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    MotoGp, Zeelenberg sull'esclusione di Dixon: “Scelta non dovuta ai risultati”

    ROMA – Il Team Petronas si è trasformato in Rnf MotoGP Racing per l’imminente stagione. Così verrà denominata la scuderia guidata da Andrea Dovizioso e Darryn Binder, il quale fino all’ultimo si è contesto il posto con Jake Dixon: “Jake ha fatto un buon lavoro, devo dire. Ci ha sorpreso molto, anche a Silverstone. Ha faticato un po’ durante il fine settimana ed è stato sfortunato in gara ma ha avuto un buon ritmo alla fine. Naturalmente, abbiamo deciso per qualcos’altro nel 2022, ma non è stata una scelta dovuta a quei risultati fondamentalmente, perché tutti si sono comportati abbastanza bene in moto”, le parole del team manager Wilco Zeelenberg. 
    La stagione di Jake
    Jake Dixon nel 2021 era stato chiamato a sostituire Franco Morbidelli nelle due tappe di Silverstone e Aragon. Il britannico, al suo esordio in MotoGp, è rimasto ancorato in fondo alla classifica: “Crutchlow, Gerloff e Dovizioso appena hanno corso la loro prima gara erano ultimi fondamentalmente, ma non si tratta di qualcosa di imbarazzante – prosegue Zeelenberg a Crash.net -. Si sono ritrovati ultimi, ma hanno cercato di resistere. Quando un pilota sale in moto a metà stagione, penso sia difficile immaginarsi qualcosa di diverso”. LEGGI TUTTO

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    Zeelenberg: “Dixon fuori dalla MotoGp? Non per via dei risultati del 2021”

    ROMA – Il nome ufficiale del Sepang Racing Team, conosciuto da tutti come Team Petronas, si è trasformato in Rnf MotoGP Racing. Così verrà denominata la scuderia guidata da Andrea Dovizioso e Darryn Binder, il quale fino all’ultimo si è contesto il posto con Jake Dixon: “Jake ha fatto un buon lavoro, devo dire. Ci ha sorpreso molto, anche a Silverstone. Ha faticato un po’ durante il fine settimana ed è stato sfortunato in gara ma ha avuto un buon ritmo alla fine. Naturalmente, abbiamo deciso per qualcos’altro nel 2022, ma non è stata una scelta dovuta a quei risultati fondamentalmente, perché tutti si sono comportati abbastanza bene in moto”, le parole del team manager Wilco Zeelenberg. 
    Il 2021 di Dixon 
    Jake Dixon nel 2021 era stato chiamato a sostituire Franco Morbidelli nelle due tappe di Silverstone e Aragon. Il britannico, al suo esordio in MotoGp, è rimasto ancorato in fondo alla classifica: “Crutchlow, Gerloff e Dovizioso appena hanno corso la loro prima gara erano ultimi fondamentalmente, ma non si tratta di qualcosa di imbarazzante – prosegue Zeelenberg a Crash.net -. Si sono ritrovati ultimi, ma hanno cercato di resistere. Quando un pilota sale in moto a metà stagione, penso sia difficile immaginarsi qualcosa di diverso”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marini: “Devo far ricredere gli scettici, li invito a conoscermi”

