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    MotoGP, Miller e l’addio a Ducati: “Ho deciso io”

    ROMA – “Gli anni in Ducati sono stati qualcosa che ha cambiato le regole del gioco per me e la mia carriera”. Jack Miller ha parlato in maniera pienamente positiva dell’esperienza trascorsa in Ducati. Cinque anni in cui il pilota australiano è arrivato ai vertici della MotoGP, raggiungendo come miglior risultato il quarto posto del 2021. Un progresso sottolineato innanzitutto dal numero 43: “Prima di arrivare in Ducati, ho ottenuto una vittoria sul bagnato – le sue parole riportate da “Autosport” -, ora abbiamo ottenuto qualcosa come 20 podi”.Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    Il passaggio in KTM
    “È stato un viaggio fantastico, ho imparato molto, ho provato così tante diverse configurazioni della moto a cui mi sento ancora legato – ha aggiunto Miller -. La decisione di passare in KTM alla fine è stata mia e solo mia. Ducati è stata la mia Casa negli ultimi cinque anni ed è triste finire, ma sono anche molto entusiasta del prossimo capitolo”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Valentino Rossi racconta: “L’Academy nata grazie a Simoncelli”

    ROMA – “L’Academy è nata da una decina di anni. E’ nato tutto casualmente con Marco Simoncelli, lui è stato il primo pilota dell’Academy anche se non esisteva ancora. Mi ha chiesto aiuto in un momento difficile, Marco era uno simpatico e dava gusto starci insieme”. Valentino Rossi ha raccontato, in una lunga intervista a “Geopop”, anche le tappe di formazione della VR46 Academy, che un mese fa con Pecco Bagnaia ha portato per la prima volta un suo pilota alla conquista del titolo di MotoGP. Prima ancora della fondazione ufficiale, il Dottore ha raccontato degli allenamenti con Marco Simoncelli, che hanno dato lo spunto per creare un gruppo folto e organizzato di piloti. “Abbiamo iniziato nel 2006/2007 – ha raccontato -, io correvo già da anni e mi sono detto che mi sarebbe piaciuto avere qualcuno che mi faceva compagnia e allo stesso tempo, farlo con un pilota del Mondiale per fare a gara anche negli allenamenti, capire il livello e diventare più fortiGuarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    La crescita dell’Academy
    “Dopo c’è stata la storia con Marco, abbiamo vinto i Mondiali e poi purtroppo c’è stato l’incidente – ha aggiunto Rossi -. Però, questa esperienza c’era piaciuta talmente tanto che insieme a Carlo, Uccio e Albi ci siamo detti di aiutare anche altri piloti. Però era una cosa che non aveva mai fatto nessuno e non sapevamo da dove iniziare. Poi è arrivato Morbidelli, mio fratello Luca e successivamente tutti gli altri. Ad un certo punto però, è nato un problema perché questi piloti sono diventati talmente forti che sono diventati miei rivali. Non l’avrei mai pensato, c’è sfuggita di mano la cosa. Ho allevato delle serpi in seno che appena hanno potuto, mi hanno battuto”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Valentino Rossi: “Simoncelli è stato il primo pilota dell’Academy”

    ROMA – Valentino Rossi ha raccontato, in una lunga intervista a “Geopop”, anche le tappe di formazione della VR46 Academy, che un mese fa con Pecco Bagnaia ha portato per la prima volta un suo pilota alla conquista del titolo di MotoGP. Prima ancora della fondazione ufficiale, il Dottore ha raccontato degli allenamenti con Marco Simoncelli, che hanno dato lo spunto per creare un gruppo folto e organizzato di piloti: “L’Academy è nata da una decina di anni. E’ nato tutto casualmente con Marco Simoncelli, lui è stato il primo pilota dell’Academy anche se non esisteva ancora. Mi ha chiesto aiuto in un momento difficile, Marco era uno simpatico e dava gusto starci insieme. Abbiamo iniziato nel 2006/2007 – ha raccontato -, io correvo già da anni e mi sono detto che mi sarebbe piaciuto avere qualcuno che mi faceva compagnia e allo stesso tempo, farlo con un pilota del Mondiale per fare a gara anche negli allenamenti, capire il livello e diventare più fortiGuarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Il racconto di Rossi
    “Dopo c’è stata la storia con Marco, abbiamo vinto i Mondiali e poi purtroppo c’è stato l’incidente – ha aggiunto Rossi -. Però, questa esperienza c’era piaciuta talmente tanto che insieme a Carlo, Uccio e Albi ci siamo detti di aiutare anche altri piloti. Però era una cosa che non aveva mai fatto nessuno e non sapevamo da dove iniziare. Poi è arrivato Morbidelli, mio fratello Luca e successivamente tutti gli altri. Ad un certo punto però, è nato un problema perché questi piloti sono diventati talmente forti che sono diventati miei rivali. Non l’avrei mai pensato, c’è sfuggita di mano la cosa. Ho allevato delle serpi in seno che appena hanno potuto, mi hanno battuto”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP: frattura alla mano per Quartararo, ma niente operazione

