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    MotoGP, Di Giannantonio, la Ducati e l'enigma social: “L'ossessione”

    ROMA – Sono parole di sfogo quelle pubblicate in un lungo post su Instagram da Fabio Di Gianntantonio dopo il ventunesimo posto nel Gran Premio della Malesia, valevole per la diciottesima tappa del Mondiale 2022 di MotoGP. Le parole del pilota romano non riguardano il risultato di Sepang, bensì un trend che da settembre lo ha visto sempre terminare le proprie gare al di fuori della zona punti, portando sensazioni non certo positive nella testa del numero 49. “Diciannovesima gara della stagione, il trend del weekend è sempre lo stesso – esordisce ‘Diggia’ -. Purtroppo non miglioriamo, non risolviamo i problemi, quindi non riusciamo ad essere più veloci.Il fatto è che in questa stagione mi sono divertito sempre meno in moto. Ma non parlo della moto in sé”. 
    L’ossessione
    “La Ducati MotoGP è il mezzo più straordinario e incredibile su cui io sia mai salito e sono grato di avere l’opportunità di guidarla – prosegue il post di Di Giannantonio -. Mi sono divertito meno e risultati non sono arrivati. In tutto ciò cosa ho imparato? Eh… ho imparato che il livello in MotoGP è altissimo e non si lascia niente al caso, che poi penso che il gioco sia proprio questo… lavorare, duro, lavorare veramente duro, pianificare, studiare, analizzare, crederci, avere fiducia, pensare a tutto, non trascurare nessun dettaglio, avere l’ossessione. Si perché alla fine la domanda è… ma tu, hai l’ossessione? Perché solo rispondendo di si ci si può mettere contro i più grandi di questo sport. Sono tra i miei pensieri in aeroporto, tra due settimane c’è Valencia, gara che affronterò con la mentalità per fare bene, benissimo, come ho sempre fatto. Poi si apre un altro capitolo, chi sa sa”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Di Giannantonio in crisi: “Non mi diverto più”

    ROMA – “Diciannovesima gara della stagione, il trend del weekend è sempre lo stesso. Purtroppo non miglioriamo, non risolviamo i problemi, quindi non riusciamo ad essere più veloci. Il fatto è che in questa stagione mi sono divertito sempre meno in moto. Ma non parlo della moto in sé”. Comincia così un lungo post di sfogo pubblicato da Fabio Di Gianntantonio dopo il ventunesimo posto nel Gran Premio della Malesia, diciottesimo appuntamento stagionale della MotoGP. Le parole del pilota romano non riguardano il risultato di Sepang, bensì un trend che da settembre lo ha visto sempre terminare le proprie gare al di fuori della zona punti, portando sensazioni non certo positive nella testa del numero 49.
    Le parole di Di Giannantonio
    “La Ducati MotoGP è il mezzo più straordinario e incredibile su cui io sia mai salito e sono grato di avere l’opportunità di guidarla – prosegue il post di Di Giannantonio -. Mi sono divertito meno e risultati non sono arrivati. In tutto ciò cosa ho imparato? Eh… ho imparato che il livello in MotoGP è altissimo e non si lascia niente al caso, che poi penso che il gioco sia proprio questo… lavorare, duro, lavorare veramente duro, pianificare, studiare, analizzare, crederci, avere fiducia, pensare a tutto, non trascurare nessun dettaglio, avere l’ossessione. Si perché alla fine la domanda è… ma tu, hai l’ossessione? Perché solo rispondendo di si ci si può mettere contro i più grandi di questo sport. Sono tra i miei pensieri in aeroporto, tra due settimane c’è Valencia, gara che affronterò con la mentalità per fare bene, benissimo, come ho sempre fatto. Poi si apre un altro capitolo, chi sa sa”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, l'incubo di Bagnaia: ecco il precedente con Rossi che spaventa Pecco