    ROMA – “C’è scetticismo nei miei confronti e ne sono consapevole, ma voglio che tutti mi conoscano meglio. Coloro che hanno collaborato con me sanno chi sono e se parlano bene di me fa piacere. Gli scettici forse devono ricredersi. Per quanto mi riguarda, devo dimostrare in pista ciò che so fare e ho l’opportunità per farlo”. Sono queste le parole di Luca Marini, pilota del VR46 Racing Team e fratello di Valentino Rossi – proprietario della scuderia -, a margine della presentazione che ha avuto luogo ieri al teatro Rossini di Pesaro. “Questo – ha aggiunto Marini – deve essere un anno di crescita tramite il divertimento e non di rivincita”.
    Sul 2021
    Marini deve ora lavorare – a pochi giorni dalla prima tappa della MotoGp in Qatar il prossimo 6 marzo – sulla sua condizione fisica. “Devo lavorare in modo specifico – ha detto il pilota italiano – sulla spalla sinistra. Non posso fare finta che sia in condizioni normali e mi manca un po’ di forza, ma penso di aver raggiunto un buon livello”. Poi un commento sulla Ducati GP22, moto con la quale è già sceso in pista nello shakedown di Sepang e nei test ufficiali di Mandalika: “Ho preso abbastanza confidenza la moto. L’anno scorso è stato difficile per il pacchetto tecnico non di livello. Nel box non eravamo sereni. Dobbiamo continuare a lavorare e io ho cercato di colmare i miei punti deboli”, ha detto, concludendo, Marini. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Penso di essere pronto, ma non servirà essere al 100%”

    ROMA – Compiuti da poco 29 anni, per Marc Marquez sta partire la quindicesima stagione nel Motomondiale. L’otto volte iridato, deve però ancora lottare con i guai alla spalla che stanno rallentando la sua preparazione. “Dopo due stagioni difficili ho vissuto il meglio e il peggio di questo sport. Appena sembra risolto un infortunio ecco che se ne presenta un altro. Così non puoi iniziare la stagione da favorito. Ho iniziato ad allenarmi tardi, ma i test in pista mi hanno fatto bene. Penso di arrivare pronto in Qatar”, ha detto Marquez in conferenza stampa.
    Sulla nuova moto
    Questo però per Marquez sembra non rappresentare un particolare problema: “Non credo serva essere al pieno della condizione per lottare al titolo mondiale. La moto è pronta per scendere in pista ed essere competitiva, è diversa da quella dell’anno scorso con rispettivi pregi e difetti e mi ci devo ancora abituare. Va riadattata rapidamente”. Un commento, infine, sulla sua recente decisione di trasferirsi a Madrid per stare più vicino ai suoi medici, ma non solo: “Dopo tanti anni ci voleva una nuova prospettiva”. La MotoGp 2022 si profila per Marc Marquez una stagione piena di insidie, che lo spagnolo spera di neutralizzare al più presto, per puntare al suo settimo titolo in classe regina. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Sono in ritardo di condizione, ma in Qatar forse sarò pronto”

    ROMA – Marc Marquez si avvia alla sua quindicesima stagione nel Motomondiale. Lo spagnolo di Cervera ha spento da poco 29 candeline, ma deve fare ancora i conti con problemi fisici che stanno ostacolando la sua preparazione. “Dopo due stagioni difficili ho vissuto il meglio e il peggio di questo sport. Appena sembra risolto un infortunio ecco che se ne presenta un altro. Così non puoi iniziare la stagione da favorito. Ho iniziato ad allenarmi tardi, ma i test in pista mi hanno fatto bene. Penso di arrivare pronto in Qatar”, ha detto Marquez in conferenza stampa.
    Le parole di Marquez
    Questo però per Marquez sembra non rappresentare un particolare problema: “Non credo serva essere al pieno della condizione per lottare al titolo mondiale. La moto è pronta per scendere in pista ed essere competitiva, è diversa da quella dell’anno scorso con rispettivi pregi e difetti e mi ci devo ancora abituare. Va riadattata rapidamente”. Un commento, infine, sulla sua recente decisione di trasferirsi a Madrid per stare più vicino ai suoi medici, ma non solo: “Dopo tanti anni ci voleva un cambio di scenario”. Un Marquez di trasizione, quindi, questo che si prepara alla MotoGp 2022, che per lui si preannuncia ricca di incognite. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marini presenta il team VR46: “Vi faremo divertire”

