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    MotoGp, Brivio: “Una squadra satellite della Suzuki sarebbe utile”

    ROMA – “Noi come team factory vorremmo avere più informazioni e condividerle, ma questo progetto deve ottenere l’approvazione del top management. Naturalmente, l’obiettivo è quello di avere un team satellite nel 2022, ma dobbiamo decidere in anticipo, direi per marzo, massimo aprile, altrimenti non avremo tempo per organizzarci”. Sono queste le parole di Davide Brivio, team principal della casa di Hamamatsu, in merito all’ipotesi di un team satellite in MotoGP a partire dal 2022.

    Raccolta dati
    Suzuki ed Aprilia sono gli unici due costruttori della classe regina a non disporre di un team satellite sebbene il manager chieda da tempo, ai giapponesi, la possibilità di crearne uno. Il team di Mir e Rins è stato il primo a vincere il titolo in MotoGP avendo a disposizione solo la squadra Factory ma i dati accumulati non sono sufficienti.
    Gran parte dei contratti che legano i costruttori ed i team indipendenti scadranno alla fine della prossima stagione: così una squadra satellite della Suzuki potrebbe diventare una possibilità concreta. A patto però che non si perda tempo: “Abbiamo parlato a lungo di un secondo team Suzuki” le parole di Brivio. “Sebbene abbiamo vinto il mondiale, gli ingegneri ritengono necessario ricevere più informazioni possibili. Questo anche in vista di gare o prove sul bagnato: un conto è ricevere dati da due piloti, un altro da quattro”.
    Il team manager campione del mondo però ammette che una decisione ancora non è stata presa: “Ma è ancora un lavoro in corso e non abbiamo preso una decisione definitiva”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Mir: “Vorrei difendere il titolo contro Marc Marquez”

    ROMA – “Spero che Marc Marquez torni nei test, o nella prima gara, prima è meglio è. L’ho incontrato qualche giorno fa a Lerida, ero lì ad allenarmi e lui accompagnava suo fratello Alex”. Così il campione del mondo Joan Mir ha parlato del pilota della Honda durante la premiazione di Motociclista dell’anno per il Medis Grupo, in Spagna. “Si è congratulato con me per il titolo – ha continuato Mir – E’ chiaro che è in un momento difficile, a nessuno piace quello che gli è successo, quindi voglio che torni presto e come prima”.

    Mir aspetta Marquez
    Mir vorrebbe difendere il titolo contro Marquez: “Farlo porta pressione e motivazione, è chiaro che mi vedo lottando con Marc il prossimo anno – ha dichiarato lo spagnolo della Suzuki – Per vincere il titolo sono stato molto costante e posso continuare a esserlo. So che anche Marc lo è, perciò dobbiamo migliorare alcune cose, sia sulla moto che su di me”. “Meglio battere Rins o Marquez? Sicuramente il secondo. Perché? La risposta la tengo per me, ma è abbastanza chiaro” ha concluso Mir. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Valentino Rossi: “Momento cruciale tra il 2016 e il 2017”

    TAVULLIA – “Dovrò lavorare molto su me stesso in vista della prossima stagione ma bisognerà fare pressione anche su Yamaha per risolvere i problemi presenti da tempo”. Ha già bene in mente i suoi obiettivi Valentino Rossi in vista della prossima stagione che sarà per lui la sedicesima con la casa giapponese ma la prima con la Petronas.

    Velocità e grip al posteriore
    Il Dottore è consapevole della sfida che lo attende e ha già focalizzato i punti principali su cui lavorare: “Dobbiamo migliorare in qualifica, perché sono diventate fondamentali” le parole di Valentino Rossi riportate dal sito specializzato Speedweek.com. “Dovremo anche lavorare bene d’inverno per fare un upgrade: mancano velocità massima e soprattutto grip al posteriore. Questo è il cuore del problema: se non riusciamo a far lavorare come si deve il posteriore, la moto diventa molto difficile da guidare”.
    Il momento cruciale, delle ultime stagioni per la casa giapponese, è il passaggio tra il 2016 e il 2017: “Negli ultimi anni siamo partiti bene all’inizio prima di soffrire nella seconda metà. Il problema è che tutti gli altri progredivano, sviluppavano le loro moto mentre noi non riuscivamo ad evolverci” prosegue Rossi. “Il momento cruciale è stato fra il 2016 e il 2017 perché fino a cinque anni fa la M1 era molto competitiva, tanto da essere in lizza per vincere gare e mondiali. Da lì in poi sono iniziati anni difficili ma credo sia un insieme di fattori compresi i progressi fatti dagli avversari. Per ritrovare competitività dovremo riuscire a lavorare sullo sviluppo della moto nel corso dell’anno” conclude il nove volte campione del mondo. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Luca Marini: “E' un punto di partenza, sono carico”

    ROMA – Luca Marini è una delle nuove leve più interessanti del motociclismo e dopo il secondo posto ottenuto al termine della stagione 2020 si è guadagnato la possibilità di correre in MotoGP in sella alla Ducati Avintia. In un’intervista rilasciata a Corsedimoto il giovane classe 1997 racconta tutta l’emozione per questo salto di categoria: “Essere in MotoGP è bellissimo, un sogno che si realizza. Ma certo un punto di partenza. Esserci veramente è incredibile. Mi devo abituare visto che non ho ancora provato la moto, quindi non ho ancora vissuto il mondo di quella categoria. Non vedo l’ora di iniziare con i primi test, sono molto carico, ma senza fretta. So che ci saranno tantissime cose da imparare, come gomme, elettronica… Poi la Ducati dicono tutti che non è una moto semplice, quindi so che non sarà facile”.