    ROMA – Piccolo infortunio durante la sosta invernale della MotoGP per Fabio Quartararo. Il francese ha infatti rimediato una frattura alla mano sinistra durante un allenamento in motocross. A comunicarlo, lo stesso pilota della Yamaha tramite un post pubblicato sui social, in cui specifica che non sarà necessaria alcuna operazione, ma solo un periodo di riposo in modo da arrivare nella miglior forma possibile ai prossimi mesi, in cui si preparerà la stagione 2023.Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Il post di Quartararo
    “Ieri ho avuto un incidente durante l’allenamento di motocross e ho subìto una piccola frattura alla mano sinistra – ha scritto Quartararo in un post pubblicato sui suoi canali social -. Non c’è bisogno di un intervento chirurgico, devo solo pensare a riprendermi”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Honda rassicura Marquez: “Vogliamo il titolo, collaboriamo con F1 per migliorare”

    ROMA – Nell’ultimo anno non sono mancate, da parte di Marc Marquez, le critiche a Honda. Per la prima volta dopo tanti anni, il pilota di Cervera e con lui la casa giapponese hanno chiuso una stagione di MotoGP senza vittorie, facendo scattare l’allarme soprattutto visti i risultati degli altri centauri Honda. Koji Watanabe, presidente di HRC, ha cercato di rasserenare l’ambiente: “Non abbiamo festeggiato una vittoria in MotoGP nel 2022, ma Marc Marquez ci ha regalato un podio nella seconda parte della stagione” – le sue parole durante l’evento Honda di Motegi.Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    Obiettivo titolo
    “Il nostro obiettivo è il titolo MotoGP, questa è la massima priorità – ha aggiunto Watanabe -. E’ stata una stagione molto frustrante per noi. Per apportare miglioramenti stiamo lavorando con il nostro dipartimento F1 per migliorare il pacchetto aerodinamico 2023. Stiamo già vedendo i primi segnali di questa collaborazione. In futuro uniremo i nostri sforzi in modo da poter essere di nuovo più competitivi”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, gli obiettivi di Honda dopo il flop 2022: “Puntiamo al titolo”

    ROMA – Sono state numerose le critiche rivolte a Honda da Marc Marquez durante questo 2022. Per la prima volta dopo tanti anni, il pilota di Cervera e con lui la casa giapponese hanno chiuso una stagione di MotoGP senza vittorie, facendo scattare l’allarme soprattutto visti i risultati degli altri centauri Honda. Koji Watanabe, presidente di HRC, ha cercato di rasserenare l’ambiente: “Non abbiamo festeggiato una vittoria in MotoGP nel 2022, ma Marc Marquez ci ha regalato un podio nella seconda parte della stagione” – le sue parole durante l’evento Honda di Motegi.
    Le parole di Watanabe
    “Il nostro obiettivo è il titolo MotoGP, questa è la massima priorità – ha aggiunto Watanabe -. E’ stata una stagione molto frustrante per noi. Per apportare miglioramenti stiamo lavorando con il nostro dipartimento F1 per migliorare il pacchetto aerodinamico 2023. Stiamo già vedendo i primi segnali di questa collaborazione. In futuro uniremo i nostri sforzi in modo da poter essere di nuovo più competitivi”. LEGGI TUTTO

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    Valentino Rossi alla conquista di Bathurst: ecco quando e dove tornerà in pista

    ROMA – Manca ancora l’annuncio ufficiale, ma secondo i rumours usciti nelle ultime ore Valentino Rossi sarà tra i protagonisti della 12 Ore di Bathurst tra il 2 e 5 febbraio. La gara, atto inaugurale della stagione 2023 dell’Intercontinental GT Challenge è senza dubbio una delle più entusiasmanti dell’intero calendario del Gran Turismo. Per il “Dottore” un’altra opportunità di cimentarsi con il mondo a quattro ruote che sicuramente lo vedrà impegnato nel GTWC 2023 come nuovo pilota BMW.
    Le esperienze degli altri motociclisti
    In attesa di vedere Rossi alle prese con i saliscendi di Mount Panorama, sono diversi i campioni a due ruote già impegnati in questa affascinante esperienza. Partendo da Gregg Hansford, l’unico capace di vincere su questo tracciato sia a due che a quattro ruote, passando per Troy Bayliss che nel 2009 finì contro un muro dopo 59 giri sui 161 previsti, per concludere con Casey Stoner, anche a lui finito contro il muro quando era in lotta per la top-5. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Valentino Rossi atteso al via della 12 ore di Bathurst

    ROMA – Si fanno sempre più insistenti le voci di una partecipazione di Valentino Rossi alla 12 Ore di Bathurst tra il 2 e 5 febbraio. Manca ancora l’annuncio ufficiale, ma il “Dottore” sarà in gara nell’atto inaugurale della stagione 2023 dell’Intercontinental GT Challenge, senza dubbio una delle più entusiasmanti dell’intero calendario del Gran Turismo. Per il pilota italiano un’altra opportunità di cimentarsi con il mondo a quattro ruote che sicuramente lo vedrà impegnato nel GTWC 2023 come nuovo pilota BMW.
    I precedenti di Bayliss e Stoner
    Valentino Rossi non sarà il solo a fronteggiare i saliscendi di Mount Panorama, ma in passago già diversi campioni del mondo a due ruote sono stati impegnati in questa affascinante esperienza. Partendo da Gregg Hansford, l’unico capace di vincere su questo tracciato sia a due che a quattro ruote, passando per Troy Bayliss che nel 2009 finì contro un muro dopo 59 giri sui 161 previsti, per concludere con Casey Stoner, anche a lui finito contro il muro quando era in lotta per la top-5. LEGGI TUTTO