    ROMA – Luca Marini ha parlato nel corso della presentazione del Mooney VR46 Racing Team, che fa il suo esordio in MotoGp in questa stagione. “Sto bene. Quest’anno possiamo divertirci tutti – ha detto -. E’ un momento storico molto competitivo della MotoGp. I piloti vanno tutti fortissimo, sono incredibili. E’ bellissimo che sia così, mi piace quando la competizione è così alta. Bisogna lavorare su tutti i piccoli dettagli”. Il classe 1997, fratello di Valentino Rossi, si è mostrato ottimista verso il campionato che partirà tra una settimana: “Penso che quest’anno come team possiamo fare la differenza. Sono contento di poter lavorare con queste persone. Ringrazio anche Ducati. Sono sicuro che vi faremo divertire”.
    L’entusiasmo di Bezzecchi
    Anche Marco Bezzecchi, al suo esordio in classe regina, ha parlato nel corso della presentazione: “Arrivare in MotoGp è un grandissimo traguardo. Ancora non ho ben realizzato la cosa. Sono contento, sarà una bellissima stagione. Dovremo imparare tanto, come pilota dovrò conoscere la moto. Ci siamo già divertiti molto ai test”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Ciabatti: “A Doha pronti a utilizzare l'abbassatore anteriore”

    ROMA – L’abbassatore anteriore in movimento della Ducati continua a far discutere. Il paddock della MotoGp ha reagito con diffidenza e scetticismo a questo nuovo componente aerodinamico delle Ducati GP22, che quest’anno in pista saranno otto. Nel frattempo, però, il direttore sportivo Paolo Ciabatti annuncia a “Motorsport”: “All’inizio della stagione, a Doha (6 marzo, ndr), utilizzeremo sicuramente questo dispositivo. Probabilmente anche gli altri piloti motorizzati Ducati lo useranno in pista”. La Ducati è scesa con l’abbassatore anteriore in movimento già nei test ufficiali a Mandalika, raccogliendo le perplessità di Romano Albesiano, direttore tecnico dell’Aprilia.
    Sahara sull’abbassatore
    Ora però a questo coro si unisce anche Shinichi Sahara, direttore tecnico della Suzuki, che però di dice aperto a ogni ipotesi: “Se funziona, dovremo provarlo. Per sviluppare l’abbassatore anteriore in corsa dovremo aumentare il budget. Ma non so se questo sia la strada giusta per avere più velocità sui rettilinei”. I costruttori del Motomondiali hanno infatti già un abbassatore anteriore, ma manuale e utilizzato principalmente in fase di partenza. Con questa innovazione, la Ducati però punta ad aumentare ancora la propria velocità in pista, puntando ad abbassare ulteriormente il baricentro della moto. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Ciabatti: “Abbassatore anteriore in pista già a Doha”

    ROMA – La Ducati è sotto i riflettori per il suo abbassatore anteriore in movimento, ennesima innovazione aerodinamica della casa di Borgo Panigale. Le scuderie della MotoGp hanno accolto con scetticismo e diffidenza questo nuovo componente delle Ducati GP22, che quest’anno in pista saranno otto. Nel frattempo, però, il direttore sportivo Paolo Ciabatti annuncia a “Motorsport”: “All’inizio della stagione, a Doha (6 marzo, ndr), utilizzeremo sicuramente questo dispositivo. Probabilmente anche gli altri piloti motorizzati Ducati lo useranno in pista”.
    Le parole di Sahara
    La Ducati è scesa con l’abbassatore anteriore in movimento già nei test ufficiali a Mandalika, raccogliendo le perplessità di Romano Albesiano, direttore tecnico dell’Aprilia. Ora però a questo coro si unisce anche Shinichi Sahara, direttore tecnico della Suzuki, che però di dice aperto a ogni ipotesi: “Se funziona, dovremo provarlo. Per sviluppare l’abbassatore anteriore in corsa dovremo aumentare il budget. Ma non so se questo sia la strada giusta per avere più velocità sui rettilinei”. I costruttori del Motomondiali hanno infatti già un abbassatore anteriore, ma manuale e utilizzato principalmente in fase di partenza. Ora la Ducati alza l’asticella e si candida – ancora una volta – a scuderia d’avanguardia nell’innovazione tecnica. LEGGI TUTTO