Situazione non proprio ottimale, visto che – spiega Bradl – “i suoi guanti e i suoi stivali erano troppo piccoli per me. Se non ci fosse stato l’abbigliamento di Espargaro, avrei fatto la figura dello stupido”. Lo spagnolo è infatti atteso in Malesia con Marc Marquez per i test ufficiali di questo weekend, nei quali la Honda spera di poter lavorare con più serenità. La reazione del team giapponese è stata però tempestiva: “Quando il gioco si fa duro, in HRC si trova subito una soluzione. Ho raccolto i miei dati e i piloti potranno avere una base solida”, ha concluso Bradl. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Darryn Binder: “Troppo caldo a Sepang, situazione non facile”

    ROMA – Con il cronometro che contava solo marginalmente, il nemico numero uno dei rookie e dei collaudatori nello shakedown di Sepang è stato il caldo. L’umidità in Malesia sfiora l’85% e dunque gli oltre 35°C si fanno sentire ancora di più. Una situazione che ha impedito a Darryn Binder, fratello di Brad Binder (KTM Red Bull), di essere pienamente soddisfatto dei giorni in pista. “Lunedì – ha spiegato il pilota sudafricano del team WithU Yamaha al sito ufficiale della MotoGp – ero contento. Martedì ci sono stati dei passi in avanti, ma allo stesso tempo sentivo caldo. Non è una situazione facile da gestire”.Guarda la galleryMotoGP, presentate le Yamaha M1 di Dovizioso e Binder
    Test in vista
    L’asfalto, che ha raggiunto i 60°C, ha reso ancor più difficoltoso questo primo approccio di Darryn Binder a una moto della classe regina. “Non mi sentivo bene – ha aggiunto il rookie – e non sono stato veloce quanto avrei voluto. Abbiamo provato un ‘time attack’ alla fine della giornata, ma non abbiamo fatto il grande passo in avanti che ci aspettavamo”. Questi tre giorni sono stati però utili al sudafricano: “Nel complesso posso dire di essere soddisfatto. Non sono caduto, non ho fatto errori. Ma devo lasciare che il corpo si raffreddi e si riposi”. Nel weekend infatti la pista sarà ancora più rovente, con tutti piloti MotoGp pronti per i primi test ufficiali della stagione, da effettuare sempre nella fornace di Sepang, sulla quale però è prevista almeno un po’ di pioggia. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, il pacchetto Honda si blocca ad Abu Dhabi: Bradl svela i ritardi nei test

    ROMA – Qualche imprevisto per la Honda a Sepang, dove in questi giorni si sono svolti gli shakedown test per rookie e colaudatori. A svelarlo è proprio il tester della scuderia giapponese, Stefan Bradl, che infatti è sceso in pista solo due giorni sui tre disponibili. “Non capita tutti i giorni – spiega il tedesco a Speedweek – che una aereo cargo voli da Abu Dhabi a Kuala Lumpur”. Il pacchetto con il prototipo dell’Ala dorata per la MotoGp 2022 è infatti rimasto bloccato nell’aeroporto degli Emirati Arabi, mettendo la Honda in grave difficoltà. “Non c’era alcuna possibilità che il carico arrivasse in tempo e ho riavuto le mie cose solo mercoledì, dopo la pausa pranzo”, ha detto l’ex pilota, campione del mondo in Moto2 nel 2011.
    Le parole di Bradl
    Nel cassone destinato a Sepang c’era infatti anche l’abbigliamento tecnico di Stefan Bradl, che si è quindi ritrovato in Malesia senza moto e senza tuta. La Honda ha però allestito domenica una RC-V con i pezzi di ricambio, mentre il collaudatore tedesco ha avuto la fortuna di avere a disposizione l’equipaggiamento di Pol Espargaro. Situazione non proprio ottimale, visto che – spiega Bradl – “i suoi guanti e i suoi stivali erano troppo piccoli per me. Se non ci fosse stato l’abbigliamento di Espargaro, avrei fatto la figura dello stupido”. In Malesia stanno infatti arrivando proprio Espargaro e Marc Marquez il primo fine settimana di test ufficiali. Un weekend che la Honda auspica possa trascorrere senza intoppi. Alla notizia del pacchetto bloccato a migliaia di chilometri da Sepang, il team non si è però perso d’animo: “Quando il gioco si fa duro, qui una soluzione si trova sempre. Con i dati raccolti, i piloti potranno lavorare su una solida base”, ha detto consludendo Bradl. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: Marquez in corsa per il premio “Comeback of the year” ai Laureus Awards

    ROMA – C’è anche Marc Marquez tra i nominati ai Laureus World Sports Awards. Il pilota di Cervera, che nel 2020 era stato vittima di un infortunio che lo aveva costretto a concludere quasi subito la sua stagione di MotoGp, è in lizza per un riconoscimento nella categoria “Comeback of the year” dopo essere tornato in pista nella primavera 2021. La concorrenza è però delle più toste: ci sono la ginnasta Simone Biles, il ciclista Mark Cavendish, e altri nomi di peso come Annemiek van Vleuten, Tom Daley e Sky Brown.
    Verso l’avvio di stagione
    Dopo un finale di stagione compromesso dalla diplopia, Marquez ha lavorato duro nel corso dell’inverno, in modo da tornare in forma per il Mondiale 2022. Dopo i primi test su moto stradale, il Cabroncito si è imbarcato sul volo per la Malesia, dove affronterà i test di Sepang con la nuova moto il 5 e il 6 febbraio. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: Marc Marquez nominato ai Laureus Awards

    ROMA – Marc Marquez correrà per un premio ai Laureus World Sports Awards. Il pilota di Cervera, che nel 2020 era stato vittima di un infortunio che lo aveva costretto a concludere quasi subito la sua stagione di MotoGp, è in lizza per un riconoscimento nella categoria “Comeback of the year” dopo essere tornato in pista nella primavera 2021. La concorrenza è però delle più toste: ci sono la ginnasta Simone Biles, il ciclista Mark Cavendish, e altri nomi di peso come Annemiek van Vleuten, Tom Daley e Sky Brown.
    Verso la nuova stagione
    Dopo un finale di stagione compromesso dalla diplopia, Marquez ha lavorato duro nel corso dell’inverno, in modo da tornare in forma per il Mondiale 2022. Dopo i primi test su moto stradale, il Cabroncito si è imbarcato sul volo per la Malesia, dove affronterà i test di Sepang con la nuova moto il 5 e il 6 febbraio. LEGGI TUTTO