    ROMA – Mancano davvero pochissimi punti a Pecco Bagnaia per portare a casa il Mondiale 2022 di MotoGP. Il ducatista, vincitore della penultima gara in Malesia, arriva al Gran Premio di Valencia con la consapevolezza di dover gestire la gara senza farsi influenzare dalle pressioni per quello che sarebbe il primo titolo in classe regina, oltre che il primo successo della Ducati dal 2007, quando a imporsi fu Casey Stoner. Dopo ben cinque anni dall’ultima volta, il campionato verrà deciso all’ultima gara, anche se i pronostici pendono nettamente verso il torinese.
    Il precedente pericoloso
    C’è però un precedente che può spaventare Bagnaia. Nel 2006, Valentino Rossi arrivò a Valencia con otto punti di vantaggio su Nicky Hayden, ma perse il Mondiale dopo una caduta che lo fece chiudere al tredicesimo posto. Bagnaia, ai microfoni di “As”, ha risposto così riguardo al paragone con quell’episodio: “Non ho intenzione di rivedere o ripensare a quella gara. In questo momento sto bene e ancora non ci credo di poter accarezzare l’idea di vincere il titolo. Ma sono abbastanza calmo. Ora non so come saranno le giornate prima di arrivare a Valencia, ma cercherò di restare tranquillo a casa e di rilassarmi un po”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP Ducati, Tardozzi: “Bagnaia sottostimato. Non faremo come il 2016 in Argentina”

    ROMA – Alla sua solita maniera Davide Tardozzi ci ha messo la faccia davanta ai giornalisti, non sottraendosi a nessun tipo di domanda e difendendo l’operato dei piloti e del team Ducati. “Bagnaia ha dimostrato di essere un campione fin dalla partenza. In questa stagione conta 7 gare vinte più 4 delle ultime 6 nel 2021 e quando è caduto era sempre davanti, ma sui social network e media ancora lo sminuiscono – le sue parole riportate da “As” -.Come si fa a dire che non è un campione? Anche qui a Sepang – spiega il team manager -ha dimostrato di essere forte di testa. Il potenziale di questo ragazzo deve esser riconosciuto. Tanti hanno la sua moto, ma quello che sta davanti è lui. Cos’altro deve fare?”
    “Ai piloti chiediamo attenzione”
    Poi ancora una precisazione sugli eventuali ordini di scuderia in casa Ducati. “Chiediamo solamente ai nostri piloti attenzione, senza avventurarsi in sorpassi azzardati. Anche se è passato molto tempo, in Ducati tutti ricordano quello che accadde in Argentina nel 2016 (tra Iannone e Dovizioso ndr). Durante la gara Pecco ed Enea si sono sorpassati senza problemi e questo conferma l’assenza di ordini di scuderia. Dall’Igna si è avvicinato al muretto perché preoccupato, ci ha chiesto se fosse il caso di intervenire in qualche modo. Ma abbiamo deciso di no, perché – aggiunge Tardozzi – abbiamo fiducia nei nostri piloti. Avremmo potuto mettere P2 sulla tabella di Bastianini, ma non l’abbiamo fatto“. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Tardozzi: “Bagnaia è un campione, come si fa a sminuirlo?”

    ROMA – Davide Tardozzi come al suo solito non si è nascosto dalle domande anche scomode dei giornalisti, difendendo l’operato dei piloti e del team Ducati. “Bagnaia ha dimostrato di essere un campione fin dalla partenza. In questa stagione conta 7 gare vinte più 4 delle ultime 6 nel 2021 e quando è caduto era sempre davanti, ma sui social network e media ancora lo sminuiscono. Come si fa a dire che non è un campione? Anche qui a Sepang ha dimostrato di essere forte di testa. Il potenziale di questo ragazzo deve esser riconosciuto. Tanti hanno la sua moto, ma quello che sta davanti è lui. Cos’altro deve fare?”
    “Fiducia nei nostri piloti”
    Poi una doverosa precisazione sugli ordini di scuderia. “Chiediamo solamente ai nostri piloti attenzione, senza avventurarsi in sorpassi azzardati. Anche se è passato molto tempo, in Ducati tutti ricordano quello che accadde in Argentina nel 2016 (tra Iannone e Dovizioso ndr). Durante la gara Pecco ed Enea si sono sorpassati senza problemi e questo conferma l’assenza di ordini di scuderia. Dall’Igna si è avvicinato al muretto perché preoccupato, ci ha chiesto se fosse il caso di intervenire in qualche modo. Ma abbiamo deciso di no, perché – conclude Tardozzi – abbiamo fiducia nei nostri piloti. Avremmo potuto mettere P2 sulla tabella di Bastianini, ma non l’abbiamo fatto“. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Bagnaia: “Il Mondiale perso da Rossi nel 2006? Non ci penso”