    Problema alla caviglia quasi alle spalle
    Il fratellastro di Valentino Rossi ha dovuto fare i conti nella seconda parte della stagione con un infortunio alla caviglia che lo ha un po’ limitato: “In questo momento sto bene. Ho continuato con la fisioterapia e la riabilitazione alla caviglia sinistra. Non sono in grado di correre, ma in vista della preparazione invernale devo cercare di arrivare al 100%. Ancora non lo sono, anzi avverto tutt’ora fastidio alla caviglia, soprattutto in questi giorni freddi, quindi ci sto lavorando assieme al fisioterapista. Non ci sono fratture, parliamo però di qualche problema ai legamenti. Non credo mi darà fastidio in sella in seguito, ma in vista della preparazione devo cercare di recuperare al meglio. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Chico Lorenzo: “Ducati? Dovizioso ha più colpe di Dall'Igna”

    ROMA – Come sempre senza peli sulla lingua, Chico Lorenzo ha affrontato nel corso di una diretta sul proprio canale Youtube Motogepeando il tema del divorzio in MotoGP tra Andrea Dovizioso e la Ducati, analizzando il rapporto tra il forlivese e il direttore Gigi Dall’Igna: “Prima della loro più grande opportunità di essere campioni, gli ego sono stati al di sopra di ciò che sono i numeri, di ciò che è il lavoro, del modo professionale di fare le cose. Dovizioso ha vinto le gare con quella Ducati che ha contribuito a sviluppare, ma Dall’Igna è stato colui che ha diretto tutto lo sviluppo”. 

    Il padre di Jorge spiega chi ha ragione
    Dovendo rispondere su chi tra il pilota e il direttore generale della casa di Borgo Panigale ha sbagliato di più, Lorenzo senior non sembra avere dubbi particolari: “Chi è stato il meno intelligente dei due qui? Penso Dovizioso. Alla fine, passerà alla storia come un pilota che è stato secondo classificato più volte ma non è stato un campione. Penso che Dovizioso sia stato il meno intelligente qui, perché non cambierai Dall’Igna, soprattutto con i record che ha. È un tecnico che sa come sviluppare una moto. Ha vinto campionati in Superbike, con l’Aprilia, ed è lui che ha fatto funzionare la Ducati. Ci sono anche altri personaggi che hanno il loro ego e che contano, anche quando si tratta di ottenere risultati”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Cecchinello: “LCR-Honda, accordo fino al 2022”

    ROMA – Lucio Cecchinello è ormai da anni legato alla Honda per il suo team LCR come cliente della casa giapponese. Questa partnership con HRC proseguirà per i prossimi due anni in MotoGP e l’ex pilota italiano lo conferma: “Di solito faccio contratti di un anno con HRC. Ma quest’anno abbiamo già raggiunto un accordo per i prossimi due anni. Quindi nel 2021 e nel 2022 gareggeremo con la Honda in MotoGP”. 

    Trattative del passato
    Cecchinello, nell’intervista concessa a Speedweek, rivela di essere stato vicino a cambiare produttore negli scorsi anni. Dopo essere stato contattato da altri marchi, però, ha sempre deciso di continuare con Honda: “In passato, io stesso non ho cercato discussioni con altre case. Ma nella primavera del 2016 sono stato contattato da Suzuki, Aprilia e KTM. Sono stati dialoghi molto brevi e concisi. Tuttavia, siamo sempre stati molto interessati a ricevere notizie sui programmi futuri di altri marchi. Ma a essere sincero, sono contento della mia situazione con la Honda. Se Honda mi darà l’opportunità di lavorare con loro anche dopo il 2022, continuerò a essere leale e continuerò a competere per questo produttore in futuro”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Mir: “Bisogna migliorare per competere con Marquez nel 2021”

    ROMA – Per Joan Mir è già finito il tempo di festeggiare un titolo di MotoGP inaspettato e meritato. Il pilota spagnolo, infatti, sprona già la Suzuki a migliorare sotto ogni punto di vista per potersi ripetere in un 2021 in cui – col probabile ritorno di Marquez – non sarà facile lottare di nuovo ai vertici: “La pressione dà e toglie. Infatti nel 2021 sarò un favorito, ma avrò già la tranquillità di aver vinto un titolo. Per competere in un Mondiale con il duo Marc Marquez-Honda dobbiamo migliorare la velocità della moto ed essere un po’ più competitivi, con più pole position e più vittorie. Abbiamo altri punti di forza come l’affidabilità, ma dobbiamo vincere più gare. Nel 2020 abbiamo sfruttato il 100% del nostro potenziale in gara, ma non in qualifica e dobbiamo migliorare nell’esplosività”.

    Lo spagnolo riavvolge il nastro
    Nell’intervista concessa al Mundo Deportivo, il pilota spagnolo riavvolge il nastro della sua ancor breve carriera: “Sono le parole che avrei voluto leggere o sentire da tutta la vita. Ho fatto tanti sacrifici quando ero più giovane perché ho sempre preso le corse molto sul serio, ho sempre pensato che far festa non fosse compatibile con questo sport. Sono sempre stato molto concentrato sul percorso che credevo fosse l’unico possibile per arrivare a oggi. E sì, ho lasciato molte esperienze da parte: ricordo quando dovevo rifiutare l’invito al compleanno dei miei amici perché dovevo allenarmi. Ma ora a posteriori non mi manca nulla di quel periodo in realtà“. LEGGI TUTTO