    ROMA – Pecco Bagnaia è a un passo dalla conquista del Mondiale 2022 di MotoGP. Il ducatista, vincitore della penultima gara in Malesia, arriva al Gran Premio di Valencia con la consapevolezza di dover gestire la gara senza farsi influenzare dalle pressioni per quello che sarebbe il primo titolo in classe regina, oltre che il primo successo della Ducati dal 2007, quando a imporsi fu Casey Stoner. Dopo ben cinque anni dall’ultima volta, il campionato verrà deciso all’ultima gara, anche se i pronostici pendono nettamente verso il torinese.
    L’incubo Rossi
    C’è però un precedente che può spaventare Bagnaia. Nel 2006, Valentino Rossi arrivò a Valencia con otto punti di vantaggio su Nicky Hayden, ma perse il Mondiale dopo una caduta che lo fece chiudere al tredicesimo posto. Bagnaia, ai microfoni di “As”, ha risposto così riguardo al paragone con quell’episodio: “Non ho intenzione di rivedere o ripensare a quella gara. In questo momento sto bene e ancora non ci credo di poter accarezzare l’idea di vincere il titolo. Ma sono abbastanza calmo. Ora non so come saranno le giornate prima di arrivare a Valencia, ma cercherò di restare tranquillo a casa e di rilassarmi un po”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Bagnaia-Quartararo: quando il Mondiale si è deciso all'ultima gara

    ROMA – Il GP di Valencia, ultimo appuntamento della stagione MotoGP tornerà a essere decisivo per l’assegnazione del titolo iridato. Era da cinque anni infatti che ila gara spagnola non decideva le sorti del mondiale, ovveri quando Marc Marquez arrivò all’appuntamento spagnolo con 21 punti di vantaggio su Andrea Dovizioso, vincendo poi la classifica piloti anche grazie alla caduta dell’italiano. Questa volta, Francesco Bagnaia sarà chiamato a difendere 23 lunghezze di vantaggio su Fabio Quartararo, divario aumentato dopo l’allungo di domenica a Sepang.
    Gli altri titoli decisi al fotofinish
    In passato, oltre allo scontro Marquez-Dovizioso nel 2017, altre tre volte i tifosi sono rimasti con il fiato sospero fino all’ultima gara. Nel 2015, fu l’anno della sfida interna tra Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, con la partecipazione di Marc Marquez. Il “Dottore” all’ultimo Gp è in vantaggio sullo spagnolo, ma una penalizzazione per la lotta con il numero 93 Honda a Sepang., lo costringe alla rimonta fino al quarto posto, piazzamento favorevole a Lorenzo che vince gara e mondiale. Rossi sfortunato anche nel 2006 quando sul +8 nei confronti di Nicky Hayden cadde lasciando strada al compianto statunitense. Nel mezzo la lotta tra Jorge Lorenzo e Marc Marquez nel 2013, con quest’ultimo capace di gestire i 13 punti di vantaggio e conquistare la vittoria iridata. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Mir colpito dalla sindrome compartimentale: “Operarsi è un'opzione”

    ROMA – Joan Mir, nell’ultima gara disputata a Sepang, in Malesia,ha vissuto un vero e proprio calvario. Il pilota della Suzuki, che dal 2023 affiancherà Marc Marquez nel team ufficiale Honda, però, dopo essere tornato da un infortunio alla caviglia che lo ha visto saltare quattro gare ha vissuto un weekend complicato a causa della sindrome compartimentale all’avambraccio destro che lo fatto chiudere in 19esima posizione a 41 secondi dal vincitore Francesco Bagnaia. “Sembra che io abbia avuto un episodio di sindrome compartimentale braccio. Sepang è una pista piuttosto impegnativa ma non così. Non riuscivo a capire la pressione che mettevo sul freno e ho perso tutta la forza del braccio destro”, le sue parole riportatedal sito ufficiale della MotoGP.
    Prima i test 2023, poi l’operazione

    Rimane ancora una gara per i piloti della MotoGP prima che inizino i test 2023 di Valencia, la stessa pista sulla quale si assegnerà il mondiale e anche il circuito sul quale Mir prenderà per la prima volta in mano le redini della RC213V, la moto che guiderà dall’anno prossimo affiancando Marc Marquez. Dopo i test, però Mir potrebbe sottoporsi all’intervento chirurgico. “Penso che possa essere una buona opzione. Sinceramente, se metti tutto insieme e pensiamo al motivo per cui abbiamo avuto questo problema… non so, ma le cose possono peggiorare”, ha concluso lo spagnolo sempre più convinto di mettersi sotto i ferri per risolvere un problema che potrebbe penalizzarlo nel 2023 quando sarà chiamato alla nuova avventura con Honda. LEGGI TUTTO